LA LENTE DELLA FILATELIA Dal 'piccolo' al 'grande': letteratura, cultura, storia e società di Francesco GIULIANI
Edizioni del Rosone, in ECHI LETTERARI - nuova serie, n. 7, Foggia, 2023, pp. 442, euro 22,00
Il libro è acquistabile nel sito dell’Editore, http://www.edizionidelrosone.it/wordpress/?p=5025
Questo libro nasce come un naturale sviluppo delle tematiche presenti in alcuni lavori apparsi negli ultimi anni. Al centro c’è sempre l’importanza della filatelia, nella convinzione che francobolli e interi postali sono degli straordinari documenti storici, culturali e artistici, che, con le loro peculiarità, vengono incontro al nostro naturale amore per il bello e permettono di penetrare in profondità negli eventi e nei personaggi, di cogliere affinità e contrasti, di svelare retroscena e obiettivi. Di qui la scelta del titolo, con il suo riferimento alla lente, e dunque ad un bisogno di approfondire e valorizzare.
Quel connubio tra parola e immagine è in effetti straordinariamente fertile e in grado di comunicare il proprio messaggio a quanti hanno voglia di ascoltarlo e di rielaborarlo.
Il risultato delle ricerche, favorite e stimolate dalla collaborazione ad alcune riviste specializzate, è stato diviso in 27 scritti, articolati in 3 sezioni sulla base delle affinità tematiche. Si parte da Letteratura e filatelia, dove sfilano nomi come quelli di Dante, Manzoni, Buzzati, per poi continuare con La filatelia nel flusso degli eventi e Ritratti filatelici di città italiane.
A completamento del lavoro sono inserite delle ricche Tavole filateliche, che permettono di visionare direttamente il materiale più importante di cui si parla.
Introduzione - Indice dei nomi - Indice
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ALESSANDRO MANZONI uomo e scrittore - Itinerari filatelici nella storia di Fabrizio FABRINI
Milano Casa del Manzoni, MMXXIII - pp. 215 - E' possibile acquistare il catalogo presso La Casa Manzoni a Milano al prezzo è € 20. L'esposizione è stata prorogata fino al 30 settembre.
DIDATTICA (PRE)FILATELICA MANZONIANA
Alessandro Manzoni, nei suoi lunghi giorni, ha conosciuto l'Europa della Rivoluzione Francese, di Napoleone, dell'epocale Quarantotto, dei Risorgimenti e dei Nazionalismi, di Sedan e della Comune, della industrializzazione e del socialismo; delle vele sostituite dal vapore, delle carrozze per cavalli che cedono il passo a quelle delle strade ferrate, della luce delle candele e dei candelabri che si affida a quella dei beccucci del gas, dei timbri postali coniugati ai francobolli.
E Lui, conosciuta questa nuova «birberia», come l'avrebbe definita il suo Renzo, vi si adeguava a metà Ottocento per la sua sempre misurata fatica epistolare.
Nel Lombardo Veneto, la bicipite aquila asburgica legalizzava i costi di colloqui scritti a distanza a partire dal 1 giugno 1850, mentre il volto di Vittorio Emanuele II entrava in servizio il 1 gennaio 1851: la corrispondenza da Milano a Lesa, e da Lesa a Milano, era internazionale.
Il francobollo si imponeva dunque al parco epistolografico di via Morone e di Brusuglio, con l'indicazione di una data, di luoghi, di destinatari: il volto stampigliato anzitutto di un sovrano o di una casa regnante era anche per Lui, testimone di un destinatario, latore e garante, inconsapevole ma ufficiale, di notizie sigillate in una busta: si parlasse di libri, di religione, di sofferenze, di serenità.
I ministri delle finanze dei vari stati non pensavano di costituire una «galleria» di cartacei cammei di valore artistico e di assoluto significato per la Storia: si partiva e si ripartiva, alterna onnipotenza delle umane sorti, con il cipiglio autoritario o lo sguardo paternalistico di imperatori, re, regine, e anche di tiranni damnandae memoriae: purtroppo non si possono cancellare le colpe degli osannati oppressori.
Rivoluzioni e guerre, conflitti politici e progresso (le magnifiche sorti e progressive), le conquiste sociali affiancavano ai regni le repubbliche, che, dato l'ostracismo al principe, si identificavano in figurazioni simboliche femminili, per poi suggellare il loro avvenire democratico con i volti di uomini e di donne dagli alti ideali, di scienziati, di artisti, di poeti, e anche di martiri, o ritraendo della nazione immagini di monumenti della cultura e della natura.
In questa prospettiva intertemporale, il Centro Manzoniano si prova a ricordare il 150esimo della morte di Manzoni all'insegna della filatelia.
Cento anni fa, nella ricorrenza cinquantenaria, la Poste Italiane ricordavano il grande Scrittore con una prima emissione seriale: pagine giornalistiche e immagini fotografiche testimoniano le code in attesa dell'annullo del primo giorno. Una seconda emissione nel 1973, per il primo centenario: il volto di Manzoni di timbri ne ha ricevuti, e ha pure accettato di distinguere una cartamoneta dal valore impopolare, con uno sguardo a ben vedere interrogativo.
In questo anniversario, le Poste Italiane hanno emesso un bel francobollo, per onorare Manzoni negli annali filatelici, e chiamare i superstiti epistolografi a ricordarlo a sé stessi, ai corrispondenti, a tutti i corresponsabili del servizio postale. Se non fosse rischioso, sarebbe bello riprendere un francobollo, nella emissione meno costosa, e inciderlo sulle mail, almeno quelle destinate ai giorni vissuti dai vari Renzo e Lucia.
Il Centro Nazionale accompagna la riflessione sulla figura e sull'opera di Alessandro Manzoni con un percorso storico filatelico e di storia filatelica, composto con passione e competenza da Fabrizio Fabrini.
Emergono da un infinito corpus epistolare, selezionato forse da un celeste
archivio digitale, città, persone, anonime o celebri, testi, opere d'arte, vicende politiche, religiose, di costume, che fanno da una parte cornice d'occasione contestuale alla vita e alle opere di Manzoni, dall'altra si impongono come documenti di chi e di come, di quando e di dove, quella vita e quelle opere sono state comprese.
Reperti, occasioni, indizi, spesso di assoluta rarità, che si offrono ai venticinque
auspicati lettori, a quanti hanno accolto, messo in dubbio, respinto, ripreso, approfondito il messaggio manzoniano: la memoria popolare di Renzo, magari all'osteria a parlare della ragione, dei rossori di Lucia, di Agnese e in Perpetua, magari di don Abbondio, quello sentenzioso del capitolo ultimo, di qualche Azzecca-garbugli, riconoscendoli compaesani e quasi familiari in un medesimo villaggio, ancora nostro, il rispetto per il cardinal Federico e l'Innominato, la riconoscente devozione a padre Cristoforo, e, non ostante il timore dei reincarnati don Rodrigo, la speranza in «più sereno dì».
Angelo Stella
Centro Nazionale Studi Manzoniani
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“DER POSTWEG ÜBER DEN RESCHEN” di Sebastian Felderer
(IL CORSO POSTALE ATTRAVERSO IL PASSO DI RESIA)
Stampato in proprio, pp. 375 a colori, in tedesco, novembre 2022
costo 70 euro - spese di spedizione in Italia incluse
da ordinare con e-mail a: sebastian_felderer@alice.it e bonifico bancario dopo ricevimento
Presentazione
Nativo e residente in Val Venosta, la valle che porta da Merano verso il confine autriaco attraversando il Passo di Resia, per me era quasi logico, studiare la storia postale della mia valle. E siccome rappresentava un tratto del corso postale installato nel lontano 1822, che da Bolzano attraverso Merano portava fino a Landeck in Tirolo, ho incluso anche la parte autriaca nella mia collezione, essendo il Tirolo la nostra patria fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Ho curato la mia documentazione per un periodo di ben quarant’anni con molta intensitá, studiando anche la storia collegata al percorso. Per ricordare ed onorare poi l’anniversario di questo evento molto importante, nel 2022 ho voluto pubblicare un libro sulla storia di questo percorso, documentandolo con la mia collezione dal 1780 fino ad oggi.
In quell’epoca il Regno Lombardo Veneto faceva parte del Regno Austriaco e l’imperatore austriaco era interessato a trovare il collegamento piu breve dal suo regno in direzione Milano. Questo era possible soltanto, attraversando il Passo dello Stelvio, che dalla Val Venosta attravero Prato allo Stelvio, Gomagoi e Trafoi porta fino al confine con la Provincia di Sondrio salendo in cima al Passo a 2.757 metri s.l.m. e scendendo poi verso Bormio e la Valtellina. La strada sul passo é stato costruito in un tempo record di meno di due anni ed aperta al passaggio nel 1825. Contemporaneamente é stato aperto il corso postale da Bolzano a Landeck, facendo transitare due carozze con una frequenza settimanale.
Il mio libro descrive e documenta questo evento molto incisivo ed importante per tutta la valle e prosegue poi nello sviluppo del servizio postale sul lato italiano dopo l’annessione nel 1920 fino alla modernizzazione ed automazione delle Poste ai tempi di oggi. Si estende peró anche al mondo della filatelia, della communicazione ed include i cambiamenti che portarono l’avviamento di ferrovia ed autobus per il servizio postale. Un libro completo, non scritto per i pochi specialisti della materia, ma per ogni interessato di storia e filatelia. È illustrato con ben 750 immagini a colore, riportando documenti postali e cartoline d’epoca con una qualitá di stampa eccellente su carta di qualitá e con copertina rigida.
Silandro, 19 marzo 2023 l’autore Sebastian Felderer – Silandro (Bz)
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LIBERO FERRARIO GIUSEPPE SARONNI LE ESISTENZE PARALLELE DI DUE CAMPIONI DEL MONDO CICLISTICO PARABIAGHESE di RAFFAELE BAROFFIO
In copertina: LIBERO FERRARIO (ZURIGO 1923) E GIUSEPPE SARONNI (GOODWOOD 1982)
Edizioni LaMano, A4, Copertina cartonata rigida, 90 pagine in b/n e colori, euro 15
Reperibile nelle librerie della zona o presso l’autore (fiorenzov13@gmail.com).
Presentazione
Parabiaghese di nascita, Raffaele Baroffio, tuttora sportivo praticante e con un passato da ciclista amatoriale, ricorda nel suo ultimo libro i due concittadini campioni del mondo di ciclismo. Libero Ferrario è stato il primo italiano a vincere un campionato del mondo di ciclismo dilettanti su strada a Zurigo il 25 agosto 1923 (inizialmente le gare erano riservate ai dilettanti). Giuseppe Saronni (nativo di Novara, ma di madre parabiaghese) ha conquistato la maglia iridata, per i professionisti su strada, a Goodwod (5 settembre 1982) con un’imperiosa volata che ha annichilito i pur validi antagonisti. La presentazione del volume è del dr. Luca Roveda, Presidente dell’US Legnanese, che si onorò di avere come portacolori Ferrario fin dal 1920. Questo libro, che l’autore meditava da tempo, è stato suggerito proprio dalla sequenzialità delle due ricorrenze (2022-2023) e favorito dalla consultazione della ricca documentazione, gelosamente conservata, del nipote del campione parabiaghese, Libero”Bibo” Rigamonti, e dai suoi parenti. Inoltre Libero, ammalatosi precocemente di tubercolosi, descrisse con una elegante grafia le sue vicende sportive, poi dattiloscritte durante i suoi ripetuti ricoveri sanatoriali. Questa malattia, allora senza terapie specifiche introdotte solo negli anni ‘40 del secolo scorso, gli precluse ulteriori vittorie. Si confrontò alla pari, da dilettante, anche con forti professionisti. La sua attività sportiva, limitata per motivi di salute a soli cinque anni, gli permise di conquistare 41 vittorie, battendo anche professionisti che fecero poi la storia del ciclismo eroico della prima ora. Baroffio, in veste di medico, commenta la malattia che condusse a morte Libero in giovanissima età, contestando interpretazioni, anche folcloristiche, dell’esordio della tbc date alle stampe in passato. Saronni, nipote di Tito Brambilla forte gregario di Libero Ferrario, ha vinto poco meno di duecento corse su pista e su strada, raggiungendo la fama con la famosa ”fucilata di Goodwood” con cui distaccò i migliori ciclisti del tempo, frutto di una serie di scatti in progressione sulla salitella finale. Discendente di una famiglia di sportivi (nonno materno, mamma, papà) non poteva che raggiungere eccellenti livelli. L’antagonismo con Moser ha suggerito all’autore un paragone con quanto avvenne in epoca antecedente fra Coppi e Bartali, vissuti da Baroffio in giovanissima età.
La vittoria di Saronni è stata anche ricordata da un annullo dell’Associazione Filatelica Legnanes (di cui l’autore è consigliere) nella mostra annuale tenuta presso la Famiglia Legnanese. Su invito di Baroffio, Saronni ha presenziato all’inaugurazione dell’annuale mostra filatelica.
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Le differenti caratteristiche dei velocisti e scalatori, dovute a specifiche fibre muscolari, vengono tratteggiata dall’autore sulla scorta di esperienze vissute (come ricercatore e studente interno) presso l’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università degli Studi di Milano: fu coinvolto in un gruppo di ricerca, voluta e finanziata dalla NASA, che apprestava a far sbarcare il primo uomo sulla Luna. Erano necessari studi ed esperimenti su fibre muscolari per identificare “il modo più economico” per camminare sulla Luna. Gli americani adottarono proprio quanto era stato validato nell’Università milanese, anche con il contributo dello ”studente interno” Raffaele Baroffio.
Come scrittore dell’Unione Stampa Filatelica Italiana (USFI), l’autore ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta per l’emissione di un francobollo che celebri il centenario del primo italiano campione del mondo di ciclismo, proponendone anche l’immagine.
La biografia di Raffaele Baroffio >>>
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UN BOLLO IN MASCHERA - Gli autori filatelici e la pandemia - AA.VV.
PRODIGI srl - Usfi, dicembre 2022, pp. 260 a colori, 21x30, in omaggio ai soci USFI.
Prezzo di copertina di 30 euro + spese postali piego di libri (ordinario 1,28 – raccomandato 4,63).
Si può acquistare presso Prodigi Edizioni 0331783107 edizioni@prodigisrl.com
Presentazione
Dare la parola agli autori filatelici sul tema del coronavirus: è questo lo scopo del libro.
L'Unione stampa filatelica italiana ha promosso la pubblicazione di un "Numero unico" che raccoglie le testimonianze di quaranta autori specializzati. Spaziando tra ricordi, emozioni e sensazioni, i testi sono arricchiti da opportuni riferimenti filatelici e storico-postali.
La pandemia da Covid-19 sarà un evento che rimarrà nella storia e nella storia resteranno anche le riflessioni e gli approfondimenti specifici, alcuni molto tecnici ed altri più "leggeri" e curiosi, affidati alla carta stampata da giornalisti e autori che scrivono con continuità di francobolli e storia postale.
La pubblicazione si completa con una rassegna di circa 1.500 francobolli, per 118 Paesi, emessi in questi tre anni sul tema della pandemia, partendo dalle prescrizioni per arginare il contagio per arrivare alla celebrazione degli eroi della prima ora, fino alle varianti e ai vaccini.
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Il pallone, una storia italiana di Alessandro Di Tucci, Davide Bovolenta, Michele Acquafredda e Nicoletta Perini
UICOS, novembre 2022, pp. 172 b/n e colori, 17x24, in omaggio ai soci attuali e futuri.
Per info è possibile rivolgersi alla seguente mail: postmaster@uicos.org
Prefazione degli autori
Questo volume è frutto di un desiderio che ha preso forma, passo dopo passo, approntando il lavoro in maniera sistematica calibrando al meglio tutte le risorse a disposizione. Non sapevamo bene su quale strada quell’iniziale desiderio ci avrebbe portati e, di conseguenza, a cosa saremmo riusciti a dare vita ma eravamo consapevoli di possedere del materiale prezioso che, messo insieme, avrebbe rappresentato un’eccellente punto di partenza per tutti gli amanti del calcio e soprattutto dei palloni.
Parlare esclusivamente delle sfere presenti nelle nostre collezioni, senza un senso logico, non avrebbe portato allo stesso risultato, pertanto, abbiamo cercato di ricostruire, attingendo a quante più fonti possibili, l’evoluzione che le stesse hanno avuto nel corso degli anni. Durante le varie ricerche non sono certo mancate delle grosse soddisfazioni che ci hanno fatto sentire davvero orgogliosi del lavoro che stavamo portando avanti.
Abbiamo agito come si fa con un puzzle, unendo ogni singolo pezzo a disposizione, dai palloni alle camere d’aria, dagli aghi sino alle foto e i ritagli di giornale. Grazie alla moderna tecnologia di supporto abbiamo potuto lavorare comodamente a distanza con un quotidiano e continuo scambio di idee, riflessioni e spunti per vedere realizzato quanto voi oggi avete tra le mani. Se dovessimo provare a quantificare le ore passate a scrivere davanti al pc, a leggere le varie riviste sportive, libri e molto altro, non basterebbero settimane, se non addirittura mesi.
L’idea che sta alla base del libro è proprio questa forte volontà di voler ricostruire la storia dei palloni da calcio e, più nel dettaglio, delle aziende italiane che fabbricavano o commercializzavano questo magnifico oggetto.
Di certo non conoscevamo tutti i marchi che abbiamo riproposto sebbene, avevamo moltissimi pezzi che, analizzati poi nel dettaglio, ci hanno consentito di ricostruirne l’origine, datarli e soprattutto metterli in stretto collegamento con le sfere. Il primo marchio che abbiamo ricostruito e di cui sapevamo davvero ben poco ci ha spianato poi la strada per tutte le altre ricerche. Basti pensare che tutto ciò è avvenuto prima ancora di sapere di poter realizzare questo volume. Siamo partiti infatti da un pallone ed un paio di foto di squadre schierate con una sfera simile per poi arrivare alla ricostruzione dettagliata dell’azienda.
Abbiamo così ricercato on-line tutti i singoli marchi registrati da inizio ‘900 sino agli anni ’60-’70 per ricollegare anche quelle piccole diciture o quei simboli, che non riuscivamo a decifrare, presenti su alcuni dei nostri palloni. L’intreccio con le pubblicità presenti nelle varie testate sportive dell’epoca ci ha consentito poi di collocare e reperire le ulteriori informazioni di cui avevamo bisogno.
In poche parole, non avete in mano un libro qualsiasi ma un vero e proprio catalogo, frutto di un lavoro maniacale, che solo dei collezionisti sarebbero stati in grado di portare a termine. Se abbiamo commesso degli errori o delle imprecisioni ci scusiamo, ma siamo sicuri di aver verificato tutte le informazioni che abbiamo riversato su queste pagine.
Speriamo vi piaccia, buona lettura!
Grazie ancora.
Alessandro
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