Seconda edizione Riveduta, corretta ed ampliata
Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari |
LESSICO
FILATELICO ITALIANO
Vocabolario dei termini e dei modi di dire
A
cura di |
Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana |
Lettera
|
"P"
PACCHETTO
– Sostantivo - Piccolo pacco spedibile per posta che ebbe per molto tempo
tariffa propria, poi unificata ai quella dei Campioni di merci senza valore (se
aperti) o alle lettere (se chiusi). La tariffazione postale specifica per
l'interno si avviò l'11.2.1933 ; da quel momento i pacchetti sono stati
riconosciuti dalle Poste italiane come voce a se stante separata da quella dei
campioni di merce senza valore. Con la tariffazione avviata il 25.3.1975 i
pacchetti hanno avuto tariffe equiparate ai campioni di merci con cui fino al
1999 si sono confusi. Per l'estero i pacchetti non furono presi in
considerazione fino al 31.3.1935 ; in precedenza i piccoli pacchi potevano esser
spediti sotto la denominazione "Scatolette" con tariffa a se stante a
partire dal 1.2.1921. Dalla tariffazione per l'estero che si avviò il 31.3.1974
scomparvero i campioni senza valore che vennero accomunati ai pacchetti.
Conclusivamente i pacchetti sono stati associati ai campioni senza valore per le
tariffazione interne, mentre per l'estero, i campioni senza valore sono stati
accomunati ai pacchetti con un processo simile ma inverso. Dal 2000 i pacchetti
fino a
PACCO
– Sostantivo - Involto confezionato, spesso legato e ben sigillato contenente
merci e oggetti. Nel nostro paese il trasporto di pacchi chiusi contenenti merci
consentite, fino ad un certo limite di peso è riservato alle Poste pubbliche,
in privativa, seguendo alcune disposizioni. La privativa postale di stato dei
pacchi iniziò, con molte limitazioni, il 1.10.1881, molto più tardi rispetto a
quella della posta lettere. Inizialmente i pacchi non potevano superare il peso
di
PAESAGGIO
– Sostantivo - Veduta più o meno ampia di una località aperta, in cui si
vedono campagne, monti, mari città e villaggi per mostrare la bellezza naturale
del luogo o le caratteristiche di un'area. I paesaggi sono spesso riprodotti
nelle vignette dei francobolli per pubblicizzare qualche luogo particolarmente
ameno e attrezzato per l'accoglienza turistica e per questo motivo molti
francobolli italiani del periodo repubblicano mostrano vignette di questo tipo.
Da molti anni l’Italia ne programma una serie all'anno per far conoscere
l'immagine di luoghi belli ed accoglienti al fine di promuovere appunto il
turismo locale. Queste emissioni sono denominate "Turistiche", ma ne
esistono numerose altre, non specificamente così denominate, che per le loro
vignette promuovono ugualmente il turismo. La realizzazione dei francobolli con
panorami e paesaggi non è particolarmente difficile poiché i bozzetti per
produrli partono sempre da una fotografia.
PAESE –
Sostantivo - Nel suo significato più semplice indica un centro abitato di
piccola dimensione, poco più grande di un villaggio ma più piccolo di una città.
In un significato diverso indica anche una contrada, un'area e perfino una
estensione di terra abitata da un popolo, fino a sostituire in letteratura il
significato di nazione. In filatelia i francobolli di un paese intendono quelli
di una nazione sovrana.
PAGAMENTO
– Sostantivo - E' il dare del denaro, dei soldi liquidi, o in titoli
trasformabili in denaro, contro una merce o un servizio. I pagamenti alle Poste
per i servizi postali o per le tassazioni sono effettuabili solo in contanti o
in trasferimenti di denaro attraverso conti correnti con
PAGARE – Verbo - E' l'azione di dare denaro contro servizi, merci, tariffe,tassazioni,debiti ecc. (Vedi “Pagamento”).
PAGATO/A
– Aggettivo - In Filatelia e
Storia Postale viene associato a parole come tassa, tariffa, porto, ecc.
indicando che per le voci a cui questo aggettivo è connesso è stato effettuato
il pagamento necessario a coprire il dovuto o il debito. Esistono numerose
impronte di bolli contenenti la parola "Pagato" tra cui forse la più
famosa in campo storico postale è "R.P. Pagato" (regio porto pagato).
Il bollo ovale con questa impronta fu impiegato prevalentemente tra il 1944 ed
il
PAGINA –
Sostantivo - Facciata di un foglio di un libro, di un giornale, di un quaderno.
Ogni foglio possiede due facciate e quindi ad un foglio si riferiscono due
pagine diverse con numerazione diversa. I fogli delle collezioni filateliche
talvolta sono impropriamente chiamati "pagine" poiché per poterli
mostrare in esposizione sono utilizzati da un solo lato. Talvolta in letteratura
la parola è destinata a individuare un contenuto (in uno scritto) piuttosto che
indicare un vero e proprio numero di pagina.
PAGLIA –
Sostantivo - E' l'insieme degli steli del grano maturo o di altre biade,
separato dalle spighe. La paglia ha un largo impiego nell'agricoltura e in altre
occasioni, ma è divenuta col tempo una delle principali materie prime per
produrre la carta comune. La paglia, come il legno, sminuzzata finemente,
possedendo una percentuale altissima di cellulosa, serve a realizzare la carta
per giornali, per pacchi e per imballi, ed in tempi difficili come quelli di
guerra o di carestia, quando le forniture di cotone furono impossibili, la
paglia fu miscelata alla carta nobile riciclata per produrre carta pregiata per
i francobolli e per
PAIO – Sostantivo - Indica
due oggetti, due cose che stanno necessariamente insieme o che si usano soltanto
se sono unite tra loro. In realtà “un paio” di qualcosa indica un oggetto
unico formato da due parti uguali generalmente simmetriche (scarpe, guanti,
occhiali ecc.). In un altro intendimento sostituisce il numero
PALA - Sostantivo dai
molteplici significati - Oltre ad essere uno degli strumenti più comuni per
l'edilizia e dell’agricoltura ed uno degli elementi costituenti i remi e le
eliche nautiche, ha un significato legato al mondo dell'arte che può esser
utilizzato anche in filatelia. Una "Pala" è una delle parti di un
quadro composto da più sezioni tra loro connesse. Spesso molti antichi dipinti
a soggetto religioso che avevano necessità di una espansione orizzontale per
poterli appoggiare sugli altari delle chiese, furono realizzati in tre o cinque
o più sezioni autonome ma collegate da cerniere, in modo che i vari pannelli
(sezioni) accostati formassero un'unità artistica unica, logica ed
inscindibile. Questi quadri sono costituiti da "Pale" ed ogni pala
trova una sua posizione rispetto alle altre. Per es. se un dipinto è composto
da tre pannelli, quello centrale viene definito pala centrale, e gli altri due
pala di destra e pala di sinistra. In similitudine, per i francobolli composti
da tre sezioni accostate e connesse tra loro con la dentellatura chiamati
abitualmente "Trittici", la sezione centrale può assumere il nome di
"pala centrale" mente le altre sono rispettivamente le "Pale di
destra e di sinistra". I trittici non sono molti ma oltre a quelli del
periodo aureo dell’aeronautica italiana (trittici Balbo), ne esistono altri del
periodo repubblicano che non è sempre facile trovare nelle tariffe esatte
ancora interi su busta, e che quindi, malgrado la loro modernità, sono rari e
costosi.
PALLIDO - Aggettivo –
qualifica alcune tonalità dei colori. Un colore (qualsiasi) pallido è un
colore privo di vivacità, smorto, sbiadito e tenue. Si usa in filatelia per
specificare meglio il colore di qualche francobollo che in assoluto o in alcune
tirature o casualmente è meno brillante e meno vivace di altri francobolli
simili considerati normali. Molti francobolli diventano talvolta
"pallidi" a causa di lavaggi piuttosto energici, effettuati con acqua
addizionata a ossidanti e sbiancanti ottici; tali francobolli non sono varietà,
ma sono diventati difettosi e quindi di scarto.
PALLONE - Sostantivo con
diversi significati - Tutti però che indicano un oggetto di forma sferica. In
filatelia per pallone o “sferico” si intende una grande sfera di tela,
gonfia d'aria calda o gas più leggero dell'aria e non motorizzata che può
navigare nei cieli, guidata da uomini appesi al pallone all'interno di piccole
navicelle di legno o di vimini. E' quindi un aeromobile inventato dall'uomo per
volare e per trasportare cose e persone. L'invenzione del 19mo secolo è
successiva a quella della Mongolfiera ma precede storicamente quella del
Dirigibile. Ha sistemi direzionali molto approssimativi e quindi sale verso il
cielo ed è nella maggior parte dei casi preda dei venti che lo conducono in
ogni direzione possibile. In conseguenza ebbe impieghi iniziali difficili, ma
servì a lungo per scopi militari per poi trasformarsi in aeromobile sportivo.
Storicamente ebbe impiego anche per trasportare posta, cosa che si fa ancora
oggi durante qualche manifestazione filatelica, e le sue migliori prestazioni in
questo campo si ebbero durante l'assedio di Parigi del 1870, quando fu l'unico
mezzo per sorvegliare gli assalitori dall'alto e in versioni non tutte abitate,
fu l'unico sistema per trasmettere notizie scritte all'esterno, anche a distanze
enormi. La posta trasportata in quella occasione, detta comunemente "Par
Ballon Montée" fu scritta su carta molto leggera preparata appositamente
con diciture prestampate. Durate il lungo assedio ebbe regolari tariffe postali
ed una certa regolarità di partenza. I palloni dell'assedio di Parigi
trasportarono anche giornali (la gazzetta degli assenti) per informare il mondo
esterno su quanto accadeva nella capitale della Francia assediata dagli
Austriaci. Questa posta è particolarmente pregiata ed è oggetto di studi e di
collezioni specializzate. Durante la 1ma guerra mondiale anche l'Italia utilizzò
i palloni per difesa ed attacco, e creò uno speciale corpo, quello degli
"aerostieri", specialisti nell'uso dei palloni frenati (legati con
delle corde a terra) e dei palloni da trasporto (per bombardamento ed
osservazione) che nel caso di spedizioni di lettere e corrispondenze
utilizzarono bolli propri piuttosto rari e di valore. Oggi la posta trasportata
con palloni è solo una versione commemorativa del grande passato dello
"sferico" storico.
PANE – Sostantivo -
Alimento base dell'uomo. In filatelia si ricorda perchè durante la prima guerra
mondiale furono prodotte molte cartoline illustrate col patrocinio della casa
Reale italiana distinguibili da infinite altre per la dicitura "Casa del
Pane" riportata a chiare lettere sul lato scrittura insieme ad un logo
appositamente studiato. Tali cartoline molto collezionate per il lato
illustrato, erano vendute da comitati e da enti che devolvevano l'incasso per
produrre pane da distribuire alle famiglie dei poveri o dei militari bisognose
di aiuto in un momento storico in cui tutto, anche questo alimento base, mancava
sulle tavole di molte persone.
PANIERE
- Sostantivo - Cesto
di vimini per lo più rotondo e profondo, con un manico ad arco. Nel significato
che ci interessa è un contenitore ideale entro cui si possono immettere vari
prodotti o merci che per la loro diffusione nella popolazione sono dei
segnalatori dell'inflazione economica di una nazione confrontando i costi degli
stessi prodotti in tempi successivi. Ovviamente all'interno del paniere vengono
introdotte merci (o servizi) necessari alla sopravvivenza della popolazione e
non prodotti superflui. Oltre al pane (comune), alla benzina automobilistica, al
costo delle ferrovie, e di altre merci o servizi, nel paniere c'è anche il
costo postale di una lettera primo porto per l'interno che è considerato uno
degli indicatori principali per stabilire il costo della vita e il crescere
dell'inflazione. Normalmente le variazioni tariffarie volute dal Ministero delle
Poste per aggiustare il bilancio del servizio, raramente in discesa, sono
concordate con il governo del paese perchè incidono sul "paniere".
PANTOGRAFO
– Sostantivo -
Macchina complessa per copiare i contorni di disegni o di oggetti anche in
dimensioni diverse da quelle originali. Serve in genere all'industria ma trova
impiego anche in filatelia per evitare molta fatica nel trasferire lo stesso
disegno o scritta da un supporto cartaceo ad un altro. Recentemente l'impiego
del pantografo è stato abusato per riprodurre autografi e riportarli da un
documento all'altro (anche con l'autorizzazione del proprietario della firma
stessa). Con questo sistema sono state firmate numerosissime buste
commemorative, nella maggioranza dei casi non viaggiate nello spazio, dei voli
spaziali prodotte dal
PAPA/PAPATO – Sostantivi -
Nomi propri che indicano la massima autorità religiosa cattolica e il suo
potere temporale. In filatelia hanno interesse perchè sono all’origine di
numerose emissioni filateliche prodotte da molti Stati ma soprattutto dallo
Stato della Città del Vaticano, stato indipendente, sovrano, autonomo che può
emettere valori postali e che gestisce uffici postali propri. L'importanza del
Papa, del Suo Pontificato, del Vaticano e dello Stato Pontificio del passato,
incide spesso su moltissime altre nazioni, tanto che queste producono
francobolli in loro onore. Oltre al grande interesse filatelico per l'antico
Stato Pontificio (dalla prefilatelia alle emissioni filateliche avviate nel
1852) l'attuale interesse è legato dal 1929 (Concordato con lo Stato Italiano)
ad emissioni filateliche inizialmente rare e a numerose altre emissioni, dal
1952 forse alquanto inflazionate. Un rinnovato interesse collezionistico è
comunque nato dai numerosi viaggi che i Pontefici hanno effettuato in varie
nazioni del mondo negli ultimi decenni, un collezionismo sopratutto attivo nelle
nazioni emergenti, sensibili alla forza di penetrazione del potere temporale dei
Papi e della religione cattolica nelle società più bisognose e politicamente
meno vicine al cattolicesimo, ma asfittico in Italia e nelle nazioni più
avanzate. Le emissioni filateliche della Città del Vaticano sono
quantitativamente molte e le tirature sono troppo elevate per i reali bisogni
della posta vaticana ; in conseguenza il collezionismo del periodo moderno e
contemporaneo è meno interessante, sempre meno seguito e può esser considerato
speculativo, salva qualche rara eccezione legata a particolari avvenimenti (ad
es. i francobolli per la Sede vacante).
PAPIRO – Sostantivo - Nome
di una pianta acquatica a fusto medio che anticamente cresceva in abbondanza
soprattutto lungo le rive del Nilo. Dal suo fusto nell’antico Egitto venivano
ricavate fibre sottili e lunghe adatte ad esser congiunte per formare sottili
fogli che, se compressi e spianati, servivano come supporto su cui scrivere. In
realtà la denominazione "papiro" nel linguaggio corrente si è
trasformata da pianta a foglio per scrivere o già scritto. Per papiro nel
linguaggio comune si intende un foglio o un documento scritto nella maggior parte
dei casi appartenente alla cultura dell'antico Egitto (
PARACADUTARE/TO/A
- Verbo e
aggettivi derivati. Queste parole derivano da Paracadute, un grande ombrello di
stoffa adatto a contrastare la forza di gravità terrestre e a sostenere il peso
di una persona o di oggetti pesanti in caduta libera dal cielo, facendoli
scendere dolcemente anche con un sistema di guida. Sono considerati dei presidi
indispensabili per i passeggeri degli aeroplani e per lanciare dal cielo
forniture ed aiuti in aree difficili da raggiungere per via di terra o di mare.
In alcuni rari casi il paracadute è servito anche per lanciare dagli aerei i
sacchi della posta accelerando notevolmente le consegne a destino e facilitando
il lavoro dei trasportatori.
Negli Stati Uniti e in altre nazioni con aree molto estese e poco abitate
furono studiati e resi operativi dei sistemi di scambio postale senza la
necessità di far scendere gli aerei a terra : la posta in arrivo era
paracadutata, mentre quella in partenza raccolta in un sacco posto sull'estremità
di un palo molto alto veniva recuperata a mezzo di un gancio appeso ad una corda
pendente dall'aeroplano, in una operazione ardita ma abituale per i pionieri del
volo. Oggi il sistema non si usa più, ma durante qualche manifestazione aerea
d’oltreatlantico il lancio e di
recupero di posta con paracadute e gancio utilizzato negli anni ’30 viene
commemorato e ripetuto con lo scambio di posta filatelica così trattata. In
Italia durante il periodo sperimentale della Posta aerea (esperimenti di Como
con idrovolanti) fu paracadutata posta su alcuni paesi affacciati sul lago e
dell’interno. Durante un lancio un sacco di quella posta, oggi considerata
rara e ricercata per il collezionismo, non fu immediatamente trovato dai
funzionari postali che lo attendevano a terra e la posta contenuta fu immessa
nel circuito di consegna solo quando, molto tempo dopo, il sacco fu ritrovato
appeso e nascosto tra i rami di una pianta.
PARAGONE – Sostantivo -
Sinonimo di "Comparazione". Intende un esame effettuato tra due cose
simili, una perfettamente conosciuta e classificata, l'altra ancora ignota, per
controllare se hanno caratteristiche comuni o diverse e quindi per proclamarne
l'identità, la similitudine o
PARASSITA – Sostantivo -
E' un organismo vivente animale o vegetale che vive a spese di un altro
individuo, nella maggior parte dei casi di un'altra specie o di manufatti. Molte
muffe ed alcuni piccoli insetti sono i parassiti dei francobolli e delle
collezioni filateliche, più genericamente della carta, in quanto si alimentano
di cellulosa e di gomma. I parassiti più frequenti dei francobolli sono le
muffe e la ruggine, ma termiti, tarme, pesciolini d'argento e simili sono i parassiti che procurano i maggiori danni alla carta e alle collezioni poco areate
o conservate in ambienti poco favorevoli. Gli animaletti si eliminano immettendo
negli armadi di conservazione dei blandi antiparassitari (vedi Timolo) e le
muffe si riducono areandole, spolverandole o esponendole brevemente alla luce.
PARASTATO – Sostantivo -
Complesso di aziende, di enti, di uffici che non appartengono alla Cosa
Pubblica, ma ne sono molto vicini e da ci dipendono, in cui il lavoro svolto si
occupa di questioni pubbliche e in cui il capitale investito per crearli e
gestirli è in buona parte proveniente dalle casse dello Stato. Tra i massimi
dirigenti che le guidano ci sono una o più persone dipendenti dei Ministeri
competenti in materia, che controllano la gestione dall'interno e ne rispondono
agli stessi ministeri da cui furono trasferiti. In Italia molte furono le
aziende che appartennero a questo gruppo di attività poiché i grandi
investimenti necessari ad avviarle non potevano provenire da privati e
l'interesse ai servizi prodotti era di carattere pubblico, strategico e
rilevante per la vita della nazione. La produzione di energia (Enel), buona
parte delle comunicazioni (Stet, Rai, Poste, ecc.) ed altre fonti primarie delle
necessità nazionali sono state fornite ai cittadini da aziende di questo tipo,
ma da qualche anno, tendono ad essere privatizzate per poter migliorare la
redditività del lavoro compiuto. Anche le Poste italiane, originariamente di
Stato, sono state lentamente privatizzate, passando prima a “Ente Poste”
(estate 1997), azienda del Parastato, e poi dal
PARERE – Sostantivo -
Sinonimo di "opinione", ossia l'idea che una persona si è fatta su
una questione qualsiasi o a Lui sottoposta. Il parere o l'opinione delle persone
sulla stessa questione può differire e perciò le conclusioni sono considerate
personali e non assolute. In filatelia, sui certificati peritali scritti dagli
esperti autorizzati ad esaminare per denaro il materiale filatelico dell'area
italiana, si trova sempre la formula “a mio parere l'esemplare ......” (e
non “l’esemplare è……….”), frase che scarica l'esperto da ogni
responsabilità anche se il parere fornito da altri risulta diverso e che
sopratutto non garantisce una qualsiasi verità sull’oggetto della perizia. Da
qui nasce la necessità di disporre per i pezzi più rari e dubbi, il parere di
più esperti e di effettuare la perizia più volte nel tempo poiché le nuove
conoscenze acquisite nel tempo trascorso tra l’una e l’altra possono far
modificare l'opinione anche allo stesso perito. Da un altro punto di vista la
frase è considerata ambigua e pericolosa poiché l'opinione che si richiede a
pagamento ad un esperto dovrebbe esser definitiva, certa e priva di ogni dubbio,
altrimenti l'esperto non può esser definito tale. La situazione in Italia è
quindi ancora oggi, dopo decenni di lavori peritali, ambigua, ed anche se in
altre nazioni si è cercato di superare la questione con l'eliminazione della
frase dai certificati, rendendo con ciò i periti oggettivamente responsabili
delle loro dichiarazioni, la situazione è per ora stabile e non sembrano
esistere prossime modifiche di questo atteggiamento anche da parte dei periti più
accreditati ed affidabili.
PARLAMENTO – Sostantivo -
Assemblea di persone elette dal popolo con funzioni legislative e di controllo
sull'attività del governo delle nazioni. In Italia il Parlamento è diviso in
due parti : il Senato e la Camera dei deputati. In altro intendimento è anche
il luogo fisico ove si riuniscono gli eletti. In filatelia l'interesse al
parlamento oltre alle leggi postali che produce, è rivolto agli uffici postali
di cui sia la Camera dei Deputati che il Senato sono dotati. Ambedue gli uffici
possono prestare ogni servizio postale possibile sia per le comunicazioni
d'ufficio che per le comunicazioni scritte personali dei parlamentari. Questi
uffici hanno bolli riconoscibili poiché nelle iscrizioni interne recano le
diciture Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Da qualche anno in
questi uffici sono in funzione anche delle affrancatrici meccaniche con
targhette figurate che abbreviano i tempi di lavorazione delle corrispondenze, ma
per chi lo desiderasse esiste ancora l'affrancatura in francobolli e la
bollatura a mano. Dal 1997 la franchigia fino ad allora esistente per le
comunicazioni d’ufficio è stata eliminata. Nel passato questi uffici
vendevano ai parlamentari anche
PARTECIPAZIONE –
Sostantivo - Il prender parte a qualcosa. In filatelia e storia postale è il
nome di un tipo di comunicazione breve, contenente una notizia lieta o dolorosa
(una nascita, un matrimonio, una morte ecc.) che si trasmette in busta aperta e
che per questo motivo e per la sua brevità ebbe dall'origine una tariffazione
postale a se stante, inferiore a quella della lettera chiusa. Dal 1995 questa
tariffa è stata eliminata e questo tipo di invii postali, come le cartoline di
qualsiasi tipo, sono tariffati come le lettere chiuse, secondo il principio che
ogni invio comporta per l'amministrazione postale una lavorazione identica e
quindi un identico costo. In un altro intendimento filatelico si da il nome di
"Partecipazione" ad una collezione che partecipa ad un concorso, in
derivazione da una traduzione dello stesso termine dall’inglese effettuata per
assonanza.
PARTENZA
– Sostantivo -
Indica l'atto di partire, di allontanarsi da un luogo per raggiungerne un'altro.
In Storia postale la partenza indica il momento in cui la corrispondenza viene
consegnata alla posta e contemporaneamente bollata con i bolli a data. In molti
casi però l'avviamento in buca o presso gli sportelli postali delle Poste non
corrisponde al momento della bollatura che viene assunto per principio come il
momento della partenza. Esaminando la posta del passato non si può mai dire se
le due operazioni siano state contemporanee o effettuate in tempi successivi
talvolta anche molto distanti fra loro. In qualsiasi caso la data di partenza è
quella presentata sull'invio all'interno dei bolli postali annullatori della
affrancatura o comunque posti sul frontespizio delle corrispondenze. Se sullo
stesso invio esistono più impronte diverse, si assume come data di partenza
quella più vecchia o, in caso di equivalenza, quella più logica per la
sequenza di viaggio. Per le prefilateliche più antiche che non possiedono bolli
postali, si assume come data di partenza quella scritta all'interno, ove esista,
normalmente posta in testa o in coda al testo.
PARTICOLARE
– Sostantivo o
aggettivo spesso sostantivato - Come sostantivo indica una parte più piccola ma
rilevante, ben definibile ed interessante di un complesso. Come aggettivo
sostantivato indica una persona che ha fatto qualcosa di speciale, di unico e
che quindi è "il Particolari". Nel linguaggio dei secoli scorsi
indicava il corriere "particolare" che, su commissione, portava anche
una sola lettera da un punto all'altro del territorio. Da qui nasce la
definizione del "Corso Particolare", istituto del codice postale, che
nel passato stabiliva le norme del trasporto delle lettere al di fuori del
canale pubblico con l'autorizzazione dell'amministrazione postale pubblica
stessa e che consentì l'esistenza del Recapito autorizzato e del trasporto di
molte corrispondenze "in proprio" ossia con i propri mezzi. (vedi
"Recapito Autorizzato" e "Corso"). Il bollo lineare “In
corso particolare” applicato sul frontespizio delle lettere, indicava che
l’invio era stato presentato ad uno sportello postale ed era stato
immediatamente richiesto indietro dal mittente. Ciò si faceva in tempi lontani
per impedire il contrabbando postale e in tempi più recenti per scaricare le
responsabilità delle Poste nella movimentazione e nella consegna degli invii
stessi, che in realtà erano effettuate da altri. Sia il Corso particolare che
il Recapito autorizzato con la privatizzazione del sistema postale italiano, dal
1999 sono stati aboliti ed in conseguenza le lettere trasportate da privati o
con sistemi limitati ma autorizzati, da questa data non presentano più i bolli
o le affrancature caratteristiche di questi servizi. Dal 1999 chiunque può
presentarsi agli sportelli postali, richiedere la bollatura sulla regolare
affrancatura di qualsiasi invio e immediatamente richiedere indietro la
spedizione, senza l’applicazione del bollo “in corso particolare”.
In letteratura filatelica quando si indica che un'emissione, una lettera,
un oggetto postale è particolare, si intende che quell'oggetto ha
caratteristiche insolite, che escono dal contesto e che quindi richiede una
attenzione ed una descrizione diversa dal solito.
PARTIGIANO - Sostantivo e
aggettivo – Come sostantivo indica una persona che parteggia ideologicamente e
materialmente per una fazione e che quindi con scritti o con azioni provoca
danni alla parte avversa. Come aggettivo si può unire a qualsiasi parola che può
riferirsi ai partigiani. I partigiani hanno avuto una parte determinante in
molte guerre poiché all'interno dei territori da conquistare da parte di una
fazione, hanno subdolamente e apertamente combattuto contro la parte avversa e
hanno subito la ritorsione di questa. La lotta partigiana ha contribuito
specialmente nell'ultimo conflitto italiano alla vittoria degli alleati contro
il regime fascista e l'invasore tedesco ed ha subito tutta la crudeltà della
lotta intestina tra appartenenti alla stessa patria. In filatelia e storia
postale i partigiani devono essere ricordati perché, nell'organizzazione che
misero in piedi tra il 1943 ed il 1945 nell'Italia del Nord, si occuparono anche
della trasmissione di posta fuori del canale pubblico, attraverso un sistema di
corrieri spesso occasionali ma organizzati che correvano nelle campagne o nelle
città portando gli ordini ed i messaggi necessari al coordinamento delle azioni
tra i gruppi vicini. La “posta partigiana” spesso non porta tracce di
passaggi postali ed é quindi difficilmente riconoscibile, ma in alcuni casi fu
affrancata con specie di francobolli inventati o sovrastampati (utilizzando
quelli legalmente in corso) senza autorizzazioni e per iniziativa privata o
sostenuta da disposizioni incerte e difficilmente controllabili. La legalità e
quindi il riconoscimento delle emissioni filateliche partigiane tra quelle
effettive del nostro paese è una discussione ancora in corso ai giorni nostri
che trova partigiani accesi (ma non armati) e decisi assertori del contrario.
Nel frattempo sono nati cataloghi, letteratura e studi di tutte le emissioni
occasionali prodotte dai partigiani in quei tristi momenti, che furono prodotte
per rivendicare la liberazione di un territorio anche piccolo, ma che ebbero
scarso o nullo uso postale, sia nel canale partigiano particolare che nel canale
pubblico. Gli esempi di posta partigiana affrancata con esemplari emessi dai
partigiani passata per la posta pubblica sono rari, assai ricercati, di buon
pregio economico e provengono da aree geografiche ben definite, ma in genere
hanno origine forzata perché consegnate agli uffici postali da uomini armati e
talvolta minacciosi.
PARTIRE/TO/TA - Verbo e
aggettivi derivati - (vedi "partenza"). In letteratura filatelica il
verbo o gli aggettivi derivati si utilizzano per indicare il momento in cui la
corrispondenza fu bollata dalla Posta per la prima volta.
PARZIALE - Aggettivo
qualificativo - Indica che una quantità, un elenco, un giudizio, una qualsiasi
cosa, é una parte di un complesso più grande. In filatelia ed in storia
postale l'aggettivo si collega spesso con la parola "affrancatura"
(affrancatura parziale) quando l'ammontare applicato sulla corrispondenza è
incompleto e quindi insufficiente per pagare il porto.
PASSEGGERO/A - Aggettivo e
sostantivo - Come aggettivo indica che un fatto o un avvenimento dura poco e che
è transitorio, momentaneo, fugace. Come sostantivo indica persona che viaggia
temporaneamente su un veicolo terrestre, acquatico o aereo come ospite o come
pagante. In Storia postale come aggettivo è da ricordare poiché si trova
all'interno di almeno un bollo postale prodotto dalle Poste italiane per
indicare un ufficio postale speciale e temporaneo di transito. Si tratta del
bollo "Valona - Base passeggera" che fu utilizzato tra il 1918 ed il
1919 quando le nostre truppe in Albania ebbero necessità di una base marittima
di transito per merci e persone. Si trova specialmente su
PASSIVO - Aggettivo e
sostantivo – Come aggettivo qualificativo si associa per es. a “persona”
indicando un individuo che rimane inerte senza iniziative personali e subisce
l'azione altrui. Il Passivo invece è un termine contabile per far emergere
situazioni economiche aziendali negative esistendo nella gestione più spese che
entrate. Nella normativa postale la parola viene utilizzata come aggettivo per
indicare soggetti che subiscono qualcosa senza poter reagire all'azione altrui o
che non hanno desiderio di farlo. Si riferiva per es. alla Franchigia (eliminata
dal 1997) che poteva essere attiva o passiva o anche bivalente. Godeva di
Franchigia ambivalente, attiva e passiva, il Presidente della Repubblica e a suo
tempo il Re e pochi suoi parenti. Chi godeva di franchigia passiva poteva
ricevere posta senza affrancatura e chiunque poteva scrivergli utilizzando
qualsiasi servizio postale senza affrancare. Chi godeva della franchigia attiva
poteva spedire senza affrancatura, ma la posta si rivaleva sul destinatario che
doveva pagare il porto semplice delle corrispondenze. Chi godeva quindi della
franchigia ambivalente poteva scrivere e ricevere senza spese. Questa norma era
in vigore fin dalle origini della posta pubblica per evitare scambi inutili di
denaro fra enti di stato o di interesse pubblico, ma è scomparsa con la
privatizzazione delle Poste italiane. Con il 1.4.1997, il regime di franchigia
per gli enti pubblici è stato trasformato in regime ordinario, se le
corrispondenze sono scambiate tra enti di stato e parastato ; la franchigia
dallo stesso momento è invece rimasta attiva solo per le corrispondenze di
servizio delle Poste, per le corrispondenze dirette al Sommo Pontefice e quelle
ordinarie e raccomandate scritte ai non vedenti in un linguaggio puntiforme.
PASTICCA/PASTIGLIA –
Sostantivo - Piccolo disco da ingerire contenente in genere farmaci curativi. In
Storia postale invece la parola si usa in alternativa a “ostia” o
“ceralacca” e si riferisce ad un piccolo e sottile disco di materiale
adesivo (farina di grano e acqua o ceralacca) che veniva posto tra le pieghe
finali sulle lettere del passato (periodo prefilatelico) per chiuderle. In
genere il dischetto di farina inumidito era frapposto fra le pieghe della carta
e schiacciato in modo che essiccando aderisse alle due superfici contrapposte,
mentre se era di ceralacca veniva schiacciato a caldo in modo che fondesse e
aderisse a due superfici accostate.
PATACCA
– Sostantivo –
Indica una grossa moneta ma di poco valore. Nel linguaggio comune ha assunto il
significato di imbroglio, di affare di grande apparenza ma di poco o nessun
valore. Molto spesso l'acquisto di
francobolli falsi o truccati passati per buoni viene bonariamente definito come
una patacca.
PATENTE
- Sostantivo -
Documento rilasciato da una autorità pubblica per autorizzare un cittadino o un
ente ad esercitare una particolare attività (per es, guidare una vettura).
E' un riconoscimento pubblico concesso a cittadini che hanno sufficienti
requisiti e, in genere, se superano un esame di merito. Nel 1700/1820 il termine
era utilizzato dall'Amministrazione pubblica degli antichi stati italiani per
intitolare alcuni documenti fondamentali del proprio ordinamento. Le "Regie
Patenti" erano dei documenti pubblicati dal Governo e firmati dai regnanti
(erano in realtà delle leggi) che obbligavano enti, mini-steri e categorie di
cittadini a determinati comportamenti pubblici e a verificarne l'esecuzione
attraverso successivi regolamenti. In altre parole erano le volontà
fondamentali del re o dei governanti per regolare le attività dei propri
sudditi o dei cittadini. Il Re con i suoi consiglieri esaminava un problema e
decideva sul comportamento da tenere in merito, riassumendole in un documento
che veniva definito come “Patente”. Molte Regie Patenti sono state dedicate
p.es. dai sovrani Sardi, precursori del nostro attuale ordinamento alla Posta, a
definire i fondamenti del sistema postale, a regolare il flusso delle
corrispondenze e a definire le tariffe, alle pene per chi sfuggiva alla
privativa postale di stato, vantando il monopolio sulla gestione del servizio
postale pubblico. In qualche collezione vengono ricordati e talvolta mostrati
questi documenti in originale, ma se si abusa della loro ingombrante presenza,
la collezione viene penalizzata perché queste carte, molto note, devono
rimanere nelle conoscenze del collezionista e sottraggono spazio al materiale
postale da esibire.
PATINA – Sostantivo -
Velatura tipica che il tempo e gli agenti atmosferici danno alla superficie
esterna di molti oggetti, ma anche sostanza che rende lucida e liscia la
superficie della carta da stampa. In questo ultimo intendimento, la carta
patinata, largamente utilizzata nella produzione di libri di qualità fin dal
1800 (in quanto la sua superficie lucida non consente sbavature o infiltrazioni
indebite degli inchiostri di stampa) fu
anche utilizzata nella produzione di alcuni francobolli italiani al posto di
carta comune o filigranata, a partire dal 1983. La patinatura della carta per
produrre libri è una operazione effettuata in cartiera spalmando sulle due
superfici di un foglio di carta comune una pasta bianca composta essenzialmente
da polveri di caolino e silice miscelate a collanti. Per i francobolli italiani
celebrativi e commemorativi nati dopo il 1983, la superficie patinata è una sola
(carta patinata monolateralmente), quella su cui viene stampata la vignetta, ma
rilevamenti recenti mostrano una sottile patinatura anche sul retro, per ridurre
la diversa tensione ed il ritiro delle fibre sulla superficie non patinata che
tende, in ambienti secchi, ad arrotolare i francobolli. Il difficile equilibrio
tra patinatura e verniciatura fluorescente necessaria per produrre un
francobollo di bell'aspetto e sopratutto nitido nel disegno della vignetta,
sicuro contro i falsari e trattabile con macchine
bollatrici quando utilizzato su corrispondenza, è stato raggiunto solo
dopo numerosi anni di tentativi e di prove. In effetti tanto più le polveri di
patinatura sono dimensionalmente piccole, tanto meno la verniciatura
fluorescente e gli inchiostri di bollatura penetrano nello spessore della carta
e tanto maggiore è la dimensione delle polveri utilizzate, tanto minore è la
qualità e la nitidezza della stampa. Dall’estate del 1997 la verni-ciatura
fluorescente e gli inchiostri di bollatura penetrano tra i granuli di patina
abbastanza bene, anche se non in profondità, e la vernice fluorescente si
comporta come un buon fissatore della stampa che pur non perfetta, è di
discreta qualità. Il problema più importante nell’equilibrio dei componenti
superficiali dei francobolli patinati italiani sta nel produrre francobolli di
buona qualità grafica, con buon dettaglio delle immagini, la cui superficie non
risulti troppo liscia ma anche non troppo ruvida, e non consenta la
cancellazione con mezzi semplici, in genere meccanici, degli annulli postali. Il
problema si evidenziò specialmente nell'emissione Alti Valori Cifre dal 1983
che consentì a infinite persone di scrivere gratuitamente per molti anni perchè
la loro superficie troppo liscia e impenetrabile ai liquidi non consentiva agli
inchiostri di bollatura di penetrare nello spessore della carta, consentendo a
tutti una facile eliminazione delle tracce della bollatura stessa. Anche la
fluorescenza addizionata ai francobolli per motivi di sicurezza e per attivare
la bollatura automatica delle corrispondenze è applicata “in patina”, ossia
viene spalmata, o meglio verniciata, sul lato patinato della carta filatelica.
E’ anche questa una operazione effettuata sotto particolari protezioni in
cartiera (come appunto la patinatura) e non durante il processo di stampa.
PATRIA – Sostantivo -
Territorio dove un popolo unito vive e che sente come proprio, ove ha le sue
radici storiche, culturali e familiari e dove in genere esiste un linguaggio
unico, compreso da tutti, che in genere supera le divisioni dialettali locali.
La storia delle nazioni per raggiungere l'unità è stata spesso costellata di
sacrifici, di sangue, di ideologie e di conflitti non sempre ben chiariti, ed è
riportata in veste ufficiale nei libri di storia, ma in questo travaglio, la
posta dei privati di quel tempo ha oggi una grande rivalutazione poichè spesso
ci ripropone un lettura diversa da quella raccontata dai libri. In conseguenza
molte corrispondenze dei periodi storici che dettero origine agli stati moderni,
in genere per l’Europa compresi tra il 1840 ed il 1870, versano sulla Storia
di molti popoli e di molte “patrie” una luce che talvolta ne modifica in
qualche caso anche sostanzialmente l'interpretazione e quindi le lettere e la
posta di alcuni periodi del passato, come quello che tra il 1847 ed il 1860
dette ad esempio origine alla nostra patria, sono oggi oggetto di attiva ricerca
e di vivace mercato per poter ricostruire molte microstorie o storie nascoste e
per poter avere una visone più obiettiva degli avvenimenti che stanno alle
origini dell'Italia attuale.
PATRIOTTICO/A – Aggettivo
- Qualifica persone o cose che dimostrano palesemente o nascostamente amore o
ricordo verso
PATRONIMICO - Aggettivo - In
genere è connesso con la parola “nome” per fornire informazioni sul nome
proprio o sul cognome di alcune persone. Detto di nome proprio che deriva dal
nome del padre o di un antenato illustre. I doppi cognomi o gli attributi che si
leggono talvolta su lettere del lontano passato spesso derivano
dall'applicazione del patronimico.
PEDAGGIO – Sostantivo -
Tassa di passaggio su strade, ponti, autostrade ecc.. Nel lontano passato quando
i confini erano frequentissimi, i pedaggi erano numerosi e spesso, salvo accordi
particolari, dovevano esser pagati anche dai corrieri postali. Spesso nel punto
ove si doveva pagare il pedaggio la posta cambiava di mano, ed il luogo diveniva
in realtà un punto di scambio postale tra corrieri di regioni o nazioni
confinanti. Soltanto col tempo i pedaggi, sempre richiesti per il passaggio di
persone e cose (vedi ad es. i dazi), furono eliminati per il traffico postale
poiché le convenzioni interstato o le leggi all'interno di uno stesso stato
garantivano un nuovo tipo di pedaggio compreso nel porto delle lettere e delle
corrispondenze affidate alle poste pubbliche. Da tempo anche il Dazio in Italia
è stato eliminato perchè sostituito da altre tasse di stato, ma specialmente
all'estero (vedi USA ma anche altrove) l'uso del pedaggio è ancora in vigore
laddove la costruzione di una strada o di un ponte è dovuta all'iniziativa
privata e non pubblica (autostrade, ferrovie e trasporti aerei). In questi casi
anche il Servizio postale pubblico deve pagare il pedaggio per far correre la
posta attraverso questi passaggi obbligati, ma l'utente postale non risente del
costo poiché la tariffa è unica e comprende anche il costo dei pedaggi. Il
sistema postale pubblico sopporta la spesa per i pochi casi ancora esistenti,
sopratutto perché questi passaggi abbreviano i percorsi e permettono un
risparmio di altro tipo.
PEDONE
– Sostantivo -
Persona che cammina a piedi in contrapposizione di persona che si fa trasportare
da veicoli o da animali. In altro intendimento anche denominazione di uno dei
pezzi del gioco degli scacchi. Nella storia della posta il pedone è il nome più
frequente del corriere postale dei secoli scorsi (1300/1700) che camminando a
piedi trasportava i messaggi postali da un luogo all'altro o anche da una
persona all'altra (in tale caso era anche detto "espresso"). All'epoca
si chiamava pedone anche se poteva utilizzare cavalli o carri o più tardi anche
altri mezzi di locomozione per trasferirsi da un punto all'altro del territorio.
Era in realtà una definizione generica per indicare colui che portava la posta
viaggiando. La dicitura "per staffetta" indicava una serie di pedoni o
meglio di cavalieri che in catena trasportavano la posta tra località distanti
tra loro. Soltanto in epoca più tarda (1850),la denominazione superata dai
tempi e dalle tecnologie del trasporto postale si modificò in portalettere o
postino. Crediamo che la più nota formula postale storicamente riportata su
oggetti postali ufficiali che ricordi il pedone, sia quella contenuta nelle
diciture scritte in filigrana nei Cavallini di Sardegna. In queste si può
leggere "Corrispondenza in corso particolare per pedoni ed altre
occasioni", ma la parola si può trovare manoscritta anche sul fronte o sul
retro di alcune lettere prefilateliche in frasi dedicate al pagamento del porto.
PELLE – Sostantivo –
Tessuto biologico esterno di molti animali. La pelle o meglio il pellame (per
uscire dall'ambiguità offerta dal significato spesso riferito quasi sempre a
quella umana) dopo una lavorazione particolare, una tensione, un
assottigliamento, una concia ed una spianatura, divenne tra il
PELLEGRINO – Sostantivo -
Persona che si muove in un vasto territorio lungo percorsi fissi, andando verso
un luogo stabilito, in genere per uno scopo religioso o votivo. Nei primi secoli
del 2do millennio in Europa, molte persone denominate pellegrini, spesso
raccolte in gruppi, si muovevano verso i grandi centri di culto religioso a
piedi e a cavallo, chiedendo l'elemosina o da mangiare lungo un cammino
tracciato dall’uso e tramandato dalla tradizione che poteva durare mesi. Roma,
Gerusalemme, La Mecca, erano i principali obiettivi dei viaggi effettuati a
piedi dai pellegrini del passato ma anche i grandi santuari come Compostella in
Spagna o Lourdes in Francia ancora oggi sono le mete preferite di molti
pellegrinaggi, ossia viaggi organizzati a scopo religioso effettuati a prezzi
popolari da comitive di persone che viaggiano insieme verso la stessa meta. I
pellegrini nei secoli 13mo,14mo,15mo erano anche ottimi corrieri per la posta
poiché coloro che li accoglievano lungo il percorso (abitualmente fisso perché
tracciato e tramandato di generazione in generazione), conoscendo le tappe
successive, affidava, contro assistenza e cibo, lettere e messaggi con buona
probabilità che la posta giungesse sana e salva a destino. I pellegrini a loro
volta accettavano di buon grado il trasporto di posta perché avevano la
speranza di una buona accoglienza da parte dei destinatari. In realtà le prime
grandi vie di posta (per es.
PELLICANO – Sostantivo -
Nome di un grande uccello esotico di grandi dimensioni, dal grande becco
flessibile adatto a portare cibo. Per questo motivo il nome è stato preso come
simbolo di una spedizione militare italiana di carattere umanitario in Albania
nel 1991/93 che si occupò di distribuire alimenti e soccorsi ad una popolazione
appena uscita da un regime oppressivo e autarchico durato molti decenni. Il
corpo di spedizione militare fu dotato di ufficio postale proprio, con bollo
postale ordinario e alcuni servizi. La posta militare giunta dai militari in
Albania tra il 1991 ed il 1993 si dice "Posta di Pellicano" poiché su
di essa si trova quasi sempre un logo che riproduce un piccolo pellicano e sui
bolli postali e amministrativi si riporta questo nome.
PELURIA – Sostantivo -
Insieme di piccoli e sottili peli su una superficie. In filatelia ha interesse la
peluria della carta dei francobolli o della posta. Normalmente nei francobolli
nuovi o sulla carta delle buste o delle lettere non esiste una peluria legata
allo sfibramento della cellulosa che li compone, ma in presenza di forte umidità
o con immersione in acqua, le fibre di cellulosa più sottili e corte presenti
sulla superficie esterna, tendono a sollevarsi, formando una peluria abbastanza
fitta, visibile solo con lenti di ingrandimento. In questi casi, frequenti nei
francobolli usati recuperati dopo immersione in acqua, la peluria, non
perfettamente distinguibile all'occhio, tende a modificare l’aspetto delle
vignette mostrando contorni non netti, disegni leggermente fumosi, dalla
superficie un poco polverosa, che denunciano appunto l'immersione in acqua o in
liquidi. La scoperta di francobolli riciclati, ossia già passati per posta ma
non bollati, si effettua proprio con l'analisi della peluria della carta sul
recto dei francobolli e della ridotta lucidità
della superficie delle vignette. L'eliminazione di questo difetto della carta
bagnata e poi asciugata, è possibile attraverso una leggera stiratura
caldo/umida, che ovviamente non si può generalizzare per per ogni esemplare, ma
che può essere utile invece per dare un aspetto più naturale ai francobolli di
maggiore interesse o alla posta e alle lettere che hanno subito umidificazioni o
bagnature indesiderate.
PENTAGONO
– Sostantivo -
Forma geometrica piana regolare o irregolare chiusa, composta da 5 lati. La
forma pentagonale regolare di
piccole dimensioni fu utilizzata in qualche raro caso per le impronte di alcuni
bolli anche postali, ma fu abbandonata perché un maggior numero di lati (6/8)
permetteva di inserire meglio le diciture interne. L'eliminazione di ogni lato
per giungere alla forma circolare adottata oggi per la stragrande maggioranza
dei bolli postali, permette non solo di disporre di
maggiore spazio interno ma di facilitare la centratura delle diciture
nelle impronte.
PERCORSO – Sostantivo -
Sinonimo di tragitto, percorso, strada. In Storia Postale il percorso è
determinante per stabilire le caratteristiche di un invio postale poiché,
specialmente nel passato, individuava un tipo di sistema di trasporto e in molti
casi anche una tariffa diversa dello stesso oggetto per la stessa destinazione.
Ancora oggi la via aerea e la via di superficie stabiliscono la tariffa postale
necessaria a trasportare l'invio, il tempo di viaggio, i confini da superare e
talvolta anche il sistema di confezionare gli invii. La descrizione del percorso
delle lettere è fondamentale nelle collezioni di Storia Postale : in esse lo
studio, la conoscenza delle vie di comunicazione e di trasporto della posta
devono essere l'oggetto principale, insieme alle tariffe, delle descrizioni del
materiale postale inserito nelle collezioni di questi tipo. Numerosi sono i
sistemi di riconoscimento dei percorsi compiuti dalle lettere : molti bolli e
molte soprascritte presenti sui frontespizi stabiliscono in genere anche a
posteriori la via percorsa dalla lettera; la loro esatta individuazione sugli
involucri permette di effettuare i controlli sulle tariffe applicate e sui tempi
di viaggio.
PERENNE – Aggettivo -
Indica che un oggetto, una storia, un fenomeno hanno un tempo di
esistenza perpetua. Si contrappone a caduco che invece indica una tempo che
finisce. Nulla in filatelia é perenne o perpetuo, anzi molte cose o regole
postali e filateliche che sembrano immobili prima o dopo cambiano, si modificano
o cessano, compresi i francobolli a validità dichiarata permanente. Purtroppo
la carta, con cui sono realizzati francobolli, posta e collezioni, in relazione
al sistema di fabbricazione ed alla polluzione ambientale, hanno una vita più o
meno lunga ma non eterna ed è quindi irragionevole pensare che abbiano durata e
conservazione infinite anche se vengono utilizzati i migliori presidi
conosciuti. I francobolli a validità permanente rappresentano una scommessa di
una amministrazione postale col futuro, ma col passare del tempo, col cambio
delle mode o dei regimi, hanno una validità lunga, forse lunghissima ma
comunque limitata.
PERFEZIONARE/TO - Verbo e
aggettivo derivato – In genere indica il compiere un lavoro di miglioramento.
In un altro intendimento, in gergo burocratico o postale, il perfezionare una
pratica o una spedizione, significa compiere ogni giusta e completa procedura
per renderla operativa o possibile. In genere le “pratiche” sono perfezionate
con un “visto”, col “Placet” del responsabile di legge, in genere
rappresentati da una firma o dall’applicazione di un bollo che consente
l'avviamento dell'esecuzione del lavoro. Nel
caso postale, l’accettazione e l’applicazione dei bolli di partenza
perfezionano la spedizione, responsabilizzando colui che l’ha avviata.
PERFINS – Nome proprio -
Parola tecnica esclusiva del linguaggio filatelico per individuare particolari
francobolli che presentano perforazioni significative sulla loro superficie. Le
perforazioni di cui si tratta sono circolari, di piccole dimensioni (in genere
simili a quelle delle dentellature) sono disposte in sequenza logica e continua
in modo da tracciare delle sigle (p.es. CI), dei numeri o dei disegni (p.es. una
piccola ancora). Le perforazioni in passato erano spesso eseguite da privati,
specialmente aziende, per siglare quelli acquistati, al fine di impedirne
l’uso ad altri (ad esempio a impiegati dell’azienda stessa per spedire corrispondenze proprie e non d’ufficio). Dato che non si poteva per legge
manomettere o modificare i valori postali, le perforazioni effettuate dalle
aziende tra il 1880 ed il 1910 dovevano essere autorizzate
dall’Amministrazione postale che contribuiva a scoprire usi impropri dei
francobolli aziendali utilizzati su buste non intestate all’azienda stessa. La
scomodità e l’impegno del lavoro di controllo effettuato dalle Poste a questo
scopo però fece sospendere la disposizione, essendo il furto di francobolli
aziendali un fatto interno dell’azienda stessa e non delle Poste e quindi dal
1910 circa, la perforazione dei francobolli con sigle o disegni non fu più
utile, ma rimase soltanto un vezzo. In conseguenza i francobolli Perfins fino al
1910 dovrebbero trovarsi solo su buste o corrispondenze scritte su carta
intestata con le sigla o le diciture dell'azienda o dell'ente scrivente. Ne
esistono comunque molti su buste non intestate che dal punto di vista
collezionistico mantengono il loro valore documentario e venale ma che dal punto
di vista regolamentare non erano a posto. Dal 1910 dunque chiunque può
perforare i francobolli senza autorizzazione per vezzo o per qualsiasi altro
motivo, se non priva gli esemplari di più del 10% della superficie stampata. Le
sigle e i disegni su moltissimi esemplari del Regno e qualcuno ancora della
Repubblica sono oggetto di studi, di catalogazione, di attiva ricerca filatelica
e di collezionismo specializzato. I Perfins hanno un valore leggermente
superiore agli equivalenti non perforati sia allo stato di nuovo che di usato,
ma hanno un valore alquanto superiore a questo standard se ancora trovati su
corrispondenze intestate. La perforazione dei francobolli oltre che in Italia,
avvenne anche in molte altre nazioni avanzate del mondo. (vedi anche
perforare/to)
PERFORARE/TO - Verbo e
aggettivo derivato - Passare da parte a parte qualcosa con una punta o più
punte o con altri strumenti. In filatelia oltre ad esser sinonimi di
"Dentellare" o “dentellato”, come aggettivo congiunto a
francobollo indica anche un gruppo di francobolli che come caratteristica
distintiva presentano delle perforazioni coordinate sulla loro superficie, e che
sono detti più semplicemente "Perforati" o "Perfins" (Vedi
parola dedicata). Queste perforazioni erano realizzate privatamente (non dalla
Poste) con particolari perforatori a blocco in cui gli aghi sottili
trascrivevano in negativo o in positivo le sigle o dei disegni che
l’acquirente degli esemplari desiderava, in modo da poter far riconoscere
questi francobolli da altri identici. Questa operazione fu consentita dalle
Poste dietro specifica autorizzazione a molte industrie, banche e privati che
tra il 1880 ed il 1910 utilizzavano intensamente la posta pubblica per le
proprie comunicazioni e temevano che impiegati infedeli rubassero i francobolli.
Il controllo era effettuato dai verificatori postali che segnalavano ai titolari
delle autorizzazioni la posta su carta non intestata affrancata con i perfins.
Dopo il 1910 la perforazioni con sigle furono consentite a tutti e le poste non
si occuparono più del controllo. In conseguenza la moda o l'utilità della
perforazione decadde e da quel momento rimase solo come vezzo di qualche azienda
o ente. Le perforazioni sono ancora oggi consentite ma devono essere molto
limitate nelle dimensioni perchè non devono superare il 10% della superficie
della vignetta al fine di non interferire troppo con le vignette stesse o
mascherare obliterazioni già subite dai francobolli. Gli esemplari perforati
sono oggetto di attivo collezionismo e di pubblicazioni che classificano le
diverse sigle e i diversi disegni che i perforatori hanno impresso su molti
esemplari nel corso degli anni. (vedi anche "dentellatura" e
"perforazione").
PERFORATORE – Sostantivo -
Strumento adatto a perforare (martello, trapano, ago ecc.). I
"Perforatori" in filatelia sono detti "Dentellatori", ossia
delle aste o dei blocchi metallici a cui erano fissate file coerenti di aghi
cavi e taglienti di molti tipi e dimensioni che venivano schiacciati sui fogli
già stampati di francobolli per creare le dentellature. La disposizione degli
aghi permette di distinguere il tipo di dentellatura impiegata (a pettine, a
blocco o lineari). Questi blocchi erano montati sulle macchine da stampa e si
attivavano nell'ultima parte della produzione filatelica (dopo la stampa e la
gommatura). Dal 2003 i perforatori sono stati sostituiti con un nuovo tipo di
attrezzatura che produce delle bugne disposte in file coerenti sulla carta
intorno alle vignette di tutto il foglio e che asporta le punte delle bugne
stesse, creando quindi delle file di perforazioni su tutto il foglio in
pochissimi istanti, riducendo i tempi di produzione, ma fornendo una regolarità
delle perforazioni, in diametro e distanza, minore di quella prodotta con i
vecchi perforatori ad aghi. (vedi anche “perforare”, “perforazione”,
“dentellatura”, ecc.)
PERFORAZIONE – Sostantivo
- Operazione adatta ad effettuare buchi e fori in qualsiasi materiale. In
Filatelia le perforazioni sono numerose, non solo per effettuare buchi e quindi
sigle e disegni all'interno delle vignette (Vedi "perforare" e "Perfins")
ma sopratutto per creare le dentellature, ossia quelle file continue di fori
adatte a dividere le vignette nei fogli di francobolli, necessarie per separare
gli esemplari l'uno dall'altro. In questo intendimento
PERGAMENA – Sostantivo -
Pelle di animale essiccata, spelata, pulita e spianata con un lungo lavoro
manuale di raschiamento, adatta, se in dimensioni e spessore idonei, a scrivere
o a rilegare libri. Nome derivato dalla antica città di Pergamo, ove la
pergamena era stata scoperta e che fornì al mondo per centinaia ad anni la
migliore qualità di pergamene per scrivere. Insieme al Papiro è il supporto
piano e sottile più utilizzato nel lontano passato, prima dell’arrivo della
carta in Europa, per scrivere con penna ed inchiostro. Molte antiche lettere e
numerosi documenti scritti prima del 1200/1300 d.C., tuttora in buono stato di
conservazione, sono stati redatti su pergamena. La P. si può piegare anche se
è originariamente semirigida, ma nel passato più spesso era arrotolata per
evitare pieghe dal difficile spianamento. Intorno al 1300 d.C. in Italia la
pergamena da scrittura iniziò ad essere lentamente abbandonata in favore dalla
carta, giunta dall’oriente per mano araba, supporto più adatto e più
economico per la produzione di libri e per la scrittura delle lettere.
PERIFERICO/A – Aggettivo
-_Indica una posizione di un oggetto, di un servizio, di un ufficio, di una
qualsiasi cosa, rispetto ad un'altra più grande ed importante che per
convenzione o per reale situazione possiede una posizione centrale. Nelle
questioni postali gli uffici periferici sono quelli lontani da un ufficio
centrale e da questo dipendono per ogni loro necessità, per i rifornimenti e
per le direttive. Nel lontano passato gli uffici di minore importanza non solo
erano periferici, ma avevano anche un suddivisione in categorie (principale,
secondario, di prima, seconda classe ecc.) in relazione ai servizi che potevano
prestare ed alla popolazione che potevano servire. Tanto più l'area era lontana
dal centro, povera di abitanti e di attività, tanto minore era la classe
dell'ufficio postale periferico e tanto minori erano i servizi disponibili. A
partire dal 1996 tutti gli uffici postali periferici italiani sono stati
trasformati in Agenzie, dipendenti da direzioni regionali a loro volta
dipendenti dalla direzione centrale delle Poste in Roma. In un'altro più
moderno intendimento l'aggettivo sostantivato al femminile (una periferica)
intende una macchina che produce dei servizi collegata ad una principale che la
guida (per esempio la stampante di un computer).
PERIODICO - Aggettivo e
sostantivo - Come aggettivo si può riferire o collegare a qualsiasi fatto o
avvenimento che si ripete nel tempo a scadenze fisse più o meno stabilite e
regolari. Come sostantivo indica una pubblicazione scritta, un giornale o una
rivista che esce a numeri successivi e a scadenze abbastanza regolari. In
quest’ultima ottica il Periodico ha interesse filatelico e storico postale
poiché le pubblicazioni ripetitive nel tempo vengono spesso spedite per posta
agli abbonati ed hanno quindi una tariffa postale spesso ridotta o favorita
perché sono considerate veicoli di cultura e d'informazione che le Poste e lo
Stato debbono favorire per migliorare
PERIODO – Sostantivo - In
letteratura è un insieme di parole
formato da una o più frasi che ha una unità grammaticale e logica. La parola
ha anche altri significati in matematica e fisica, ma per la filatelia è il
tempo storico necessario per il compimento di un ciclo caratterizzato da aspetti
propri e compiuti. In questo intendimento è considerato quasi sinonimo di
"epoca" ma è necessario anche dire che all'interno di un'epoca si
possono distinguere spesso più periodi. La filatelia di ciascuno Stato, è
normalmente suddivisa in periodi che in genere coincidono con l'avviamento e la
conclusione di vicende storiche e politiche importanti in genere originati dai
cambi di regime al vertice della nazione. Anche le occupazioni militari o le
guerre in filatelia vengono distinte in periodi particolari. Per l'Italia alcuni
studiosi e molti cataloghisti hanno convenzionalmente suddiviso la filatelia in
periodi : P. Antico (prefilatelia – antichi stati), P. Classico (dal 1mo
francobollo dentellato alla prima emissione commemorativa), P. Moderno (dal
primo commemorativo al primo francobollo della Repubblica) e P. contemporaneo
(dalla prima emissione repubblicana ad oggi). Ovviamente i cataloghi hanno
divisioni in relazione ai convincimenti dell’autore o dell'editore e quindi
queste definizioni possono variare. Per la filatelia codificata dalla
Federazione tra le Società filateliche che si occupa dei concorsi filatelici,
dal 2000 circa, in relazione al fatto che le
collezioni tradizionali e storico postali non sono solo composte da
francobolli, ma anche da posta e altri oggetti, la suddivisione è diversa :
periodo classico (collezioni dalle origini della posta fino al 1900), o
periodo moderno (collezioni dal 1900 ad oggi), aggiungendo anche
collezioni dette “diacroniche” che contengono materiale di ambedue i
periodi. Inoltre il tempo scorre e col passare degli anni i limiti del periodo
più vicino a noi (moderno o contemporaneo) slitta in avanti con un probabile
futuro nuovo riassetto dei periodi. In genere comunque per il nostro paese, il
"Periodo Prefilatelico" è convenzionalmente il periodo della posta
precedente alla emissione dei francobolli, il "Periodo Antico" è
quello delle emissioni filateliche degli Antichi Stati, prima dell'unificazione
dell’Italia, il periodo classico va dal 1° francobollo dentellato al 1°
commemorativo (1910), quello moderno dal 1° commemorativo al 1° francobollo
repubblicano e il contemporaneo dal 1° repubblicano ad oggi. Come già detto,
le divisioni sono convenzionali, spesso non sono accettate dai filatelisti e col
tempo possono subire variazioni. Dato che lo scibile filatelico è immenso, oggi
si tende ad aumentare il numero dei periodi, suddividendone alcuni in parti più
piccole, perchè la specializzazione ed il maggior approfondimento storico dei
moderni filatelisti vuole sempre maggior dettaglio e precisione.
PERITO - Aggettivo e
sostantivo - In filatelia interessa solo il sostantivo che indica persona molto
esperta nel settore filatelico a cui gli altri filatelisti si riferiscono per
controllare l'originalità di francobolli, soprastampe,annulli e corrispondenze
di buon valore filatelico e commerciale. I periti filatelici sono dei
professionisti che prestano la loro opera contro parcelle in denaro secondo
delle tabelle legate al difficile lavoro che devono compiere e al valore dei
pezzi che esaminano. I periti appongono la loro firma a garanzia dell'originalità
del materiale sul pezzo stesso e possono se richiesti, produrre dei documenti
denominati "certificati peritali" scritti, spesso corredati da
fotografie del materiale. Il materiale con perizia viene definito
"periziato" in quanto ha subito l'esame peritale. I periti a causa
delle norme del codice civile italiano non sono sottoposti alla responsabilità
oggettiva e quindi se sbagliano non sono puniti dalla legge e non sono obbligati
a rimborsi in caso di contestazioni. Questo argomento assai spinoso non consente
ai periti di avere un albo professionale ma alcuni di essi, per divenire periti
di tribunale, e quindi poter vantare una professionalità riconosciuta dalla
legge, devono subire un esame presso le Camere di Commercio delle città in cui
vivono e/o esercitano. Grazie a questo fatto soltanto alcuni sono periti
riconosciuti dalla legge, mentre altri, che non desiderano divenire periti di
tribunale, possono esercitare la professione soltanto in relazione alla notorietà
delle loro conoscenze filateliche ed alla fiducia che i filatelisti riconoscono
a loro.
PERIZIA – Sostantivo –
Sinonimo di "abilità" ed indica una qualità spiccata di una persona
o di un essere vivente a far bene specifici lavori. Nel campo filatelico o in
altri settori professionali, ha assunto un significato diverso e più oggettivo
perché indica la formulazione di un parere, che si traduce spesso in un
documento scritto detto "Certificato peritale", redatto da un esperto,
talvolta riconosciuto dalla legge o dall'opinione pubblica, nel quale si esprime
una opinione su una questione, su un fatto, su un oggetto, su un guasto e quindi
anche su un francobollo o su una corrispondenza del passato. La perizia
filatelica o expertise, è un foglio di carta (filigranata e intestata) in cui
un perito o un esperto riconosciuto, dichiara in buona fede l’originalità di
un francobollo, di una serie di francobolli o di un qualsiasi oggetto postale
(francobolli, impronte postali, posta ecc.). In genere il documento è firmato
ed è completato da una fotografia colpita da un bollo a secco di proprietà del
perito. La perizia nella maggioranza dei casi ha un prezzo ed i periti non solo
fanno pagare la loro esperienza, il tempo e le spese di gestione del loro lavoro
ma anche la virtuale responsabilità della loro dichiarazione.
Per materiale filatelico di grande valore in genere richiedono un prezzo
legato al valore del materiale esaminato (una percentuale sul valore di catalogo
del materiale). Dal punto di vista pratico infine, i periti appongono la loro
firma direttamente sui pezzi se questi hanno un valore medio basso, e redigono
“perizie” scritte solo per il materiale di alto o altissimo valore
sottoposto al loro esame.
PERMANENTE - Sostantivo e
aggettivo - In filatelia ha senso solo come aggettivo sinonimo di perenne (vedi
parola dedicata) e si connette in genere con
PERMEABILE – Aggettivo -
Qualifica una sostanza o un materiale che per la sua consistenza fisica permette
l'assorbimento di liquidi o ne consente il passaggio attraverso il loro
spessore. La Carta è ad esempio un materiale permeabile e si contrappone p.es.
alla Plastica, alla pietra o ai metalli che, se non sottoposti a particolari
trattamenti, sono impermeabili. Da qualche tempo però sono stati prodotti
francobolli e supporti su cui scrivere (adatti anche alle spedizioni postali) in
pellicola plastica che per questa caratteristica sono divenuti impermeabili. Si
tratta di francobolli per distributori automatici in genere prodotti in libretti
nell'area anglosassone e statunitense che possono anche non esser più annullati
poiché l'adesivo di cui vengono dotati ha un solvente sconosciuto agli
utilizzatori. Gli involucri postali impermeabili, o impermeabilizzati, servono
per invii postali su percorsi “bagnati”, “umidi” o “rischiosi” (come
quelli marittimi o a mano) durante i quali si rischia di inumidire o, come si
diceva un tempo, "inondare" (in caso di caduta in acqua) la
corrispondenza e quindi offrono una maggiore sicurezza nella conservazione dei
contenuti durante i trasporti.
PERSEGUIBILE – Aggettivo -
Indica la possibilità di ottenere qualcosa o di raggiungere qualche obiettivo.
In un intendimento più aderente alle questioni postali è aggettivo che si
connette con un'azione di tipo giuridico o penale per la quale qualcuno, qualche
ente o le Poste stesse possono difendere i propri diritti da ingiustizie o
infrazioni a mezzo della legge. Perseguibile per legge è per esempio colui che
ruba posta o i contenuti delle lettere e le norme applicabili sono tanto più
gravi quanto più il colpevole ha a che fare con la trasmissione della posta. La
stampa di francobolli falsi, l’impiego di francobolli già passati per posta o
i trucchi per frodare i filatelisti sono perseguibili per legge.
PESCIOLINO D'ARGENTO –
Nome proprio -_ E’ il nome di un insetto, parassita della carta, che può
raggiungere anche un centimetro di lunghezza, 6/7 mm. di larghezza, e qualche
decimo di millimetro di spessore che si insinua tra i fogli di carta impilata,
tra le pagine dei libri e che quindi ha la sua sede preferenziale in archivi
cartacei poco utilizzati. Si nutre di cellulosa e cuoio e produce falle della
carta di grandi dimensioni. La presenza di pesciolini d'argento indica una
parassitosi grave la cui disinfestazione deve esser fatta solo da
professionisti. Per l'eliminazione di questi insetti non servono i normali
presidi efficaci per i parassiti della carta di minori dimensioni, ma sono
richiesti trattamenti chimici e fisici lunghi e ripetitivi in ambienti isolati
dalla normale vita dell'uomo.
PESETA - Nome proprio - Unità
monetaria del Regno di Spagna e di altre nazioni di lingua spagnola centro e sud
americane.
PESO – Sostantivo -
Denominazione della pressione che un corpo esercita dall'alto verso il basso a
causa della forza di gravità terrestre. L'entità della pressione di un corpo
si determina per confronto con quella di un altro corpo assunto come riferimento
e più precisamente con dei pesi standard che il mondo accetta come unità di
misura. Il Chilogrammo (Divisone decimale - Sistema MKS) con multipli e
sottomultipli sono le unità di peso standard dell'Italia e di molte altre
nazioni, ma non di tutte. Le nazioni anglosassoni preferiscono usare ancora la
libbra e relativi multipli e sottomultipli (Sistema duodecimale) ma nel futuro i
due sistemi (decimale e duodecimale che hanno avuto il maggior uso nel tempo)
saranno unificati con l'abbandono del sistema duodecimale. Il peso condiziona la
tariffa postale da applicare alle corrispondenze per renderle franche. Fin
dalle origini il peso in grammi (o in altre unità di peso ormai scomparse) o la
definizione della dimensione dei fogli (che corrispondeva ad un peso medio
standard), stabiliva lo scaglione tariffario con cui affrancare
PESTE/PESTILENZA –
Sostantivo - La Peste è una malattia epidemica e contagiosa dell’uomo e di
altri mammiferi, comune e frequente nel passato, caratterizzata da febbre alta e
dalla tumefazione delle ghiandole linfatiche del collo, delle ascelle e
dell'inguine (delle articolazioni) e che può essere frequentemente mortale. La
pestilenza è il nome specifico dell'epidemia di peste. Fino alla metà del 1800
la peste era una malattia frequente anche in Europa che falciava le popolazioni
e che non disponeva di presidi medici adeguati. Dato che si trasmette per
contatto, le città e le comunità umane in passato si difendevano isolandosi e
relegando le persone e le cose che giungevano da lontano o da zone notoriamente
infette, in luoghi lontani, isolati e frequentati solo da persone che erano
sopravvissute alla stessa malattia. Anche se non serviva a nulla (ma i nostri
antenati non lo sapevano), la posta veniva isolata, messa in quarantena come le
persone o disinfettata attraverso operazioni di riscaldamento associate a
vaporizzazioni di varie sostanze chimiche semplici
(vedi "Disinfezione"). La peste, salvo casi eccezionali
attualmente ancora possibili a causa del terrorismo o guerra biologica, ormai
non è più un pericolo per l'uomo moderno sia per i presidi sanitari inventati
a partire dalla metà del 1800, sia per le più sane abitudini sociali e
alimentari del mondo attuale. I luoghi di disinfezione del passato abitualmente
si trovavano negli ospedali di carità o nei lazzaretti in cui vivevano persone
che avevano superato la malattia (autovaccinazione) e che perciò erano addette
all'assistenza dei malati e al trattamento delle merci provenienti da luoghi
infetti. Questi luoghi erano serviti spesso anche dalla posta ed erano dotati di
bolli e di servizi, riconoscibili per le parole impresse nelle loro impronte. La
peste colpì tutta l’Europa in modo assai grave dopo il 1600 ed ebbe i suoi
ultimi ritorni anche in Italia fino al 1870.
PETTINE – Sostantivo -
Oltre al più noto significato comune dell'oggetto da toeletta per ordinare e
pulire i capelli e i peli, ha un significato filatelico preciso che individua
uno strumento tecnico semplice ma contemporaneamente non facile da realizzare,
adatto a perforare la carta con fori piccoli e allineati in file coerenti
sostenuti da barre o blocchi metallici. La dentellatura di molti francobolli è
effettuata a macchina attraverso il movimento di "pettini" che si
abbattono su uno o più fogli tra loro impilati, separando le vignette tra loro
con file di fori perfettamente allineate e in genere tra loro ortogonali. Il
pettine filatelico ha assunto questo nome poiché la serie di linee di
perforazioni ottenute assumono una disegno molto simile a quella al pettine da
toeletta. Infatti le perforazioni seguono una linea orizzontale da cui partono
numerose linee ortogonali numericamente corrispondenti al numero delle file di
francobolli contenute nel foglio. La lunghezza della fila orizzontale di
perforazioni è leggermente inferiore alla larghezza del foglio, ma corrisponde
circa alla somma delle larghezze di tutte le vignette orizzontali contenute nel
foglio, mentre la lunghezza delle file ortogonali è in genere poco più lunga
dell’altezza di una vignetta del francobollo. In questo modo quando il
pettine cala sulla carta, le vignette della prima fila di francobolli vengono
tutte dentellate superiormente e lateralmente mentre il lato inferiore rimane
intatto. Il pettine viene successivamente alzato, si sposta la carta della
misura dell'altezza di una vignetta e il pettine si abbatte nuovamente
producendo il completamento delle perforazioni della prima fila orizzontale
superiore e le perforazioni laterali verticali della seconda fila orizzontale.
Con operazioni successive tutte le file del foglio vengono perforate
verticalmente e orizzontalmente e i francobolli possono quindi esser tutti
facilmente separati per il loro utilizzo. Intorno agli anni ’80 il Poligrafico
di Stato del nostro paese ha spesso utilizzato pettini doppi, ossia pettini che
potevano perforare totalmente la prima e la seconda fila orizzontale e
verticalmente
PICCIONE – Sostantivo -
Volatile di medie dimensioni e dal veloce volo, addomesticabile, adatto
all'alimentazione umana e a compiere alcuni servizi utili all'uomo, quali ad
esempio il trasferimento di oggetti leggeri (per es. posta di piccole
dimensioni) sfruttando la caratteristica del costante e sicuro ritorno al nido
dell'uccello se rilasciato anche a grandi distanze. La posta trasportata con i
piccioni viaggiatori ebbe un momento storico importante durante la prima guerra
mondiale per trasmettere ordini e comunicazioni militari non intercettabili dal
nemico, ma fu utile anche in qualche remoto angolo del mondo per superare
ostacoli naturali complessi (scogliere, montagne, laghi, fiumi ecc.). Oggi
questo tipo di posta non è più in uso se non per gioco o per ricostruzioni
storiche. I collezionisti di posta per piccione viaggiatore non sono molti data
l'esiguità del materiale originale reperibile, che pertanto è divenuto raro e
costoso.
PIEGA
– Sostantivo -
Corrugamento o increspatura di una superficie liscia e piana. Molte superfici
flessibili possono presentare pieghe naturali (p.es. la pelle) o subire
ripiegamenti su se stessi in conseguenza a spostamenti o a movimenti per
ritornare poi distesa. La carta, quale materiale semiflessibile, composto da
cellulosa in forma microcristallina, può facilmente sopportare delle pieghe, ma
pur potendo essere ridistesa, mantiene la traccia della linea di piegatura perché
i cristalli della cellulosa, rigidi e non elastici, si sono irrimediabilmente
spezzati. Le pieghe della carta filatelica verificatesi dopo la stampa dei
francobolli, sono considerate danni irreversibili perché danneggiano la
continuità della superficie. Francobolli stampati su pieghe di carta precedenti
al processo di stampa la stampa sono rari e ricercati in quanto spesso danno
luogo a varietà importanti e di grande valore. Questi francobolli, a piega
distesa, hanno dimensioni maggiori e dentellature irregolari, spesso a zig zag,
che modificano totalmente forma, aspetto e continuità del disegno delle
vignette. Le pieghe assomigliando ad un’ansa del mantice di una fisarmonica
che può distendersi e richiudersi producono un varietà che, alla francese, si
chiama “pli d’accordeon”.
PIEGO - Sostantivo – In
passato indicava un plico di carte piegate e tenute insieme da una fascetta di
carta che le lasciava intravedere. Questo tipo di spedizione, essendo aperta e
parzialmente ispezionabile godeva di tariffe inferiori di quelle di spedizioni
equivalenti contenute in busta chiusa. Se collegato a oggetti specifici indicava
anche il nome di un particolare tipo di spedizione : il piego di libri, è
ancora oggi il nome di un invio postale a tariffa ridotta per la spedizione di
libri, giornali, riviste ecc., sottofascia ossia è una spedizione di carta
stampata protetta da una fascia di carta o da una busta non sigillata o
trasparente, con il contenuto ispezionabile o esposto alla vista dei controllori
postali o degli ufficiali postali accettanti. Queste spedizioni particolari,
prevalentemente utilizzate per diffondere la cultura, sono sempre state favorite
dall'Amministrazione Postale Italiana. In passato permettevano a chiunque (con
sensibili differenze tra privati ed editori) tariffe inferiori a quelle delle
stampe delle stesso peso. Dal 1998 circa, dopo la trasformazione delle Poste da
ente pubblico ad azienda privata le spedizioni di pieghi di libri tra privati
sono ancora possibili ma tariffariamente pareggiate alle lettere o ai pacchi,
mentre dopo un periodo incerto che sollevò ampie proteste degli speditori
professionali di libri, furono riammesse tariffe ridotte esclusivamente per le
case editrici di libri, riviste e pubblicazioni. I pieghi spediti tra privati
ebbero quindi tariffazione ridotta fino al 1998, con un trattamento ancora più
favorevole se spediti da editori (riduzione ulteriore del 50% della tariffa
riservata ai privati). Fino al 19 luglio 1997 anche i diritti postali di servizi
aggiuntivi (raccomandazione, contrassegno) godevano della stessa riduzione del
50% ma a partire da questa data le riduzioni sui diritti sono state abolite. Le
case editrici riconosciute da alcune prerogative di legge e dalla loro ragione
sociale dispongono dal 1998 di un tariffario ridotto esclusivo a parte.
PIENO/A
– Aggettivo - Si
dice di cosa, di un contenitore o di un recipiente, che contiene una sostanza
fino al colmo. Si utilizza anche in senso figurato per esempio per indicare la
completezza di un disegno o di un’idea. In filatelia è aggettivo talvolta
connesso con parole del vocabolario postale, ad esempio la parola lunette, ossia
con quelle aree, a forma di mezzaluna, contenute nelle impronte di molti bolli
al di sopra e al di sotto del datario che normalmente sono vuote, prive di
disegni o parole. Talvolta le impronte delle lunette possono essere in rilievo e
quindi, quando impresse sulla carta, risultano inchiostrate ed esser parte di un
disegno. I bolli di questo tipo si definiscono a "lunette piene".
PIETRA
– Sostantivo - Nome
generico che indica ogni tipo di roccia naturale compatta di qualsiasi forma e
dimensione. La pietra fu utilizzata anche per produrre alcuni francobolli del
lontano passato poiché uno dei primi sistemi di stampa fu la Litografia ossia
l'incisione di particolari pietre spianate su cui veniva riportato il disegno
del foglio (ottenuto accostando incisioni identiche con alcuni accorgimenti) che
bagnato di inchiostro e schiacciato su un foglio riproduceva sulla pagina bianca
l'impronta del foglio completo. La litografia non è più utilizzata nella
produzione di francobolli ma resta uno dei sistemi più caratteristici e più
pregiati per produrre quantità limitate di opere grafiche artistiche. (Vedi
"litografia"). Per l’Italia un solo francobollo è stato prodotto
con questo sistema : si tratta del “Litografico” da 15 cent. del 1863.
PIGMENTO – Sostantivo -
Sostanza colorante base adatta a formare i colori impiegati negli inchiostri da
scrittura o da stampa nelle loro più diverse espressioni cromatiche. In realtà
sono dei piccoli granuli o polveri che miscelate in vari liquidi servono a
produrre gli inchiostri per scrivere o per stampare. I pigmenti dei colori dal
punto di vista chimico possono essere sia sostanze organiche che inorganiche, in
ragione della loro provenienza. I P. inorganici sono i più comuni, i più
utilizzati, i meno costosi ma anche i meno sicuri per la stabilità dei colori
nel tempo. Al contrario quelli organici sono più costosi meno utilizzati, ma
anche i più stabili nel tempo e perciò vengono impiegati per produzioni che
devono possedere migliore qualità anche nelle peggiori condizioni di
conservazione. La carta ha grande capacità di assorbire i liquidi colorati e
quindi non pone problemi gravi di compatibilità con i pigmenti dei due tipi ma
essendo sottoposta spesso a stress fisici e chimici richiede per scritture
stabili e permanenti nel tempo inchiostri di buona qualità che pertanto
preferisce pigmenti di tipo organico di più difficile produzione per i consumi
industriali. Fino al 1950 gli inchiostri per stampare i francobolli ebbero
pigmenti inorganici in genere di estrazione naturale, ma col passare del tempo e
sopratutto con le nuove scoperte della chimica, si è passati all'impiego di
inchiostri con pigmenti organici di sintesi che oggi rappresentano la quasi
totalità del prodotto impiegato per la produzione filatelica italiana e
mondiale. Il vantaggio principale derivato dall'impiego di pigmenti organici di
sintesi è la stabilità della risposta cromatica malgrado che molti francobolli
vengano sottoposti per gioco o per caso a lavaggi prolungati o a illuminazione
intensa, stress fisici e chimici gravi che tendono a ridurre la brillantezza,
l'intensità e la tonalità della loro risposta cromatica. Ovviamente il costo
di produzione dei francobolli varia in relazione al tipo di pigmento impiegato
nella realizzazione dei colori delle vignette, anche se la quantità di pigmenti
impiegati per ogni francobollo sembra irrisoria e di poco conto. In realtà
l'incidenza del costo dei pigmenti per esemplare vale oggi (1997/2005) alcune
decine di lire o qualche centesimo di Euro, che aggiunto al costo della carta e
della lavorazione propone un costo finale all'origine di non meno di 120/150 L.
= circa 8 cent di € per esemplare, costo che rende del tutto sconveniente,
seppur necessario, produrre francobolli con un valore di facciale inferiore a
tale cifra. Un altro problema proposto dai vari tipi di pigmenti utilizzati in
filatelia è legato alla idrosolubilità dei pigmenti e alle caratteristiche del
liquido impiegato per realizzare gli inchiostri. Per questo motivo non possono
esser impiegati coloranti anilinici ma di tipo antrachinonico, alizarinico e
spesso anche le fitalocianine. La maggior parte dei difetti cromatici
(scoloriture) che si possono rilevare su francobolli usati e quindi lavati con
sbiancanti ottici sono originati dall'impiego di inchiostri realizzati con
pigmenti organici deboli, con miscele di pigmenti organici ed inorganici o più
facilmente con pigmenti inorganici ancora utilizzati in piccola parte per motivi
di risparmio economico.
PINZA – Sostantivo -
Strumento in ferro o in acciaio adatto all'uso manuale creato per afferrare o a
stringere saldamente oggetti. Strumento indispensabile alla meccanica e
all'utensileria con qualche raro impiego anche nelle questioni filateliche e
postali. Pinze con ganasce piane e senza grande necessità di esprimere forza
furono realizzate appositamente per afferrare singole lettere o piccole quantità
di lettere per evitare contatti con le mani degli operatori durante le
operazioni di disinfezione contro il diffondersi delle epidemie nei secoli
scorsi. Queste pinze servivano anche per mettere e togliere le lettere
all'interno di stufe calde entro cui venivano immesse per le fumigazioni.
Avevano manici in legno con anima in ferro piuttosto grandi e ganasce piatte
adatte a schiacciare lievemente e per le loro non piccole dimensioni potevano
essere anche utilizzate a due mani. Il loro uso decadde con la cessazione
dell'uso della disinfezione postale (fino al 1870 circa).
PINZETTA – Sostantivo -
Piccolo strumento manuale realizzato con due sottili lamine in genere di metallo
flessibile unite ad una estremità, adatto a prendere cose piccole e sottili,
come i francobolli. Sinonimo di "Pressella" a cui rimandiamo per
maggiori dettagli.
PIOMBINO - Nome proprio di
una cittadina italiana e sostantivo - Nell'uso postale e filatelico, il piombino
è ancora oggi la denominazione di un piccolo cilindro di piombo con fori
trasversali che viene impiegato nella confezione dei pacchi di merci spediti per
posta. Le perforazioni del piombino sono attraversate dallo spago che avvolge i
pacchi nella legatura finale e permette di rendere ferma, fissa e sicura la
legatura finale dei capi dello spago schiacciando su di essa il tenero metallo
dei piombini con una pinza. La continuità dello spago ed il piombino deformato
sulla legatura garantiscono che durante il viaggio il pacco non è stato aperto
o manomesso. L'applicazione del piombino, o attualmente anche di altri sistemi
equivalenti ma meno costosi (p.es. nastri adesivi), sono richiesti
dall'amministrazione postale per il trasporto di pacchi contenenti valori
dichiarati che per l’accettazione richiedono un sigillo e un sistema di
chiusura forte e stabile che devono rimanere intatti fino alla consegna del
pacco al destinatario.
PIROSCAFO – Sostantivo -
Nave di medie o grandi dimensioni dotata di motori alimentati con combustibili
accesi. Si differenzia da altre navi di pari dimensioni (p.es. motonavi) proprio
perché è il fuoco produce l’energia per muovere l'apparato locomotore : le
navi di questo tipo erano ad esempio le navi a vapore, a carbone, a legna ecc.
ed erano caratterizzate da lunghi e numerosi fumaioli che sbuffavano abbondante
fumo nero durante
PIUMA – Sostantivo -
Piccola penna, in parte morbida e flessibile che ricopre alcune parti del corpo
degli uccelli, da non confondere con la penna vera e propria più rigida, di
maggiori dimensioni e più esterna del piumaggio dei volatili. Alcune piume di
volatili domestici hanno avuto interesse nella sigillatura delle lettere
prefilateliche, in quanto se frapposte tra i margini della carta già ripiegata
e adeguatamente riscaldata con un ferro caldo, al verso delle lettere fondono
come la ceralacca, ed incollano i margini accostati, sigillandola. Questo
sistema fu utilizzato nel passato specialmente nel nord Europa non solo per
chiudere le lettere ma anche per indicare una maggior premura nel trasporto e
consegna delle lettere così chiuse, indicando che la corrispondenza doveva
“volare” velocemente come gli uccelli. In questa ottica le lettere chiuse
con le piume possono esser anche considerate precursori dell’espresso.
PLAGIO/PLAGIARE - Sostantivo
e verbo - Sinonimi di copia o imitazione e copiare o imitare. Indicano in forma
astratta anche una trasmigrazione forzata e subdola di concetti, convincimenti
idee e pensieri da una persona all’altra. Queste parole non hanno interesse
diretto nella filatelia ma spesso possono essere chiamate in causa dei
filatelisti per la frequenza dello spacciare per propria qualche informazione,
più spesso copiare della letteratura filatelica scritta da altri o ancora nel
convincere qualche collezionista a diffondere per proprie notizie false o dati
tendenziosi, in genere per fini economici e commerciali. All'origine del plagio
sta la debolezza economica e ideologica di alcuni e la forza di quello di altri,
nonché le grandi difficoltà dello studio e delle ricerche da effettuare anche
in filatelia, come in qualsiasi altra arte o scienza, al fine di ottenere
guadagni, notorietà e successo. Purtroppo in filatelia il plagio ideologico o
la copia di articoli interi o di voluminose parti di manoscritti è piuttosto
frequente ed è senza rimedio perchè gli interessi economici sono in genere
mossi dai maggiori commercianti del settore e quelli letterari sono troppo
modesti per poter avviare azioni legali. Resta però il fatto morale, che molto
spesso rimane in penombra ma che marchia senza scusanti e senza appello coloro
che hanno approfittato del lavoro degli altri per ottenere guadagni fama e
notorietà per se stessi. Plagio ideologico di carattere filatelico si attua ad
esempio quando si impone alla massa di collezionisti dei convincimenti errati
come lo spacciare per francobolli delle etichette senza decreto di emissione.
PLASTICA
– Nome proprio
– Indica genericamente un’ampia serie di materiali derivati dalla
lavorazione del petrolio che con particolari procedure tecniche si possono
plasmare e rendere solidi, che quindi possono assumere forme inesistenti in
natura ma di estrema utilità per l'uomo. Il consumo del petrolio ha prodotto e
continua a produrre quantità immense di derivati che vengono trasformate in
oggetti d'uso, dal costo molto ridotto e dalla durata pressoché illimitata
poiché i materiali plastici non sono biodegradabili e non possono entrare
convenientemente nel ciclo energetico ; purtroppo gli oggetti prodotti possono
avere le più svariate forme e funzioni ma il loro peso non può più esser
modificato poiché, anche combusti, il residuo, seppur volumetricamente ridotto,
resta ponderalmente identico. La "plastica" si divide in vari gruppi
chimici che non hanno interesse in questo contesto, ma è necessario sapere che
nel campo filatelico alcune nazioni avanzate hanno già prodotto francobolli in
lamina plastica, molti involucri postali hanno spesso completamenti in plastica
(vedi buste plastificate, buste imbottite ecc.) e che molte taschine di
protezione di oggetti filatelici sono realizzate con materie plastiche
trasparenti e flessibili. I francobolli realizzati con fogli di materiale
plastico sottile hanno un aspetto molto simile a quelli in carta, ma in genere
non sono dentellati, non sono gommati ma resi autoadesivi con collanti non
idrosolubili, vengono distribuiti su supporti siliconati e si separano tra loro
a mezzo tagli fustellati. Hanno superficie molto liscia e praticamente
impermeabile per cui non permettono la penetrazione degli inchiostri di
bollatura e quindi molto spesso sulle lettere su cui sono applicati non
risultano annullati. La filosofia d'impiego di questi francobolli non consente
però il loro riutilizzo perché non viene comunicato al pubblico il solvente
con cui staccarli dagli involucri postali e quindi se mai fossero riutilizzati,
sarebbero facilmente scoperti perché bisogna riapplicarli con un frammento
della carta su cui furono applicati per la prima volta. In qualsiasi caso i
francobolli di plastica non sembrano superare la sicurezza, l’economicità e
la sicurezza offerta da quelli in carta e quindi sebbene siano stati fatti
numerosi tentativi per produrli (specialmente in libretti e in foglietti
sperimentati in alcune nazioni: USA, Australia, ecc.) non sono mai decollati e
difficilmente avranno uno sviluppo futuro se non verranno apportate nuove
e importanti varianti tecnologiche. In relazione alle Taschine in
materiale plastico trasparente e flessibile è necessario dire che sono
utilizzate per la loro grande versatilità e per la protezione del materiale
che offrono, ma è bene sapere che non tutte le taschine in commercio preservano
in modo ottimale i francobolli contenuti (vedi “sanguinamento” – fenomeno
che riduce la brillantezza dei colori dei francobolli contenuti) e che molte,
quelle prodotte con plastica termoindurente, lentamente ma sicuramente
degradano, induriscono, infragiliscono e diventano opache, richiedendo
PLEBISCITO – Sostantivo -
Denominazione di un certo tipo di consultazione popolare (nazionale o locale)
che attraverso una votazione di tutti i cittadini stabilisce una scelta
politica, un indirizzo sociale e perfino le sorti di un territorio. I plebisciti
non sono frequenti ma sono stati utilizzati in passato in alcune aree del mondo
prevalentemente per stabilire pacificamente l'appartenenza di un territorio ad
una nazione o a quella confinante (p.es. la Saar) o per modificare il tipo di
regime che governa una nazione intera (in Italia per es. il plebiscito
Monarchia/Repubblica). In passato, i plebisciti felicemente condotti a termine
hanno avuto bisogno di una lunga preparazione per la forte tensione politica
presente nell'area ed i periodi precedenti e immediatamente successivi alle
votazioni hanno avuto necessità di governi provvisori o di transizione,
talvolta garantiti con la forza delle armi di altre nazioni e di trattati
internazionali per gestire imparzialmente l’operazione e certificare il
risultato finale. In questi periodi, spesso anche lunghi, i francobolli
utilizzati nell’area portano talvolta le tracce della difficile vicenda
politica affrontata, presentando sovrastampe che ricordano il Plebiscito, mentre
i bolli postali nelle loro diciture interne contengono parole che ricordano
PLI D’ACCORDEON
– Nome
proprio – Nome di una non comune varietà filatelica che talvolta si trova su
francobolli (prevalentemente nuovi) stampati su fogli di carta con una piega di
carta originaria. In questi rari casi la vignetta e la dentellatura si trovano
sulla parte esposta della piega ma non nel suo interno. In conseguenza se si
distende la piega, il francobollo presenta una superficie maggiore ed irregolare
e soprattutto una stampa completa ma interrotta da uno spazio bianco non
stampato delle dimensioni della piega. La forma e la dentellatura del
francobollo si ricompongono quando si riproduce
PLICO
– Sostantivo -
Denominazione di un involucro piuttosto voluminoso contenente documenti, carte,
fogli ecc. facenti parte di un unico complesso sigillato o contenuto in una
cartella o in una busta. In gergo postale è una lettera voluminosa o, in
passato, un pacchetto contenente più lettere dirette alla stessa destinazione o
aventi tutte un denominatore comune, tenute insieme da una legatura o chiuse in
un pacchetto. Oggi è una lettera voluminosa indifferentemente chiusa o aperta,
la cui tariffazione segue gli scaglioni tariffari dei pesi delle lettere
ordinarie in vigore.
PLUSVALORE – Sostantivo -
Parola usata nel linguaggio economico per indicare l'incremento di valore di un
bene al momento della vendita rispetto al prezzo di acquisto. In filatelia
questa parola viene talvolta utilizzata per indicare alcune emissioni o semplici
francobolli “con plusvalore” o con “sovraprezzo” ossia in cui il prezzo
di acquisto iniziale è superiore al potere di affrancatura. Questi francobolli
hanno il valore di facciale diviso in due parti (p.es. 750+
POLARE
- Aggettivo - In
filatelia è talvolta connesso alla parola posta. La "posta polare" è
quella proveniente dai pochi uffici postali esistenti nei territori artici e
antartici, soprattutto inoltrata dalle basi scientifiche costruite vicino al
Polo Nord o Sud del globo, abitate in modo stabile da poche o limitate quantità
di persone o in molti casi è connessa con alcune spedizioni che si recano nelle
aree polari per soggiorni temporanei o ancora che tentarono e continuano a
tentare di raggiungere a piedi o con mezzi meccanici i poli terrestri. I
documenti postali affrancati e passati per posta nei pochissimi uffici postali
fissi o temporanei esistenti nel passato ed oggi nei pressi dei Poli, sono molto
rari, di grande valore documentario e storico ed hanno anche di un discreto
valore venale perchè sono oggetto di collezionismo specializzato. La posta che
proviene dall'antartico è più frequente, in quanto l’area è continentale e
quindi si presta maggiormente alla realizzazione di basi o di piccoli
agglomerati abitati fissi. Al contrario la struttura marittima dell'area artica
male si presta all'uomo per costruire basi stabili nel tempo perchè il ghiaccio
si muove in continuazione, si frattura spesso e permette la permanenza dell'uomo
e strutture postali per tempi limitati (basi derivanti). Storicamente le basi
artiche galleggianti e mobili furono nel tempo circa una cinquantina (fino al
2000), ebbero interesse militare (Usa e Urss) e quindi non hanno avuto grande
notorietà. Da queste partì della posta oggi poco conosciuta e
quantitativamente limitata che ha grande interesse e rarità poiché i segreti
militari che nascondevano questi insediamenti si sono sciolti come i ghiacci su
cui erano state fondati. Esistono però anche alcune terre nell'area artica,
poche in verità, che nel passato sono state utilizzate da alcune nazioni a
scopo minerario o come basi di partenza per le spedizioni polari a causa della
loro vicinanza al polo nord. Su esse esistono sperduti uffici postali da cui è
partita e continuerà a partire posta adatta al collezionismo polare. Le terre
antartiche al contrario hanno permesso un maggiore affollamento abitativo
dell’area e quindi hanno maggiori necessità di comunicazioni, che in alcuni
casi è sfociata in insediamenti fissi o temporanei, non solo di carattere
scientifico o militare ma anche effettuati da molte nazioni, tra cui l’Italia,
per prestigio o per investimento culturale e tecnico. Il collezionismo
filatelico polare raccoglie anche le lettere partite dagli uffici postali di
bordo di navi e di rompighiaccio che navigano nell'area artica ed antartica e
che collegano le poche basi fisse o temporanee ai porti delle nazioni più
vicine ai poli (Cile, Nuova Zelanda, Russia, Usa, Canada ecc.).
POLICROMO
- Aggettivo –
Qualifica cromaticamente una sostanza, un disegno, o anche una vignetta dei
francobolli ed indica che gli esemplari sono stati stampati con più colori
distinguibili ma spesso anche mescolati fra loro. Molti francobolli recenti del
nostro paese sono infatti definiti sui cataloghi come "policromi"
poiché i colori di stampa sono numerosi, complessi da descrivere nella brevità
delle definizioni e difficilmente separabili nei loro contorni. E' quindi una
formula comoda ma imprecisa per descrivere e catalogare i francobolli.
POLLICE – Sostantivo - E'
il dito più grosso e più interno delle mani dell’uomo. In altro intendimento
è anche una unità di misura di lunghezza anglosassone che corrisponde a circa
POMERIGGIO – Sostantivo -
Frazione di tempo che si individua tra le ore 12/13 e le 19/20 di una qualsiasi
giornata. Nelle nazioni in cui i bolli postali portano o portavano l'ora di
bollatura, è possibile individuare facilmente il pomeriggio o il mattino
attraverso la lettura della cifra (tra 1 e 24) inserita nelle scritte del bollo
stesso. Se invece,come accade nell'area anglosassone in cui la giornata
lavorativa è divisa in due frazioni di 6 ore ciascuna, l'individuazione del
pomeriggio (o della mattina) è possibile leggendo le lettere dell'alfabeto
aggiunte alla cifra dell'ora (M per il mattino e A per il pomeriggio). Questa
distinzione è importante in filatelia quando nelle prerogative del
collezionismo specializzato è necessario controllare l’ora di bollatura che
deve coincidere con qualche particolare avvenimento storico (ad esempio in
Astrofilatelia, in cui nella descrizione del materiale bisogna far coincidere
l’ora di bollatura con l’avvenimento spaziale a cui si riferisce – per es.
il lancio di una navetta o il ritorno degli astronauti a terra).
PONENTE
– Sostantivo -
Modo alternativo per dire "occidente" nel significato di punto
cardinale della rosa dei venti. In altre parole indica l'ovest. La parola ebbe
uso in passato per indicare la direzione verso cui alcune lettere dovevano
andare in contrapposizione al levante (verso il sole) o alle altre direzioni
cartografiche. Al tempo di Colombo l'ovest era denominato appunto Ponente, tanto
che nella letteratura e su almeno un francobollo italiano del 1991,
commemorativo di C.Colombo, la parola è stata citata nella frase "Buscar
el Levante per el Ponente" volendo significare che i viaggi di Colombo
andarono verso occidente per scoprire l'oriente in quanto il navigatore voleva
raggiungere il Cipango, ossia la Cina circumnavigando il globo, senza sapere
che tra l'Europa e la Cina c'era il continente americano.
POROSO/POROSITA’ –
Aggettivo e sostantivo – Qualifica la compattezza o la spugnosità delle
sostanze solide. I materiali solidi in relazione alla loro porosità (a
pressioni stabilite), permettono o non consentono il filtraggio di liquidi e
quindi assumono particolare importanza per l’uomo quando è necessario
consentire o impedire che un liquido attraversi un corpo solido. In filatelia le
due parole hanno interesse per i riflessi che possiedono nella produzione di
carta in quanto la qualità del prodotto è selettiva in relazione all’uso.
Diversa è infatti al porosità della carta per realizzare francobolli, su cui
scrivere, per stampare libri o giornali o per realizzare imballaggi. La carta
filatelica è in genere poco porosa
perchè realizzata col fitto accostamento e la tenace adesione di fibre
filiformi nobili di cellulosa tra loro, che così stabilmente accostate
diventano adatte ad accettare inchiostri fluidi, poco oleosi e facilmente
essiccabili necessari per la scrittura manuale o per produrre stampe molto fini
e dettagliate. Gli interstizi tra le fibre compongono la struttura spugnosa
della carta che è quindi facilmente permeabile ai liquidi. Le carte più
pregiate sono meno permeabili in quanto le fibre di cellulosa sono più fini, più
sminuzzate e quindi possiedono interstizi più fitti e meno penetrabili ai
liquidi a pressione ambiente. Contemporaneamente nella carta di buona qualità
il collante utilizzato è più fluido e quindi più penetrante e tende pertanto a
riempire meglio gli interstizi tra le fibre. La carta patinata monolaterale
(usata per molti francobolli attuali d'Italia) o bilaterale (sulle due facce di
un foglio, utilizzata per i libri di pregio) è meno permeabile perchè la
patinatura tende a chiudere tutti i pori superficiali esistenti fra le fibre di
cellulosa tra loro intrecciate, esposti all’esterno. La carta più antica è
invece molto più porosa ed è quindi anche proporzionalmente più leggera a
parità di superficie e di spessore. La porosità della carta filatelica si
dimostra quando per staccare gli esemplari dai frammenti delle corrispondenze si
immergono per pochi minuti in acqua. La carta patinata monolateralmente
utilizzata dall'Italia dal 1983 per molti francobolli commemorativi, celebrativi
e ordinari ha avuto nel tempo una complessa messa a punto funzionale perché
l’iniziale scarsa penetrabilità degli inchiostri di bollatura connessa con
una patinatura realizzata con polveri molti fini adatte alla stampa di
precisione, non permetteva la permanenza degli annullamenti sulla loro
superficie. Per ottenere la permanenza dei bolli fu necessario aumentare la
dimensione media dei granuli delle polveri utilizzate per la patinatura, in modo
da consentire alla superficie di essere un poco più spugnosa. L’operazione fu
difficile perché l’equilibrio tra la porosità ideale adatta ad una buona
stampa e alla penetrazione degli inchiostri di bollatura, dipendeva da molte
variabili tra cui anche dagli inchiostri di stampa delle vignette e dalla
vernice fluorescente superficiale aggiunta per facilitare la bollatura
automatica, liquidi infatti che essiccando, riducevano molto la porosità
superficiale della carta. In conseguenza i francobolli italiani in carta
patinata hanno a partire dal 1996 una porosità equilibrata tra la possibilità
di far penetrare gli inchiostri di bollatura, gli inchiostri di stampa e i
liquidi fluorescenti, in un bilancio delicato e talvolta incerto, ma adatto ad
ottenere una buona stampa delle vignette ed un sicuro annullamento dei
francobolli passati per posta. E' infine necessario dire che la carta troppo
porosa a fibra grossolana e non lisciata, non è adatta alla scrittura e alla
stampa poiché gli inchiostri tendono a spandere e ad ingrossare i caratteri.
PORPORA - Sostantivo e
aggettivo - Materiale colorante di un bel rosso lucente di origine animale
naturale, usato fin dall'antichità per tingere stoffe o carta. La parola si può
usare anche come aggettivo per indicare un colore, il color
porpora, poco usato nella produzione filatelica. I Porporati, il cui nome deriva appunto da porpora sono i principi della chiesa cattolica, ossia i
Cardinali, che per distinguersi da tutti gli altri servitori della chiesa
cattolica, si vestono in pubblico con alcuni abiti di color porpora.
PORTALETTERE
– Sostantivo
- Definizione di una persona che professionalmente porta delle lettere o meglio
della posta da un centro di ripartizione o raccolta postale ai destinatari su un
territorio relativamente piccolo da percorrere a piedi o con piccoli mezzi di
locomozione. Sinonimo di "postino", un lavoratore che fin dal lontano
passato occupa molte migliaia di persone nel mondo. (vedi anche “postino”).
PORTAPACCHI – Sostantivo -
Indica sia una persona che trasporta i pacchi, sia un oggetto che serve a
fissare i pacchi su mezzi mobili per trasportarli con sicurezza e comodità. Nel
caso postale individua professionisti che trasportano
appunto pacchi e colli. Per la Posta il Portapacchi è una sorta di postino che
attrezzato di veicolo, trasporta esclusivamente i pacchi spediti per via postale
e compie un percorso spesso diverso da quello del collega che consegna piccoli
pacchetti, stampe, lettere e posta poco voluminosa. I Portapacchi postali per
espletare bene il loro servizio devono essere normalmente in due poiché il
furgone con il quale si spostano ha necessità di un autista/sorvegliante che
aspetta sulla strada mentre l’altro fa le consegne presso le abitazioni dei
destinatari oppure perché devono completarsi in caso di consegne pesanti e
scomode.
PORTO – Sostantivo – Ha
più significati, alcuni dei quali interessano la filatelia e la storia postale.
Il porto, nel suo significato più comune, è uno specchio d'acqua circoscritto,
riparato dalla furia del mare da frangiflutti naturali o artificiali per
ancorare e far accostare con sicurezza alla riva le navi e le imbarcazioni. In
storia postale i porti hanno una discreta importanza perchè quelli di maggiori
dimensioni e trafficati, oltre a possedere uffici destinati al controllo dei
traffici marittimi dispongono anche di uffici postali per l'imbarco e lo sbarco
della posta che viaggia per via di mare. Ovviamente nel passato, quando la via
di mare era obbligata o più frequentata, gli uffici postali portuali avevano
dimensioni ed importanza maggiore di quella attuale. Disponevano non solo di
personale e di locali idonei al traffico che dovevano espletare, ma erano dotati
di guller e timbri propri nelle cui diciture era spesso
contenuta
POSCRITTO – Sostantivo -
Termine ridotto, derivato dal latino “Post Scriptum” (scritto dopo) o anche
più brevemente accorciato con la sigla "P.S.". Indica una frase o un
periodo, in genere breve, scritto al termine di una lettera, aggiunto dopo la
firma dello scrivente che, avendo dimenticato qualche notizia, la aggiunge
"dopo lo scritto".
POSTA – Sostantivo –
Parola che nel tempo e nel linguaggio filatelico e storico postale che ci
interessa ha modificato il suo significato. Un tempo “la posta” era un luogo
attrezzato di stalle e di assistenza al viaggiatore ove si fermavano le carrozze
o i cavalieri per cambiare i cavalli stanchi dopo una lungo percorso. In questi
luoghi distanti tra loro, le diligenze ed i corrieri postali si fermavano qualche
ora per cambiare i cavalli, caricare e scaricare viaggiatori, e scambiare
lettere e merci. Le Poste nei secoli scorsi erano quindi delle
stalle/osterie/uffici/ dormitori per coloro che si spostavano sul territorio o
che trasferivano oggetti e lettere per conto terzi ed erano dislocate
strategicamente su strade percorribili da carri che collegavano le principali
città e cittadine esistenti. La distanza media tra una posta e l’altra era di
circa
POSTACELERE – Nome proprio
– E’ il nome di un servizio postale celere per il trasporto di
corrispondenze, plichi e pacchi per l’interno che se accettati da particolari
sportelli postali delle Poste Italiane devono giungere a destino in tempi
stabiliti, contro tariffe molto più elevate del corriere ordinario. Il servizio
entrò in funzione dal 1987 ma ha avuto nel corso del tempo numerose modifiche e
aggiustamenti (nelle tariffe, negli scaglioni di peso e nei volume
trasportabili, diversi da quelli delle Poste) perché affidato dalle Poste
pubbliche ad un corriere esclusivo (SDA) acquisito dalle Poste stesse sul
mercato dei corrieri. Questo corriere ha mantenuto sempre linee di viaggio e di
consegna indipendenti dal servizio postale pubblico e inizialmente non ebbe la
risposta esecutiva abituale, la puntualità e i controlli delle Poste pubbliche,
suo nuovo padrone. L’accettazione fin dall’inizio fu affidata ai normali
uffici postali e le tariffe furono immediatamente pubblicate sul tariffario
postale per servire due linee postali diverse : una per l’interno detta P.I.
(Postacelere Interno) e una cittadina detto P.U. (Postacelere Urbano). Il P.U.
fu eliminato pochi anni dopo (nel 1998) per l’enorme concorrenza del servizio
dei pony cittadini mentre il P.I. fu modificato più volte nei pesi, nella
velocità, nella sicurezza e perfino nell’affran-catura, normalmente
effettuabile in francobolli correnti, ma anche con tagliandi speciali, surrogati
dei francobolli, acquistabili in blocchetti dagli utenti che usufruivano
abitualmente del servizio e che chiedevano degli sconti tariffari. Nel 2003 il
servizio fu nuovamente modificato dividendo la spedizione dei plichi fino a
POSTAGIRO
– Sostantivo -
Trasferimento virtuale di denaro da un conto corrente postale ad un altro della
stessa persona o da quello di una persona ad un altro conto corrente postale di
un'altra. Il Postagiro può essere utilizzato dalla stessa persona se ha più
conti correnti con la Posta o se, in caso di spostamenti di denaro da una
persona all’altra ambedue i contraenti hanno un proprio conto corrente con
POSTEBOLLO – Nome proprio
– Nome brevettato dalle Poste Italiane per indicare un servizio postale
informatico durato in via sperimentale dall’estate 2001 al dicembre 2002,
avviato nel dicembre 2002, e cessato al termine del 2004. Questo particolare
servizio, effettuato a mezzo di un collegamento telefonico con le Poste
Italiane, consentiva di affrancare le corrispondenze ordinarie e prioritarie
direttamente sugli involucri attraverso le stampanti dei computers domestici di
utenti abbonati al servizio, che pagavano, oltre l’affrancatura (con tariffe
identiche a quelle della posta affrancata in francobolli o surrogati) un piccolo
abbonamento annuo. La posta affrancata per via informatica guidata dalle Poste
poteva essere inoltrata in buca entro le 24 ore successive all’affrancatura.
Il servizio ebbe grandi difficoltà iniziali e fu sospeso perché preda dei
pirati informatici, in attesa di nuove tecnologie che possano superare i limiti
dell’informatica dei primi anni del III millennio. L’affrancatura digitale
impiegata in questo caso, di origine statunitense, malgrado la sospensione in
Italia, è utilizzata da molte importanti amministrazioni postali estere
(Svizzera, Usa, Germania ecc.) che stanno espandendo il sistema soprattutto ai
loro grandi utenti. Il ritrovamento di posta affrancata col francobollo digitale
italiano è molto rara perché il servizio fu avviato con poca informazione e
l’affrancatura fu confusa inizialmente con le etichette Tp Label (affrancatura
meccanica delle Poste). Le corrispondenze residue, forse solo qualche centinaio
in tutto sono molto rare e tanto più costose quanto più la data di spedizione
si avvicina all’estate del 2001.
POSTELEGRAFICO/FONICO -
Aggettivo in qualche caso sostantivato - Come aggettivo si può riferire a
qualsiasi cosa che sia connessa al servizio telegrafico e postale (p.es ufficio,
posto, ecc.). Come sostantivo un postelegrafico, o meglio, un postelegrafonico
è il nome burocratico e sindacale di un impiegato delle poste o del telegrafo,
che fa parte di una categoria di lavoratori che appunto lavorano presso le poste
pubbliche.
POSTERIORE – Aggettivo e
sostantivo - Come aggettivo di tempo e di luogo è sinonimo di successivo o di
cosa che avviene dopo, se di luogo indica una posizione di qualcosa che sta
dietro. La parte posteriore è quella che sta dietro all’anteriore che in
genere è quella esposta alla vista e si vede. Quando la cosa o l'oggetto viene
girato per mostrare la parte opposta si dice che mostra il posteriore (forma
sostantivata poco usata per evitare ambiguità e volgarità). La parte
posteriore dei francobolli o della posta si dice "retro" oppure
"verso".
POSTIGLIONE
– Sostantivo -
Il postiglione nel passato delle poste era la persona che tra il 1700 ed il 1800
inoltrati guidava la diligenza postale lungo il suo tragitto sulle strade
percorribili dai carri, frustava i cavalli nei momenti di difficoltà e suonava
il corno quando si avvicinava alle stazioni di posta per annunciare il suo
arrivo. Nei tempi d'oro delle diligenze era riconoscibile tra gli altri
impiegati delle Poste perchè portava una divisa speciale. E' una figura postale
superata dal tempo che si può soltanto vedere su illustrazioni, disegni e
stampe del passato o che viene presentata in rievocazioni storiche.
POSTINO – Sostantivo -
Denominazione corrente di una persona che si occupa della consegna della posta,
in genere dipendente delle Poste pubbliche, trasportandola dai punti di
concentramento postale o da uffici di ripartizione alle abitazioni dei
destinatari. Sinonimo di portalettere. Nel sistema postale pubblico e privato è
un professionista che ha mansioni precise e codificate fin dalla nascita dei
sistemi postali ma che si sono modificate nel tempo in relazione allo sviluppo
delle comunicazioni postali. Nel corso del tempo in Italia dal 1863 ad oggi il
postino ha gradualmente ridotto le sue mansioni, le sue responsabilità ed il
suo orario di lavoro. Mentre alle origini le consegne della posta erano
effettuate ogni 2/3 ore e quindi più volte nella stessa giornata, oggi la
consegna postale è giornaliera, effettuata in un unico viaggio. Negli ultimi 10
anni della tassazione delle lettere male o non affrancate (ossia fino al 1998) i
postini non potevano incassare più i denari delle tassazioni essendogli stata
tolta la responsabilità di maneggiare denaro. Dal 1998 il problema non esiste
più essendo stata eliminato l’istituto della tassazione. Il lavoro del
postino è considerato disagiato perchè si effettua all'aperto in qualsiasi
condizione ambientale ed atmosferica, spesso nelle ore mattutine (entro le 14)
per consentire ai riceventi di rispondere durante le proprie ore lavorative.
POSTO
– Sostantivo -
Sinonimo di Luogo. Ha scarso uso in campo filatelico e storico postale, ma ha un
significato preciso se riportato nelle diciture di bolli postali. Il posto
telefonico che fu in uso in molte località d'Italia poco abitate ebbe
specialmente negli anni 1950/65 l'incarico di sostituire parzialmente
l’ufficio postale specialmente per le comunicazioni scritte della massima
urgenza come i telegrammi. In questi "posti" in genere bar o locande
sperdute su strade fuori mano, esistendo il telefono, venivano accettati i
telegrammi i cui contenuti erano trasmessi dal gestore via telefono all'ufficio
postale più vicino attrezzato per l'inoltro. Le Poste quindi affidarono ai
gestori di questi esercizi pubblici i moduli su cui scrivere i telegrammi ed i
francobolli per poter far pagare la tariffa postale e garantivano oltre alla
gratuità della telefonata anche un aggio per il lavoro effettuato. Il
telegramma veniva scritto in due copie, una delle quali era affrancata con
l'ammontare della tariffa (un tanto a parola, come alle Poste). I francobolli
dovevano essere annullati con dei bolli forniti dalla Posta alcuni dei quali
contenevano spesso le parole "posto telefonico di...." che non sono
comuni poiché questi "posti" erano pochi (meno di
POSTUMO - Aggettivo,talvolta
anche sostantivato - Sinonimo imperfetto di "tardivo". Indica che un
fatto si è verificato più tardi di quando invece doveva normalmente accadere.
In filatelia l'aggettivo si connette talvolta a bollo, bollatura o a
"uso". Se il bollo viene definito postumo vuol dire che fu effettuato
più tardi rispetto all'epoca in cui doveva esser utilizzato e perciò il
documento postale su cui fu applicato è per lo meno dubbio se non falso e deve
essere indagato per riconoscerne l'originalità. In genere purtroppo le
bollature postume sono applicate facendo retrodatare il bollo in uso per
ottenere un documento di maggiore interesse o valore al fine di imbrogliare
qualcuno. I bolli postali postumi veri ed originali esistono ma sono rari perché
derivati da qualche incidente ben circoscritto spesso ricordato nella
letteratura postale e filatelica. Gli usi postumi di francobolli (impieghi oltre
il loro periodo di validità) sono invece più frequenti perché originano da
una ignoranza degli operatori postali sulle date di scadenza o da banali sviste.
La possibilità che francobolli prodotti anni prima e ormai considerati
esauriti, possano essere utilizzati per posta appena prima o poco dopo la loro
scadenza di validità è frequente, possibile e spesso regolare. Si definiscono
invece “usi tardivi” quelli di francobolli in validità permanente o
lunghissima applicati alle corrispondenze molto tempo dopo la loro distribuzione
postale ed il loro naturale esaurimento nelle scorte filateliche delle Poste. In
qualsiasi caso le indagini su bolli postumi, su usi tardivi di francobolli
lontani dal periodo della loro distribuzione devono essere approfondite per
evitare di inserire in collezione pezzi falsi o truccati.
PRATICA
– Sostantivo -
Denominazione della tecnica adatta a svolgere una attività o un mestiere che si
contrappone o si collega alla teoria che ne da i principi. L'unione della
pratica alla teoria sta alla base di un qualsiasi mestiere. In altro
intendimento la parola significa anche usanza, abitudine, ma nel significato che
più interessa il linguaggio comune, questa parola indica un fascicolo di carte
che contiene tutti i documenti relativi ad una vicenda, a una storia o a un iter
burocratico, gestita da un ufficio pubblico o privato e conservata in un
archivio. Se una persona "pratica" (dal verbo praticare) la filatelia
vuol dire che si occupa del collezionismo filatelico e che probabilmente è un
filatelico o un filatelista.
PRECURSORE
– Sostantivo -
Si dice di cosa o persona che precede altre o meglio che in senso temporale
“viene prima”. I precursori in filatelia sono oggetti filatelici (documenti,
francobolli, posta ecc.) che cronologicamente vengono prima di altri
perfettamente conosciuti e ben classificati e che hanno perciò contribuito a
costruire i fondamenti di una storia
filatelica e che mostrano le esperienze preliminari per dare un aspetto
definitivo ad un settore o a tutta la filatelia conosciuta. In genere per
costruire una storia filatelica è necessario risalire indietro nel tempo per
capire le esigenze e le soluzioni via via inventate dall'uomo per avviare e poi
espletare un servizio inerente la trasmissione della posta. Per es. i precursori
dell'Espresso sono tutte le corrispondenze che nel corso dei secoli mostrano
segni di premura che i mittenti hanno riportato sui frontespizi, dal "Cito
Cito" del lontanissimo passato al "preme" della fine del secolo
scorso. Anche tutti i segni di tassa sulle lettere precedenti all'invenzione del
francobollo possono esser considerati i precursori del francobollo stesso. Molti
servizi postali prima di essere avviati hanno avuto richieste dell'utenza ed
esperimenti adatti a comprendere come il nuovo servizio avrebbe potuto essere
effettuato. La ricerca e l'esposizione di materiale che presenta caratteristiche
di priorità rispetto all'oggetto del collezionare sono premiate nei concorsi
filatelici perché il risalire nel tempo non è facile e richiede tempo, denaro
e ricerche. La presentazione per es. dei saggi e delle prove di molti esemplari,
precursori di ciascun francobollo, nobilita fortemente le collezioni di
filatelia tradizionale. Tutti i filatelisti, qualsiasi collezione coltivino,
dovrebbero sempre chiedersi quali furono i precursori del materiale collezionato
e cercarlo attivamente, per costruire un capitolo introduttivo alla collezione.
Come per ogni altra scienza o arte, anche in filatelia la ricerca delle origini
ha una grande importanza.
PREGEVOLE – Aggettivo - In
filatelia si può connettere a francobollo o a busta per indicare che
l'esemplare o il documento postale è di buon valore e di buona qualità ma non
è eccelso, ossia non rappresenta la massima espressione di qualità e di valore
tra pezzi simili.
PREGIO – Sostantivo -
Qualità di cose o persone che le rende particolarmente degne di considerazione,
stima e valore. Si può spesso riferire a posta o francobolli se si tratta di
documenti o esemplari rari il cui valore è rilevante o almeno degno di nota.
PREISTORIA – Nome proprio
- Denominazione di un periodo di tempo molto lungo (milioni di anni) che precede
la storia del genere umano e delle sue attività, del quale non abbiamo notizie
dirette ma soltanto indirette perchè legate a tracce fossili, geologiche e solo
raramente a disegni o a documenti grafici tracciati su supporti naturali poco
deteriorabili come
PREMURA – Sostantivo -
Sinonimo di "urgenza", "fretta", "sollecitudine"
che nel contesto filatelico e storico postale di questo lavoro, talvolta si
traduce in brevi formule scritte sui frontespizi delle lettere di tutti i tempi.
Queste scritte si definiscono "Segni di Premura" e sono piuttosto
ricercate sulla corrispondenza del lontano passato, quando l'Espresso o il
Postacelere non esistevano, ma che si possono ancora trovare sulla
corrispondenza contemporanea (p.es. "Corri postino corri" oppure
"Urgente" e simili). In quest'ultimo caso questi segni sono soltanto
delle curiosità, ma per il passato prefilatelico sono segni delle abitudini,
dello sviluppo dei sistemi di trasporto postale, e in fin dei conti della storia
delle comunicazioni e quindi rendono le lettere su cui sono scritte pregiate,
non comuni e ricercate.
PREROGATIVA – Sostantivo -
Denominazione specifica di un privilegio, di un diritto speciale concesso per
legge o per consuetudine a persone o ad enti in relazione a qualche materia. Per
es. il Presidente della Repubblica ha la prerogativa di sciogliere il
Parlamento. Il Ministero delle Poste certamente fino al
PRESCRIZIONE – Sostantivo
- Deriva dal verbo prescrivere che significa ordinare, comandare, stabilire. La
prescrizione è quindi un ordine perentorio che stabilisce un comportamento o
un modo di fare le cose. Chi trasgredisce alle prescrizioni rischia punizioni in
relazione alla gravità dell'irregolarità o del reato commesso. Una
prescrizione postale spesso delusa è ad esempio l'applicazione del francobollo
in alto a destra la cui violazione nel passato era punita con una tassazione
pari al doppio dell'affrancatura,
come se i francobolli non fossero stati applicati. La prescrizione in questo
caso era dovuta al fatto che la bollatura automatica delle corrispondenze
richiedeva il francobollo fluorescente applicato in alto a destra in modo che
gli occhi elettronici della macchina bollatrice lo potessero vedere. Se ciò non
avveniva, l’affrancatura non subiva la bollatura consentendo il recupero del/i
francobollo/i oppure obbligando le poste ad una bollatura manuale che richiedeva
più tempo e maggiori costi. La tassazione applicata a queste buste tendeva a
pagare il disturbo necessario alla bollatura fuori del canale automatizzato e,
anche se non ne era del tutto capace, voleva colpire il destinatario per
convincere il mittente a comportarsi diversamente, ossia a rispettare la
prescrizione di applicare il francobollo in alto a destra.
PRESSELLA – Sostantivo -
Piccolo strumento metallico o di altro materiale elastico adatto a premere due
superfici una contro l’altra, composto da due sottili lamine unite tra loro su
una estremità, utile per afferrare oggetti sottili e piatti, come i
francobolli, appoggiati su superfici piane senza danneggiarli. E' sinonimo di
"pinzetta" ma rispetto a questa ha le estremità libere, arrotondate e
che si congiungono elasticamente, più larghe, più piatte e non dentate e
quindi più adatte ad afferrare corpi lisci sottili e fragili, premendo sulle
superfici piane senza produrre danni. Ovviamente anche le presselle se
utilizzate male e con poca attenzione, possono danneggiare gli oggetti presi tra
le estremità ; possono creare pieghe alla carta pizzicata, ma sono il miglior
strumento conosciuto per maneggiare piccoli frammenti di carta come i
francobolli. Le buone presselle sono d'acciaio inossidabile armonico, hanno
estremità arrotondate, non sono troppo corte per poter permettere alla mano che
le usa di afferrarle bene nel palmo e tra le dita e devono possedere un buon
bilanciamento tra la parte anteriore e quella posteriore. Non devono inoltre
possedere una grande divaricazione delle punte per consentire di afferrare i
francobolli con pochissima pressione delle dita che agiscono sulle due lamine
elastiche contrapposte (in genere il pollice e l'indice) e le loro terminazioni
di presa, dette anche “palette”, non devono esser dentate o zigrinate per
evitare di marcare la carta filatelica che devono afferrare.
PREZZO – Sostantivo –
Nome comune del valore commerciale corrente delle cose e in qualche caso anche
delle persone, che si esprime quasi sempre in moneta valida e legale al momento
dello scambio. Il prezzo delle cose viene stabilito dal mercato ma in genere è
la somma del costo di produzione più l'utile di fabbricazione che il
costruttore si riserva (detto anche costo di fabbrica) più i costi di trasporti
e di rivendita. Molte volte il prezzo però lievita o scende in relazione a
fenomeni di mercato che risentono di molti fattori, quali ad esempio la
richiesta, la disponibilità o
PRIGIONIERO – Sostantivo -
Denominazione di una persona dalla libertà fisica impedita, in genere carcerato
o costretto in un ambiente limitato, spesso un soldato, caduto in mano nemica
durante un’azione di guerra. Nel lontano passato i prigionieri non uccisi
immediatamente dopo la cattura, avevano una certa libertà e qualche benessere
in relazione al denaro che possedevano e potevano perfino ricevere amici e
familiari. Verso la fine del secolo scorso in previsione di guerre più cruente
e complesse, molte nazioni, in tempo di pace, stipularono convenzioni per il
trattamento dei prigionieri di guerra e civili che ebbero la loro influenza
positiva durante i due conflitti mondiali avvenuti successivamente. La
convenzione di Ginevra e
PRIORITARIO
– Aggettivo,
Sostantivo e nome proprio – Come aggettivo indica che l’oggetto o
l’avvenimento a cui è connesso ha la precedenza su altri oggetti o altri
fatti. In gergo postale italiano questa parola dal 1997 viene utilizzata come
sostantivo perchè è il nome proprio di un servizio postale pubblico, il
Prioritario, che a tariffa maggiore
del normale, consente ad alcune corrispondenze di essere più veloci di altre.
"Prioritario" (maschile) ad esempio è la parola scritta su una
etichetta autoadesiva nata nel dicembre 1997 che deve appunto essere applicata
sugli invii che devono percorrere canali di avviamento e di trasporto (non di
consegna) preferenziali per arrivare a destino prima degli altri. In realtà,
come già detto, l'aggettivo è riferibile al sostantivo “Corriere” o
“invio” ossia ad una linea postale più veloce che viaggia separata da
quella ordinaria, o meglio da quella che fino al dicembre 1997 era totalmente
considerata normale e che oggi è solo in parte considerata normale. In Italia,
con anni di ritardo su altre amministrazioni postali sovrane, il Corriere
Prioritario ebbe la sua prima fase sperimentale a partire dal dicembre 1997
dapprima in ambito cittadino, poi regionale e nel corso del
PRINCIPALE - Aggettivo
talvolta sostantivato – Accompagna e qualifica alcuni oggetti, persone o
avvenimenti che hanno importanza, valore o rilevanza maggiore di altri che
stanno nello stesso contesto. Nel caso postale che ci interessa, può
accompagnare per esempio la parola ufficio. L'ufficio postale principale di una
città è quello che può effettuare tutti i servizi esistenti o quello che può
effettuarne più di altri nello stesso circondario. In genere in questo ufficio
ha sede la direzione locale o generale delle Poste. In filatelia le emissioni
principali di uno stato sono quelle ordinarie che videro la luce nei momenti
fondamentali della storia della nazione, che marcarono la storia del paese e
che ebbero periodi di validità lunghi e complessi. Dal punto di vista
collezionistico sono principali
anche quelle stampate in basse quantità che sono quindi più rare e che hanno
acquisito sui cataloghi un buon valore economico, senza le quali le collezioni
sono insignificanti e prive di interesse.
PRINCIPATO – Sostantivo -
In filatelia e in politica indica uno stato sovrano retto da un principe e non
da un re, ma che governa come se fosse un monarca. Nel correre del tempo però i
Principati si sono lentamente dissolti e quei pochi che sono ancora riconosciuti
nel contesto delle nazioni, come le monarchie hanno dovuto trasformarsi in
democrazie illuminate per poter sopravvivere. Questi stati, in genere molto
piccoli e molto ricchi, hanno una funzione di cuscinetto tra maggiori potenze,
comodi per questioni politiche strategiche ed economiche in quanto spesso sono
diventati paradisi fiscali e rifugi di grandi capitali. La loro importanza
filatelica è modesta poiché gli abitanti non sono molti, ma hanno una loro
storia, una tradizione da rivendicare e quindi, seppur hanno il diritto di
emettere francobolli, non ne consumano molti e quindi il loro collezionismo non
è molto espanso. Il Principato di Monaco è un esempio vicino alla cultura
italiana, ha un discreto interesse filatelico per le emissioni del secolo
scorso, ma ha subito un decadimento collezionistico negli ultimi decenni perché
molte emissioni inutili sono considerate di carattere speculativo. All’inizio
del III millennio il Principato di Monaco ha grandi difficoltà a ricostruire
una immagine filatelica credibile malgrado che stia tentando di riordinare la
produzione di francobolli e faccia di tutto per rinverdire la sua antica
tradizione.
PRIVATIVA – Sostantivo -
Nome proprio di un istituto legislativo italiano che stabilisce il diritto di un
Ente, di una persona, o di un ufficio ad occuparsi di una materia in esclusiva,
su cui non è ammessa la concorrenza di altri soggetti. Chi possiede il diritto
di Privativa su qualche materia, sostanza o servizio detiene un monopolio ed è
difeso dalle leggi dello Stato nello svolgimento delle funzioni. Il servizio
postale in Italia è stato rivendicato in Privativa di Stato fin dalle origini,
eredità di norme e di funzionalità del Regno di Sardegna, ed è rimasto in
esclusiva gestione del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni a capitale
pubblico fino alla sua privatizzazione, ossia fino al suo affidamento ad una
azienda che in nome e per conto del governo la gestisse adeguatamente con una
operazione che consentisse la continuità del servizio postale senza
interruzioni o variazioni sensibili nel momento dell’effettuazione. Dal 1996,
con una manovra politico economica completata tra la fine del 1997 e il marzo
del 1998, la privativa di Stato sul trasporto delle corrispondenze e sui servizi
annessi, è stata trasferita ad una SPA (inizialmente l'Ente Poste Italiane SpA,
poi Poste Italiane SpA) a capitale privato che è concessionaria esclusiva del
servizio. In realtà è stata concessa dallo Stato una privativa esclusiva che
può esser trasferita totalmente o parzialmente in futuro ad un altro soggetto
se quello a cui è stata affidata non fosse in grado di gestire il servizio
postale pubblico (o se, in parole più semplici, non riuscisse ad avere un
bilancio attivo). In precedenza il bilancio era continuamente passivo e lo Stato
doveva intervenire con capitali e mezzi per mantenere il livello di servizio
necessario allo sviluppo della nazione; attualmente, malgrado che non tutto sia
perfetto, grazie ad una politica industriale accorta, a grandi revisioni
gestionali, a concessioni particolari sul regime tariffario e all’intervento
in altri settori economici (vedi prevalentemente Poste pubbliche = banca
di interesse nazionale) le Poste italiane SpA stanno superando le
difficoltà economiche iniziali, stanno restituendo il capitale prestato dalla
banca d’Italia per costituire la Società per Azioni e iniziano ad avere
bilanci gestionali attivi.
PROCACCIO/A – Sostantivo
– Nome specifico che in passato si dava ad un professionista che per mestiere
procurava lavoro o commissioni ad altri. Oggi si dice “Procacciatore
d’affari”. Tra il 1840 ed il 1860 il procaccio era una figura postale che
seppur non direttamente dipendente delle Poste pubbliche, si occupava di
trasportare corrispondenze a cui le Poste pubbliche stesse affidavano
l’ufficio della consegna e della presa delle lettere sulle strade non ancora
servite, contro una piccola percentuale degli incassi tariffari e a cui i
mittenti e i destinatari serviti davano spesso una mancia. I Procaccia (plurale)
erano persone istruite al servizio dalle Poste pubbliche, autorizzate a svolgere
il loro lavoro e accreditate presso tutti gli uffici postali dell’area entro
la quale si spostavano per le prese e le consegne. Cessarono quasi completamente
la loro funzione istituzionale quando il servizio pubblico, seppur con grandi
difficoltà, completò la copertura del territorio. Il più famoso procaccio
postale fu il sig. Bottaini che agiva nell’area toscana intorno al 1850/60 e
che disponeva di un proprio bollo in cartella con cui siglava al retro le
lettere a lui affidate. Per numerose cause contingenti, il completamento della
rete postale servito direttamente dalle Poste pubbliche non fu mai totalmente
attuato e quindi ancora all’interno del 1900 e fino al 1960 circa, alcune
persone (circa
PROCEDURA
– Sostantivo -
Insieme delle norme che si devono osservare nel condurre un lavoro, una pratica,
un servizio. Le procedure postali hanno delle sequenze obbligate e delle
esecuzioni descritte dal codice e dal regolamento interno di servizio.
L'accettazione della posta pregiata p.es. deve essere effettuata secondo delle
norme precise (compilazione di documenti, rilascio di ricevute, ecc.), deve
precedere l'inoltro, effettuato anch'esso secondo procedure stabilite, che a sua
volta deve essere seguito dalla consegna a destino effettuata anch’essa con
procedure normalizzate. La sequenza delle procedure permette alle corrispondenze
di compiere il loro regolare viaggio in sicurezza e con velocità.
PROFILO – Sostantivo - E'
La linea che definisce i contorni di un oggetto. I profili sono disegni lineari
senza o con pochissime ombreggiature e quindi senza molta profondità di campo
spesso utilizzati per la loro essenzialità sulle vignette dei francobolli.
Molti dei primi francobolli degli antichi stati furono proposti e stampati con il
profilo dei loro sovrani poiché in questi disegni dai tratti essenziali si
riconosceva facilmente lo Stato e l’autorità pubblica. Ancora oggi la tecnica
del profilo viene applicata su qualche francobollo, ma rispetto al passato la
quantità di emissioni contenenti profili di persone importanti si è molto
ridotta sia perché il culto della personalità è fortemente diminuito, sia
perchè le tecniche di stampa attuali permettono con la sovrapposizione di più
colori, molte ombreggiature e una buona profondità di campo.
Resta
PROFUGO – Sostantivo -
Denominazione di persona che fugge dalla propria patria, nazione o soltanto
dall'abitazione, a causa di persecuzioni politiche, o per cataclismi, alluvioni
e guerre. In caso di persecuzioni politiche o sociali la fuga delle persone può
in qualche modo essere preparata, ma negli altri casi la fuga è in genere
improvvisa e spesso senza un minimo di preparazione per cui i profughi di questo
tipo sono persone che hanno bisogno di tutto per sopravvivere,
dall'alimentazione all'abbigliamento, dall'assistenza medica all'abitazione. Lo
stato di profugo in genere solleva un'onda di solidarietà popolare e spesso
anche l'intervento di strutture pubbliche e private che hanno la capacità ed i
fondi sufficienti per assistere i profughi nei loro bisogni primari. In caso di
grandi calamità naturali, come terremoti e alluvioni, i profughi vengono
prevalentemente concentrati in campi attrezzati in cui i maggiori problemi
vitali possono essere affrontati più facilmente, compreso il servizio postale,
telegrafico e telefonico. Nei campi profughi realizzati in alcune drammatiche
occasioni in Italia hanno trovato sede e funzione uffici postali temporanei di
emergenza (in genere di raccolta delle corrispondenze) che potevano accettare le
richieste di spedizione di lettere e messaggi delle persone in stato di necessità
senza contropartite in denaro, ossia gratuitamente. In questi uffici provvisori,
le poste hanno quasi sempre previsto un bollo di franchigia temporanea che
permetteva ai profughi di scrivere gratuitamente a parenti ed amici preoccupati
per la loro salvezza. Questi bolli applicati sulle corrispondenze in periodi
circoscritti, sono ricercati dai collezionisti, non sono comuni e portavano, in
cartella, varie scritte ("Zona terremotata" "Campo profughi
di..." o simili accompagnati dalla frase anche manoscritta "franchigia
postale") che giustificavano l'assenza dell'affrancatura e dalla tassazione
in arrivo.
PROFUMATO/A – Aggettivo -
Qualità di un oggetto o di una persona di emanare un odore gradevole. Nel
linguaggio postale del lontano passato (1780/1850) l'aggettivo riferito alle
lettere indicava che queste erano state in qualche modo trattate per essere più
gradevoli e più sicure ai destinatari a cui erano dirette. Non crediamo che
Profumazione e Disinfezione siano state a quel tempo sinonimi, la profumazione
non tendeva soltanto a rendere più gradevole il ricevimento della posta per
particolari ambienti nobili o sofisticati con un procedimento più semplice ma
simile a quello della disinfezione, ma voleva soprattutto rendere le lettere più
sicure contro la trasmissione delle malattie infettive che secondo gli
scienziati del passato si espandevano anche con le corrispondenze. Dal punto di
vista collezionistico si conoscono infatti alcuni non comuni bolli applicati
alle lettere prefilateliche del 1700 che contengono la parola “profumata”
che oggi consideriamo di disinfezione postale.
PROGRESSIVO/A - Aggettivo -
Si collega a soggetti e oggetti che procedono o si susseguono in modo
continuo e regolare, seguendo una legge matematica stabilita. Si riferisce
spesso alla parola "Numerazione" che in molti casi, specialmente
postali, può marcare le singole spedizioni per poterle poi inseguirle o
cercarle in caso di scomparsa nei magazzini di giacenza, in viaggio o in
transito sia manualmente che attraverso un sistema automatico di rintracciamento
informatico di recente impostazione. Le corrispondenze pregiate sono ad esempio
state sempre poste in ordine numerico progressivo attraverso l'applicazione di
etichette numerate (oggi attraverso etichette alfanumeriche o con codici a barre
bidimensionali e tridimensionali a punti) o con bolli numeratori che le
distinguevano l’una dall’altra all’accettazione. Identicamente vengono
anche marcate le produzioni di ogni genere di prodotti, fogli di francobolli
compresi, non solo per fare dei conteggi, ma anche per individuare il momento di
produzione e recuperare i prodotti difettosi già distribuiti.
PROMULGARE – Verbo -
Pubblicare solennemente. Si dice per le leggi o gli atti pubblici approvati
dalle autorità competenti che devono esser pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale
dello Stato ed entrare in applicazione in tempi stabiliti. Anche l'emissione di
francobolli è promulgata attraverso leggi di Stato pubblicate sulla G.U.. La
trasformazione delle Poste italiane in SpA, potrebbe portare in futuro, come in
altre nazioni europee (vedi p.es. Francia), alla produzione di carte valore
postali realizzate autonomamente dalle Poste stesse (comunque rispondenti a
leggi generali dello stato)ma per ora questa evenienza non è praticata perché
le carte valore sono esclusiva prerogativa dello Stato, ma alcune avvisaglie
si sono già verificate in Italia a partire dal settembre 1997 con la
vendita di Carnet (blocchetti) contenenti 20 tagliandi a due sezioni per
affrancare il Postacelere Interno da utilizzare sui plichi come se fossero
francobolli. Questi nuovi oggetti d'affrancatura non possiedono decreto
d'emissione, non hanno avuto una promulgazione ufficiale, ma l'uso li ha
promossi a oggetti filatelici simili a francobolli,
e sono classificati in una sezione a parte dei cataloghi filatelici.
PROPRIETARIO
– Sostantivo
- Persona che ha la proprietà legale di una cosa e che si differenzia dal
possessore che invece la detiene o la gestisce provvisoriamente con o senza il
consenso del proprietario. In Italia il possesso e la proprietà degli oggetti
postali da collezione si possono confondere poiché francobolli e posta
antiquariale non hanno l’obbligo di essere registrati, denunciati o soltanto
elencati tra i beni mobili o immobili tassabili dallo Stato (salvo nel caso di
assicurazione) e che normalmente si conservano nel segreto delle abitazioni dei
collezionisti. Nei concorsi filatelici è invece sempre necessario
dichiarare sul modulo d'iscrizione la proprietà del materiale esposto
per poter premiare chi investe in filatelia e promuove studi filatelici. In
alcuni paesi esteri, come la Svizzera, la proprietà delle collezioni può
essere denunciata allo Stato non solo per dichiarare un diritto su un bene
prezioso (su cui pagare le tasse) ma per poterne far riconoscere per legge la
provenienza in caso recupero da furto e per provvedere ad eque divisioni in casi
di eredità controverse. La legge detta "Patrimoniale" che
caratterizza queste leggi straniere, costa al denunciante pochi denari all'anno
di tassa sul patrimonio filatelico posseduto e denunciato ed è in realtà una
garanzia sulla ricerca di polizia che lo Stato deve compiere in caso di furto
denunciato o sulla giusta divisione fra eredi in caso di morte del proprietario.
In quest'ultimo caso la collezione o il materiale filatelico denunciato
sottoposto a regime volontario di "Patrimoniale" è un bene che
rientra nell'asse testamentario che la Legge deve difendere e garantire
d'ufficio per conto del collezionista defunto.
PROROGA/GATO - Sostantivo e
aggettivo - Come sostantivo è sinonimo di "dilazione" ossia di rinvio
ad altra data di una scadenza. Spesso questa parola viene utilizzata in
linguaggio filatelico e storico postale per indicare appunto lo spostamento di
una data ad una successiva p.es. della validità di una regola, di un sistema di
affrancatura, di una emissione ecc. Il caso recente più evidente -fine 1997- è
legato all'emissione dei tagliandi del Postacelere Interno, il cui uso scadente
il 31.12.1997 stampato sul tagliando stesso, è stato prorogato al 30.6.1998 per
consumare tutti quelli già prodotti, non essendo previste variazioni tariffarie
fino a quella data. In questo recente caso è stata applicata su ogni tagliando
una sovrastampa a mano che indica la nuova scadenza di validità e contiene la
parola "Prorogata". Come aggettivo si lega a qualsiasi sostantivo che
possa subire una dilazione temporale.
PROSEGUIRE – Verbo -
Sinonimo di "continuare" un’azione o qualcosa anche dopo una
interruzione. In gergo postale la parola viene spesso utilizzata per indicare
che un sacco di posta o qualche singola lettera deve continuare il viaggio dopo
una ripartizione o una maldirezione. "Far proseguire per...." è una
abituale annotazione postale che accompagna bolgette e quelle lettere che
nell’indirizzo presentano una incertezza di destinazione finale. L'importanza
delle parola era maggiore in passato quando il cammino delle lettere era
frequentemente interrotto da frontiere e da passaggi di mano. I Forwards erano
maestri nel trovare la catena di corrieri per "Far proseguire" la
lettera nel suo cammino.
PROTETTORATO
– Sostantivo
- Rapporto non paritario fra due Stati sovrani, per il quale uno dei due assume
il diritto di ingerirsi nell'attività politica ed economica dell'altro e
contemporaneamente assume anche il dovere di proteggerlo nelle controversie
internazionali. La situazione di "protettorato" dichiarato su un
territorio non è più attuale nella politica estera degli stati moderni, ma fu
largamente utilizzato in passato tra il 1900 ed il 1960, quando alcuni regimi
colonialisti dovettero trovare una formula politica per passare da una
occupazione anche militare di alcuni territori alla loro autonomia e sovranità.
Non sempre però il protettorato ebbe valore di "occupazione" su un
territorio tra una nazione espansionista su una oppressa, ma spesso questo
stato fu richiesto da una popolazione o da una regione che aveva dissidi interni
gravi e che quindi chiedeva un arbitrato o una protezione contro le ingerenze di
altri Stati. Nel passato lo stato di protettorato aveva anche un riconoscimento
internazionale che seppur garantiva una piccola autonomia della nazione
occupata, ammetteva che i quadri dirigenti ed i sistemi di guida del paese
fossero in buona parte nelle mani di altri. Oggi il protezionismo politico ed
economico non è più espresso pubblicamente nel consesso delle nazioni
attraverso il riconoscimento di un Protettorato, ma la politica dei blocchi
intervenuta nel mondo dopo la fine del 2° conflitto mondiale ha avuto la stessa
funzione. Paesi dominanti e paesi satelliti sono coesistiti nel mondo negli
ultimi 50 anni senza alcuna dichiarazione dell'esistenza di uno stato di
Protettorato. Da qualche decennio l'istituto riconosciuto dal diritto
internazionale col nome di “protettorato” si sta trasformando in una sorta
di “protezionismo” reale, sopratutto di carattere militare, culturale ed
economico. La sottile differenza esistente tra i termini è importante per la
filatelia poiché i "protettorati" riconosciuti dalla Società delle
Nazioni e dall'ONU hanno sempre avuto emissioni filateliche proprie, accettate
dall' UPU, mentre il "protezionismo" non ha mai prodotto emissioni
filateliche differenziate da quelle normali delle nazioni "occupate".
I francobolli dei Protettorati sono in genere degli esemplari sovrastampati
delle nazioni dominanti che dovevano esser utilizzati sul territorio protetto.
Tale situazione filatelica non è comune, poiché per gli stati protetti si è
sempre trattato di una situazione provvisoria, ma in alcuni casi i francobolli
prodotti sono rari e poco utilizzati, specialmente se il protettorato fu breve e
fu all'origine di storie sanguinose e controverse. Gran Bretagna, Francia,
Germania, Russia, Stati Uniti d'America e altre nazioni (tra cui l’Italia per
la Saar) furono i maggiori gestori di Protettorati nel mondo, ma il
Protezionismo economico attuato dalle nazioni più potenti e tecnologicamente più
avanzate su nazioni satelliti (blocco occidentale ed orientale, area del dollaro
e del rublo, ecc.) sembra oggi avere maggiore interesse, maggiore efficienza e
più grande penetrazione che in passato.
PROTOCOLLO/COLLARE
-
Sostantivo - Ha numerosi significati : è ad esempio il nome di un libro che si
trova in alcuni uffici pubblici e privati in cui si registrano in rigoroso
ordine cronologico tutti gli atti, i documenti,le corrispondenze ufficiali che
vengono ricevute ed effettuate dall'ufficio. E' anche il formato di un foglio di
carta (circa formato A4) detto appunto protocollo su cui si scrivono gli atti
pubblici. In altro intendimento è il complesso di regole che devono essere
osservate durante cerimonie o visite, o ancora è un documento che contiene in
forma ufficiale i vari punti di un accordo raggiunto tra parti tra loro in
contrasto o in discussione. Protocollare la corrispondenza significa registrare
le lettere giunte o partite dall'ufficio in un registro apposito.
PROTOTIPO – Sostantivo -
Nome industriale del modello unico e originale da cui vengono realizzate
numerose o infinite copie simili o identiche dello stesso prodotto. I saggi e le
prove sono i prototipi dei francobolli poi prodotti in numerosi multipli
identici. In forma figurata per prototipo si intende anche un modello tipico ma
generico di oggetto o di persona che possiede tutte le caratteristiche di un
oggetto o soggetto primigenio da cui derivano numerose copie simili ma non
sempre identiche. Il prototipo di un francobollo qualsiasi è un rettangolino di
carta dentellato, stampato su un lato con una vignetta colorata e col lato
opposto gommato. I francobolli attuali sono tutti simili a questo prototipo
anche se esistono eccezioni ed errori che permettono l’esistenza di esemplari
che si differenziano per forma e/o per concetto dai tipici.
PROVA – Sostantivo - E'
un'operazione, un lavoro, un accertamento con cui si verificano e controllano
affermazioni, fatti, qualità, attitudini e funzioni. Tecnicamente indica il
lavoro di verificare se una macchina, un arnese o un oggetto compiano
regolarmente la funzione per cui furono inventate o se una affermazione è
veritiera. Ciò in molti casi si fa effettuando una Prova o cercando una
dimostrazione. In filatelia è il nome di un tipo di francobollo prodotto
dall'Ente di Emissione anche parzialmente (p.es. non dentellato, senza gomma, su
carta non definitiva ecc.) in pochi esemplari con varianti anche poco rilevanti,
per accertare come potrebbe apparire in forma definitiva. Si realizzano spesso
numerose “Prove” per ciascuna emissione per permettere a coloro che
soprassiedono alla produzione filatelica una scelta grafica e funzionale.
Indipendentemente dalla nascita di qualche nuova emissione possono anche esser
compiute prove per sperimentare un procedimento di stampa o d’altro. Le
"prove" filateliche prodotte per scegliere i francobolli definitivi, si
possono suddividere in gruppi in relazione alla loro destinazione.
PROVINCIA – Sostantivo -
Denominazione di un territorio che nell'ordinamento politico piramidale italiano
sta tra il comune e la regione, che ha propri organi elettivi e che provvede
alla propria amministrazione. E' il territorio su cui domina un capoluogo,
circondato da numerose città di minori dimensioni, in cui trovano sede gli
organi dirigenti
PROVOCARE/TO/A - Verbo e
aggettivo derivato - Compiere una azione per ottenere una reazione.
"Azioni" filateliche o postali possono provocare ai filatelisti dei
ritorni utili al loro collezionismo poiché ad esempio lo scrivere a persone
lontane anche non sconosciute, provoca in genere una risposta di cortesia utile
alle collezioni perseguite. La "posta provocata" è quell'insieme di
corrispondenze che i filatelisti spediscono a se stessi o ad altri per poterle
recuperare, essendo state costruite in funzione al proprio collezionismo. Le
corrispondenze provocate si ottengono spesso anche da persone pubblicamente note
ma personalmente sconosciute che si trovano in luoghi e in situazioni
particolari da cui è interessante ricevere notizie, affrancature insolite, o
speciali. A queste persone o ai loro uffici può essere indirizzata della posta
che ha il compito di provocare, per la cortesia del destinatario, una risposta
che per quanto riguarda bolli, provenienza, contenuti ecc. è l'oggetto del
collezionismo del “provocatore”. Si può scrivere ad esempio a basi
scientifiche isolate, ai cosmonauti in volo spaziale, a militari in servizio
all'estero o a chiunque altro per ottenere informazioni sulla loro vita, sui
sistemi di trasmissione postale dai luoghi in cui si trovano e contemporaneamente
per ottenere invii postali insoliti. La posta "di reazione", se
innescata, porta su di se i segni del viaggio, i bolli postali utilizzati per il
servizio e le informazioni per poter costruire una storia postale particolare e
non comune. Molta posta militare italiana degli ultimi decenni, proveniente da
località estere ove i nostri soldati hanno effettuato missioni di pace portando
con se anche uffici postali militari con bolli propri, è stata costruita in
questo modo. La posta provocata, spedita a se stessi o fatta spedire per proprio
conto o comunque sollecitata a sconosciuti, non è diversa da quella naturale
poiché è realmente viaggiata e porta su di se tutti i segni di autenticità
caratteristici della posta di tutti i giorni. Si può dire che è un sistema
inventato dai collezionisti per aiutarsi nel trovare materiale di difficile
reperimento. Non bisogna confonderla con la posta “facilitata”, ossia la
posta presentata agli sportelli postali con affrancature insolite o rare per una
bollatura vera o di favore, e poi immediatamente ritirata per introdurla così
come si trova nelle collezioni. Posta Provocata e Facilitata si possono
facilmente riconoscere per distinguere e qualificare le collezioni in cui sono
introdotte.
PROVVISORIO/A
– Aggettivo
- Qualificativo un sistema, una procedura, un lavoro o qualsiasi cosa che non è
definitiva e che quindi non dura nel tempo ma che viene attuata per superare una
difficoltà o una incertezza che prevedibilmente non deve permanere a lungo.
Nella filatelia dell'area italiana esistono alcune emissioni che vengono
definite “provvisorie” perchè prodotte d'urgenza per superare un empasse
politico, tecnico, amministrativo o di altra natura. La più nota emissione
denominata "Provvisoria" (aggettivo sostantivato) è della Città del
Vaticano : fu emessa nel 1934 e consiste in un gruppo di francobolli di una
serie precedente (Conciliazione del 1929) sovrastampati con nuovi valori. Anche
l'Italia ebbe le sue emissioni provvisorie prodotte in attesa di nuovi
francobolli definitivi. Per questo motivo i francobolli provvisori italiani sono
esemplari di antecedente emissione sovrastampati con un nuovo valore o con
particolari segni, prodotti in attesa di una emissione definitiva che li
sostituisca. Tra tutti spicca il così detto “Ferro di Cavallo” del 1865 che
fu emesso in attesa della produzione di un francobollo definitivo da
PSEUDONIMO – Sostantivo -
Nome fittizio con cui qualche persona firma una propria opera d'arte o letteraria
e, nel caso filatelico, un collezionista può nascondere la proprietà della sua
collezione esposta in un concorso. Ciò si attua per proteggere importanti
collezioni da malintenzionati che conoscendo il nome vero del proprietario
possono organizzare un furto con maggiore facilità. Lo pseudonimo in questi
casi ha solo carattere pubblico poiché i comitati organizzatori delle
manifestazioni, pur rispettando la volontà del proprietario che si vuol celare
dietro ad uno pseudonimo, devono conoscere bene il suo vero nome per espletare
tutte le procedure espositive, assicurative e di movimentazione della collezione
e accertare la proprietà del materiale presentato. Nella letteratura filatelica
l'uso di pseudonimi non è frequente, ma scrittori dallo spirito mordace che
vogliono dire qualche difficile verità o anche qualche cattiveria, disponendo
di una certa protezione derivata appunto dal celarsi dietro uno pseudonimo, sono
sempre esistiti e continueranno da esistere. I motivi per cui una persona adotta
uno pseudonimo possono essere numerosi e in buona parte ragionevolmente
corretti. In qualche caso anche gli editori richiedono che gli autori si
nascondano dietro ad uno pseudonimo : ciò avviene quando il nome dell’autore
è troppo invasivo o troppo frequente nelle pagine delle pubblicazioni e bisogna
dare, anche ingannevolmente, l’idea che la materia sia trattata da più autori
diversi.
PUBBLICARE/ZIONE
- Verbo e
sostantivo - Il pubblicare è il sistema per render pubblico e quindi di porre
all'attenzione di tutti qualsiasi argomento attraverso testi stampati o immagini
fotografiche e video, producendo un documento, la pubblicazione, che ha una
data e che può essere conservato in una biblioteca o in un archivio. I libri in
genere, i testi scientifici, le monografie, i giornali, i volumi di letteratura
amena o tecnica, gli elaborati televisivi, i servizi giornalistici scritti e
qualsiasi altro prodotto che ha divulgazione pubblica, che è posto in commercio
con un prezzo di vendita oppure distribuito gratuitamente dopo conferenze o
simposi pubblici, si può definire una "pubblicazione" anche se con
questo nome specifico si definiscono più idoneamente gli studi impegnati e
complessi di carattere tecnico e scientifico stampati dagli istituti di ricerca e
dalle università. Caratteristica di questi scritti stampati è quella di
riportare notizie nuove ed originali che sono tanto più importanti quanto più
l'argomento trattato ha interesse generale e contiene qualcosa di innovativo
sulla materia. La data di pubblicazione ha grande rilevanza per riconoscere
onori e gloria a coloro che per primi scrissero e pubblicarono e per condannare
coloro che copiarono. Esistono più livelli di importanza nelle pubblicazioni.
Chi legge qualcosa di nuovo, non si rende immediatamente conto dell'importanza
dello scritto, ma può dedurlo, per avere indicazioni generiche sulla qualità e
l’importanza del contenuto, leggendo il nome dell'editore o dell’ente che ne
ha promosso la pubblicazione, della rivista, del giornale, del quotidiano e
sopratutto del comitato di redazione: tanto più noti sono i nomi degli editori,
dei responsabili di redazione, tanto maggiore è l'affidabilità della
pubblicazione, delle notizie contenute e dei concetti espressi. Ovviamente anche
in questa materia esistono eccezioni perché molti autori divenuti famosi col
tempo non sempre hanno inizialmente trovato editori importanti disponibili a
pubblicare i loro scritti, mentre altri hanno trovato lustro e notorietà solo
dopo la loro scomparsa. Chi scopre qualcosa di nuovo o ha qualcosa da dire in
qualche materia, compresa la filatelia, e non pubblica in data certa, non può
rivendicare di essere stato il primo se qualche altro, approfittandosi della
situazione, si impadronisce dello scritto o delle idee contenute e ne fa una
pubblicazione propria. La storia del mondo e della filatelia è costellata di
appropriazioni indebite di testi, di argomenti e di scoperte.
PUBBLICITA' – Sostantivo -
Oltre ad indicare lo stato di un soggetto di carattere pubblico o che deve
essere reso pubblico, più volgarmente ed usualmente indica un complesso di
mezzi e di tecniche con cui vengono pubblicizzati e propagandati molti prodotti
commerciali, la maggioranza dei marchi di fabbrica, le aziende e perfino molte
iniziative che tutti devono conoscere. Sinonimo di Reclame. La pubblicità
commerciale, il sistema più utilizzato per far conoscere e vendere prodotti e
marchi, ha numerosi veicoli tra cui anche i francobolli. I francobolli di
pubblicità più brevemente detti anche “pubblicitari” sono quelli che
contengono nello loro vignetta un messaggio più o meno palese di carattere
pubblicitario. Questi francobolli sono moltissimi e sono stati prodotti da
numerose nazioni del mondo, quelle che hanno compreso che per rendere più
fiorente la propria economia possono utilizzare un supporto grafico come il
francobollo per penetrare capillarmente nel tessuto sociale interno e
internazionale. Insieme ad altri oggetti postali come gli interi pubblicitari, i
saggi, le prove, le etichette, i telegrammi ecc. fanno parte di un grande filone
collezionistico di prevalente carattere tradizionale e tematico, dedicato alla
"pubblicità", un tema ed un concetto informatore della vita
quotidiana che muove montagne di denaro ed infiniti interessi pubblici e
privati.
PUBBLICITARIO/A - Aggettivo
e sostantivo - Come aggettivo deriva dalla parola pubblicità e qualifica
qualsiasi oggetto, concetto, immagine, frase, articolo, spazio ecc.
riconducibile a scopi di pubblicità palese o subliminale. In filatelia le
emissioni pubblicitarie sono molte ed i francobolli pubblicitari sono stati
prodotti da molte amministrazioni postali per promuovere aziende, prodotti,
località, enti, ecc. della propria nazione per favorirne la diffusione e per
favorire le entrate economiche della propria industria. Anche l'Amministrazione
postale italiana ha emesso a partire dal 1924 numerosi francobolli ed interi
contenenti palesi riferimenti a prodotti, ad aziende e ad enti di importanza
nazionale e perfino a se stessa. I più noti sono i francobolli con appendice pubblicitaria del 1924/25, che provocarono infinite discussioni sulla dignità di
accostare l'immagine del potere sovrano o di concetti patriottici (nel caso
specifico del Re che fino ad allora aveva occupato la maggioranza delle vignette
dei francobolli) con quella di aziende e di prodotti commerciali. Dopo una
sospensione della promozione pubblicitaria commerciale su francobolli, bolli ed
altri supporti postali avvenuta nel 1925 per volere del governo nazionale,
durata qualche anno (salva la pubblicità del regime politico vigente), a
partire dal 1946 molti oggetti postali come francobolli, interi, bolli ed altro,
contengono pubblicità e sono oggetto di un collezionismo specializzato dedicato
alla pubblicità. La possibilità di produrre emissioni palesemente
pubblicitarie, fu ripresa infatti dopo l'avvento della Repubblica quando i tempi
furono maturi per recepire la grande utilità del francobollo come veicolo
pubblicitario per promuovere l’industria, la cultura ed il turismo nazionali.
Da quel momento sono infatti nate numerose emissioni, alcune ripetitive anno
dopo anno (emissioni turistiche), dedicate ad aziende, a prodotti, a iniziative
e a località che avevano necessità di una maggiore conoscenza nazionale ed
internazionale. In filatelia la parola può essere utilizzata come sostantivo a
se stante quando le parole francobollo o emissione restano sottintese. Nel
linguaggio comune per "pubblicitario" (sostantivo) si intende anche
una persona che si occupa di professionalmente di pubblicità ed è l'a-utore di
spot pubblicitari o di letteratura pubblicitaria.
PUBBLICO/A - Aggettivo e
sostantivo - Quando congiunto ad un sostantivo indica che il soggetto
(questione, ufficio, lavoro ecc.) riguarda la collettività e non i singoli
individui.
PULIRE/ZIA - Verbo e
sostantivo - Sinonimo di nettare, togliere lo sporco. Talvolta francobolli e
posta per cause accidentali, per incuria o per cattiva conservazione sono
ricoperti di polveri, di macchie e di sudiciume che riducono la bellezza e ne
impoveriscono il valore ed è necessario pulirli. In tali casi, se i pezzi
meritano un recupero, si puliscono con metodi che non ne danneggino maggiormente
lo stato e che tentino di ricondurli all’antica bellezza. I francobolli usati
possono essere lavati in acqua addizionata con ossidanti leggeri, mentre i
francobolli nuovi possono esser lievemente puliti dalla polvere con una gomma
molto morbida (gomma pane) o immersi in benzina purificata, ma non possono
essere immersi in acqua o in liquidi solventi della gomma o dei colori delle
vignette. Per le corrispondenze il problema è più complesso perchè molte
sostanze adatte a pulire le loro superfici possono danneggiare oltre che i
francobolli anche la carta dei supporti e gli inchiostri di scrittura.
Specialmente questi ultimi nel tempo hanno subito infinite e sconosciute
varianti di fabbricazione che rendono difficilmente individuabile il modo adatto
per pulire la carta scritta. In questi casi è opportuno agire contro la polvere
con la gomma pane ed è possibile ridurre o cancellare anche qualche macchia
deturpante con lavaggi parziali o pennellature ripetute con acqua addizionata a
leggeri ossidanti senza toccare gli inchiostri di scrittura. In casi estremi si
può anche provvedere, dopo aver staccato francobolli ed etichette, a cancellare
completamente tutto (macchie e scrittura) con lavaggi energici e mirati e alla
fine, a busta o carta perfettamente pulita, riscrivere indirizzi e messaggi e
riapplicare francobolli ed etichette in perfetta imitazione dell'originale.
Questa operazione non è semplice e deve essere effettuata da specialisti nella
conservazione e nel restauro che conoscano bene i vari tipi di carta e le
caratteristiche chimiche degli inchiostri utilizzati sul materiale da
recuperare. La pulizia del materiale postale effettuata in questo modo sembra
miracolosa per i risultati ottenibili, ma è molto costosa perchè chi se ne
occupa è uno specialista di grande valore che richiede alti prezzi per il
proprio lavoro e quindi il metodo descritto deve essere riservato solo a
materiale molto pregiato o unico da recuperare per giustificare i costi del
restauro. E' anche necessario sapere che trattamenti imperfetti o effettuati
senza specifiche conoscenze chimico fisiche, seppur ottengono un risultato
apprezzabile, possono ridurre il tempo di conservazione successivo al
trattamento stesso perchè gli aggressivi chimici utilizzati infragiliscono la
carta che lentamente tende a rompersi e a ripresentare i difetti originari.
Molto materiale prezioso ripulito nascostamente in modo spettacolare ma
imperfetto nel metodo, viene spesso venduto senza dichiarare che ha subito un
trattamento di bonifica e di pulizia per evitare di riconoscere
contemporaneamente un accorciamento della lunghezza della vita della carta ed
una instabilità del risultato. Si consiglia quindi nuovamente di ricorrere al
metodo solo in casi eccezionali, solo su pezzi unici che altrimenti non
esisterebbero e soltanto attraverso il lavoro di specialisti dal caro prezzo e
dalla difficile disponibilità.
PUNTEGGIO – Sostantivo –
Indica una somma di punti o di numeri che possono essere ottenuti in molte
situazioni in conseguenza ad una diluizione nel tempo di meriti o di più
valutazioni contemporanee. In filatelia, ad esempio, dopo un lungo periodo di
tempo in cui le collezioni sono state giudicate da opinioni più che da dati
effettivi, da qualche anno si utilizzano alcuni punteggi relativi ai diversi
aspetti secondo i quali gli esperti possono guardare criticamente un
componimento filatelico. Si effettua in 5 valutazioni diverse, espresse in
altrettanti punteggi numerici (sviluppo, svolgimento, conoscenze filateliche
rarità, presentazione, o simili) la cui somma massima è 100, variamente
suddivisi in relazione alla classe filatelica a cui la collezione stessa
appartiene o in cui concorre. La somma finale dei punti ottenuti si confronta
con una tabella standard che stabilisce in funzione all'importanza del concorso
(giovanile, regionale, nazionale, internazionale) il premio ottenuto dalla
collezione espresso in medaglie o in diplomi di medaglia di vario metallo
(bronzo, argento, oro e alcuni livelli intermedi). Un buon punteggio, superiore
ad un certo livello, e la relativa medaglia di metallo pregiato ottenuta,
stabiliscono anche la possibilità di accedere a concorsi di maggiore importanza
e quindi consentono alla collezione di passare da concorsi regionali a nazionali
oppure da nazionali a internazionali. Questo sistema di valutazione, sebbene non
pienamente soddisfacente, consente in linea di massima di classificare una buona
parte del patrimonio collezionistico nazionale e di assegnare a ciascuna
collezione un giudizio discretamente obiettivo in valore assoluto e non in
valore relativo (ossia non ponendo le collezioni in diretto confronto alle altre
contemporaneamente esposte). La non facile valutazione di materiale diverso
presente nello stesso concorso, la variabile conoscenza delle materie da parte
dei giurati che danno il loro soggettivo giudizio alle collezioni, alcune
situazioni particolari sempre possibili nelle diverse occasioni, la
superficialità di alcuni giudizi effettuati per mancanza di conoscenze dei
giurati stessi o di tempo, non rendono sempre giustizia a molte collezioni anche
se il sistema è considerato attualmente il migliore per limitare gli errori e
le ingiustizie.
PUNTO – Sostantivo - Nome
di un elemento geometrico teorico
privo di dimensioni che serve ad individuare senza alcun dubbio un luogo preciso
su una superficie, per esempio su una carta geografica, su un disegno o su una
vignetta di un francobollo. Il punto oltre che una posizione indica in alcuni
casi anche un numero che possiede un significato convenzionale o un valore (vedi
“Punteggio”). In altro intendimento è un segno grafico utile e
indispensabile nello scrivere (interpunzione) o rappresenta anche piccole
macchie scure o colorate che si trovano su una superficie. Macchiette o
piccolissime superfici colorate, o inversamente piccoli vuoti di colore, si
trovano spesso sui francobolli interrompendo la continuità dei disegni delle
vignette : questi modesti segni o vuoti di colore, spesso definiti
"punti" (in realtà un insieme di punti), hanno significato filatelico
in relazione alle loro dimensioni. Quando sono molto piccoli rappresentano solo
dei difetti di stampa fisiologici legati nella maggior parte dei casi a cattiva
pulizia dei cilindri portaimpronte e quindi a polveri interposte tra il cilindro
stesso e la carta su cui deve essere impresso il francobollo. Al massimo si
tratta di piccole varietà di riporto, talvolta anche classificate ma dal valore
economico e documentario modesto o d'affezione.
PUNZONE – Sostantivo - E'
un arnese o uno strumento di metallo duro creato appositamente per punzonare,
ossia per segnare su materiali meno duri ma comunque compatti segni sigle,
numeri e piccole scritte indelebili, restando incise sulla superficie. La
punzonatura si effettua battendo con un martello o una mazza su un lato del
punzone appoggiato alla superficie da punzonare, in modo che il segno o la
dicitura presente sul lato opposto del punzone lasci un'impronta scavata
sull'oggetto. Le diciture, le sigle, i numeri sul punzone devono essere in
rilievo e scritti in modo speculare poiché devono lasciare un'impronta
leggibile nel senso giusto sull'oggetto punzonato. I punzoni, nella forma meno
complessa, come sono i bulini o gli scalpelli, sono attrezzi che sono serviti
anche nella realizzazione di alcuni francobolli del lontano passato, quando le
tecniche di stampa non erano ancora raffinate e diversificate. Alcuni
francobolli degli antichi stati furono prodotti a mezzo di lastre di pietra
incise da punzoni su cui c'era in rilievo il disegno del francobollo.
PURIFICARE/TO/TA
- Verbo e
aggettivi derivati - Sinonimi imperfetti di pulire/to/ta o di disinfettare e
sterilizzare con i relativi aggettivi. In genere in filatelia è un verbo
utilizzato per indicare un trattamento di disinfezione compiuto sulla posta del
passato. In realtà disinfettare, profumare o pulire in questo intendimento non
sono tra loro sinonimi anche se all'epoca sottintendevano una operazione
abbastanza simile. A differenza della disinfezione, che rappresentava un
trattamento importante e complesso per prevenire anche illusoriamente le
malattie infettive veicolate dalla posta, il Purificare era un trattamento più
leggero, meno importante e sopratutto meno complesso. In genere consisteva nel
sottoporre a vapori profumati all'interno di scatole chiuse la corrispondenza
per breve tempo (per qualche ora o per qualche giorno) prima di portarla a
destino, ma non sottintendeva trattamenti a caldo, suffumigi, tagli, aperture e
quarantene come invece la disinfezione richiedeva. La purificazione può quindi
esser considerata un livello intermedio di prevenzione contro le malattie
applicato in passato che sta fra la disinfezione e la profumazione in uso tra la
fine del 1700 e la metà del
"Q"
QUADRANTE – Sostantivo -
Denominazione di ognuna delle quattro parti simmetriche in cui può esser
idealmente divisa una figura, una fotografia o un disegno. La divisione in
quadranti si effettua tracciando da due linee perpendicolari tra loro, in genere
passanti per il centro geometrico della figura stessa. Ogni francobollo ha un
suo centro geometrico e se su questo centro si tirano due linee, una
perpendicolare alla base, l'altra perpendicolare all'altezza, in modo che le due
linee suddividano il francobollo in 4 parti dette appunto "quadranti".
I quadranti si distinguono tra loro con la numerazione romana : il quadrante in
alto a sinistra è il I, quello in alto a destra è il II, quello in basso a
sinistra è il III e infine quello in basso a destra è il IV. Con la divisione
di un francobollo in quarti o meglio in quadranti, ciascuno ben individuabile,
è possibile effettuare annotazioni e osservazioni più precise sulla
localizzazione di difetti o di anomalie di stampa.
QUADRO – Sostantivo -
Denominazione di superficie o di un oggetto prevalentemente sottile che abbia
forma superficiale quadrata (base = altezza), ma nel linguaggio comune indica
un'opera pittorica o un disegno di qualsiasi forma e dimensione ; più raramente
viene utilizzata per indicare una suddivisione in parti di un'opera teatrale. In
un significato più moderno è anche la denominazione di una tabella divisa
internamente in più parti contenenti numeri e dati o ancora la definizione di
una categoria di lavoratori. In filatelia la parola viene utilizzata in genere
nel senso pittorico poiché molti francobolli nelle loro vignette, riproducono
fedelmente quadri famosi dipinti da artisti del passato. Esistono collezioni
specializzate a soggetto e a tema che raccolgono solo francobolli le cui
vignette contengono le riproduzioni di quadri famosi, a cui alcune
amministrazioni postali dedicano serie annuali di francobolli (p.es. Quadri di
Francia).
QUALITA'
– Sostantivo -
Caratteristica o insieme di caratteristiche che differenziano persone e cose e
che quindi ne permettono raffronti o definizioni. Quando cose e persone vengono
definite nelle loro caratteristiche, la parola "qualità" deve essere
accompagnata da aggettivi detti appunto qualificativi. Qualità buona, discreta,
pessima, da accertare, dubbia, grande ecc. sono aggettivi spesso utilizzati
dalla filatelia per indicare le caratteristiche di francobolli e per permettere
di stabilire un valore commerciale ragionato e ragionevole al materiale
scambiato. Tanto migliori sono le caratteristiche di qualità, tanto maggiore è
il valore commerciale riconosciuto al materiale, in rapporto ad altro materiale
dello stesso tipo, ma di minore qualità.
QUANTITA'
– Sostantivo -
Caratteristica delle cose e delle persone per la quale si possono misurare nelle
loro grandezze e nel loro numero. La parola, utilizzata senza essere
accompagnata da un aggettivo qualificativo (p.es. grande, piccola, media quantità)
indica quasi sempre una grande quantità. In gergo postale si può leggere su
qualche invio straniero la frase "affrancato in quantità"
significando appunto che la tariffa postale è stata assolta in conto corrente
postale per un grande quantitativo di invii contemporanei ad un prezzo minore di
quanto sarebbe stato possibile ottenere per invii simili spediti in piccole
quantità. Anche i francobolli sono normalmente prodotti "in quantità"
ossia in numeri molto elevati di esemplari identici. Ogni quantità ha una
propria misura ed ogni misura ha la sua unità di conto. In filatelia la
dentellatura ha una sua misura quantitativa, la cui unità, riportata sugli
odontometri, corrisponde al numero di fori esistenti sulla lunghezza di
QUARANTENA – Sostantivo -
Periodo di tempo lungo in genere 40 giorni. In senso generale indica un tempo
lungo, anche non corrispondente a 40 giorni, fin dall’antichità considerato
necessario all'isolamento di persone e cose per impedire il diffondersi delle
malattie infettive. Nel
QUARTIERE
– Sostantivo –
Piccola area topografica in cui è normalmente suddivisa una città o una
piccola regione a cui alcuni cittadini si sentono di appartenere per origine o
per la dislocazione della loro abitazione. I quartieri
sono l'anima di molte città italiane che vedono nel Campanile e nei
vicini di abitazione un motivo di aggregazione a difesa dell'interesse comune. Siena
o Asti sono città antiche ed esemplari per chiarire questo concetto.
Indipendentemente da ciò però, nel correre del tempo, le città di maggiori
dimensioni sono state suddivise dagli amministratori pubblici in quartieri per
avere un maggiore controllo sull'area. Le Poste istituirono i quartieri postali
per individuare più rapidamente gli indirizzi delle persone e delle aziende e
per individuare competenze di lavoro del proprio personale, variabili o
crescenti col crescere delle superfici abitate e della popolazione. Anche le
Poste attuali hanno suddiviso le città di maggiori dimensioni in aree postali
(vedi Cap) in relazione al numero degli abitanti contenuti ed in relazione
all'ampiezza del territorio da servire ma non sempre l'interesse postale è
coinciso con quello sociale o con quello di altri servizi. La suddivisione
territoriale è costantemente in aggiustamento poiché col tempo variano molti
fattori. Ad esempio cambia la percorribilità delle strade, si aggiungono, si
eliminano o si diversificano utenti e strutture postali, muta la dislocazione
degli uffici, o la disponibilità di personale di servizio ecc.. L'originaria
prima suddivisione in quartieri postali adottata nel
QUARTINA
– Sostantivo -
Denominazione di un gruppo di 4 francobolli ancora tra loro uniti su due lati
con altri due esemplari. Questa denominazione può anche essere espressa con la
frase "blocco di 4 esemplari", ma ciò ammette la possibilità che i 4
francobolli siano tra loro uniti in strisce orizzontali, verticali o a
seggiola, cosa questa che non corrisponde alla definizione di quartina.
QUATTRINO – Sostantivo –
Oggi modo generico anche se un poco arcaico di definire il denaro, il soldo
nella sua più piccola unità monetaria. In un tempo non lontanissimo (nel 1850
circa) era l'unità monetaria più piccola della monetazione del Granducato di
Toscana. In questo antico stato italiano fu emesso anche un francobollo divenuto
famoso, da 1 solo quattrino, che affrancava in singolo o in coppia gli stampati
più leggeri o di piccola dimensione inoltrati con la posta.
QUINQUENNIO – Sostantivo -
Periodo di tempo lungo 5 anni.
QUOTA/ZIONE – Sostantivo -
Denominazione del valore di qualcosa, in genere espresso in denaro, che
rappresenta il suo valore teorico di scambio, scritto su listini e cataloghi di
vendita. Le cifre in denaro scritte per esempio sui cataloghi filatelici dopo la
descrizione dei francobolli è detta appunto quota o quotazione. Rappresenta il
valore commerciale convenzionale, media dei prezzi all'ingrosso, più il
guadagno dei commercianti, del francobollo tipo descritto a fianco. Nella
maggior parte dei casi non corrisponde al suo vero prezzo di vendita che spesso
è minore per l'abitudine dei commercianti di fare sconti o perchè lo scambio
avviene tra privati che non avendo spese commerciali e tasse legate al guadagno,
possono concordare prezzi anche molto più bassi. Per la maggior parte dei
francobolli la quota di catalogo diventa, per i privati che scambiano materiale,
solo un dato fittizio da cui avviare una contrattazione. L’abbattimento delle
quote di catalogo avviene per infiniti motivi tra cui il principale è la
saturazione del mercato. In conseguenza le "quote" riportate sui
cataloghi sono per tutti una base di partenza per trattare lo scambio di denaro
contro materiale o di materiale contro materiale e che può precipitare, nel
caso di vendite in denaro tra privati, fino al 5/10 % del valore di catalogo.
QUOTIDIANO - Aggettivo e
sostantivo - Come aggettivo indica un fatto, un avvenimento, una scadenza ecc.
che si verifica tutti i giorni, che è tipica nel ripetersi tutti i giorni e che
è normale il suo verificarsi ogni 24 ore. Come sostantivo è il nome di un tipo
di giornale che viene pubblicato ogni giorno. I quotidiani riportano le notizie
del giorno prima o della notte precedente e forniscono sopratutto notizie di
politica, di economia e di cronaca per informare la popolazione su ciò che
accade nella nazione (giornali nazionali) o in più piccole aree (giornali
regionali o locali). Le informazioni che contengono richiedono una compilazione
rapida e notturna, ed una consegna molto rapida, in genere effettuata nelle
prime ore del mattino. Le linee di consegna dei giornali, effettuate anche per
via postale a tariffe più basse degli stampati dello stesso peso
in quanto ripetitive e costanti nel tempo, sono adattate a questa
esigenza dell'informazione pubblica. Camion e furgoni veloci corrono nottetempo
dalle stamperie fino ai distributori locali che, attraverso una rete di persone
pagate nel prezzo del giornale o nel costo dell'abbonamento, portano al
domicilio dei lettori i giornali all'alba. Spesso però la distanza non permette
soluzioni così immediate e richiede l'intervento del servizio postale. In
questi casi il giornale nella distanza media arriva a mattinata inoltrata e a
grande distanza arriva anche il giorno successivo a quello di stampa o a cui si
riferiscono le notizie contenute. La posta favorisce la spedizione di giornali
concordando con gli editori di giornali dalla grande tiratura delle tariffe
molto agevolate da pagare in c/c secondo uno scadenziario. Anche la spedizione
di giornali sottofascia di prima o seconda mano ha avuto nel tempo tariffe
ridotte (in passato pareggiate alle stampe, oggi alle lettere). Nel 1863 alcuni
giornali che utilizzavano le Poste pubbliche per spedire i giornali,
concordarono con le Poste l'affrancamento in francobolli da applicare sulla
carta della prima pagina, prima della stampa del giornale stesso, in modo che i
caratteri di alcune parole stampate potessero colpire l'affrancatura
annullandola (la data era ovviamente quella del giornale e il luogo di partenza
era quello della sede dell’editore). I giornali affrancati con francobolli o
etichette e con bolli postali non sono comuni, provengono in genere dal passato,
sono ricercati dal collezionismo filatelico e alcuni, come quelli con
l'affrancatura annullata dai caratteri di stampa sono molto rari ed hanno perciò
un grande valore commerciale.
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