Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 

 

 

"S"

 

SACCO - Sostantivo. Contenitore aperto da un lato, realizzato in stoffa o in carta o plastica deformabile, adatto a contenere derrate, merci, polveri o altro alla rinfusa, dalle più varie dimensioni, adatte al trasporto manuale e all'impilamento e quindi ad un facile stoccaggio anche in situazioni provvisorie e temporanee o anche di trasporto veloce. Dopo il riempimento parziale o totale i sacchi vengono chiusi con cuciture o con cordicelle che impediscano la fuoriuscita del contenuto. I sacchi sono stati a lungo utilizzati per il trasporto della posta alla rinfusa ritirata dalle cassette postali, o avviata ai treni, agli aerei e alle navi dopo esser stata selezionata per destinazione o per direzione. In tale caso il nome che può assumere il sacco postale è anche "Bolgetta". Attualmente molti sacchi postali sono stati sostituiti con grandi ceste in plastica che evitano lo schiacciamento e piegature indesiderate di molte corrispondenze. La chiusura dei sacchi postali si effettua sempre con cordicelle o nastri a cui sono allacciati dei cartoncini prestampati, completati a mano, su cui sono riportati i dati del trasferimento della posta contenuta. In appositi spazi i cartoncini contengono anche i bolli di partenza (sempre),di transito e di arrivo delle località interessate dal trasporto(non sempre). I sacchi, a meno che non siano di piccole o di piccolissime dimensioni, non sono inseribili nelle collezioni filateliche, ma spesso i cartoncini di accompagnamento possono essere ammessi nelle collezioni di storia postale specialmente se la posta che accompagnavano era importante (p.es.posta aerea) ed i bolli su di essi applicati sono insoliti e rari (p.es. posta militare,bolli di navi o altro).

SAGGIO - Aggettivo e sostantivo. Nel significato più generico ed utilizzato è sostantivo ed indica un testo letterario che si occupa di un argomento specifico e lo tratta in modo critico, portando argomenti a favore e contrari al fine di poter permettere ai lettori di comprendere che cosa pensa l'autore sull'argomento trattato. Il saggio si può confondere con uno studio o una monografia, ma contiene anche e sopratutto un aspetto critico, frutto del pensiero e delle conclusioni dell' autore, che altri testi non prendono in considerazione. La lettura di molti “saggi” sullo stesso argomento ma di diversi autori serve per conoscere meglio qualche materia e per costruirsi una opinione personale su di essa, probabilmente più aderente alla realtà. In un altro intendimento più aderente al contesto filatelico in cui siamo, la parola “saggio” indica un tipo di francobolli sui quali la parola è sovrastampata sopra la vignetta : questi francobolli furono prodotti fino agli anni ’40 dello scorso secolo da molte amministrazioni postali, compresa quella italiana, per inviare alcuni esemplari a uffici interno ed esteri (p.es. Upu) o a personalità, come campioni, per informarli che poco dopo sarebbero stati introdotti al consumo esemplari simili senza sovrastampa. La sovrastampa inoltre impediva il loro uso postale, ossia li privava del loro valore di facciale, avendo questi francobolli solo uno scopo informativo, ma si conoscono comunque francobolli saggio utilizzati per posta, piuttosto rari e ricercati. Nel corso del tempo alcuni filatelisti specializzati hanno realizzato pregiate collezioni composte esclusivamente di “saggi”, ma più spesso questi francobolli sono introdotti nelle collezioni tradizionali come complemento e arricchimento della parte introduttiva delle emissioni che storicamente ebbero la sovrastampa.

SALDO - Sostantivo. Pagamento di un conto inizialmente non pagato o parzialmente pagato. In linguaggio più moderno e popolare è anche un oggetto che viene venduto fuori epoca o fuori moda, che rappresenta una giacenza di magazzino e che quindi può esser venduta a minore prezzo. Anche i francobolli possono esser venduti a minore prezzo di facciale (francobolli in corso ma non più utili per cause inflattive) o a prezzo inferiore di catalogo quando rappresentano giacenze finanziarie o fondi di magazzino (vedi stock di invenduti). Gli stock ministeriali di francobolli italiani venduti dopo la fine del II conflitto mondiale, sono un esempio classico di vendite di questo tipo.

SALIVA - Sostantivo. Liquido biologico che si forma in bocca per il lavoro delle ghiandole salivari, la cui base chimica è l'acqua + quantità minime di altre sostanze adatte alla digestione o alla demolizione iniziale degli alimenti (Lisozima,ecc.). Oltre a favorire la digestione, la saliva serve a diluire gli alimenti solidi masticati e a favorire la deglutizione. Indipendentemente da questioni di gusto, non sempre gradevole, connesso alla composizione chimica della gomma filatelica (comunque sempre non velenosa), in moltissimi casi la saliva serve a umettare la gomma dei francobolli nuovi per applicarli alle corrispondenze in sostituzione dell'acqua. In questi casi, oltre alla facile introduzione di sostanze estranee nella bocca o sulle labbra non sempre salutari, la saliva ne lascia sul verso dei francobolli delle altre, quelle occasionalmente presenti sulla lingua, che talvolta danneggiano, sporcano e riducono la durata della conservazione dei francobolli e degli involucri postali su cui quei francobolli sono stati applicati. Spesso in questi casi si possono rilasciare dei piccoli frammenti di cibo o di liquidi alimentari miscelati alla saliva che possono essere attaccati da funghi e batteri o macchiare e deturpare l'oggetto collezionato (p.es.francobolli umettati dopo aver bevuto caffè, vino o altro oppure macchiati da rossetto da labbra). Le sostanze zuccherine ed incolori spesso presenti in bocca (dolci, caramelle) tendono ad essicare e a cristallizzare rapidamente favorendo col tempo la formazione della ruggine filatelica (vedi “ruggine”) indotta dall’attacco di saprofiti. In casi eccezionali ma documentati i francobolli umettati con saliva possono perfino trasportare malattie e quindi l'umettare la gomma dei francobolli con la saliva dovrebbe essere per quanto possibile evitato per questioni igieniche e per una incerta futura conservazione dei francobolli su busta. Il mezzo migliore per evitare ambedue i problemi (creandone però altri) è la realizzazione di francobolli autoadesivi che da qualche anno molte nazioni tendono a prediligere sempre più frequentemente.

SALONE - Sostantivo. Grande sala di un palazzo o di una casa, adibita ad accogliere molte persone. E’ anche la denominazione di una grande sala coperta adatta a contenere delle manifestazioni pubbliche dedicate ad avvenimenti sociali o all'esposizione di merci o oggetti che ammettono l’ingresso contemporaneo di molte persone e che quindi sono liberamente aperti al pubblico. Oltre ai noti saloni dell'Automobile e del libro per cui nacquero anche francobolli italiani, esiste anche il Salone del francobollo in cui vengono esposti francobolli e collezioni che in queste occasioni non sono mostrati/e per ottenere riconoscimenti o votazioni (concorsi) ma prevalentemente per esibirne la loro bellezza, per pubblicizzarli, venderli, e per mostrare qualche aspetto del loro sistema produttivo.

SALTO - Sostantivo. Esercizio atletico che consiste nel saltare ostacoli ripetuti, alti, lunghi ecc.. In similitudine si utilizza questo nome per definire situazioni anomale anche di tipo filatelico in cui una continuità (di stampa, di dentellatura ecc.) è brevemente interrotta per ritornare immediatamente dopo alla normalità. In filatelia la parola si usa essenzialmente per le interruzioni di dentellatura quando la continuità dei fori presenta nei fogli delle brevi interruzioni in cui la carta non è perforata. Il difetto di fabbricazione si definisce come "salto di perforazione". La mancanza di qualche foro della dentellatura rende difficile la separazione degli esemplari contigui e può provocare strappi indesiderati della carta di qualche francobollo. L'incidente filatelico produttivo, fin quando furono utilizzati perforatori ad ago (per l’italia fino al settembre 2003) non fu raro perchè, i pettini, le barrette ed i blocchi portatori degli aghi di perforazione potevano presentare qualche ago rotto (spezzato) che, essendo più corto, non poteva realizzare il foro. La rottura di un solo ago perforatore non provocava ne molto interesse filatelico ne danni di separazione rilevanti, ma se mancavano due o più aghi contigui e quindi mancavano molte perforazioni vicine, la separazione di esemplari contigui diveniva difficile e i francobolli interessati erano e sono ancora oggi considerate varietà naturali interessanti e buon valore per il collezionismo. Nel passato per separare francobolli con dentellatura parziale o assente sono state usate le forbici o lame taglienti al fine di evitare strappi indesiderati della carta. Alcuni rari fogli possono presentare, se perforati a gruppi di francobolli e non a blocchi, ampie mancanze di perforazioni che interessano più file di francobolli non dentellati. Se questi francobolli presentano una traccia dell'ago perforatore ma non hanno perforato la carta esistono, le dentellature derivate si dicono "Cieche". Queste si vedono, per l'impronta leggermente unta o sporca che gli aghi lasciano sulla superficie della carta senza perforarla, quando i francobolli contigui sono ancora congiunti fra loro. I francobolli con la traccia della fallita perforazione hanno dentellatura cieca, ma se non presentano alcun segno sono definiti "senza dentellatura". Nelle collezioni le due varietà sono accostate e spesso contenute nello stesso foglio. Essendo i salti di perforazione abbastanza frequenti i francobolli derivati diventano pregiati solo se presentano "salti" di almeno tre o più perforazioni consecutive. La parola "salto" può interessare ancora la dentellatura quando l'apparato dentellatore per un malfunzionamento del divisore degli spazi, non cade nel punto giusto del foglio. Accade infatti in passato (fino a quando non furono adottati i dentellatoria fresatura – 2003) che l'automatismo che permette l'avanzamento della carta produsse spostamenti di lunghezza inferiore ad una delle dimensioni del francobollo ed il dentellatore cadde laddove esistevano già dei fori (doppia dentellatura se i fori ripetuti sono vicini ma non coincidono), ma accadde anche il contrario, ossia che lo spostamento fosse superiore alla dimensione del francobollo. In quest'ultimo caso esisteva uno spazio del foglio non perforato tra l'ultimo foro dell'ultima battuta ed il primo della successiva o tra una fila e la successiva. Questo incidente si verificava essenzialmente col solo dentellatore a pettine e, in conseguenza, il difetto di dentellatura si definisce come "salto di pettine". Ciò non si verificava con i dentellatori lineari o a blocco la cui rottura o il cui malfunzionamento portava a file intere o a fogli totalmente non dentellati. Irregolorità dello spostamento del pettine sono stati molto frequenti nell'ultimo decennio del secolo scorso nei francobolli italiani; in molti casi sono stati infatti, a causa di guasti al divisore degli spazi di caduta del pettine, sono stati prodotti dal Poligrafico fogli con francobolli di diversa larghezza o altezza (dipende dal senso di avanzamento della carta), con differenze nell'intorno di 2 mm. che si esaurivano all’interno di 10 file, ossia nello spazio di un foglio. In tali casi molt francobolli si riconoscono per la presenza di un dente angolare molto più grosso o mancano di uno o due denti. Dal settembre 2003 questo ripetuto e costante difetto che ha influenzato oltre 10 anni di produzione italiana, è stato eliminato perché la dentellatura è realizzata col sistema a fresatura che non utilizza barrette, pettini o blocchi con aghi perforatori.

SALTUARIO - Aggettivo. Indica che qualche avvenimento accade più volte nel tempo a scadenze irregolari, qualche volta, di tanto in tanto e senza previsione possibile. Per la maggioranza delle persone di oggi, scrivere lettere, acquistare francobolli e spedire posta è un fatto saltuario, perfino poco gradito perchè altri mezzi più veloci ed immediati sostituiscono le normali comunicazioni con le persone lontane. Nel passato invece lo scrivere era necessario essendo l'unico sistema per avere contatti con chi non era a portata di voce e fu quindi necessario che il sistema postale fosse stabile, fisso e garantito. In periodi più recenti, ancora oggi e probabilmente nel futuro, alcuni trasporti postali, sono stati, rimangono o diverranno saltuari quando ad esempio si tratta del trasporto di dispacci speciali, per destinazioni insolite o occasionali, per servire persone temporaneamente dislocate in località scomode disagiate o lontanissime (p.es. uffici filatelici distaccati, posta militare all’estero, basi polari temporaneamente aperte, ecc.).

SALUTO/I - Sostantivo. Forma verbale e scritta di convenevoli che le persone si scambiano nell'incontrarsi e nei rapporti epistolari. Fin dalle origini del sistema postale italiano le corrispondenze contenenti solo saluti (max. 5 parole), accompagnate anche da una data e dalla firma del mittente, ebbero un trattamento tariffario più favorevole, in genere minore delle corrispondenze scritte con molte parole. Tale situazione si è mantenuta nel tempo fino a quando nel 1996 gli oggetti postali sono tutti stati pareggiati tra loro e quindi la cartolina solo saluti o scritta, illustrata o postale, con o senza servizi aggiuntivi è stata pareggiata alla lettera e ne ha perciò assunto le tariffe. In effetti il lavoro per trasportare e consegnare un invio con soli saluti o con comunicazioni più ampie è lo stesso e quindi dev’essere pagato in modo equivalente. Ciò è maturato lentamente nel tempo fino a quando le Poste hanno compreso che il costo del tempo è maggiore del costi dei mezzi per poterlo fare.

SANATORIA - Sostantivo. Provvedimento con il quale un’autorità competente in materia, riconosce e convalida atti o ad azioni irregolari o nati/e con vizi d'origine o derivati/e dalla cattiva interpretazione delle disposizioni e dalle norme in vigore. Ciò può accadere anche per questioni postali. Ne citiamo una per tutte : il 1.7.1990 il diritto del Recapito autorizzato fu innalzato a 375 L. e tale tariffa entrò regolarmente in vigore per le agenzie di recapito cittadine che disponevano di affrancatrici meccaniche contenenti il 5 come ultima cifra, ma per tutte le altre, che invece disponevano di macchine più moderne con l'ultima cifra 0 (macchine fornite dalle Poste) non fu possibile rispettare esattamente l'ammontare del diritto e quindi in qualche caso fu applicato un arrotondamento in più (380 L.) ma più spesso in meno (370 L.). Alle proteste delle agenzie di recapito seguì qualche tempo dopo (oltre un mese) un provvedimento di sanatoria per tutti coloro che avevano arrotondato in meno. Da quel momento il diritto di recapito fu definito per tutti in 370 L., ma chi aveva affrancato con 380 L. non ebbe alcun rimborso. In genere si applica una sanatoria quando le irregolarità da giustificare sono molto numerose e di modesta rilevanza.

SANCIRE - Verbo sinonimo di "approvare", "affermare ufficialmente", "ratificare", "stabilire per legge". Viene talvolta usato anche in letteratura filatelica per dire che una legge postale o l'emissione di francobolli è stata approvata dal Parlamento e quindi è definitiva la sua esecuzione.

SANGUIGNA - Aggettivo e sostantivo. Nel contesto in cui siamo interessa solo il sostantivo in quanto è il nome comune di un tipo di disegno artistico fatto a mano con una certa velocità e grande abilità da pittori che tracciano su fogli di carta o su tele dei disegni monocromi in genere di colore rosso mattone, realizzati con matite e/o con gessetti, da considerare come prodotto artistico a se stante o da utilizzare come prova o abbozzo di soggetti da inserire in quadri policromi e da riportare su tele o su affreschi. In questo ultimo caso la sanguigna è da considerare come un passaggio intermedio tra schizzo e opera finita ed è prodotta dall'artista prima di realizzare un'opera pittorica di grande impegno e dimensione. Le sanguigne prendono nome dal colore del disegno che è molto vicino a quello che si otterrebbe dipingendo o disegnando con il sangue umano o di animale fresco che imbrunisce essiccando. Ricordiamo,tra le sanguigne più note, i disegni di Leonardo in parte riprodotti su alcuni francobolli italiani. Le sanguigne vengono spesso realizzate anche dagli artisti che devono produrre rapidamente bozzetti di francobolli e quindi sono presenti nella documentazione precursoria di molti francobolli italiani, conservata nel museo postale del nostro paese in Roma. Il gessetto o la matita di colore rosso mattone fu anche utilizzata nel lontano passato per marcare la posta : molte lettere dell’area Veneta del 1600/1700 presentano barrature o altri segni in sanguigna che indicavano in relazione alla forma e alla disposizione sui frontespizi alcune caratteristiche postali degli invii (Raccomandato, Pagato, ecc.).

SANITA' - Sostantivo. Genericamente è lo stato di salute, di benessere fisico e mentale di persone prive di malattie ed infermità. In un intendimento attuale è anche il nome o il termine riassuntivo di una Organizzazione e di un Ministero pubblico nazionale e supernazionale al servizio della salute pubblica. In passato anche se il termine possedeva lo stesso significato generale, aveva un’importanza molto maggiore perchè la salute delle persone era molto più a rischio di quanto lo è oggi perchè la medicina era una scienza ai primordi e i rimedi erano empirici e spesso inutili. Nei secoli scorsi, quando infuriavano in tutt’Europa le epidemie mortali, per lo spostamento di persone e cose era necessaria la Fede di Sanità, ossia un documento che accertava lo stato di salute delle persone e la sicurezza sanitaria delle merci, senza il quale non era consentito superare i confini e diveniva obbligatorio permanere a lungo (quarantena) in luoghi riservati (i lazzaretti) per accertare lo stato di salute delle persone e degli animali o l’infettività delle merci, compresa la Posta. Questo documento era rilasciato dal Medico dal Protomedico Capo del luogo o del distretto in genere confinato in un luogo isolato, il lazzaretto, dislocato al di fuori delle città e consisteva nella dichiarazione che la persona, gli animali o le merci avevano superato la quarantena e che quindi non erano affette dalle malattie di cui si temeva l’epidemia. Questi documenti erano spesso decorati con vignette, disegni, allegorie di carattere medico sanitario, erano firmate dal medico capo in carica e bollate con i sigilli dell'ufficio di Sanità locale. Le fedi di sanità avevano una breve validità, potevano o non potevano esser riconosciute ai confini dei paese o delle nazioni in cui si voleva entrare, e se non esistevano accordi sanitari di buon vicinato, il transito era impedito fino ad un nuovo accertamento dello stato di salute con l’obbligo di effettuare una nuova quarantena, alla fine della quale era concessa una nuova Fede di sanità. Questi documenti sono oggi oggetto di collezionismo perchè sono spesso molto belli, raccontano la storia di una buona parte d’Europa in un tragico periodo, compreso tra il 1600 ed il 1870. Sono collezionati insieme ai documenti di storia postale ma possono far parte di collezioni esclusivamente dedicate alla "sanità" o alla medicina, temi di grande interesse per altri settori del collezionismo.

SANTINO - Sostantivo. Piccolo stampato in carta con l’immagine di un Santo o un disegno di soggetto religioso, spesso accompagnato da una preghiera o da qualche invocazione. I santini hanno una lunga tradizione in ambito religioso cattolico che si sono espansi dopo l'invenzione della stampa per proporre ai fedeli le immagini delle icone e dei quadri votivi esposti nelle chiese. Questa secolare tradizione ha permesso la produzione di milioni di esemplari di immaginette sacre, spesso anche di complessa fattura(policromi, traforati, in rilevo, ecc.), che il tempo moderno tende a rivalutare come forma artistica e collezionistica. Esistono infatti numerosi appassionati di questa particolare iconografia religiosa, assimilabili ai collezionisti di francobolli o di cartoline, disposti a spendere anche molto denaro per acquistare gli esemplari più elaborati e più antichi.

SATELLITE - Sostantivo. Oggetto spaziale che gira in equilibrio gravitazionale intorno ad un pianeta che, se non artificiale, è classificato dalla moderna astronomia. La Luna è ad esempio il nostro unico satellite naturale, ma esistono infiniti altri pianeti nell’universo che ne possiedono più di uno. I satelliti artificiali sono macchine realizzate dall’uomo dal 1957 per girare intorno alla terra o ad altri pianeti per inviare dati scientifici, per creare piattaforme adatte alla sperimentazione di tecnologie industriali, per funzionare da ripetitori radio e televisivi o ancora per consentire il lancio di altri satelliti e sonde per esplorare lo spazio più lontano. I satelliti umani tendono ad esaurire il loro compito in qualche anno e devono quindi essere sostituiti e migliorati continuamente ; sono ormai migliaia e vengono lanciati con continuità con grande dispendio di energie e di denaro per effettuare servizi utili alle comunicazioni, alla meteorologia, all’industria e in qualche caso anche alla difesa militare. Alcuni satelliti artificiali sono temporaneamente abitabili da ricercatori e scienziati per sperimentare teorie scientifiche o per produrre particolari materiali in assenza di gravità nel vuoto naturale a temperature molto basse, che potrebbero comunque essere prodotti sulla terra a costi infinitamente superiori. Alcuni satelliti sono stati abitati dall'uomo per lunghi periodi e alcuni altri sono divenuti delle stabili stazioni di sopravvivenza e di lavoro e saranno le basi per l’esplorazione profonda del cosmo. Alcuni satelliti del passato sono stati il fulcro della guerra fredda vissuta dal mondo negli anni '60/'90 del XX secolo e quindi sono rimasti segreti o nell'ombra della riservatezza militare; alcuni altri,pochi in verità, sono anche stati sede di uffici postali speciali che hanno scambiato corrispondenza con la terra. La posta spaziale o cosmica è quella che ha viaggiato nello spazio e che è entrata ed uscita nei e dai satelliti artificiali sovietici, russi e statunitensi negli ultimi 20 anni del XX secolo e che potrà funzionare ancora col progredire della conquista spaziale. Famosa è la posta scambiata con la Mir, stazione orbitante sovietica e russa, quella portata nello spazio con gli Shuttel statunitensi e diverrà famosa quella che nel futuro si scambierà con la stazione spaziale in attuale che alla fine del 2005 è in fase finale di approntamento (anche col contributo italiano). La posta spaziale è collezionata dalla filatelia in una sezione a se stante, l'astrofilatelia, con proprio regolamento e collezioni specializzate. (vedi Astrofilatelia).

SATINATO - Aggettivo. Qualifica una particolare caratteristica di una superficie che al tatto sembra setosa, ossia che fornisce la stessa sensazione della seta toccata con la dita. Dal punto di vista ottico le superfici satinate non sono lucide o specchianti, ma al contrario sono leggermente opache e tendono a spegnere i colori riflessi essendo superfici lievemente rigate e abrase. L'aspetto satinato comunque impreziosisce gli oggetti, specialmente quelli metallici, e li rende costosi perché per sapinarli bisogna prima luvidarli, iscirli e poi rigali lievissimamente. Le superfici caratacee setose al tatto o alla vista possono essere utilizzate anche in filatelia o nella scrittura, si osservano specialmente su buste e carte da lettera del passato che sono considerate di grande qualità e prospettano lunga conservazione. Alcune carte però, e spesso anche alcuni francobolli, acquistano col tempo un aspetto setoso indipendentemente da una fabbricazione apposita. Si tratta in genere di carta non rigata o abrasa su cui si è appoggiata o da cui è fiorita una polvere biancastra che aderisce lievemente sulla superfiice, dovuta o alla presenza di muffe biologiche o all'apporto di polveri appositamente immesse dall'uomo per evitare un contatto stretto di superficie tra carte impilate tra loro. Quest'ultimo caso è abbastanza frequente in filatelia in quanto alcuni collezionisti, pensando di contrastare l'umidità infiltrata tra fogli di francobolli conservati in contatto tra loro, cospargendoli di polvere di talco che, con la sua finissima granulosità,permette di realizzare una microscopica intercapedine tra i fogli, lo scivolamento dei fogli tra loro e quindi di consentire una lieve areazione delle superfici. Purtroppo l'artificio non è utile contro l'umidità poichè tutte le polveri sono fortemente igroscopiche e tendono a concentrare l'acqua. Il talco (o il borotalco, più facilmente reperibile e più usato in questi casi), oltre a non essere un presidio contro l'umidità tende a rendere le superfici della carta setosa al tatto e alla vista e dare alle vignette dei francobolli un aspetto nebuloso.

SBARRA/E - Sostantivo. Asta in ferro o in legno che attraversa la strada e impedisce di proseguire il cammino o altrimenti un sistema per chiudere dei passaggi, per bloccare finestre, porte, sportelli, ecc. Oltre a questo significato comune e ad altri assimilabili, la parola ha interesse filatelico poiché alcuni segni stampati o apposti con bolli su francobolli e posta vengono denominati "sbarre". Si tratta in genere di tratti neri o colorati che per diversi motivi di carattere postale, vengono stampati su francobolli e interi postali, o inseriti nelle impronte di bolli annullatori. Vengono applicati sui documenti per coprire alla vista una parte degli scritti e, talvolta, per sostituire una dicitura o un simbolo con un'altra/o. Nei francobolli spesso la presenza di sbarre o sbarrette serve per cancellare il valore di facciale, e per sostituirlo con un'altro, affiancato al primo con un’altra scritta a stampa. In tali casi i francobolli si dicono "sovrastampati" poiché appunto parte della stampa originale, viene ricoperta da sbarre e da un nuovo valore in inchiostro ricoprente e sostituita con un'altra. Sui francobolli le sbarre sono in genere ad andamento orizzontale in quanto le diciture sono orizzontali ma esistono anche sbarre diagonali e verticali (p.es.per indicare che il francobollo non ha valore alcuno). In marcofilia, per effettuare una bollatura più sicura e per impedire il recupero di francobolli già passati per posta, molti bolli postali italiani annullatori hanno contenuto o contengono ancora delle sbarre interne all'impronta. Sono definiti "annulli a sbarre" quelli che contengono numerose linee parallele negli spazi lasciati vuoti dalle diciture (per es. bolli con lunette barrate. Nel passato postale italiano ci fu un lungo periodo (a cavallo del 1900) in cui annulli detti appunto "a sbarre" sostituirono quelli "a punti" che permettevano qualche recupero di francobolli. Gli annulli a sbarre sono stati oggetto di collezionismo specializzato, oggi pressochè abbandonato. Le sbarre e le sbarrature manuali a penna o a matita (colorata, sopratutto sanguigna) dei frontespizi delle lettere era in uso tra il 1750 e il 1860 in molte parti d’Europa per fornire indicazioni sul pagamento della tariffa postale. La barratura applicata sul fronte delle lettere indicava ad esempio che il porto era stato pagato in partenza e che quindi il ricevente non doveva più pagare nulla. Talvolta però le lettere barrate in partenza ricevevano una barratura sulla barratura, o meglio un annullamento della prima barratura : ciò si verificava sulle lettere internazionali scambiate fra nazioni tra cui non esisteva una convenzione postale. In tali casi il porto era pagato in partenza fino al confine dallo stato da cui partiva la lettera e si imponeva una nuova tassa postale, scritta a penna accanto alla barratura, per il trasporto all’interno della nazione ricevente assolta in arrivo dal destinatario. Una barratura incrociata diagonale sui frontespizi indicava che il porto era pagato fino a destino. In area inglese la barratura incrociata aveva ed ha ancora oggi lo stesso significato ma veniva e viene ancora applicata con orizzontale e verticale, sugli assi centrali delle corrispondenze anzichè diagonale per le lettere raccomandate ; viene applicata in matita blu o è già prestampata sulle buste destinate alla spedizioni raccomandate. Sbarre manuali fortemente inchiostrate e coprenti sono sempre state utilizzate dagli uffici di censura durante i conflitti bellici per coprire frasi o parole degli scritti che potevano suggerire qualcosa al nemico in caso di intercettazione delle corrispondenze.

SBARRARE - Verbo. Indica l'azione con cui si attua la sbarratura. In generale indica che le parti di testi, lettere o francobolli, su cui vengono applicate delle sbarre non hanno più valore e significato. La barratura ha sempre un significato invalidante.

SBAVATURA - Sostantivo. Oltre al normale significato connesso con la bava o la saliva umana o animale, per similitudine intende anche qualsiasi espandersi irregolare e incontrollato di un liquido, oltre lo spazio in cui era prevista la sua espansione. Per quanto riguarda la filatelia ed i francobolli, per sbavatura si intende il debordamento di inchiostri o di colori di stampa che escono dai limiti dei disegni nelle vignette entro cui invece dovevano esser contenuti. La stampa sbavata di uno o più colori modifica l’aspetto dei francobolli in relazione all’ampiezza delle sbavature o delle macchie di colore che hanno provocato. I francobolli con ampie sbavature o con macchie di colore molto visibili sono varietà occasionali pregiate.

SBIADITO/TA - Aggettivo dal verbo sbiadire. Qualifica un oggetto che si è schiarito ed ha perso la brillantezza e parte dell'intensità dei suoi colori. Molti colori, in relazione alla loro qualità, possono subire sbiadimenti molto sensibili per azioni chimiche se messi a contatto con sbiancanti ottici o se sottoposti a lungo all'azione di qualsiasi tipo di luce bianca, specialmente della luce solare diretta. Per questa ragione i francobolli a lungo immersi in acqua addizionata a ipoclorito di sodio (Conegrina), tendono a sbiadire tanto più rapidamente quanto maggiore è la concentrazione e quanto più lungo è il tempo di immersione. I francobolli lasciati casualmente o appositamente alla luce sbiadiscono tanto più rapidamente quanto maggiore è l'intensità della luce stessa e quanto più tale luce si avvicina ai 5400° Kelvin. I colori caldi (giallo, rosso) tendono a sbiadire più facilmente dei colori freddi (nero, blu). Spesso alcuni francobolli fortemente sbiaditi provengono dalle vetrine dei negozi di filatelia che li hanno esposti al pubblico per settimane o mesi. E' quindi opportuno evitare lunghe immersioni dei francobolli in liquidi addizionati con sbiancanti ottici e di esporli a lungo alla luce.

SBIANCARE - Verbo. Rendere bianco un oggetto, o anche ripulire un oggetto togliendogli lo sporco o la polvere che lo scuriscono. L'inscurimento degli oggetti è il segno del passare del tempo, è l'effetto dell'accumularsi della polvere e, in un senso più ampio, l’indice di una conservazione negligente. Anche i francobolli conservati in ambienti polverosi si sporcano, si macchiano, tendono ad ingrigire e a presentare un aspetto non gradevole che riduce il loro pregio ed il loro valore e. Specialmente le parti bianche della carta, quelle dei bordi o del contorno, possono presentare macchie più visibili o inscurimenti generalizzati che riducono fortemente l'interesse all'esemplare. In alcuni casi si può tentare una pulizia dell’esemplare o anche uno "sbiancamento", cioè uno schiarimento per far tornare l'esemplare più vicino possibile allo splendore originale. Se il francobollo è nuovo, si può tentare una pulizia con una gomma da matita molto morbida, la “gomma pane”, che asporta con sfregature leggere e ripetute la maggior parte della polvere. L'operazione deve essere effettuata con molta delicatezza per evitare pieghe involontarie della carta, ma senza insistere troppo. Se si tratta di francobolli usati, già lavati, si possono immergere nuovamente gli esemplari per 10/12 minuti in acqua addizionata a ipoclorito di sodio (Conegrina) in proporzione di 3/4 cucchiai per litro. Prima dell'asciugatura reimmergere gli esemplari in acqua pura più volte in modo da togliere la conegrina assorbita dalla carta. Operazioni compiute con una concentrazione maggiore di conegrina e/o con tempi più lunghi possono indebolire la carta, scolorire i colori delle vignette e quindi danneggiare gravemente gli esemplari.

SBIANCANTE - Sostantivo e aggettivo. La denominazione indica una sostanza chimica in genere liquida, che abbatte l'intensità dei colori o che quindi la qualifica come sbiancante “ottico”.Più lo sbiancante ottico è efficiente, più è pericoloso per la salute dell'uomo o per la conservazione futura dell'oggetto da schiarire in quanto agisce in profondità distruggendo anche parte del materiale. Gli sbiancanti ottici più comuni, pur sempre pericolosi e discretamente efficaci contro lo sporco sono ad esempio i comuni detergenti per la pulizia della casa, degli ambienti e della biancheria. Il loro potere schiarente non è grande per evitare danni agli utilizzatori e agli oggetti stessi (vedi conegrina, candeggina ecc.), ma ne esistono altri potentissimi e pericolosissimi che hanno un’azione rapida e demolitiva. Sono utilizzati solo in laboratorio da ricercatori e scienziati per particolari operazioni chimiche e non servono al trattamento dei francobolli perché possono modificarne sensibilmente i colori e creare delle false rarità. Il loro utilizzo è limitato ed è effettuato solo da specialisti all’interno di laboratori attrezzati. In qualsiasi caso il loro uso è palese ad altri scienziati attraverso l’analisi microscopica del materiale trattato. Gli sbiancanti "ottici" utilizzati in filatelia sono quindi dei liquidi semplici d’uso domestico o industriale che tendono a pulire sostanze sporche, annerite, imbrunite. Se mal utilizzati, ad esempio allungando i tempi di immersione, i colori più deboli (quelli caldi) possono modificarsi sensibilmente e la struttura della carta filatelica può risultare indebolita (le stoffe fanno ad esempio "strapp".... come diceva una nota pubblicità). In filatelia i francobolli a lungo immersi in acqua con sbiancanti ottici non solo cambiano il colore ma perdono anche buona parte della fluorescenza, diventano pelosetti, assumono un aspetto grigiastro e sono da scartare. Nel lavaggio di francobolli usati applicati su carta bianca, si consiglia di utilizzare molta acqua con poco sbiancante (1/2 cucchiaio di conegrina per litro d'acqua) e di limitare la loro permanenza nel liquido a non più di 20 minuti. Quantità maggiori di sbiancante possono esser impiegate per francobolli applicati su frammenti in carta colorata, riducendo il tempo di immersione, con l’accorgimento di far galleggiare sul pelo dell’acqua gli esemplari con le vignette rivolte in basso (carta colorata in alto), di privarli del frammento cartaceo nel minor tempo possibile e di lavarli successivamente in acqua pulita o nuovamente addizionata con percentuali minime di sbiancante.

SBIECO - Aggettivo. Qualifica di un corpo, di un oggetto, di una linea o di qualsiasi altra cosa che non ha una postura diritta ma inclinata oppure obliqua rispetto all’orizzonte o rispetto ad altre linee di riferimento. In filatelia si usa raramente in occasione di descrizioni di linee o di tagli che non sono paralleli a uno dei due assi del francobollo.

SBUFFO - Sostantivo. Parola che viene utilizzata talvolta in letteratura filatelica per spiegare la creazione di macchie di colore sfumate, talvolta presenti sui francobolli, prodotte improvvisamente e senza preavviso dalle macchine da stampa. Lo sbuffo è prodotto da una fuoriuscita di aria compressa dai meccanismi delle macchine tipografiche che sfiatano spesso aria miscelata a inchiostro da stampa nebulizzato. Gli sbuffi foriescono da valvole, tubi o fessure e possono colpire qualche foglio di francobolli durante il processo di produzione, macchiandoli in modo caratteristico. Se gli sbuffi producono due tracce colorate sfumate in senso contrapposto, tra loro parallele e divise da poco spazio, il difetto di stampa prende il nome di "Taglio di rasoio o chirurgico" (vedi parole connesse). Attualmente questo difetto di stampa che rende pregiati i francobolli su cui esiste, non è più possibile perché le macchine da stampa del Poligrafico, sostituite dal settembre 2003 non sbuffano più. Il taglio di rasoio rimane un difetto di stampa di molti francobolli italiani del periodo 1960/2003.

SCADENZA - Sostantivo. E' una data o un'ora stabilita che indica il limite temporale per poter compiere un’azione oppure per fare, effettuare o pagare qualcosa. In filatelia si connette spesso con la parola validità in relazione all'uso dei francobolli. La data di scadenza di validità di un francobollo o di una serie è il giorno dal quale quel francobollo o quella serie non hanno più validità postale, ossia da cui non possono più essere impiegati per affrancare la posta. Se ugualmente impiegati, producevano fino al 5.8.1999, spesso ma non sempre, la tassazione delle corrispondenze che venivano considerate come non affrancate. La scadenza di validità dei valori postali italiani è stata eliminata dal 1967 (salvo eccezioni per i francobolli falsificati e per l’ordinaria detta Michelangiolesca rimasta in corso fino all’esaurimento naturale), ma fino a quella data tutti i francobolli avevano una scadenza e quindi una durata stabilita del loro potere di affrancatura. Tutti i francobolli italiani successivi al 1967 hanno validità permanente, compresi quelli che, in periodo dell’Euro, presentano un valore di facciale espresso in Lire.

SCAGLIONE - Sostantivo. Gruppi di cose o entità che appartenendo tutte allo stesso soggetto o concetto, vengono suddivise in frazioni qualitativamente o quantitativamente crescenti o decrescenti, per poterle riconoscere o classificare meglio. Le corrispondenze dello stesso tipo ad esempio sono suddivise in gruppi dal peso simile, compreso entro due limiti stabiliti, per poter stabilire la tariffa postale da applicare. Le tariffe postali unificate si intendono infatti per oggetti postali suddivisi in scaglioni crescenti di peso (o anche di formato) secondo il principio che più l'oggetto è pesante (o ingombrante), più la tariffa è elevata. Il primo porto delle lettere viene dal 2002 assegnato ad es. alle corrispondenze del peso compreso fra 1 e 20 gr., il secondo per pesi compresi tra 21 e 50 gr.,il terzo per pesi tra 51 e 100 gr.,e via dicendo. Ciò vale per qualsiasi altro oggetto postale (con pesi e tariffe diverse da quelle delle lettere) che in ragione alle sue caratteristiche fisiche possiede propri scaglioni di peso o di volume. Nel corso del tempo nel nostro paese gli scaglioni di peso di ciascun oggetto postale sono stati spesso sostanzialmente variati. Esistono e sono esistiti nel passato anche scaglioni tariffari diversi per diritti cumulativi di diverso tipo da applicare sullo stesso oggetto postale. Si tratta ad esempio dei casi in cui le tariffe per scaglioni di peso si assommano ai diritti (sempre relativi ad ulteriori scaglioni di peso) addizionali necessari a pagare l’accelerazione della via aerea, oppure in relazione a scaglioni di valore assicurato. Lo studio tariffario delle lettere e delle corrispondenze deve tenere ben presente il concetto di scaglione nei suoi aspetti temporali e variabili, per poter controllare le affrancature delle corrispondenze da inserire nelle collezioni di storia postale.

SCALA - Sostantivo dai molti significati specialmente se connesso con altri termini. In relazione al fatto che nel linguaggio comune indica un oggetto o un manufatto che permette di salire o scendere una altezza spostandosi su dei gradini, tutte le suddivisioni di cose o concetti effettuate dall'uomo per creare delle differenze crescenti o discendenti sono definibili come "scale". In filatelia hanno per es. significato le scale di valore o di importanza (classificazioni tabulate per punti o per lettere), le scale cromatiche (confronti di colori tra loro vicini), le scale dimensionali (ingrandimenti, riduzioni di riproduzioni) ecc.. Un particolare significato ha un tipo di affrancatura effettuata con numerosi francobolli che si sovrappongono parzialmente gli uni agli altri. Tali affrancature effettuate con molti francobolli su corrispondenze che non dispongono di sufficiente spazio per contenerli tutti, si dicono affrancature a Scala o a Scaletta, traducendo il termine tedesco "Treppefrancatur" (vedi termine dedicato).

SCALPELLO/SCALPELLARE/SCALPELLATO – Sostantivo, verbo e aggettivo derivato. Strumento per scolpire la pietra o per dare forma a materiali duri (marmo, legno, ossa ecc.) utilizzato in genere dagli scultori o dai chirurghi per creare forme e figure tridimensionali. Lo scalpello è stato anche utile per eliminare qualche scritta, simbolo o dicitura dai bolli postali, superati dal tempo o da situazioni contingenti (occupazioni, cambi di regime o altro). I bolli scalpellati, da cui sono stati eliminati simboli o scritte attraverso l’azione di uno scalpello, si riconoscono perché le loro impronte non presentano più alcune parti con cui erano nati. Furono realizzati nelle stesse sedi di giacenza in particolari momenti storici, in attesa che il sistema postale centrale li sostituisse con altri aggiornati ai cambiamenti, in genere di tipo politico, verificati. Sono spesso non comuni e particolarmente ricercati dal collezionismo storico postale perché nacquero in momenti di emergenza brevi e furono eliminati nel più breve tempo possibile.

SCALO - Sostantivo. Luogo di interesse marittimo, aereo, ferroviario o automobilistico in cui si effettua una sosta per caricare o scaricare merci e passeggeri. In significato affine ma non completo può anche significare soltanto un luogo di sosta o anche di costruzione di qualcosa (specialmente navi). In filatelia non ha grande rilevanza, ma deve esser ricordato che alcuni bolli di città e cittadine italiane contengono la parola "Scalo" per distinguere gli uffici postali del centro abitato da quelli che, alquanto distanti dai traffici cittadini, ma molto frequentati da viaggiatori, sono adibiti a servire scali ferroviari, porti, autoporti, aeroporti ecc..

SCAMBIO - Sostantivo. Operazione commerciale che intende il passaggio di mano di qualche merce, oggetto, servizio ecc. da una persona ad un'altra, in genere contro la cessione di qualche altra merce, oggetto o servizio non necessariamente di pari valore. Gli scambi ammettono anche saldi in denaro se le merci scambiate non hanno un valore equivalente. I francobolli sono e sono stati, in passato più do oggi, un frequente oggetto di scambio per eliminare gli esemplari doppi e per ottenere ciò che non si possiede. In un altro significato di interesse postale, "Scambio" è la denominazione di un ufficio postale speciale, in genere non aperto al pubblico, che dedica il suo principale lavoro a "scambiare" la posta con altri uffici o, nel suo intendimento principale tra Amministrazioni postali sovrane. In molti casi questi uffici sono dislocati in importanti centri di ripartizione della posta o ai confini nazionali o in città portuali e aeroportuali ove la posta proveniente o diretta dall'estero viene scambiata con equivalenti uffici di altre nazioni sovrane. Questi uffici dispongono spesso, più frequentemente in passato di oggi, di un bollo postale nelle cui diciture è presente la parola "Scambio" oltre al nome della città in cui si trova. Le corrispondenze che presentano queste impronte sono rare e pregiate, specialmente se il bollo fu impiegato come annullatore dell'affrancatura e non a vuoto, al retro delle corrispondenze, come documentazione di transito.

SCARICO/CARE/CATO - Sostantivo verbo e aggettivo. Termini del linguaggio contabile amministrativo per indicare, ricordare o registrare una consegna o una fattura. In un significato più comune, utilizzato anche nei trasferimenti della posta, indicano l’atto di appoggiare a terra un sacco, una bolgetta o una cesta contenente corrispondenze caricate su un mezzo di trasporto per trasferirle su un altro, p.es. da un camion ad un aereo (esistono bolli postali con diciture specifiche) o più genericamente indicano uno spostamento di qualcosa da un luogo ad un altro. Lo scarico o lo scaricare indicano in questo senso anche un un trasferimento di responsabilità di coloro che da un lato scaricano materiali o documenti a chi li prende in successivo carico. Anche i francobolli sono scaricati da un ufficio ad un altro quando si verifica un loro trasferimento e la loro consegna viene documentata, trascritta e firmata per motivi contabili, per trasferire la responsabilità tra persone e uffici e per il loro rintracciamento in caso di qualche successiva mancanza.
In passato fu anche utilizzato un bollo lineare accessorio da applicare alle corrispondenze che recitava "scaricato il....a....." che indicava che quelle corrispondenze erano state scaricate da un mezzo di trasporto in quella data in quel luogo. Aveva un significato equivalente a quello dei bolli di transito di tipo convenzionale.

SCARLATTO/A - Aggettivo e sostantivo. Indica un colore rosso piuttosto vivo sanguigno e di conseguenza in caso di riferimento ad un oggetto indica che questo oggetto e' colorato in questo modo. Ad esempio "la rosa scarlatta". Nei francobolli questo colore è raramente usato perché non contrasta molto col nero dell’inchiostro di bollatura.

SCARTO - Sostantivo. Indica un oggetto o del materiale difettoso che non può essere venduto o utilizzato come perfetto. Nell'intendimento filatelico indica il materiale collezionistico difettoso o di minore qualità che deve esser distrutto o utilizzato solo per studio e confronto. In un significato più morbido può anche essere del materiale ancora in buone condizioni, ma doppio o inutile,da scambiare o cedere ad altri.

SCATOLETTA – Sostantivo. Indica una scatola o comunque un contenitore di piccole dimensioni. Ha importanza in filatelia perchè nei tariffari postali del passato era la denominazione di un particolare invio postale con tariffa propria, dal 1930/40 inglobata poi nei Campioni senza valore. Le scatolette erano dei piccoli contenitori di cartone, servivano per spedire campioni di merci, specialmente di campioni di medicinali fuori commercio, spediti per pubblicità dalle ditte produttrici.

SCELTA - Sostantivo. Indica l’estrazione di qualcosa da una quantità di cose omogenee o disomogenee che, per qualche criterio o per qualche qualità, ha un particolare significato, valore o apprezzamento. In filatelia, avendo molti francobolli nuovi dello stesso tipo qualità diverse, è necessario dividerli in gruppi di qualità simile per assegnare a ciascun esemplare un valore diverso. I Francobolli perfetti (centrati, con piena gomma senza difetti, ecc) si definiscono di "prima scelta" ed hanno talvolta (primo periodo del regno) un valore superiore a quello di catalogo, quelli con difetti impercettibili sono di normale scelta ed hanno un valore mediamente corrispondente a quello di catalogo mentre quelli imperfetti (fortemente scentrati, con spelature, con denti corti, ecc.) si definiscono di "seconda scelta" il cui valore è ridotto rispetto a quello di catalogo. Quelli fortemente difettosi sono di "infima scelta" ed il loro prezzo, quando diventano oggetto di scambio, è molto minore di quelli di altra scelta.
Per "prima scelta" si definiscono ad esempio francobolli italiani fino al 1930, nuovi, illinguellati, con gomma integra ed originale e con perfetta centratura il cui valore è doppio di quanto segnalato sui cataloghi. Una semplice scentratura, riduce gli stessi francobolli a esemplari di " prima scelta normale" dal valore pari alla quotazione di catalogo. Gli esemplari di seconda scelta che possono avere ulteriori difetti (tracce di linguella, denti corti) subiscono delle riduzioni di valore sempre maggiori, fino al 90% del valore di catalogo,in relazione all’evidenza e all’ampiezza dei difetti.

SCHEDA - Sostantivo. Denominazione di un cartoncino sottile in genere di piccole dimensioni per contenere, scrivere e aggiornare le caratteristiche di un oggetto, di una persona o di altro, al fine di conoscere una sua riassuntiva storia. Schede piccole e rigide sono oggi utilizzate per essere introdotte in macchine capaci di leggere dati e cifre e che permettono il riconoscimento delle cose o delle persone o anche di diritti acquisiti. Tra le schede oggi più utilizzate spiccano ad esempio quelle contenenti i dati di riconoscimento personali e le schede telefoniche prepagate, da utilizzare dai telefoni pubblici senza pagare materialmente la telefonata. In alcune nazioni orientali le schede telefoniche sono state progettate anche per sostituire i francobolli. In questi rari casi, le schede possiedono alcune frazioni separabili che possono essere applicate alle lettere come francobolli.

SCIOPERO - Sostantivo. Forma di protesta dei lavoratori che si può esprimere sopratutto con a semplice astensione dal lavoro,ma che in qualche caso è sfociata in disordini popolari gravi e talvolta sanguinosi. Anche il sistema postale italiano pubblico ha subito nel tempo molti scioperi postali con grave disturbo al corso delle corrispondenze, col blocco delle consegne e con una grave ricaduta sui commerci e sulle abituali relazioni umane. Gli scioperi postali provocano accumuli insoliti di posta in depositi e in uffici e causano spesso ritardi delle consegne anche oltre il termine della protesta. Per questo motivo spesso le Poste pubbliche durante gli scioperi si sono servite di aziende private per sfoltire le giacenze e tale posta porta spesso i segni del trasporto privato che fu utilizzato. In altri casi nacquero e si spensero dei sistemi postali sostitutivi di iniziativa privata, autorizzati dall'amministrazione postale stessa. Durante il lungo sciopero postale del 1920 causato dall'inflazione derivata dalle conseguenze della prima guerra mondiale, le Camere di Commercio delle grandi città del nord Italia organizzarono trasporti postali al di fuori del canale pubblico su concessione delle Poste, applicando alle lettere oltre alle normali affrancature, delle etichette valore, per pagare da una parte i diritti del monopolio postale vigente e dall’altra il trasporto realmente effettuato (etichette dell'Industria Meccanica). Per il trasporto utilizzarono propri mezzi o altri mezzi pubblici. Nel secondo dopoguerra, sempre per motivi economici, numerosi scioperi postali afflissero la nostra amministrazione postale, ma l'esistenza delle Agenzie di Recapito cittadine, permise di effettuare una buona parte del servizio. Anche in questi casi molte corrispondenze così trasportate sopratutto in ambito cittadino, sono riconoscibili in quanto furono applicate dalle Agenzie i simboli o le etichette normalmente utilizzate per il loro servizio. In altri casi ancora bolli appositi preparati dalle Poste segnalano che le corrispondenze su cui furono applicati subirono forti ritardi a causa degli scioperi. Tutte queste corrispondenze sono interessanti per lo studio della storia postale e sono ricercate dal collezionismo specializzato.

SCOLLARE - Verbo. Azione fisica effettuata per provocare il distacco di due o più oggetti incollati o aderenti tra loro, possibilmente senza danneggiare gli oggetti stessi. In filatelia lo scollamento dei francobolli dai supporti cartacei su cui aderiscono è un'operazione semplice ed è eseguita per disporre di francobolli usati da inserire nelle collezioni. Questa operazione normalmente si compie immergendo i frammenti delle corrispondenze contenenti i francobolli in acqua pulita per provocare lo scioglimento della colla e il distacco dei francobolli dalla carta e poi procedendo alla loro asciugatura all'aria. La gomma filatelica dal 1860 circa è infatti idrosolubile per la stragrande maggioranza delle nazioni (sono esclusi molti francobolli autoadesivi). Le operazioni descritte sono però spesso più complicate perché si temono danni involontari ai francobolli in quanto alcuni francobolli non si staccano facilmente dai supporti. Per effettuare bene questa operazione l'acqua impiegata dovrebbe esser tiepida per accelerare lo scioglimento anche di colle non del tutto idrosolubili, tenendo conto che spesso viene addizionata con blandi ossidanti (ipoclorito di sodio – varechina - un cucchiaio /litro oppure con acqua ossigenata) per ottenere anche una pulitura della carta, e che i tempi devono essere ridotti al minimo per evitare danni ad altre caratteristiche del francobollo (fluorescenza,scolorimenti) o aggiunta di colori ai francobolli, provenienti delle carte colorate su cui furono applicati. In pochi ma verificati casi la possibilità di scollare i francobolli dalle carta dei frammenti diventa una impresa se la gomma utilizzata per permettere loro l'adesione sulle corrispondenze non è idrosolubile. E’ il caso di molti francobolli autoadesivi italiani e stranieri di recente produzione, aderenti, da nuovi, a superfici siliconate. Per questi francobolli è meglio evitare di staccare i francobolli dai loro supporti e conservarli su frammento ridotto dimensionalmente al minimo. Esistono anche francobolli degli antichi stati (di altre nazioni) con gomme non idrosolubili per i quali nulla si può fare senza il rischio di danneggiare gravemente o i colori delle vignette e/o la consistenza della carta.
Un ultimo caso in cui è necessario evitare l'immersione in acqua o in altri liquidi si riferisce a francobolli stampati con colori idrosolubili. In questi rari casi normalmente si ottiene lo scollamento ma gli esemplari risultano fortemente sbiaditi, scoloriti ed inutilizzabili per il collezionismo (citiamo ad esempio una tiratura del 380 L. dei Castelli d'Italia che fu prodotto senza avvisi e forse per ripiego con colori anilinici solubili in acqua).

SCOLORIMENTO/RIRE/TO - Sostantivo, verbo e aggettivo derivati. Lo scolorimento è il risultato dell’azione di energie o di elementi chimici sui colori e sui pigmenti con cui gli oggetti sono stati colorati ed in genere corrisponde ad una riduzione dell’intensità, della tonalità, della brillantezza e della vivacità dei colori originari. L'azione dello scolorire tende a modificare i colori degli oggetti attraverso manipolazioni forzate o anche naturalmente per l'azione degli elementi fisici e chimici presenti in natura che vengono a contatto casualmente con gli oggetti stessi. L’accertamento della scoloritura si fa spesso per confronto tra oggetti identici accostando l’oggetto scolorito con uno non scolorito o che si suppone tale. Il confronto non sempre raggiunge lo scopo in quanto non sempre è possibile trovare oggetti cromaticamente integri, sapendo che anche la sola azione del passare del tempo e gli infiniti casi della vita possono aver modificato i colori. Il viraggio e il decadimento cromatico degli oggetti, tra cui anche i francobolli, è infatti legato all'azione fotochimica della luce a cui oggetti e francobolli, per caso o per artificio sono stati sottoposti, ma anche la polvere, la polluzione ambientale, i sistemi di conservazione, possono insieme contribuire a modificare la risposta cromatica dei colori. Principale imputato, specialmente per modifiche rapide e forzate dei dei colori, è volontariamente o involontariamente l'uomo che attraverso le sue azioni può provocare variazioni cromatiche sostanziali agli oggetti. I francobolli sono fortemente interessati al problema perchè esemplari con colori diversi dagli originali sono considerati più rari e preziosi dei normali e spesso la manipolazione umana tenta di ingannare i collezionisti con manipolazioni indotte. L'esistenza di francobolli di colore diverso dal normale è spesso accertata, ma deve essere sostenuta da storie e da documenti che l'Ente di emissione possiede oppure dalla registrazione delle osservazioni effettuate dai filatelisti immediatamente dopo la loro nascita. Lo scolorimento in genere non intende colori diversi (rosso al posto del verde) da quelli originali, ma colori sbiaditi, spenti comunque sempre derivati dai colori originali stessi (p.es.rosaceo al posto di rosso) oppure anche colori nettamente diversi se il colore è il frutto di una combinazione di tinte, una delle quali è stata eliminata per azione naturale o umana (vedi ad esempio l’eliminazione del giallo nella combinazione col verde). In genere i colori appassiti presenti su molti francobolli usati, si trovano su esemplari lavati con l’azione prolungata di sbiancanti ottici. L'esposizione alla luce è invece all'origine della maggior parte delle variazioni cromatiche non naturali dei francobolli nuovi. Il buon collezionista diffida sempre dei francobolli nuovi sbiaditi o con variazioni cromatiche evidenti e si consulta, specialmente in questi casi, con un perito filatelico. E’ ad esempio il caso del "Milan azzurro" che allo stato di nuovo è realmente nato dalle rotative del Poligrafico ma che è anche stato realizzato artificialmente dai filatelisti, utilizzando in particolari condizioni l’energia solare naturale. Dato che il colore verde fu in questo caso ottenuto dalla sovrapposizione del giallo e dell'azzurro, fu sufficiente approfittare della debolezza alla luce dei pigmenti gialli utilizzati per eliminare il colore giallo per modificare il verde in azzurro. Gli esemplari così creati ovviamente non valgono nulla e sono riconoscibili dai periti e dagli specialisti ma rimangono un inganno per i filatelisti che non chiedono una perizia o che non conoscono la storia di questo francobollo.

SCONOSCIUTO - Aggettivo in genere attribuito a cosa o persona che non nota. In linguaggio postale e' aggettivo spesso associato alla parola "destinatario". "Destinatario sconosciuto al portalettere" è la dicitura di un bollo accessorio applicato alle lettere che i portalettere non potevano consegnare non trovando le persone agli indirizzi scritti sulle corrispondenze. Altri bolli con diciture simili sono altresì impiegati dagli uffici postali anche per altre occasioni. Le corrispondenze con tali bolli se contengono su di esse anche il nome e l'indirizzo del mittente, sono sempre state e vengono ancora restituite allo speditore, ma se non lo specificano vanno al macero. Intorno al 1890/1910 esisteva anche una etichetta postale apposita che se applicata sulle corrispondenze mal dirette, indicava la restituzione al mittente con la specificazione del motivo per cui tornavano indietro scritta in spazi appositi, tra cui anche quella del destinatario sconosciuto o dell'indirizzo errato. In altra forma la stessa etichetta è stata riproposta a partire dagli anni '70. Nei primi anni del Regno d'Italia la restituzione al mittente comportava la tassa di trasporto del viaggio di ritorno a carico del mittente stesso espressa in segnatasse. Questa norma fu soppressa perchè dette origine ad infinite discussioni e contenziosi con i mittenti specialmente nei casi in cui la lettera, spedita da privati, partì anche con tassa a carico del destinatario, cosa questa che fu consentita per poco tempo dopo l'avviamento del sistema postale italiano.

SCONTO - Sostantivo. Riduzione di un prezzo già stabilito dal venditore oppure un tipo di operazione bancaria per la quale una banca anticipa un pagamento o un incasso di “effetti” ad un cliente, contro alcuni diritti e costosi pagamenti per il servizio effettuato. Anche le Poste scontano gli effetti di clienti che possiedono un conto corrente postale, realizzando dei documenti su modelli appositi con tasse da esigere in francobolli. Tali modelli postali, dovrebbero sempre essere distrutti dopo 5 anni, ma ciò in passato non fu fatto e molti modelli affrancati sono usciti indebitamente dagli archivi, violando la legge sulla Privacy. All'inizio del 2000, in conseguenza alla privatizzazione delle Poste, queste disposizioni sono state superate per molti documenti di questo e di altro tipo precedenti alla privatizzazione stessa e quindi quelli con data precedente, in circolazione o introdotti in collezioni non hanno più timore di incorrere in violazioni della legge sulla privacy. Le disposizioni valgono per i modelli posteriori al 1996 che però non hanno più interesse filatelico non presentando più l’applicazione di francobolli per pagare i diritti relativi.

SCONTRINO - Sostantivo. Biglietto o parte di un biglietto rilasciato da un ufficio o da chiunque come prova dell'avvenuto pagamento di una merce o di un servizio, contenente l'ammontare pagato ed il motivo del pagamento. I moduli di spedizione delle raccomandate o delle corrispondenze con ricevuta accettate agli sportelli, sono in realtà degli scontrini, anche se tale termine è preferito per documentare l'acquisto di merci. In altri casi lo scontrino è un biglietto numerato che permette di riconoscere incartamenti o documenti richiesti agli uffici pubblici o di controllare la precedenza all'accesso ad un servizio ad una persona rispetto ad altre.

SCRITTA - Sostantivo e aggettivo. Come Sostantivo di interesse postale e filatelico indica una frase in genere molto stringata che si appone o si trova apposta a documenti o su qualsiasi altro materiale per far rilevare qualcosa di importante. Scritte "aggiuntive" ad altri scritti si trovano anche sui frontespizi delle lettere. Spesso in questo intendimento viene anche detta "soprascritta" in quanto la "scritta" è riportata sopra o a fianco di altre parole scritte (per esempio "Espresso" "prioritario" "Cito" ecc.. Come aggettivo può unirsi a qualsiasi sostantivo femminile (p.es.carta scritta).

SCRITTO - Sostantivo. Qualsiasi testo breve o lungo composto di parole in sequenza logica, secondo un progetto dell'autore. In genere comunque la parola "scritto" intende un testo piuttosto lungo, un articolo, una lettera, un libro, ecc. e non una sola frase di poche parole, anche se la definizione comprende talvolta anche questo significato.

SCRIVANO/SCRIBA - Sostantivo. Persona che nell’antichità sapeva scrivere per se e per altri. Gli scrivani nei secoli lontani erano persone importanti perchè pochi sapevano scrivere e molte persone si rivolgevano a loro quando avevano necessità di scrivere ad altri. Scrivevano quindi a pagamento, su commissione e sotto dettatura, per conto di terzi, in una bottega o in un luogo riparato sulla pubblica via in genere conosciuto da tutti. Molti personaggi famosi della nostra storia più antica utilizzarono scrivani personali per le loro comunicazioni perché non sapevano scrivere o perché erano impegnati in incombenze più importanti. Dopo il 1300 molti potenti, i commercianti più impegnati e le maggiori cariche religiose, pur sapendo scrivere, disponevano speso di uno scrivano/ segretario/letterato alle loro dipendenze che curava la loro corrispondenza e/o scriveva le loro memorie. Questo è il motivo per cui molte lettere prefilateliche mostrano una calligrafia nel testo ed una firma con caratteri spesso incerti e diversi da quelli del vero scrivente. Oggi gli scrivani professionisti non esistono più e per "scrivano" si intende colui che scrive, anche se molte persone (vedi p. es. le segretarie d’ufficio) continuano a scrivere per altri come in passato.

SCUDO - Sostantivo. Strumento di difesa dei soldati del passato ma anche unità di moneta di alcune antiche nazioni. Lo scudo era una moneta dello Stato Pontificio e del Regno Sardo, nazione in cui valeva 20 centesimi ; prendeva abitualmente questo nome per l'impronta dello scudo sabaudo che la moneta presentava su una delle due facce.

SECCO - Aggettivo. Indica un livello molto ridotto di acqua contenuta in sostanze, oggetti e materiali o anche nell'atmosfera. Si unisce al nome di sostanze, cose e perfino a procedimenti di lavorazione in cui non si rileva o non necessita presenza di umidità. In quest'ultimo caso rientrano per es. i bolli applicati alla carta o a superfici morbide senza l'apporto di inchiostri o semplicemente di acqua. I bolli a secco sono applicati su carta senza inchiostri e si leggono solo per l'incisione che la loro impronta lascia sulla superficie. In conseguenza tali bolli devono essere impressi sulla carta con molta forza, per esempio con l'impiego di torchi o di sistemi a pressione o anche con l’interposizione di sostanze morbide fuse a caldo che raffreddandosi induriscono e permettono di conservare l'impronta non inchiostrata del bollo sulla superficie su cui sono state colate. I documenti rilasciati ad esempio da uffici e da autorità pubbliche ancora oggi vengono bollati con bolli su ceralacca o direttamente senza interposizione di cera sulla carta, ma il loro uso era più comune in passato. Sono piuttosto costosi e quindi anche difficilmente falsificabili. In qualche raro caso anche dei bolli postali sono stati usati a secco. Il sistema di bollatura o impressione a secco sulla carta è stato anche utilizzato per realizzare francobolli o parti delle loro vignette. Ricordiamo a questo proposito i Cavallini definitivi ed i francobolli di Sardegna che furono prodotti con impronte metalliche negative schiacciate con forza a secco su carta bianca o colorata. Ricordiamo infine che anche alcuni sistemi di stampa impiegata per realizzare francobolli di particolare dettaglio, richiedono lavorazioni su carta asciutta o secca, al contrario di altre che richiedono carta umida.

SECOLO - Sostantivo. Segmento di tempo della durata di 100 anni che inizia con l'anno 1 e finisce con l'anno 100 (non con l'anno 0 ed il 99).

SEDIA o SEGGIOLA - Sostantivo. In genere oggetto adatto alla seduta delle persone ma grazie alla sua particolare forma può aiutare a definire la forma di altri oggetti dal simile aspetto. Ad esempio in Filatelia un blocco di francobolli di tre di cui due orizzontali o di 5 di cui tre disposti su un’unica fila e gli altri due sottostanti, sono detti blocchi a sedia o anche più semplicemente "sedia di 3, di 5 o più esemplari".

SEGMENTO/SEGMENTATO – Sostantivo e aggettivo derivato. Come sostantivo indica una parte limitata di una linea diritta, curva, ondulata ecc.. Il segmento in parole più semplici è una linea continua che possiede due estremità definite. Come aggettivo indica una linea continua interrotta più volte da vuoti. Parole che interessano la filatelia se nelle vignette dei francobolli o nei bolli postali si trovano linee interrotte. In marcofilia la segmentazione delle linee perimetriche di alcuni bolli definisce queste impronte "a cerchio segmentato" un cui esempio classico è quello impiegato per la bollatura di parte della posta durante il primo esperimento di Posta aerea italiana.

SEGNARE/TO/A - Verbo e aggettivi relativi. Applicare un segno accanto o sopra un oggetto in modo da poterlo facilmente riconoscere se mescolato con altri simili. La posta un tempo veniva “segnata” con tratti di penna o di matita e con scritte apposite per poter segnalare le tariffe pagate o da pagare, percorsi, destinazioni ecc.. Oggi viene segnata sopratutto con la bollatura sul fronte e sul verso, in modo da poter controllare la provenienza, i transiti, gli arrivi ed i tempi di percorrenza. La posta di qualsiasi tempo “non segnata” ha difficile collocazione storico postale in quanto molto spesso non permette di ricostruire il percorso ed il tempo di viaggio e le vicende subite durante il percorso. La posta "non segnata" da bolli postali è spesso considerata privata, viaggiata al di fuori del canale pubblico, e, a parte collezioni specializzate, ha minore interesse e valore di quella segnata. Fanno ovviamente eccezione le lettere prefilateliche precedenti al 17mo quando la bollatura o le segnalazioni postali non esistevano ancora o, non erano applicate perchè le lettere venivano affidate a corrieri privati particolari che avevano l'incarico di trasportare una sola o pochissime lettere da un punto all'altro del territorio. In questo senso hanno anche rilevanza lettere antiche senza indirizzo se il destinatario era un personaggio importante dell’epoca.

SEGNALE - Sostantivo. Segno convenzionale utilizzato per riconoscere cose, sopratutto se somiglianti. In un senso molto più lato è un sistema di comunicazione utilizzato per trasmettere messaggi codificati visivi. Il messaggio trasmesso con un segnale è tanto più immediato quanto più è semplice e noto a tutti (vedi ad esempio i semafori stradali). Anche le Poste utilizzano segnali convenzionali per permettere l’individuazione di alcune caratteristiche delle corrispondenze : ad esempio la lettera "T" indicava che la lettera doveva esser o era stata tassata mentre l’applicazione di etichette di vario tipo indicano ancora oggi una scelta del sistema con cui si vuole spedire la corrispondenza (raccomandata, espresso, prioritario, via aerea ecc.) Anche la semplice applicazione di segni colorati ha il suo significato (blu = velocità oggi prioritario, rosso = attenzione pericolo - espresso, verde = via libera, assicurata, rosa = femminile - franchigia, ecc.). Più oggetti postali simili, possono essere utilmente aggregati tra loro e possono essere resi riconoscibili cumulativamente se sull'involucro che li contiene si applica un unico segnale scritto su una etichetta (vedi sacchi postali tutti diretti ad un'unica località o contenenti oggetti dello stesso tipo). La funzione e l'utilità dei segnali codificati dal significato universale è fondamentale per semplificare anche la trasmissione della posta.

SEGNO - Sostantivo dal vario significato. Per quanto interessa questo testo, il "segno" è un segnale, un simbolo, una breve dicitura, un marchio che si può trovare sulle corrispondenze per indicare qualcosa che tutti conoscono, ad esempio un tipo di corrispondenza postale o anche una indicazione postale sostitutiva di scritti e parole, particolarmente utile ed immediata per gli analfabeti. Per questo motivo i segni postali codificati hanno particolare rilevanza nella classificazione delle lettere prefilateliche. Tanto più le lettere prefilateliche hanno segni postali, tanto maggiore è il loro interesse e valore collezionistico. Semplici svolazzi, righe, barrature diagonali o incrociate, cifre e altri segni apposti sul fronte o sul retro hanno sempre un significato preciso che deve essere interpretato e descritto nelle didascalie delle collezioni. I segni presenti sulle lettere sono il frutto degli accordi esistenti fra persone ed enti per far correre meglio e più velocemente la posta e rappresentano l'abbreviazione di un messaggio operativo utile agli addetti postali.

SEMINARIO - Sostantivo. Riunione di più persone effettuata a scopo di studio e di ricerca in cui si susseguono alcune relazioni tecniche su una materia specifica, durante la quale sono ammessi anche dibattiti e discussioni aperti a tutti i partecipanti. I Seminari di studi filatelici sono organizzati da associazioni o da enti per approfondire gli aspetti specifici di una particolare sezione dalla filatelia. Tanto più è limitata la materia, tanto maggiore è la specializzazione e l'approfondimento del seminario. I Seminari sono organizzati raramente perchè richiedono da parte degli organizzatori e dei partecipanti grande conoscenza della materia trattata, grande fatica ed elevate spese generali. Le spese di partecipazione sono in genere a carico dei partecipanti che si debbono iscrivere volontariamente in relazione al loro interesse alla materia e che devono trovarsi, abbandonando ogni altra attività, per qualche giorno o per qualche ora in una sede congressuale o alberghiera spesso lontana dalla propria per seguire a tempo pieno i lavori. I Seminari servono per tenersi aggiornati, per confrontare le proprie esperienze con altri e per approfondire le proprie conoscenze in una materia in cui non si è digiuni.

SENATO - Sostantivo. Attualmente in Italia e in altri stati del mondo è un’assemblea di persone, chiamate senatori, elette dal popolo per costituire l’organo legislativo principale non esecutivo necessario a modificare e a promulgare le leggi che governano molte nazioni. In Italia è un’assemblea più ristretta ma parallela alla Camera dei Deputati, con cui opera di concerto, esprimendo il giudizio finale sulle leggi dello stato prima approvate dalla Camera dei deputati. In un altro intendimento è anche il nome di alcuni organi collegiali non politici di altri enti pubblici (p.es. senato accademico). Nel linguaggio comune si tende a confondere il luogo ove si radunano i senatori della Repubblica col complesso delle persone che lo compongono. Per quanto più interessa questo lavoro, il Senato italiano ha importanza per la filatelia in quanto promulga le leggi e i decreti di emissione delle carte valore (come i francobolli) e perché all’interno del palazzo in cui l’assemblea si riunisce quotidianamente esiste un ufficio postale particolare, dotato di tutti i servizi postali e di bolli intestati al Senato della Repubblica. Questo ufficio serve solo i Senatori sia per il loro traffico postale personale che per quello istituzionale, legato al loro lavoro pubblico. Per tale motivo i bolli, che non sono ottenibili dalle comuni altre persone sono poco comuni e ricercati dal collezionismo. Il Senato ha origini storiche che si perdono nella storia dell'antica Roma ed e' per il nostro paese un organo ereditato dall’ordinamento del Regno di Sardegna. Ne secoli scorsi furono anche approntate buste e sopratutto interi postali con diciture dedicate al Senato che i Senatori potevano trovare presso la sede dell'ufficio postale per i propri bisogni personali e pubblici. Oggi esistono buste speciali generiche intestate al Senato ed altre particolari preparate per ogni ufficio ed per i singoli senatori prodotte su carte molto fini e costose che in genere sono bollate con un bollo figurato a targhetta, con affrancatrici meccaniche e con Tp Label intestate al Senato stesso.

SEPPIA - Sostantivo e aggettivo. Nel nostro caso ha solo interesse come aggettivo in quanto indica un colore, talvolta impiegato nella stampa dei francobolli : si tratta di un nero pallido tendente al bruno scuro simile al colore dell'inchiostro della seppia, mollusco marino, che nel fuggire dai predatori espelle un liquido scuro, denominato inchiostro, che intorbida l'acqua.

SEQUESTRO/ARE/ATO - Sostantivo, verbo e aggettivo relativi. Come sostantivo è il nome di un provvedimento dell'autorità giudiziaria pubblica che per motivi di ordine pubblico impone che un bene mobile o immobile passa dall’essere liberamente disponibile al proprietario alla disponibilità di altri, oppure che resti fermo (non usato, non alienato o altro) a disposizione dell'autorità giudiziaria ed investigativa per indagini. I beni sequestrati dopo un periodo di fermo o d’uso altrui, possono essere dissequestrati e restituiti al proprietario o destinati, se oggetto di malversazione, alla vendita all'incanto per pagare le spese giudiziarie e i danni riconosciuti dai tribunali ai danneggiati. Tra i beni di possibile sequestro sono comprese anche le corrispondenze trasportate per esempio in contrabbando postale, violando il monopolio di stato o dell’Ente predisposto. Tali corrispondenze vengono sequestrate ai trasportatori, ma i mittenti sono spesso considerati conniventi perché si sono scientemente rivolti ad un trasportatore postale non riconosciuto. Oltre alle condanne per violazione delle leggi dello Stato alle persone che attuarono la frode, le lettere sequestrate per "trasporto fraudolento" sono talvolta conservate tra i corpi di reato o portate ugualmente a destino dalle Poste pubbliche contro il pagamento del doppio della tassa di trasporto applicata in segnatasse correnti (fino al 5.8.1999) o di una multa per danni verso le Poste. Spesso in passato le lettere sequestrate e poi giunte sul mercato filatelico presentano alcuni bolli postali particolari o annotazioni del giudice sul fronte che le nobilitano fortemente e che le rendono rare e preziose per il collezionismo storico postale. Nell' antico Regno Lombardo Veneto le lettere sequestrate per trasporto fuori del canale pubblico venivano contrassegnate dalla dicitura "invenzionata" manoscritta sul fronte.

SERIE - Sostantivo. Successione ordinata e continua di persone, cose o avvenimenti che abbiano attinenza o relazione tra loro. I francobolli vengono spesso emessi "in serie", ossia in esemplari dal diverso valore di facciale ma con vignette tra loro coerenti. I francobolli ordinari definitivi possono essere emessi con disegni identici o coerenti e con valori di facciale diversi (o con altre caratteristiche fisiche diverse) anche in momenti distanti molto tempo tra loro, in quanto tali francobolli seguono le variazioni dell'inflazione monetaria e hanno solo bisogno di un aggiornamento dei valori utili alle affrancature. Le serie possono essere costituite da numerosi francobolli, ma talvolta, come nel caso dei francobolli commemorativi e celebrativi, da soli due esemplari dal diverso valore di facciale.

SERIGRAFIA – Nome proprio. Sistema di stampa artistico ricercato e non comune, che utilizza delle maschere per limitare e circoscrivere le superfici su cui devono essere verniciati o spruzzati colori liquidi. E’ un sistema che difficilmente può trovare applicazioni filateliche, ma che alla fine del II millennio è stato utilizzato su alcuni francobolli italiani per applicare ad alcuni francobolli una vernice di sicurezza antifalsificazione. Si tratta dei francobolli per il servizio prioritario nati dal 1997, che nell’area centrale presentano un piccolo disco di vernice interferenziale trasparente, dai riflessi dorati, visibile solo a luce radente riflessa. Questa vernice, costosa e disponibile solo ai produttori di carte valore, è una applicazione finale, al di fuori del normale processo di stampa, ai francobolli di questo tipo per impedire imitazioni e falsificazioni.

SERVIRE - Verbo dai numerosi significati diretti e indiretti. Viene quì citato solo per sottolineare che i francobolli nascono per servire la posta e non per il diletto dei collezionisti. Sono infatti originariamente nati per pagare anticipatamente la tassa di trasporto postale ma possono scomparire in qualsiasi momento quando tale tassa verrà pagata nel modo più conveniente ed universale possibile.

SERVIZIO - Sostantivo. Genericamente indica un lavoro, un impegno, un’incombenza che qualcuno fa per altri per il piacere di farlo o per obbligo, ma ha molti altri significati sopratutto legati al mondo del lavoro dipendente. Oltre a significati particolari settoriali che non ci interessano (per es, servizio fotografico, servizio di posate ecc.) in particolari contesti, è una prestazione continuativa di lavoro, di strumenti e di capitali che tende a soddisfare bisogni ed esigenze di ordine sociale e pubblico e molto spesso controllati e gestiti dallo Stato o da un Ente pubblico. Ad esempio il Servizio Postale, Telegrafico, Telefonico, Ferroviario, Aereo ecc., ecc.. Fino all'alba del 2000 il servizio postale è stato definito pubblico in quanto gestito dallo Stato, poi si è trasformato in servizio "di interesse pubblico" essendo passato in mani private controllate dallo Stato e tale rimarrà anche quando passasse nella gestione di numerosi operatori contemporaneamente perchè si tratta di un servizio strategico, di importanza nazionale, e quindi sempre sottoposto ad un supervisione ed un controllo della Cosa Pubblica. Nel gergo postale "servizio" accompagnato da altre parole ha un significato diverso in quanto indica, in relazione alle specifiche accompagnatorie, un tipo particolare di prestazione che rientra nei compiti del grande filone del "Servizio Postale". Il servizio Espresso ormai abolito ma sostituito con un altro servizio, indicava che le Poste, contro una tariffa maggiore, dovevano occuparsi di trasporto postale veloci effettuati con fattorini appositi detti "Espressi". Identicamente le Poste eseguono molti altri servizi postali come ad esempio quello ordinari, a denaro, di recapito rapido (prioritario), di raccomandazione, assicurazione, di contrassegno, ed altri, ciascuno dei quali è contraddistinto da obblighi, da regole proprie, da sistemi particolari e da tariffe o/o diritti diversi. In realtà quindi il Servizio postale è composto da numerosi "servizi" distinti da nomi e da regolamenti proprio.

SETA - Sostantivo. Filamento molto sottile che si ricava dalla lavorazione del bozzolo del baco da seta. E' una fibra tessile naturale particolarmente pregiata per la sua finezza, morbidezza e lucentezza, adatta alla realizzazione di manufatti d'abbigliamento costosi e non comune. In filatelia i fili di seta sono stati utilizzati da qualche amministrazione postale per nobiltare e garantire la carta per produrre francobolli. La Svizzera per esempio ha realizzato numerosi francobolli in cui tra le fibre di cellulosa si mescolano fili di seta riconoscibili esaminando il verso dei francobolli. L'Amministrazione postale italiana ha prodotto, non è noto per quale motivo, un solo foglio doppio del francobollo dedicato a Carlo Lorenzini detto Collodi (Pinocchio) in carta seta. Tale francobollo in questa curiosa versione è considerato una varietà molto pregiata. Si trovano su un foglio normale strappato, ricongiunto con un'ampia striscia di carta seta che impegna la larghezza di due francobolli. I francobolli di questo tipo sono quindi soltanto 20. Hanno un notevole valore e rappresentano forse la varietà più rara del periodo repubblicano italiano. Fili di seeta sono stati anche utilizzati per avvolgere e chiudere alcune lettere del periodo prefilatelico. Le lettere così chiuse sono del 1700, sono state spedite prevalentemente da nobildonne, ma anche da re e regine che trovarono nel filo di seta di vario colore un segno di distinzione e di riconoscimento delle proprie lettere più riservate.

SETACCIO - Sostantivo. Strumento o arnese in genere circolare ma talvolta anche d’altra forma, composto da due anelli incastrati fra loro che stringono una rete di fili, anche metallici, sottili incrociati (in modo simile ad una tela a trama larga) adatta a separare polveri o grumi di diverse dimensioni. Tanto minori sono le dimensioni della maglia, tanto più piccole sono le particelle che passano attraverso il setaccio e che possono essere separate dalle altre. Questo strumento ha utilità anche nella fabbricazione artigianale della carta poichè attraverso un setaccio di forma rettangolare si raccolgono in strato sottile i frustoli di legno, di cotone o di miscele cellulosiche, raccolti con mano abile di artigiani specializzati da una sospensione acquosa colloidale che sovrapposti, incollati fra loro ed essiccati formano i fogli di carta. Il setaccio infatti trattiene solo le fibre e lascia scolare il liquido. I setacci per realizzare fogli di carta hanno origine antica, legata alla storia della carta (1000/1200), e sono ancora oggi in uso solo per la produrre fogli di carta di grande pregio. I setacci per realizzare fogli di carta a mano, hanno spesso anche un a parte dei fili di metallo intrecciati secondo disegni che rimangono impressi nello spessore del foglio e che si possono vedere in trasparenza, a foglio finito. Questo sistema ha dato luogo all'arte della filigrana inventata per distinguere le diverse produzioni personalizzate di carta su cui scrivere o stampare. L'arte del setacciare e disporre in strato sottile e di spessore costante le fibre di cellulosa sminuzzate, è propria dei mastri cartai, ancora oggi esistenti in alcune regioni d'Italia, la cui produzione, limitata e costosa, ha grande rinomanza internazionale.

SETTIMANA/LE - Sostantivo e aggettivo derivato. Come sostantivo è il periodo di tempo della durata di 7 giorni che inizia in genere con un lunedì e finisce con la domenica successiva. Come aggettivo sostantivato (settimanale), indica un giornale periodico a stampa che esce una volta alla settimana. Come aggettivo indica che un’attività umana o naturale, ha una ripetitività o una cadenza regolare ogni sette giorni (p.es. una visita). In passato e talvolta ancora oggi, in relazione ad esigenze di trasporti verso località scomode e poco frequentate, la posta veniva ritirata o recapitata settimanalmente al passaggio di qualche mezzo di trasporto particolare che eseguiva il percorso appunto una volta alla settimana. La segnalazione di tempo attuata attraverso bolli a variazione settimanale è anche presente sui alcuni bolli del nostro passato (bolli a cuore di Modena e del Granducato di Toscana), ma è ancora in uso oggi in nazioni di cultura e tradizione inglese che insieme ad altri dati temporali, segnalano nei bolli anche la settimana corrente.

SFASAMENTO/SFASATURA - Sostantivi di equivalente significato riferibili a più cose o a più fatti che pur dovendo essere in perfetto accordo ed armonia tra loro, per qualche motivo non lo sono. Nel caso della filatelia i colori di stampa dei francobolli possono essere tra loro sfasati, poiche' la macchina da stampa, dovendo imprimere più volte in successione un colore per volta, non li allinea o non li sovrappone perfettamente. Se le vignette appaiono sfocate (vedi vocabolo dedicato) i colori sono tra loro sfasati e non coprono perfettamente le aree che invece dovrebbero ricoprire. I francobolli che presentano una stampa poco nitida spesso hanno una sfasatura dei colori e passaggi successivi di stampa non allineati.

SFOCATO/A - Aggettivo in genere legato a sostantivi riferiti all'ottica ed alla fotografia. Una stampa, una figura, una fotografia sfocata sono immagini che non permettono di distinguere esattamente i contorni delle figure e dei dettagli contenuti e che quindi tendono a sfumare e a confondersi con quelli vicini.
La sovrapposizione imperfetta dei margini di colori sovrapposti di una immagine, non consente di distinguere i contorni e non fornisce una buona visone generale complessiva. Anche le vignette dei francobolli possono essere stampate in modo difettoso per il disallineamento dei colori. Ciò accade perchè le stampe successive che si sovrappongono l'una all'altra non rispettano i punti di riferimento scelti dai tecnici di stampa per loro allineamento grafico e cromatico, evidenziando o una disattenzione operativa o un guasto tecnico della macchina da stampa. Per ottenere francobolli stampati nitidamente senza sfocature le macchine da stampa infatti utilizzano dei traguardi o dei punti di repere per ciascuno dei colori utilizzati che si devono sovrapporre in successivi passaggi di stampa. I Traguardi cromatici sono stampati sui bordi di foglio negli angoli dei fogli stessi e consistono nella stampa di una piccolissima crocetta per ciascuno dei colori utilizzati. Se le piccole croci non sono tra loro esattamente sovrapposte le vignette dei francobolli sono sfocate e, quanto maggiore è il disassamento tra le crocette, tanto maggiore è la sfocatura delle vignette. L'allineamento dei colori stampati uno per volta è quindi fondamentale per evitare la sfocatura delle immagini.

SFUMATURA - Sostantivo. Passaggio lento e graduale da un colore ad un altro (nel caso di stampe a colori), oppure una successione continua di diverse tonalità ed intensità dello stesso colore (nel caso di stampe monocrome). Le stampe in bianco e nero utilizzano esclusivamente le sfumature del nero, da quella più chiara (biancogrigia) a quella più scura (nero scuro), attraversando la così detta "scala dei grigi" per differenziare le varie parti, fornendo all’immagine una profondità di campo, sfruttando il gioco delle ombre e quindi per indicare quali parti del disegno sono più vicine o lontane dalla fonte luminosa. Le sfumature si colgono utilizzando la facoltà dell'occhio di distinguere due punti molto vicini tra loro di colore diverso. Nel caso di stampe pregiate, come in filatelia, l'occhio umano più addestrato può distinguere al massimo la differenza cromatica di due punti colorati diversi ma della stessa tinta distanti tra loro nell'intorno di circa 2 millimetri. Alcuni animali possono discriminare meglio i colori (sono quelli notturni che vivono e cacciano di notte) mentre l’uomo, che ha una sensibilità cromatica limitata, per distinguere meglio le sfumature dei colori utilizza delle macchine.

SIGILLARE/TURA - Verbo e sostantivo derivato. Come verbo è sinonimo di "chiudere con sicurezza" qualsiasi cosa, comprese le corrispondenze, ossia utilizzando un sistema o qualche particolare presidio che garantisca una chiusura più sicura. Come sostantivo è l'azione del sigillare. Questa azione deve essere effettuata con estrema cura e con diversi sistemi per le corrispondenze riservate e preziose, contenenti notizie importanti e/o valori. La semplice azione di "chiudere le buste" incollando l’aletta gommata al dorso delle buste non intende infatti la sua sigillatura. Questa operazione di protezione degli involucri postali si compie su buste già chiuse, attraverso l’applicazione di altri sistemi adesivi come la ceralacca o etichette adesive in genere contenenti segni di riconoscimento del mittente che si sovrappongono alla chiusura normale. In caso di uso della ceralacca fusa colata sui margini incollati delle buste la sigillatura si compie con l’applicazione di sigilli ossia di segni personalizzati del mittente impressi sulle colate in via di raffreddamento. La sigillatura a fuoco si compie in genere su involucri postali già predisposti per una chiusura più sicure. Fino a qualche anno fa venivano comunemente prodotte buste "telate" ossia in tela miscelata a carta adatte allo scopo, mentre oggi vengono prodotte buste molto robuste in cartoncino talvolta imbottito che si aprono con difficoltà o con l’aiuto di strumenti da taglio. L'operazione di sigillatura della posta si effettua ancora oggi nella maggioranza dei casi applicando della ceralacca fusa a fuoco, schiacciata dopo la colatura sui lembi accostati della busta con un sigillo metallico contenente la sigla o un logo per riconoscere il mittente. Da questa operazione deriva la famosa frase che appare su alcune lettere del lontano passato "con gruppo sigillato a fuoco" ricordando appunto la fusione della ceralacca impiegata per chiudere un sacchetto contenente denaro unito alla lettera da trasportare. Oggi in Italia le corrispondenze contenenti valori o documenti preziosi devono essere "assicurate" e devono ancora possedere obbligatoriamente i lembi accostati e fermati con ceralacca fusa e siglata con un sigillo leggibile o riconoscibile, descritto nella ricevuta della spedizione postale oppure con nastri adesivi di sicurezza personalizzati. I sigilli devono esser posti sui bordi in numero sufficiente da impedire intrusioni e sottrazioni del materiale contenuto (uno ogni 3/4 cm.). Nel tempo sono state inventate dall'industria delle buste "sicure" che potevano evitare l'impiego della ceralacca, ma non hanno mai avuto fortuna. Tra queste si annovera per esempio la busta brevettata così detta busta "inviolabile" che negli anni '20 non richiedeva l'impiego di sigilli a fuoco e che è particolarmente ricercata per il collezionismo storico postale.

SIGILLO - Sostantivo. Piccolo strumento simile ad un timbro, in genere con una terminazione metallica, che reca incise su una superficie (quella metallica) lettere e simboli in negativo, che viene utilizzato a mano o con un torchietto su fogli di carta (a secco), su corrispondenze e documenti (su ceralacca o simile), per riportare, in positivo, le lettere ed i simboli incisi su di esso. I sigilli servono a marchiare indelebilmente, a siglare e a rendere ufficiali molti documenti importanti e a “firmare” le chiusure di alcune corrispondenze, garantendo l'originalità dei documenti o l’integrità delle chiusure delle lettere. Difficilmente i sigilli hanno dei duplicati perchè possono esser utilizzati da una sola persona o da un solo responsabile che ha appunto l'incarico della loro gestione. Nel passato i sigilli avevano una importanza maggiore di oggi in quanto poche persone potevano permettersi di possederne uno (era spesso considerato come un gioiello personale) ; per questo motivo i personaggi più importanti del passato portavano al dito un anello con i simboli della casata e del loro potere che, all'occasione, serviva da sigillo per convalidare documenti o chiudere la posta. Il loro costo di fabbricazione, proveniendo dall'industria della gioielleria, è in genere molto elevato e quindi attualmente sono in disuso nel privato, ma hanno ancora uso ed importanza nel pubblico per garantire i documenti legali o rilasciati dalla cosa pubblica. Sigilli privati o nastri personalizzati sono ancora richiesti oggi dalle poste per la spedizione di lettere assicurate contenenti valori. Gli involucri assicurati postali fino a pochi anni fa (1998) dovevano rispettare alcune norme precise nell'applicazione dei sigilli su ceralacca. Le impronte dovevano infatti essere leggibili, numerose (distanziate di 3-4 cm una dall’altra, a cavallo dei lembi di chiusura degli involucri in modo da impedire l'apertura anche parziale di fessure sufficienti per asportare il contenuto) e la sigla contenuta nel sigillo doveva essere citata sulla ricevuta della spedizione. Soltanto se le corrispondenze assicurate presentate agli sportelli postali rispondevano a questi requisiti, le Poste accettavano la spedizione e attivano particolari presidi di protezione nel suo trasporto a destino. Oggi il sistema è stato semplificato con l’ammissione all’uso di particolari nastri adesivi di sicurezza personalizzati che possono sostituire la ceralacca.

SIGLA/RE - Sostantivo e Verbo. La sigla è una formula scritta o stampata, talvolta accompagnata da un disegno, utilizzata come convenzionale segno di riconoscimento di persone fisiche o di enti ed uffici e perfino di località. In altri intendimenti è una firma ridotta apposta in sostituzione della firma estesa o di un breve motivo musicale che caratterizza e avvia qualche programma radiofonico o televisivo. Come verbo indica l'atto di apporre una firma, anche ridotta, su un documento. Tale uso si verifica specialmente quando il documento è di molte pagine, tutte da firmare, per la cui firma ci vuole troppo tempo. Le sigle impersonali adatte a ridurre la ripetitività e la loro lunghezza sono spesso derivate dalle iniziali delle parole che definiscono persone, titoli, aziende o uffici e luoghi : ne proponiamo alcuni esempi come D.L. (Decreto Legge), D.O.C. (Denom. di Origine Controllata), T.C.I. (Tourig Club Italiano), o anche Dott., Ing., N.Y. (New York), Na (Napoli), Mi (Milano), GB (gran Bretagna), USA (Stati Uniti d’America) ecc., ecc.. In filatelia le sigle sono molte : ad esempio AMGFTT oppure ACS. Sono utilizzate sopratutto su sovrastampe e bolli per poter contenere in spazi ristretti almeno le iniziale delle parole sottintese. Sigle si trovano anche sulle corrispondenze e sulle carte da lettera. In quest'ultimo caso e soprattutto nei sigilli, si tratta spesso delle sole iniziali dei nomi e cognomi di coloro che scrivono. Talvolta in passato le sigle erano anche accompagnate da disegni, da stemmi, da scritte ridotte ecc. per indicare la carica o la nobiltà dello scrivente. In molti di questi casi le sigle erano anche apposte con sigilli da utilizzare a secco o adatti a schiacciare della ceralacca. Oggi alcune istituzioni per farsi riconoscere utilizzano anche soltanto dei loghi o dei simboli noti a tutti. Ad es. il logo della Repubblica Italiana, presente su tutte le carte da lettera e le buste di corrispondenza spedite da cariche e da uffici di Stato, oppure il profilo della Regina in Gran Bretagna. Su francobolli e posta pregiata si trovano talvolta delle sigle tracciate lievemente a matita : si tratta delle firme ridotte degli specialisti e degli esperti che hanno controllato gli oggetti e che, se non false, garantiscono l'originalita' del materiale.

SINDACO - Sostantivo. Membro superiore di un Consiglio comunale in genere eletto dal popolo o dai componenti del Consiglio stesso per guidare l' amministrazione comunale. Presiede la giunta comunale e sovrintende ai vari assessorati dell'amministrazione cittadina. E' un pubblico ufficiale del governo dello stato e con tale carica è responsabile dei registri dello stato civile, celebra i matrimoni, ed è responsabile di ciò che accade nella città. In altro intendimento è anche il nome di una figura del consiglio di amministrazione di società pubbliche e private il cui compito è il controllo dei conti delle società stesse. IN Italia, nel caso in cui la parola indica il personaggio pubblico, l’ufficiale di governo che amministra le città, il titolo e la funzione hanno condizionato, per l'importanza sociale delle sue comunicazioni, le tariffe postali per un lungo periodo. Le corrispondenze ordinarie e raccomandate dirette ai sindaci quali ufficiali di governo hanno avuto diritto alla franchigia postale fino al 31.12.1873 e successivamente una riduzione del 50% (in alcuni periodi anche diversa) sulle tariffe postali ordinarie. Dalla stesse date hanno avuto identico trattamento tariffario anche le stampe di moduli completati a mano dirette ai sindaci di altre città in via ordinaria e raccomandata. Dal 1927 anche i Podestà hanno ottenuto lo stesso trattamento postale. Questo trattamento agevolato per le corrispondenze dirette ai sindaci e ai podestà (fino a quando sono esistiti) durò fino al 28.2.1974 dopo di che fu riammessa per i sindaci la franchigia attiva e passiva. Nel 1997, avviandosi la privatizzazione delle Poste italiane, la franchigia dei sindaci è stata totalmente abolita.

SINGOLO - Aggettivo. Indica che un oggetto o anche un soggetto è isolato rispetto ad altri simili. Si contrappone a multiplo e si adatta bene alla filatelia poichè francobollo, pezzo, busta singolo/a indica un esemplare solo, separato da altri dello stesso tipo. Se la parola è connessa con il sostantivo "affrancatura", la definizione "Affrancatura singola" indica che l'invio postale è stato affrancato con un solo francobollo che in genere copre esattamente la tariffa o ha un valore di facciale leggermente eccedente. Gli invii postali affrancati con esemplari singoli in perfetta tariffa sono gli oggetti postali preferiti dai collezionisti di Storia Postale.
Talvolta vengono anche collezionati oggetti postali affrancati con esemplari singoli dal valore fortemente eccedente rispetto alla tariffa ma rari e insoliti a causa della difficoltà di trovare altro materiale affrancato con quell'esemplare; in genere si tratta di spedizioni filateliche poco adatte al collezionismo storico postale, ma spesso tollerate. Non tutti i francobolli possono trovare uso singolo nelle tariffe che nel tempo si sono avvicendate durante il loro periodo di validità in quanto tali esemplari nacquero per usi complementari e non secchi. Si tratta in genere di francobolli di bassissimo o altissimo valore di facciale o dal facciale equivalente ad un diritto postale e non ad una tariffa. Per l'Italia esistono esemplari difficili e costosi da trovare su busta in uso singolo perfetto, che nacquero per affrancature altissime, particolari ed insolite. Nelle collezioni degli usi singoli che forzatamente sono incomplete in quanto una piccola percentuale di francobolli non fu prodotta per coprire singolarmente una tariffa, vengono in alternativa inseriti usi multiplo o misto accompagnati da una descrizione che dichiara l'impossibilità dell'uso singolo. Identica descrizione deve esser fatta per invii affrancati in uso singolo in eccedenza di tariffa, ma bisogna anche dire qualcosa quando nel correre delle tariffe e della loro validità fu possibile un loro uso tardivo perfetto.

SINISTRO - Sostantivo e aggettivo. Come sostantivo non ha interesse per la filatelia mentre come aggettivo, è spesso utilizzato per indicare una posizione di qualcosa rispetto ad un'altra o rispetto ad un asse di riferimento. In questo senso si contrappone a destra. Indica ad esempio la posizione di un francobollo in una coppia orizzontale, o la posizione di un margine, di un'area delle vignette, di una dentellatura rispetto a quella di destra ecc.. Contrariamente alla normalità si dice parte di sinistra, dentellatura o esemplare di sinistra,ecc. ciò che si vede col proprio sguardo a sinistra (per altre scienze il lato sinistro è quello che, guardando, si vede a destra, ossia è a sinistra del soggetto e non di chi guarda).

SISTEMA - Sostantivo dai diversi significati, comunque riconducibili genericamente ad un insieme di elementi che armonicamente disposti e perfettamente equilibrati fra loro permettono la realizzazione di un lavoro o la forma di una organizzazione autonoma e indipendente. In relazione alla scienza a cui spesso si riferisce e alle parole con si può connettere, ha diversi significati (sistema periodico degli elementi, sistema metrico decimale, sistema nervoso, sistema solare ecc.). Nel settore che ci interessa la parola può essere connessa con "postale" intendendo come "sistema postale" tutti gli elementi normativi, teorici, funzionali, operativi, fisici, strumentali, tariffari ecc. che permettono il fluire della posta in una nazione o anche in ambiti più ampi o ristretti ma unitari e separati da altri simili ma non identici. Ad esempio il sistema postale italiano è diverso da quello spagnolo o statunitense seppur tutti e tre permettono il fluire della posta. Quando i sistemi si avvicinano ed hanno scambi reciproci, devono esser trovate delle soluzioni operative e normative gradite e compatibili con i due sistemi. Nel caso postale i rapporti tra sistemi diversi si attuano attraverso le Convenzioni postali o attraverso norme internazionali sostenute, studiate, supervisionate e/o modificate dall'UPU, Ente supernazionale a cui sono associate praticamente tutte le Amministrazioni postali del mondo, con sede a Ginevra, che dirime ogni controversia postale tra le nazioni affiliate, avvicinando sistemi postali anche molto diversi fra loro.

SITO - Sostantivo e aggettivo. Genericamente significa “luogo” o indirizzo, mentre come aggettivo equivale a “situato”. Questa parola è però stata adottata dall'informatica per individuare una posizione in un indirizzario, in un elenco o in una banca dati e che quindi ha a che fare con la posta e con il collezionismo filatelico per le corrispondenze trasmesse con il sistema informatico (p.es. posta elettronica). Il collezionismo di questa posta è però per ora incerto e probabilmente di altra natura anche se esempi di posta elettronica possono trovare un posto, per ora marginale, nelle collezioni di storia postale contemporanea.

SMISTAMENTO/SMISTARE - Sostantivo e verbo derivato. Come sostantivo indica una operazione che si compie per dividere degli oggetti in gruppi omogenei o in qualche modo coerenti tra loro ; come verbo è sinonimo di "dividere per ". Sostantivo e verbo si adattano perfettamente alla posta e al servizio postale, perchè tutti gli oggetti postali devono essere idoneamente suddivisi, per es. per destinazione o per direzione di viaggio e raggruppati separatamente in sacchi o bolgette per portarli a destino. Il lavoro di divisione viene effettuato in uffici postali denominati appunto "Uffici di smistamento" posti all'interno dei grandi centri di raccolta delle Poste. In arrivo,nei grandi uffici postali di ricevimento delle grandi citta',la posta viene nuovamente suddivisa in gruppi per affidarli,ad esempio,ai postini di quartiere o per farla proseguire per altre città della provincia, dipendenti dal capoluogo. Anche la posta giunta in grandi enti in cui esistono numerosi uffici e molte persone viene smistata dall'ufficio aziendale interno di ricevimento. Sostantivo e verbo vengono anche comunemente utilizzati per suddividere altri materiali (per es. nel campo ferroviario).

SMOSSO/A - Aggettivo. Nel contesto in cui ci troviamo indica una delle caratteristiche possibili della stampa, quando il prodotto grafico derivato ha un aspetto tremolante, incerto e poco definito. La stampa smossa, quando prodotta in un solo passaggio, indica che il cilindro o la carta si sono mosse l'uno rispetto all'altra durante il procedimento di stampa, oppure, quando prodotta in due o più passaggi, i cilindri, ciascuno portante un colore o una parte diversa del disegno indipendentemente uno dall’latro, a causa di loro spostamenti anche impercettibili rispetto alla carta, producono sbavature, o sconfinamenti cromatici anche singolari. (in policromia la stampa smossa può verificarsi anche per un solo colore e non per tutti gli altri). La stampa smossa provoca una aberrazione ottica assai simile a ciò che si vede su fotografie effettuate a soggetti in movimento con tempi di esposizione troppo lunghi. Molti francobolli regolarmente venduti e utilizzati possiedono una stampa sfasata o disallineata (vedi definizione dedicata) che inesattamente viene spesso impropriamente denominata smossa.
Il disallineamento di diversi colori tra loro contenuto tra zero e qualche decimo di millimetro ma con contorni grafici perfetti e coerenti con il disegno complessivo definisce la stampa come sfasata mentre una irregolarità dei contorni e distorsioni delle linee di confine tra le parti grafiche e colorate stabiliscono invece che la stampa è smossa. la stampa smossa viene distinta dalla stampa spostata dal così detto "potere di risoluzione" dell'occhio umano, caratteristica individuale delle persone, leggermente diverso da persona a persona, che può anche variare nel tempo per ciascuno di noi. Secondo la Fisica il potere di risoluzione dell'occhio distingue con fatica diverse tonalità vicine dello stesso colore e lo può fare quando l’occhio è esperto e addestrato nell'intorno minimo di 2 millimetri, ma migliora sensibilmente quando i colori accostati o sovrapposti sono diversi, anche in caso di clamorosi difetti di vista. Crediamo di poter definire "francobollo con la stampa smossa" quell'esemplare che per la maggioranza degli individui non permette di distinguere la coerenza e la continuità logica dei confini del disegno e dei relativi cromatismi sovrapposti, restituendo una immagine incerta che molti definiscono sfocata. In contrapposizione uno spostamento sopratutto cromatico che permette di vedere a occhio nudo o con lenti d'ingrandimento più immagini accostate ma separate, perfettamente distinte e non logicamente distorte, definisce un francobollo con colori di stampa spostati o disallineati.

SOGGETTO - Aggettivo e sostantivo. In filatelia ha interesse soltanto il sostantivo che indica, in uno dei suoi significati possibili, il contenuto, l'argomento, il tema delle vignette dei francobolli. Si dice che un francobollo ha come soggetto (p.es.) un atleta nell'atto di saltare o il busto di un personaggio quando all'interno della vignetta si vede un atleta che salta o l'immagine della parte superiore di una persona. I soggetti della filatelia sono infiniti, ma se hanno attinenza fra loro, anche appartenendo a nazioni diverse, possono avere interessi collezionistici tematici particolari. Le collezioni che contengono francobolli, bolli ed altro con soggetto identico si dicono "Collezioni a Soggetto" (p.es. tutti francobolli contenuti mostrano nella vignetta delle farfalle, o dei funghi o degli uomini baffuti ecc.). Queste collezioni sono contenute e giudicate nei concorsi filatelici nella Classe Tematica, ed anche se molti filatelisti le frequentano, attualmente non hanno più un particolare apprezzamento poiché in tematica oggi si preferisce dare maggiore valutazione al tema o al racconto in cui convergono più soggetti. In altre parole, attualmente la tematica, che ha inglobato le vecchie collezioni a soggetto, vuole che siano inseriti nello stesso elaborato francobolli, bolli e posta che contengano riferimenti precisi al tema, sopratutto quando non presentano lo stesso soggetto.

SOLDATO - Sostantivo. Persona che presta il servizio militare. In genere è riferito a militari di basso grado o senza gradi. Anche se un generale è un soldato, per il significato più comune nella lingua italiana, il soldato è un militare senza gradi (soldato semplice) e appartiene alla truppa, o, al massimo, al primo livello della scala gerarchica militare (caporale). Tutti gli altri, anche se sono ugualmente soldati, vengono individuati in gruppi (graduati) o singolarmente a mezzo della specifica del loro grado. Tale differenziazione ha forte interesse postale in quanto i soldati di truppa e i graduati di truppa (caporali), hanno avuto nel tempo particolari condizioni tariffarie. Costoro, in tempo di guerra fin dal tempo degli antichi Stati italiani, potevano scrivere corrispondenze private dirette a casa o agli amici senza pagare l'affrancatura degli invii, secondo regole particolari, e in tempo di pace potevano ricevere corrispondenze ordinarie da familiari ed amici con tariffa ridotta del 50%. A partire dal 6.8.1999 la tariffa ridotta militare è stata eliminata ed anche i soldati semplici dislocati per servizio in edifici militari possono ricevere posta ma a tariffa piena.

SOLDO - Sostantivo. Unità di denaro e di conto non più esistente in Italia ma che ha avuto nel Lombardo Veneto uso nel periodo filatelico anche sui francobolli. Come unità virtuale ha il suo senso anche oggi in quanto se qualcosa ha il valore p.es. di 2 soldi vuol dire che non vale e non conta nulla. Nel Lombardo Veneto i francobolli correnti a partire dalla seconda emissione hanno il valore di facciale espresso in "Soldi" anche se la moneta del tempo in quel regno aveva spesso espressione austriaca (Kreuzer) o italiana (Lire milanesi e centesimi). Spesso all'epoca e in molti antichi regni il "Soldo" era la minima unità monetaria esistente,indipendentemente dal nome della moneta locale corrente. Anche nell'antico Regno Sardo 1 soldo era una piccola moneta che valeva 5 centesimi ed i conti erano effettuati sia in lire e centesimi che in soldi, tenendo conto che 1 lira valeva 20 soldi. Spesso sulle lettere le tariffe postali erano trascritte a mano in soldi e non in centesimi. Ad es. la soprascritta 4 sul fronte o la retro delle lettere voleva dire 20 cent., 8 equivaleva a 40 c. e via dicendo. Questo modo di dire è rimasto in uso nel linguaggio pratico e popolare per molti decenni anche nel nostro secolo in Italia, si potrebbe dire fino a quando il montante di 5 cent. ebbe facoltà e potere pratico di acquisto.

SOLUBILE - Aggettivo di vario significato. In ciò che qui ci interesse indica la qualità di una sostanza che si traduce nella capacita' di sciogliersi in un'altra, in genere liquida, mutando la propria coesione molecolare ma non quella chimica. Moltissime sostanze possono essere disciolte in altre, ma ciascuna può sciogliersi bene in qualcuna, male in altre e per nulla in altre ancora. In questa ottica le sostanze vengono suddivise in gruppi : insolubili, solubili e solventi. Le prime non possono essere sciolte in nessun liquido (p.es. i metalli),le seconde hanno facilità o discreta capacità di essere sciolte da altre, i solventi,che hanno a loro volta la capacità più o meno spiccata e selettiva di scioglierne altre. Il caso più comune per la filatelia prende in considerazione l'acqua e la gomma dei francobolli nuovi in cui l'acqua è il solvente e la gomma e' il soluto. In genere la gomma dei francobolli può esser disciolta nell' acqua e quindi i francobolli immersi in acqua, sia allo stato di nuovo che usati ancora aderenti alla carta, perdono la facoltà di aderire al supporto, cedendo all'acqua la gomma. Non sempre però la gomma filatelica è stata scelta idrosolubile ; esistono casi del passato e del presente (vedi franc. del servizio prioritario e tutti gli autoadesivi) che richiedono altri solventi diversi dall'acqua che sono spesso rimasti sconosciuti dai collezionisti di francobolli. In molti casi del passato, nel cercare il solvente si accertò spesso che il solvente adatto a sciogliere la gomma utilizzata sui francobolli reagiva anche con altre componenti del francobollo stesso,(per es. sui colori della vignetta, sulla fluorescenza, sulla consistenza della carta ecc.) e ne modificava l'aspetto esteriore danneggiandolo irrimediabilmente. In molti casi del passato e alcuni attualmente sempre più frequenti (vedi i già citati francobolli autoadesivi), è meglio evitare di staccarli dalle carte su cui aderiscono per non danneggiarli. Questi esemplari devono restare su frammento, riducendone al minimo le dimensioni, anche nelle collezioni di francobolli usati. A questo proposito è giusto ricordare che molti pigmenti con cui furono realizzati i colori di stampa sono intaccati dall'Alcol o da altre sostanze chimiche semplici presenti nelle nostre abitazioni. Inoltre l’alcol, la trementina, i solventi per colori, pitture e vernici, gli smalti per unghie, ed altri solventi comuni, agiscono sui luminofori della fluorescenza utilizzata per attivare la bollatura automatica delle affrancature, togliendo alle carte di sicurezza questa caratteristica. Immergere francobolli, frammenti e posta in acidi forti spesso presenti ed utilizzati nelle case, come p.es. il solforico diluito in acqua o anche la semplice conegrina, sbriciolano col tempo la carta anche soltanto per i residui che lasciano essiccando su di essa : devono perciò essere utilizzati soltanto da mani esperte per operazioni particolari.

SOLUTO - Sostantivo. Vedi "solubile". Termine del vocabolario chimico che indica la sostanza che si desidera sciogliere in un solvente. Nel caso dei francobolli immersi in acqua il soluto è la gomma che appunto deve esser disciolta in acqua.

SOLUZIONE - Sostantivo. Oltre ad altri significati,indica il in genere un liquido in cui esiste una miscela di soluto e di solvente. Vedi "solubile", "soluto" e "solvente".

SOLVENTE - Sostantivo. E' la sostanza che in una soluzione prevale sull'altra, ossia è quella che riesce a scioglierne più o meno bene un'altra. Nel caso dei francobolli l'acqua è il mezzo migliore per separare i francobolli dalla carta su cui aderivano. Ciò vale per la maggioranza dei francobolli ma non per tutti, tra cui anche quelli autoadesivi di recente produzione che per la loro lenta distribuzione (per anni dopo la loro produzione) e per non essiccare all'aria prima dell'utilizzazione non solo sono applicati a supporti siliconati idrorepellenti e non adesivi, ma sono realizzati sopratutto con gomme non solubili in acqua o meglio molto poco solubili in acqua.

SOMMARIO - Sostantivo. E' un breve scritto che procede per sommi capi e che non scende nei particolari. Si tratta di una specie di riassunto di ciascun capitolo di un testo lungo e complesso che facilita molto la sua comprensione e che richiede tempo per la sua lettura. In genere nella letteratura filatelica si realizza un sommario per indicare in poche pagine o in poche frasi le tappe di un lavoro analitico effettuato. Non si deve confondere con con un indice,ma si può spesso avvicinare ad un testo riassuntivo e sintetico adatto alla lettura ed alla comprensione del contenuto in poco tempo.

SOMMERGIBILE - Sostantivo. Nave, in genere militare, che puo' navigare sia in superficie che sott’acqua. In genere si tratta di un'arma insidiosa che può avvicinarsi al nemico in modo nascosto, navigando non visto sott'acqua. La tecnologia che ha prodotto sommergibili è in buona parte segreta o riservata, ma sono ormai almeno 100 anni che tutte le marine militari del mondo possiedono sommergibili da utilizzare come arma diretta o di dissuasione, specialmente con la recente evoluzione tecnica che consente ai sommergibili permanenze subacquee lunghissime (mesi) e di trasportare e di lanciare armi atomiche da lunghe distanze. Anche se esistono, pochissimi sono i sommergibili turistici o realizzati a scopo scientifico. Già nella prima guerra mondiale ci fu l'uso da parte di tutti i contendenti di decine e decine di sommergibili attrezzati di siluri convenzionali, abitati per tempi limitati da alcune decine di persone e già a quell’epoca furono dotati anche di ufficio postale che smaltiva, nei limiti delle oste a terra, il traffico postale dei militari imbarcati. Nella seconda guerra mondiale lo sviluppo dei sommergibili ebbe una forte impennata tanto che molti scontri avvennero in mare ed una silenziosa e drammatica parte della guerra fu combattuta con queste navi insidiose e imprevedibili. L'espansione maggiore del sommergibile si ebbe dopo il 2do conflitto mondiale con l'avvento della propulsione nucleare e della guerra elettronica. Queste macchine da guerra sono oggi diventate delle vere cittadine nascoste dall'acqua con oltre 300 abitanti per tempi che possono oltrepassare alcuni anni senza bisogno di rifornimenti o semplicemente di aria respirabile. In queste condizioni il conforto per i marinai imbarcati di scrivere lettere a casa è grande e tutti i sommergibili moderni hanno un ufficio che accetta le corrispondenze dell’equipaggio, dalle scarse possibilità d’inoltro in quanto lo scambio postale è possibile solo emergendo nei pressi di basi o consegnando i sacchi a navi di superficie che possono far da tramite con le poste militari e pubbliche. La trasmissione di lettere in navigazione o in immersione è ancora oggi un problema difficile, talvolta risolto solo attraverso artifici complessi che hanno seguito particolari tecnologie (posta via razzo, posta elettronica, messaggi codificati radio o lasertrasmessi, ecc.). Nel passato chi scriveva a bordo poteva solo sperare di veder inoltrare la propria corrispondenza al primo attracco. In tali casi le lettere regolarmente affrancate e bollate dall'ufficio di bordo nel giorno della consegna venivano consegnate all'ufficio postale amico di terra più vicino. Esistono collezioni specializzate italiane sulla posta partita da nostri sommergibili della prima e seconda guerra mondiale con uno speciale capitolo di grande valore ed interesse conseguente alla dislocazione di alcuni nostri sommergibili e molti nostri marinai nella base di Bordeaux in Francia intorno alla fine del secondo conflitto mondiale. Nella base citata furono anche sovrastampati francobolli, alcuni dei quali molto rari e di grande valore ; l'ufficio postale italiano che assisteva allora uomini e mezzi utilizzò mezzi propri di superficie o le poste francesi per la trasmissione della posta (anch'essa assai rara e di valore). Dopo la seconda guerra mondiale la posta dai sommergibili della maggior parte delle nazioni che li possiedono, seppur esistente è difficilmente riconoscibile in quanto, raccolta dagli uffici di bordo anche durante le immersioni, viene bollata dagli uffici postali militari o civili più vicini alle basi di attracco in cui i sommergibili fanno tappa o hanno sede e ben raramente presentano bolli amministrativi di bordo per evitare divulgare notizie sulla loro dislocazione. In qualsiasi caso, pur esistendo uffici postali sui sommergibili italiani fin dalla 1ma guerra mondiale, a partire dalla seconda metà del nostro secolo non sembra siano stati più utilizzati bolli a data (guller) per annullare affrancature e posta non ufficiale. La posta accettata in navigazione sui sommergibili più sofisticati attuali può ugualmente partire, ma con mezzi diversi dai tradizionali e non è più riconoscibile da quella comune partita da un ufficio in terra ferma. Tra la posta riconoscibile più famosa partita da sommergibili perchè bollata con bolli amministrativi di bordo, oltre quella italiana della base di Bordeaux, ricordiamo quella dei nostri sommergibili durante la 1ma guerra mondiale, quella degli U-Boot tedeschi della 2da guerra mondiale, quella partita via razzo dal sommergibile statunitense Barbero e da altri sommergibili americani negli anni '60.

SOMMINISTRARE/ZIONE - Verbo e sostantivo derivato. Indica la consegna controllata di materiali, di merci, di medicinali ecc. da una persona ad un'altra o ad altre e, in un'ottica più ampia, da un ente a più persone o a uffici dipendenti. Anche se il significato più vicino al nostro tempo le due parole sono significativamente connesse ed abituali nella distribuzione di farmaci e medicine, nel passato avevano uso per qualsiasi altro materiale, compreso quello postale, che lo Stato, il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, o le Direzioni postali Centrali assegnavano agli uffici dipendenti e periferici. Un tempo i francobolli si "somministravano" dalla Direzione Postale centrale a quelle periferiche che a loro volta li "somministravano" agli uffici postali dipendenti che dovevano a loro volta distribuire le quantità ricevute ai richiedenti. I termini sono ormai obsoleti e inusuali, ma nel leggere antiche carte postali, nelle norme e nei codici postali di molti anni fa, sono parole ricorrenti dal preciso significato.

SOPRATASSA - Sostantivo. Sinonimo di "tassa addizionale",o "in più" rispetto ad una tassa normale. Tasse addizionali sono state talvolta aggiunte a quelle ordinarie quando condizioni straordinarie si sono aggiunte a quelle abituali. Ad esempio quando incidenti occasionali della vita quotidiana che interessarono una larga fascia della popolazione richiesero uno sforzo economico da parte di tutti o quando condizioni di impossibilità di trasporto postale obbligarono le Poste a percorrere vie postali più lunghe, diverse e più costose. Nel linguaggio postale corrente però si dice sopratassa qualsiasi diritto addizionale al costo del porto ordinario. Per esempio il diritto aereo (che rimase in vigore in Italia dal 1928 al 15 febbraio 2000) è anche detto "sopratassa aerea" considerando il porto delle lettere come una "tassa". Ciò vale anche per qualsiasi altro diritto postale aggiuntivo al costo del porto ordinario.

SOSPESO - Aggettivo o raramente anche sostantivo. Qualifica oggetti che si trovano a mezz'aria, appesi o comunque non appoggiati su superfici o in posizione incerta. In senso metaforico indica la qualità di qualcosa che non è conclusa e che resta immobile in attesa che un avvenimento o una decisione permetta di definire la sua posizione. In altri casi più specifici indica anche una interruzione di continuità. Nei casi specifici riferibili a posta e filatelia indica che una collezione, un servizio postale, una emissione ecc. rimane da un certo momento in poi interrotta, sospesa appunto, in attesa di una possibile o già prestabilita ripresa. La parola è stata anche inserita in alcuni bolli postali : su alcune corrispondenze di periodi storici difficili, durante conflitti combattuti o dopo calamità naturali, si possono trovare le impronte di bolli postali lineari "Servizio postale sospeso per. .... eventi bellici, per disastro ferroviario, incendio,ecc." che impreziosiscono gli invii e che sono ricercati dal collezionismo storico postale specializzato. Nella storia della filatelia ci sono anche numerosi esempi di emissioni sospese prima della loro nascita o di sospensione temporanea della loro validità postale dopo la loro nascita. La sospensione in genere prevede un ritorno alla normalità (fine della guerra, ripristino dei binari ecc.) ma può esser confermata a tempo indeterminato (ad esempio l'emissione del francobollo dedicato dall'Italia al K2). Il caso più tipico di sospensione di validità temporanea di una emissione italiana fu quella della Michelangiolesca, ordinaria che, messa fuori corso inopportunamente, fu poi riammessa dopo alcune settimane ma che per questioni legislative conseguenti alla sospensione del corso ebbe anche una sospensione di vendita agli sportelli postali per circa 1 anno. Oltre ad alcuni francobolli italiani stampati, e presenti negli uffici postali (Gronchi rosa, Scià, Antichi stabilimenti balneari, 125° anniv. dell’UPU, ecc)la cui distribuzione è stata sospesa o rinviata a data successiva, ricordano anche l’emissione nel 2007 di un francobollo in memoria di Fiume “Città già italiana” che per non disturbare vicende politiche della vicina Croazia, ha avuto un rinvio di emissione di oltre 30 giorni dopo qualche ora di vendite effettuate nell’originario giorno di emissione.

SOSPETTO - Aggettivo in genere connesso con un oggetto o un soggetto che desta diffidenza, che fa pensare o che può sottintendere una frode, un imbroglio o qualcosa di illegale. Se connesso con la parola francobollo, per le Poste può significare che l'esemplare o è falso o è utilizzato in frode ma è da controllare da parte di persone esperte per non commettere un errore. Talvolta, su corrispondenze del passato i francobolli sospetti su corrispondenze imbucate venivano segnalati con grandi segni di matita rossa o blu, affiancati dalla dicitura "francobolli sospetti" dagli impiegati della bollatura; in tali casi la corrispondenza veniva smistata ai controllori ed ai verificatori postali per accertare l’imbroglio o la genuinità dell'affrancatura. Se l'analisi dei verificatori accertava frode (p.es. per francobolli già utilizzati, francobolli mosaico, ecc.) la corrispondenza veniva in genere soltanto tassata ed il mittente diffidato, ma se i francobolli risultavano falsi la corrispondenza veniva sequestrata ed inviata alla magistratura con tutte le conseguenze del caso per il mittente (quando scoperto). Esistono pertanto lettere e corrispondenze da collezione che possono presentare la segnalazione in matita colorata ed altre che oltre agli stessi segni portano su di esse i segni del sequestro, le annotazioni del giudice, il numero di protocollo con cui fu istituita la pratica legale, che narrano le vicende della lettera.

SOTTILE - Aggettivo. indica la caratteristica di un oggetto che per la sua costituzione tridimensionale ha uno spessore molto piccolo, ossia è un oggetto piatto. La carta ed i francobolli sono per esempio sottili ed in alcuni casi anche molto sottili. Lo spessore della carta si misura in decimi o centesimi di millimetro o anche in peso per metro quadro. I francobolli attuali hanno spessore di carta intorno agli 80/120 centesimi di millimetro, ma nel passato ne furono realizzati alcuni su carta più sottile (velina). Lo stesso spessore si può indicare in 55/65gr./mq utilizzando un sistema di misura più comodo per chi si occupa professionalmente di forniture di grandi quantità di carta e quindi commercialmente più utilizzato sopratutto per carte di grande superficie e di maggiore spessore di quella filatelica, come ad esempio del cartoncino per realizzare i fogli su cui montare le collezioni. In quest' ultimo caso il peso del cartoncino dei fogli non può essere inferiore ai 160 gr/mq (meglio 180 gr/mq), altrimenti i fogli nelle bacheche da esposizione spanciano e si piegano su se stessi.

SOTTOMARINO - Aggettivo e sostantivo. Come aggettivo indica qualcosa che si trova sott'acqua, più precisamente sotto l'acqua marina; come sostantivo vedi la voce "Sommergibile".

SOTTOSCRIZIONE - Sostantivo. Indica una raccolta di denaro che si fa pubblicamente rendendo noti i nomi di coloro che contribuiscono, in genere effettuata per favorire qualche iniziativa di pubblico interesse o per beneficenza o anche per interessi commerciali consolidati (azioni). In filatelia ha poco interesse, ma qualche iniziativa filatelica ha avuto in passato non solo lo stesso senso ma anche procedure simili. Si tratta per esempio di iniziative sostenute dall'emissione di francobolli con sovrapprezzo, il cui ammontare addizionale, oltre il valore d'affrancatura, andava a favore di enti o di iniziative benefiche (tipo Croce Rossa, alluvionati ecc.). Quando si verificano simili emissioni, molti enti, molte aziende e perfino alcuni privati sottoscrivono alle Poste l'acquisto di quantitativi consistenti di questi francobolli in modo da permettere una raccolta di fondi fin dall'inizio di una certa consistenza. Chiunque acquisti francobolli di questo tipo risulta un sottoscrittore dell'iniziativa anche se nella maggioranza dei casi rimane anonimo o fa parte di una categoria più vasta che indirettamente lo rappresenta (per es. i collezionisti di francobolli).

SOUVENIR - Sostantivo della lingua francese, utilizzato anche in Italia perchè vocabolo dal significato internazionalmente conosciuto. Sostanzialmente indica qualsiasi oggetto della memoria o di un ricordo (in genere di poco valore) riferibile a qualche data o di un avvenimento, adatto a ricordarlo nell’avvenire. In genere si tratta di oggetti semplici come cartoline, immagini, quadretti, soprammobili ecc. di basso valore venale e spesso di scarso gusto estetico ed artistico. In filatelia la parola è talvolta usata per definire bonariamente e non dispregiativamente buste, cartoline, bolli, oggetti postali ecc. che ricordano date, manifestazioni o che commemorano una emissione o una data filatelicamente rilevante. Le buste con bolli di manifestazioni e le FDC con annulli di località ed avvenimenti vari, entrano in questa categoria di oggetti, perchè sono state realizzate per ricordo e sono molto spesso senza valore postale non avendo nella maggioranza dei casi effettuato un viaggio postale. Purtroppo molta posta prodotta per ricordare date importanti p.es. dello sport, dell' astronautica e di altri temi simili, ha solo carattere di souvenir, mentre viene spacciata per buona e rara. Anche se può esser vero che è rara perchè è quantitativamente poca, per le collezioni di storia postale non ha molto interesse in quanto non essendo viaggiata o viaggiata senza l'intervento delle Poste pubbliche, non racconta alcuna vicenda postale e quindi non possiede i crismi per entrare in queste collezioni. Ovviamente salvo eccezioni documentate. Buste e bolli souvenir di ricordo e di commemorazione nelle collezioni da esposizione e da concorso sono in genere mal tollerate dai puristi e dai giurati, in qualsiasi classe filatelica. L’abbondante presenza di questo materiale in qualsiasi collezione ne abbatte la qualità e può provocarne perfino l'esclusione dai concorsi.

SOVRANO - Sostantivo e aggettivo. Come sostantivo ha nel linguaggio corrente significato equivalente a "re", ossia il massimo rappresentante del regime politico di tipo monarchico. Come aggettivo generico, derivando appunto da "re", qualifica le cose o le persone e gli enti a cui viene associato come quelle che hanno la massima capacità di controllo su tutte altre od hanno una autorità notevole, talvolta assoluta, all'interno di specifici ambiti di competenza. Per quanto riguarda le cose filateliche e postali, per molto tempo in Italia ad esempio, nel settore filatelico che più ci interessa, l'Amministrazione postale di Stato, emanazione del Ministero delle Telecomunicazioni fu sovrana sull'emissione dei francobolli e sulle regole postali in ambito nazionale essendo l'ente massimo a cui lo Stato aveva devoluto la gestione del sistema postale. Oggi con la privatizzazione, l'attuale Amministrazione postale non è più sovrana per l'emissione di francobolli e sulle direttive generali del servizio in quanto dipende dalle leggi dello Stato che difendono i diritti dei cittadini e che devono garantire un servizio postale gestito privatamente ma di interesse pubblico. Resta comunque corretto dire che ogni Amministrazione postale è sovrana sul territorio affidato dalle leggi alla sua competenza, anche se la sovranità, un tempo assoluta, è stata ridotta e limitata anche nella gestione del sistema postale. A questo concetto p.es. si fa riferimento quando si afferma che ciascuna amministrazione postale internazionalmente riconosciuta può accettare ed inoltrare corrispondenze solo sul territorio a lei concesso dal potere politico nazionale ed internazionale e soltanto fino ai confini geografici nazionali e quindi non può annullare, anche all'interno del suo territorio, francobolli emessi da altre Amministrazioni postali nazionali, di autorità e sovranità equivalente, senza compiere un affronto o un abuso nei suoi riguardi.

SOVRAPREZZO - Sostantivo. Prezzo supplementare aggiunto ad un prezzo già esistente per qualche specifico motivo. In filatelia esistono alcuni francobolli con sovrapprezzo, ossia francobolli che possiedono un valore di facciale adatto a coprire qualche tariffa, a cui è stato accostato, a parte e distinto dal primo, un altro valore di facciale, per es. 1 L.+ 10 cent. invece di 1,10 L.. Tale espressione significa che il costo del francobollo è la somma dei due facciali, ma che il facciale valido per l'affrancatura è soltanto 1 L. e che il restante ammontare di 10 cent. non va alle Poste ma a finanziare qualche iniziativa sponsorizzata dalle Poste, in genere benefica o sociale che i consumatori postali accettano per favorire l'iniziativa e contribuire alla colletta.
Molti stati tradizionalmente e periodicamente emettono francobolli di questo tipo (per esempio la Svizzera (pro juventute, pro patria ecc.), mentre altri lo fanno raramente come l'Italia che, dopo un periodo del regno in cui esemplari di questo tipo furono numerosi, ne ha prodotti pochi nel periodo repubblicano (pro alluvionati) non avendo facilitazioni legislative per proporne altri (per es. pro filatelia). I francobolli con sovrapprezzo hanno difficoltà ad esser venduti perchè molti utenti postali non accettano o non gradiscono una maggiorazione sul costo delle loro corrispondenze e preferiscono fare beneficenza in altro modo. In conseguenza le corrispondenze affrancate con questi francobolli non sono molte, sono ricercate dal collezionismo storico postale ed hanno perciò una buona quotazione commerciale. (vedi anche alla voce "sottoscrizione"). Esistono anche collezioni e collezionisti specializzati su questo genere di emissioni che hanno sempre avuto grandi difficoltà a trovare materiale.

SPACCIO/CIARE - Sostantivo e verbo. Come sostantivo indica oggi un negozio in cui si vendono le merci prodotte da una azienda (Spacci aziendali) a prezzo di fabbrica, ma un tempo erano spesso il solo luogo dove si potevano acquistare tutte le merci disponibili, compresi i valori di stato, in località disagiate e mal servite. Dal punto di vista filatelico è più interessante l'uso del verbo derivato in quanto "spacciare" indica nel linguaggio corrente il vendere qualcosa in modo illecito, spesso nascostamente, facendo ancor più spesso passare una cosa per un'altra. Acquistare merci con denaro falso (sapendo che è falso) o vendere francobolli falsi per buoni ad un ignaro compratore, con tutte le conseguenze legali per il venditore e l'acquirente (salva la buona fede), se l'inganno venisse scoperto, sono esempi dell'uso corretto del verbo.

SPAGO - Sostantivo. Corda sottile e piuttosto robusta a più fili ritorti per legare o cucire che aveva alcuni usi anche in campo filatelico e postale. Fino al 1995/6 lo spago era infatti corredo degli uffici postali perchè serviva a legare (ammagliare) gli invii assicurati in modo da rendere molto difficile un'apertura nascosta durante i trasporti. Precedentemente serviva per cucire, la corrispondenza assicurata affidata alle Poste pubbliche per rendere solidali i contenuti ed i contenenti delle spedizioni pregiate. In questi casi, per maggior garanzia, lo spago, avvolto e legato intorno alle spedizioni, doveva anche essere bloccato sulle congiunzioni e sui nodi con della ceralacca marcata a fuoco con i sigilli di cui gli uffici accettanti erano dotati. Anche i pacchi postali ordinari dovevano esser presentati con spaghi applicati e bloccati con ceralacca dai mittenti per impedire la sottrazione del contenuto durante i trasporti. Dal 1997 le normative sulle spedizioni assicurate sono state modificate grazie all'adozione di particolari nastri adesivi di plastica che possono sostituire lo spago e la ceralacca marcata a fuoco. Anche i pacchi ordinari presentati agli sportelli non hanno piu' l'obbligo della legatura con spago ma possono anche esser chiusi con nastri adesivi commerciali personalizzati o firmati dai mittenti. Resta comunque nella storia del servizio postale italiano degli anni '20-'30 la cucitura delle lettere assicurate effettuata trapassando, con degli aghi da materassaio che trascinavano lo spago, le buste e i loro contenuti in modo da impedire la sottrazione anche parziale dei contenuti durante l'affidamento alle poste e consentire al solo destinatario la distruzione dell'ammagliatura e della ceralaccatura e di accertare così l'integrità dell'involucro e del contenuto. In epoca prefilatelica, quando le buste non esistevano ancora, lo spago sottile era spesso utilizzato, in alternativa ad alcuni altri sistemi, per legare le lettere e per difendere il segreto epistolare. In questi casi le lettere erano legate e spesso anche trapassate con un "filum canapis" (un cordino di canapa sottile) che in qualche caso è giunto frammentato ma ancora visibile fino a noi.

SPAZIALE - Aggettivo qualificativo di cose, oggetti o concetti che hanno riferimenti con lo spazio geometrico o stellare e cosmico. In filatelia, a parte qualche riferimento geometrico utilizzato nella letteratura, l'aggettivo ha maggiori e specifici riferimenti allo spazio cosmico che sovrasta la nostra atmosfera. Può facilmente riferirsi per esempio ad un particolare genere di posta che da qualche anno sta incrementandosi, ossia la Posta spaziale, quella scambiata fra la terra e le navicelle o i satelliti artificiali abitati che l'uomo ha lanciato nel cosmo. Attualmente non è ancora molta e quindi dal punto di vista collezionistico è rara e costosa, ma con il passare del tempo e con l'incremento degli studi e delle missioni spaziali tende a crescere e ad consentire ampliamenti delle collezioni filateliche, e storico postali specializzate. L'Unione Sovietica oggi non più esistente, ma che fu all'origine di una buona parte delle tecnologie spaziali ha anche emesso francobolli "spaziali", ossia utilizzabili per affrancare le corrispondenze scambiate tra gli uffici postali di terra e quelli dislocati sui satelliti artificiali controllati. La Filatelia spaziale ha oggi una denominazione specifica, norme apposite e concorsi propri all'interno di una delle classi filateliche internazionalmente riconosciute : l'astrofilatelia (vedi voce dedicata).

SPAZIO - Sostantivo. E' il nome di un volume entro cui possono esser contenuti il nulla o molte cose. Ha in genere un significato geometrico, limitato, entro cui trovano posto figure, scritti, ed anche cose reali o immaginarie, ma nel significato più comune è lo spazio cosmico che circonda la terra in cui, a grandi distanze tra loro, sono dislocati i corpi celesti, impropriamente definito come infinito in quanto la scienza non ha ancora stabilito le sue reali e gigantesche dimensioni. In filatelia la parola ha maggiore impiego come indicatore di superfici limitate, di piccole aree, all'interno di francobolli o di corrispondenze entro cui esistono elementi interessanti, come disegni, cifre, scritti ecc., difficili da individuarne nell’insieme o per favorirne l'individuazione in un campo più grande. Ad esempio "spazio della vignetta", "spazio dell'indirizzo", "spazio colorato..." ecc. Serve specialmente in letteratura per individuare più facilmente qualche caratteristica filatelica o postale da descrivere.

SPECIALE - Aggettivo ed anche sostantivo. Indica una cosa, un oggetto, una persona che esce dalla norma e che si distingue dagli altri per qualche caratteristica insolita. I francobolli speciali sono quelli che sono diversi per qualcosa dagli altri o che sono stati emessi al di fuori delle regole stabilite o delle previsioni o ancora per qualche servizio diverso dall’ordinario. Le emissioni speciali sono sopratutto quelle che nascono all'improvviso per occasioni impreviste oppure per affrontare qualche problema postale insorto nel correre del tempo (vedi ad esempio i servizi postali addizionali come la posta aera, l’espresso, ecc. per i quali furono creati francobolli speciali e appositi). In un significato ormai dimenticato "lo speciale" era colui che faceva qualcosa di insolito e di non comune : nel caso postale era una persona che trasportava una lettera ossia era un messo, un corriere espresso che effettuava il trasporto dedicato di una corrispondenza al di fuori del canale postale pubblico (ove esistente). In un significato più vicino a noi che deriva dall'antica definizione appena citata, "lo speciale" trasformatosi in "corriere speciale" era anche un trasporto postale effettuato appositamente, oltre l'ordinario, per qualche occasione insolita, non ripetitiva e quindi speciale o anche unica ed eccezionale. Molta posta aerea del passato ha utilizzato appunto questo tipo di corriere.

SPECIALITA'/STA - Sostantivi. Branca particolare di una attività o di una disciplina e nome di colui che si occupa attivamente di specialità. In filatelia le specialità entro cui distinguere le collezioni si definiscono più propriamente col nome di “classi” : sono molte (tradizionale, storia postale, tematica ecc.) e permettono di suddividere i concorsi e le categorie entro cui confrontare elaborati filatelici tra loro simili o dedicati agli stessi studi e materiali. Lo specialista è colui che dopo lungo studio e applicazione frequenta la specialità, ossia una sola classe filatelica o ha prevalente interesse in quella. Piu' genericamente in filatelia è anche la definizione di una persona che si intende molto di francobolli e posta e puo' con le sue conoscenze effettuare analisi di materiale e fornire spiegazioni e pareri agli altri filatelisti. Non e' comunque un professionista ma un dilettante molto bravo e conosciuto nella materia che non richiede denaro per le sue spiegazioni ed i suoi pareri. In filatelia le "specialità" si identificano anche come "classe".

SPECIMEN - Sostantivo aglosassone che e' entrato nella letteratura filatelica italiana per definire i francobolli "saggio" delle nazioni che utilizzano la lingua inglese. In realta' si tratta di una sovrastampa applicata ai francobolli di molte nazioni estere, sopratutto di lingua inglese,ma non solo, inviati come campioni prima della data di emissione ad altre Amministrazioni postali e all'UPU per il loro successivo riconoscimento nelle affrancature. Queste sovrastampe furono obbligatorie per poco piu' della metà del secolo scorso per le nazioni associate all'UPU, ma poi furono abbandonate sopratutto per le conseguenze del II conflitto mondiale e restano una traccia del passato. I francobolli che hanno questa sovrastampa non sono comuni, hanno un forte valore documentario, un buon valore commerciale e impreziosiscono le collezioni in cui sono inseriti specialmente se sono applicati a corrispondenze regolarmente viaggiate.

SPECULARE/ZIONE - Verbo, sostantivo e aggettivo. Come verbo e sostantivo ha interesse in filatelia solo nel settore commerciale ed ha lo stesso significato che la parola possiede per qualsiasi altra attività umana. Come aggettivo ha invece un particolare significato utile anche alla filatelia per definire un curioso aspetto di alcune immagini visibili su qualche francobollo, in cui lo stesso disegno o scritta può assumere una posizione inversa come se fosse guardata in uno specchio. Immagini speculari si trovano per esempio nei decalchi, al retro di francobolli normali : in questi la stessa immagine visibile sul fronte è ripetuta in toto o in parte sul verso ma in modo speculare, ossia come se fosse riflessa da uno specchio. Il fenomeno (vedi "decalco") è dovuto o al trasporto dell'inchiostro di stampa ancora fresco da un esemplare ad un'altro (fogli impilati tra loro immediatamente dopo la stampa), oppure alla trasmigrazione degli inchiostri di stampa dal fronte al retro dello stesso francobollo nello spessore della carta (effetto carta assorbente).

SPECULATIVO/A - Aggettivo che in filatelia è spesso associato alle parole francobolli, emissione ecc.. In tale caso il francobollo o la serie rientra in un gruppo di emissioni prodotte per la speculazione economica da alcune amministrazioni postali che pensano di trarre, dalla stampa di francobolli inutili al servizio postale, un guadagno economico vendendoli quasi esclusivamente ai filatelisti. Le nazioni che hanno prodotto emissioni speculative, in maggior parte definite anche "nocive", sono molte e tutte denunciate dal mondo filatelico, ma la loro fortuna sebbene rallentata, continua ancora in molti paesi del terzo mondo, in nazioni assetate di denaro e senza molti scrupoli. Si definiscono inoltre speculative e nocive anche le emissioni che commemorano personaggi e si celebrano avvenimenti che appartengono alla cultura di altre nazioni (vedi ad esempio gli avvenimenti spaziali, molti giochi sportivi e culturali) avvenuti o realizzati altrove e che non hanno alcun riferimento ed interesse diretto con la nazione emittente. Infine sono anche considerate speculative le emissioni dalla tiratura eccessiva di nazioni che hanno un basso consumo di francobolli, specialmente quando il soggetto contenuto nella vignetta attira i minori (vedi ad es. cartoons) o i filatelisti meno avanzati del resto del mondo.

SPEDIRE - Verbo. Indica l'azione necessaria per effettuare una spedizione, ossia l'affidamento di un oggetto ad una persona o ad un ente che si occupa del suo spostamento da un luogo ad un altro secondo un rapporto contrattuale stipulato appositamente o di carattere generico. Per quanto più ci interessa, “Spedire la posta” significa consegnare alle Poste pubbliche o private o anche immettere in buca la corrispondenza affinchè inizi il suo viaggio verso i destinatari. In parole più tecniche l'azione di spedire lettere o pacchi attraverso un sistema postale pubblico o privato indica l'accettazione, anche sottintesa, di un contratto tra il mittente ed un Ente che si offre di effettuare la commissione seguendo alcune regole contro il pagamento di una tariffa. Anche il semplice inoltro in buca, è sostenuto dal contratto postale generale esistente tra le Poste e i cittadini, che è contenuto in un documento edito a cura delle Poste pubbliche e da qualsiasi altra azienda di trasporto per conto terzi, detto "carta della qualità sui prodotti di corrispondenza", che elenca tutte le regole che devono rispettare ambedue i contraenti, compresi i tempi ed i modi dell’accettazione e delle consegne, nonché le tariffe da assolvere in francobolli o surrogati.

SPEDITO - Aggettivo o anche sostantivo. Come aggettivo deriva dal verbo spedire e indica una qualità degli oggetti che sono state affidati a terzi per un trasporto ; come sostantivo è una delle denominazioni con cui veniva definito un corriere, anche di tipo postale. "Lo spedito" era il messo, il pedone, il corriere a cui veniva affidata la spedizione e quindi anche la corrispondenza per portarla a destino. Tale denominazione piuttosto antica e sopratutto utilizzata prima della nascita dei servizi postali pubblici, in realtà è stata utilizzata ancora nel primo quarto del 1900 per indicare in molti documenti ufficiali delle Poste pubbliche il postino.

SPEDIZIONE - Sostantivo. E’ il nome generico con cui si può definire un oggetto spedito, ossia affidato a terzi per il suo trasporto. In un altro significato (effettuare una spedizione) è anche l'atto di spedire ossia di consegnare a qualcuno che si occupa di spedizioni e trasporti un pacco, un plico, oppure una corrispondenza. Anche l'impostare, ossia immettere nella buca postale una lettera o consegnarla allo sportello postale è l’atto per cui si attua una spedizione. Normalmente, anche nel settore postale, chi si occupa di spedizioni per conto terzi è un professionista che esegue un lavoro e pretende una contropartita in denaro per il servizio richiesto ed effettuato ; detiene pertanto un tariffario espresso in denaro corrente suddiviso per distanze e peso e si fa pagare in genere anticipatamente per la commissione (porto pagato). In relazione alla Posta, nel periodo prefilatelico, quando i trasporti, le strade, i percorsi erano incerti, il mittente molto spesso non pagava il porto in partenza ma dava istruzioni per l'esazione della tariffa di trasporto in arrivo, soltanto quando il trasporto era stato veramente effettuato (porto assegnato). Ovviamente chi si occupa di spedizioni deve essere attrezzato per poterle eseguire e quindi deve disporre di una organizzazione che possa accettare, trasportare ed in genere, ma non sempre, anche consegnare quanto gli fu affidato. In conseguenza chi esegue le spedizioni non solo è un professionista ma è anche abilitato a farlo dall'autorità amministrativa e politica del territorio e deve ottenere un riconoscimento anche da altre amministrazioni sovrane e da tutte le altre organizzazioni che si occupano di spedizioni. Per quanto riguarda le Poste pubbliche, ad esse sono affidate per legge ed in genere in esclusiva, le spedizioni di posta epistolare e di piccoli pacchi. In Italia attualmente sono per ora affidate alle Poste pubbliche, ancora in esclusiva, le lettere chiuse fino a 349 gr. e di pacchi fino al peso di 20 kg. (dal 1° giugno 2001 trasportano anche pacchi fino a 30 kg in concorrenza con altri corrieri). Chi si vuole sostituire alle Poste per trasportare corrispondenze e pacchi fino al peso loro riservato può farlo se ottiene una autorizzazione dalle Poste stesse e se paga ad esse un aggio riconosciuto per legge. Tali disposizioni, in parte in vigore fin dalle origini della privativa postale, tendono oggi ad essere modificate e quindi è possibile che in futuro (dopo il 2009) chiunque sarà attrezzato, in regime di libera concorrenza, potrà trasportare merci e posta senza alcuna limitazione di peso e distanza. Per le Poste italiane le corrispondenze ordinarie non necessitano del rilascio di una ricevuta e non hanno garanzie di arrivo mentre quelle pregiate (raccomandate, assicurate, contrassegno, ecc.) non solo necessitano di consegna agli sportelli postali e del rilascio di ricevute, ma hanno anche la possibilità di essere cercate se perdute o sottratte durante il percorso (sistema tracking e tracing). Tutti gli altri spedizionieri autorizzati ad accettare pacchi e posta (soltanto ordinaria) in regime di concorrenza con le Poste pubbliche rilasciano sempre delle ricevute, e in genere forniscono maggiori garanzie di consegna ed una maggiore rapidità, ma contro spese di porto più elevate di quelle della Posta pubblica.

SPEDIZIONIERE - Sostantivo. Persona o azienda che si occupa di spedizioni di merci e posta. Mentre nel lontano passato chi faceva questo mestiere non aveva bisogno di autorizzazioni e gli era sufficiente la sperimentazione pratica della sua efficienza, dal momento dell'avvento delle Poste pubbliche ha necessità di una autorizzazione e del riconoscimento pubblico nazionale ed internazionale della sua professionalità. Spesso nei secoli scorsi lo spedizioniere, specialmente se si occupava di posta, si confondeva con il Forward, ossia con la persona che conosceva le strade postali ed aveva una serie di corrispondenti che, in catena e di mano in mano, potevano far giungere a destino lettere e pacchetti. Oggi lo spedizioniere è in genere una azienda con mezzi e persone che si occupa stabilmente di trasporti di merci e occasionalmente o stabilmente di posta. La Posta pubblica è in realtà uno Spedizioniere particolare, riconosciuto dallo Stato come strategico o meglio di interesse pubblico, che si occupa di trasportare stabilmente e quotidianamente le corrispondenze ed i pacchi di chiunque entro certi limiti, seguendo molte regole e tariffe controllate, offrendo un servizio nazionale ed internazionale continuo, indispensabile alle attività di tutti.

SPERIMENTALE - Aggettivo. In genere viene riferito ad una attività o ad una realizzazione non definitiva e che deve, attraverso l'esperienza, subire delle modifiche, degli adattamenti o delle correzioni per divenire stabile. In senso riduttivo è anche sinonimo di empirico. Nel caso della filatelia l'aggettivo si può riferire sopratutto a francobolli e a sistemi di spedizione e di trasporto di posta. Ad esempio il sistema postale Prioritario che ha funzionato anche in Italia tra il 1997 ed il 2006, ha avuto necessità di molto tempo per entrare a regime e in conseguenza le Poste pubbliche hanno dovuto effettuare molte esperienze prima di garantirne l’efficienza (periodo sperimentale). In qualche caso filatelico del passato la parola "sperimentale", "esperimento" e simili sono anche state impiegate su francobolli e posta. Ricordiamo ad esempio il primo francobollo di Posta aerea italiano del 20 maggio 1917 nella cui sovrastampa viene ricordato che servì per il primo trasporto sperimentale per via aerea tra Torino e Roma e viceversa.

SPESSORE - Sostantivo. E' una delle tre dimensioni spaziali fondamentali di ogni oggetto materiale (altezza, larghezza e spessore). In qualche caso è sostituita dalla parola profondità quando lo spessore dell'oggetto è notevole in confronto alle altre due. La carta ed i francobolli ad esempio hanno uno spessore e non una profondità mentre il mare o una casa hanno una profondità e non uno spessore. Per quanto riguarda il nostro sistema di misure, lo spessore e la profondità si misurano in multipli e sottomultipli del metro ; nel caso della carta, che ha spessori molto piccoli si misura in decimi o centesimi di millimetro, ma dato che è difficile effettuare queste misurazioni ed ancor meno facile disporre di strumenti di misura adatti, si preferisce ricorrere ad uno stratagemma, ossia a riferirsi allo spessore attraverso il peso per unità di superficie (grammi x metro quadro). Si definisce carta, ad esempio, un foglio piano, secco, sottile e liscio di fibre di cellulosa o similare compattate attraverso metodi artigianali ed industriali, il cui spessore non superi i 120 gr./mq.. Al di sopra di questo peso i fogli si definiscono cartoncini. Per montare le collezioni filateliche da concorso si devono utilizzare cartoncini di peso superiore ai 160 gr/mq e non maggiore di 220 gr./mq.. La carta più sottile di 40 gr./mq diventa semitrasparente e si chiama "Velina". Lo spessore della carta filatelica è stata nel tempo molto variabile e si conoscono francobolli con carta "quasi velina" dello spessore di 45 o 50 centesimi di millimetro ed altri, molto più spessi, che raggiungono i 130-150 centesimi di mm.. Mediamente oggi lo spessore dei francobolli si è attestato sui 90/120 centesimi di millimetro. Questa misura viene data preferenzialmente in centesimi e non in peso in quanto i francobolli vengono normalmente misurati singolarmente o in fogli il cui peso non è facilmente rilevabile.

SPILLATO/A - Aggettivo. Caratteristica delle carte (o anche delle stoffe) quando per unire più fogli si utilizzano degli spilli per tenerli insieme. La carta "spillata" separata dall'insieme in cui si trovava, presenta delle piccole perforazioni e modeste pieghe derivate dallo spessore dello spillo. Tale pratica non è più in uso da quando sono divenute comuni ed economiche le pinzatrici, ossia delle piccole macchinette manuali che piegano delle graffette passanti di varie dimensioni che tengono uniti i fogli di uno stesso fascicolo. Anche in questo caso i fogli sono perforati e se separati dal fascicolo senza qualche accorgimento possono presentare anche piccoli strappi della carta. Le perforazioni da spillo e da graffetta non sono solo deturpanti per le falle della carta che provocano, ma anche perchè il materiale metallico con cui sono fabbricati, in genere ferro dolce, tende col tempo ad ossidarsi e a rilasciare piccole macchie brune rugginose intorno alle perforazioni stesse difficilmente eliminabili. Purtroppo molta posta commerciale della prima metà del secolo scorso conservata e ritrovata in archivi presenta questo inconveniente e viene disprezzata e deprezzata per le piccole falle e le pieghe brune che presenta anche in parti non importanti degli invii. Le buste o altri invii che presentano spillature, graffature o altro che interessano la superficie dei francobolli applicati su di esse, hanno modesto interesse per il collezionismo storico postale e devono essere quasi sempre eliminate, salvo un eventuale e particolare interesse per i bolli o per altre caratteristiche esistenti che le rendano insolite o rare. Se invece le perforazioni sono in aree non importanti, e se il materiale è particolarmente interessante, il difetto può essere sopportato anche in collezioni prestigiose, oppure si può tentare una riparazione o una mascheratura delle piccole falle a mezzo di riporti di carta dello stesso colore applicati al verso. In qualsiasi caso, fin che si può, il materiale spillato o graffato deve essere sostituito con altro equivalente senza difetto.

SPORTELLO - Sostantivo. Parte di un mobile ad ante apribili e chiudibili ma anche una apertura limitata, praticata tra pareti per rendere possibili delle comunicazioni e degli scambi tra due stanze contigue essenzialmente utilizzate per separare o proteggere i compiti e le funzioni delle persone che vivono e/o lavorano in una e di quelle che si introducono e si muovono nell’altra. Nel caso più comune è una apertura che permette il colloquio e lo scambio di cose tra un pubblico di visitatori o di clienti e il personale di un ufficio, per esempio alle Poste e nelle banche, e che consente un contatto limitato, talvolta protetto, tra persone, creando una barriera per separare le funzioni, le responsabilità e sopratutto i valori contenuti nella parte riservata al lavoro dei funzionari che gestiscono l'ufficio, e li preserva (non sempre) da furti e rapine. La maggiore o minore efficienza di aziende, banche e Poste si misura col numero degli sportelli aperti al pubblico che possiedono. Anche se oggi le Poste italiane tendono a ridurre il numero degli sportelli aperti al pubblico, la quantità di sportelli esistenti e funzionanti è di circa 14.000 unità (2007). Nel passato furono anche oltre 18.000. Non tutti gli sportelli postali italiani hanno le stesse capacità di servizio ; ciò dipende dall'importanza dell'ufficio, dal numero delle persone o del tessuto sociale che servono ed anche dall’offerta di sevizi che possiedono (ad es. fermo posta, pacchi, vendita prodotti postali, servizi a denaro, assicurazione, ecc.). Attualmente la riduzione del loro numero viene compensata con una maggiore quantità di servizi offerti (sportelli polivalenti) a mezzo della rete informatica che li collega ai centri direzionali e da un maggiore (per noi illusoria) velocità di lavorazione nelle procedure di accettazione.

SPOSTAMENTO - Sostantivo. Parola che indica un cambiamento di posizione, anche minimo, casuale o provocato di oggetti e persone che prima o normalmente si trovavano in un'altra posizione. In filatelia oltre all'uso corrente rivolto a cose filateliche trasferite da un posto all'altro, nel linguaggio corrente, spesso anche utilizzato dalla letteratura specializzata, indica sopratutto un relativo anomalo posizionamento degli elementi grafici che costituiscono il francobollo, o meglio di uno o più elementi rispetto agli altri, i quali invece di trovarsi in aree fisse e prestabilite, si trovano in posizioni diverse. In genere le vignette stanno al centro del francobollo e la dentellatura, equamente distanziata, le contorna su tutti i lati, ma spesso nascono francobolli con la vignetta scentrata rispetto alla dentellatura per i quali si dice comunemente che hanno uno spostamento della dentellatura rispetto alla vignetta. In realtà lo spostamento essendo relativo e non assoluto è possibile che nel procedimento di fabbricazione del francobollo l’elemento spostato sia la vignetta e non la dentellatura. Ciò però non modificala situazione grafica che comunque rimane la stessa. Inoltre è possibile che, con i processi produttivi del passato (ma anche con quelli attuali), gli elementi interessati dagli spostamenti possono aver subito movimenti indipendenti di varia ampiezza. Comunque quando spostamenti anche molto ridotti vanno in direzioni opposte, si può creare uno spostamento complessivo che esce dalla tolleranza concessa nella produzione filatelica e restituire così francobolli anomali che possono esser considerati delle vere e proprie varietà. Al di la quindi di spostamenti tra elementi costituenti il francobollo derivati da errori di impostazione o di malfunzionamento delle macchine produttive che creano esemplari eccezionalmente anomali, esistono spostamenti tollerati minimi ma insiti nel sistema produttivo che possono creare esemplari sensibilmente diversi dal modello originale degni di esser collezionati senza essere delle varietà (si definiscono "varietà" francobolli con spostamenti maggiori di 2 mm.). Nei francobolli esistono anche altri tipi di spostamento : ad esempio nella produzione di francobolli a più colori e quindi a più passaggi di stampa è possibile un lieve disallineamento dei colori o dei disegni tra loro e quindi se uno spostamento minimo di un solo passaggio crea in genere solo una modesta sfocatura dell’immagine, uno appena più sensibile su più passaggi produce esemplari molto meno leggibili anche se gli ogni singolo spostamento è inferiore ai 2 mm.. In conclusione gli spostamenti degli elementi di stampa e di dentellatura dei francobolli (in genere di tutti i prodotti di stampa) provocano nelle grandi produzioni difetti più o meno visibili insiti nei sistemi di produzione che,se minimi, possono esser tollerati, se importanti provocano lo scarto e se sfuggiti ai controlli, portano al consumo esemplari anomali spesso definiti come varietà. Nel passato esemplari scentrati e con spostamenti sensibili erano molto più frequenti di oggi (tanto è vero che i francobolli centrati hanno un consistente plusvalore), mentre attualmente le macchine da stampa hanno una tecnologia che limita gli errori, scarta gli esemplari con forti spostamenti e corregge automaticamente disallineamenti dei colori e spostamenti della dentellatura rispetto alla vignetta minori di 1 mm.. Malgrado ciò nascono talvolta francobolli fortemente anomali con spostamenti eccezionali normalmente imputati a errori involontari delle maestranze o a improvvisi ed indesiderati malfunzionamenti delle macchine, più spesso però sono prodotti ad arte per il mercato filatelico ed escono dall'Ente di produzione nascostamente per la felicità dei collezionisti ma con la disonestà dei funzionari e forse con la connivenza dei dirigenti dell'Ente di produzione. L'importante è sapere che oggi gli spostamenti troppo evidenti non sono naturali o casuali, che francobolli di questo tipo non possono raggiungere l'uso normale e quotidiano alle Poste e che i collezionisti non devono pagare cifre troppo elevate per possederli, perchè pur essendo eccezionali, non sono lo specchio del sistema produttivo e postale del nostro tempo, sono artefatti e in caso di rivendita non consentono mai di recuperare il denaro speso. Sono e restano solo delle curiosità che talvolta possono contenere perfino qualche rischio in quanto un’indagine di polizia per risalire alla loro dubbia provenienza è sempre possibile.

STADIO - Sostantivo. Luogo pubblico deputato alle gare sportive (calcio, atletica ecc.) esistente in ogni grande e media città. Non ha alcun interesse filatelico tranne per il fatto che talvolta gli stadi sono la sede di uffici postali mobili, speciali, distaccati e temporanei. In tali eccezionali casi, possibili in particolari concomitanze sportive, questi uffici utilizzano spesso dei bolli contenenti la parola Stadio, non comune e particolarmente importante per il collezionismo marcofilo e storico postale a tema sportivo. Sono noti molti bolli di questo tipo nati per occasioni straordinarie come le Olimpiadi, i campionati del mondo di calcio ed altre simili, alcuni dei quali sono piuttosto rari e molto ricercati.

STAFFA - Sostantivo. Ha diversi significati ma per quanto interessa direttamente l'ippica ed indirettamente la filatelia è un arnese metallico rotondo, triangolare o rettangolare, comunque a perimetro chiuso, appeso a coppie, alle selle per cavalcare i cavalli, al fine di far appoggiare i piedi dei cavalieri e quindi permetter loro una cavalcata più stabile. La staffa ha grande importanza in storia postale in quanto il suo disegno, in genere stilizzato a forma triangolare con vertice in alto, fu talvolta riportato sui frontespizi di alcune lettere del 1400 e del 1500 per indicare che l'invio doveva essere trasportato con la massima celerità da un messo apposito a cavallo e non da un pedone. Si può dire che il disegno stilizzato di una o più staffe su alcuni antichi invii postali indicava la premura della spedizione e che può essere considerato il precursore dell'etichetta (e del servizio) dell'espresso, nata ovviamente molti secoli dopo. (In Italia il servizio postale Espresso fu tariffato dal 21.7.1890). Le lettere del lontano passato che portano sul frontespizio, accanto all'indirizzo del destinatario un disegno a triangolo, sintesi grafica della staffa equestre, hanno un plusvalore notevole ; se ne hanno più di uno, che indicava una grande premura della consegna, hanno un valore economico ancora maggiore, sono considerate molto rare e piuttosto costose. Talvolta tali segni erano accompagnati da alcune parole come "Cito, cito", "per cavalcata-Volando" o soltanto "volando" a sottolineare che il cavaliere a cui era affidata la lettera doveva correre senza sosta per la consegna più sollecita possibile. Nei registri dei mastri di posta del 1400 e 1500 le corse postali erano segnalate ciascuna con un grande triangolo che indicava appunto che il trasporto era stato organizzato con cavalieri veloci appositi o organizzati in sequenza che non fermavano mai il correre delle lettere.

STAFFETTA - Sostantivo. Sequenza di persone o veicoli distribuiti su un percorso che si passano l'un l'altro uno o più oggetti da trasportare da un capo all'altro del percorso stesso nel minor tempo possibile senza fermare mai la corsa. E' anche una attività atletica sportiva, praticata negli stadi, che ha preso nome ed origine con alta probabilità dal trasporto veloce della Posta su percorsi non brevi, effettuata qualche secolo fa. Nel passato, dal 15° secolo in poi, quando iniziarono a nascere i primi servizi postali organizzati, la posta correva su percorsi anche molto lunghi passando dalla mano di un pedone o di un cavaliere all'altro, disposti in sequenza coerente e continua senza fermarsi mai in modo che le lettere potessero percorrere la distanza tra le località di partenza e di arrivo senza affaticare troppo i corrieri e sempre con la stessa sollecitudine. I corrieri organizzati in staffetta erano dislocati in luoghi stabiliti (le stazioni di posta), partivano nel momento in cui arrivava il corriere che li precedeva, percorrevano la tratta loro assegnata nel minor tempo possibile e consegnavano il materiale trasportato a colui che li seguiva. Le tratte individuali su percorsi sperimentati erano comprese fra 10 e 20 km. attuali, ma in qualche caso erano in qualche caso anche più lunghe, molto più spesso più brevi specialmente se il percorso toccava dei confini nazionali o dei posti di controllo disposti dai signorotti locali su passaggi obbligati sul cui transito richiedevano una tassa (gabella) che si rifletteva sul costo del trasporto postale. Col sistema a staffetta le lettere potevano percorrere centinaia e centinaia di chilometri rapidamente e senza troppa fatica e rischio individuale. Anche se certamente sono esistiti dei precursori, gli inventori di questo sistema di trasporto postale universalmente riconosciuti sono le famiglie mantovane Torre e Tasso (Thurm und Taxis in tedesco) che organizzarono gradualmente tra il 1550 ed il 1650 un servizio postale a staffetta tra Mantova e Amsterdam che riusciva a percorrere questa distanza in meno di 4 giorni superando infinite barriere doganali e confinarie, conflitti locali, gabelle, avversità metereologiche ed altro, con il consenso universale della miriade di stati e staterelli che affollavano l'Europa in quel tempo. Per il servizio storicamente effettuato ma anche per il denaro che ne ottennero, le due famiglie ebbero anche un riconoscimento di sovranità su un piccolo territorio (uno degli antichi stati tedeschi) ed hanno ancora oggi potenza e ricchezza derivata da quell'idea e dalla loro attività di corrieri postali. Ancora oggi il sistema a staffetta continua ad essere utilizzato nel trasporto di posta e merci. La posta infatti divisa inizialmente per direzioni, viene ancora affidata a trasporti in sequenza, oggi motorizzati, che passandosela di mano in mano la conducono fino a destino nel minor tempo possibile : come in passato, con una minore fatica, con costi inferiori ed in quantità ben maggiori, ma spesso con tempi di arrivo superiori a quelli di qualche secolo fa. Le diciture "Staffetta" o "per staffetta" si trovano talvolta manoscritte sul frontespizio di lettere dell'epoca suddetta : stavano ad indicare una richiesta di rapidità della consegna ed indirettamente individuavano il percorso che gli invii dovevano effettuare, stabilendo in qualche caso anche la tariffa che doveva essere pagata per il trasporto. Le lettere che presentano queste diciture sono più pregiate e rare di altre coeve simili che hanno effettuato lo stesso percorso e pagato la stessa tariffa senza però contenere l'annotazione manoscritta sul frontespizio.

STAGIONALE - Aggettivo in genere riferito ad attività legate all'andamento delle stagioni. Ha interesse postale per l'apertura temporanea di alcuni uffici in località frequentate dal pubblico solo in particolari periodi dell'anno. In alcuni non frequenti casi le Poste italiane aprirono in passato piccoli uffici o anche solo uno sportello distaccato dall'ufficio postale stabile più vicino, per accettare le corrispondenze dei turisti di passaggio stagionali o inviarono (in qualche caso lo fanno ancora oggi) quotidianamente un furgone postale attrezzato per il periodo di affollamento, interrompendo però il servizio non appena la stagione limitava o impediva l'attività turistica. In un passato non lontano tali occasioni in Italia venivano ricordate anche con speciali bolli postali : nel caso di furgoni postali attrezzati, il bollo presentava la dicitura "Ufficio postale mobile" (ciò avviene ancora oggi in concomitanza di manifestazioni che richiamano molta affluenza turistica, sportivi o pellegrini), e nel caso di uffici o sportelli distaccati da uffici postali stabili vicini (tra il 1950 ed il 1975), riportava la scritta lineare "Sportello avanzato di ...." sui rari invii pregiati partiti da quegli uffici aperti solo stagionalmente.

STAMPA - Sostantivo. Oltre ad indicare un'opera grafica generica ed un particolare oggetto postale per lungo tempo tariffato in modo proprio (dalle origini al 2001), nel caso principale che ci interessa indica il complesso delle operazioni fisiche necessarie a produrre degli stampati in numerose copie a mezzo di macchine e, nel caso di documenti scritti, con caratteri mobili riutilizzabili o anche con altre tecnologie. La stampa dei giornali, dei libri ed anche dei francobolli è una lavoro complesso, che distingue metodi e sistemi in relazione al prodotto che deve nascere, che richiede alta specializzazione e grandi investimenti. La lunga storia della Stampa nasce tradizionalmente in Germania per idea di J. Gutemberg (si sta oggi discutendo se riferire a Lui o ad altri – personaggi piemontesi della provincia di Cuneo - la primogenitura dei caratteri mobili) ma ha avuto da quel giorno ovunque grande sviluppo ed una notevole serie di esperienze sui metodi da adottare sopratutto per ridurre i costi di produzione o per migliorare la qualità dei diversi prodotti richiesti dal mercato della grafica. In relazione infatti alla qualità del prodotto grafico, la stampa impiega metodi e macchine tanto più complesse e costose quanto più il prodotto finale è pregiato. In altre parole la qualità del prodotto finale condiziona il metodo di realizzazione, i materiali, i costi, la specializzazione della stamperia ed anche la clientela di destinazione. I francobolli (ed in parte la posta) dipendono strettamente dalla stampa, ma sono prodotti che richiedono processi produttivi particolari, molto specializzati e protetti (essendo carta valore) tanto da esser realizzati da stamperie speciali, in genere di Stato, che della produzione artistica, molto accurata ma anche quantitativamente e qualitativamente importante fanno il loro emblema. Ricordiamo i principali metodi di stampa utilizzati nella produzione filatelica : Litografia, Tipografia diretta ed indiretta (offset), Flessografia, Calcografia, Rotocalcografia, Serigrafia e altri meno noti da questi derivati (vedi le rispettive voci in questo stesso testo). Nel corso del tempo tutti questi metodi sono serviti per produrre i francobolli italiani. L'importanza filatelica del metodo di stampa è talmente grande che quando improvvisamente un metodo fu sostituito con un altro nella produzione dello stesso francobollo, i due francobolli dallo stesso aspetto esteriore, hanno nei cataloghi numerazione diversa.

STAMPARE - Verbo. Indica l'azione tecnica necessaria per produrre stampati, ossia il produrre immagini e scritte su superfici in numerosi multipli, utilizzando vari sistemi tecnologici. Ciò anche se la parola è fortemente riduttiva per tutte le altre componenti tecniche e produttive necessarie per realizzare uno stampato finito impiegate complessivamente. Infatti in filatelia quando si dice p. es. "i francobolli furono stampati il...., per.... ecc." si incorporano in una sola voce tutte le operazioni tecnologiche necessarie alla sua produzione, compresa la stampa , sottintese nel linguaggio comune perchè la stampa della vignetta è considerata la parte preponderante della realizzazione.

STAMPATELLO - Sostantivo e aggettivo. Tipo di scrittura manuale che imita i caratteri della stampa a macchina. Tale tipo di scrittura è spesso richiesto per compilare a mano moduli e documenti che devono essere chiaramente interpretati da tutti o meglio da persone non specializzate nell’interpretazione di caratteri calligrafici manuali altrui o non familiari. Lo stampatello può essere sia minuscolo che maiuscolo, diritto o inclinato e di altri tipi (gotico, arabo, cirillico, latino ecc.) in relazione alla cultura e all’area da cui proviene lo scritto. Quando alcune persone sanno che la loro calligrafia è confusa incerta o difficilmente interpretabile, preferiscono negli scritti che passano nelle mani di sconosciuti, come ad esempio negli indirizzi sulla posta, utilizzare i caratteri stampatelli (aggettivo) per evitare errate interpretazioni, errori e, nel caso della posta, anche la sua eliminazione fisica.

STAMPIGLIATURA - Sostantivo. Con questo nome si intende una soprastampa privata breve e sintetica, in genere un nome, un marchio, un logo, una sigla o simile, applicata sulla superficie visibile di oggetti e cose per permettere di riconoscerne l'origine, la provenienza e/o la fabbricazione. Le stampigliature in genere si applicano a prodotti finiti e collaudati, ossia quando il fabbricante è certo che il prodotto risponde a delle caratteristiche stabili di qualità e non presenta difetti in quanto lo scopo della stampigliatura è quello di pubblicizzare il nome del costruttore presso coloro che utilizzano o di altri che vedono utilizzare gli oggetti stampigliati. I francobolli e la posta da collezione non hanno bisogno di essere stampigliati dai costruttori (che però spesso appongono il loro marchio insieme alla stampa) ma possono esser stampigliati da altre persone o aziende che li hanno esaminati e che si sentono di garantire la loro originalità e provenienza. Queste stampigliature indelebili, in filatelia sono in genere effettuate con piccolissimi timbri e con inchiostri ad acqua sul retro dei francobolli o in un angolo degli invii postali e segnalano il nome del commerciante filatelico o del perito o di un noto personaggio del mondo filatelico, che ha esaminato e classificato il pezzo e che ne garantisce non solo la provenienza ma anche l'autenticità. Talvolta le stampigliature sono soltanto un vezzo personale di qualche collezionista e sono un modo per vantare ai successivi possessori o un primigenio possesso o l'abilità di averlo scoperto per primo o che proviene da un archivio noto e garantito. Questo tipo di stampigliatura non si deve confondere con le firme dei periti o di specialisti (in genere cancellabili) ma per molti si avvicinano al concetto di garanzia peritale, mentre per altri sono solo un narcisismo del possessore. La stampigliatura di francobolli sistematica effettuata da commercianti per pubblicizzare il loro nome e la provenienza è oggi una pratica abbandonata, ma nelle collezioni datate esistono quasi sempre degli esemplari siglati : in genere sono considerati garantiti (se la stampigliatura non è stata falsificata) e datati, in quanto il loro primitivo acquisto fu effettuato da un commerciante noto e risale in genere ad una data compresa fra il 1920 ed il 1950 ma esistono eccezioni di epoca precedente e successiva. In qualsiasi caso "stampigliatura" non può esser confusa con "soprastampa filatelica" che nel senso comune è una stampa ufficiale e non privata successiva a quella originaria effettuata dalle autorità postali competenti o da altre autorità (p. es.militari in caso di occupazioni) per modificare, aggiungere o cancellare qualche dato contenuto nel francobollo (vedi voce propria).

STATALE - Aggettivo e in qualche caso anche sostantivo. Come aggettivo indica che la persona a la cosa a cui si riferisce, appartiene o è gestita dallo Stato. Come sostantivo indica una persona che serve professionalmente lo Stato e ne riceve compenso. Gli impiegati postali fino al 1996 erano degli Statali (impiegati dello stato) ma da quando le Poste, in Italia o altrove, sono state privatizzate hanno cambiato definizione : sono diventati funzionari di aziende private ma di interesse pubblico, la cui figura professionale ha caratteristiche leggermente diverse da quelle del funzionario di una azienda privata che ha responsabilità soltanto verso il suo datore di lavoro. Per questo motivo alcuni reati perpetrati da funzionari addetti a lavori di interesse pubblico sono valutati dai tribunali in modo diverso e più severo di quanto effettuato per gli stessi reati compiuti da funzionari di aziende private.

STATALIZZARE o STATIZZARE - Verbo. Indica una grande operazione economica, non sempre gradita a molti, che trasferisce la proprietà di qualche bene o di aziende o di attività strategiche per la comunità dalla proprietà privata a quella pubblica. Il controllo delle attività più importanti è stata fin dalle origini delle nazioni moderne riservata allo Stato che disponendo di grandi capitali e di potere legislativo può indirizzare, migliorare, ampliare interi settori economici, politici o di altra natura che hanno un forte interesse strategico e sovranazionale (p.es. l'esercito, le comunicazioni ecc.). Lo statizzare, o meglio il nazionalizzare anche le maggiori imprese private oltre alla maggior parte dei servizi, fu una pratica frequente presso molte nazioni ad ispirazione socialcomunista nel secolo scorso, ma dal 1990 l'espandersi della crisi economica dell'URSS (nazione socialcomunista lieder) ed altre situazioni simili maturate in tutto il mondo quasi contemporaneamente per l’espandersi delle spese gestionali di enti divenuti sempre più grandi, fiscali e quindi sempre meno controllabili, hanno provocato ovunque la tendenza ad effettuare delle operazioni di segno inverso, ossia sono già o sono in procinto di essere denazionalizzati o destatalizzati con l’aiuto finanziario degli stati stessi. Ciò deriva dal fatto che le imprese private destinate più adatte a realizzare degli utili d’impresa, vengono gestite con meno dispersioni e sprechi e producono più e meglio di quanto in genere fa un ente statale. In questa ottica l'Italia tra il 1997 ed il 2002 ha gradualmente privatizzato le Poste (ha creato una SpA) ma seppur dispone di un sistema postale sufficientemente avanzato, ricorda con rammarico, i 150 e più anni di Posta pubblica di Stato, più precisa, puntigliosa ed efficiente di quella attuale.

STATO - Sostantivo. Ha diversi significati, uno dei quali di stretto interesse filatelico, riferibile alla classificazione dei francobolli degli antichi Stati italiani. Lo stato è in genere la condizione fisica, spirituale, economica, mentale ecc. o anche il grado, la posizione sociale o giuridica (stato sociale) in cui una persona o un ente e perfino qualche oggetto si trova (stato solido, liquido ecc.). Nel senso più lato, in genere scritto con la "S" maiuscola, indica la "Cosa Pubblica" ossia il potere sovrano che guida una popolazione ed un territorio, che formula leggi e le fa rispettare anche con la forza. In filatelia "lo stato" indica comunemente la condizione in cui si trovano i francobolli (buono, cattivo, pessimo stato ecc.), ma è anche un indice di classificazione specializzato dei francobolli antichi.

STAZIONE - Sostantivo. Luogo ove si fermano, sostano, si avviano ecc. veicoli di vario genere adibiti al trasporto di merci e passeggeri (stazioni marittime, ferroviarie, ecc.) o dove le persone trovano soggiorno ed assistenza (stazioni climatiche, termali, balneari ecc.) o ancora dove si effettua qualche servizio pubblico (stazione radio, meteorologica, carabinieri e polizia, ecc.). Le stazioni sono dei riferimenti importanti per la popolazione residente e per i viaggiatori non solo perchè sono in genere presenti in ogni città e cittadina di una certa dimensione ma anche perchè in esse sono concentrati i principali servizi pubblici o utili al pubblico come le Poste, i cambiavalute, le banche, il soccorso, la polizia, ecc.. Grazie a queste caratteristiche molti uffici postali, e in conseguenza molti bolli postali, contengono nella loro denominazione la parola "stazione" che li rendono caratteristici e ricercati da un collezionismo marcofilo specializzato. Alcuni di questi bolli sono molto rari, costosi e ricercati : ad esempio i bolli delle stazioni radiomarittime e radiotelegrafiche (Genova p.es.), che si occupavano di inoltrare posta sul territorio italiano interno (lettere e telegrammi) ricevuta via radio o telegrafo dall’estero o da grandi distanze, come da navi in navigazione, negli anni '20/'60 del secolo scorso.

STELLATO - Aggettivo. In genere riferito al cielo notturno ma anche utilizzato in filatelia quando connesso a francobolli o a carta filatelica italiana repubblicana del tipo a tappeto di stelle. In particolare ha avuto uso nella definizione di un tipo di falsificazione del Gronchi Rosa (il Rosa stellato) scelta da un noto commerciante filatelico italiano in cui le stelle che compaiono nella filigrana (falsificata anch'essa) sono particolarmente appariscenti ed evidenti.

STELLA/E - Sostantivo. Fondamentalmente è un corpo celeste luminoso che brilla di luce propria, ma ha anche altri significati derivati (attrici famose, tipo di imbarcazione ecc.), tra cui anche un preciso significato filatelico legato ad un tipo di filigrana contenuta nella carta di molti francobolli italiani del periodo repubblicano. In questo caso la parola viene comunemente detta al plurale (stelle) sottintendendo un "tappeto di stelle" ossia una superficie cartacea che in trasparenza lascia vedere numerose stelle a 5 punte tra loro vicine e disposte in un certo ordine. La filigrana "stelle" nacque all'inizio del 1955 per sostituire la filigrana "ruota"; consisteva in una serie di file parallele di piccole stelline, visibili in trasparenza, distanziate (sulla stessa linea) di 11,2 mm. da centro a centro. Le file presentavano alternativamente l'inversione dei vertici delle stelline, costruendo in questo modo una serie di disegni simmetrici caratteristici. Nel tempo, a causa di una variazione della lavorazione della carta (da una lavorazione in tondo si passò ad una lavorazione in piano), e ad uno spostamento del luogo di fabbricazione, il parallelismo delle file di stelle, pur mantenuto, cambiò di direzione (inclinazione), dando luogo a carta filigranata sempre a tappeto di stelle simile al precedente ma diverso. A causa di queste differenze la filigrana stelle si divide in vari tipi (nota bene - la filigrana si guarda capovolgendo orizzontalmente i francobolli) : I tipo (file parallele verticali, stelle molto ben visibili con due sottotipi : allineamento verticale e allineamento orizzontale), II tipo (file parallele inclinate di 65° e di 25° a destra e a sinistra, III tipo (file parallele ma con posizionamento di stelline su file alterne con vertici ruotati di 15/25° con 8 possibili diversi posizionamenti - 65° destra bassa, 65° destra alta, 65° sin. bassa, 65° sin. alta, 25 ° destra bassa, 25° destra alta, 25° sin. bassa e 25° sin. alta), IV tipo (simile al primo tipo ma con stelle meno definite e quindi meno visibili). Tutti i francobolli repubblicani dal 1955 in poi hanno utilizzato carta con filigrana a tappeto di stelle; salvo eccezioni e varietà fu utilizzata carta del I tipo tra il 1955 ed il 1961, del II tipo tra il 1956 ed il 1958, il III tipo nel 1958, del IV tipo a partire dal 1961 ed ancora in uso all'inizio del 3° millennio. A causa della contemporaneità di produzione dei diversi tipi di filigrana stelle, alcuni francobolli (specialmente alcuni ordinari definitivi) sono stati prodotti con carta dalla diversa filigrana tripo stelle. Per maggiori dettagli e per notizie più approfondite, leggere le appendici o le premesse dei cataloghi filatelici più importanti o alcuni articoli di letteratura specializzata dedicati alla materia.

STEMMA - Sostantivo. Insegna di famiglia nobile o emblema di associazioni e simili, in genere di forma rotonda, scudata od ovale contenente un disegno simbolico colorato e in molti casi anche delle brevi frasi. Viene utilizzato da chi ne vanta il possesso per indicare il censo o l'appartenenza ad un gruppo sociale. Molta carta da lettere, più frequentemente del passato che del presente, fu prodotta per conto dei nobili con lo stemma di famiglia e fu utilizzata non soltanto per vantare antichi e nobili ascendenti o ricchezza ma sopratutto per garantire il contenuto del testo e le firme degli scriventi. Nel lontano passato la carta da lettere con stemmi o simboli del mittente erano garanzia anche del potere e potevano sostituire la carta bollata di stato o del potere. L'uso postale di stemmi ebbe un particolare e grande sviluppo nei secoli passati quando le lettere erano chiuse con ceralacca o con altri metodi che richiedevano una compressione a secco o a caldo. La sigillatura a caldo era effettuata con sigilli metallici schiacciati a mano sulla ceralacca fusa con il fuoco e colata sui lembi accostati della carta ripiegata sul dorso delle lettere ; quella a freddo, detta anche a secco, era effettuata con piccoli torchi a leva o a rotazione o direttamente sulle lettere ormai chiuse o su frammenti di carta che venivano all fine incollati al verso delle lettere. I sigilli riproducevano in genere e in piccola dimensione lo stemma o il blasone del mittente indicando a tutti chi fosse lo scrivente. La rottura del sigillo sulle lettere poteva essere effettuata solo dal destinatario mentre rotture prima dell'arrivo indicavano che la comunicazione era stata violata. Oggi l'applicazione di sigilli con stemmi o emblemi ha ragioni soltanto coreografiche o simboliche e viene sopratutto effettuata per vezzo o per garanzia su documenti di una certa importanza (in genere atti pubblici) ; fa eccezione la posta assicurata che per le Poste pubbliche richiede l'applicazione di sigilli di garanzia personalizzati dei mittenti (non obbligatoriamente degli stemmi ma anche soltanto delle firme) per gli invii di maggior valore dichiarato pur esistendo ormai altri sistemi di sicurezza aggiornati alle tecnologie postali attuali (nastri adesivi di sicurezza). Lettere con sigilli ancora integri del lontano passato possiedono un plus valore rispetto a lettere coeve prive di sigilli o con sigilli frantumati e/o illeggibili. Oltre ad una serie di approfonditi studi sugli stemmi e sulla nobiltà (studiati e classificati dall'Araldica) esistono appassionati collezionisti di stemmi sotto forma di adesivi a stampa ma anche di sigilli a secco o in ceralacca ancora applicati alle lettere.

STENOGRAFIA - Sostantivo. Sistema di scrittura veloce che si avvale di abbreviazioni e di segni convenzionali, insegnato sopratutto in particolari scuole specializzate nella conduzione aziendale e commerciale. E' un sistema utilizzato per la dettatura rapida di testi, sopratutto conosciuto da personale di segreteria di manager aziendali che è comunque sconosciuto ai più e che quindi risulta generalmente criptico e illeggibile. E' stato utilizzato in passato anche nella scrittura di corrispondenze aperte riservate, criptate o condensate ; oggi è stato superato da altre tecnologie (dittafoni, computers vocali, ecc.) e si sta quindi perdendo. E' comunque possibile trovare corrispondenze degli anni '40/'70 del secolo scorso scritti in questo modo che non contengono segreti ma solo comunicazioni riservate di tipo commerciale utili all'epoca, da considerare delle curiosità, di cui è quasi sempre inutile tentare la decifrazione.

STEREOSCOPIA/PICO - Sostantivi e aggettivo derivato. La stereoscipia è la visione o la riproduzione di immagini in tre dimensioni e non in due (come nella fotografia, nei disegni, ecc.). Una immagine stereoscopica possiede una profondità di campo simile a quella reale e si ottiene attraverso artifici ottici, normalmente attraverso lo stereoscopio, uno strumento ottico binoculare attraverso il quale due immagini gemelle guardate contemporaneamente si sovrappongono restituendo una sola immagine in rilievo (tridimensionale). La fotografia tridimensionale si effettua a mezzo di macchine a due obiettivi simultanei che impressionano contemporaneamente due negativi e che restituiscono due immagini identiche, da osservare, dopo il loro sviluppo, attraverso un apparato ottico binoculare che restituisce una sola immagine in rilievo. Possono essere anche realizzate delle immagini in due dimensioni (su carta piana) che osservati con particolari occhiali, detti anaglifici, permettono la loro sovrapposizione visiva restituendo all'occhio umano una sola immagine a tre dimensioni e a colori. E' il caso di un francobollo italiano stampato nel 1956 che presenta il globo terrestre emergente dal piano della carta a mezzo della stampa di due immagini gemelle di diverso colore che, congiunte attraverso gli occhiali anaglifici, mostrano la sfera terraquea a colori e in rilievo. Fu venduto agli sportelli postali insieme agli occhialini che permettevano di osservare l'effetto tridimensionale. Anche il cinema ha utilizzato questa tecnica per impressionare gli spettatori, ma da qualche anno, a parte usi scientifici e fotografici particolari, il sistema è stato abbandonato, superato in parte dalla olografia, una tecnica ottica e di stampa simile ma non equivalente, meno costosa ma forse meno reale e con altre caratteristiche, utilizzata anche nella produzione di francobolli (Usa, San Marino, ecc.) che non richiede l'uso di strumenti binoculari per la visione. L'uso degli occhialini anaglifici richiede un adattamento dell'occhio umano alla visione e quindi necessita di una visone prolungata non sempre gradita e tollerata dall’osservatore.

STEREOTIPIA/TIPO - Sostantivi. Procedimento di stampa effettuato a mezzo di lastre fuse su speciali matrici adatto a produrre immagini sempre identiche ed immutabili. Lo stereotipo invece è una figura, una immagine tipica con caratteri costantemente simili. Nel linguaggio comune le due parole vengono utilizzate per indicare tipi di figure ed anche di individui somiglianti, praticamente riconducibili ad una stessa matrice. Genericamente si possono riferire anche ad uno stesso stile o al modo con cui si presentano cose e persone. In filatelia hanno poco significato ma indicano che alcuni francobolli hanno lo stesso aspetto anche se l'immagine contenuta nella vignetta è diversa. Ad esempio i francobolli dell'emissione Castelli appartengono allo stesso stereotipo in quanto hanno stessa forma e simile tipo di espressione grafica pur essendo stati disegnati da artisti diversi e pur avendo colori, scritte e vignette diverse.

STERLINA - Sostantivo. Unità monetaria inglese detta anche "Lira sterlina" suddivisa in 100 "pence". Fu inventata nel 1817 e fu prodotta in monete d'oro ancora oggi in limitato corso legale. Fu ed è utilizzata anche in tutti i possedimenti inglesi ma è anche il nome di altre monete nazionali (Cipro, Egitto, Irlanda, Malta, Siria e Sudan) ove l'influenza britannica passata fu notevole. Le sterline di queste nazioni devono essere sempre accompagnate da un aggettivo che ne indica la provenienza (Sterlina maltese, irlandese, egiziana ecc.) in quanto hanno potere di acquisto, cambio ed uso tra loro diversi. La centesima parte di una sterlina è anche denominata "Penny" nome glorioso e storico per l'origine della posta a tariffa unica sul territorio nazionale inglese, maestra per tutto il mondo. La "Penny Post" era il nome del sistema postale inventato da Sir Rowland Hill nel 1839/40 quando appunto nacque il primo francobollo al mondo che, se applicato in partenza alle lettere del primo porto dirette ovunque all'interno della Gran Bretagna, poteva renderle franche fino a destino. La sterlina inglese ha anche altre denominazioni e suddivisioni : si scrive £ ma si chiama anche "Pound", è suddivisa in 100 pence, ma anche in scellini (1£=20 scellini) che a loro volta valgono ciascuno 12 pennies. Altre monete inglesi sono : la mezza corona = 2 scellini e 1/2, il Fiorino = 2 scellini, il mezzo scellino= 6 pence o sixpence, il 3 denari = 3 pence o anche threepence, e la ghinea = 21 scellini. Quest'ultima moneta non circola più ma è ancora usata nel linguaggio forbito o nell'indicare prezzi di merci di lusso o parcelle di medici e avvocati. Sui francobolli inglesi, di molte sue colonie e di altre nazioni ad influenza inglese si leggono spesso anche simboli abbreviati come "d"= pence, "s"= scellino e "£"= sterlina.

STILOGRAFICA/O - Aggettivo ma spesso aggettivo sostantivato. Al femminile indica nel linguaggio comune una penna per scrivere a mano, composta da un pennino metallico collegato, attraverso un distributore/dosatore, ad un piccolo serbatoio portatile contenente una riserva di inchiostro molto fluido. Questa piccola macchina per scrivere fu inventata poco prima del 1900 per disporre di un mezzo di scrittura portatile, comodo e sicuro, non dipendente da materiali da scrivania. Fu un grande passaggio nella storia dello scrivere che ebbe un grande sviluppo tra il 1900 ed il 1960. Oggi la stilografica è stata superata in sicurezza e praticità dalle penne a sfera, le così dette Biro, che sono ormai il mezzo di scrittura manuale più comunemente utilizzato. Attualmente la penne stilografiche sono sopratutto degli oggetti di lusso e sono utilizzate spesso solo occasionalmente da persone di cultura medio superiore non tanto perchè il loro uso è considerato poco pratico dalla massa, ma per il fatto che le generazioni più recenti non l'hanno vista usare da altri. Nella storia della posta la penna stilografica, a causa del tipo di inchiostro adatto, della piega e della forma dei pennini e del sistema scolastico di insegnamento della calligrafia è un indicatore d'epoca in quanto fu un mezzo di scrittura molto utilizzato nella prima metà, e poco più, del secolo scorso. La scrittura derivata è caratteristica e si distingue da quella della penna intinta nei calamai per avere una grande continuità e regolarità di distribuzione dell'inchiostro, e da quella della penna Biro (non provocando solchi sulla carta), e quindi permette spesso, insieme ad altri elementi della lettera, di stabilire grossolanamente l’epoca di scrittura. Non è infatti possibile che una prefilatelica o una lettera degli antichi Regni sia stata scritta con una biro o una stilografica, mentre è raro che una lettera attuale sia stata scritta con una stilografica. Anche gli inchiostri adatti alle penne stilografiche sono grossolanamente databili avendo caratteristiche pratiche riconoscibili : dovevano e devono ancora oggi infatti possedere grande fluidità, sono semitrasparenti, non devono contenere grumi o particelle solide che impedirebbero lo scorrere dell'inchiostro stesso nei piccolissimi tubicini e nelle fessure della penna ed hanno o ebbero colori caratteristici. In conclusione gli inchiostri stilografici e le penne stilografiche sono dei buoni indicatori d'epoca per stabilire la coincidenza dei dati postali con quelli della scrittura del messaggio e degli indirizzi scritti sulle corrispondenze.

STIMA/MARE - Sostantivo e verbo derivato. Oltre ad indicare un apprezzamento, un pregio, un rispetto per alcune persone, più comunemente indica una valutazione economica e venale di cose e di oggetti per stabilire le sue caratteristiche oggettive e sopratutto un prezzo di mercato. La filatelia infatti necessita spesso di stime per consentire lo scambio o la vendita del materiale collezionabile. L'azione dello stimare è effettuata da esperti o da periti che avendo visto molto materiale filatelico conoscono la rarità e l'ofelimità dei francobolli e della posta e quindi possono indicare, secondo il loro parere, a quale cifra può esser scambiato il materiale stesso. I cataloghi filatelici indicano annualmente una stima del materiale filatelico da collezione di media qualità, hanno notevoli influenze sull'aspetto mercantile del collezionismo e possono quindi fornire dati giusti ma anche tendenziosi e non reali. In genere comunque i cataloghi forniscono una stima ragionevole e affidabile del materiale esistente in numerosi multipli e sono la base della maggior parte delle contrattazioni mercantili tra collezionisti e tra collezionisti e mercanti. Quando però il materiale è insolito, raro o anche soltanto particolare e non contenuta nei cataloghi, diventa necessaria la stima di un esperto per evitare valutazioni errate, incerte o dubbie.

STIRARE - Verbo. Tirare o comprimere un oggetto con forza per distenderlo. Tale azione si compie su oggetti sottili, stropicciati (come panni e carta) anche a mezzo di strumenti che utilizzano il peso, l'aria compressa, il vapore e il calore, o alcuni di questi sistemi tra loro combinati, per ottenere lo spianamento delle superfici. Stirare o quindi spianare le superfici di francobolli e sopratutto di posta si effettua per rendere la loro carta esteticamente più godibile e quindi per apprezzare del materiale che nel tempo ha subito traumi e pieghe che lo deturpano. Se da un lato lo stirare tende a recuperare materiale danneggiato, dall'altro tende anche a rivalutarlo commercialmente nascondendo spesso il trucco della spianatura forzata che talvolta lo danneggia. Molti infatti sottovalutano l'azione del peso, del calore e del vapore o di più elementi fisici combinati per spianare la carta, azione che tende a raddrizzare le fibre di cellulosa piegate e sempre spezzate, ma che riduce la consistenza e la durata di vita del tessuto cartaceo. Le fibre di cellulosa che compongono la carta sono cristalline, si spezzano facilmente piegandole, non si risaldano col raddrizzamento e si frantumano sempre di più con qualsiasi manipolazione anche lieve e quindi rendono col tempo la carta sempre più debole e più fragile. Inoltre l'azione del calore intenso, ad esempio, portata con un normale ferro da stiro domestico che facilita la spianatura a caldo/umido, tende a cuocere la cellulosa (che caramella e che quindi tende ad imbrunire) e ad invecchiare artificialmente la carta. I danni provocati da una spianatura delle pieghe con un ferro da stiro domestico usato senza esperienza e sopratutto con insistenza per migliorare il risultato, sono gravi e rappresentano spesso un inganno (mai dichiarato) per colui che acquista materiale artificialmente spianato. La stiratura viene talvolta anche impiegata per ridurre la dimensione di documenti postali di grandi misure, creando nuove pieghe forzate ed eliminando quelle originali. Se non si attuano particolari accorgimenti (p.es. inserimento di panni lievemente umidi tra carta e ferro da stiro a temperature non elevate) la carta stirata assume un aspetto lucido e ceroso irreale per molta carta datata. I danni provocati da stirature scorrette sono irreversibili e quindi è possibile che apprezzabili tentativi di recupero di materiale pregiato, approdino a insuccessi clamorosi. Ciò accade o è accaduto più spesso in passato per recuperare e per render di aspetto più gradevole del materiale prefilatelico che dopo la stiratura appare piuttosto lucido, talvolta leggermente imbrunito e sovente con danneggiato sulle ceralacche dei sigilli di chiusura. In molti casi è meglio rinunciare alla stiratura e mantenere le pieghe della carta nello stato in cui si trovano.

STOCK - Sostantivo inglese ma internazionalmente adottata per indicare una ingente quantità di merce conservata, o meglio stoccata (aggettivo italianizzato derivato) in un magazzino in genere rimasta invenduta, che sta invecchiando e che deve essere liquidata a prezzi stracciati per liberare il locale. E' un fenomeno commerciale comune a molte nazione del mondo che interessa una enorme quantità di merci tra cui anche i francobolli. In Italia è anche accaduto per molti francobolli nuovi invenduti dalle Poste intorno alla metà del secolo scorso, quando francobolli ritirati dalla vendita per la scadenza della loro validità postale allora vigente, costrinse il Ministero delle Telecomunicazioni a tentare una vendita “a prezzi di stock” mirata al collezionismo filatelico. Migliaia di francobolli del Regno, conservati in un magazzino come carta valore ormai inutilizzabile ma inserita nel bilancio per l'ammontare del valore di facciale, furono allora messi all'asta in grandi lotti. Essendo molto appetibili dal mercato filatelico commerciale allora in espansione, il Ministero stabilì che la giacenza poteva essere venduta a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di catalogo e li mise all'incanto a grandi lotti con basi d'asta singolarmente modestissime ma comunque consistenti per la quantità di pezzi contenuti in ogni lotto, in modo da interessare solo i commercianti filatelici e tener fuori i collezionisti privati. L'asta ebbe successo, e molte migliaia di francobolli del Regno furono acquistati da investitori e da commercianti del settore, ma i prezzi di catalogo di molte serie e di numerosi esemplari singoli contenuti nello stock subirono negli anni successivi un sensibile calo nelle quotazioni di catalogo, tra le proteste di centinaia di collezionisti privati che videro scendere il valore complessivo delle loro collezioni. L'eco della vendita dello stock ministeriale restò a lungo negli ambienti filatelici italiani, tanto che i cataloghi per decine d'anni proposero gli elenchi dei francobolli venduti dal Ministero in quella occasione per giustificare il mancato incremento di valore che anno dopo anno produce la filatelia. Soltanto negli anni '90, circa 40 anni dopo il fatto, tale elenco scomparve dai cataloghi avendo il mercato superato l'incremento degli esemplari disponibili e l'inflazione compensato le perdite economiche subite. Lo stoccaggio di francobolli invenduti e inutilizzabili per l'Italia ebbe fine nel 1967 quando fu eliminata la data di scadenza di validità dei valori postali ma è possibile che il problema si possa ripresentare se resteranno invendute o dimenticate nelle nazioni dell'Unione Europea quantità notevoli di francobolli dopo il cambio delle monete nazionali in Euro dal 1° gennaio 2002. Attualmente in Italia questo pericolo sembra però scongiurato essendo stato calcolato il fabbisogno di francobolli al 31.12.2001 ed avendo disposto la validità permanente futura degli esemplari residui anche dopo tale data.

STORIA - Sostantivo. E' la narrazione verbale e scritta ( talvolta anche l'interpretazione) dei fatti umani piccoli e grandi che si tramanda di generazione in generazione. Nel senso più lato e importante è la narrazione dei fatti politici, militari, civili, religiosi, economici e sociali dei popoli realmente accaduti e meritevoli di ricordo. Esistono però numerosissime altre "storie" meno importanti ma non meno degne che tramandano il ricordo di fatti più modesti o settoriali che appassionano ugualmente molte persone e che interessano molto la filatelia. La Storia della Posta, delle telecomunicazioni, dei francobolli e via dicendo sono la molla che ad esempio hanno prodotto una grande quantità di collezionisti di francobolli e di posta, di letteratura specializzata e perfino questo stesso testo. La "filatelia" nel suo aspetto storico, che si esprime nello sviluppo della "storia postale" (classe collezionistica a se stante) sono una derivazione della "storia" nel suo complesso in quanto le vicende dei popoli, composte da infinite microstorie, passano anche attraverso la posta e le comunicazioni. Non bisogna però confondere tra loro le diverse "storie" : non è infatti possibile confondere la "storia postale" per la "storia delle Poste" anche se la nostra lingua permette qualche confusione. Non è comunque il caso in questo contesto di effettuare questa lunga e complessa discriminazione che lasciamo ad altri testi, ma ricordiamo soltanto che la storia delle Poste è e rimane la storia dello sviluppo del sistema postale italiano, svizzero, australiano ecc. dalle origini ad oggi mentre la storia postale è una classe filatelica regolamentata per i concorsi filatelici che consiste nel collezionismo e nella descrizione di materiale postale di varie epoche e periodi, prodotto e derivato dalla storia delle diverse Poste nazionali.

STORIOGRAFIA - Sostantivo. Indica l'attività di scrivere opere storiche, sulla base di documenti e secondo particolari criteri di metodo oppure indica anche il complesso delle opere storiche di un certo periodo. Purtroppo il termine si confonde spesso nel linguaggio comune con "storia", ma come dice la composizione stessa della parola il termine indica soltanto il modo in cui si racconta e si scrive una o la storia.

STRACCIO - Sostantivo. Ritaglio o frammento di stoffa già utilizzata che potrebbe esser destinato alla distruzione ma che spesso viene recuperato per altre più modeste funzioni o per riciclare la materia prima di cui è composto. Il recupero degli stracci è stata sempre ed è tuttora una attività lucrosa e di grande utilità in quanto dalle diverse materie prime con cui furono prodotte le stoffe si possono ricreare altri tessuti o altri materiali composti di grande importanza e valore, tra cui anche la carta. La carta di migliore qualità infatti, tra cui anche quella filatelica, la carta valore ed in parte anche quella da lettere, viene ancora oggi prodotta con cotone grezzo di nuova produzione miscelato a cotone derivato dallo sfilacciamento e dalla lavorazione di stracci recuperati, selezionati, e puliti, secondo processi produttivi stabilizzati da secoli, descritti in questo stesso testo sotto altra voce (vedi carta).

STRADA - Sostantivo. Superficie di terreno stretta, lunga, piana ed in genere piuttosto liscia, realizzata con fatica e con strumenti appositi dall'uomo per permettere il passaggio o lo scorrimento comodo e sicuro di veicoli e di persone. La strada è in genere pubblica in quanto viene realizzata a costi sempre molto elevati con denaro pubblico anche se non mancano strade private utilizzate solo dai proprietari o da persone da loro autorizzate. Alcune strade sono particolarmente attrezzate ed assistite, come ad es. le autostrade o le strade ferrate perché sono molto frequentate ed hanno bisogno di continue revisioni per consentire uno scorrimento sicuro. L'importanza delle strade nelle società avanzate o in sviluppo è enorme poichè solo disponendo di strade diventa possibile lo scambio delle merci, il transito delle persone ed anche delle informazioni scritte tra le varie aree abitate del mondo. I sistemi postali organizzati infatti sono storicamente nati sempre dopo che le aree furono attrezzate con sistemi stradali efficienti e sicuri. Il concetto di "strada" può anche essere virtuale anzichè reale : è il caso delle strade del cielo e dell'acqua che sono solo delle tracce su carte geografiche o su schermi televisivi che aerei e navi devono percorrere con precisione al fine di evitare l'allungamento di percorsi o incidenti tra veicoli. Questi percorsi virtuali, fin dall'origine dei servizi postali marittimi ed aerei in alcune nazioni tecnologicamente avanzate, hanno acquistato anche dei nomi o dei numeri per esser distinti l'uno dall'altro. E' il caso per es. delle strade postali aeree degli Stati Uniti e di altre nazioni dal grande sviluppo territoriale che, in numerosi casi passati, erano citati sulle corrispondenze per essere giustamente instradate. Per quanto riguarda le "strade ferrate" i riferimenti postali sono numerosi anche nel nostro paese ma appartengono essenzialmente al passato quando le ferrovie ebbero il loro primo sviluppo e furono attrezzate anche per trasportare la posta. Ricordiamo ad esempio le Strade ferrate toscane (la Leopolda ed altre) che potevano non solo trasportare posta ma potevano anche accettarla esigendone il diritto postale e applicando bolli propri. La posta trasportata su strada ferrata e che contiene sicuri riferimenti a questo tipo di trasporto è oggetto di attivo collezionismo specializzato ed il materiale collezionabile è poco e piuttosto costoso. Anche le strade dell'informatica, nuova scienza emergente, sono virtuali e molto battute : su di esse è anche iniziata a scorrere un fiume di posta in tutto il mondo.
Alcune parole frequentemente utilizzate nel linguaggio postale derivano da "strada" : è il caso, ad esempio, di "instradare" o "instradamento", parole che indicano la direzione che alcuni invii postali devono prendere rispetto ad altri che vanno in direzioni diverse, operazione che viene effettuata dopo una separazione iniziale che divide la posta in partenza in gruppi grossolani aventi appunto ciascuno un instradamento diverso. Oggi l'instradamento postale è in buona parte automatizzato a mezzo dell'utilizzazione di macchine capaci di leggere dei numeri di 5 cifre (i CAP) assegnati ad ogni area o località, che interpretano i codici di avviamento postale scritti sulle lettere accanto alle destinazioni. In Italia i primi due numeri del Codice di Avviamento Postale rappresentano le grandi strade postali che le corrispondenze devono seguire in partenza per essere giustamente instradate, mentre i restanti numeri servono in arrivo per individuare l’area sempre più ristretta ove la corrispondenza deve giungere.

STRADARIO - Sostantivo. In genere è un piccolo ed economico volume contenente l'elenco delle strade di una città o di una località in ordine alfabetico, corredato da informazioni e riferimenti topografici per permettere a coloro che non conoscono la zona di trovare vie e indirizzi. Attualmente gli stradari sono spesso aggiunti ad altri volumi, quali ad esempio le guide telefoniche, ma, dovendo servire anche ad altri scopi più specializzati sono contenuti anche in forme ridotte o selettive, in volumi e volumetti di consultazione rapida, prodotti per ogni tipo di servizi come quello prodotto dalle Poste per elencare i codici postali (Cap).

STRAORDINARIO - Aggettivo. Alternativo ad eccezionale, non comune, speciale, talvolta unico ecc., ma in alcune occasioni indica che il fatto o l'oggetto a cui si riferisce è fuori della norma, insolito, non ordinario e che può perfino stupire. Restando nelle cose filateliche e postali, l'aggettivo è stato talvolta aggiunto alle parole emissione, corsa, trasporto o ad altre del gergo postalfilatelico per indicare una caratteristica in più rispetto a quelle originariamente programmate o per definirne una eccezionale. I fatti postali eccezionali o le emissioni straordinarie non sono frequenti e tutte le corrispondenze che hanno avuto carattere di straordinarietà o che contengono nei bolli o nelle diciture postali la parola "straordinario/a" hanno particolare interesse e significato, talvolta anche grande valore economico. Ricordiamo ad esempio le corrispondenze trasportate con voli speciali o unici, effettuati nel periodo della posta aerea sperimentale, il "corriere straordinario" che trasportò posta eccezionalmente per raggiungere un corriere già partito a cui aggregare posta giunta in ritardo ed il primo volo definito ufficialmente "straordinario" in Italia, il volo Livorno-Roma del 28 giugno 1925 effettuato in occasione del 12° Congresso Filatelico Italiano. Francobolli "straordinari" sono quelli emessi anche in tempi normali all'improvviso senza programmazione, nati a causa di avvenimenti inattesi di grande risonanza e degni di essere ricordati. Citiamo ad esempio, uno per tutti, il francobollo commemorativo di P. Nenni nato all'improvviso nel 1991 per volere politico al di fuori del programma ministeriale già stabilito.

STRAPPO - Sostantivo. Lacerazione artefatta o casuale di un materiale molto sottile, flessibile e poco rigido come ad esempio, la stoffa, la carta, il cellofan, il cartone e simili. I materiali più spessi infatti si possono rompere, spezzare, frammentare, ma non strappare. La carta, ad esempio, tirata da due o più lembi contrapposti anche con una non grande forza tende a strapparsi seguendo delle linee di rottura irregolari, sfrangiate e non nette. La posta presenta spesso degli strappi, dovuti all'azione di apertura degli involucri effettuata a mano senza l'ausilio di strumenti da taglio come forbici o tagliacarte, che deturpano l'insieme e privano talvolta le buste di parti essenziali. I francobolli con strappi anche minimi si considerano rotti e non hanno interesse collezionistico. Anche la perdita di un solo dentino dovuta ad una separazione non accurata di due esemplari congiunti, priva l'esemplare di molto interesse e del normale valore commerciale. Anche se spesso gli strappi si possono riparare, buste e francobolli riparati hanno interesse minore o addirittura nullo rispetto ad equivalente materiale intero e non strappato. Se i francobolli riparati, a cui è stata restituita una estetica perfetta attraverso manipolazioni abili ed accurate, spesso non dichiarata, restano francobolli rotti, le buste o altri documenti postali riparati possono mantenere un buon interesse collezionistico se non sono facilmente sostituibili con altri simili non riparati. Gli strappi della carta di buste e di involucri postali aperti con premura, disattenzione e senza strumenti da taglio possono essere "aggiustati" con adeguati tagli della carta stessa e/o accostando e saldando i lembi sfrangiati dei bordi con collanti o con nastri adesivi in modo da ricostituire un aspetto più gradevole del lato mal aperto ; in tale caso, se la riparazione non è più deturpante dello strappo, il materiale riparato può essere utilmente collezionato anche se il suo valore è comunque ridotto. Le riparazioni accettabili devono essere effettuate in modo poco visibile se gli strappi sono minimi, ma se invece sono di grande estensione o se hanno la necessità di riporti di carta proveniente da altre parti dell' involucro stesso o di altra provenienza, è sempre consigliabile che la riparazione sia visibile e non mascherata o subdola. Negli scambi e nelle vendite è sempre opportuno dichiarare che il materiale è stato riparato e la riparazione, se poco visibile, deve essere indicata. Nelle riparazioni l'uso di carta adesiva è utile solo se il collante non è grasso od oleoso in quanto col tempo e con le alte temperature la colla tende ad infiltrasi nella carta e ad imbrunirla o con collanti colorati o ossidabili che col tempo tendono a cedere colore alla carta su cui sono applicati. Si consiglia di utilizzare nastri adesivi removibili o con adesivo a solvente acquoso (vedi ad es. le linguelle), oppure effettuare le riparazioni con carta sottile, tipo seta, resa adesiva con farina di grano naturale o con collanti di tipo vinilico che in genere nelle condizioni ambientali normali e per lungo tempo non modificano il loro aspetto e la loro consistenza.

STRATO - Sostantivo. Spessore di un materiale distribuito in un modo più o meno uniforme sopra o sotto un'altra superficie di materiale diverso. Oltre ad altri significati che comunque si possono far risalire alla definizione suddetta (p.es. Strato sociale = ceto), in filatelia la parola ha interesse puramente tecnico solo per quanto riguarda la realizzazione dei francobolli e della carta in genere. La carta filatelica è realizzata a strati : se all'origine della produzione filatelica gli strati erano solo due o tre (carta, inchiostri da stampa e gomma) oggi, con l'affinamento delle tecnologie di stampa e per motivi di sicurezza, gli strati di alcuni francobolli italiani si sono moltiplicati. Oltre alla carta e alla gomma esiste ad esempio uno strato di patina inerte, uno strato di vernice fluorescente, talvolta uno strato di fissativo per gli inchiostri di stampa e, in relazione al tipo di stampa, qualche volta anche strati di inchiostri di stampa tra loro sovrapposti. La carta patinata su cui scrivere o stampare, è formata da almeno tre strati, due dei quali simili (patinatura) ed esterni, che aderiscono alle facce contrapposte dei fogli, tra cui è contenuto uno strato sottile di impasto cellulosico, quindi veramente cartaceo, che fa da supporto.

STRIATURA - Sostantivo. Striscia o banda di colore, in genere stretta e lunga, visibile su una superficie di un altro colore che si apprezza alla vista e che interrompe la continuità del colore o dei colori esistenti sulla superficie stessa. Non è infrequente che nei processi di stampa si producano involontariamente, casualmente o per operazioni imperfette o errate sulle superfici stampate a colori o in B.N delle strisce, delle sbavature di stampa, delle macchie allungate che vengono definite come striature. Se non sono prodotte appositamente nel contesto artistico in cui si trovano, le striature sono dei difetti di stampa che richiedono in molti casi il rifacimento dell'artefatto. Spesso però per la loro minima estensione o perché le striature si confondono con gli altri colori, per evitare l'allungamento dei tempi di lavoro e l'incremento delle spese, vengono sopportate e accettate così come nascono, ma nel caso della stampa dei francobolli possono essere oggetto di indagine e di collezionismo specializzato come piccole o grandi varianti rispetto alla normalità. Il tipo di striatura più comune sui francobolli è legato ad un difettoso o più lento essiccamento degli inchiostri di stampa che, appena stampati, possono venire a contatto con altri fogli o con parti della macchina di stampa e quindi possono essere trascinati sulla superficie della carta anche in aree dove non dovrebbero esserci. Altre striature sono possibili per una difettosa distribuzione dei colori stampati in sequenza sulla carta, ma esistono comunque altri motivi connessi con il sistema di stampa utilizzato che sono meno frequenti ma che possono provocare l'infiltramento di colori indebiti su superfici già stampate con altri pigmenti. Le striature cromatiche di piccole dimensioni non hanno grande interesse, ma quelle di più ampia estensione o particolarmente visibili su molti francobolli sono trattate nel collezionismo come varietà.

STRISCIA - Sostantivo o verbo. Nel solo significato che interessa la filatelia indica un numero imprecisato (ma maggiore a due) di francobolli in file verticali o orizzontali ancora congiunti tra loro. Nel caso di produzioni filateliche in fogli, le strisce di francobolli in genere sono composte da 3 a 10 esemplari congiunti, ma possono anche essere di numero molto superiore se si tratta di produzioni in bobine o "per macchinette" (In Italia fino a 1000 esemplari). Specialmente per i francobolli del primo periodo di tutti gli stati, le strisce hanno un valore maggiore della somma dei singoli esemplari che le compongono in quanto col passare del tempo è sempre più difficile evitare di separare esemplari o di romperne e perderne alcuni. Grazie a ciò molti cataloghi presentano in particolari sezioni le quotazioni differenziate di strisce nuove, usate e su busta (particolarmente pregiate e di valore). Salvo macroscopici errori produttivi possibili per i processi di lavorazione utilizzati, alcuni francobolli, esattamente quelli prodotti in bobine, non possono avere altra espressione in multiplo se non in striscia. In questi casi la striscia filatelica di maggiore interesse è composta da almeno 6 esemplari, meglio di 11, in quanto, ma non sempre, i francobolli sono progressivamente numerati al verso ogni 5 pezzi (quelli numerati sono di maggior valore di quelli senza numero) e quindi le strisce collezionate mostrano almeno uno o meglio due numeri consequenziali per dimostrare la loro congiunzione.

STUDIO - Sostantivo. Ha molti significati, tra cui quello di indicare il lavoro mentale per apprendere o è il nome di una stanza nella quale si studia o si lavora, ma può anche indicare un’opera molto tecnica scritta, in genere lunga, complessa e approfondita su un argomento qualsiasi, comunque ben circoscritto, dello scibile umano che può essere oggetto di pubblicazione specializzata. Si può confondere, non sempre a ragione, con "saggio" o con "monografia" da cui si scosta sopratutto per il tecnicismo, in genere molto professionale, dell'argomento e per il maggiore approfondimento del suo svolgimento. La sottile differenza tra saggio e studio sta anche nella presenza di commenti personali dell'autore nel primo e nella predominanza di dati tecnici o di risultati nel secondo. In filatelia per "studio" in genere si intende un lavoro scritto, non breve (in relazione all'argomento), contenente tutte le annotazioni, le conoscenze, le scoperte, i dati bibliografici, le conclusioni tecniche che si possono trarre esaminando a fondo un argomento specifico (p.es. una emissione, un tipo di bolli postali, una serie di norme tra loro connesse e via dicendo), senza che siano aggiunti molti commenti personali.

STUFA - Sostantivo. Macchina semplice, chiusa ed in genere protetta per produrre calore o per effettuare un lavoro attraverso la combustione di materiali infiammabili. Il più comune tipo di stufa serviva, ed in qualche luogo serve ancora, per scaldare ambienti e locali nei periodi freddi, ma in molte occasioni e in particolari forme ha o ebbe compiti speciali in qualsiasi stagione. Viene ricordata in questo contesto poichè tra la fine del 1600 e fino al 1870,in Europa e nelle colonie, particolari stufe vennero utilizzate dai servizi postali in moltissime località per disinfettare d'ufficio la Posta proveniente da località colpite da malattie infettive. Tali stufe, attraverso la combustione di legna, torba o carbone permettevano l'ebollizione o l'evaporazione di liquidi di varia composizione, che producevano fumi acri e intensi all'interno di piccoli vani della stufa stessa entro cui venivano sistemate le lettere affinchè i vapori ed i fumi prodotti, passando attraverso il vano, uccidessero i “microbi” o qualsiasi altro elemento pericoloso alla salute umana eventualmente veicolato dalla posta. Le lettere ancora chiuse o trapassate da lame o aperte, erano così affumicate o meglio "fumigate", e portano ancora oggi le tracce di quell’operazione : si riconoscono per alcuni imbrunimenti caratteristici conseguenti al trattamento, per le risigillature e per i tagli che subirono. Queste lettere vengono collezionate da specialisti che le distinguono e le valutano in relazione alle provenienze, al luogo ove furono fumigate e sono in genere più pregiate di lettere simili coeve non trattate o con trattamenti che non lasciarono tracce. In alcuni luoghi, le lettere erano fumigate a pagamento contro una tariffa segnata sul loro frontespizio : queste lettere sono considerate tra le più rare e pregiate del settore.

SUCCURSALE - Sostantivo. Sede secondaria, distaccata, dipendente da una principale, di un ente, di un ufficio, di una azienda ecc.. Le Poste Italiane e molte altre nel mondo hanno utilizzato questo nome per denominare alcuni uffici postali sparsi sul territorio che dipendevano da un ufficio principale (che a sua volta dipendeva da un ufficio centrale) ma oggi a causa di varianti dell'assetto organizzativo, societario e legislativo le succursali postali si sono trasformate in filiali per una maggiore responsabilizzazione del personale, in similitudine a quanto si verifica nelle attività aziendali private. Molti bolli postali del passato contengono la parola "Succursale" tra quelle contenute nella corona, in genere seguita da un numero ; ciò si verificava nelle città o in aree in cui esisteva più di un ufficio postale con potere di accettazione e di bollatura.

SUGELLARE/LATURA - Verbo e sostantivo derivato. Nel contesto filatelico in cui siamo sono sinonimi delle parole sigillare e sigillatura, e alternativi ma non equivalenti a chiudere e a chiusura. In realtà il sugellare oltre ad indicare una chiusura più garantita di invii postali già altrimenti chiusi, indica anche l'azione di applicare dei sigilli su qualsiasi documento aperto per darne garanzia di ufficialità. Nel caso che più ci interessa, ossia quello della Posta, indica che le corrispondenze sono state anche chiuse con dei sigilli, bloccandone i lembi ripiegati con maggiore sicurezza e con la garanzia che chi le chiuse era colui che disponeva dei sigilli e quindi che aveva la possibilità, la capacità ed il diritto di farlo. La rottura della sugellatura e quindi dei sigilli applicati alle lettere (realizzati con cera, ceralacca, piume di uccello, spaghi, bolli a secco, colla, ecc.) se non è stata effettuata d'ufficio dalle autorità postali, politiche, amministrative, militari, ecc. (censura), per qualche giustificato motivo, indica al destinatario che qualcuno ha letto il contenuto della missiva ed ha violato fraudolentemente il diritto di riservatezza della posta.

SUGGELLO - Sostantivo. Sinonimo di Sigillo ma con un orientamento più poetico o aulico specialmente quando si riferisce a documenti. Vedi "Sigillo".

SUPERFICE/CIE - Sostantivo. Parte esterna e visibile di qualsiasi oggetto o soggetto che si misura solo con due delle dimensioni spaziali esistenti (larghezza e lunghezza, escludendo lo spessore o la profondità). L'unità di misura è il mq. con i suoi multipli e sottomultipli. In filatelia la superficie ha importanza per alcune questioni come le dimensioni dei francobolli o delle spedizioni postali (vedi bustometro) o anche della carta su cui esporre le collezioni. I fogli da esposizione devono avere superficie standard (23 x 29 cm. con tolleranza di +1,-0 su ambedue le dimensioni). Per quanto riguarda il collezionismo di oggetti postali di grandi dimensioni da contenere in normali fogli d’album o da concorso, è utile ricordare che è possibile effettuare delle riduzioni della carta postale con tagli e pieghe che diminuiscono la superficie avendo però cura di non eliminare nessuno dei dati fondamentali della spedizione e di affiancare una copia molto ridotta dell’intero oggetto. In casi estremi e di particolare significato collezionsitico ed espositivo è anche possibile montare l'involucro ingombrante su due fogli affiancati e uniti tra loro. Tali operazioni sono comunque eccezionali e sconsigliabili ed è sempre preferibile utilizzare materiale di superficie minore al formato A5. I francobolli hanno sempre avuto superfici regolari pur avendo una grande variabiltà di forme. Esistono comunque francobolli rotondi, a forma di cuore, romboidali, esagonali, triangolari ecc., ma la maggioranza ha forma rettangolare, con vignetta verticale o orizzontale, oppure quadrata con uno sviluppo superficiale modesto o modestissimo per evitare di occupare troppo spazio sugli involucri su cui dovevano essere applicati. Superfici geometricamente regolari, essenzialmente quadrate o rettangolari, sono sempre state preferite per ridurre lo sfrido della carta, nobile e costosa, impiegata per la loro produzione. I più piccoli francobolli del mondo sono stati prodotti dal Sud Africa mentre il più grande fu stampato dagli USA a scopo amministrativo.

SUPPLEMENTARE - Aggettivo. Sinonimo di "aggiuntivo", "in piu'". Se connesso a sostantivi, indica che il fatto, l'oggetto, il servizio o altro fu effettuato in più oltre il previsto. In filatelia può esser riferito a emissione, quando nacquero per es., in un momento successivo alla prima nascita, francobolli della stessa serie dal taglio dimenticato o divenuto improvvisamente utile per la variazione delle tariffe avvenuta nel frattempo (si può dire meglio emissione complementare). In un senso più corretto il termine può esser connesso alla parola tiratura se i francobolli, in genere celebrativi/commemorativi e non ordinari, inizialmente previsti e prodotti risultassero insufficienti al bisogno e ne venisse effettuata una nuova tiratura identica, dichiarata e riconoscibile, detta appunto supplementare. Casi di questo tipo sono esistiti anche nella produzione filatelica italiana : citiamo ad esempio alcuni francobolli commemorativi repubblicani (uno per tutti : Salviamo Venezia - supplemento di tiratura), e, nel caso di emissioni ordinarie,la ristampa delle stesse bobine dell’emissione del 1988 dei Castelli del 1988. In storia postale l'aggetivo supplementare fu adottato in qualche caso storico in connessione alla parola "corriere". Per "corriere supplementare" si intende una corsa postale aggiuntiva a quella già effettuata. Ciò può accadere ordinariamente ogni qual volta gli invii sono in numero maggiore a quelli previsti e straordinariamente quando una parte di essi hanno avuto un ritardo di avviamento : ha carattere di ordinarietà se la destinazione della corsa è verso luoghi abituali con cui si hanno scambi frequenti e continui, ma ha carattere straordinario ed eccezionale se la corsa è aggiuntiva ad un'altra che di per se stessa è già straordinaria o unica. In quest'ultimo caso il corriere supplementare ha grande importanza storico postale ed il materiale trasportato, in genere quantitativamente limitato, non solo ha una storia particolare da raccontare ma anche un valore economico non modesto. (Vedi le trasvolate atlantiche ed alcuni primi voli).

SUSSIDIARIO - Aggettivo. In genere connesso a sostantivi del gergo amministrativo. Nel linguaggio postale si connette spesso a "sportello" o a "ufficio", per indicare accessi al pubblico a sportelli o a uffici aggiunti temporaneamente a quelli già esistenti in momenti di emergenza e di particolare afflusso o anche in occasione di importanti manifestazioni e di particolari scadenze sociali e amministrative.

SVALUTARE/ZIONE - Verbo e sostantivo. Ridurre o abbassare il valore o il prezzo degli oggetti o delle merci o anche diminuire il potere di acquisto della moneta corrente. Lo svalutare e la svalutazione sono operazioni economiche di grande rilievo che coinvolgono singoli individui talvolta nazioni intere o anche molte nazioni insieme, in conseguenza ad un forte disavanzo negativo tra debiti e crediti delle loro attività. Se una azienda o una nazione produce meno di quanto consuma ed ha necessità di crediti ripetuti che non ha la capacità di limitare le spese, il suo valore ed il suo patrimonio vengono svalutati. Spesso in questi casi il debito puo' solo essere affrontato con un incremento degli interessi sul debito complessivo, creando una spirale debitoria sempre maggiore ed una situazione di forte dipendenza tra debitore e creditore, presupposti ideali per il fallimento economico e nel caso piu' grande, quello relativo alle nazioni, per la svalutazione della sua moneta. Per le nazioni, la svalutazione monetaria puo' essere strisciante, progressiva, con sviluppo temporale lento, oppure drastica con provvedimenti globali datati. Nel primo caso la moneta vale giorno dopo giorno di meno con un potere di acquisto gradualmente e progressivamente inferiore (caso dell'Italia negli anni 1970/1990), nel secondo caso la moneta da un giorno all'altro modifica istantaneamente, drasticamente ed in genere volontariamente il suo potere di acquisto, riducendolo di molti punti percentuali (caso della Francia negli anni '50). I riflessi economici su tutta la popolazione e sui rapporti internazionali della nazione sono enormi. Nel caso della svalutazione strisciante, merci e servizi richiedono successivi e continui ritocchi delle tariffe e dei prezzi, nel caso della svalutazione concordata e datata, merci e servizi acquistano un valore totalmente diverso, di gran lunga maggiore, che si verifica da un giorno all'altro e che prevede un periodo di grandi sacrifici e privazioni della popolazione. Nel caso postale e filatelico che interessa questa trattazione, i due tipi di svalutazione hanno avuto conseguenze imponenti, specchio della storia nazionale che si sviluppava. Citiamo ad esempio l'Italia per le successive e frequenti variazioni tariffarie postali dopo le due guerre mondiali, la Germania per l'inflazione del 1923 e la Francia che negli anni '50 demonetizzo' i propri francobolli durante la transizione monetaria da franco leggero a pesante, ma esistono infiniti casi che interessano numerosissime altre nazioni che nella loro storia hanno avuto disavventure economiche gravi. I riflessi di questi periodi sono di grande interesse per la filatelia e la storia postale in quanto le comunicazioni scritte sono sempre continuate ma a prezzi e tariffe rapidamente crescenti o variabili (il caso piu' clamoroso fu in Germania negli anni '20, in cui le tariffe postali ebbero variazioni quasi quotidiane) e talvolta anche a moneta diversa (Francia) indipendentemente da eventi bellici diretti e/o occupazioni militari. Il materiale filatelico e specialmente postale nato in questi periodi e' molto ricercato ed e' oggetto di collezionismo complesso e specializzato.

SVOLAZZO - Sostantivo. Tipo di volo ondeggiante ed irregolare tenuto da alcuni volatili selvatici, ma anche tipo di ornamento grafico consistente sostanzialmente in linee ondeggianti parallele sottili e decorate che fu di moda nel 1800 e che ebbe un grande ritorno con il liberty all'inizio del 1900. Ha interesse per un tipo di calligrafia utilizzata nel lontano passato (specialmente negli indirizzi postali o per frasi brevi ma importanti) e sopratutto per un tipo di bollo annullatore che ebbe largo uso nell'antico Regno di Napoli. In questo bollo detto appunto "a svolazzo" realizzato in numerosi multipli simili ma difficilmente uguali per ciascuna delle cittadine che disponevano di ufficio postale di quel Regno, la parola "annullato" era scritta seguendo un andamento orizzontale serpentino e ondulatorio, in qualche caso accompagnato anche da qualche piccolo fregio, in modo da aumentare la misura verticale del bollo e quindi da facilitare l'annullamento di affrancature composte da piu' francobolli. I tipi di "bolli a svolazzo" utilizzati nel Regno di Napoli sono quindi numerosissimi, sono classificati in particolari cataloghi e sono caratteristici delle singole citta' tanto da poter permettere il riconoscimento del luogo di partenza anche in assenza del bollo dell'ufficio di accettazione in genere applicato a vuoto sul frontespizio.

 

il postalista