il postalista
PREMESSA
Lettera
"A"
"B"
"C"
"D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"
|
"S"
SACCO -
Sostantivo. Contenitore aperto da un lato, realizzato in stoffa o in carta o
plastica deformabile, adatto a contenere derrate, merci, polveri o altro alla
rinfusa, dalle più varie dimensioni, adatte al trasporto manuale e all'impilamento
e quindi ad un facile stoccaggio anche in situazioni provvisorie e temporanee o
anche di trasporto veloce. Dopo il riempimento parziale o totale i sacchi
vengono chiusi con cuciture o con cordicelle che impediscano la fuoriuscita del
contenuto. I sacchi sono stati a lungo utilizzati per il trasporto della posta
alla rinfusa ritirata dalle cassette postali, o avviata ai treni, agli aerei e
alle navi dopo esser stata selezionata per destinazione o per direzione. In tale
caso il nome che può assumere il sacco postale è anche "Bolgetta". Attualmente
molti sacchi postali sono stati sostituiti con grandi ceste in plastica che
evitano lo schiacciamento e piegature indesiderate di molte corrispondenze. La
chiusura dei sacchi postali si effettua sempre con cordicelle o nastri a cui
sono allacciati dei cartoncini prestampati, completati a mano, su cui sono
riportati i dati del trasferimento della posta contenuta. In appositi spazi i
cartoncini contengono anche i bolli di partenza (sempre),di transito e di arrivo
delle località interessate dal trasporto(non sempre). I sacchi, a meno che non
siano di piccole o di piccolissime dimensioni, non sono inseribili nelle
collezioni filateliche, ma spesso i cartoncini di accompagnamento possono essere
ammessi nelle collezioni di storia postale specialmente se la posta che
accompagnavano era importante (p.es.posta aerea) ed i bolli su di essi applicati
sono insoliti e rari (p.es. posta militare,bolli di navi o altro).
SAGGIO - Aggettivo e sostantivo. Nel significato
più generico ed utilizzato è sostantivo ed indica un testo letterario che si
occupa di un argomento specifico e lo tratta in modo critico, portando argomenti
a favore e contrari al fine di poter permettere ai lettori di comprendere che
cosa pensa l'autore sull'argomento trattato. Il saggio si può confondere con uno
studio o una monografia, ma contiene anche e sopratutto un aspetto critico,
frutto del pensiero e delle conclusioni dell' autore, che altri testi non
prendono in considerazione. La lettura di molti “saggi” sullo stesso argomento
ma di diversi autori serve per conoscere meglio qualche materia e per costruirsi
una opinione personale su di essa, probabilmente più aderente alla realtà. In un
altro intendimento più aderente al contesto filatelico in cui siamo, la parola
“saggio” indica un tipo di francobolli sui quali la parola è sovrastampata sopra
la vignetta : questi francobolli furono prodotti fino agli anni ’40 dello scorso
secolo da molte amministrazioni postali, compresa quella italiana, per inviare
alcuni esemplari a uffici interno ed esteri (p.es. Upu) o a personalità, come
campioni, per informarli che poco dopo sarebbero stati introdotti al consumo
esemplari simili senza sovrastampa. La sovrastampa inoltre impediva il loro uso
postale, ossia li privava del loro valore di facciale, avendo questi francobolli
solo uno scopo informativo, ma si conoscono comunque francobolli saggio
utilizzati per posta, piuttosto rari e ricercati. Nel corso del tempo alcuni
filatelisti specializzati hanno realizzato pregiate collezioni composte
esclusivamente di “saggi”, ma più spesso questi francobolli sono introdotti
nelle collezioni tradizionali come complemento e arricchimento della parte
introduttiva delle emissioni che storicamente ebbero la sovrastampa.
SALDO - Sostantivo. Pagamento di un conto
inizialmente non pagato o parzialmente pagato. In linguaggio più moderno e
popolare è anche un oggetto che viene venduto fuori epoca o fuori moda, che
rappresenta una giacenza di magazzino e che quindi può esser venduta a minore
prezzo. Anche i francobolli possono esser venduti a minore prezzo di facciale
(francobolli in corso ma non più utili per cause inflattive) o a prezzo
inferiore di catalogo quando rappresentano giacenze finanziarie o fondi di
magazzino (vedi stock di invenduti). Gli stock ministeriali di francobolli
italiani venduti dopo la fine del II conflitto mondiale, sono un esempio
classico di vendite di questo tipo.
SALIVA - Sostantivo. Liquido biologico che si forma
in bocca per il lavoro delle ghiandole salivari, la cui base chimica è l'acqua +
quantità minime di altre sostanze adatte alla digestione o alla demolizione
iniziale degli alimenti (Lisozima,ecc.). Oltre a favorire la digestione, la
saliva serve a diluire gli alimenti solidi masticati e a favorire la
deglutizione. Indipendentemente da questioni di gusto, non sempre gradevole,
connesso alla composizione chimica della gomma filatelica (comunque sempre non
velenosa), in moltissimi casi la saliva serve a umettare la gomma dei
francobolli nuovi per applicarli alle corrispondenze in sostituzione dell'acqua.
In questi casi, oltre alla facile introduzione di sostanze estranee nella bocca
o sulle labbra non sempre salutari, la saliva ne lascia sul verso dei
francobolli delle altre, quelle occasionalmente presenti sulla lingua, che
talvolta danneggiano, sporcano e riducono la durata della conservazione dei
francobolli e degli involucri postali su cui quei francobolli sono stati
applicati. Spesso in questi casi si possono rilasciare dei piccoli frammenti di
cibo o di liquidi alimentari miscelati alla saliva che possono essere attaccati
da funghi e batteri o macchiare e deturpare l'oggetto collezionato (p.es.francobolli
umettati dopo aver bevuto caffè, vino o altro oppure macchiati da rossetto da
labbra). Le sostanze zuccherine ed incolori spesso presenti in bocca (dolci,
caramelle) tendono ad essicare e a cristallizzare rapidamente favorendo col
tempo la formazione della ruggine filatelica (vedi “ruggine”) indotta
dall’attacco di saprofiti. In casi eccezionali ma documentati i francobolli
umettati con saliva possono perfino trasportare malattie e quindi l'umettare la
gomma dei francobolli con la saliva dovrebbe essere per quanto possibile evitato
per questioni igieniche e per una incerta futura conservazione dei francobolli
su busta. Il mezzo migliore per evitare ambedue i problemi (creandone però
altri) è la realizzazione di francobolli autoadesivi che da qualche anno molte
nazioni tendono a prediligere sempre più frequentemente.
SALONE - Sostantivo. Grande sala di un palazzo o di
una casa, adibita ad accogliere molte persone. E’ anche la denominazione di una
grande sala coperta adatta a contenere delle manifestazioni pubbliche dedicate
ad avvenimenti sociali o all'esposizione di merci o oggetti che ammettono
l’ingresso contemporaneo di molte persone e che quindi sono liberamente aperti
al pubblico. Oltre ai noti saloni dell'Automobile e del libro per cui nacquero
anche francobolli italiani, esiste anche il Salone del francobollo in cui
vengono esposti francobolli e collezioni che in queste occasioni non sono
mostrati/e per ottenere riconoscimenti o votazioni (concorsi) ma prevalentemente
per esibirne la loro bellezza, per pubblicizzarli, venderli, e per mostrare
qualche aspetto del loro sistema produttivo.
SALTO - Sostantivo. Esercizio atletico che consiste
nel saltare ostacoli ripetuti, alti, lunghi ecc.. In similitudine si utilizza
questo nome per definire situazioni anomale anche di tipo filatelico in cui una
continuità (di stampa, di dentellatura ecc.) è brevemente interrotta per
ritornare immediatamente dopo alla normalità. In filatelia la parola si usa
essenzialmente per le interruzioni di dentellatura quando la continuità dei fori
presenta nei fogli delle brevi interruzioni in cui la carta non è perforata. Il
difetto di fabbricazione si definisce come "salto di perforazione". La mancanza
di qualche foro della dentellatura rende difficile la separazione degli
esemplari contigui e può provocare strappi indesiderati della carta di qualche
francobollo. L'incidente filatelico produttivo, fin quando furono utilizzati
perforatori ad ago (per l’italia fino al settembre 2003) non fu raro perchè, i
pettini, le barrette ed i blocchi portatori degli aghi di perforazione potevano
presentare qualche ago rotto (spezzato) che, essendo più corto, non poteva
realizzare il foro. La rottura di un solo ago perforatore non provocava ne molto
interesse filatelico ne danni di separazione rilevanti, ma se mancavano due o
più aghi contigui e quindi mancavano molte perforazioni vicine, la separazione
di esemplari contigui diveniva difficile e i francobolli interessati erano e
sono ancora oggi considerate varietà naturali interessanti e buon valore per il
collezionismo. Nel passato per separare francobolli con dentellatura parziale o
assente sono state usate le forbici o lame taglienti al fine di evitare strappi
indesiderati della carta. Alcuni rari fogli possono presentare, se perforati a
gruppi di francobolli e non a blocchi, ampie mancanze di perforazioni che
interessano più file di francobolli non dentellati. Se questi francobolli
presentano una traccia dell'ago perforatore ma non hanno perforato la carta
esistono, le dentellature derivate si dicono "Cieche". Queste si vedono, per
l'impronta leggermente unta o sporca che gli aghi lasciano sulla superficie
della carta senza perforarla, quando i francobolli contigui sono ancora
congiunti fra loro. I francobolli con la traccia della fallita perforazione
hanno dentellatura cieca, ma se non presentano alcun segno sono definiti "senza
dentellatura". Nelle collezioni le due varietà sono accostate e spesso contenute
nello stesso foglio. Essendo i salti di perforazione abbastanza frequenti i
francobolli derivati diventano pregiati solo se presentano "salti" di almeno tre
o più perforazioni consecutive. La parola "salto" può interessare ancora la
dentellatura quando l'apparato dentellatore per un malfunzionamento del divisore
degli spazi, non cade nel punto giusto del foglio. Accade infatti in passato
(fino a quando non furono adottati i dentellatoria fresatura – 2003) che
l'automatismo che permette l'avanzamento della carta produsse spostamenti di
lunghezza inferiore ad una delle dimensioni del francobollo ed il dentellatore
cadde laddove esistevano già dei fori (doppia dentellatura se i fori ripetuti
sono vicini ma non coincidono), ma accadde anche il contrario, ossia che lo
spostamento fosse superiore alla dimensione del francobollo. In quest'ultimo
caso esisteva uno spazio del foglio non perforato tra l'ultimo foro dell'ultima
battuta ed il primo della successiva o tra una fila e la successiva. Questo
incidente si verificava essenzialmente col solo dentellatore a pettine e, in
conseguenza, il difetto di dentellatura si definisce come "salto di pettine".
Ciò non si verificava con i dentellatori lineari o a blocco la cui rottura o il
cui malfunzionamento portava a file intere o a fogli totalmente non dentellati.
Irregolorità dello spostamento del pettine sono stati molto frequenti
nell'ultimo decennio del secolo scorso nei francobolli italiani; in molti casi
sono stati infatti, a causa di guasti al divisore degli spazi di caduta del
pettine, sono stati prodotti dal Poligrafico fogli con francobolli di diversa
larghezza o altezza (dipende dal senso di avanzamento della carta), con
differenze nell'intorno di 2 mm. che si esaurivano all’interno di 10 file, ossia
nello spazio di un foglio. In tali casi molt francobolli si riconoscono per la
presenza di un dente angolare molto più grosso o mancano di uno o due denti. Dal
settembre 2003 questo ripetuto e costante difetto che ha influenzato oltre 10
anni di produzione italiana, è stato eliminato perché la dentellatura è
realizzata col sistema a fresatura che non utilizza barrette, pettini o blocchi
con aghi perforatori.
SALTUARIO - Aggettivo. Indica che qualche
avvenimento accade più volte nel tempo a scadenze irregolari, qualche volta, di
tanto in tanto e senza previsione possibile. Per la maggioranza delle persone di
oggi, scrivere lettere, acquistare francobolli e spedire posta è un fatto
saltuario, perfino poco gradito perchè altri mezzi più veloci ed immediati
sostituiscono le normali comunicazioni con le persone lontane. Nel passato
invece lo scrivere era necessario essendo l'unico sistema per avere contatti con
chi non era a portata di voce e fu quindi necessario che il sistema postale
fosse stabile, fisso e garantito. In periodi più recenti, ancora oggi e
probabilmente nel futuro, alcuni trasporti postali, sono stati, rimangono o
diverranno saltuari quando ad esempio si tratta del trasporto di dispacci
speciali, per destinazioni insolite o occasionali, per servire persone
temporaneamente dislocate in località scomode disagiate o lontanissime (p.es.
uffici filatelici distaccati, posta militare all’estero, basi polari
temporaneamente aperte, ecc.).
SALUTO/I - Sostantivo. Forma verbale e scritta di
convenevoli che le persone si scambiano nell'incontrarsi e nei rapporti
epistolari. Fin dalle origini del sistema postale italiano le corrispondenze
contenenti solo saluti (max. 5 parole), accompagnate anche da una data e dalla
firma del mittente, ebbero un trattamento tariffario più favorevole, in genere
minore delle corrispondenze scritte con molte parole. Tale situazione si è
mantenuta nel tempo fino a quando nel 1996 gli oggetti postali sono tutti stati
pareggiati tra loro e quindi la cartolina solo saluti o scritta, illustrata o
postale, con o senza servizi aggiuntivi è stata pareggiata alla lettera e ne ha
perciò assunto le tariffe. In effetti il lavoro per trasportare e consegnare un
invio con soli saluti o con comunicazioni più ampie è lo stesso e quindi dev’essere
pagato in modo equivalente. Ciò è maturato lentamente nel tempo fino a quando le
Poste hanno compreso che il costo del tempo è maggiore del costi dei mezzi per
poterlo fare.
SANATORIA - Sostantivo. Provvedimento con il quale
un’autorità competente in materia, riconosce e convalida atti o ad azioni
irregolari o nati/e con vizi d'origine o derivati/e dalla cattiva
interpretazione delle disposizioni e dalle norme in vigore. Ciò può accadere
anche per questioni postali. Ne citiamo una per tutte : il 1.7.1990 il diritto
del Recapito autorizzato fu innalzato a 375 L. e tale tariffa entrò regolarmente
in vigore per le agenzie di recapito cittadine che disponevano di affrancatrici
meccaniche contenenti il 5 come ultima cifra, ma per tutte le altre, che invece
disponevano di macchine più moderne con l'ultima cifra 0 (macchine fornite dalle
Poste) non fu possibile rispettare esattamente l'ammontare del diritto e quindi
in qualche caso fu applicato un arrotondamento in più (380 L.) ma più spesso in
meno (370 L.). Alle proteste delle agenzie di recapito seguì qualche tempo dopo
(oltre un mese) un provvedimento di sanatoria per tutti coloro che avevano
arrotondato in meno. Da quel momento il diritto di recapito fu definito per
tutti in 370 L., ma chi aveva affrancato con 380 L. non ebbe alcun rimborso. In
genere si applica una sanatoria quando le irregolarità da giustificare sono
molto numerose e di modesta rilevanza.
SANCIRE - Verbo sinonimo di "approvare", "affermare
ufficialmente", "ratificare", "stabilire per legge". Viene talvolta usato anche
in letteratura filatelica per dire che una legge postale o l'emissione di
francobolli è stata approvata dal Parlamento e quindi è definitiva la sua
esecuzione.
SANGUIGNA - Aggettivo e sostantivo. Nel contesto in
cui siamo interessa solo il sostantivo in quanto è il nome comune di un tipo di
disegno artistico fatto a mano con una certa velocità e grande abilità da
pittori che tracciano su fogli di carta o su tele dei disegni monocromi in
genere di colore rosso mattone, realizzati con matite e/o con gessetti, da
considerare come prodotto artistico a se stante o da utilizzare come prova o
abbozzo di soggetti da inserire in quadri policromi e da riportare su tele o su
affreschi. In questo ultimo caso la sanguigna è da considerare come un passaggio
intermedio tra schizzo e opera finita ed è prodotta dall'artista prima di
realizzare un'opera pittorica di grande impegno e dimensione. Le sanguigne
prendono nome dal colore del disegno che è molto vicino a quello che si
otterrebbe dipingendo o disegnando con il sangue umano o di animale fresco che
imbrunisce essiccando. Ricordiamo,tra le sanguigne più note, i disegni di
Leonardo in parte riprodotti su alcuni francobolli italiani. Le sanguigne
vengono spesso realizzate anche dagli artisti che devono produrre rapidamente
bozzetti di francobolli e quindi sono presenti nella documentazione precursoria
di molti francobolli italiani, conservata nel museo postale del nostro paese in
Roma. Il gessetto o la matita di colore rosso mattone fu anche utilizzata nel
lontano passato per marcare la posta : molte lettere dell’area Veneta del
1600/1700 presentano barrature o altri segni in sanguigna che indicavano in
relazione alla forma e alla disposizione sui frontespizi alcune caratteristiche
postali degli invii (Raccomandato, Pagato, ecc.).
SANITA' - Sostantivo. Genericamente è lo stato di
salute, di benessere fisico e mentale di persone prive di malattie ed infermità.
In un intendimento attuale è anche il nome o il termine riassuntivo di una
Organizzazione e di un Ministero pubblico nazionale e supernazionale al servizio
della salute pubblica. In passato anche se il termine possedeva lo stesso
significato generale, aveva un’importanza molto maggiore perchè la salute delle
persone era molto più a rischio di quanto lo è oggi perchè la medicina era una
scienza ai primordi e i rimedi erano empirici e spesso inutili. Nei secoli
scorsi, quando infuriavano in tutt’Europa le epidemie mortali, per lo
spostamento di persone e cose era necessaria la Fede di Sanità, ossia un
documento che accertava lo stato di salute delle persone e la sicurezza
sanitaria delle merci, senza il quale non era consentito superare i confini e
diveniva obbligatorio permanere a lungo (quarantena) in luoghi riservati (i
lazzaretti) per accertare lo stato di salute delle persone e degli animali o
l’infettività delle merci, compresa la Posta. Questo documento era rilasciato
dal Medico dal Protomedico Capo del luogo o del distretto in genere confinato in
un luogo isolato, il lazzaretto, dislocato al di fuori delle città e consisteva
nella dichiarazione che la persona, gli animali o le merci avevano superato la
quarantena e che quindi non erano affette dalle malattie di cui si temeva
l’epidemia. Questi documenti erano spesso decorati con vignette, disegni,
allegorie di carattere medico sanitario, erano firmate dal medico capo in carica
e bollate con i sigilli dell'ufficio di Sanità locale. Le fedi di sanità avevano
una breve validità, potevano o non potevano esser riconosciute ai confini dei
paese o delle nazioni in cui si voleva entrare, e se non esistevano accordi
sanitari di buon vicinato, il transito era impedito fino ad un nuovo
accertamento dello stato di salute con l’obbligo di effettuare una nuova
quarantena, alla fine della quale era concessa una nuova Fede di sanità. Questi
documenti sono oggi oggetto di collezionismo perchè sono spesso molto belli,
raccontano la storia di una buona parte d’Europa in un tragico periodo, compreso
tra il 1600 ed il 1870. Sono collezionati insieme ai documenti di storia postale
ma possono far parte di collezioni esclusivamente dedicate alla "sanità" o alla
medicina, temi di grande interesse per altri settori del collezionismo.
SANTINO - Sostantivo. Piccolo stampato in carta con
l’immagine di un Santo o un disegno di soggetto religioso, spesso accompagnato
da una preghiera o da qualche invocazione. I santini hanno una lunga tradizione
in ambito religioso cattolico che si sono espansi dopo l'invenzione della stampa
per proporre ai fedeli le immagini delle icone e dei quadri votivi esposti nelle
chiese. Questa secolare tradizione ha permesso la produzione di milioni di
esemplari di immaginette sacre, spesso anche di complessa fattura(policromi,
traforati, in rilevo, ecc.), che il tempo moderno tende a rivalutare come forma
artistica e collezionistica. Esistono infatti numerosi appassionati di questa
particolare iconografia religiosa, assimilabili ai collezionisti di francobolli
o di cartoline, disposti a spendere anche molto denaro per acquistare gli
esemplari più elaborati e più antichi.
SATELLITE - Sostantivo. Oggetto spaziale che gira
in equilibrio gravitazionale intorno ad un pianeta che, se non artificiale, è
classificato dalla moderna astronomia. La Luna è ad esempio il nostro unico
satellite naturale, ma esistono infiniti altri pianeti nell’universo che ne
possiedono più di uno. I satelliti artificiali sono macchine realizzate
dall’uomo dal 1957 per girare intorno alla terra o ad altri pianeti per inviare
dati scientifici, per creare piattaforme adatte alla sperimentazione di
tecnologie industriali, per funzionare da ripetitori radio e televisivi o ancora
per consentire il lancio di altri satelliti e sonde per esplorare lo spazio più
lontano. I satelliti umani tendono ad esaurire il loro compito in qualche anno e
devono quindi essere sostituiti e migliorati continuamente ; sono ormai migliaia
e vengono lanciati con continuità con grande dispendio di energie e di denaro
per effettuare servizi utili alle comunicazioni, alla meteorologia,
all’industria e in qualche caso anche alla difesa militare. Alcuni satelliti
artificiali sono temporaneamente abitabili da ricercatori e scienziati per
sperimentare teorie scientifiche o per produrre particolari materiali in assenza
di gravità nel vuoto naturale a temperature molto basse, che potrebbero comunque
essere prodotti sulla terra a costi infinitamente superiori. Alcuni satelliti
sono stati abitati dall'uomo per lunghi periodi e alcuni altri sono divenuti
delle stabili stazioni di sopravvivenza e di lavoro e saranno le basi per
l’esplorazione profonda del cosmo. Alcuni satelliti del passato sono stati il
fulcro della guerra fredda vissuta dal mondo negli anni '60/'90 del XX secolo e
quindi sono rimasti segreti o nell'ombra della riservatezza militare; alcuni
altri,pochi in verità, sono anche stati sede di uffici postali speciali che
hanno scambiato corrispondenza con la terra. La posta spaziale o cosmica è
quella che ha viaggiato nello spazio e che è entrata ed uscita nei e dai
satelliti artificiali sovietici, russi e statunitensi negli ultimi 20 anni del
XX secolo e che potrà funzionare ancora col progredire della conquista spaziale.
Famosa è la posta scambiata con la Mir, stazione orbitante sovietica e russa,
quella portata nello spazio con gli Shuttel statunitensi e diverrà famosa quella
che nel futuro si scambierà con la stazione spaziale in attuale che alla fine
del 2005 è in fase finale di approntamento (anche col contributo italiano). La
posta spaziale è collezionata dalla filatelia in una sezione a se stante, l'astrofilatelia,
con proprio regolamento e collezioni specializzate. (vedi Astrofilatelia).
SATINATO - Aggettivo. Qualifica una particolare
caratteristica di una superficie che al tatto sembra setosa, ossia che fornisce
la stessa sensazione della seta toccata con la dita. Dal punto di vista ottico
le superfici satinate non sono lucide o specchianti, ma al contrario sono
leggermente opache e tendono a spegnere i colori riflessi essendo superfici
lievemente rigate e abrase. L'aspetto satinato comunque impreziosisce gli
oggetti, specialmente quelli metallici, e li rende costosi perché per sapinarli
bisogna prima luvidarli, iscirli e poi rigali lievissimamente. Le superfici
caratacee setose al tatto o alla vista possono essere utilizzate anche in
filatelia o nella scrittura, si osservano specialmente su buste e carte da
lettera del passato che sono considerate di grande qualità e prospettano lunga
conservazione. Alcune carte però, e spesso anche alcuni francobolli, acquistano
col tempo un aspetto setoso indipendentemente da una fabbricazione apposita. Si
tratta in genere di carta non rigata o abrasa su cui si è appoggiata o da cui è
fiorita una polvere biancastra che aderisce lievemente sulla superfiice, dovuta
o alla presenza di muffe biologiche o all'apporto di polveri appositamente
immesse dall'uomo per evitare un contatto stretto di superficie tra carte
impilate tra loro. Quest'ultimo caso è abbastanza frequente in filatelia in
quanto alcuni collezionisti, pensando di contrastare l'umidità infiltrata tra
fogli di francobolli conservati in contatto tra loro, cospargendoli di polvere
di talco che, con la sua finissima granulosità,permette di realizzare una
microscopica intercapedine tra i fogli, lo scivolamento dei fogli tra loro e
quindi di consentire una lieve areazione delle superfici. Purtroppo l'artificio
non è utile contro l'umidità poichè tutte le polveri sono fortemente igroscopiche
e tendono a concentrare l'acqua. Il talco (o il borotalco, più facilmente
reperibile e più usato in questi casi), oltre a non essere un presidio contro
l'umidità tende a rendere le superfici della carta setosa al tatto e alla vista
e dare alle vignette dei francobolli un aspetto nebuloso.
SBARRA/E - Sostantivo. Asta in ferro o in legno che
attraversa la strada e impedisce di proseguire il cammino o altrimenti un
sistema per chiudere dei passaggi, per bloccare finestre, porte, sportelli, ecc.
Oltre a questo significato comune e ad altri assimilabili, la parola ha
interesse filatelico poiché alcuni segni stampati o apposti con bolli su
francobolli e posta vengono denominati "sbarre". Si tratta in genere di tratti
neri o colorati che per diversi motivi di carattere postale, vengono stampati su
francobolli e interi postali, o inseriti nelle impronte di bolli annullatori.
Vengono applicati sui documenti per coprire alla vista una parte degli scritti
e, talvolta, per sostituire una dicitura o un simbolo con un'altra/o. Nei
francobolli spesso la presenza di sbarre o sbarrette serve per cancellare il
valore di facciale, e per sostituirlo con un'altro, affiancato al primo con
un’altra scritta a stampa. In tali casi i francobolli si dicono "sovrastampati"
poiché appunto parte della stampa originale, viene ricoperta da sbarre e da un
nuovo valore in inchiostro ricoprente e sostituita con un'altra. Sui francobolli
le sbarre sono in genere ad andamento orizzontale in quanto le diciture sono
orizzontali ma esistono anche sbarre diagonali e verticali (p.es.per indicare
che il francobollo non ha valore alcuno). In marcofilia, per effettuare una
bollatura più sicura e per impedire il recupero di francobolli già passati per
posta, molti bolli postali italiani annullatori hanno contenuto o contengono
ancora delle sbarre interne all'impronta. Sono definiti "annulli a sbarre"
quelli che contengono numerose linee parallele negli spazi lasciati vuoti dalle
diciture (per es. bolli con lunette barrate. Nel passato postale italiano ci fu
un lungo periodo (a cavallo del 1900) in cui annulli detti appunto "a sbarre"
sostituirono quelli "a punti" che permettevano qualche recupero di francobolli.
Gli annulli a sbarre sono stati oggetto di collezionismo specializzato, oggi
pressochè abbandonato. Le sbarre e le sbarrature manuali a penna o a matita
(colorata, sopratutto sanguigna) dei frontespizi delle lettere era in uso tra il
1750 e il 1860 in molte parti d’Europa per fornire indicazioni sul pagamento
della tariffa postale. La barratura applicata sul fronte delle lettere indicava
ad esempio che il porto era stato pagato in partenza e che quindi il ricevente
non doveva più pagare nulla. Talvolta però le lettere barrate in partenza
ricevevano una barratura sulla barratura, o meglio un annullamento della prima
barratura : ciò si verificava sulle lettere internazionali scambiate fra nazioni
tra cui non esisteva una convenzione postale. In tali casi il porto era pagato
in partenza fino al confine dallo stato da cui partiva la lettera e si imponeva
una nuova tassa postale, scritta a penna accanto alla barratura, per il
trasporto all’interno della nazione ricevente assolta in arrivo dal
destinatario. Una barratura incrociata diagonale sui frontespizi indicava che il
porto era pagato fino a destino. In area inglese la barratura incrociata aveva
ed ha ancora oggi lo stesso significato ma veniva e viene ancora applicata con
orizzontale e verticale, sugli assi centrali delle corrispondenze anzichè
diagonale per le lettere raccomandate ; viene applicata in matita blu o è già
prestampata sulle buste destinate alla spedizioni raccomandate. Sbarre manuali
fortemente inchiostrate e coprenti sono sempre state utilizzate dagli uffici di
censura durante i conflitti bellici per coprire frasi o parole degli scritti che
potevano suggerire qualcosa al nemico in caso di intercettazione delle
corrispondenze.
SBARRARE - Verbo. Indica l'azione con cui si attua
la sbarratura. In generale indica che le parti di testi, lettere o francobolli,
su cui vengono applicate delle sbarre non hanno più valore e significato. La
barratura ha sempre un significato invalidante.
SBAVATURA - Sostantivo. Oltre al normale
significato connesso con la bava o la saliva umana o animale, per similitudine
intende anche qualsiasi espandersi irregolare e incontrollato di un liquido,
oltre lo spazio in cui era prevista la sua espansione. Per quanto riguarda la
filatelia ed i francobolli, per sbavatura si intende il debordamento di
inchiostri o di colori di stampa che escono dai limiti dei disegni nelle
vignette entro cui invece dovevano esser contenuti. La stampa sbavata di uno o
più colori modifica l’aspetto dei francobolli in relazione all’ampiezza delle
sbavature o delle macchie di colore che hanno provocato. I francobolli con ampie
sbavature o con macchie di colore molto visibili sono varietà occasionali
pregiate.
SBIADITO/TA - Aggettivo dal verbo sbiadire.
Qualifica un oggetto che si è schiarito ed ha perso la brillantezza e parte
dell'intensità dei suoi colori. Molti colori, in relazione alla loro qualità,
possono subire sbiadimenti molto sensibili per azioni chimiche se messi a
contatto con sbiancanti ottici o se sottoposti a lungo all'azione di qualsiasi
tipo di luce bianca, specialmente della luce solare diretta. Per questa ragione
i francobolli a lungo immersi in acqua addizionata a ipoclorito di sodio (Conegrina),
tendono a sbiadire tanto più rapidamente quanto maggiore è la concentrazione e
quanto più lungo è il tempo di immersione. I francobolli lasciati casualmente o
appositamente alla luce sbiadiscono tanto più rapidamente quanto maggiore è
l'intensità della luce stessa e quanto più tale luce si avvicina ai 5400° Kelvin.
I colori caldi (giallo, rosso) tendono a sbiadire più facilmente dei colori
freddi (nero, blu). Spesso alcuni francobolli fortemente sbiaditi provengono
dalle vetrine dei negozi di filatelia che li hanno esposti al pubblico per
settimane o mesi. E' quindi opportuno evitare lunghe immersioni dei francobolli
in liquidi addizionati con sbiancanti ottici e di esporli a lungo alla luce.
SBIANCARE - Verbo. Rendere bianco un oggetto, o
anche ripulire un oggetto togliendogli lo sporco o la polvere che lo scuriscono.
L'inscurimento degli oggetti è il segno del passare del tempo, è l'effetto
dell'accumularsi della polvere e, in un senso più ampio, l’indice di una
conservazione negligente. Anche i francobolli conservati in ambienti polverosi
si sporcano, si macchiano, tendono ad ingrigire e a presentare un aspetto non
gradevole che riduce il loro pregio ed il loro valore e. Specialmente le parti
bianche della carta, quelle dei bordi o del contorno, possono presentare macchie
più visibili o inscurimenti generalizzati che riducono fortemente l'interesse
all'esemplare. In alcuni casi si può tentare una pulizia dell’esemplare o anche
uno "sbiancamento", cioè uno schiarimento per far tornare l'esemplare più vicino
possibile allo splendore originale. Se il francobollo è nuovo, si può tentare
una pulizia con una gomma da matita molto morbida, la “gomma pane”, che asporta
con sfregature leggere e ripetute la maggior parte della polvere. L'operazione
deve essere effettuata con molta delicatezza per evitare pieghe involontarie
della carta, ma senza insistere troppo. Se si tratta di francobolli usati, già
lavati, si possono immergere nuovamente gli esemplari per 10/12 minuti in acqua
addizionata a ipoclorito di sodio (Conegrina) in proporzione di 3/4 cucchiai per
litro. Prima dell'asciugatura reimmergere gli esemplari in acqua pura più volte
in modo da togliere la conegrina assorbita dalla carta. Operazioni compiute con
una concentrazione maggiore di conegrina e/o con tempi più lunghi possono
indebolire la carta, scolorire i colori delle vignette e quindi danneggiare
gravemente gli esemplari.
SBIANCANTE - Sostantivo e aggettivo. La
denominazione indica una sostanza chimica in genere liquida, che abbatte
l'intensità dei colori o che quindi la qualifica come sbiancante “ottico”.Più lo
sbiancante ottico è efficiente, più è pericoloso per la salute dell'uomo o per
la conservazione futura dell'oggetto da schiarire in quanto agisce in profondità
distruggendo anche parte del materiale. Gli sbiancanti ottici più comuni, pur
sempre pericolosi e discretamente efficaci contro lo sporco sono ad esempio i
comuni detergenti per la pulizia della casa, degli ambienti e della biancheria.
Il loro potere schiarente non è grande per evitare danni agli utilizzatori e
agli oggetti stessi (vedi conegrina, candeggina ecc.), ma ne esistono altri
potentissimi e pericolosissimi che hanno un’azione rapida e demolitiva. Sono
utilizzati solo in laboratorio da ricercatori e scienziati per particolari
operazioni chimiche e non servono al trattamento dei francobolli perché possono
modificarne sensibilmente i colori e creare delle false rarità. Il loro utilizzo
è limitato ed è effettuato solo da specialisti all’interno di laboratori
attrezzati. In qualsiasi caso il loro uso è palese ad altri scienziati
attraverso l’analisi microscopica del materiale trattato. Gli sbiancanti
"ottici" utilizzati in filatelia sono quindi dei liquidi semplici d’uso
domestico o industriale che tendono a pulire sostanze sporche, annerite,
imbrunite. Se mal utilizzati, ad esempio allungando i tempi di immersione, i
colori più deboli (quelli caldi) possono modificarsi sensibilmente e la
struttura della carta filatelica può risultare indebolita (le stoffe fanno ad
esempio "strapp".... come diceva una nota pubblicità). In filatelia i
francobolli a lungo immersi in acqua con sbiancanti ottici non solo cambiano il
colore ma perdono anche buona parte della fluorescenza, diventano pelosetti,
assumono un aspetto grigiastro e sono da scartare. Nel lavaggio di francobolli
usati applicati su carta bianca, si consiglia di utilizzare molta acqua con poco
sbiancante (1/2 cucchiaio di conegrina per litro d'acqua) e di limitare la loro
permanenza nel liquido a non più di 20 minuti. Quantità maggiori di sbiancante
possono esser impiegate per francobolli applicati su frammenti in carta
colorata, riducendo il tempo di immersione, con l’accorgimento di far
galleggiare sul pelo dell’acqua gli esemplari con le vignette rivolte in basso
(carta colorata in alto), di privarli del frammento cartaceo nel minor tempo
possibile e di lavarli successivamente in acqua pulita o nuovamente addizionata
con percentuali minime di sbiancante.
SBIECO - Aggettivo. Qualifica di un corpo, di un
oggetto, di una linea o di qualsiasi altra cosa che non ha una postura diritta
ma inclinata oppure obliqua rispetto all’orizzonte o rispetto ad altre linee di
riferimento. In filatelia si usa raramente in occasione di descrizioni di linee
o di tagli che non sono paralleli a uno dei due assi del francobollo.
SBUFFO - Sostantivo. Parola che viene utilizzata
talvolta in letteratura filatelica per spiegare la creazione di macchie di
colore sfumate, talvolta presenti sui francobolli, prodotte improvvisamente e
senza preavviso dalle macchine da stampa. Lo sbuffo è prodotto da una
fuoriuscita di aria compressa dai meccanismi delle macchine tipografiche che
sfiatano spesso aria miscelata a inchiostro da stampa nebulizzato. Gli sbuffi
foriescono da valvole, tubi o fessure e possono colpire qualche foglio di
francobolli durante il processo di produzione, macchiandoli in modo
caratteristico. Se gli sbuffi producono due tracce colorate sfumate in senso
contrapposto, tra loro parallele e divise da poco spazio, il difetto di stampa
prende il nome di "Taglio di rasoio o chirurgico" (vedi parole connesse).
Attualmente questo difetto di stampa che rende pregiati i francobolli su cui
esiste, non è più possibile perché le macchine da stampa del Poligrafico,
sostituite dal settembre 2003 non sbuffano più. Il taglio di rasoio rimane un
difetto di stampa di molti francobolli italiani del periodo 1960/2003.
SCADENZA - Sostantivo. E' una data o un'ora
stabilita che indica il limite temporale per poter compiere un’azione oppure per
fare, effettuare o pagare qualcosa. In filatelia si connette spesso con la
parola validità in relazione all'uso dei francobolli. La data di scadenza di
validità di un francobollo o di una serie è il giorno dal quale quel francobollo
o quella serie non hanno più validità postale, ossia da cui non possono più
essere impiegati per affrancare la posta. Se ugualmente impiegati, producevano
fino al 5.8.1999, spesso ma non sempre, la tassazione delle corrispondenze che
venivano considerate come non affrancate. La scadenza di validità dei valori
postali italiani è stata eliminata dal 1967 (salvo eccezioni per i francobolli
falsificati e per l’ordinaria detta Michelangiolesca rimasta in corso fino
all’esaurimento naturale), ma fino a quella data tutti i francobolli avevano una
scadenza e quindi una durata stabilita del loro potere di affrancatura. Tutti i
francobolli italiani successivi al 1967 hanno validità permanente, compresi
quelli che, in periodo dell’Euro, presentano un valore di facciale espresso in
Lire.
SCAGLIONE - Sostantivo. Gruppi di cose o entità che
appartenendo tutte allo stesso soggetto o concetto, vengono suddivise in
frazioni qualitativamente o quantitativamente crescenti o decrescenti, per
poterle riconoscere o classificare meglio. Le corrispondenze dello stesso tipo
ad esempio sono suddivise in gruppi dal peso simile, compreso entro due limiti
stabiliti, per poter stabilire la tariffa postale da applicare. Le tariffe
postali unificate si intendono infatti per oggetti postali suddivisi in
scaglioni crescenti di peso (o anche di formato) secondo il principio che più
l'oggetto è pesante (o ingombrante), più la tariffa è elevata. Il primo porto
delle lettere viene dal 2002 assegnato ad es. alle corrispondenze del peso
compreso fra 1 e 20 gr., il secondo per pesi compresi tra 21 e 50 gr.,il terzo
per pesi tra 51 e 100 gr.,e via dicendo. Ciò vale per qualsiasi altro oggetto
postale (con pesi e tariffe diverse da quelle delle lettere) che in ragione alle
sue caratteristiche fisiche possiede propri scaglioni di peso o di volume. Nel
corso del tempo nel nostro paese gli scaglioni di peso di ciascun oggetto
postale sono stati spesso sostanzialmente variati. Esistono e sono esistiti nel
passato anche scaglioni tariffari diversi per diritti cumulativi di diverso tipo
da applicare sullo stesso oggetto postale. Si tratta ad esempio dei casi in cui
le tariffe per scaglioni di peso si assommano ai diritti (sempre relativi ad
ulteriori scaglioni di peso) addizionali necessari a pagare l’accelerazione
della via aerea, oppure in relazione a scaglioni di valore assicurato. Lo studio
tariffario delle lettere e delle corrispondenze deve tenere ben presente il
concetto di scaglione nei suoi aspetti temporali e variabili, per poter
controllare le affrancature delle corrispondenze da inserire nelle collezioni di
storia postale.
SCALA - Sostantivo dai molti significati
specialmente se connesso con altri termini. In relazione al fatto che nel
linguaggio comune indica un oggetto o un manufatto che permette di salire o
scendere una altezza spostandosi su dei gradini, tutte le suddivisioni di cose o
concetti effettuate dall'uomo per creare delle differenze crescenti o
discendenti sono definibili come "scale". In filatelia hanno per es. significato
le scale di valore o di importanza (classificazioni tabulate per punti o per
lettere), le scale cromatiche (confronti di colori tra loro vicini), le scale
dimensionali (ingrandimenti, riduzioni di riproduzioni) ecc.. Un particolare
significato ha un tipo di affrancatura effettuata con numerosi francobolli che
si sovrappongono parzialmente gli uni agli altri. Tali affrancature effettuate
con molti francobolli su corrispondenze che non dispongono di sufficiente spazio
per contenerli tutti, si dicono affrancature a Scala o a Scaletta, traducendo il
termine tedesco "Treppefrancatur" (vedi termine dedicato).
SCALPELLO/SCALPELLARE/SCALPELLATO – Sostantivo,
verbo e aggettivo derivato. Strumento per scolpire la pietra o per dare forma a
materiali duri (marmo, legno, ossa ecc.) utilizzato in genere dagli scultori o
dai chirurghi per creare forme e figure tridimensionali. Lo scalpello è stato
anche utile per eliminare qualche scritta, simbolo o dicitura dai bolli postali,
superati dal tempo o da situazioni contingenti (occupazioni, cambi di regime o
altro). I bolli scalpellati, da cui sono stati eliminati simboli o scritte
attraverso l’azione di uno scalpello, si riconoscono perché le loro impronte non
presentano più alcune parti con cui erano nati. Furono realizzati nelle stesse
sedi di giacenza in particolari momenti storici, in attesa che il sistema
postale centrale li sostituisse con altri aggiornati ai cambiamenti, in genere
di tipo politico, verificati. Sono spesso non comuni e particolarmente ricercati
dal collezionismo storico postale perché nacquero in momenti di emergenza brevi
e furono eliminati nel più breve tempo possibile.
SCALO - Sostantivo. Luogo di interesse marittimo,
aereo, ferroviario o automobilistico in cui si effettua una sosta per caricare o
scaricare merci e passeggeri. In significato affine ma non completo può anche
significare soltanto un luogo di sosta o anche di costruzione di qualcosa
(specialmente navi). In filatelia non ha grande rilevanza, ma deve esser
ricordato che alcuni bolli di città e cittadine italiane contengono la parola
"Scalo" per distinguere gli uffici postali del centro abitato da quelli che,
alquanto distanti dai traffici cittadini, ma molto frequentati da viaggiatori,
sono adibiti a servire scali ferroviari, porti, autoporti, aeroporti ecc..
SCAMBIO - Sostantivo. Operazione commerciale che
intende il passaggio di mano di qualche merce, oggetto, servizio ecc. da una
persona ad un'altra, in genere contro la cessione di qualche altra merce,
oggetto o servizio non necessariamente di pari valore. Gli scambi ammettono
anche saldi in denaro se le merci scambiate non hanno un valore equivalente. I
francobolli sono e sono stati, in passato più do oggi, un frequente oggetto di
scambio per eliminare gli esemplari doppi e per ottenere ciò che non si
possiede. In un altro significato di interesse postale, "Scambio" è la
denominazione di un ufficio postale speciale, in genere non aperto al pubblico,
che dedica il suo principale lavoro a "scambiare" la posta con altri uffici o,
nel suo intendimento principale tra Amministrazioni postali sovrane. In molti
casi questi uffici sono dislocati in importanti centri di ripartizione della
posta o ai confini nazionali o in città portuali e aeroportuali ove la posta
proveniente o diretta dall'estero viene scambiata con equivalenti uffici di
altre nazioni sovrane. Questi uffici dispongono spesso, più frequentemente in
passato di oggi, di un bollo postale nelle cui diciture è presente la parola
"Scambio" oltre al nome della città in cui si trova. Le corrispondenze che
presentano queste impronte sono rare e pregiate, specialmente se il bollo fu
impiegato come annullatore dell'affrancatura e non a vuoto, al retro delle
corrispondenze, come documentazione di transito.
SCARICO/CARE/CATO - Sostantivo verbo e aggettivo.
Termini del linguaggio contabile amministrativo per indicare, ricordare o
registrare una consegna o una fattura. In un significato più comune, utilizzato
anche nei trasferimenti della posta, indicano l’atto di appoggiare a terra un
sacco, una bolgetta o una cesta contenente corrispondenze caricate su un mezzo
di trasporto per trasferirle su un altro, p.es. da un camion ad un aereo
(esistono bolli postali con diciture specifiche) o più genericamente indicano
uno spostamento di qualcosa da un luogo ad un altro. Lo scarico o lo scaricare
indicano in questo senso anche un un trasferimento di responsabilità di coloro
che da un lato scaricano materiali o documenti a chi li prende in successivo
carico. Anche i francobolli sono scaricati da un ufficio ad un altro quando si
verifica un loro trasferimento e la loro consegna viene documentata, trascritta
e firmata per motivi contabili, per trasferire la responsabilità tra persone e
uffici e per il loro rintracciamento in caso di qualche successiva mancanza.
In passato fu anche utilizzato un bollo lineare accessorio da applicare alle
corrispondenze che recitava "scaricato il....a....." che indicava che quelle
corrispondenze erano state scaricate da un mezzo di trasporto in quella data in
quel luogo. Aveva un significato equivalente a quello dei bolli di transito di
tipo convenzionale.
SCARLATTO/A - Aggettivo e sostantivo. Indica un
colore rosso piuttosto vivo sanguigno e di conseguenza in caso di riferimento ad
un oggetto indica che questo oggetto e' colorato in questo modo. Ad esempio "la
rosa scarlatta". Nei francobolli questo colore è raramente usato perché non
contrasta molto col nero dell’inchiostro di bollatura.
SCARTO - Sostantivo. Indica un oggetto o del
materiale difettoso che non può essere venduto o utilizzato come perfetto.
Nell'intendimento filatelico indica il materiale collezionistico difettoso o di
minore qualità che deve esser distrutto o utilizzato solo per studio e
confronto. In un significato più morbido può anche essere del materiale ancora
in buone condizioni, ma doppio o inutile,da scambiare o cedere ad altri.
SCATOLETTA – Sostantivo. Indica una scatola o
comunque un contenitore di piccole dimensioni. Ha importanza in filatelia perchè
nei tariffari postali del passato era la denominazione di un particolare invio
postale con tariffa propria, dal 1930/40 inglobata poi nei Campioni senza
valore. Le scatolette erano dei piccoli contenitori di cartone, servivano per
spedire campioni di merci, specialmente di campioni di medicinali fuori
commercio, spediti per pubblicità dalle ditte produttrici.
SCELTA - Sostantivo. Indica l’estrazione di
qualcosa da una quantità di cose omogenee o disomogenee che, per qualche
criterio o per qualche qualità, ha un particolare significato, valore o
apprezzamento. In filatelia, avendo molti francobolli nuovi dello stesso tipo
qualità diverse, è necessario dividerli in gruppi di qualità simile per
assegnare a ciascun esemplare un valore diverso. I Francobolli perfetti
(centrati, con piena gomma senza difetti, ecc) si definiscono di "prima scelta"
ed hanno talvolta (primo periodo del regno) un valore superiore a quello di
catalogo, quelli con difetti impercettibili sono di normale scelta ed hanno un
valore mediamente corrispondente a quello di catalogo mentre quelli imperfetti
(fortemente scentrati, con spelature, con denti corti, ecc.) si definiscono di
"seconda scelta" il cui valore è ridotto rispetto a quello di catalogo. Quelli
fortemente difettosi sono di "infima scelta" ed il loro prezzo, quando diventano
oggetto di scambio, è molto minore di quelli di altra scelta.
Per "prima scelta" si definiscono ad esempio francobolli italiani fino al 1930,
nuovi, illinguellati, con gomma integra ed originale e con perfetta centratura
il cui valore è doppio di quanto segnalato sui cataloghi. Una semplice
scentratura, riduce gli stessi francobolli a esemplari di " prima scelta
normale" dal valore pari alla quotazione di catalogo. Gli esemplari di seconda
scelta che possono avere ulteriori difetti (tracce di linguella, denti corti)
subiscono delle riduzioni di valore sempre maggiori, fino al 90% del valore di
catalogo,in relazione all’evidenza e all’ampiezza dei difetti.
SCHEDA - Sostantivo. Denominazione di un cartoncino
sottile in genere di piccole dimensioni per contenere, scrivere e aggiornare le
caratteristiche di un oggetto, di una persona o di altro, al fine di conoscere
una sua riassuntiva storia. Schede piccole e rigide sono oggi utilizzate per
essere introdotte in macchine capaci di leggere dati e cifre e che permettono il
riconoscimento delle cose o delle persone o anche di diritti acquisiti. Tra le
schede oggi più utilizzate spiccano ad esempio quelle contenenti i dati di
riconoscimento personali e le schede telefoniche prepagate, da utilizzare dai
telefoni pubblici senza pagare materialmente la telefonata. In alcune nazioni
orientali le schede telefoniche sono state progettate anche per sostituire i
francobolli. In questi rari casi, le schede possiedono alcune frazioni
separabili che possono essere applicate alle lettere come francobolli.
SCIOPERO - Sostantivo. Forma di protesta dei
lavoratori che si può esprimere sopratutto con a semplice astensione dal
lavoro,ma che in qualche caso è sfociata in disordini popolari gravi e talvolta
sanguinosi. Anche il sistema postale italiano pubblico ha subito nel tempo molti
scioperi postali con grave disturbo al corso delle corrispondenze, col blocco
delle consegne e con una grave ricaduta sui commerci e sulle abituali relazioni
umane. Gli scioperi postali provocano accumuli insoliti di posta in depositi e
in uffici e causano spesso ritardi delle consegne anche oltre il termine della
protesta. Per questo motivo spesso le Poste pubbliche durante gli scioperi si
sono servite di aziende private per sfoltire le giacenze e tale posta porta
spesso i segni del trasporto privato che fu utilizzato. In altri casi nacquero e
si spensero dei sistemi postali sostitutivi di iniziativa privata, autorizzati
dall'amministrazione postale stessa. Durante il lungo sciopero postale del 1920
causato dall'inflazione derivata dalle conseguenze della prima guerra mondiale,
le Camere di Commercio delle grandi città del nord Italia organizzarono
trasporti postali al di fuori del canale pubblico su concessione delle Poste,
applicando alle lettere oltre alle normali affrancature, delle etichette valore,
per pagare da una parte i diritti del monopolio postale vigente e dall’altra il
trasporto realmente effettuato (etichette dell'Industria Meccanica). Per il
trasporto utilizzarono propri mezzi o altri mezzi pubblici. Nel secondo
dopoguerra, sempre per motivi economici, numerosi scioperi postali afflissero la
nostra amministrazione postale, ma l'esistenza delle Agenzie di Recapito
cittadine, permise di effettuare una buona parte del servizio. Anche in questi
casi molte corrispondenze così trasportate sopratutto in ambito cittadino, sono
riconoscibili in quanto furono applicate dalle Agenzie i simboli o le etichette
normalmente utilizzate per il loro servizio. In altri casi ancora bolli appositi
preparati dalle Poste segnalano che le corrispondenze su cui furono applicati
subirono forti ritardi a causa degli scioperi. Tutte queste corrispondenze sono
interessanti per lo studio della storia postale e sono ricercate dal
collezionismo specializzato.
SCOLLARE - Verbo. Azione fisica effettuata per
provocare il distacco di due o più oggetti incollati o aderenti tra loro,
possibilmente senza danneggiare gli oggetti stessi. In filatelia lo scollamento
dei francobolli dai supporti cartacei su cui aderiscono è un'operazione semplice
ed è eseguita per disporre di francobolli usati da inserire nelle collezioni.
Questa operazione normalmente si compie immergendo i frammenti delle
corrispondenze contenenti i francobolli in acqua pulita per provocare lo
scioglimento della colla e il distacco dei francobolli dalla carta e poi
procedendo alla loro asciugatura all'aria. La gomma filatelica dal 1860 circa è
infatti idrosolubile per la stragrande maggioranza delle nazioni (sono esclusi
molti francobolli autoadesivi). Le operazioni descritte sono però spesso più
complicate perché si temono danni involontari ai francobolli in quanto alcuni
francobolli non si staccano facilmente dai supporti. Per effettuare bene questa
operazione l'acqua impiegata dovrebbe esser tiepida per accelerare lo
scioglimento anche di colle non del tutto idrosolubili, tenendo conto che spesso
viene addizionata con blandi ossidanti (ipoclorito di sodio – varechina - un
cucchiaio /litro oppure con acqua ossigenata) per ottenere anche una pulitura
della carta, e che i tempi devono essere ridotti al minimo per evitare danni ad
altre caratteristiche del francobollo (fluorescenza,scolorimenti) o aggiunta di
colori ai francobolli, provenienti delle carte colorate su cui furono applicati.
In pochi ma verificati casi la possibilità di scollare i francobolli dalle carta
dei frammenti diventa una impresa se la gomma utilizzata per permettere loro
l'adesione sulle corrispondenze non è idrosolubile. E’ il caso di molti
francobolli autoadesivi italiani e stranieri di recente produzione, aderenti, da
nuovi, a superfici siliconate. Per questi francobolli è meglio evitare di
staccare i francobolli dai loro supporti e conservarli su frammento ridotto
dimensionalmente al minimo. Esistono anche francobolli degli antichi stati (di
altre nazioni) con gomme non idrosolubili per i quali nulla si può fare senza il
rischio di danneggiare gravemente o i colori delle vignette e/o la consistenza
della carta.
Un ultimo caso in cui è necessario evitare l'immersione in acqua o in altri
liquidi si riferisce a francobolli stampati con colori idrosolubili. In questi
rari casi normalmente si ottiene lo scollamento ma gli esemplari risultano
fortemente sbiaditi, scoloriti ed inutilizzabili per il collezionismo (citiamo
ad esempio una tiratura del 380 L. dei Castelli d'Italia che fu prodotto senza
avvisi e forse per ripiego con colori anilinici solubili in acqua).
SCOLORIMENTO/RIRE/TO - Sostantivo, verbo e
aggettivo derivati. Lo scolorimento è il risultato dell’azione di energie o di
elementi chimici sui colori e sui pigmenti con cui gli oggetti sono stati
colorati ed in genere corrisponde ad una riduzione dell’intensità, della
tonalità, della brillantezza e della vivacità dei colori originari. L'azione
dello scolorire tende a modificare i colori degli oggetti attraverso
manipolazioni forzate o anche naturalmente per l'azione degli elementi fisici e
chimici presenti in natura che vengono a contatto casualmente con gli oggetti
stessi. L’accertamento della scoloritura si fa spesso per confronto tra oggetti
identici accostando l’oggetto scolorito con uno non scolorito o che si suppone
tale. Il confronto non sempre raggiunge lo scopo in quanto non sempre è
possibile trovare oggetti cromaticamente integri, sapendo che anche la sola
azione del passare del tempo e gli infiniti casi della vita possono aver
modificato i colori. Il viraggio e il decadimento cromatico degli oggetti, tra
cui anche i francobolli, è infatti legato all'azione fotochimica della luce a
cui oggetti e francobolli, per caso o per artificio sono stati sottoposti, ma
anche la polvere, la polluzione ambientale, i sistemi di conservazione, possono
insieme contribuire a modificare la risposta cromatica dei colori. Principale
imputato, specialmente per modifiche rapide e forzate dei dei colori, è
volontariamente o involontariamente l'uomo che attraverso le sue azioni può
provocare variazioni cromatiche sostanziali agli oggetti. I francobolli sono
fortemente interessati al problema perchè esemplari con colori diversi dagli
originali sono considerati più rari e preziosi dei normali e spesso la
manipolazione umana tenta di ingannare i collezionisti con manipolazioni
indotte. L'esistenza di francobolli di colore diverso dal normale è spesso
accertata, ma deve essere sostenuta da storie e da documenti che l'Ente di
emissione possiede oppure dalla registrazione delle osservazioni effettuate dai
filatelisti immediatamente dopo la loro nascita. Lo scolorimento in genere non
intende colori diversi (rosso al posto del verde) da quelli originali, ma colori
sbiaditi, spenti comunque sempre derivati dai colori originali stessi (p.es.rosaceo
al posto di rosso) oppure anche colori nettamente diversi se il colore è il
frutto di una combinazione di tinte, una delle quali è stata eliminata per
azione naturale o umana (vedi ad esempio l’eliminazione del giallo nella
combinazione col verde). In genere i colori appassiti presenti su molti
francobolli usati, si trovano su esemplari lavati con l’azione prolungata di
sbiancanti ottici. L'esposizione alla luce è invece all'origine della maggior
parte delle variazioni cromatiche non naturali dei francobolli nuovi. Il buon
collezionista diffida sempre dei francobolli nuovi sbiaditi o con variazioni
cromatiche evidenti e si consulta, specialmente in questi casi, con un perito
filatelico. E’ ad esempio il caso del "Milan azzurro" che allo stato di nuovo è
realmente nato dalle rotative del Poligrafico ma che è anche stato realizzato
artificialmente dai filatelisti, utilizzando in particolari condizioni l’energia
solare naturale. Dato che il colore verde fu in questo caso ottenuto dalla
sovrapposizione del giallo e dell'azzurro, fu sufficiente approfittare della
debolezza alla luce dei pigmenti gialli utilizzati per eliminare il colore
giallo per modificare il verde in azzurro. Gli esemplari così creati ovviamente
non valgono nulla e sono riconoscibili dai periti e dagli specialisti ma
rimangono un inganno per i filatelisti che non chiedono una perizia o che non
conoscono la storia di questo francobollo.
SCONOSCIUTO - Aggettivo in genere attribuito a cosa
o persona che non nota. In linguaggio postale e' aggettivo spesso associato alla
parola "destinatario". "Destinatario sconosciuto al portalettere" è la dicitura
di un bollo accessorio applicato alle lettere che i portalettere non potevano
consegnare non trovando le persone agli indirizzi scritti sulle corrispondenze.
Altri bolli con diciture simili sono altresì impiegati dagli uffici postali
anche per altre occasioni. Le corrispondenze con tali bolli se contengono su di
esse anche il nome e l'indirizzo del mittente, sono sempre state e vengono
ancora restituite allo speditore, ma se non lo specificano vanno al macero.
Intorno al 1890/1910 esisteva anche una etichetta postale apposita che se
applicata sulle corrispondenze mal dirette, indicava la restituzione al mittente
con la specificazione del motivo per cui tornavano indietro scritta in spazi
appositi, tra cui anche quella del destinatario sconosciuto o dell'indirizzo
errato. In altra forma la stessa etichetta è stata riproposta a partire dagli
anni '70. Nei primi anni del Regno d'Italia la restituzione al mittente
comportava la tassa di trasporto del viaggio di ritorno a carico del mittente
stesso espressa in segnatasse. Questa norma fu soppressa perchè dette origine ad
infinite discussioni e contenziosi con i mittenti specialmente nei casi in cui
la lettera, spedita da privati, partì anche con tassa a carico del destinatario,
cosa questa che fu consentita per poco tempo dopo l'avviamento del sistema
postale italiano.
SCONTO - Sostantivo. Riduzione di un prezzo già
stabilito dal venditore oppure un tipo di operazione bancaria per la quale una
banca anticipa un pagamento o un incasso di “effetti” ad un cliente, contro
alcuni diritti e costosi pagamenti per il servizio effettuato. Anche le Poste
scontano gli effetti di clienti che possiedono un conto corrente postale,
realizzando dei documenti su modelli appositi con tasse da esigere in
francobolli. Tali modelli postali, dovrebbero sempre essere distrutti dopo 5
anni, ma ciò in passato non fu fatto e molti modelli affrancati sono usciti
indebitamente dagli archivi, violando la legge sulla Privacy. All'inizio del
2000, in conseguenza alla privatizzazione delle Poste, queste disposizioni sono
state superate per molti documenti di questo e di altro tipo precedenti alla
privatizzazione stessa e quindi quelli con data precedente, in circolazione o
introdotti in collezioni non hanno più timore di incorrere in violazioni della
legge sulla privacy. Le disposizioni valgono per i modelli posteriori al 1996
che però non hanno più interesse filatelico non presentando più l’applicazione
di francobolli per pagare i diritti relativi.
SCONTRINO - Sostantivo. Biglietto o parte di un
biglietto rilasciato da un ufficio o da chiunque come prova dell'avvenuto
pagamento di una merce o di un servizio, contenente l'ammontare pagato ed il
motivo del pagamento. I moduli di spedizione delle raccomandate o delle
corrispondenze con ricevuta accettate agli sportelli, sono in realtà degli
scontrini, anche se tale termine è preferito per documentare l'acquisto di
merci. In altri casi lo scontrino è un biglietto numerato che permette di
riconoscere incartamenti o documenti richiesti agli uffici pubblici o di
controllare la precedenza all'accesso ad un servizio ad una persona rispetto ad
altre.
SCRITTA - Sostantivo e aggettivo. Come Sostantivo
di interesse postale e filatelico indica una frase in genere molto stringata che
si appone o si trova apposta a documenti o su qualsiasi altro materiale per far
rilevare qualcosa di importante. Scritte "aggiuntive" ad altri scritti si
trovano anche sui frontespizi delle lettere. Spesso in questo intendimento viene
anche detta "soprascritta" in quanto la "scritta" è riportata sopra o a fianco
di altre parole scritte (per esempio "Espresso" "prioritario" "Cito" ecc.. Come
aggettivo può unirsi a qualsiasi sostantivo femminile (p.es.carta scritta).
SCRITTO - Sostantivo. Qualsiasi testo breve o lungo
composto di parole in sequenza logica, secondo un progetto dell'autore. In
genere comunque la parola "scritto" intende un testo piuttosto lungo, un
articolo, una lettera, un libro, ecc. e non una sola frase di poche parole,
anche se la definizione comprende talvolta anche questo significato.
SCRIVANO/SCRIBA - Sostantivo. Persona che
nell’antichità sapeva scrivere per se e per altri. Gli scrivani nei secoli
lontani erano persone importanti perchè pochi sapevano scrivere e molte persone
si rivolgevano a loro quando avevano necessità di scrivere ad altri. Scrivevano
quindi a pagamento, su commissione e sotto dettatura, per conto di terzi, in una
bottega o in un luogo riparato sulla pubblica via in genere conosciuto da tutti.
Molti personaggi famosi della nostra storia più antica utilizzarono scrivani
personali per le loro comunicazioni perché non sapevano scrivere o perché erano
impegnati in incombenze più importanti. Dopo il 1300 molti potenti, i
commercianti più impegnati e le maggiori cariche religiose, pur sapendo
scrivere, disponevano speso di uno scrivano/ segretario/letterato alle loro
dipendenze che curava la loro corrispondenza e/o scriveva le loro memorie.
Questo è il motivo per cui molte lettere prefilateliche mostrano una calligrafia
nel testo ed una firma con caratteri spesso incerti e diversi da quelli del vero
scrivente. Oggi gli scrivani professionisti non esistono più e per "scrivano" si
intende colui che scrive, anche se molte persone (vedi p. es. le segretarie
d’ufficio) continuano a scrivere per altri come in passato.
SCUDO - Sostantivo. Strumento di difesa dei soldati
del passato ma anche unità di moneta di alcune antiche nazioni. Lo scudo era una
moneta dello Stato Pontificio e del Regno Sardo, nazione in cui valeva 20
centesimi ; prendeva abitualmente questo nome per l'impronta dello scudo sabaudo
che la moneta presentava su una delle due facce.
SECCO - Aggettivo. Indica un livello molto ridotto
di acqua contenuta in sostanze, oggetti e materiali o anche nell'atmosfera. Si
unisce al nome di sostanze, cose e perfino a procedimenti di lavorazione in cui
non si rileva o non necessita presenza di umidità. In quest'ultimo caso
rientrano per es. i bolli applicati alla carta o a superfici morbide senza
l'apporto di inchiostri o semplicemente di acqua. I bolli a secco sono applicati
su carta senza inchiostri e si leggono solo per l'incisione che la loro impronta
lascia sulla superficie. In conseguenza tali bolli devono essere impressi sulla
carta con molta forza, per esempio con l'impiego di torchi o di sistemi a
pressione o anche con l’interposizione di sostanze morbide fuse a caldo che
raffreddandosi induriscono e permettono di conservare l'impronta non
inchiostrata del bollo sulla superficie su cui sono state colate. I documenti
rilasciati ad esempio da uffici e da autorità pubbliche ancora oggi vengono
bollati con bolli su ceralacca o direttamente senza interposizione di cera sulla
carta, ma il loro uso era più comune in passato. Sono piuttosto costosi e quindi
anche difficilmente falsificabili. In qualche raro caso anche dei bolli postali
sono stati usati a secco. Il sistema di bollatura o impressione a secco sulla
carta è stato anche utilizzato per realizzare francobolli o parti delle loro
vignette. Ricordiamo a questo proposito i Cavallini definitivi ed i francobolli
di Sardegna che furono prodotti con impronte metalliche negative schiacciate con
forza a secco su carta bianca o colorata. Ricordiamo infine che anche alcuni
sistemi di stampa impiegata per realizzare francobolli di particolare dettaglio,
richiedono lavorazioni su carta asciutta o secca, al contrario di altre che
richiedono carta umida.
SECOLO - Sostantivo. Segmento di tempo della durata
di 100 anni che inizia con l'anno 1 e finisce con l'anno 100 (non con l'anno 0
ed il 99).
SEDIA o SEGGIOLA - Sostantivo. In genere oggetto
adatto alla seduta delle persone ma grazie alla sua particolare forma può
aiutare a definire la forma di altri oggetti dal simile aspetto. Ad esempio in
Filatelia un blocco di francobolli di tre di cui due orizzontali o di 5 di cui
tre disposti su un’unica fila e gli altri due sottostanti, sono detti blocchi a
sedia o anche più semplicemente "sedia di 3, di 5 o più esemplari".
SEGMENTO/SEGMENTATO – Sostantivo e aggettivo
derivato. Come sostantivo indica una parte limitata di una linea diritta, curva,
ondulata ecc.. Il segmento in parole più semplici è una linea continua che
possiede due estremità definite. Come aggettivo indica una linea continua
interrotta più volte da vuoti. Parole che interessano la filatelia se nelle
vignette dei francobolli o nei bolli postali si trovano linee interrotte. In
marcofilia la segmentazione delle linee perimetriche di alcuni bolli definisce
queste impronte "a cerchio segmentato" un cui esempio classico è quello
impiegato per la bollatura di parte della posta durante il primo esperimento di
Posta aerea italiana.
SEGNARE/TO/A - Verbo e aggettivi relativi.
Applicare un segno accanto o sopra un oggetto in modo da poterlo facilmente
riconoscere se mescolato con altri simili. La posta un tempo veniva “segnata”
con tratti di penna o di matita e con scritte apposite per poter segnalare le
tariffe pagate o da pagare, percorsi, destinazioni ecc.. Oggi viene segnata
sopratutto con la bollatura sul fronte e sul verso, in modo da poter controllare
la provenienza, i transiti, gli arrivi ed i tempi di percorrenza. La posta di
qualsiasi tempo “non segnata” ha difficile collocazione storico postale in
quanto molto spesso non permette di ricostruire il percorso ed il tempo di
viaggio e le vicende subite durante il percorso. La posta "non segnata" da bolli
postali è spesso considerata privata, viaggiata al di fuori del canale pubblico,
e, a parte collezioni specializzate, ha minore interesse e valore di quella
segnata. Fanno ovviamente eccezione le lettere prefilateliche precedenti al 17mo
quando la bollatura o le segnalazioni postali non esistevano ancora o, non erano
applicate perchè le lettere venivano affidate a corrieri privati particolari che
avevano l'incarico di trasportare una sola o pochissime lettere da un punto
all'altro del territorio. In questo senso hanno anche rilevanza lettere antiche
senza indirizzo se il destinatario era un personaggio importante dell’epoca.
SEGNALE - Sostantivo. Segno convenzionale
utilizzato per riconoscere cose, sopratutto se somiglianti. In un senso molto
più lato è un sistema di comunicazione utilizzato per trasmettere messaggi
codificati visivi. Il messaggio trasmesso con un segnale è tanto più immediato
quanto più è semplice e noto a tutti (vedi ad esempio i semafori stradali).
Anche le Poste utilizzano segnali convenzionali per permettere l’individuazione
di alcune caratteristiche delle corrispondenze : ad esempio la lettera "T"
indicava che la lettera doveva esser o era stata tassata mentre l’applicazione
di etichette di vario tipo indicano ancora oggi una scelta del sistema con cui
si vuole spedire la corrispondenza (raccomandata, espresso, prioritario, via
aerea ecc.) Anche la semplice applicazione di segni colorati ha il suo
significato (blu = velocità oggi prioritario, rosso = attenzione pericolo -
espresso, verde = via libera, assicurata, rosa = femminile - franchigia, ecc.).
Più oggetti postali simili, possono essere utilmente aggregati tra loro e
possono essere resi riconoscibili cumulativamente se sull'involucro che li
contiene si applica un unico segnale scritto su una etichetta (vedi sacchi
postali tutti diretti ad un'unica località o contenenti oggetti dello stesso
tipo). La funzione e l'utilità dei segnali codificati dal significato universale
è fondamentale per semplificare anche la trasmissione della posta.
SEGNO - Sostantivo dal vario significato. Per
quanto interessa questo testo, il "segno" è un segnale, un simbolo, una breve
dicitura, un marchio che si può trovare sulle corrispondenze per indicare
qualcosa che tutti conoscono, ad esempio un tipo di corrispondenza postale o
anche una indicazione postale sostitutiva di scritti e parole, particolarmente
utile ed immediata per gli analfabeti. Per questo motivo i segni postali
codificati hanno particolare rilevanza nella classificazione delle lettere
prefilateliche. Tanto più le lettere prefilateliche hanno segni postali, tanto
maggiore è il loro interesse e valore collezionistico. Semplici svolazzi, righe,
barrature diagonali o incrociate, cifre e altri segni apposti sul fronte o sul
retro hanno sempre un significato preciso che deve essere interpretato e
descritto nelle didascalie delle collezioni. I segni presenti sulle lettere sono
il frutto degli accordi esistenti fra persone ed enti per far correre meglio e
più velocemente la posta e rappresentano l'abbreviazione di un messaggio
operativo utile agli addetti postali.
SEMINARIO - Sostantivo. Riunione di più persone
effettuata a scopo di studio e di ricerca in cui si susseguono alcune relazioni
tecniche su una materia specifica, durante la quale sono ammessi anche dibattiti
e discussioni aperti a tutti i partecipanti. I Seminari di studi filatelici sono
organizzati da associazioni o da enti per approfondire gli aspetti specifici di
una particolare sezione dalla filatelia. Tanto più è limitata la materia, tanto
maggiore è la specializzazione e l'approfondimento del seminario. I Seminari
sono organizzati raramente perchè richiedono da parte degli organizzatori e dei
partecipanti grande conoscenza della materia trattata, grande fatica ed elevate
spese generali. Le spese di partecipazione sono in genere a carico dei
partecipanti che si debbono iscrivere volontariamente in relazione al loro
interesse alla materia e che devono trovarsi, abbandonando ogni altra attività,
per qualche giorno o per qualche ora in una sede congressuale o alberghiera
spesso lontana dalla propria per seguire a tempo pieno i lavori. I Seminari
servono per tenersi aggiornati, per confrontare le proprie esperienze con altri
e per approfondire le proprie conoscenze in una materia in cui non si è digiuni.
SENATO - Sostantivo. Attualmente in Italia e in
altri stati del mondo è un’assemblea di persone, chiamate senatori, elette dal
popolo per costituire l’organo legislativo principale non esecutivo necessario a
modificare e a promulgare le leggi che governano molte nazioni. In Italia è
un’assemblea più ristretta ma parallela alla Camera dei Deputati, con cui opera
di concerto, esprimendo il giudizio finale sulle leggi dello stato prima
approvate dalla Camera dei deputati. In un altro intendimento è anche il nome di
alcuni organi collegiali non politici di altri enti pubblici (p.es. senato
accademico). Nel linguaggio comune si tende a confondere il luogo ove si
radunano i senatori della Repubblica col complesso delle persone che lo
compongono. Per quanto più interessa questo lavoro, il Senato italiano ha
importanza per la filatelia in quanto promulga le leggi e i decreti di emissione
delle carte valore (come i francobolli) e perché all’interno del palazzo in cui
l’assemblea si riunisce quotidianamente esiste un ufficio postale particolare,
dotato di tutti i servizi postali e di bolli intestati al Senato della
Repubblica. Questo ufficio serve solo i Senatori sia per il loro traffico
postale personale che per quello istituzionale, legato al loro lavoro pubblico.
Per tale motivo i bolli, che non sono ottenibili dalle comuni altre persone sono
poco comuni e ricercati dal collezionismo. Il Senato ha origini storiche che si
perdono nella storia dell'antica Roma ed e' per il nostro paese un organo
ereditato dall’ordinamento del Regno di Sardegna. Ne secoli scorsi furono anche
approntate buste e sopratutto interi postali con diciture dedicate al Senato che
i Senatori potevano trovare presso la sede dell'ufficio postale per i propri
bisogni personali e pubblici. Oggi esistono buste speciali generiche intestate
al Senato ed altre particolari preparate per ogni ufficio ed per i singoli
senatori prodotte su carte molto fini e costose che in genere sono bollate con
un bollo figurato a targhetta, con affrancatrici meccaniche e con Tp Label
intestate al Senato stesso.
SEPPIA - Sostantivo e aggettivo. Nel nostro caso ha
solo interesse come aggettivo in quanto indica un colore, talvolta impiegato
nella stampa dei francobolli : si tratta di un nero pallido tendente al bruno
scuro simile al colore dell'inchiostro della seppia, mollusco marino, che nel
fuggire dai predatori espelle un liquido scuro, denominato inchiostro, che
intorbida l'acqua.
SEQUESTRO/ARE/ATO - Sostantivo, verbo e aggettivo
relativi. Come sostantivo è il nome di un provvedimento dell'autorità
giudiziaria pubblica che per motivi di ordine pubblico impone che un bene mobile
o immobile passa dall’essere liberamente disponibile al proprietario alla
disponibilità di altri, oppure che resti fermo (non usato, non alienato o altro)
a disposizione dell'autorità giudiziaria ed investigativa per indagini. I beni
sequestrati dopo un periodo di fermo o d’uso altrui, possono essere
dissequestrati e restituiti al proprietario o destinati, se oggetto di
malversazione, alla vendita all'incanto per pagare le spese giudiziarie e i
danni riconosciuti dai tribunali ai danneggiati. Tra i beni di possibile
sequestro sono comprese anche le corrispondenze trasportate per esempio in
contrabbando postale, violando il monopolio di stato o dell’Ente predisposto.
Tali corrispondenze vengono sequestrate ai trasportatori, ma i mittenti sono
spesso considerati conniventi perché si sono scientemente rivolti ad un
trasportatore postale non riconosciuto. Oltre alle condanne per violazione delle
leggi dello Stato alle persone che attuarono la frode, le lettere sequestrate
per "trasporto fraudolento" sono talvolta conservate tra i corpi di reato o
portate ugualmente a destino dalle Poste pubbliche contro il pagamento del
doppio della tassa di trasporto applicata in segnatasse correnti (fino al
5.8.1999) o di una multa per danni verso le Poste. Spesso in passato le lettere
sequestrate e poi giunte sul mercato filatelico presentano alcuni bolli postali
particolari o annotazioni del giudice sul fronte che le nobilitano fortemente e
che le rendono rare e preziose per il collezionismo storico postale. Nell'
antico Regno Lombardo Veneto le lettere sequestrate per trasporto fuori del
canale pubblico venivano contrassegnate dalla dicitura "invenzionata"
manoscritta sul fronte.
SERIE - Sostantivo. Successione ordinata e continua
di persone, cose o avvenimenti che abbiano attinenza o relazione tra loro. I
francobolli vengono spesso emessi "in serie", ossia in esemplari dal diverso
valore di facciale ma con vignette tra loro coerenti. I francobolli ordinari
definitivi possono essere emessi con disegni identici o coerenti e con valori di
facciale diversi (o con altre caratteristiche fisiche diverse) anche in momenti
distanti molto tempo tra loro, in quanto tali francobolli seguono le variazioni
dell'inflazione monetaria e hanno solo bisogno di un aggiornamento dei valori
utili alle affrancature. Le serie possono essere costituite da numerosi
francobolli, ma talvolta, come nel caso dei francobolli commemorativi e
celebrativi, da soli due esemplari dal diverso valore di facciale.
SERIGRAFIA – Nome proprio. Sistema di stampa
artistico ricercato e non comune, che utilizza delle maschere per limitare e
circoscrivere le superfici su cui devono essere verniciati o spruzzati colori
liquidi. E’ un sistema che difficilmente può trovare applicazioni filateliche,
ma che alla fine del II millennio è stato utilizzato su alcuni francobolli
italiani per applicare ad alcuni francobolli una vernice di sicurezza
antifalsificazione. Si tratta dei francobolli per il servizio prioritario nati
dal 1997, che nell’area centrale presentano un piccolo disco di vernice
interferenziale trasparente, dai riflessi dorati, visibile solo a luce radente
riflessa. Questa vernice, costosa e disponibile solo ai produttori di carte
valore, è una applicazione finale, al di fuori del normale processo di stampa,
ai francobolli di questo tipo per impedire imitazioni e falsificazioni.
SERVIRE - Verbo dai numerosi significati diretti e
indiretti. Viene quì citato solo per sottolineare che i francobolli nascono per
servire la posta e non per il diletto dei collezionisti. Sono infatti
originariamente nati per pagare anticipatamente la tassa di trasporto postale ma
possono scomparire in qualsiasi momento quando tale tassa verrà pagata nel modo
più conveniente ed universale possibile.
SERVIZIO - Sostantivo. Genericamente indica un
lavoro, un impegno, un’incombenza che qualcuno fa per altri per il piacere di
farlo o per obbligo, ma ha molti altri significati sopratutto legati al mondo
del lavoro dipendente. Oltre a significati particolari settoriali che non ci
interessano (per es, servizio fotografico, servizio di posate ecc.) in
particolari contesti, è una prestazione continuativa di lavoro, di strumenti e
di capitali che tende a soddisfare bisogni ed esigenze di ordine sociale e
pubblico e molto spesso controllati e gestiti dallo Stato o da un Ente pubblico.
Ad esempio il Servizio Postale, Telegrafico, Telefonico, Ferroviario, Aereo
ecc., ecc.. Fino all'alba del 2000 il servizio postale è stato definito pubblico
in quanto gestito dallo Stato, poi si è trasformato in servizio "di interesse
pubblico" essendo passato in mani private controllate dallo Stato e tale rimarrà
anche quando passasse nella gestione di numerosi operatori contemporaneamente
perchè si tratta di un servizio strategico, di importanza nazionale, e quindi
sempre sottoposto ad un supervisione ed un controllo della Cosa Pubblica. Nel
gergo postale "servizio" accompagnato da altre parole ha un significato diverso
in quanto indica, in relazione alle specifiche accompagnatorie, un tipo
particolare di prestazione che rientra nei compiti del grande filone del
"Servizio Postale". Il servizio Espresso ormai abolito ma sostituito con un
altro servizio, indicava che le Poste, contro una tariffa maggiore, dovevano
occuparsi di trasporto postale veloci effettuati con fattorini appositi detti
"Espressi". Identicamente le Poste eseguono molti altri servizi postali come ad
esempio quello ordinari, a denaro, di recapito rapido (prioritario), di
raccomandazione, assicurazione, di contrassegno, ed altri, ciascuno dei quali è
contraddistinto da obblighi, da regole proprie, da sistemi particolari e da
tariffe o/o diritti diversi. In realtà quindi il Servizio postale è composto da
numerosi "servizi" distinti da nomi e da regolamenti proprio.
SETA - Sostantivo. Filamento molto sottile che si
ricava dalla lavorazione del bozzolo del baco da seta. E' una fibra tessile
naturale particolarmente pregiata per la sua finezza, morbidezza e lucentezza,
adatta alla realizzazione di manufatti d'abbigliamento costosi e non comune. In
filatelia i fili di seta sono stati utilizzati da qualche amministrazione
postale per nobiltare e garantire la carta per produrre francobolli. La Svizzera
per esempio ha realizzato numerosi francobolli in cui tra le fibre di cellulosa
si mescolano fili di seta riconoscibili esaminando il verso dei francobolli.
L'Amministrazione postale italiana ha prodotto, non è noto per quale motivo, un
solo foglio doppio del francobollo dedicato a Carlo Lorenzini detto Collodi
(Pinocchio) in carta seta. Tale francobollo in questa curiosa versione è
considerato una varietà molto pregiata. Si trovano su un foglio normale
strappato, ricongiunto con un'ampia striscia di carta seta che impegna la
larghezza di due francobolli. I francobolli di questo tipo sono quindi soltanto
20. Hanno un notevole valore e rappresentano forse la varietà più rara del
periodo repubblicano italiano. Fili di seeta sono stati anche utilizzati per
avvolgere e chiudere alcune lettere del periodo prefilatelico. Le lettere così
chiuse sono del 1700, sono state spedite prevalentemente da nobildonne, ma anche
da re e regine che trovarono nel filo di seta di vario colore un segno di
distinzione e di riconoscimento delle proprie lettere più riservate.
SETACCIO - Sostantivo. Strumento o arnese in genere
circolare ma talvolta anche d’altra forma, composto da due anelli incastrati fra
loro che stringono una rete di fili, anche metallici, sottili incrociati (in
modo simile ad una tela a trama larga) adatta a separare polveri o grumi di
diverse dimensioni. Tanto minori sono le dimensioni della maglia, tanto più
piccole sono le particelle che passano attraverso il setaccio e che possono
essere separate dalle altre. Questo strumento ha utilità anche nella
fabbricazione artigianale della carta poichè attraverso un setaccio di forma
rettangolare si raccolgono in strato sottile i frustoli di legno, di cotone o di
miscele cellulosiche, raccolti con mano abile di artigiani specializzati da una
sospensione acquosa colloidale che sovrapposti, incollati fra loro ed essiccati
formano i fogli di carta. Il setaccio infatti trattiene solo le fibre e lascia
scolare il liquido. I setacci per realizzare fogli di carta hanno origine
antica, legata alla storia della carta (1000/1200), e sono ancora oggi in uso
solo per la produrre fogli di carta di grande pregio. I setacci per realizzare
fogli di carta a mano, hanno spesso anche un a parte dei fili di metallo
intrecciati secondo disegni che rimangono impressi nello spessore del foglio e
che si possono vedere in trasparenza, a foglio finito. Questo sistema ha dato
luogo all'arte della filigrana inventata per distinguere le diverse produzioni
personalizzate di carta su cui scrivere o stampare. L'arte del setacciare e
disporre in strato sottile e di spessore costante le fibre di cellulosa
sminuzzate, è propria dei mastri cartai, ancora oggi esistenti in alcune regioni
d'Italia, la cui produzione, limitata e costosa, ha grande rinomanza
internazionale.
SETTIMANA/LE - Sostantivo e aggettivo derivato.
Come sostantivo è il periodo di tempo della durata di 7 giorni che inizia in
genere con un lunedì e finisce con la domenica successiva. Come aggettivo
sostantivato (settimanale), indica un giornale periodico a stampa che esce una
volta alla settimana. Come aggettivo indica che un’attività umana o naturale, ha
una ripetitività o una cadenza regolare ogni sette giorni (p.es. una visita). In
passato e talvolta ancora oggi, in relazione ad esigenze di trasporti verso
località scomode e poco frequentate, la posta veniva ritirata o recapitata
settimanalmente al passaggio di qualche mezzo di trasporto particolare che
eseguiva il percorso appunto una volta alla settimana. La segnalazione di tempo
attuata attraverso bolli a variazione settimanale è anche presente sui alcuni
bolli del nostro passato (bolli a cuore di Modena e del Granducato di Toscana),
ma è ancora in uso oggi in nazioni di cultura e tradizione inglese che insieme
ad altri dati temporali, segnalano nei bolli anche la settimana corrente.
SFASAMENTO/SFASATURA - Sostantivi di equivalente
significato riferibili a più cose o a più fatti che pur dovendo essere in
perfetto accordo ed armonia tra loro, per qualche motivo non lo sono. Nel caso
della filatelia i colori di stampa dei francobolli possono essere tra loro
sfasati, poiche' la macchina da stampa, dovendo imprimere più volte in
successione un colore per volta, non li allinea o non li sovrappone
perfettamente. Se le vignette appaiono sfocate (vedi vocabolo dedicato) i colori
sono tra loro sfasati e non coprono perfettamente le aree che invece dovrebbero
ricoprire. I francobolli che presentano una stampa poco nitida spesso hanno una
sfasatura dei colori e passaggi successivi di stampa non allineati.
SFOCATO/A - Aggettivo in genere legato a sostantivi
riferiti all'ottica ed alla fotografia. Una stampa, una figura, una fotografia
sfocata sono immagini che non permettono di distinguere esattamente i contorni
delle figure e dei dettagli contenuti e che quindi tendono a sfumare e a
confondersi con quelli vicini.
La sovrapposizione imperfetta dei margini di colori sovrapposti di una immagine,
non consente di distinguere i contorni e non fornisce una buona visone generale
complessiva. Anche le vignette dei francobolli possono essere stampate in modo
difettoso per il disallineamento dei colori. Ciò accade perchè le stampe
successive che si sovrappongono l'una all'altra non rispettano i punti di
riferimento scelti dai tecnici di stampa per loro allineamento grafico e
cromatico, evidenziando o una disattenzione operativa o un guasto tecnico della
macchina da stampa. Per ottenere francobolli stampati nitidamente senza
sfocature le macchine da stampa infatti utilizzano dei traguardi o dei punti di
repere per ciascuno dei colori utilizzati che si devono sovrapporre in
successivi passaggi di stampa. I Traguardi cromatici sono stampati sui bordi di
foglio negli angoli dei fogli stessi e consistono nella stampa di una
piccolissima crocetta per ciascuno dei colori utilizzati. Se le piccole croci
non sono tra loro esattamente sovrapposte le vignette dei francobolli sono
sfocate e, quanto maggiore è il disassamento tra le crocette, tanto maggiore è
la sfocatura delle vignette. L'allineamento dei colori stampati uno per volta è
quindi fondamentale per evitare la sfocatura delle immagini.
SFUMATURA - Sostantivo. Passaggio lento e graduale
da un colore ad un altro (nel caso di stampe a colori), oppure una successione
continua di diverse tonalità ed intensità dello stesso colore (nel caso di
stampe monocrome). Le stampe in bianco e nero utilizzano esclusivamente le
sfumature del nero, da quella più chiara (biancogrigia) a quella più scura (nero
scuro), attraversando la così detta "scala dei grigi" per differenziare le varie
parti, fornendo all’immagine una profondità di campo, sfruttando il gioco delle
ombre e quindi per indicare quali parti del disegno sono più vicine o lontane
dalla fonte luminosa. Le sfumature si colgono utilizzando la facoltà dell'occhio
di distinguere due punti molto vicini tra loro di colore diverso. Nel caso di
stampe pregiate, come in filatelia, l'occhio umano più addestrato può
distinguere al massimo la differenza cromatica di due punti colorati diversi ma
della stessa tinta distanti tra loro nell'intorno di circa 2 millimetri. Alcuni
animali possono discriminare meglio i colori (sono quelli notturni che vivono e
cacciano di notte) mentre l’uomo, che ha una sensibilità cromatica limitata, per
distinguere meglio le sfumature dei colori utilizza delle macchine.
SIGILLARE/TURA - Verbo e sostantivo derivato. Come
verbo è sinonimo di "chiudere con sicurezza" qualsiasi cosa, comprese le
corrispondenze, ossia utilizzando un sistema o qualche particolare presidio che
garantisca una chiusura più sicura. Come sostantivo è l'azione del sigillare.
Questa azione deve essere effettuata con estrema cura e con diversi sistemi per
le corrispondenze riservate e preziose, contenenti notizie importanti e/o
valori. La semplice azione di "chiudere le buste" incollando l’aletta gommata al
dorso delle buste non intende infatti la sua sigillatura. Questa operazione di
protezione degli involucri postali si compie su buste già chiuse, attraverso
l’applicazione di altri sistemi adesivi come la ceralacca o etichette adesive in
genere contenenti segni di riconoscimento del mittente che si sovrappongono alla
chiusura normale. In caso di uso della ceralacca fusa colata sui margini
incollati delle buste la sigillatura si compie con l’applicazione di sigilli
ossia di segni personalizzati del mittente impressi sulle colate in via di
raffreddamento. La sigillatura a fuoco si compie in genere su involucri postali
già predisposti per una chiusura più sicure. Fino a qualche anno fa venivano
comunemente prodotte buste "telate" ossia in tela miscelata a carta adatte allo
scopo, mentre oggi vengono prodotte buste molto robuste in cartoncino talvolta
imbottito che si aprono con difficoltà o con l’aiuto di strumenti da taglio.
L'operazione di sigillatura della posta si effettua ancora oggi nella
maggioranza dei casi applicando della ceralacca fusa a fuoco, schiacciata dopo
la colatura sui lembi accostati della busta con un sigillo metallico contenente
la sigla o un logo per riconoscere il mittente. Da questa operazione deriva la
famosa frase che appare su alcune lettere del lontano passato "con gruppo
sigillato a fuoco" ricordando appunto la fusione della ceralacca impiegata per
chiudere un sacchetto contenente denaro unito alla lettera da trasportare. Oggi
in Italia le corrispondenze contenenti valori o documenti preziosi devono essere
"assicurate" e devono ancora possedere obbligatoriamente i lembi accostati e
fermati con ceralacca fusa e siglata con un sigillo leggibile o riconoscibile,
descritto nella ricevuta della spedizione postale oppure con nastri adesivi di
sicurezza personalizzati. I sigilli devono esser posti sui bordi in numero
sufficiente da impedire intrusioni e sottrazioni del materiale contenuto (uno
ogni 3/4 cm.). Nel tempo sono state inventate dall'industria delle buste
"sicure" che potevano evitare l'impiego della ceralacca, ma non hanno mai avuto
fortuna. Tra queste si annovera per esempio la busta brevettata così detta busta
"inviolabile" che negli anni '20 non richiedeva l'impiego di sigilli a fuoco e
che è particolarmente ricercata per il collezionismo storico postale.
SIGILLO - Sostantivo. Piccolo strumento simile ad
un timbro, in genere con una terminazione metallica, che reca incise su una
superficie (quella metallica) lettere e simboli in negativo, che viene
utilizzato a mano o con un torchietto su fogli di carta (a secco), su
corrispondenze e documenti (su ceralacca o simile), per riportare, in positivo,
le lettere ed i simboli incisi su di esso. I sigilli servono a marchiare
indelebilmente, a siglare e a rendere ufficiali molti documenti importanti e a
“firmare” le chiusure di alcune corrispondenze, garantendo l'originalità dei
documenti o l’integrità delle chiusure delle lettere. Difficilmente i sigilli
hanno dei duplicati perchè possono esser utilizzati da una sola persona o da un
solo responsabile che ha appunto l'incarico della loro gestione. Nel passato i
sigilli avevano una importanza maggiore di oggi in quanto poche persone potevano
permettersi di possederne uno (era spesso considerato come un gioiello
personale) ; per questo motivo i personaggi più importanti del passato portavano
al dito un anello con i simboli della casata e del loro potere che,
all'occasione, serviva da sigillo per convalidare documenti o chiudere la posta.
Il loro costo di fabbricazione, proveniendo dall'industria della gioielleria, è
in genere molto elevato e quindi attualmente sono in disuso nel privato, ma
hanno ancora uso ed importanza nel pubblico per garantire i documenti legali o
rilasciati dalla cosa pubblica. Sigilli privati o nastri personalizzati sono
ancora richiesti oggi dalle poste per la spedizione di lettere assicurate
contenenti valori. Gli involucri assicurati postali fino a pochi anni fa (1998)
dovevano rispettare alcune norme precise nell'applicazione dei sigilli su
ceralacca. Le impronte dovevano infatti essere leggibili, numerose (distanziate
di 3-4 cm una dall’altra, a cavallo dei lembi di chiusura degli involucri in
modo da impedire l'apertura anche parziale di fessure sufficienti per asportare
il contenuto) e la sigla contenuta nel sigillo doveva essere citata sulla
ricevuta della spedizione. Soltanto se le corrispondenze assicurate presentate
agli sportelli postali rispondevano a questi requisiti, le Poste accettavano la
spedizione e attivano particolari presidi di protezione nel suo trasporto a
destino. Oggi il sistema è stato semplificato con l’ammissione all’uso di
particolari nastri adesivi di sicurezza personalizzati che possono sostituire la
ceralacca.
SIGLA/RE - Sostantivo e Verbo. La sigla è una
formula scritta o stampata, talvolta accompagnata da un disegno, utilizzata come
convenzionale segno di riconoscimento di persone fisiche o di enti ed uffici e
perfino di località. In altri intendimenti è una firma ridotta apposta in
sostituzione della firma estesa o di un breve motivo musicale che caratterizza e
avvia qualche programma radiofonico o televisivo. Come verbo indica l'atto di
apporre una firma, anche ridotta, su un documento. Tale uso si verifica
specialmente quando il documento è di molte pagine, tutte da firmare, per la cui
firma ci vuole troppo tempo. Le sigle impersonali adatte a ridurre la
ripetitività e la loro lunghezza sono spesso derivate dalle iniziali delle
parole che definiscono persone, titoli, aziende o uffici e luoghi : ne
proponiamo alcuni esempi come D.L. (Decreto Legge), D.O.C. (Denom. di Origine
Controllata), T.C.I. (Tourig Club Italiano), o anche Dott., Ing., N.Y. (New
York), Na (Napoli), Mi (Milano), GB (gran Bretagna), USA (Stati Uniti d’America)
ecc., ecc.. In filatelia le sigle sono molte : ad esempio AMGFTT oppure ACS.
Sono utilizzate sopratutto su sovrastampe e bolli per poter contenere in spazi
ristretti almeno le iniziale delle parole sottintese. Sigle si trovano anche
sulle corrispondenze e sulle carte da lettera. In quest'ultimo caso e
soprattutto nei sigilli, si tratta spesso delle sole iniziali dei nomi e cognomi
di coloro che scrivono. Talvolta in passato le sigle erano anche accompagnate da
disegni, da stemmi, da scritte ridotte ecc. per indicare la carica o la nobiltà
dello scrivente. In molti di questi casi le sigle erano anche apposte con
sigilli da utilizzare a secco o adatti a schiacciare della ceralacca. Oggi
alcune istituzioni per farsi riconoscere utilizzano anche soltanto dei loghi o
dei simboli noti a tutti. Ad es. il logo della Repubblica Italiana, presente su
tutte le carte da lettera e le buste di corrispondenza spedite da cariche e da
uffici di Stato, oppure il profilo della Regina in Gran Bretagna. Su francobolli
e posta pregiata si trovano talvolta delle sigle tracciate lievemente a matita :
si tratta delle firme ridotte degli specialisti e degli esperti che hanno
controllato gli oggetti e che, se non false, garantiscono l'originalita' del
materiale.
SINDACO - Sostantivo. Membro superiore di un
Consiglio comunale in genere eletto dal popolo o dai componenti del Consiglio
stesso per guidare l' amministrazione comunale. Presiede la giunta comunale e
sovrintende ai vari assessorati dell'amministrazione cittadina. E' un pubblico
ufficiale del governo dello stato e con tale carica è responsabile dei registri
dello stato civile, celebra i matrimoni, ed è responsabile di ciò che accade
nella città. In altro intendimento è anche il nome di una figura del consiglio
di amministrazione di società pubbliche e private il cui compito è il controllo
dei conti delle società stesse. IN Italia, nel caso in cui la parola indica il
personaggio pubblico, l’ufficiale di governo che amministra le città, il titolo
e la funzione hanno condizionato, per l'importanza sociale delle sue
comunicazioni, le tariffe postali per un lungo periodo. Le corrispondenze
ordinarie e raccomandate dirette ai sindaci quali ufficiali di governo hanno
avuto diritto alla franchigia postale fino al 31.12.1873 e successivamente una
riduzione del 50% (in alcuni periodi anche diversa) sulle tariffe postali
ordinarie. Dalla stesse date hanno avuto identico trattamento tariffario anche
le stampe di moduli completati a mano dirette ai sindaci di altre città in via
ordinaria e raccomandata. Dal 1927 anche i Podestà hanno ottenuto lo stesso
trattamento postale. Questo trattamento agevolato per le corrispondenze dirette
ai sindaci e ai podestà (fino a quando sono esistiti) durò fino al 28.2.1974
dopo di che fu riammessa per i sindaci la franchigia attiva e passiva. Nel 1997,
avviandosi la privatizzazione delle Poste italiane, la franchigia dei sindaci è
stata totalmente abolita.
SINGOLO - Aggettivo. Indica che un oggetto o anche
un soggetto è isolato rispetto ad altri simili. Si contrappone a multiplo e si
adatta bene alla filatelia poichè francobollo, pezzo, busta singolo/a indica un
esemplare solo, separato da altri dello stesso tipo. Se la parola è connessa con
il sostantivo "affrancatura", la definizione "Affrancatura singola" indica che
l'invio postale è stato affrancato con un solo francobollo che in genere copre
esattamente la tariffa o ha un valore di facciale leggermente eccedente. Gli
invii postali affrancati con esemplari singoli in perfetta tariffa sono gli
oggetti postali preferiti dai collezionisti di Storia Postale.
Talvolta vengono anche collezionati oggetti postali affrancati con esemplari
singoli dal valore fortemente eccedente rispetto alla tariffa ma rari e insoliti
a causa della difficoltà di trovare altro materiale affrancato con
quell'esemplare; in genere si tratta di spedizioni filateliche poco adatte al
collezionismo storico postale, ma spesso tollerate. Non tutti i francobolli
possono trovare uso singolo nelle tariffe che nel tempo si sono avvicendate
durante il loro periodo di validità in quanto tali esemplari nacquero per usi
complementari e non secchi. Si tratta in genere di francobolli di bassissimo o
altissimo valore di facciale o dal facciale equivalente ad un diritto postale e
non ad una tariffa. Per l'Italia esistono esemplari difficili e costosi da
trovare su busta in uso singolo perfetto, che nacquero per affrancature
altissime, particolari ed insolite. Nelle collezioni degli usi singoli che
forzatamente sono incomplete in quanto una piccola percentuale di francobolli
non fu prodotta per coprire singolarmente una tariffa, vengono in alternativa
inseriti usi multiplo o misto accompagnati da una descrizione che dichiara
l'impossibilità dell'uso singolo. Identica descrizione deve esser fatta per
invii affrancati in uso singolo in eccedenza di tariffa, ma bisogna anche dire
qualcosa quando nel correre delle tariffe e della loro validità fu possibile un
loro uso tardivo perfetto.
SINISTRO - Sostantivo e aggettivo. Come sostantivo
non ha interesse per la filatelia mentre come aggettivo, è spesso utilizzato per
indicare una posizione di qualcosa rispetto ad un'altra o rispetto ad un asse di
riferimento. In questo senso si contrappone a destra. Indica ad esempio la
posizione di un francobollo in una coppia orizzontale, o la posizione di un
margine, di un'area delle vignette, di una dentellatura rispetto a quella di
destra ecc.. Contrariamente alla normalità si dice parte di sinistra,
dentellatura o esemplare di sinistra,ecc. ciò che si vede col proprio sguardo a
sinistra (per altre scienze il lato sinistro è quello che, guardando, si vede a
destra, ossia è a sinistra del soggetto e non di chi guarda).
SISTEMA - Sostantivo dai diversi significati,
comunque riconducibili genericamente ad un insieme di elementi che armonicamente
disposti e perfettamente equilibrati fra loro permettono la realizzazione di un
lavoro o la forma di una organizzazione autonoma e indipendente. In relazione
alla scienza a cui spesso si riferisce e alle parole con si può connettere, ha
diversi significati (sistema periodico degli elementi, sistema metrico decimale,
sistema nervoso, sistema solare ecc.). Nel settore che ci interessa la parola
può essere connessa con "postale" intendendo come "sistema postale" tutti gli
elementi normativi, teorici, funzionali, operativi, fisici, strumentali,
tariffari ecc. che permettono il fluire della posta in una nazione o anche in
ambiti più ampi o ristretti ma unitari e separati da altri simili ma non
identici. Ad esempio il sistema postale italiano è diverso da quello spagnolo o
statunitense seppur tutti e tre permettono il fluire della posta. Quando i
sistemi si avvicinano ed hanno scambi reciproci, devono esser trovate delle
soluzioni operative e normative gradite e compatibili con i due sistemi. Nel
caso postale i rapporti tra sistemi diversi si attuano attraverso le Convenzioni
postali o attraverso norme internazionali sostenute, studiate, supervisionate
e/o modificate dall'UPU, Ente supernazionale a cui sono associate praticamente
tutte le Amministrazioni postali del mondo, con sede a Ginevra, che dirime ogni
controversia postale tra le nazioni affiliate, avvicinando sistemi postali anche
molto diversi fra loro.
SITO - Sostantivo e aggettivo. Genericamente
significa “luogo” o indirizzo, mentre come aggettivo equivale a “situato”.
Questa parola è però stata adottata dall'informatica per individuare una
posizione in un indirizzario, in un elenco o in una banca dati e che quindi ha a
che fare con la posta e con il collezionismo filatelico per le corrispondenze
trasmesse con il sistema informatico (p.es. posta elettronica). Il collezionismo
di questa posta è però per ora incerto e probabilmente di altra natura anche se
esempi di posta elettronica possono trovare un posto, per ora marginale, nelle
collezioni di storia postale contemporanea.
SMISTAMENTO/SMISTARE - Sostantivo e verbo derivato.
Come sostantivo indica una operazione che si compie per dividere degli oggetti
in gruppi omogenei o in qualche modo coerenti tra loro ; come verbo è sinonimo
di "dividere per ". Sostantivo e verbo si adattano perfettamente alla posta e al
servizio postale, perchè tutti gli oggetti postali devono essere idoneamente
suddivisi, per es. per destinazione o per direzione di viaggio e raggruppati
separatamente in sacchi o bolgette per portarli a destino. Il lavoro di
divisione viene effettuato in uffici postali denominati appunto "Uffici di
smistamento" posti all'interno dei grandi centri di raccolta delle Poste. In
arrivo,nei grandi uffici postali di ricevimento delle grandi citta',la posta
viene nuovamente suddivisa in gruppi per affidarli,ad esempio,ai postini di
quartiere o per farla proseguire per altre città della provincia, dipendenti dal
capoluogo. Anche la posta giunta in grandi enti in cui esistono numerosi uffici
e molte persone viene smistata dall'ufficio aziendale interno di ricevimento.
Sostantivo e verbo vengono anche comunemente utilizzati per suddividere altri
materiali (per es. nel campo ferroviario).
SMOSSO/A - Aggettivo. Nel contesto in cui ci
troviamo indica una delle caratteristiche possibili della stampa, quando il
prodotto grafico derivato ha un aspetto tremolante, incerto e poco definito. La
stampa smossa, quando prodotta in un solo passaggio, indica che il cilindro o la
carta si sono mosse l'uno rispetto all'altra durante il procedimento di stampa,
oppure, quando prodotta in due o più passaggi, i cilindri, ciascuno portante un
colore o una parte diversa del disegno indipendentemente uno dall’latro, a causa
di loro spostamenti anche impercettibili rispetto alla carta, producono
sbavature, o sconfinamenti cromatici anche singolari. (in policromia la stampa
smossa può verificarsi anche per un solo colore e non per tutti gli altri). La
stampa smossa provoca una aberrazione ottica assai simile a ciò che si vede su
fotografie effettuate a soggetti in movimento con tempi di esposizione troppo
lunghi. Molti francobolli regolarmente venduti e utilizzati possiedono una
stampa sfasata o disallineata (vedi definizione dedicata) che inesattamente
viene spesso impropriamente denominata smossa.
Il disallineamento di diversi colori tra loro contenuto tra zero e qualche
decimo di millimetro ma con contorni grafici perfetti e coerenti con il disegno
complessivo definisce la stampa come sfasata mentre una irregolarità dei
contorni e distorsioni delle linee di confine tra le parti grafiche e colorate
stabiliscono invece che la stampa è smossa. la stampa smossa viene distinta
dalla stampa spostata dal così detto "potere di risoluzione" dell'occhio umano,
caratteristica individuale delle persone, leggermente diverso da persona a
persona, che può anche variare nel tempo per ciascuno di noi. Secondo la Fisica
il potere di risoluzione dell'occhio distingue con fatica diverse tonalità
vicine dello stesso colore e lo può fare quando l’occhio è esperto e addestrato
nell'intorno minimo di 2 millimetri, ma migliora sensibilmente quando i colori
accostati o sovrapposti sono diversi, anche in caso di clamorosi difetti di
vista. Crediamo di poter definire "francobollo con la stampa smossa"
quell'esemplare che per la maggioranza degli individui non permette di
distinguere la coerenza e la continuità logica dei confini del disegno e dei
relativi cromatismi sovrapposti, restituendo una immagine incerta che molti
definiscono sfocata. In contrapposizione uno spostamento sopratutto cromatico
che permette di vedere a occhio nudo o con lenti d'ingrandimento più immagini
accostate ma separate, perfettamente distinte e non logicamente distorte,
definisce un francobollo con colori di stampa spostati o disallineati.
SOGGETTO - Aggettivo e sostantivo. In filatelia ha
interesse soltanto il sostantivo che indica, in uno dei suoi significati
possibili, il contenuto, l'argomento, il tema delle vignette dei francobolli. Si
dice che un francobollo ha come soggetto (p.es.) un atleta nell'atto di saltare
o il busto di un personaggio quando all'interno della vignetta si vede un atleta
che salta o l'immagine della parte superiore di una persona. I soggetti della
filatelia sono infiniti, ma se hanno attinenza fra loro, anche appartenendo a
nazioni diverse, possono avere interessi collezionistici tematici particolari.
Le collezioni che contengono francobolli, bolli ed altro con soggetto identico
si dicono "Collezioni a Soggetto" (p.es. tutti francobolli contenuti mostrano
nella vignetta delle farfalle, o dei funghi o degli uomini baffuti ecc.). Queste
collezioni sono contenute e giudicate nei concorsi filatelici nella Classe
Tematica, ed anche se molti filatelisti le frequentano, attualmente non hanno
più un particolare apprezzamento poiché in tematica oggi si preferisce dare
maggiore valutazione al tema o al racconto in cui convergono più soggetti. In
altre parole, attualmente la tematica, che ha inglobato le vecchie collezioni a
soggetto, vuole che siano inseriti nello stesso elaborato francobolli, bolli e
posta che contengano riferimenti precisi al tema, sopratutto quando non
presentano lo stesso soggetto.
SOLDATO - Sostantivo. Persona che presta il
servizio militare. In genere è riferito a militari di basso grado o senza gradi.
Anche se un generale è un soldato, per il significato più comune nella lingua
italiana, il soldato è un militare senza gradi (soldato semplice) e appartiene
alla truppa, o, al massimo, al primo livello della scala gerarchica militare
(caporale). Tutti gli altri, anche se sono ugualmente soldati, vengono
individuati in gruppi (graduati) o singolarmente a mezzo della specifica del
loro grado. Tale differenziazione ha forte interesse postale in quanto i soldati
di truppa e i graduati di truppa (caporali), hanno avuto nel tempo particolari
condizioni tariffarie. Costoro, in tempo di guerra fin dal tempo degli antichi
Stati italiani, potevano scrivere corrispondenze private dirette a casa o agli
amici senza pagare l'affrancatura degli invii, secondo regole particolari, e in
tempo di pace potevano ricevere corrispondenze ordinarie da familiari ed amici
con tariffa ridotta del 50%. A partire dal 6.8.1999 la tariffa ridotta militare
è stata eliminata ed anche i soldati semplici dislocati per servizio in edifici
militari possono ricevere posta ma a tariffa piena.
SOLDO - Sostantivo. Unità di denaro e di conto non
più esistente in Italia ma che ha avuto nel Lombardo Veneto uso nel periodo
filatelico anche sui francobolli. Come unità virtuale ha il suo senso anche oggi
in quanto se qualcosa ha il valore p.es. di 2 soldi vuol dire che non vale e non
conta nulla. Nel Lombardo Veneto i francobolli correnti a partire dalla seconda
emissione hanno il valore di facciale espresso in "Soldi" anche se la moneta del
tempo in quel regno aveva spesso espressione austriaca (Kreuzer) o italiana
(Lire milanesi e centesimi). Spesso all'epoca e in molti antichi regni il
"Soldo" era la minima unità monetaria esistente,indipendentemente dal nome della
moneta locale corrente. Anche nell'antico Regno Sardo 1 soldo era una piccola
moneta che valeva 5 centesimi ed i conti erano effettuati sia in lire e
centesimi che in soldi, tenendo conto che 1 lira valeva 20 soldi. Spesso sulle
lettere le tariffe postali erano trascritte a mano in soldi e non in centesimi.
Ad es. la soprascritta 4 sul fronte o la retro delle lettere voleva dire 20
cent., 8 equivaleva a 40 c. e via dicendo. Questo modo di dire è rimasto in uso
nel linguaggio pratico e popolare per molti decenni anche nel nostro secolo in
Italia, si potrebbe dire fino a quando il montante di 5 cent. ebbe facoltà e
potere pratico di acquisto.
SOLUBILE - Aggettivo di vario significato. In ciò
che qui ci interesse indica la qualità di una sostanza che si traduce nella
capacita' di sciogliersi in un'altra, in genere liquida, mutando la propria
coesione molecolare ma non quella chimica. Moltissime sostanze possono essere
disciolte in altre, ma ciascuna può sciogliersi bene in qualcuna, male in altre
e per nulla in altre ancora. In questa ottica le sostanze vengono suddivise in
gruppi : insolubili, solubili e solventi. Le prime non possono essere sciolte in
nessun liquido (p.es. i metalli),le seconde hanno facilità o discreta capacità
di essere sciolte da altre, i solventi,che hanno a loro volta la capacità più o
meno spiccata e selettiva di scioglierne altre. Il caso più comune per la
filatelia prende in considerazione l'acqua e la gomma dei francobolli nuovi in
cui l'acqua è il solvente e la gomma e' il soluto. In genere la gomma dei
francobolli può esser disciolta nell' acqua e quindi i francobolli immersi in
acqua, sia allo stato di nuovo che usati ancora aderenti alla carta, perdono la
facoltà di aderire al supporto, cedendo all'acqua la gomma. Non sempre però la
gomma filatelica è stata scelta idrosolubile ; esistono casi del passato e del
presente (vedi franc. del servizio prioritario e tutti gli autoadesivi) che
richiedono altri solventi diversi dall'acqua che sono spesso rimasti sconosciuti
dai collezionisti di francobolli. In molti casi del passato, nel cercare il
solvente si accertò spesso che il solvente adatto a sciogliere la gomma
utilizzata sui francobolli reagiva anche con altre componenti del francobollo
stesso,(per es. sui colori della vignetta, sulla fluorescenza, sulla consistenza
della carta ecc.) e ne modificava l'aspetto esteriore danneggiandolo
irrimediabilmente. In molti casi del passato e alcuni attualmente sempre più
frequenti (vedi i già citati francobolli autoadesivi), è meglio evitare di
staccarli dalle carte su cui aderiscono per non danneggiarli. Questi esemplari
devono restare su frammento, riducendone al minimo le dimensioni, anche nelle
collezioni di francobolli usati. A questo proposito è giusto ricordare che molti
pigmenti con cui furono realizzati i colori di stampa sono intaccati dall'Alcol
o da altre sostanze chimiche semplici presenti nelle nostre abitazioni. Inoltre
l’alcol, la trementina, i solventi per colori, pitture e vernici, gli smalti per
unghie, ed altri solventi comuni, agiscono sui luminofori della fluorescenza
utilizzata per attivare la bollatura automatica delle affrancature, togliendo
alle carte di sicurezza questa caratteristica. Immergere francobolli, frammenti
e posta in acidi forti spesso presenti ed utilizzati nelle case, come p.es. il
solforico diluito in acqua o anche la semplice conegrina, sbriciolano col tempo
la carta anche soltanto per i residui che lasciano essiccando su di essa :
devono perciò essere utilizzati soltanto da mani esperte per operazioni
particolari.
SOLUTO - Sostantivo. Vedi "solubile". Termine del
vocabolario chimico che indica la sostanza che si desidera sciogliere in un
solvente. Nel caso dei francobolli immersi in acqua il soluto è la gomma che
appunto deve esser disciolta in acqua.
SOLUZIONE - Sostantivo. Oltre ad altri
significati,indica il in genere un liquido in cui esiste una miscela di soluto e
di solvente. Vedi "solubile", "soluto" e "solvente".
SOLVENTE - Sostantivo. E' la sostanza che in una
soluzione prevale sull'altra, ossia è quella che riesce a scioglierne più o meno
bene un'altra. Nel caso dei francobolli l'acqua è il mezzo migliore per separare
i francobolli dalla carta su cui aderivano. Ciò vale per la maggioranza dei
francobolli ma non per tutti, tra cui anche quelli autoadesivi di recente
produzione che per la loro lenta distribuzione (per anni dopo la loro
produzione) e per non essiccare all'aria prima dell'utilizzazione non solo sono
applicati a supporti siliconati idrorepellenti e non adesivi, ma sono realizzati
sopratutto con gomme non solubili in acqua o meglio molto poco solubili in
acqua.
SOMMARIO - Sostantivo. E' un breve scritto che
procede per sommi capi e che non scende nei particolari. Si tratta di una specie
di riassunto di ciascun capitolo di un testo lungo e complesso che facilita
molto la sua comprensione e che richiede tempo per la sua lettura. In genere
nella letteratura filatelica si realizza un sommario per indicare in poche
pagine o in poche frasi le tappe di un lavoro analitico effettuato. Non si deve
confondere con con un indice,ma si può spesso avvicinare ad un testo riassuntivo
e sintetico adatto alla lettura ed alla comprensione del contenuto in poco
tempo.
SOMMERGIBILE - Sostantivo. Nave, in genere
militare, che puo' navigare sia in superficie che sott’acqua. In genere si
tratta di un'arma insidiosa che può avvicinarsi al nemico in modo nascosto,
navigando non visto sott'acqua. La tecnologia che ha prodotto sommergibili è in
buona parte segreta o riservata, ma sono ormai almeno 100 anni che tutte le
marine militari del mondo possiedono sommergibili da utilizzare come arma
diretta o di dissuasione, specialmente con la recente evoluzione tecnica che
consente ai sommergibili permanenze subacquee lunghissime (mesi) e di
trasportare e di lanciare armi atomiche da lunghe distanze. Anche se esistono,
pochissimi sono i sommergibili turistici o realizzati a scopo scientifico. Già
nella prima guerra mondiale ci fu l'uso da parte di tutti i contendenti di
decine e decine di sommergibili attrezzati di siluri convenzionali, abitati per
tempi limitati da alcune decine di persone e già a quell’epoca furono dotati
anche di ufficio postale che smaltiva, nei limiti delle oste a terra, il
traffico postale dei militari imbarcati. Nella seconda guerra mondiale lo
sviluppo dei sommergibili ebbe una forte impennata tanto che molti scontri
avvennero in mare ed una silenziosa e drammatica parte della guerra fu
combattuta con queste navi insidiose e imprevedibili. L'espansione maggiore del
sommergibile si ebbe dopo il 2do conflitto mondiale con l'avvento della
propulsione nucleare e della guerra elettronica. Queste macchine da guerra sono
oggi diventate delle vere cittadine nascoste dall'acqua con oltre 300 abitanti
per tempi che possono oltrepassare alcuni anni senza bisogno di rifornimenti o
semplicemente di aria respirabile. In queste condizioni il conforto per i
marinai imbarcati di scrivere lettere a casa è grande e tutti i sommergibili
moderni hanno un ufficio che accetta le corrispondenze dell’equipaggio, dalle
scarse possibilità d’inoltro in quanto lo scambio postale è possibile solo
emergendo nei pressi di basi o consegnando i sacchi a navi di superficie che
possono far da tramite con le poste militari e pubbliche. La trasmissione di
lettere in navigazione o in immersione è ancora oggi un problema difficile,
talvolta risolto solo attraverso artifici complessi che hanno seguito
particolari tecnologie (posta via razzo, posta elettronica, messaggi codificati
radio o lasertrasmessi, ecc.). Nel passato chi scriveva a bordo poteva solo
sperare di veder inoltrare la propria corrispondenza al primo attracco. In tali
casi le lettere regolarmente affrancate e bollate dall'ufficio di bordo nel
giorno della consegna venivano consegnate all'ufficio postale amico di terra più
vicino. Esistono collezioni specializzate italiane sulla posta partita da nostri
sommergibili della prima e seconda guerra mondiale con uno speciale capitolo di
grande valore ed interesse conseguente alla dislocazione di alcuni nostri
sommergibili e molti nostri marinai nella base di Bordeaux in Francia intorno
alla fine del secondo conflitto mondiale. Nella base citata furono anche
sovrastampati francobolli, alcuni dei quali molto rari e di grande valore ;
l'ufficio postale italiano che assisteva allora uomini e mezzi utilizzò mezzi
propri di superficie o le poste francesi per la trasmissione della posta
(anch'essa assai rara e di valore). Dopo la seconda guerra mondiale la posta dai
sommergibili della maggior parte delle nazioni che li possiedono, seppur
esistente è difficilmente riconoscibile in quanto, raccolta dagli uffici di
bordo anche durante le immersioni, viene bollata dagli uffici postali militari o
civili più vicini alle basi di attracco in cui i sommergibili fanno tappa o
hanno sede e ben raramente presentano bolli amministrativi di bordo per evitare
divulgare notizie sulla loro dislocazione. In qualsiasi caso, pur esistendo
uffici postali sui sommergibili italiani fin dalla 1ma guerra mondiale, a
partire dalla seconda metà del nostro secolo non sembra siano stati più
utilizzati bolli a data (guller) per annullare affrancature e posta non
ufficiale. La posta accettata in navigazione sui sommergibili più sofisticati
attuali può ugualmente partire, ma con mezzi diversi dai tradizionali e non è
più riconoscibile da quella comune partita da un ufficio in terra ferma. Tra la
posta riconoscibile più famosa partita da sommergibili perchè bollata con bolli
amministrativi di bordo, oltre quella italiana della base di Bordeaux,
ricordiamo quella dei nostri sommergibili durante la 1ma guerra mondiale, quella
degli U-Boot tedeschi della 2da guerra mondiale, quella partita via razzo dal
sommergibile statunitense Barbero e da altri sommergibili americani negli anni
'60.
SOMMINISTRARE/ZIONE - Verbo e sostantivo derivato.
Indica la consegna controllata di materiali, di merci, di medicinali ecc. da una
persona ad un'altra o ad altre e, in un'ottica più ampia, da un ente a più
persone o a uffici dipendenti. Anche se il significato più vicino al nostro
tempo le due parole sono significativamente connesse ed abituali nella
distribuzione di farmaci e medicine, nel passato avevano uso per qualsiasi altro
materiale, compreso quello postale, che lo Stato, il Ministero delle Poste e
Telecomunicazioni, o le Direzioni postali Centrali assegnavano agli uffici
dipendenti e periferici. Un tempo i francobolli si "somministravano" dalla
Direzione Postale centrale a quelle periferiche che a loro volta li
"somministravano" agli uffici postali dipendenti che dovevano a loro volta
distribuire le quantità ricevute ai richiedenti. I termini sono ormai obsoleti e
inusuali, ma nel leggere antiche carte postali, nelle norme e nei codici postali
di molti anni fa, sono parole ricorrenti dal preciso significato.
SOPRATASSA - Sostantivo. Sinonimo di "tassa
addizionale",o "in più" rispetto ad una tassa normale. Tasse addizionali sono
state talvolta aggiunte a quelle ordinarie quando condizioni straordinarie si
sono aggiunte a quelle abituali. Ad esempio quando incidenti occasionali della
vita quotidiana che interessarono una larga fascia della popolazione richiesero
uno sforzo economico da parte di tutti o quando condizioni di impossibilità di
trasporto postale obbligarono le Poste a percorrere vie postali più lunghe,
diverse e più costose. Nel linguaggio postale corrente però si dice sopratassa
qualsiasi diritto addizionale al costo del porto ordinario. Per esempio il
diritto aereo (che rimase in vigore in Italia dal 1928 al 15 febbraio 2000) è
anche detto "sopratassa aerea" considerando il porto delle lettere come una
"tassa". Ciò vale anche per qualsiasi altro diritto postale aggiuntivo al costo
del porto ordinario.
SOSPESO - Aggettivo o raramente anche sostantivo.
Qualifica oggetti che si trovano a mezz'aria, appesi o comunque non appoggiati
su superfici o in posizione incerta. In senso metaforico indica la qualità di
qualcosa che non è conclusa e che resta immobile in attesa che un avvenimento o
una decisione permetta di definire la sua posizione. In altri casi più specifici
indica anche una interruzione di continuità. Nei casi specifici riferibili a
posta e filatelia indica che una collezione, un servizio postale, una emissione
ecc. rimane da un certo momento in poi interrotta, sospesa appunto, in attesa di
una possibile o già prestabilita ripresa. La parola è stata anche inserita in
alcuni bolli postali : su alcune corrispondenze di periodi storici difficili,
durante conflitti combattuti o dopo calamità naturali, si possono trovare le
impronte di bolli postali lineari "Servizio postale sospeso per. .... eventi
bellici, per disastro ferroviario, incendio,ecc." che impreziosiscono gli invii
e che sono ricercati dal collezionismo storico postale specializzato. Nella
storia della filatelia ci sono anche numerosi esempi di emissioni sospese prima
della loro nascita o di sospensione temporanea della loro validità postale dopo
la loro nascita. La sospensione in genere prevede un ritorno alla normalità
(fine della guerra, ripristino dei binari ecc.) ma può esser confermata a tempo
indeterminato (ad esempio l'emissione del francobollo dedicato dall'Italia al
K2). Il caso più tipico di sospensione di validità temporanea di una emissione
italiana fu quella della Michelangiolesca, ordinaria che, messa fuori corso
inopportunamente, fu poi riammessa dopo alcune settimane ma che per questioni
legislative conseguenti alla sospensione del corso ebbe anche una sospensione di
vendita agli sportelli postali per circa 1 anno. Oltre ad alcuni francobolli
italiani stampati, e presenti negli uffici postali (Gronchi rosa, Scià, Antichi
stabilimenti balneari, 125° anniv. dell’UPU, ecc)la cui distribuzione è stata
sospesa o rinviata a data successiva, ricordano anche l’emissione nel 2007 di un
francobollo in memoria di Fiume “Città già italiana” che per non disturbare
vicende politiche della vicina Croazia, ha avuto un rinvio di emissione di oltre
30 giorni dopo qualche ora di vendite effettuate nell’originario giorno di
emissione.
SOSPETTO - Aggettivo in genere connesso con un
oggetto o un soggetto che desta diffidenza, che fa pensare o che può
sottintendere una frode, un imbroglio o qualcosa di illegale. Se connesso con la
parola francobollo, per le Poste può significare che l'esemplare o è falso o è
utilizzato in frode ma è da controllare da parte di persone esperte per non
commettere un errore. Talvolta, su corrispondenze del passato i francobolli
sospetti su corrispondenze imbucate venivano segnalati con grandi segni di
matita rossa o blu, affiancati dalla dicitura "francobolli sospetti" dagli
impiegati della bollatura; in tali casi la corrispondenza veniva smistata ai
controllori ed ai verificatori postali per accertare l’imbroglio o la genuinità
dell'affrancatura. Se l'analisi dei verificatori accertava frode (p.es. per
francobolli già utilizzati, francobolli mosaico, ecc.) la corrispondenza veniva
in genere soltanto tassata ed il mittente diffidato, ma se i francobolli
risultavano falsi la corrispondenza veniva sequestrata ed inviata alla
magistratura con tutte le conseguenze del caso per il mittente (quando
scoperto). Esistono pertanto lettere e corrispondenze da collezione che possono
presentare la segnalazione in matita colorata ed altre che oltre agli stessi
segni portano su di esse i segni del sequestro, le annotazioni del giudice, il
numero di protocollo con cui fu istituita la pratica legale, che narrano le
vicende della lettera.
SOTTILE - Aggettivo. indica la caratteristica di un
oggetto che per la sua costituzione tridimensionale ha uno spessore molto
piccolo, ossia è un oggetto piatto. La carta ed i francobolli sono per esempio
sottili ed in alcuni casi anche molto sottili. Lo spessore della carta si misura
in decimi o centesimi di millimetro o anche in peso per metro quadro. I
francobolli attuali hanno spessore di carta intorno agli 80/120 centesimi di
millimetro, ma nel passato ne furono realizzati alcuni su carta più sottile
(velina). Lo stesso spessore si può indicare in 55/65gr./mq utilizzando un
sistema di misura più comodo per chi si occupa professionalmente di forniture di
grandi quantità di carta e quindi commercialmente più utilizzato sopratutto per
carte di grande superficie e di maggiore spessore di quella filatelica, come ad
esempio del cartoncino per realizzare i fogli su cui montare le collezioni. In
quest' ultimo caso il peso del cartoncino dei fogli non può essere inferiore ai
160 gr/mq (meglio 180 gr/mq), altrimenti i fogli nelle bacheche da esposizione
spanciano e si piegano su se stessi.
SOTTOMARINO - Aggettivo e sostantivo. Come
aggettivo indica qualcosa che si trova sott'acqua, più precisamente sotto
l'acqua marina; come sostantivo vedi la voce "Sommergibile".
SOTTOSCRIZIONE - Sostantivo. Indica una raccolta di
denaro che si fa pubblicamente rendendo noti i nomi di coloro che
contribuiscono, in genere effettuata per favorire qualche iniziativa di pubblico
interesse o per beneficenza o anche per interessi commerciali consolidati
(azioni). In filatelia ha poco interesse, ma qualche iniziativa filatelica ha
avuto in passato non solo lo stesso senso ma anche procedure simili. Si tratta
per esempio di iniziative sostenute dall'emissione di francobolli con
sovrapprezzo, il cui ammontare addizionale, oltre il valore d'affrancatura,
andava a favore di enti o di iniziative benefiche (tipo Croce Rossa, alluvionati
ecc.). Quando si verificano simili emissioni, molti enti, molte aziende e
perfino alcuni privati sottoscrivono alle Poste l'acquisto di quantitativi
consistenti di questi francobolli in modo da permettere una raccolta di fondi
fin dall'inizio di una certa consistenza. Chiunque acquisti francobolli di
questo tipo risulta un sottoscrittore dell'iniziativa anche se nella maggioranza
dei casi rimane anonimo o fa parte di una categoria più vasta che indirettamente
lo rappresenta (per es. i collezionisti di francobolli).
SOUVENIR - Sostantivo della lingua francese,
utilizzato anche in Italia perchè vocabolo dal significato internazionalmente
conosciuto. Sostanzialmente indica qualsiasi oggetto della memoria o di un
ricordo (in genere di poco valore) riferibile a qualche data o di un
avvenimento, adatto a ricordarlo nell’avvenire. In genere si tratta di oggetti
semplici come cartoline, immagini, quadretti, soprammobili ecc. di basso valore
venale e spesso di scarso gusto estetico ed artistico. In filatelia la parola è
talvolta usata per definire bonariamente e non dispregiativamente buste,
cartoline, bolli, oggetti postali ecc. che ricordano date, manifestazioni o che
commemorano una emissione o una data filatelicamente rilevante. Le buste con
bolli di manifestazioni e le FDC con annulli di località ed avvenimenti vari,
entrano in questa categoria di oggetti, perchè sono state realizzate per ricordo
e sono molto spesso senza valore postale non avendo nella maggioranza dei casi
effettuato un viaggio postale. Purtroppo molta posta prodotta per ricordare date
importanti p.es. dello sport, dell' astronautica e di altri temi simili, ha solo
carattere di souvenir, mentre viene spacciata per buona e rara. Anche se può
esser vero che è rara perchè è quantitativamente poca, per le collezioni di
storia postale non ha molto interesse in quanto non essendo viaggiata o
viaggiata senza l'intervento delle Poste pubbliche, non racconta alcuna vicenda
postale e quindi non possiede i crismi per entrare in queste collezioni.
Ovviamente salvo eccezioni documentate. Buste e bolli souvenir di ricordo e di
commemorazione nelle collezioni da esposizione e da concorso sono in genere mal
tollerate dai puristi e dai giurati, in qualsiasi classe filatelica.
L’abbondante presenza di questo materiale in qualsiasi collezione ne abbatte la
qualità e può provocarne perfino l'esclusione dai concorsi.
SOVRANO - Sostantivo e aggettivo. Come sostantivo
ha nel linguaggio corrente significato equivalente a "re", ossia il massimo
rappresentante del regime politico di tipo monarchico. Come aggettivo generico,
derivando appunto da "re", qualifica le cose o le persone e gli enti a cui viene
associato come quelle che hanno la massima capacità di controllo su tutte altre
od hanno una autorità notevole, talvolta assoluta, all'interno di specifici
ambiti di competenza. Per quanto riguarda le cose filateliche e postali, per
molto tempo in Italia ad esempio, nel settore filatelico che più ci interessa,
l'Amministrazione postale di Stato, emanazione del Ministero delle
Telecomunicazioni fu sovrana sull'emissione dei francobolli e sulle regole
postali in ambito nazionale essendo l'ente massimo a cui lo Stato aveva devoluto
la gestione del sistema postale. Oggi con la privatizzazione, l'attuale
Amministrazione postale non è più sovrana per l'emissione di francobolli e sulle
direttive generali del servizio in quanto dipende dalle leggi dello Stato che
difendono i diritti dei cittadini e che devono garantire un servizio postale
gestito privatamente ma di interesse pubblico. Resta comunque corretto dire che
ogni Amministrazione postale è sovrana sul territorio affidato dalle leggi alla
sua competenza, anche se la sovranità, un tempo assoluta, è stata ridotta e
limitata anche nella gestione del sistema postale. A questo concetto p.es. si fa
riferimento quando si afferma che ciascuna amministrazione postale
internazionalmente riconosciuta può accettare ed inoltrare corrispondenze solo
sul territorio a lei concesso dal potere politico nazionale ed internazionale e
soltanto fino ai confini geografici nazionali e quindi non può annullare, anche
all'interno del suo territorio, francobolli emessi da altre Amministrazioni
postali nazionali, di autorità e sovranità equivalente, senza compiere un
affronto o un abuso nei suoi riguardi.
SOVRAPREZZO - Sostantivo. Prezzo supplementare
aggiunto ad un prezzo già esistente per qualche specifico motivo. In filatelia
esistono alcuni francobolli con sovrapprezzo, ossia francobolli che possiedono
un valore di facciale adatto a coprire qualche tariffa, a cui è stato accostato,
a parte e distinto dal primo, un altro valore di facciale, per es. 1 L.+ 10
cent. invece di 1,10 L.. Tale espressione significa che il costo del francobollo
è la somma dei due facciali, ma che il facciale valido per l'affrancatura è
soltanto 1 L. e che il restante ammontare di 10 cent. non va alle Poste ma a
finanziare qualche iniziativa sponsorizzata dalle Poste, in genere benefica o
sociale che i consumatori postali accettano per favorire l'iniziativa e
contribuire alla colletta.
Molti stati tradizionalmente e periodicamente emettono francobolli di questo
tipo (per esempio la Svizzera (pro juventute, pro patria ecc.), mentre altri lo
fanno raramente come l'Italia che, dopo un periodo del regno in cui esemplari di
questo tipo furono numerosi, ne ha prodotti pochi nel periodo repubblicano (pro
alluvionati) non avendo facilitazioni legislative per proporne altri (per es.
pro filatelia). I francobolli con sovrapprezzo hanno difficoltà ad esser venduti
perchè molti utenti postali non accettano o non gradiscono una maggiorazione sul
costo delle loro corrispondenze e preferiscono fare beneficenza in altro modo.
In conseguenza le corrispondenze affrancate con questi francobolli non sono
molte, sono ricercate dal collezionismo storico postale ed hanno perciò una
buona quotazione commerciale. (vedi anche alla voce "sottoscrizione"). Esistono
anche collezioni e collezionisti specializzati su questo genere di emissioni che
hanno sempre avuto grandi difficoltà a trovare materiale.
SPACCIO/CIARE - Sostantivo e verbo. Come sostantivo
indica oggi un negozio in cui si vendono le merci prodotte da una azienda
(Spacci aziendali) a prezzo di fabbrica, ma un tempo erano spesso il solo luogo
dove si potevano acquistare tutte le merci disponibili, compresi i valori di
stato, in località disagiate e mal servite. Dal punto di vista filatelico è più
interessante l'uso del verbo derivato in quanto "spacciare" indica nel
linguaggio corrente il vendere qualcosa in modo illecito, spesso nascostamente,
facendo ancor più spesso passare una cosa per un'altra. Acquistare merci con
denaro falso (sapendo che è falso) o vendere francobolli falsi per buoni ad un
ignaro compratore, con tutte le conseguenze legali per il venditore e
l'acquirente (salva la buona fede), se l'inganno venisse scoperto, sono esempi
dell'uso corretto del verbo.
SPAGO - Sostantivo. Corda sottile e piuttosto
robusta a più fili ritorti per legare o cucire che aveva alcuni usi anche in
campo filatelico e postale. Fino al 1995/6 lo spago era infatti corredo degli
uffici postali perchè serviva a legare (ammagliare) gli invii assicurati in modo
da rendere molto difficile un'apertura nascosta durante i trasporti.
Precedentemente serviva per cucire, la corrispondenza assicurata affidata alle
Poste pubbliche per rendere solidali i contenuti ed i contenenti delle
spedizioni pregiate. In questi casi, per maggior garanzia, lo spago, avvolto e
legato intorno alle spedizioni, doveva anche essere bloccato sulle congiunzioni
e sui nodi con della ceralacca marcata a fuoco con i sigilli di cui gli uffici
accettanti erano dotati. Anche i pacchi postali ordinari dovevano esser
presentati con spaghi applicati e bloccati con ceralacca dai mittenti per
impedire la sottrazione del contenuto durante i trasporti. Dal 1997 le normative
sulle spedizioni assicurate sono state modificate grazie all'adozione di
particolari nastri adesivi di plastica che possono sostituire lo spago e la
ceralacca marcata a fuoco. Anche i pacchi ordinari presentati agli sportelli non
hanno piu' l'obbligo della legatura con spago ma possono anche esser chiusi con
nastri adesivi commerciali personalizzati o firmati dai mittenti. Resta comunque
nella storia del servizio postale italiano degli anni '20-'30 la cucitura delle
lettere assicurate effettuata trapassando, con degli aghi da materassaio che
trascinavano lo spago, le buste e i loro contenuti in modo da impedire la
sottrazione anche parziale dei contenuti durante l'affidamento alle poste e
consentire al solo destinatario la distruzione dell'ammagliatura e della
ceralaccatura e di accertare così l'integrità dell'involucro e del contenuto. In
epoca prefilatelica, quando le buste non esistevano ancora, lo spago sottile era
spesso utilizzato, in alternativa ad alcuni altri sistemi, per legare le lettere
e per difendere il segreto epistolare. In questi casi le lettere erano legate e
spesso anche trapassate con un "filum canapis" (un cordino di canapa sottile)
che in qualche caso è giunto frammentato ma ancora visibile fino a noi.
SPAZIALE - Aggettivo qualificativo di cose, oggetti
o concetti che hanno riferimenti con lo spazio geometrico o stellare e cosmico.
In filatelia, a parte qualche riferimento geometrico utilizzato nella
letteratura, l'aggettivo ha maggiori e specifici riferimenti allo spazio cosmico
che sovrasta la nostra atmosfera. Può facilmente riferirsi per esempio ad un
particolare genere di posta che da qualche anno sta incrementandosi, ossia la
Posta spaziale, quella scambiata fra la terra e le navicelle o i satelliti
artificiali abitati che l'uomo ha lanciato nel cosmo. Attualmente non è ancora
molta e quindi dal punto di vista collezionistico è rara e costosa, ma con il
passare del tempo e con l'incremento degli studi e delle missioni spaziali tende
a crescere e ad consentire ampliamenti delle collezioni filateliche, e storico
postali specializzate. L'Unione Sovietica oggi non più esistente, ma che fu
all'origine di una buona parte delle tecnologie spaziali ha anche emesso
francobolli "spaziali", ossia utilizzabili per affrancare le corrispondenze
scambiate tra gli uffici postali di terra e quelli dislocati sui satelliti
artificiali controllati. La Filatelia spaziale ha oggi una denominazione
specifica, norme apposite e concorsi propri all'interno di una delle classi
filateliche internazionalmente riconosciute : l'astrofilatelia (vedi voce
dedicata).
SPAZIO - Sostantivo. E' il nome di un volume entro
cui possono esser contenuti il nulla o molte cose. Ha in genere un significato
geometrico, limitato, entro cui trovano posto figure, scritti, ed anche cose
reali o immaginarie, ma nel significato più comune è lo spazio cosmico che
circonda la terra in cui, a grandi distanze tra loro, sono dislocati i corpi
celesti, impropriamente definito come infinito in quanto la scienza non ha
ancora stabilito le sue reali e gigantesche dimensioni. In filatelia la parola
ha maggiore impiego come indicatore di superfici limitate, di piccole aree,
all'interno di francobolli o di corrispondenze entro cui esistono elementi
interessanti, come disegni, cifre, scritti ecc., difficili da individuarne
nell’insieme o per favorirne l'individuazione in un campo più grande. Ad esempio
"spazio della vignetta", "spazio dell'indirizzo", "spazio colorato..." ecc.
Serve specialmente in letteratura per individuare più facilmente qualche
caratteristica filatelica o postale da descrivere.
SPECIALE - Aggettivo ed anche sostantivo. Indica
una cosa, un oggetto, una persona che esce dalla norma e che si distingue dagli
altri per qualche caratteristica insolita. I francobolli speciali sono quelli
che sono diversi per qualcosa dagli altri o che sono stati emessi al di fuori
delle regole stabilite o delle previsioni o ancora per qualche servizio diverso
dall’ordinario. Le emissioni speciali sono sopratutto quelle che nascono
all'improvviso per occasioni impreviste oppure per affrontare qualche problema
postale insorto nel correre del tempo (vedi ad esempio i servizi postali
addizionali come la posta aera, l’espresso, ecc. per i quali furono creati
francobolli speciali e appositi). In un significato ormai dimenticato "lo
speciale" era colui che faceva qualcosa di insolito e di non comune : nel caso
postale era una persona che trasportava una lettera ossia era un messo, un
corriere espresso che effettuava il trasporto dedicato di una corrispondenza al
di fuori del canale postale pubblico (ove esistente). In un significato più
vicino a noi che deriva dall'antica definizione appena citata, "lo speciale"
trasformatosi in "corriere speciale" era anche un trasporto postale effettuato
appositamente, oltre l'ordinario, per qualche occasione insolita, non ripetitiva
e quindi speciale o anche unica ed eccezionale. Molta posta aerea del passato ha
utilizzato appunto questo tipo di corriere.
SPECIALITA'/STA - Sostantivi. Branca particolare di
una attività o di una disciplina e nome di colui che si occupa attivamente di
specialità. In filatelia le specialità entro cui distinguere le collezioni si
definiscono più propriamente col nome di “classi” : sono molte (tradizionale,
storia postale, tematica ecc.) e permettono di suddividere i concorsi e le
categorie entro cui confrontare elaborati filatelici tra loro simili o dedicati
agli stessi studi e materiali. Lo specialista è colui che dopo lungo studio e
applicazione frequenta la specialità, ossia una sola classe filatelica o ha
prevalente interesse in quella. Piu' genericamente in filatelia è anche la
definizione di una persona che si intende molto di francobolli e posta e puo'
con le sue conoscenze effettuare analisi di materiale e fornire spiegazioni e
pareri agli altri filatelisti. Non e' comunque un professionista ma un
dilettante molto bravo e conosciuto nella materia che non richiede denaro per le
sue spiegazioni ed i suoi pareri. In filatelia le "specialità" si identificano
anche come "classe".
SPECIMEN - Sostantivo aglosassone che e' entrato
nella letteratura filatelica italiana per definire i francobolli "saggio" delle
nazioni che utilizzano la lingua inglese. In realta' si tratta di una
sovrastampa applicata ai francobolli di molte nazioni estere, sopratutto di
lingua inglese,ma non solo, inviati come campioni prima della data di emissione
ad altre Amministrazioni postali e all'UPU per il loro successivo riconoscimento
nelle affrancature. Queste sovrastampe furono obbligatorie per poco piu' della
metà del secolo scorso per le nazioni associate all'UPU, ma poi furono
abbandonate sopratutto per le conseguenze del II conflitto mondiale e restano
una traccia del passato. I francobolli che hanno questa sovrastampa non sono
comuni, hanno un forte valore documentario, un buon valore commerciale e
impreziosiscono le collezioni in cui sono inseriti specialmente se sono
applicati a corrispondenze regolarmente viaggiate.
SPECULARE/ZIONE - Verbo, sostantivo e aggettivo.
Come verbo e sostantivo ha interesse in filatelia solo nel settore commerciale
ed ha lo stesso significato che la parola possiede per qualsiasi altra attività
umana. Come aggettivo ha invece un particolare significato utile anche alla
filatelia per definire un curioso aspetto di alcune immagini visibili su qualche
francobollo, in cui lo stesso disegno o scritta può assumere una posizione
inversa come se fosse guardata in uno specchio. Immagini speculari si trovano
per esempio nei decalchi, al retro di francobolli normali : in questi la stessa
immagine visibile sul fronte è ripetuta in toto o in parte sul verso ma in modo
speculare, ossia come se fosse riflessa da uno specchio. Il fenomeno (vedi
"decalco") è dovuto o al trasporto dell'inchiostro di stampa ancora fresco da un
esemplare ad un'altro (fogli impilati tra loro immediatamente dopo la stampa),
oppure alla trasmigrazione degli inchiostri di stampa dal fronte al retro dello
stesso francobollo nello spessore della carta (effetto carta assorbente).
SPECULATIVO/A - Aggettivo che in filatelia è spesso
associato alle parole francobolli, emissione ecc.. In tale caso il francobollo o
la serie rientra in un gruppo di emissioni prodotte per la speculazione
economica da alcune amministrazioni postali che pensano di trarre, dalla stampa
di francobolli inutili al servizio postale, un guadagno economico vendendoli
quasi esclusivamente ai filatelisti. Le nazioni che hanno prodotto emissioni
speculative, in maggior parte definite anche "nocive", sono molte e tutte
denunciate dal mondo filatelico, ma la loro fortuna sebbene rallentata, continua
ancora in molti paesi del terzo mondo, in nazioni assetate di denaro e senza
molti scrupoli. Si definiscono inoltre speculative e nocive anche le emissioni
che commemorano personaggi e si celebrano avvenimenti che appartengono alla
cultura di altre nazioni (vedi ad esempio gli avvenimenti spaziali, molti giochi
sportivi e culturali) avvenuti o realizzati altrove e che non hanno alcun
riferimento ed interesse diretto con la nazione emittente. Infine sono anche
considerate speculative le emissioni dalla tiratura eccessiva di nazioni che
hanno un basso consumo di francobolli, specialmente quando il soggetto contenuto
nella vignetta attira i minori (vedi ad es. cartoons) o i filatelisti meno
avanzati del resto del mondo.
SPEDIRE - Verbo. Indica l'azione necessaria per
effettuare una spedizione, ossia l'affidamento di un oggetto ad una persona o ad
un ente che si occupa del suo spostamento da un luogo ad un altro secondo un
rapporto contrattuale stipulato appositamente o di carattere generico. Per
quanto più ci interessa, “Spedire la posta” significa consegnare alle Poste
pubbliche o private o anche immettere in buca la corrispondenza affinchè inizi
il suo viaggio verso i destinatari. In parole più tecniche l'azione di spedire
lettere o pacchi attraverso un sistema postale pubblico o privato indica
l'accettazione, anche sottintesa, di un contratto tra il mittente ed un Ente che
si offre di effettuare la commissione seguendo alcune regole contro il pagamento
di una tariffa. Anche il semplice inoltro in buca, è sostenuto dal contratto
postale generale esistente tra le Poste e i cittadini, che è contenuto in un
documento edito a cura delle Poste pubbliche e da qualsiasi altra azienda di
trasporto per conto terzi, detto "carta della qualità sui prodotti di
corrispondenza", che elenca tutte le regole che devono rispettare ambedue i
contraenti, compresi i tempi ed i modi dell’accettazione e delle consegne,
nonché le tariffe da assolvere in francobolli o surrogati.
SPEDITO - Aggettivo o anche sostantivo. Come
aggettivo deriva dal verbo spedire e indica una qualità degli oggetti che sono
state affidati a terzi per un trasporto ; come sostantivo è una delle
denominazioni con cui veniva definito un corriere, anche di tipo postale. "Lo
spedito" era il messo, il pedone, il corriere a cui veniva affidata la
spedizione e quindi anche la corrispondenza per portarla a destino. Tale
denominazione piuttosto antica e sopratutto utilizzata prima della nascita dei
servizi postali pubblici, in realtà è stata utilizzata ancora nel primo quarto
del 1900 per indicare in molti documenti ufficiali delle Poste pubbliche il
postino.
SPEDIZIONE - Sostantivo. E’ il nome generico con
cui si può definire un oggetto spedito, ossia affidato a terzi per il suo
trasporto. In un altro significato (effettuare una spedizione) è anche l'atto di
spedire ossia di consegnare a qualcuno che si occupa di spedizioni e trasporti
un pacco, un plico, oppure una corrispondenza. Anche l'impostare, ossia
immettere nella buca postale una lettera o consegnarla allo sportello postale è
l’atto per cui si attua una spedizione. Normalmente, anche nel settore postale,
chi si occupa di spedizioni per conto terzi è un professionista che esegue un
lavoro e pretende una contropartita in denaro per il servizio richiesto ed
effettuato ; detiene pertanto un tariffario espresso in denaro corrente
suddiviso per distanze e peso e si fa pagare in genere anticipatamente per la
commissione (porto pagato). In relazione alla Posta, nel periodo prefilatelico,
quando i trasporti, le strade, i percorsi erano incerti, il mittente molto
spesso non pagava il porto in partenza ma dava istruzioni per l'esazione della
tariffa di trasporto in arrivo, soltanto quando il trasporto era stato veramente
effettuato (porto assegnato). Ovviamente chi si occupa di spedizioni deve essere
attrezzato per poterle eseguire e quindi deve disporre di una organizzazione che
possa accettare, trasportare ed in genere, ma non sempre, anche consegnare
quanto gli fu affidato. In conseguenza chi esegue le spedizioni non solo è un
professionista ma è anche abilitato a farlo dall'autorità amministrativa e
politica del territorio e deve ottenere un riconoscimento anche da altre
amministrazioni sovrane e da tutte le altre organizzazioni che si occupano di
spedizioni. Per quanto riguarda le Poste pubbliche, ad esse sono affidate per
legge ed in genere in esclusiva, le spedizioni di posta epistolare e di piccoli
pacchi. In Italia attualmente sono per ora affidate alle Poste pubbliche, ancora
in esclusiva, le lettere chiuse fino a 349 gr. e di pacchi fino al peso di 20
kg. (dal 1° giugno 2001 trasportano anche pacchi fino a 30 kg in concorrenza con
altri corrieri). Chi si vuole sostituire alle Poste per trasportare
corrispondenze e pacchi fino al peso loro riservato può farlo se ottiene una
autorizzazione dalle Poste stesse e se paga ad esse un aggio riconosciuto per
legge. Tali disposizioni, in parte in vigore fin dalle origini della privativa
postale, tendono oggi ad essere modificate e quindi è possibile che in futuro
(dopo il 2009) chiunque sarà attrezzato, in regime di libera concorrenza, potrà
trasportare merci e posta senza alcuna limitazione di peso e distanza. Per le
Poste italiane le corrispondenze ordinarie non necessitano del rilascio di una
ricevuta e non hanno garanzie di arrivo mentre quelle pregiate (raccomandate,
assicurate, contrassegno, ecc.) non solo necessitano di consegna agli sportelli
postali e del rilascio di ricevute, ma hanno anche la possibilità di essere
cercate se perdute o sottratte durante il percorso (sistema tracking e tracing).
Tutti gli altri spedizionieri autorizzati ad accettare pacchi e posta (soltanto
ordinaria) in regime di concorrenza con le Poste pubbliche rilasciano sempre
delle ricevute, e in genere forniscono maggiori garanzie di consegna ed una
maggiore rapidità, ma contro spese di porto più elevate di quelle della Posta
pubblica.
SPEDIZIONIERE - Sostantivo. Persona o azienda che
si occupa di spedizioni di merci e posta. Mentre nel lontano passato chi faceva
questo mestiere non aveva bisogno di autorizzazioni e gli era sufficiente la
sperimentazione pratica della sua efficienza, dal momento dell'avvento delle
Poste pubbliche ha necessità di una autorizzazione e del riconoscimento pubblico
nazionale ed internazionale della sua professionalità. Spesso nei secoli scorsi
lo spedizioniere, specialmente se si occupava di posta, si confondeva con il
Forward, ossia con la persona che conosceva le strade postali ed aveva una serie
di corrispondenti che, in catena e di mano in mano, potevano far giungere a
destino lettere e pacchetti. Oggi lo spedizioniere è in genere una azienda con
mezzi e persone che si occupa stabilmente di trasporti di merci e
occasionalmente o stabilmente di posta. La Posta pubblica è in realtà uno
Spedizioniere particolare, riconosciuto dallo Stato come strategico o meglio di
interesse pubblico, che si occupa di trasportare stabilmente e quotidianamente
le corrispondenze ed i pacchi di chiunque entro certi limiti, seguendo molte
regole e tariffe controllate, offrendo un servizio nazionale ed internazionale
continuo, indispensabile alle attività di tutti.
SPERIMENTALE - Aggettivo. In genere viene riferito
ad una attività o ad una realizzazione non definitiva e che deve, attraverso
l'esperienza, subire delle modifiche, degli adattamenti o delle correzioni per
divenire stabile. In senso riduttivo è anche sinonimo di empirico. Nel caso
della filatelia l'aggettivo si può riferire sopratutto a francobolli e a sistemi
di spedizione e di trasporto di posta. Ad esempio il sistema postale Prioritario
che ha funzionato anche in Italia tra il 1997 ed il 2006, ha avuto necessità di
molto tempo per entrare a regime e in conseguenza le Poste pubbliche hanno
dovuto effettuare molte esperienze prima di garantirne l’efficienza (periodo
sperimentale). In qualche caso filatelico del passato la parola "sperimentale",
"esperimento" e simili sono anche state impiegate su francobolli e posta.
Ricordiamo ad esempio il primo francobollo di Posta aerea italiano del 20 maggio
1917 nella cui sovrastampa viene ricordato che servì per il primo trasporto
sperimentale per via aerea tra Torino e Roma e viceversa.
SPESSORE - Sostantivo. E' una delle tre dimensioni
spaziali fondamentali di ogni oggetto materiale (altezza, larghezza e spessore).
In qualche caso è sostituita dalla parola profondità quando lo spessore
dell'oggetto è notevole in confronto alle altre due. La carta ed i francobolli
ad esempio hanno uno spessore e non una profondità mentre il mare o una casa
hanno una profondità e non uno spessore. Per quanto riguarda il nostro sistema
di misure, lo spessore e la profondità si misurano in multipli e sottomultipli
del metro ; nel caso della carta, che ha spessori molto piccoli si misura in
decimi o centesimi di millimetro, ma dato che è difficile effettuare queste
misurazioni ed ancor meno facile disporre di strumenti di misura adatti, si
preferisce ricorrere ad uno stratagemma, ossia a riferirsi allo spessore
attraverso il peso per unità di superficie (grammi x metro quadro). Si definisce
carta, ad esempio, un foglio piano, secco, sottile e liscio di fibre di
cellulosa o similare compattate attraverso metodi artigianali ed industriali, il
cui spessore non superi i 120 gr./mq.. Al di sopra di questo peso i fogli si
definiscono cartoncini. Per montare le collezioni filateliche da concorso si
devono utilizzare cartoncini di peso superiore ai 160 gr/mq e non maggiore di
220 gr./mq.. La carta più sottile di 40 gr./mq diventa semitrasparente e si
chiama "Velina". Lo spessore della carta filatelica è stata nel tempo molto
variabile e si conoscono francobolli con carta "quasi velina" dello spessore di
45 o 50 centesimi di millimetro ed altri, molto più spessi, che raggiungono i
130-150 centesimi di mm.. Mediamente oggi lo spessore dei francobolli si è
attestato sui 90/120 centesimi di millimetro. Questa misura viene data
preferenzialmente in centesimi e non in peso in quanto i francobolli vengono
normalmente misurati singolarmente o in fogli il cui peso non è facilmente
rilevabile.
SPILLATO/A - Aggettivo. Caratteristica delle carte
(o anche delle stoffe) quando per unire più fogli si utilizzano degli spilli per
tenerli insieme. La carta "spillata" separata dall'insieme in cui si trovava,
presenta delle piccole perforazioni e modeste pieghe derivate dallo spessore
dello spillo. Tale pratica non è più in uso da quando sono divenute comuni ed
economiche le pinzatrici, ossia delle piccole macchinette manuali che piegano
delle graffette passanti di varie dimensioni che tengono uniti i fogli di uno
stesso fascicolo. Anche in questo caso i fogli sono perforati e se separati dal
fascicolo senza qualche accorgimento possono presentare anche piccoli strappi
della carta. Le perforazioni da spillo e da graffetta non sono solo deturpanti
per le falle della carta che provocano, ma anche perchè il materiale metallico
con cui sono fabbricati, in genere ferro dolce, tende col tempo ad ossidarsi e a
rilasciare piccole macchie brune rugginose intorno alle perforazioni stesse
difficilmente eliminabili. Purtroppo molta posta commerciale della prima metà
del secolo scorso conservata e ritrovata in archivi presenta questo
inconveniente e viene disprezzata e deprezzata per le piccole falle e le pieghe
brune che presenta anche in parti non importanti degli invii. Le buste o altri
invii che presentano spillature, graffature o altro che interessano la
superficie dei francobolli applicati su di esse, hanno modesto interesse per il
collezionismo storico postale e devono essere quasi sempre eliminate, salvo un
eventuale e particolare interesse per i bolli o per altre caratteristiche
esistenti che le rendano insolite o rare. Se invece le perforazioni sono in aree
non importanti, e se il materiale è particolarmente interessante, il difetto può
essere sopportato anche in collezioni prestigiose, oppure si può tentare una
riparazione o una mascheratura delle piccole falle a mezzo di riporti di carta
dello stesso colore applicati al verso. In qualsiasi caso, fin che si può, il
materiale spillato o graffato deve essere sostituito con altro equivalente senza
difetto.
SPORTELLO - Sostantivo. Parte di un mobile ad ante
apribili e chiudibili ma anche una apertura limitata, praticata tra pareti per
rendere possibili delle comunicazioni e degli scambi tra due stanze contigue
essenzialmente utilizzate per separare o proteggere i compiti e le funzioni
delle persone che vivono e/o lavorano in una e di quelle che si introducono e si
muovono nell’altra. Nel caso più comune è una apertura che permette il colloquio
e lo scambio di cose tra un pubblico di visitatori o di clienti e il personale
di un ufficio, per esempio alle Poste e nelle banche, e che consente un contatto
limitato, talvolta protetto, tra persone, creando una barriera per separare le
funzioni, le responsabilità e sopratutto i valori contenuti nella parte
riservata al lavoro dei funzionari che gestiscono l'ufficio, e li preserva (non
sempre) da furti e rapine. La maggiore o minore efficienza di aziende, banche e
Poste si misura col numero degli sportelli aperti al pubblico che possiedono.
Anche se oggi le Poste italiane tendono a ridurre il numero degli sportelli
aperti al pubblico, la quantità di sportelli esistenti e funzionanti è di circa
14.000 unità (2007). Nel passato furono anche oltre 18.000. Non tutti gli
sportelli postali italiani hanno le stesse capacità di servizio ; ciò dipende
dall'importanza dell'ufficio, dal numero delle persone o del tessuto sociale che
servono ed anche dall’offerta di sevizi che possiedono (ad es. fermo posta,
pacchi, vendita prodotti postali, servizi a denaro, assicurazione, ecc.).
Attualmente la riduzione del loro numero viene compensata con una maggiore
quantità di servizi offerti (sportelli polivalenti) a mezzo della rete
informatica che li collega ai centri direzionali e da un maggiore (per noi
illusoria) velocità di lavorazione nelle procedure di accettazione.
SPOSTAMENTO - Sostantivo. Parola che indica un
cambiamento di posizione, anche minimo, casuale o provocato di oggetti e persone
che prima o normalmente si trovavano in un'altra posizione. In filatelia oltre
all'uso corrente rivolto a cose filateliche trasferite da un posto all'altro,
nel linguaggio corrente, spesso anche utilizzato dalla letteratura
specializzata, indica sopratutto un relativo anomalo posizionamento degli
elementi grafici che costituiscono il francobollo, o meglio di uno o più
elementi rispetto agli altri, i quali invece di trovarsi in aree fisse e
prestabilite, si trovano in posizioni diverse. In genere le vignette stanno al
centro del francobollo e la dentellatura, equamente distanziata, le contorna su
tutti i lati, ma spesso nascono francobolli con la vignetta scentrata rispetto
alla dentellatura per i quali si dice comunemente che hanno uno spostamento
della dentellatura rispetto alla vignetta. In realtà lo spostamento essendo
relativo e non assoluto è possibile che nel procedimento di fabbricazione del
francobollo l’elemento spostato sia la vignetta e non la dentellatura. Ciò però
non modificala situazione grafica che comunque rimane la stessa. Inoltre è
possibile che, con i processi produttivi del passato (ma anche con quelli
attuali), gli elementi interessati dagli spostamenti possono aver subito
movimenti indipendenti di varia ampiezza. Comunque quando spostamenti anche
molto ridotti vanno in direzioni opposte, si può creare uno spostamento
complessivo che esce dalla tolleranza concessa nella produzione filatelica e
restituire così francobolli anomali che possono esser considerati delle vere e
proprie varietà. Al di la quindi di spostamenti tra elementi costituenti il
francobollo derivati da errori di impostazione o di malfunzionamento delle
macchine produttive che creano esemplari eccezionalmente anomali, esistono
spostamenti tollerati minimi ma insiti nel sistema produttivo che possono creare
esemplari sensibilmente diversi dal modello originale degni di esser
collezionati senza essere delle varietà (si definiscono "varietà" francobolli
con spostamenti maggiori di 2 mm.). Nei francobolli esistono anche altri tipi di
spostamento : ad esempio nella produzione di francobolli a più colori e quindi a
più passaggi di stampa è possibile un lieve disallineamento dei colori o dei
disegni tra loro e quindi se uno spostamento minimo di un solo passaggio crea in
genere solo una modesta sfocatura dell’immagine, uno appena più sensibile su più
passaggi produce esemplari molto meno leggibili anche se gli ogni singolo
spostamento è inferiore ai 2 mm.. In conclusione gli spostamenti degli elementi
di stampa e di dentellatura dei francobolli (in genere di tutti i prodotti di
stampa) provocano nelle grandi produzioni difetti più o meno visibili insiti nei
sistemi di produzione che,se minimi, possono esser tollerati, se importanti
provocano lo scarto e se sfuggiti ai controlli, portano al consumo esemplari
anomali spesso definiti come varietà. Nel passato esemplari scentrati e con
spostamenti sensibili erano molto più frequenti di oggi (tanto è vero che i
francobolli centrati hanno un consistente plusvalore), mentre attualmente le
macchine da stampa hanno una tecnologia che limita gli errori, scarta gli
esemplari con forti spostamenti e corregge automaticamente disallineamenti dei
colori e spostamenti della dentellatura rispetto alla vignetta minori di 1 mm..
Malgrado ciò nascono talvolta francobolli fortemente anomali con spostamenti
eccezionali normalmente imputati a errori involontari delle maestranze o a
improvvisi ed indesiderati malfunzionamenti delle macchine, più spesso però sono
prodotti ad arte per il mercato filatelico ed escono dall'Ente di produzione
nascostamente per la felicità dei collezionisti ma con la disonestà dei
funzionari e forse con la connivenza dei dirigenti dell'Ente di produzione.
L'importante è sapere che oggi gli spostamenti troppo evidenti non sono naturali
o casuali, che francobolli di questo tipo non possono raggiungere l'uso normale
e quotidiano alle Poste e che i collezionisti non devono pagare cifre troppo
elevate per possederli, perchè pur essendo eccezionali, non sono lo specchio del
sistema produttivo e postale del nostro tempo, sono artefatti e in caso di
rivendita non consentono mai di recuperare il denaro speso. Sono e restano solo
delle curiosità che talvolta possono contenere perfino qualche rischio in quanto
un’indagine di polizia per risalire alla loro dubbia provenienza è sempre
possibile.
STADIO - Sostantivo. Luogo pubblico deputato alle
gare sportive (calcio, atletica ecc.) esistente in ogni grande e media città.
Non ha alcun interesse filatelico tranne per il fatto che talvolta gli stadi
sono la sede di uffici postali mobili, speciali, distaccati e temporanei. In
tali eccezionali casi, possibili in particolari concomitanze sportive, questi
uffici utilizzano spesso dei bolli contenenti la parola Stadio, non comune e
particolarmente importante per il collezionismo marcofilo e storico postale a
tema sportivo. Sono noti molti bolli di questo tipo nati per occasioni
straordinarie come le Olimpiadi, i campionati del mondo di calcio ed altre
simili, alcuni dei quali sono piuttosto rari e molto ricercati.
STAFFA - Sostantivo. Ha diversi significati ma per
quanto interessa direttamente l'ippica ed indirettamente la filatelia è un
arnese metallico rotondo, triangolare o rettangolare, comunque a perimetro
chiuso, appeso a coppie, alle selle per cavalcare i cavalli, al fine di far
appoggiare i piedi dei cavalieri e quindi permetter loro una cavalcata più
stabile. La staffa ha grande importanza in storia postale in quanto il suo
disegno, in genere stilizzato a forma triangolare con vertice in alto, fu
talvolta riportato sui frontespizi di alcune lettere del 1400 e del 1500 per
indicare che l'invio doveva essere trasportato con la massima celerità da un
messo apposito a cavallo e non da un pedone. Si può dire che il disegno
stilizzato di una o più staffe su alcuni antichi invii postali indicava la
premura della spedizione e che può essere considerato il precursore
dell'etichetta (e del servizio) dell'espresso, nata ovviamente molti secoli
dopo. (In Italia il servizio postale Espresso fu tariffato dal 21.7.1890). Le
lettere del lontano passato che portano sul frontespizio, accanto all'indirizzo
del destinatario un disegno a triangolo, sintesi grafica della staffa equestre,
hanno un plusvalore notevole ; se ne hanno più di uno, che indicava una grande
premura della consegna, hanno un valore economico ancora maggiore, sono
considerate molto rare e piuttosto costose. Talvolta tali segni erano
accompagnati da alcune parole come "Cito, cito", "per cavalcata-Volando" o
soltanto "volando" a sottolineare che il cavaliere a cui era affidata la lettera
doveva correre senza sosta per la consegna più sollecita possibile. Nei registri
dei mastri di posta del 1400 e 1500 le corse postali erano segnalate ciascuna
con un grande triangolo che indicava appunto che il trasporto era stato
organizzato con cavalieri veloci appositi o organizzati in sequenza che non
fermavano mai il correre delle lettere.
STAFFETTA - Sostantivo. Sequenza di persone o
veicoli distribuiti su un percorso che si passano l'un l'altro uno o più oggetti
da trasportare da un capo all'altro del percorso stesso nel minor tempo
possibile senza fermare mai la corsa. E' anche una attività atletica sportiva,
praticata negli stadi, che ha preso nome ed origine con alta probabilità dal
trasporto veloce della Posta su percorsi non brevi, effettuata qualche secolo
fa. Nel passato, dal 15° secolo in poi, quando iniziarono a nascere i primi
servizi postali organizzati, la posta correva su percorsi anche molto lunghi
passando dalla mano di un pedone o di un cavaliere all'altro, disposti in
sequenza coerente e continua senza fermarsi mai in modo che le lettere potessero
percorrere la distanza tra le località di partenza e di arrivo senza affaticare
troppo i corrieri e sempre con la stessa sollecitudine. I corrieri organizzati
in staffetta erano dislocati in luoghi stabiliti (le stazioni di posta),
partivano nel momento in cui arrivava il corriere che li precedeva, percorrevano
la tratta loro assegnata nel minor tempo possibile e consegnavano il materiale
trasportato a colui che li seguiva. Le tratte individuali su percorsi
sperimentati erano comprese fra 10 e 20 km. attuali, ma in qualche caso erano in
qualche caso anche più lunghe, molto più spesso più brevi specialmente se il
percorso toccava dei confini nazionali o dei posti di controllo disposti dai
signorotti locali su passaggi obbligati sul cui transito richiedevano una tassa
(gabella) che si rifletteva sul costo del trasporto postale. Col sistema a
staffetta le lettere potevano percorrere centinaia e centinaia di chilometri
rapidamente e senza troppa fatica e rischio individuale. Anche se certamente
sono esistiti dei precursori, gli inventori di questo sistema di trasporto
postale universalmente riconosciuti sono le famiglie mantovane Torre e Tasso (Thurm
und Taxis in tedesco) che organizzarono gradualmente tra il 1550 ed il 1650 un
servizio postale a staffetta tra Mantova e Amsterdam che riusciva a percorrere
questa distanza in meno di 4 giorni superando infinite barriere doganali e
confinarie, conflitti locali, gabelle, avversità metereologiche ed altro, con il
consenso universale della miriade di stati e staterelli che affollavano l'Europa
in quel tempo. Per il servizio storicamente effettuato ma anche per il denaro
che ne ottennero, le due famiglie ebbero anche un riconoscimento di sovranità su
un piccolo territorio (uno degli antichi stati tedeschi) ed hanno ancora oggi
potenza e ricchezza derivata da quell'idea e dalla loro attività di corrieri
postali. Ancora oggi il sistema a staffetta continua ad essere utilizzato nel
trasporto di posta e merci. La posta infatti divisa inizialmente per direzioni,
viene ancora affidata a trasporti in sequenza, oggi motorizzati, che
passandosela di mano in mano la conducono fino a destino nel minor tempo
possibile : come in passato, con una minore fatica, con costi inferiori ed in
quantità ben maggiori, ma spesso con tempi di arrivo superiori a quelli di
qualche secolo fa. Le diciture "Staffetta" o "per staffetta" si trovano talvolta
manoscritte sul frontespizio di lettere dell'epoca suddetta : stavano ad
indicare una richiesta di rapidità della consegna ed indirettamente
individuavano il percorso che gli invii dovevano effettuare, stabilendo in
qualche caso anche la tariffa che doveva essere pagata per il trasporto. Le
lettere che presentano queste diciture sono più pregiate e rare di altre coeve
simili che hanno effettuato lo stesso percorso e pagato la stessa tariffa senza
però contenere l'annotazione manoscritta sul frontespizio.
STAGIONALE - Aggettivo in genere riferito ad
attività legate all'andamento delle stagioni. Ha interesse postale per
l'apertura temporanea di alcuni uffici in località frequentate dal pubblico solo
in particolari periodi dell'anno. In alcuni non frequenti casi le Poste italiane
aprirono in passato piccoli uffici o anche solo uno sportello distaccato
dall'ufficio postale stabile più vicino, per accettare le corrispondenze dei
turisti di passaggio stagionali o inviarono (in qualche caso lo fanno ancora
oggi) quotidianamente un furgone postale attrezzato per il periodo di
affollamento, interrompendo però il servizio non appena la stagione limitava o
impediva l'attività turistica. In un passato non lontano tali occasioni in
Italia venivano ricordate anche con speciali bolli postali : nel caso di furgoni
postali attrezzati, il bollo presentava la dicitura "Ufficio postale mobile"
(ciò avviene ancora oggi in concomitanza di manifestazioni che richiamano molta
affluenza turistica, sportivi o pellegrini), e nel caso di uffici o sportelli
distaccati da uffici postali stabili vicini (tra il 1950 ed il 1975), riportava
la scritta lineare "Sportello avanzato di ...." sui rari invii pregiati partiti
da quegli uffici aperti solo stagionalmente.
STAMPA - Sostantivo. Oltre ad indicare un'opera
grafica generica ed un particolare oggetto postale per lungo tempo tariffato in
modo proprio (dalle origini al 2001), nel caso principale che ci interessa
indica il complesso delle operazioni fisiche necessarie a produrre degli
stampati in numerose copie a mezzo di macchine e, nel caso di documenti scritti,
con caratteri mobili riutilizzabili o anche con altre tecnologie. La stampa dei
giornali, dei libri ed anche dei francobolli è una lavoro complesso, che
distingue metodi e sistemi in relazione al prodotto che deve nascere, che
richiede alta specializzazione e grandi investimenti. La lunga storia della
Stampa nasce tradizionalmente in Germania per idea di J. Gutemberg (si sta oggi
discutendo se riferire a Lui o ad altri – personaggi piemontesi della provincia
di Cuneo - la primogenitura dei caratteri mobili) ma ha avuto da quel giorno
ovunque grande sviluppo ed una notevole serie di esperienze sui metodi da
adottare sopratutto per ridurre i costi di produzione o per migliorare la
qualità dei diversi prodotti richiesti dal mercato della grafica. In relazione
infatti alla qualità del prodotto grafico, la stampa impiega metodi e macchine
tanto più complesse e costose quanto più il prodotto finale è pregiato. In altre
parole la qualità del prodotto finale condiziona il metodo di realizzazione, i
materiali, i costi, la specializzazione della stamperia ed anche la clientela di
destinazione. I francobolli (ed in parte la posta) dipendono strettamente dalla
stampa, ma sono prodotti che richiedono processi produttivi particolari, molto
specializzati e protetti (essendo carta valore) tanto da esser realizzati da
stamperie speciali, in genere di Stato, che della produzione artistica, molto
accurata ma anche quantitativamente e qualitativamente importante fanno il loro
emblema. Ricordiamo i principali metodi di stampa utilizzati nella produzione
filatelica : Litografia, Tipografia diretta ed indiretta (offset), Flessografia,
Calcografia, Rotocalcografia, Serigrafia e altri meno noti da questi derivati
(vedi le rispettive voci in questo stesso testo). Nel corso del tempo tutti
questi metodi sono serviti per produrre i francobolli italiani. L'importanza
filatelica del metodo di stampa è talmente grande che quando improvvisamente un
metodo fu sostituito con un altro nella produzione dello stesso francobollo, i
due francobolli dallo stesso aspetto esteriore, hanno nei cataloghi numerazione
diversa.
STAMPARE - Verbo. Indica l'azione tecnica
necessaria per produrre stampati, ossia il produrre immagini e scritte su
superfici in numerosi multipli, utilizzando vari sistemi tecnologici. Ciò anche
se la parola è fortemente riduttiva per tutte le altre componenti tecniche e
produttive necessarie per realizzare uno stampato finito impiegate
complessivamente. Infatti in filatelia quando si dice p. es. "i francobolli
furono stampati il...., per.... ecc." si incorporano in una sola voce tutte le
operazioni tecnologiche necessarie alla sua produzione, compresa la stampa ,
sottintese nel linguaggio comune perchè la stampa della vignetta è considerata
la parte preponderante della realizzazione.
STAMPATELLO - Sostantivo e aggettivo. Tipo di
scrittura manuale che imita i caratteri della stampa a macchina. Tale tipo di
scrittura è spesso richiesto per compilare a mano moduli e documenti che devono
essere chiaramente interpretati da tutti o meglio da persone non specializzate
nell’interpretazione di caratteri calligrafici manuali altrui o non familiari.
Lo stampatello può essere sia minuscolo che maiuscolo, diritto o inclinato e di
altri tipi (gotico, arabo, cirillico, latino ecc.) in relazione alla cultura e
all’area da cui proviene lo scritto. Quando alcune persone sanno che la loro
calligrafia è confusa incerta o difficilmente interpretabile, preferiscono negli
scritti che passano nelle mani di sconosciuti, come ad esempio negli indirizzi
sulla posta, utilizzare i caratteri stampatelli (aggettivo) per evitare errate
interpretazioni, errori e, nel caso della posta, anche la sua eliminazione
fisica.
STAMPIGLIATURA - Sostantivo. Con questo nome si
intende una soprastampa privata breve e sintetica, in genere un nome, un
marchio, un logo, una sigla o simile, applicata sulla superficie visibile di
oggetti e cose per permettere di riconoscerne l'origine, la provenienza e/o la
fabbricazione. Le stampigliature in genere si applicano a prodotti finiti e
collaudati, ossia quando il fabbricante è certo che il prodotto risponde a delle
caratteristiche stabili di qualità e non presenta difetti in quanto lo scopo
della stampigliatura è quello di pubblicizzare il nome del costruttore presso
coloro che utilizzano o di altri che vedono utilizzare gli oggetti stampigliati.
I francobolli e la posta da collezione non hanno bisogno di essere stampigliati
dai costruttori (che però spesso appongono il loro marchio insieme alla stampa)
ma possono esser stampigliati da altre persone o aziende che li hanno esaminati
e che si sentono di garantire la loro originalità e provenienza. Queste
stampigliature indelebili, in filatelia sono in genere effettuate con
piccolissimi timbri e con inchiostri ad acqua sul retro dei francobolli o in un
angolo degli invii postali e segnalano il nome del commerciante filatelico o del
perito o di un noto personaggio del mondo filatelico, che ha esaminato e
classificato il pezzo e che ne garantisce non solo la provenienza ma anche
l'autenticità. Talvolta le stampigliature sono soltanto un vezzo personale di
qualche collezionista e sono un modo per vantare ai successivi possessori o un
primigenio possesso o l'abilità di averlo scoperto per primo o che proviene da
un archivio noto e garantito. Questo tipo di stampigliatura non si deve
confondere con le firme dei periti o di specialisti (in genere cancellabili) ma
per molti si avvicinano al concetto di garanzia peritale, mentre per altri sono
solo un narcisismo del possessore. La stampigliatura di francobolli sistematica
effettuata da commercianti per pubblicizzare il loro nome e la provenienza è
oggi una pratica abbandonata, ma nelle collezioni datate esistono quasi sempre
degli esemplari siglati : in genere sono considerati garantiti (se la
stampigliatura non è stata falsificata) e datati, in quanto il loro primitivo
acquisto fu effettuato da un commerciante noto e risale in genere ad una data
compresa fra il 1920 ed il 1950 ma esistono eccezioni di epoca precedente e
successiva. In qualsiasi caso "stampigliatura" non può esser confusa con
"soprastampa filatelica" che nel senso comune è una stampa ufficiale e non
privata successiva a quella originaria effettuata dalle autorità postali
competenti o da altre autorità (p. es.militari in caso di occupazioni) per
modificare, aggiungere o cancellare qualche dato contenuto nel francobollo (vedi
voce propria).
STATALE - Aggettivo e in qualche caso anche
sostantivo. Come aggettivo indica che la persona a la cosa a cui si riferisce,
appartiene o è gestita dallo Stato. Come sostantivo indica una persona che serve
professionalmente lo Stato e ne riceve compenso. Gli impiegati postali fino al
1996 erano degli Statali (impiegati dello stato) ma da quando le Poste, in
Italia o altrove, sono state privatizzate hanno cambiato definizione : sono
diventati funzionari di aziende private ma di interesse pubblico, la cui figura
professionale ha caratteristiche leggermente diverse da quelle del funzionario
di una azienda privata che ha responsabilità soltanto verso il suo datore di
lavoro. Per questo motivo alcuni reati perpetrati da funzionari addetti a lavori
di interesse pubblico sono valutati dai tribunali in modo diverso e più severo
di quanto effettuato per gli stessi reati compiuti da funzionari di aziende
private.
STATALIZZARE o STATIZZARE - Verbo. Indica una
grande operazione economica, non sempre gradita a molti, che trasferisce la
proprietà di qualche bene o di aziende o di attività strategiche per la comunità
dalla proprietà privata a quella pubblica. Il controllo delle attività più
importanti è stata fin dalle origini delle nazioni moderne riservata allo Stato
che disponendo di grandi capitali e di potere legislativo può indirizzare,
migliorare, ampliare interi settori economici, politici o di altra natura che
hanno un forte interesse strategico e sovranazionale (p.es. l'esercito, le
comunicazioni ecc.). Lo statizzare, o meglio il nazionalizzare anche le maggiori
imprese private oltre alla maggior parte dei servizi, fu una pratica frequente
presso molte nazioni ad ispirazione socialcomunista nel secolo scorso, ma dal
1990 l'espandersi della crisi economica dell'URSS (nazione socialcomunista
lieder) ed altre situazioni simili maturate in tutto il mondo quasi
contemporaneamente per l’espandersi delle spese gestionali di enti divenuti
sempre più grandi, fiscali e quindi sempre meno controllabili, hanno provocato
ovunque la tendenza ad effettuare delle operazioni di segno inverso, ossia sono
già o sono in procinto di essere denazionalizzati o destatalizzati con l’aiuto
finanziario degli stati stessi. Ciò deriva dal fatto che le imprese private
destinate più adatte a realizzare degli utili d’impresa, vengono gestite con
meno dispersioni e sprechi e producono più e meglio di quanto in genere fa un
ente statale. In questa ottica l'Italia tra il 1997 ed il 2002 ha gradualmente
privatizzato le Poste (ha creato una SpA) ma seppur dispone di un sistema
postale sufficientemente avanzato, ricorda con rammarico, i 150 e più anni di
Posta pubblica di Stato, più precisa, puntigliosa ed efficiente di quella
attuale.
STATO - Sostantivo. Ha diversi significati, uno dei
quali di stretto interesse filatelico, riferibile alla classificazione dei
francobolli degli antichi Stati italiani. Lo stato è in genere la condizione
fisica, spirituale, economica, mentale ecc. o anche il grado, la posizione
sociale o giuridica (stato sociale) in cui una persona o un ente e perfino
qualche oggetto si trova (stato solido, liquido ecc.). Nel senso più lato, in
genere scritto con la "S" maiuscola, indica la "Cosa Pubblica" ossia il potere
sovrano che guida una popolazione ed un territorio, che formula leggi e le fa
rispettare anche con la forza. In filatelia "lo stato" indica comunemente la
condizione in cui si trovano i francobolli (buono, cattivo, pessimo stato ecc.),
ma è anche un indice di classificazione specializzato dei francobolli antichi.
STAZIONE - Sostantivo. Luogo ove si fermano,
sostano, si avviano ecc. veicoli di vario genere adibiti al trasporto di merci e
passeggeri (stazioni marittime, ferroviarie, ecc.) o dove le persone trovano
soggiorno ed assistenza (stazioni climatiche, termali, balneari ecc.) o ancora
dove si effettua qualche servizio pubblico (stazione radio, meteorologica,
carabinieri e polizia, ecc.). Le stazioni sono dei riferimenti importanti per la
popolazione residente e per i viaggiatori non solo perchè sono in genere
presenti in ogni città e cittadina di una certa dimensione ma anche perchè in
esse sono concentrati i principali servizi pubblici o utili al pubblico come le
Poste, i cambiavalute, le banche, il soccorso, la polizia, ecc.. Grazie a queste
caratteristiche molti uffici postali, e in conseguenza molti bolli postali,
contengono nella loro denominazione la parola "stazione" che li rendono
caratteristici e ricercati da un collezionismo marcofilo specializzato. Alcuni
di questi bolli sono molto rari, costosi e ricercati : ad esempio i bolli delle
stazioni radiomarittime e radiotelegrafiche (Genova p.es.), che si occupavano di
inoltrare posta sul territorio italiano interno (lettere e telegrammi) ricevuta
via radio o telegrafo dall’estero o da grandi distanze, come da navi in
navigazione, negli anni '20/'60 del secolo scorso.
STELLATO - Aggettivo. In genere riferito al cielo
notturno ma anche utilizzato in filatelia quando connesso a francobolli o a
carta filatelica italiana repubblicana del tipo a tappeto di stelle. In
particolare ha avuto uso nella definizione di un tipo di falsificazione del
Gronchi Rosa (il Rosa stellato) scelta da un noto commerciante filatelico
italiano in cui le stelle che compaiono nella filigrana (falsificata anch'essa)
sono particolarmente appariscenti ed evidenti.
STELLA/E - Sostantivo. Fondamentalmente è un corpo
celeste luminoso che brilla di luce propria, ma ha anche altri significati
derivati (attrici famose, tipo di imbarcazione ecc.), tra cui anche un preciso
significato filatelico legato ad un tipo di filigrana contenuta nella carta di
molti francobolli italiani del periodo repubblicano. In questo caso la parola
viene comunemente detta al plurale (stelle) sottintendendo un "tappeto di
stelle" ossia una superficie cartacea che in trasparenza lascia vedere numerose
stelle a 5 punte tra loro vicine e disposte in un certo ordine. La filigrana
"stelle" nacque all'inizio del 1955 per sostituire la filigrana "ruota";
consisteva in una serie di file parallele di piccole stelline, visibili in
trasparenza, distanziate (sulla stessa linea) di 11,2 mm. da centro a centro. Le
file presentavano alternativamente l'inversione dei vertici delle stelline,
costruendo in questo modo una serie di disegni simmetrici caratteristici. Nel
tempo, a causa di una variazione della lavorazione della carta (da una
lavorazione in tondo si passò ad una lavorazione in piano), e ad uno spostamento
del luogo di fabbricazione, il parallelismo delle file di stelle, pur mantenuto,
cambiò di direzione (inclinazione), dando luogo a carta filigranata sempre a
tappeto di stelle simile al precedente ma diverso. A causa di queste differenze
la filigrana stelle si divide in vari tipi (nota bene - la filigrana si guarda
capovolgendo orizzontalmente i francobolli) : I tipo (file parallele verticali,
stelle molto ben visibili con due sottotipi : allineamento verticale e
allineamento orizzontale), II tipo (file parallele inclinate di 65° e di 25° a
destra e a sinistra, III tipo (file parallele ma con posizionamento di stelline
su file alterne con vertici ruotati di 15/25° con 8 possibili diversi
posizionamenti - 65° destra bassa, 65° destra alta, 65° sin. bassa, 65° sin.
alta, 25 ° destra bassa, 25° destra alta, 25° sin. bassa e 25° sin. alta), IV
tipo (simile al primo tipo ma con stelle meno definite e quindi meno visibili).
Tutti i francobolli repubblicani dal 1955 in poi hanno utilizzato carta con
filigrana a tappeto di stelle; salvo eccezioni e varietà fu utilizzata carta del
I tipo tra il 1955 ed il 1961, del II tipo tra il 1956 ed il 1958, il III tipo
nel 1958, del IV tipo a partire dal 1961 ed ancora in uso all'inizio del 3°
millennio. A causa della contemporaneità di produzione dei diversi tipi di
filigrana stelle, alcuni francobolli (specialmente alcuni ordinari definitivi)
sono stati prodotti con carta dalla diversa filigrana tripo stelle. Per maggiori
dettagli e per notizie più approfondite, leggere le appendici o le premesse dei
cataloghi filatelici più importanti o alcuni articoli di letteratura
specializzata dedicati alla materia.
STEMMA - Sostantivo. Insegna di famiglia nobile o
emblema di associazioni e simili, in genere di forma rotonda, scudata od ovale
contenente un disegno simbolico colorato e in molti casi anche delle brevi
frasi. Viene utilizzato da chi ne vanta il possesso per indicare il censo o
l'appartenenza ad un gruppo sociale. Molta carta da lettere, più frequentemente
del passato che del presente, fu prodotta per conto dei nobili con lo stemma di
famiglia e fu utilizzata non soltanto per vantare antichi e nobili ascendenti o
ricchezza ma sopratutto per garantire il contenuto del testo e le firme degli
scriventi. Nel lontano passato la carta da lettere con stemmi o simboli del
mittente erano garanzia anche del potere e potevano sostituire la carta bollata
di stato o del potere. L'uso postale di stemmi ebbe un particolare e grande
sviluppo nei secoli passati quando le lettere erano chiuse con ceralacca o con
altri metodi che richiedevano una compressione a secco o a caldo. La sigillatura
a caldo era effettuata con sigilli metallici schiacciati a mano sulla ceralacca
fusa con il fuoco e colata sui lembi accostati della carta ripiegata sul dorso delle
lettere ; quella a freddo, detta anche a secco, era effettuata con piccoli
torchi a leva o a rotazione o direttamente sulle lettere ormai chiuse o su
frammenti di carta che venivano all fine incollati al verso delle lettere. I
sigilli riproducevano in genere e in piccola dimensione lo stemma o il blasone
del mittente indicando a tutti chi fosse lo scrivente. La rottura del sigillo
sulle lettere poteva essere effettuata solo dal destinatario mentre rotture
prima dell'arrivo indicavano che la comunicazione era stata violata. Oggi
l'applicazione di sigilli con stemmi o emblemi ha ragioni soltanto coreografiche
o simboliche e viene sopratutto effettuata per vezzo o per garanzia su documenti
di una certa importanza (in genere atti pubblici) ; fa eccezione la posta
assicurata che per le Poste pubbliche richiede l'applicazione di sigilli di
garanzia personalizzati dei mittenti (non obbligatoriamente degli stemmi ma
anche soltanto delle firme) per gli invii di maggior valore dichiarato pur
esistendo ormai altri sistemi di sicurezza aggiornati alle tecnologie postali
attuali (nastri adesivi di sicurezza). Lettere con sigilli ancora integri del
lontano passato possiedono un plus valore rispetto a lettere coeve prive di
sigilli o con sigilli frantumati e/o illeggibili. Oltre ad una serie di
approfonditi studi sugli stemmi e sulla nobiltà (studiati e classificati
dall'Araldica) esistono appassionati collezionisti di stemmi sotto forma di
adesivi a stampa ma anche di sigilli a secco o in ceralacca ancora applicati
alle lettere.
STENOGRAFIA - Sostantivo. Sistema di scrittura
veloce che si avvale di abbreviazioni e di segni convenzionali, insegnato
sopratutto in particolari scuole specializzate nella conduzione aziendale e
commerciale. E' un sistema utilizzato per la dettatura rapida di testi,
sopratutto conosciuto da personale di segreteria di manager aziendali che è
comunque sconosciuto ai più e che quindi risulta generalmente criptico e
illeggibile. E' stato utilizzato in passato anche nella scrittura di
corrispondenze aperte riservate, criptate o condensate ; oggi è stato superato
da altre tecnologie (dittafoni, computers vocali, ecc.) e si sta quindi
perdendo. E' comunque possibile trovare corrispondenze degli anni '40/'70 del
secolo scorso scritti in questo modo che non contengono segreti ma solo
comunicazioni riservate di tipo commerciale utili all'epoca, da considerare
delle curiosità, di cui è quasi sempre inutile tentare la decifrazione.
STEREOSCOPIA/PICO - Sostantivi e aggettivo
derivato. La stereoscipia è la visione o la riproduzione di immagini in tre
dimensioni e non in due (come nella fotografia, nei disegni, ecc.). Una immagine
stereoscopica possiede una profondità di campo simile a quella reale e si
ottiene attraverso artifici ottici, normalmente attraverso lo stereoscopio, uno
strumento ottico binoculare attraverso il quale due immagini gemelle guardate
contemporaneamente si sovrappongono restituendo una sola immagine in rilievo
(tridimensionale). La fotografia tridimensionale si effettua a mezzo di macchine
a due obiettivi simultanei che impressionano contemporaneamente due negativi e
che restituiscono due immagini identiche, da osservare, dopo il loro sviluppo,
attraverso un apparato ottico binoculare che restituisce una sola immagine in
rilievo. Possono essere anche realizzate delle immagini in due dimensioni (su
carta piana) che osservati con particolari occhiali, detti anaglifici,
permettono la loro sovrapposizione visiva restituendo all'occhio umano una sola
immagine a tre dimensioni e a colori. E' il caso di un francobollo italiano
stampato nel 1956 che presenta il globo terrestre emergente dal piano della
carta a mezzo della stampa di due immagini gemelle di diverso colore che,
congiunte attraverso gli occhiali anaglifici, mostrano la sfera terraquea a
colori e in rilievo. Fu venduto agli sportelli postali insieme agli occhialini
che permettevano di osservare l'effetto tridimensionale. Anche il cinema ha
utilizzato questa tecnica per impressionare gli spettatori, ma da qualche anno,
a parte usi scientifici e fotografici particolari, il sistema è stato
abbandonato, superato in parte dalla olografia, una tecnica ottica e di stampa
simile ma non equivalente, meno costosa ma forse meno reale e con altre
caratteristiche, utilizzata anche nella produzione di francobolli (Usa, San
Marino, ecc.) che non richiede l'uso di strumenti binoculari per la visione.
L'uso degli occhialini anaglifici richiede un adattamento dell'occhio umano alla
visione e quindi necessita di una visone prolungata non sempre gradita e
tollerata dall’osservatore.
STEREOTIPIA/TIPO - Sostantivi. Procedimento di
stampa effettuato a mezzo di lastre fuse su speciali matrici adatto a produrre
immagini sempre identiche ed immutabili. Lo stereotipo invece è una figura, una
immagine tipica con caratteri costantemente simili. Nel linguaggio comune le due
parole vengono utilizzate per indicare tipi di figure ed anche di individui
somiglianti, praticamente riconducibili ad una stessa matrice. Genericamente si
possono riferire anche ad uno stesso stile o al modo con cui si presentano cose
e persone. In filatelia hanno poco significato ma indicano che alcuni
francobolli hanno lo stesso aspetto anche se l'immagine contenuta nella vignetta
è diversa. Ad esempio i francobolli dell'emissione Castelli appartengono allo
stesso stereotipo in quanto hanno stessa forma e simile tipo di espressione
grafica pur essendo stati disegnati da artisti diversi e pur avendo colori,
scritte e vignette diverse.
STERLINA - Sostantivo. Unità monetaria inglese
detta anche "Lira sterlina" suddivisa in 100 "pence". Fu inventata nel 1817 e fu
prodotta in monete d'oro ancora oggi in limitato corso legale. Fu ed è
utilizzata anche in tutti i possedimenti inglesi ma è anche il nome di altre
monete nazionali (Cipro, Egitto, Irlanda, Malta, Siria e Sudan) ove l'influenza
britannica passata fu notevole. Le sterline di queste nazioni devono essere
sempre accompagnate da un aggettivo che ne indica la provenienza (Sterlina
maltese, irlandese, egiziana ecc.) in quanto hanno potere di acquisto, cambio ed
uso tra loro diversi. La centesima parte di una sterlina è anche denominata
"Penny" nome glorioso e storico per l'origine della posta a tariffa unica sul
territorio nazionale inglese, maestra per tutto il mondo. La "Penny Post" era il
nome del sistema postale inventato da Sir Rowland Hill nel 1839/40 quando
appunto nacque il primo francobollo al mondo che, se applicato in partenza alle
lettere del primo porto dirette ovunque all'interno della Gran Bretagna, poteva
renderle franche fino a destino. La sterlina inglese ha anche altre
denominazioni e suddivisioni : si scrive £ ma si chiama anche "Pound", è
suddivisa in 100 pence, ma anche in scellini (1£=20 scellini) che a loro volta
valgono ciascuno 12 pennies. Altre monete inglesi sono : la mezza corona = 2
scellini e 1/2, il Fiorino = 2 scellini, il mezzo scellino= 6 pence o sixpence,
il 3 denari = 3 pence o anche threepence, e la ghinea = 21 scellini.
Quest'ultima moneta non circola più ma è ancora usata nel linguaggio forbito o
nell'indicare prezzi di merci di lusso o parcelle di medici e avvocati. Sui
francobolli inglesi, di molte sue colonie e di altre nazioni ad influenza
inglese si leggono spesso anche simboli abbreviati come "d"= pence, "s"=
scellino e "£"= sterlina.
STILOGRAFICA/O - Aggettivo ma spesso aggettivo
sostantivato. Al femminile indica nel linguaggio comune una penna per scrivere a
mano, composta da un pennino metallico collegato, attraverso un
distributore/dosatore, ad un piccolo serbatoio portatile contenente una riserva
di inchiostro molto fluido. Questa piccola macchina per scrivere fu inventata
poco prima del 1900 per disporre di un mezzo di scrittura portatile, comodo e
sicuro, non dipendente da materiali da scrivania. Fu un grande passaggio nella
storia dello scrivere che ebbe un grande sviluppo tra il 1900 ed il 1960. Oggi
la stilografica è stata superata in sicurezza e praticità dalle penne a sfera,
le così dette Biro, che sono ormai il mezzo di scrittura manuale più comunemente
utilizzato. Attualmente la penne stilografiche sono sopratutto degli oggetti di
lusso e sono utilizzate spesso solo occasionalmente da persone di cultura medio
superiore non tanto perchè il loro uso è considerato poco pratico dalla massa,
ma per il fatto che le generazioni più recenti non l'hanno vista usare da altri.
Nella storia della posta la penna stilografica, a causa del tipo di inchiostro
adatto, della piega e della forma dei pennini e del sistema scolastico di
insegnamento della calligrafia è un indicatore d'epoca in quanto fu un mezzo di
scrittura molto utilizzato nella prima metà, e poco più, del secolo scorso. La
scrittura derivata è caratteristica e si distingue da quella della penna intinta
nei calamai per avere una grande continuità e regolarità di distribuzione
dell'inchiostro, e da quella della penna Biro (non provocando solchi sulla
carta), e quindi permette spesso, insieme ad altri elementi della lettera, di
stabilire grossolanamente l’epoca di scrittura. Non è infatti possibile che una
prefilatelica o una lettera degli antichi Regni sia stata scritta con una biro o
una stilografica, mentre è raro che una lettera attuale sia stata scritta con
una stilografica. Anche gli inchiostri adatti alle penne stilografiche sono
grossolanamente databili avendo caratteristiche pratiche riconoscibili :
dovevano e devono ancora oggi infatti possedere grande fluidità, sono
semitrasparenti, non devono contenere grumi o particelle solide che
impedirebbero lo scorrere dell'inchiostro stesso nei piccolissimi tubicini e
nelle fessure della penna ed hanno o ebbero colori caratteristici. In
conclusione gli inchiostri stilografici e le penne stilografiche sono dei buoni
indicatori d'epoca per stabilire la coincidenza dei dati postali con quelli
della scrittura del messaggio e degli indirizzi scritti sulle corrispondenze.
STIMA/MARE - Sostantivo e verbo derivato. Oltre ad
indicare un apprezzamento, un pregio, un rispetto per alcune persone, più
comunemente indica una valutazione economica e venale di cose e di oggetti per
stabilire le sue caratteristiche oggettive e sopratutto un prezzo di mercato. La
filatelia infatti necessita spesso di stime per consentire lo scambio o la
vendita del materiale collezionabile. L'azione dello stimare è effettuata da
esperti o da periti che avendo visto molto materiale filatelico conoscono la
rarità e l'ofelimità dei francobolli e della posta e quindi possono indicare,
secondo il loro parere, a quale cifra può esser scambiato il materiale stesso. I
cataloghi filatelici indicano annualmente una stima del materiale filatelico da
collezione di media qualità, hanno notevoli influenze sull'aspetto mercantile
del collezionismo e possono quindi fornire dati giusti ma anche tendenziosi e
non reali. In genere comunque i cataloghi forniscono una stima ragionevole e
affidabile del materiale esistente in numerosi multipli e sono la base della
maggior parte delle contrattazioni mercantili tra collezionisti e tra
collezionisti e mercanti. Quando però il materiale è insolito, raro o anche
soltanto particolare e non contenuta nei cataloghi, diventa necessaria la stima
di un esperto per evitare valutazioni errate, incerte o dubbie.
STIRARE - Verbo. Tirare o comprimere un oggetto con
forza per distenderlo. Tale azione si compie su oggetti sottili, stropicciati
(come panni e carta) anche a mezzo di strumenti che utilizzano il peso, l'aria
compressa, il vapore e il calore, o alcuni di questi sistemi tra loro combinati,
per ottenere lo spianamento delle superfici. Stirare o quindi spianare le
superfici di francobolli e sopratutto di posta si effettua per rendere la loro
carta esteticamente più godibile e quindi per apprezzare del materiale che nel
tempo ha subito traumi e pieghe che lo deturpano. Se da un lato lo stirare tende
a recuperare materiale danneggiato, dall'altro tende anche a rivalutarlo
commercialmente nascondendo spesso il trucco della spianatura forzata che
talvolta lo danneggia. Molti infatti sottovalutano l'azione del peso, del calore
e del vapore o di più elementi fisici combinati per spianare la carta, azione
che tende a raddrizzare le fibre di cellulosa piegate e sempre spezzate, ma che
riduce la consistenza e la durata di vita del tessuto cartaceo. Le fibre di
cellulosa che compongono la carta sono cristalline, si spezzano facilmente
piegandole, non si risaldano col raddrizzamento e si frantumano sempre di più
con qualsiasi manipolazione anche lieve e quindi rendono col tempo la carta
sempre più debole e più fragile. Inoltre l'azione del calore intenso, ad
esempio, portata con un normale ferro da stiro domestico che facilita la
spianatura a caldo/umido, tende a cuocere la cellulosa (che caramella e che
quindi tende ad imbrunire) e ad invecchiare artificialmente la carta. I danni
provocati da una spianatura delle pieghe con un ferro da stiro domestico usato
senza esperienza e sopratutto con insistenza per migliorare il risultato, sono
gravi e rappresentano spesso un inganno (mai dichiarato) per colui che acquista
materiale artificialmente spianato. La stiratura viene talvolta anche impiegata
per ridurre la dimensione di documenti postali di grandi misure, creando nuove
pieghe forzate ed eliminando quelle originali. Se non si attuano particolari
accorgimenti (p.es. inserimento di panni lievemente umidi tra carta e ferro da
stiro a temperature non elevate) la carta stirata assume un aspetto lucido e
ceroso irreale per molta carta datata. I danni provocati da stirature scorrette
sono irreversibili e quindi è possibile che apprezzabili tentativi di recupero
di materiale pregiato, approdino a insuccessi clamorosi. Ciò accade o è accaduto
più spesso in passato per recuperare e per render di aspetto più gradevole del
materiale prefilatelico che dopo la stiratura appare piuttosto lucido, talvolta
leggermente imbrunito e sovente con danneggiato sulle ceralacche dei sigilli di
chiusura. In molti casi è meglio rinunciare alla stiratura e mantenere le pieghe
della carta nello stato in cui si trovano.
STOCK - Sostantivo inglese ma internazionalmente
adottata per indicare una ingente quantità di merce conservata, o meglio
stoccata (aggettivo italianizzato derivato) in un magazzino in genere rimasta
invenduta, che sta invecchiando e che deve essere liquidata a prezzi stracciati
per liberare il locale. E' un fenomeno commerciale comune a molte nazione del
mondo che interessa una enorme quantità di merci tra cui anche i francobolli. In
Italia è anche accaduto per molti francobolli nuovi invenduti dalle Poste
intorno alla metà del secolo scorso, quando francobolli ritirati dalla vendita
per la scadenza della loro validità postale allora vigente, costrinse il
Ministero delle Telecomunicazioni a tentare una vendita “a prezzi di stock”
mirata al collezionismo filatelico. Migliaia di francobolli del Regno,
conservati in un magazzino come carta valore ormai inutilizzabile ma inserita
nel bilancio per l'ammontare del valore di facciale, furono allora messi
all'asta in grandi lotti. Essendo molto appetibili dal mercato filatelico
commerciale allora in espansione, il Ministero stabilì che la giacenza poteva
essere venduta a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di catalogo e li mise
all'incanto a grandi lotti con basi d'asta singolarmente modestissime ma
comunque consistenti per la quantità di pezzi contenuti in ogni lotto, in modo
da interessare solo i commercianti filatelici e tener fuori i collezionisti
privati. L'asta ebbe successo, e molte migliaia di francobolli del Regno furono
acquistati da investitori e da commercianti del settore, ma i prezzi di catalogo
di molte serie e di numerosi esemplari singoli contenuti nello stock subirono
negli anni successivi un sensibile calo nelle quotazioni di catalogo, tra le
proteste di centinaia di collezionisti privati che videro scendere il valore
complessivo delle loro collezioni. L'eco della vendita dello stock ministeriale
restò a lungo negli ambienti filatelici italiani, tanto che i cataloghi per
decine d'anni proposero gli elenchi dei francobolli venduti dal Ministero in
quella occasione per giustificare il mancato incremento di valore che anno dopo
anno produce la filatelia. Soltanto negli anni '90, circa 40 anni dopo il fatto,
tale elenco scomparve dai cataloghi avendo il mercato superato l'incremento
degli esemplari disponibili e l'inflazione compensato le perdite economiche
subite. Lo stoccaggio di francobolli invenduti e inutilizzabili per l'Italia
ebbe fine nel 1967 quando fu eliminata la data di scadenza di validità dei
valori postali ma è possibile che il problema si possa ripresentare se
resteranno invendute o dimenticate nelle nazioni dell'Unione Europea quantità
notevoli di francobolli dopo il cambio delle monete nazionali in Euro dal 1°
gennaio 2002. Attualmente in Italia questo pericolo sembra però scongiurato
essendo stato calcolato il fabbisogno di francobolli al 31.12.2001 ed avendo
disposto la validità permanente futura degli esemplari residui anche dopo tale
data.
STORIA - Sostantivo. E' la narrazione verbale e
scritta ( talvolta anche l'interpretazione) dei fatti umani piccoli e grandi che
si tramanda di generazione in generazione. Nel senso più lato e importante è la
narrazione dei fatti politici, militari, civili, religiosi, economici e sociali
dei popoli realmente accaduti e meritevoli di ricordo. Esistono però
numerosissime altre "storie" meno importanti ma non meno degne che tramandano il
ricordo di fatti più modesti o settoriali che appassionano ugualmente molte
persone e che interessano molto la filatelia. La Storia della Posta, delle
telecomunicazioni, dei francobolli e via dicendo sono la molla che ad esempio
hanno prodotto una grande quantità di collezionisti di francobolli e di posta,
di letteratura specializzata e perfino questo stesso testo. La "filatelia" nel
suo aspetto storico, che si esprime nello sviluppo della "storia postale"
(classe collezionistica a se stante) sono una derivazione della "storia" nel suo
complesso in quanto le vicende dei popoli, composte da infinite microstorie,
passano anche attraverso la posta e le comunicazioni. Non bisogna però
confondere tra loro le diverse "storie" : non è infatti possibile confondere la
"storia postale" per la "storia delle Poste" anche se la nostra lingua permette
qualche confusione. Non è comunque il caso in questo contesto di effettuare
questa lunga e complessa discriminazione che lasciamo ad altri testi, ma
ricordiamo soltanto che la storia delle Poste è e rimane la storia dello
sviluppo del sistema postale italiano, svizzero, australiano ecc. dalle origini
ad oggi mentre la storia postale è una classe filatelica regolamentata per i
concorsi filatelici che consiste nel collezionismo e nella descrizione di
materiale postale di varie epoche e periodi, prodotto e derivato dalla storia
delle diverse Poste nazionali.
STORIOGRAFIA - Sostantivo. Indica l'attività di
scrivere opere storiche, sulla base di documenti e secondo particolari criteri
di metodo oppure indica anche il complesso delle opere storiche di un certo
periodo. Purtroppo il termine si confonde spesso nel linguaggio comune con
"storia", ma come dice la composizione stessa della parola il termine indica
soltanto il modo in cui si racconta e si scrive una o la storia.
STRACCIO - Sostantivo. Ritaglio o frammento di
stoffa già utilizzata che potrebbe esser destinato alla distruzione ma che
spesso viene recuperato per altre più modeste funzioni o per riciclare la
materia prima di cui è composto. Il recupero degli stracci è stata sempre ed è
tuttora una attività lucrosa e di grande utilità in quanto dalle diverse materie
prime con cui furono prodotte le stoffe si possono ricreare altri tessuti o
altri materiali composti di grande importanza e valore, tra cui anche la carta.
La carta di migliore qualità infatti, tra cui anche quella filatelica, la carta
valore ed in parte anche quella da lettere, viene ancora oggi prodotta con
cotone grezzo di nuova produzione miscelato a cotone derivato dallo
sfilacciamento e dalla lavorazione di stracci recuperati, selezionati, e puliti,
secondo processi produttivi stabilizzati da secoli, descritti in questo stesso
testo sotto altra voce (vedi carta).
STRADA - Sostantivo. Superficie di terreno stretta,
lunga, piana ed in genere piuttosto liscia, realizzata con fatica e con
strumenti appositi dall'uomo per permettere il passaggio o lo scorrimento comodo
e sicuro di veicoli e di persone. La strada è in genere pubblica in quanto viene
realizzata a costi sempre molto elevati con denaro pubblico anche se non mancano
strade private utilizzate solo dai proprietari o da persone da loro autorizzate.
Alcune strade sono particolarmente attrezzate ed assistite, come ad es. le
autostrade o le strade ferrate perché sono molto frequentate ed hanno bisogno di
continue revisioni per consentire uno scorrimento sicuro. L'importanza delle
strade nelle società avanzate o in sviluppo è enorme poichè solo disponendo di
strade diventa possibile lo scambio delle merci, il transito delle persone ed
anche delle informazioni scritte tra le varie aree abitate del mondo. I sistemi
postali organizzati infatti sono storicamente nati sempre dopo che le aree
furono attrezzate con sistemi stradali efficienti e sicuri. Il concetto di
"strada" può anche essere virtuale anzichè reale : è il caso delle strade del
cielo e dell'acqua che sono solo delle tracce su carte geografiche o su schermi
televisivi che aerei e navi devono percorrere con precisione al fine di evitare
l'allungamento di percorsi o incidenti tra veicoli. Questi percorsi virtuali,
fin dall'origine dei servizi postali marittimi ed aerei in alcune nazioni
tecnologicamente avanzate, hanno acquistato anche dei nomi o dei numeri per
esser distinti l'uno dall'altro. E' il caso per es. delle strade postali aeree
degli Stati Uniti e di altre nazioni dal grande sviluppo territoriale che, in
numerosi casi passati, erano citati sulle corrispondenze per essere giustamente
instradate. Per quanto riguarda le "strade ferrate" i riferimenti postali sono
numerosi anche nel nostro paese ma appartengono essenzialmente al passato quando
le ferrovie ebbero il loro primo sviluppo e furono attrezzate anche per
trasportare la posta. Ricordiamo ad esempio le Strade ferrate toscane (la
Leopolda ed altre) che potevano non solo trasportare posta ma potevano anche
accettarla esigendone il diritto postale e applicando bolli propri. La posta
trasportata su strada ferrata e che contiene sicuri riferimenti a questo tipo di
trasporto è oggetto di attivo collezionismo specializzato ed il materiale
collezionabile è poco e piuttosto costoso. Anche le strade dell'informatica,
nuova scienza emergente, sono virtuali e molto battute : su di esse è anche
iniziata a scorrere un fiume di posta in tutto il mondo.
Alcune parole frequentemente utilizzate nel linguaggio postale derivano da
"strada" : è il caso, ad esempio, di "instradare" o "instradamento", parole che
indicano la direzione che alcuni invii postali devono prendere rispetto ad altri
che vanno in direzioni diverse, operazione che viene effettuata dopo una
separazione iniziale che divide la posta in partenza in gruppi grossolani aventi
appunto ciascuno un instradamento diverso. Oggi l'instradamento postale è in
buona parte automatizzato a mezzo dell'utilizzazione di macchine capaci di
leggere dei numeri di 5 cifre (i CAP) assegnati ad ogni area o località, che
interpretano i codici di avviamento postale scritti sulle lettere accanto alle
destinazioni. In Italia i primi due numeri del Codice di Avviamento Postale
rappresentano le grandi strade postali che le corrispondenze devono seguire in
partenza per essere giustamente instradate, mentre i restanti numeri servono in
arrivo per individuare l’area sempre più ristretta ove la corrispondenza deve
giungere.
STRADARIO - Sostantivo. In genere è un piccolo ed
economico volume contenente l'elenco delle strade di una città o di una località
in ordine alfabetico, corredato da informazioni e riferimenti topografici per
permettere a coloro che non conoscono la zona di trovare vie e indirizzi.
Attualmente gli stradari sono spesso aggiunti ad altri volumi, quali ad esempio
le guide telefoniche, ma, dovendo servire anche ad altri scopi più specializzati
sono contenuti anche in forme ridotte o selettive, in volumi e volumetti di
consultazione rapida, prodotti per ogni tipo di servizi come quello prodotto
dalle Poste per elencare i codici postali (Cap).
STRAORDINARIO - Aggettivo. Alternativo ad
eccezionale, non comune, speciale, talvolta unico ecc., ma in alcune occasioni
indica che il fatto o l'oggetto a cui si riferisce è fuori della norma,
insolito, non ordinario e che può perfino stupire. Restando nelle cose
filateliche e postali, l'aggettivo è stato talvolta aggiunto alle parole
emissione, corsa, trasporto o ad altre del gergo postalfilatelico per indicare
una caratteristica in più rispetto a quelle originariamente programmate o per
definirne una eccezionale. I fatti postali eccezionali o le emissioni
straordinarie non sono frequenti e tutte le corrispondenze che hanno avuto
carattere di straordinarietà o che contengono nei bolli o nelle diciture postali
la parola "straordinario/a" hanno particolare interesse e significato, talvolta
anche grande valore economico. Ricordiamo ad esempio le corrispondenze
trasportate con voli speciali o unici, effettuati nel periodo della posta aerea
sperimentale, il "corriere straordinario" che trasportò posta eccezionalmente
per raggiungere un corriere già partito a cui aggregare posta giunta in ritardo
ed il primo volo definito ufficialmente "straordinario" in Italia, il volo
Livorno-Roma del 28 giugno 1925 effettuato in occasione del 12° Congresso
Filatelico Italiano. Francobolli "straordinari" sono quelli emessi anche in
tempi normali all'improvviso senza programmazione, nati a causa di avvenimenti
inattesi di grande risonanza e degni di essere ricordati. Citiamo ad esempio,
uno per tutti, il francobollo commemorativo di P. Nenni nato all'improvviso nel
1991 per volere politico al di fuori del programma ministeriale già stabilito.
STRAPPO - Sostantivo. Lacerazione artefatta o
casuale di un materiale molto sottile, flessibile e poco rigido come ad esempio,
la stoffa, la carta, il cellofan, il cartone e simili. I materiali più spessi
infatti si possono rompere, spezzare, frammentare, ma non strappare. La carta,
ad esempio, tirata da due o più lembi contrapposti anche con una non grande
forza tende a strapparsi seguendo delle linee di rottura irregolari, sfrangiate
e non nette. La posta presenta spesso degli strappi, dovuti all'azione di
apertura degli involucri effettuata a mano senza l'ausilio di strumenti da
taglio come forbici o tagliacarte, che deturpano l'insieme e privano talvolta le
buste di parti essenziali. I francobolli con strappi anche minimi si considerano
rotti e non hanno interesse collezionistico. Anche la perdita di un solo dentino
dovuta ad una separazione non accurata di due esemplari congiunti, priva
l'esemplare di molto interesse e del normale valore commerciale. Anche se spesso
gli strappi si possono riparare, buste e francobolli riparati hanno interesse
minore o addirittura nullo rispetto ad equivalente materiale intero e non
strappato. Se i francobolli riparati, a cui è stata restituita una estetica
perfetta attraverso manipolazioni abili ed accurate, spesso non dichiarata,
restano francobolli rotti, le buste o altri documenti postali riparati possono
mantenere un buon interesse collezionistico se non sono facilmente sostituibili
con altri simili non riparati. Gli strappi della carta di buste e di involucri
postali aperti con premura, disattenzione e senza strumenti da taglio possono
essere "aggiustati" con adeguati tagli della carta stessa e/o accostando e
saldando i lembi sfrangiati dei bordi con collanti o con nastri adesivi in modo
da ricostituire un aspetto più gradevole del lato mal aperto ; in tale caso, se
la riparazione non è più deturpante dello strappo, il materiale riparato può
essere utilmente collezionato anche se il suo valore è comunque ridotto. Le
riparazioni accettabili devono essere effettuate in modo poco visibile se gli
strappi sono minimi, ma se invece sono di grande estensione o se hanno la
necessità di riporti di carta proveniente da altre parti dell' involucro stesso
o di altra provenienza, è sempre consigliabile che la riparazione sia visibile e
non mascherata o subdola. Negli scambi e nelle vendite è sempre opportuno
dichiarare che il materiale è stato riparato e la riparazione, se poco visibile,
deve essere indicata. Nelle riparazioni l'uso di carta adesiva è utile solo se
il collante non è grasso od oleoso in quanto col tempo e con le alte temperature
la colla tende ad infiltrasi nella carta e ad imbrunirla o con collanti colorati
o ossidabili che col tempo tendono a cedere colore alla carta su cui sono
applicati. Si consiglia di utilizzare nastri adesivi removibili o con adesivo a
solvente acquoso (vedi ad es. le linguelle), oppure effettuare le riparazioni
con carta sottile, tipo seta, resa adesiva con farina di grano naturale o con
collanti di tipo vinilico che in genere nelle condizioni ambientali normali e
per lungo tempo non modificano il loro aspetto e la loro consistenza.
STRATO - Sostantivo. Spessore di un materiale
distribuito in un modo più o meno uniforme sopra o sotto un'altra superficie di
materiale diverso. Oltre ad altri significati che comunque si possono far
risalire alla definizione suddetta (p.es. Strato sociale = ceto), in filatelia
la parola ha interesse puramente tecnico solo per quanto riguarda la
realizzazione dei francobolli e della carta in genere. La carta filatelica è
realizzata a strati : se all'origine della produzione filatelica gli strati
erano solo due o tre (carta, inchiostri da stampa e gomma) oggi, con
l'affinamento delle tecnologie di stampa e per motivi di sicurezza, gli strati
di alcuni francobolli italiani si sono moltiplicati. Oltre alla carta e alla
gomma esiste ad esempio uno strato di patina inerte, uno strato di vernice
fluorescente, talvolta uno strato di fissativo per gli inchiostri di stampa e,
in relazione al tipo di stampa, qualche volta anche strati di inchiostri di
stampa tra loro sovrapposti. La carta patinata su cui scrivere o stampare, è
formata da almeno tre strati, due dei quali simili (patinatura) ed esterni, che
aderiscono alle facce contrapposte dei fogli, tra cui è contenuto uno strato
sottile di impasto cellulosico, quindi veramente cartaceo, che fa da supporto.
STRIATURA - Sostantivo. Striscia o banda di colore,
in genere stretta e lunga, visibile su una superficie di un altro colore che si
apprezza alla vista e che interrompe la continuità del colore o dei colori
esistenti sulla superficie stessa. Non è infrequente che nei processi di stampa
si producano involontariamente, casualmente o per operazioni imperfette o errate
sulle superfici stampate a colori o in B.N delle strisce, delle sbavature di
stampa, delle macchie allungate che vengono definite come striature. Se non sono
prodotte appositamente nel contesto artistico in cui si trovano, le striature
sono dei difetti di stampa che richiedono in molti casi il rifacimento
dell'artefatto. Spesso però per la loro minima estensione o perché le striature
si confondono con gli altri colori, per evitare l'allungamento dei tempi di
lavoro e l'incremento delle spese, vengono sopportate e accettate così come
nascono, ma nel caso della stampa dei francobolli possono essere oggetto di
indagine e di collezionismo specializzato come piccole o grandi varianti
rispetto alla normalità. Il tipo di striatura più comune sui francobolli è
legato ad un difettoso o più lento essiccamento degli inchiostri di stampa che,
appena stampati, possono venire a contatto con altri fogli o con parti della
macchina di stampa e quindi possono essere trascinati sulla superficie della
carta anche in aree dove non dovrebbero esserci. Altre striature sono possibili
per una difettosa distribuzione dei colori stampati in sequenza sulla carta, ma
esistono comunque altri motivi connessi con il sistema di stampa utilizzato che
sono meno frequenti ma che possono provocare l'infiltramento di colori indebiti
su superfici già stampate con altri pigmenti. Le striature cromatiche di piccole
dimensioni non hanno grande interesse, ma quelle di più ampia estensione o
particolarmente visibili su molti francobolli sono trattate nel collezionismo
come varietà.
STRISCIA - Sostantivo o verbo. Nel solo significato
che interessa la filatelia indica un numero imprecisato (ma maggiore a due) di
francobolli in file verticali o orizzontali ancora congiunti tra loro. Nel caso
di produzioni filateliche in fogli, le strisce di francobolli in genere sono
composte da 3 a 10 esemplari congiunti, ma possono anche essere di numero molto
superiore se si tratta di produzioni in bobine o "per macchinette" (In Italia
fino a 1000 esemplari). Specialmente per i francobolli del primo periodo di
tutti gli stati, le strisce hanno un valore maggiore della somma dei singoli
esemplari che le compongono in quanto col passare del tempo è sempre più
difficile evitare di separare esemplari o di romperne e perderne alcuni. Grazie
a ciò molti cataloghi presentano in particolari sezioni le quotazioni
differenziate di strisce nuove, usate e su busta (particolarmente pregiate e di
valore). Salvo macroscopici errori produttivi possibili per i processi di
lavorazione utilizzati, alcuni francobolli, esattamente quelli prodotti in
bobine, non possono avere altra espressione in multiplo se non in striscia. In
questi casi la striscia filatelica di maggiore interesse è composta da almeno 6
esemplari, meglio di 11, in quanto, ma non sempre, i francobolli sono
progressivamente numerati al verso ogni 5 pezzi (quelli numerati sono di maggior
valore di quelli senza numero) e quindi le strisce collezionate mostrano almeno
uno o meglio due numeri consequenziali per dimostrare la loro congiunzione.
STUDIO - Sostantivo. Ha molti significati, tra cui
quello di indicare il lavoro mentale per apprendere o è il nome di una stanza
nella quale si studia o si lavora, ma può anche indicare un’opera molto tecnica
scritta, in genere lunga, complessa e approfondita su un argomento qualsiasi,
comunque ben circoscritto, dello scibile umano che può essere oggetto di
pubblicazione specializzata. Si può confondere, non sempre a ragione, con
"saggio" o con "monografia" da cui si scosta sopratutto per il tecnicismo, in
genere molto professionale, dell'argomento e per il maggiore approfondimento del
suo svolgimento. La sottile differenza tra saggio e studio sta anche nella
presenza di commenti personali dell'autore nel primo e nella predominanza di
dati tecnici o di risultati nel secondo. In filatelia per "studio" in genere si
intende un lavoro scritto, non breve (in relazione all'argomento), contenente
tutte le annotazioni, le conoscenze, le scoperte, i dati bibliografici, le
conclusioni tecniche che si possono trarre esaminando a fondo un argomento
specifico (p.es. una emissione, un tipo di bolli postali, una serie di norme tra
loro connesse e via dicendo), senza che siano aggiunti molti commenti personali.
STUFA - Sostantivo. Macchina semplice, chiusa ed in
genere protetta per produrre calore o per effettuare un lavoro attraverso la
combustione di materiali infiammabili. Il più comune tipo di stufa serviva, ed
in qualche luogo serve ancora, per scaldare ambienti e locali nei periodi
freddi, ma in molte occasioni e in particolari forme ha o ebbe compiti speciali
in qualsiasi stagione. Viene ricordata in questo contesto poichè tra la fine del
1600 e fino al 1870,in Europa e nelle colonie, particolari stufe vennero
utilizzate dai servizi postali in moltissime località per disinfettare d'ufficio
la Posta proveniente da località colpite da malattie infettive. Tali stufe,
attraverso la combustione di legna, torba o carbone permettevano l'ebollizione o
l'evaporazione di liquidi di varia composizione, che producevano fumi acri e
intensi all'interno di piccoli vani della stufa stessa entro cui venivano
sistemate le lettere affinchè i vapori ed i fumi prodotti, passando attraverso
il vano, uccidessero i “microbi” o qualsiasi altro elemento pericoloso alla
salute umana eventualmente veicolato dalla posta. Le lettere ancora chiuse o
trapassate da lame o aperte, erano così affumicate o meglio "fumigate", e
portano ancora oggi le tracce di quell’operazione : si riconoscono per alcuni
imbrunimenti caratteristici conseguenti al trattamento, per le risigillature e
per i tagli che subirono. Queste lettere vengono collezionate da specialisti che
le distinguono e le valutano in relazione alle provenienze, al luogo ove furono
fumigate e sono in genere più pregiate di lettere simili coeve non trattate o
con trattamenti che non lasciarono tracce. In alcuni luoghi, le lettere erano
fumigate a pagamento contro una tariffa segnata sul loro frontespizio : queste
lettere sono considerate tra le più rare e pregiate del settore.
SUCCURSALE - Sostantivo. Sede secondaria,
distaccata, dipendente da una principale, di un ente, di un ufficio, di una
azienda ecc.. Le Poste Italiane e molte altre nel mondo hanno utilizzato questo
nome per denominare alcuni uffici postali sparsi sul territorio che dipendevano
da un ufficio principale (che a sua volta dipendeva da un ufficio centrale) ma
oggi a causa di varianti dell'assetto organizzativo, societario e legislativo le
succursali postali si sono trasformate in filiali per una maggiore
responsabilizzazione del personale, in similitudine a quanto si verifica nelle
attività aziendali private. Molti bolli postali del passato contengono la parola
"Succursale" tra quelle contenute nella corona, in genere seguita da un numero ;
ciò si verificava nelle città o in aree in cui esisteva più di un ufficio
postale con potere di accettazione e di bollatura.
SUGELLARE/LATURA - Verbo e sostantivo derivato. Nel
contesto filatelico in cui siamo sono sinonimi delle parole sigillare e
sigillatura, e alternativi ma non equivalenti a chiudere e a chiusura. In realtà
il sugellare oltre ad indicare una chiusura più garantita di invii postali già
altrimenti chiusi, indica anche l'azione di applicare dei sigilli su qualsiasi
documento aperto per darne garanzia di ufficialità. Nel caso che più ci
interessa, ossia quello della Posta, indica che le corrispondenze sono state
anche chiuse con dei sigilli, bloccandone i lembi ripiegati con maggiore
sicurezza e con la garanzia che chi le chiuse era colui che disponeva dei
sigilli e quindi che aveva la possibilità, la capacità ed il diritto di farlo.
La rottura della sugellatura e quindi dei sigilli applicati alle lettere
(realizzati con cera, ceralacca, piume di uccello, spaghi, bolli a secco, colla,
ecc.) se non è stata effettuata d'ufficio dalle autorità postali, politiche,
amministrative, militari, ecc. (censura), per qualche giustificato motivo,
indica al destinatario che qualcuno ha letto il contenuto della missiva ed ha
violato fraudolentemente il diritto di riservatezza della posta.
SUGGELLO - Sostantivo. Sinonimo di Sigillo ma con
un orientamento più poetico o aulico specialmente quando si riferisce a
documenti. Vedi "Sigillo".
SUPERFICE/CIE - Sostantivo. Parte esterna e
visibile di qualsiasi oggetto o soggetto che si misura solo con due delle
dimensioni spaziali esistenti (larghezza e lunghezza, escludendo lo spessore o
la profondità). L'unità di misura è il mq. con i suoi multipli e sottomultipli.
In filatelia la superficie ha importanza per alcune questioni come le dimensioni
dei francobolli o delle spedizioni postali (vedi bustometro) o anche della carta
su cui esporre le collezioni. I fogli da esposizione devono avere superficie
standard (23 x 29 cm. con tolleranza di +1,-0 su ambedue le dimensioni). Per
quanto riguarda il collezionismo di oggetti postali di grandi dimensioni da
contenere in normali fogli d’album o da concorso, è utile ricordare che è
possibile effettuare delle riduzioni della carta postale con tagli e pieghe che
diminuiscono la superficie avendo però cura di non eliminare nessuno dei dati
fondamentali della spedizione e di affiancare una copia molto ridotta
dell’intero oggetto. In casi estremi e di particolare significato
collezionsitico ed espositivo è anche possibile montare l'involucro ingombrante
su due fogli affiancati e uniti tra loro. Tali operazioni sono comunque
eccezionali e sconsigliabili ed è sempre preferibile utilizzare materiale di
superficie minore al formato A5. I francobolli hanno sempre avuto superfici
regolari pur avendo una grande variabiltà di forme. Esistono comunque
francobolli rotondi, a forma di cuore, romboidali, esagonali, triangolari ecc.,
ma la maggioranza ha forma rettangolare, con vignetta verticale o orizzontale,
oppure quadrata con uno sviluppo superficiale modesto o modestissimo per evitare
di occupare troppo spazio sugli involucri su cui dovevano essere applicati.
Superfici geometricamente regolari, essenzialmente quadrate o rettangolari, sono
sempre state preferite per ridurre lo sfrido della carta, nobile e costosa,
impiegata per la loro produzione. I più piccoli francobolli del mondo sono stati
prodotti dal Sud Africa mentre il più grande fu stampato dagli USA a scopo
amministrativo.
SUPPLEMENTARE - Aggettivo. Sinonimo di
"aggiuntivo", "in piu'". Se connesso a sostantivi, indica che il fatto, l'oggetto,
il servizio o altro fu effettuato in più oltre il previsto. In filatelia può
esser riferito a emissione, quando nacquero per es., in un momento successivo
alla prima nascita, francobolli della stessa serie dal taglio dimenticato o
divenuto improvvisamente utile per la variazione delle tariffe avvenuta nel
frattempo (si può dire meglio emissione complementare). In un senso più corretto
il termine può esser connesso alla parola tiratura se i francobolli, in genere
celebrativi/commemorativi e non ordinari, inizialmente previsti e prodotti
risultassero insufficienti al bisogno e ne venisse effettuata una nuova tiratura
identica, dichiarata e riconoscibile, detta appunto supplementare. Casi di
questo tipo sono esistiti anche nella produzione filatelica italiana : citiamo
ad esempio alcuni francobolli commemorativi repubblicani (uno per tutti :
Salviamo Venezia - supplemento di tiratura), e, nel caso di emissioni
ordinarie,la ristampa delle stesse bobine dell’emissione del 1988 dei Castelli
del 1988. In storia postale l'aggetivo supplementare fu adottato in qualche caso
storico in connessione alla parola "corriere". Per "corriere supplementare" si
intende una corsa postale aggiuntiva a quella già effettuata. Ciò può accadere
ordinariamente ogni qual volta gli invii sono in numero maggiore a quelli
previsti e straordinariamente quando una parte di essi hanno avuto un ritardo di
avviamento : ha carattere di ordinarietà se la destinazione della corsa è verso
luoghi abituali con cui si hanno scambi frequenti e continui, ma ha carattere
straordinario ed eccezionale se la corsa è aggiuntiva ad un'altra che di per se
stessa è già straordinaria o unica. In quest'ultimo caso il corriere
supplementare ha grande importanza storico postale ed il materiale trasportato,
in genere quantitativamente limitato, non solo ha una storia particolare da
raccontare ma anche un valore economico non modesto. (Vedi le trasvolate
atlantiche ed alcuni primi voli).
SUSSIDIARIO - Aggettivo. In genere connesso a
sostantivi del gergo amministrativo. Nel linguaggio postale si connette spesso a
"sportello" o a "ufficio", per indicare accessi al pubblico a sportelli o a
uffici aggiunti temporaneamente a quelli già esistenti in momenti di emergenza e
di particolare afflusso o anche in occasione di importanti manifestazioni e di
particolari scadenze sociali e amministrative.
SVALUTARE/ZIONE - Verbo e sostantivo. Ridurre o
abbassare il valore o il prezzo degli oggetti o delle merci o anche diminuire il
potere di acquisto della moneta corrente. Lo svalutare e la svalutazione sono
operazioni economiche di grande rilievo che coinvolgono singoli individui
talvolta nazioni intere o anche molte nazioni insieme, in conseguenza ad un
forte disavanzo negativo tra debiti e crediti delle loro attività. Se una
azienda o una nazione produce meno di quanto consuma ed ha necessità di crediti
ripetuti che non ha la capacità di limitare le spese, il suo valore ed il suo
patrimonio vengono svalutati. Spesso in questi casi il debito puo' solo essere
affrontato con un incremento degli interessi sul debito complessivo, creando una
spirale debitoria sempre maggiore ed una situazione di forte dipendenza tra
debitore e creditore, presupposti ideali per il fallimento economico e nel caso
piu' grande, quello relativo alle nazioni, per la svalutazione della sua moneta.
Per le nazioni, la svalutazione monetaria puo' essere strisciante, progressiva,
con sviluppo temporale lento, oppure drastica con provvedimenti globali datati.
Nel primo caso la moneta vale giorno dopo giorno di meno con un potere di
acquisto gradualmente e progressivamente inferiore (caso dell'Italia negli anni
1970/1990), nel secondo caso la moneta da un giorno all'altro modifica
istantaneamente, drasticamente ed in genere volontariamente il suo potere di
acquisto, riducendolo di molti punti percentuali (caso della Francia negli anni
'50). I riflessi economici su tutta la popolazione e sui rapporti internazionali
della nazione sono enormi. Nel caso della svalutazione strisciante, merci e
servizi richiedono successivi e continui ritocchi delle tariffe e dei prezzi,
nel caso della svalutazione concordata e datata, merci e servizi acquistano un
valore totalmente diverso, di gran lunga maggiore, che si verifica da un giorno
all'altro e che prevede un periodo di grandi sacrifici e privazioni della
popolazione. Nel caso postale e filatelico che interessa questa trattazione, i
due tipi di svalutazione hanno avuto conseguenze imponenti, specchio della
storia nazionale che si sviluppava. Citiamo ad esempio l'Italia per le
successive e frequenti variazioni tariffarie postali dopo le due guerre
mondiali, la Germania per l'inflazione del 1923 e la Francia che negli anni '50
demonetizzo' i propri francobolli durante la transizione monetaria da franco
leggero a pesante, ma esistono infiniti casi che interessano numerosissime altre
nazioni che nella loro storia hanno avuto disavventure economiche gravi. I
riflessi di questi periodi sono di grande interesse per la filatelia e la storia
postale in quanto le comunicazioni scritte sono sempre continuate ma a prezzi e
tariffe rapidamente crescenti o variabili (il caso piu' clamoroso fu in Germania
negli anni '20, in cui le tariffe postali ebbero variazioni quasi quotidiane) e
talvolta anche a moneta diversa (Francia) indipendentemente da eventi bellici
diretti e/o occupazioni militari. Il materiale filatelico e specialmente postale
nato in questi periodi e' molto ricercato ed e' oggetto di collezionismo
complesso e specializzato.
SVOLAZZO - Sostantivo. Tipo di volo ondeggiante ed
irregolare tenuto da alcuni volatili selvatici, ma anche tipo di ornamento
grafico consistente sostanzialmente in linee ondeggianti parallele sottili e
decorate che fu di moda nel 1800 e che ebbe un grande ritorno con il liberty
all'inizio del 1900. Ha interesse per un tipo di calligrafia utilizzata nel
lontano passato (specialmente negli indirizzi postali o per frasi brevi ma
importanti) e sopratutto per un tipo di bollo annullatore che ebbe largo uso
nell'antico Regno di Napoli. In questo bollo detto appunto "a svolazzo"
realizzato in numerosi multipli simili ma difficilmente uguali per ciascuna
delle cittadine che disponevano di ufficio postale di quel Regno, la parola
"annullato" era scritta seguendo un andamento orizzontale serpentino e
ondulatorio, in qualche caso accompagnato anche da qualche piccolo fregio, in
modo da aumentare la misura verticale del bollo e quindi da facilitare
l'annullamento di affrancature composte da piu' francobolli. I tipi di "bolli a
svolazzo" utilizzati nel Regno di Napoli sono quindi numerosissimi, sono
classificati in particolari cataloghi e sono caratteristici delle singole citta'
tanto da poter permettere il riconoscimento del luogo di partenza anche in
assenza del bollo dell'ufficio di accettazione in genere applicato a vuoto sul
frontespizio.
il postalista
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