Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 

 

"B"

BACHECASostantivo - Armadio di ridotto spessore chiudibile con sistemi a chiave o equivalenti, con un'ampia vetrina che permette di vedere all'interno. Le bacheche di basso spessore sono i mobili ideali per mostrare le collezioni di francobolli nell'ordine logico e voluto dal collezionista poiché permettono di esporre, foglio dopo foglio, tutto l'elaborato filatelico in poco spazio. Le bacheche appositamente costruite per le esposizioni sono molto sottili e dispongono di vetrine di sicurezza su ambedue le facciate, e se disposte in sequenza in grandi quantità, permettono la realizzazione di mostre e concorsi con molti partecipanti. Le Bacheche adatte a questo scopo esistenti in Italia sono state realizzate appositamente da Associazioni filateliche e dall’ex nostro Ministero delle Poste che ne ha fatte costruire alcune migliaia e che sono disponibili per le maggiori manifestazioni filateliche aperte al pubblico. Dal 1998 sono state ereditate dalle Poste Italiane Spa che possono, su richiesta, fornirle alle associazioni organizzatrici delle Manifestazioni e dei concorsi, contro il pagamento della loro movimentazione e dei danni eventualmente loro provocati. 

BAFFOSostantivo - Nel gergo filatelico indica in genere una sbavatura più o meno lineare di colore o di stampa, di piccole dimensioni derivato da un non corretto processo di stampa dei francobolli o anche, più raramente, di qualche segno grafico presente nelle vignette stesse o sui bordi di foglio. Un baffo di colore di piccole dimensioni non contenute nel disegno delle vignette, non trasforma il francobollo in varietà, ma grossi "baffi" (alcuni millimetri) occasionali o derivati da errori di produzione lo fanno. Sbavature di colore o altre più ampie sovrapposizioni di colore in alcuni casi hanno denominazioni filateliche diverse che non rappresentano solo delle anomalie o dei difetti di stampa, ma vere e proprie varietà (vedi p.es. la voce Taglio chirurgico).

BAGNOMARIA Sostantivo - Sistema indiretto di cottura o di riscaldamento dei cibi, utilizzabile anche in filatelia per lavorare i francobolli. Consiste nel trasmettere il calore ad un contenitore pieno d’acqua in cui sono immersi i francobolli, immesso in un altro più grande, contenente anch’esso acqua, che è direttamente a contatto con la fonte di calore. Questo sistema permette di trattare con acqua calda non in ebollizione, per tempi lunghi e a temperature meno elevate, francobolli che dimostrino difficoltà di separazione dai supporti cartacei su cui furono applicati.

BAJOCCO Nome proprio - Unità di moneta di alcuni antichi Stati e quindi dei loro francobolli, per esempio dello Stato Pontificio, delle Romagne ecc.

BALNEARE Aggettivo - In filatelia è riferibile o è connesso in genere ad un tipo di annullo delle Poste italiane utilizzato negli anni tra il 1920 ed il 1940, spesso stagionale, introdotto all'uso in sordina, senza annunci, diverso da altri per forma e diciture (contiene per es. dei numeri frazionari), utilizzato in località già servite da altri bolli, per tempi limitati, e creato per motivi non conosciuti e non spiegati all'utenza ed al collezionismo. Tali bolli hanno permesso in passato la realizzazione di alcuni studi e diverse collezioni specializzate di tipo marcofilo.

BALLERINOSostantivo - Strumento fondamentale dell’industria della carta per realizzare la filigrana nelle carte nobili. E' un telaio in legno o metallo di forma quadrata o rettangolare che tende una rete metallica a maglia fine nella quale è riportato il disegno della filigrana che deve esser inserita nello spessore del foglio di carta. Il ballerino viene utilizzato dai mastri cartai a mano come un setaccio, che, immergendolo orizzontalmente nei tini contenenti la pasta di carta semiliquida raccolgono e ne distribuiscono un piccolo quantitativo sulla reticella, mossa con mano esperta e con moto ondulante, in modo da distenderla su tutta la superficie della rete. Ciò permette una buona, equa e sottile disposizione delle fibre di cellulosa sulla rete stessa, facilitando contemporaneamente lo sgocciolamento dell'acqua in eccesso contenuta nell'impasto, consentendo inoltre un buon contatto delle fibre stesse con i fili metallici che creano la filigrana. Il ballerino con la pasta di carta sgocciolante in strato sottile viene quindi posto in un essiccatoio per realizzare un solo foglio di carta per volta. L’uso di questo strumento è difficile e richiede molta esperienza per valutare la densità e lo spessore dell’impasto di carta, nonché il tempo di distribuzione dell’impasto sulla rete, per ottenere fogli di carta di diverso spessore ma di qualità e consistenza ripetitiva.

BALLON Sostantivo - Parola di origine francese la cui traduzione italiana corrisponde a “pallone”. In filatelia si riferisce essenzialmente a pallone areostatico, areostato, sferico, forse più esattamente a Mongolfiera, cioè ad un pallone riempito di gas più leggero dell’aria o semplicemente di area calda che grazie alla differenza di peso dell’aria contenuta rispetto a quella circostante, s’innalza nell’aria stessa. Il volo umano con "Ballon" o con palloni e mongolfiere ebbe origine francese (fratelli Montgolfier) intorno alla fine del 18mo secolo per vincere la sfida del "più leggero dell'aria" ossia per volare. I palloni aerostatici furono i primi mezzi adatti a superare distanze volando e furono inventati dall’uomo prima della scoperta di motori di qualsiasi tipo. Trasportarono spesso per necessità e per gioco persone, ebbero uso bellico difensivo e d’attacco, e servirono alla posta, detta "par Ballon Montee", che è molto pregiata e collezionata dagli aerofilatelisti nel capitolo precursori del volo.

BANDASostantivo. Oltre ad altri significati che non interessano questa trattazione, indica una striscia superficiale lineare di qualsiasi genere e sostanza, di limitate dimensioni, che attraversa la superficie di francobolli o di corrispondenze in qualsiasi direzione. In genere però sui francobolli le bande (di colore, di fluorescenza, o di mancanza di stampa ecc.) hanno senso orizzontale o verticale, secondo le due possibili direzioni di stampa e di avanzamento delle macchine che li producono; raramente sono diagonali. Ad.es. i francobolli inglesi e francesi possiedono bande luminescenti (non fluorescenti), invisibili all'occhio ma visibili alle lampade U.V., che hanno andamento verticale.

BANDELLASostantivo - Striscia di limitata dimensione di carta che talvolta è connessa con francobolli o con altre emissioni postali e può portare stampate su di se informazioni, dati o diciture a completamento di quelle dell'emissione. Le bandelle filateliche di questo tipo sono spesso collegate con i francobolli a mezzo di dentellature ma non hanno significato e valore ai fini dell'affrancatura non possedendo valore di facciale ed essendo realizzate a fini decorativi, documentari, informativi o ancora di protezione. Altre volte sono solo sistemi di connessione tra file non contigue di esemplari o sistemi di colle-gamento tra parti dell' emissione o ancora strisce gommate (Interi,Biglietti postali ecc.). Parola multivalente che indica una striscia di carta di qualsiasi tipo adatta a qualsiasi funzione, anche solo per separare gruppi da altri, che se usata in filatelia deve esser connessa con francobolli e posta.

BANDIERA -  Sostantivo - Vessillo, drappo, simbolo nazionale o di enti, comuni, aziende ecc. che sventola al vento se innalzata su un'asta. Quella nazionale è spesso soggetto di molti francobolli. In gergo filatelico è un sostantivo spesso connesso con un altro, che appare come sventolante o disassato rispetto all’altro. In questo significato è riferita p.es. ad un tipo di annullo che in similitudine ai vessilli, hanno uno sbandieramento rispetto al cerchio perimetrale che normalmente li limita. Gli annulli postali a bandiera d'Italia non sono molti, sono quasi tutti amministrativi ma furono anche prodotti dall'amministrazione postale per l’uso postale nelle Colonie. La parte che "sbandiera" parzialmente all'esterno del cerchio, contiene altri dati essenziali dell'impronta annullatrice o più genericamente bollatrice, che non potevano essere introdotti fisicamente nello spazio circolare del bollo originario già occupato da altre scritte.

BANDITORE Sostantivo - Persona che conduce le vendite all'asta, che bandisce le vendite all'incanto e che con la propria verve e sciolinguagnolo induce una platea ad offrire cifre crescenti per l'acquisto degli oggetti offerti dapprima su un catalogo pubblicato e inviato alle categorie interessate e poi mostrati alla vista e che li assegna ai maggiori offerenti secondo regole stabilite da leggi e tradizioni. Tra gli oggetti venduti all’asta, ci sono anche i francobolli e la posta che sono oggetto in Italia e nel mondo di grande lavoro da parte dei commercianti di maggiore iniziativa e consistenza per allargare il giro dei propri clienti. Le aste vengono scandite dalla battuta di un martelletto nelle mani del banditore. Il B. deve possedere grande abilità nella vendita ma anche approfondite conoscenze tecniche del settore perché deve saper valutare i limiti di valore degli oggetti (in filatelia dei francobolli e delle corrispondenze) posti all'incanto. Vedi anche Battitore.

BASESostantivo - Tutto ciò che serve da sostegno per qualcosa. In filatelia oltre ad indicare le parti inferiori di francobolli, disegni, fogli o altro, questa parola viene anche utilizzata nelle vendite all'asta per indicare il prezzo di partenza (base d'asta) da cui iniziare la vendita. In un'altra interpretazione la base d'asta è il prezzo minimo, in genere senza i diritti d’asta, accettato dal proprietario per cedere ad altri l'oggetto all’incanto.

BATTITORE Sostantivo - Persona che con qualche strumento colpisce una superficie o un oggetto. Nel gergo sportivo è un giocatore che colpisce una palla, lanciatagli contro, con un bastone o una mazza. Nel gergo commerciale, antiquariale ed anche filatelico è sinonimo di banditore ossia è una persona che nelle aste pubbliche propone la vendita di oggetti e annota le offerte via via crescenti fino ad individuare il maggiore offerente a cui assegna l'oggetto posto in vendita. L'assegnazione è siglata da un colpo secco e ben udibile del martello di legno, strumento sonoro che conclude la vendita di ciascun oggetto, su un blocco di legno posto sul tavolo che ha di fronte. Vedi anche "banditore".

BENEFICENZASostantivo - Attività volta a far del bene ad altri o a promuovere iniziative idonee ad aiutare persone o opere. Si può sviluppare anche attraverso la filatelia promuovendo ad esempio l’emissione, la vendita e l'uso di francobolli con sovraprezzo il cui ammontare, raccolto dall'amministrazione postale, serve per qualche scopo benefico. I francobolli con sovraprezzo in favore di enti, di categorie, di persone, di aree colpite da accidenti ecc., hanno nella vignetta un valore di facciale composto da due cifre,una per pagare l'uso postale, l'altra per accrescere il monte del denaro da dare in beneficenza. Le due cifre sono in genere inframmezzate da un segno + che indica la separazione delle cifre per le due diverse destinazioni. I francobolli con sovraprezzo dedicato alla beneficenza sono usati dai mittenti con riluttanza poiché non sempre l'intento è gradito o è giustificato dai bilanci individuali o delle aziende che sono tra i più importanti utilizzatori della posta. Le corrispondenze affrancate con francobolli di beneficenza sono perciò meno comuni delle altre a quindi sono di maggior pregio commerciale e collezionistico. Alcune nazioni hanno l’abitudine di produrre annualmente francobolli per beneficenza (vedi Svizzera) mentre altre non lo hanno mai fatto. L’Italia lo ha fatto raramente tra molte contestazioni specialmente di tipo politico. Si può affermare che la posta affrancata con francobolli con sovraprezzo è meno comune di quella affrancata con F. ordinari per il ridotto uso che normalmente avviene.

BIBLIOGRAFIASostantivo - Elenco di titoli di testi, volumi, documenti, saggi, articoli, di riviste e/o giornali e di qualsiasi altra pubblicazione stampata e pubblicata, con gli elementi indispensabili e sufficienti per il loro reperimento nelle biblioteche o negli archivi. Tali elenchi sono in genere posti al termine dei volumi o delle pubblicazioni per documentare che le affermazioni e le conclusioni contenute sono anche derivate dalla consultazione e dallo studio dei testi elencati. Esistono anche bibliografie non connesse alla pubblicazione di libri o articoli ma dedicate a qualche specifico argomento o a singoli autori per riassumere la letteratura e gli autori che si sono occupati dell’argomento. In genere la serietà e l’impegno di un testo e di un autore sono anche indicate dall'ampiezza dell'indice bibliografico e dall’importanza dei titoli riportati al suo termine. In filatelia purtroppo gli indici bibliografici non sono ancora d'uso corrente come in altre scienze ed arti, ma di recente quasi tutte le pubblicazioni più impegnate ne presentano una più o meno ampia e completa.

BIBLIOTECASostantivo – Luogo, in genere una stanza o addirittura un edificio, ma talvolta solo un armadio, attrezzato per la conservazione sicura e talvolta sistematica di molti libri, riviste e pubblicazioni stampate di qualsiasi tipo. Le biblioteche sono la ricchezza dell'uomo poiché in esse sono contenuti i principi su cui è fondata la nostra civiltà e raccontano la storia del progredire dell’uomo. Le biblioteche filateliche sono dedicate agli studi filatelici e contengono libri, volumi, enciclopedie, cataloghi, riviste, numeri unici, monografie, ecc. ecc. prodotte nel tempo dagli appassionati di filatelia e da particolari editori. Le B. filateliche sistematiche ed attrezzate per fornire notizie e copie di pagine o di documenti in Italia a chiunque non sono molte. Citiamo le tre più importanti per la filatelia italiana la Biblioteca dell’AISP (Milano), dell’Unione Filatelica Subalpina (Torino) e del Centro di Studi storico postali (Pistoia).

BIGLIETTO POSTALESostantivo dedicato - E' uno dei tipi di Interi postali esistenti. Consiste, fin dalle origini (1.8.1889), di un foglio di carta valore ripiegabile e chiudibile, emesso ufficialmente dalle Poste in similitudine ai francobolli, con stampata su un lato un'impronta valore facente funzione di francobollo ed altre diciture specifiche tra cui la stessa "Biglietto Postale". Ripiegato secondo linee prestampate, assume forma di busta e quindi permette di scrivere messaggi al coperto a non alla vista di occhi indiscreti. I ripiegamenti e la forma della  carta su cui sono realizzati, permettono di scrivere i messaggi su una facciata interna protetta alla vista e l'indirizzo di destinazione su quella esterna, mentre speciali alette o bandelle gommate e alcuni ripiegamenti della carta consentono di richiudere e sigillare l'invio. In Italia esistono dal 1889 Biglietti postali ordinari col valore predisposto per l'uso interno e Biglietti postali aerei (in Italia dal 1952) per l'uso internazionale. Le impronte valore vengono stampate in relazione alla tariffa postale specifica vigente al momento della stampa e il costo di acquisto è normalmente minore di quello di una busta + la carta su cui scrivere + l’affrancatura. Spesso si trovano B.P. nuovi con affrancatura aggiunta dall’amministrazione postale stessa. Ciò indica che la produzione stampata è stata eccedente rispetto al bisogno e che nel frattempo è scattato un aumento tariffario. E' infatti difficile che ad ogni aumento tariffario vengano prodotti immediatamente B.P. con un’impronta valore pari alla nuova tariffa. I B.P. aerei prodotti nel tempo, hanno tariffa cumulativa del porto più l'addizionale aerea. Per le affrancature aggiunte anche su questi oggetti nuovi vale quanto detto per gli ordinari. Nel caso più generale molte affrancature aggiunte su B. P. di qualsiasi tipo usati si sono rese necessarie se furono richiesti servizi accessori pregiati. Il collezionismo dei B.P. è molto diffuso ed è in genere associato a quello degli Interi Postali nel loro complesso. Negli ultimi anni il consumo di B.P. si è fortemente ridotto in Italia soprattutto perché sono stati poco e mal offerti dall'amministrazione postale e per l'espandersi di nuovi e più immediati sistemi di comunicazione.

BILATERALEAggettivo – E’ riferibile a fatti, avve-nimenti, contratti, patti, manifestazioni ecc. che hanno due contraenti che si accordano e che si obbligano a rispettare gli accordi scritti e stabiliti. In filatelia si effettuano talvolta delle Manifestazioni filateliche bilaterali che facilitano l'incontro tra due Associazioni o Federazioni, e che obbligano i contraenti a rispettare, delle regole paritarie (p.es. Numero di collezioni per parte, Numero di fogli per collezione, tipo di regolamento da impiegare ecc.). Queste manifestazioni si sono recentemente moltiplicate per mettere in contatto collezionisti e associazioni di aree o nazioni vicine per cultura ed abitudini al fine di poter incrementare i loro rapporti e scambiare idee e materiale.

BILINGUEAggettivo – E’ utilizzato in filatelia per indicare scritte, sovrastampe, frasi, testi od altro espressi contemporaneamente in due lingue. Le diciture bilingue sono importanti nelle zone di confine dove si incontrano facilmente due diverse culture. Ricordiamo il nostro Alto Adige, il Canton Ticino e la Valle d’Aosta che più di altre aree hanno richiesto la necessità di esprimere contemporaneamente sullo stesso documento l'identico concetto in italiano e in tedesco o in francese. Ancora oggi per l'Alto Adige sono abitualmente prodotti documenti postali ufficiali (p.es. A.R.) bilingui.

BILLIG - Nome proprio -  Cognome di un grande filatelista statunitense divenuto sinonimo di "Manuale di filatelia", poiché quest'uomo nel corso di numerosi anni ha pubblicato numerosi libri e volumi molto riassuntivi (oltre 100) su molta parte dello scibile filatelico internazionale. Le pubblicazioni rilegate in volumi dalla Ata (American Topical Association) sono state e sono ancora oggi fonte inesauribile di dati ed informazioni filateliche spesso dimenticate o riscoperte in quanto furono scritte al momento della loro attualità. Nel corso del tempo volumi simili di altri autori, ma pubblicati nello stesso stile e forma grafica, sono sempre definiti "Billig's" ossia manuali riassuntivi alla moda e secondo il modello creato da Billig.

BINOCOLOSostantivo – Strumento ottico per la visione a distanza, realizzato con lenti disposte entro due tubi paralleli accostabili agli occhi. In similitudine al posizionamento dei due corpi ottici del binocolo, per qualche anno in Italia tra la fine del 1880 e l’inizio del 1900 furono realizzati dei bolli doppi, con due corpi paralleli con doppie impronte adatti uno a colpire il francobollo,  l'altro per marcare a vuoto la corrispondenza in un colpo solo, detti appunto "a binocolo". Ebbero uso frequente in alcune grandi città ma poi furono lentamente abbandonati poiché utilizzabili bene solo dove l'affrancatura era composta da un solo francobollo e non da più esemplari.

BISESTILEAggettivo – sostanzialmente connesso solo alla parola anno in quanto individua gli anni di 366 giorni, cioè degli anni che hanno in calendario il 29 febbraio, giorno come qualsiasi altro per le emissioni filateliche o per la posta ma che è meno frequente degli altri in quanto cade ogni 4 anni. Esiste un collezionismo specializzato che tratta soltanto fatti filatelici e postali che portano la data del 29 febbraio di tutti i tempi e di tutte le nazioni.

BLOCCOSostantivo – Parola con più significati che però indica qualcosa di compatto, di squadrato e di unitario Nella tecnica di realizzazione dei francobolli definisce un sistema di dentellatura, detto appunto "a Blocco", che è il più moderno e più sicuro tra tutti i sistemi che si sono sviluppati nel tempo ed è anche l’ultimo che crono-logicamente nacque per dentellare i francobolli. Questo sistema prevede la dentellatura contemporanea di tutti gli esemplari contenuti nel foglio stampato, ed è effettuata mediante un blocco di metallo su cui sono infissi tanti aghi perforatori, disposti in file coerenti ed ortogonali, quanti sono i fori da realizzare per dentellare appunto tutti gli esemplari del foglio. Dopo misure e controlli per la centratura del foglio, il blocco si abbatte con una certa forza su alcuni fogli impilati tra loro e perfora tutti i fogli e tutti gli esemplari contemporaneamente. Dati gli alti costi di produzione dei blocchi, questo sistema è preferito per fogli di piccole dimensioni o per foglietti, e quindi viene applicato più spesso per le emissioni commemorative, limitate nel tempo e nella tiratura. Il sistema, concettualmente più semplice degli altri,  riduce i numerosi difetti di dentellatura legati p. es. al sistema "a Pettine" o “Lineare” che prevedono appunto spostamenti successivi e ripetuti del meccanismo perforatore e/o del foglio da perforare. In caso di errata disposizione del foglio contenente i francobolli già stampati, produce una scentratura della dentellatura rispetto alla vignetta costante e identica su tutti gli esemplari del foglio.

BLOCCO DI FRANCOBOLLI Sostantivo composto – Modo di dire filatelico - Gruppo di francobolli nuovi, usati o su busta ancora uniti tra loro dalla dentellatura. Blocco di 4 (quartina), di 5 (seggiola di 5), di 6 (sestina), 7, 8 ecc. è il modo più corretto per di indicare la quantità di pezzi fra loro ancora uniti specialmente se il loro numero supera le quattro unità.

BLOCCO MOSAICOSostantivo – modo di dire filatelico - Gruppo di francobolli dalla diversa vignetta e talvolta anche valore, prodotti nello stesso foglio e tra loro congiunti dalla dentellatura. E' una moda, spesso speculativa, degli enti di emissione per incrementare il collezionismo e la spesa filatelica poiché è difficile con francobolli di questo tipo realizzare blocchi e quartine senza dover acquistare parti consistenti dei fogli stessi essendo il più delle volte le diverse vignette alternate tra loro e talvolta inframmezzate da  altre vignette senza valore ugualmente dentellate. I francobolli italiani così prodotti sono numerosi, richiedono spazi speciali negli albums ed un ampio dispendio di energie nella ricerca delle quartine o di tutte le possibilità di posizionamento dei diversi esemplari nei blocchi e delle vignette ancora connesse dalla dentellatura, specialmente se usate o su corrispondenza.

Buste lettere postali - B.L.P. – Nome filatelico proprio - Così vengono denominati alcuni francobolli italiani che furono sovrastampati tra il 1921 ed il 1923 con questa sigla, il cui significato è "Buste Lettere Postali". I BLP furono prodotti ufficialmente per aiutare alcune associazioni di Mutilati ed invalidi dopo la 1ma guerra mondiale che potevano trovare lavoro e fonte di guadagno nel produrre e vendere speciali buste con fogli su cui scrivere incollati all'interno, che portavano sul fronte e sul retro, ed in parte anche all'interno tasselli pubblicitari dai quali l’associazione dei mutilati ed invalidi traeva guadagno. Questi invii vennero favoriti dalla Poste poiché potevano essere affrancati con una riduzione di 5 c. rispetto alla tariffa lettere corrente in modo da indurre anche gli scriventi ad un risparmio tariffario. I BLP dovevano servire ad affrancare solo queste speciali buste pubblicitarie che furono vendute al pubblico già preaffrancate, ma la richiesta di servizi supplementari o spedizioni all'estero, consentirono integrazioni d'affrancatura successive a mezzo di francobolli di qualsiasi tipo fino all'assolvimento completo delle tariffe. Furono sovrastampati con la sigla BLP soltanto francobolli ordinari dei tagli più comuni delle emissioni Leoni, Michetti Dx. e Sin. e Floreale, in tre tipi diversi di caratteri e di stampa. Il Collezionismo specializzato è complesso, costoso e rappresenta una sezione particolare della filatelia italiana del Regno.

BOBINASostantivo - Rotolo di qualsiasi materiale sottile (filo, carta, nastri ecc). Nelle emissioni filateliche di molti stati ed anche dell’Italia esistono francobolli prodotti "in bobina" ossia stampati in lunghe strisce di 200,500,1000 pezzi di esemplari uniti l'un l'altro per un solo lato (quello lungo) che vengono arrotolati strettamente in modo da esser contenuti in poco spazio e in macchine che li distribuiscono, immettendo del denaro, senza l'assistenza di operatori. Il primo esperimento per produrre francobolli in rotolini in Italia fallì nel 1928, ma la sperimentazione e la nascita di francobolli di questo tipo proseguì con poca fortuna tra il 1950 ed il 1960  I francobolli in bobina italiani nati negli anni '60 sempre e soltanto da emissioni ordinarie nei tagli più richiesti, non ebbero mai espansione d'uso per le difficoltà mostrate in più occasioni dalla macchine distributrici e dal continuo scassinamento delle macchine stesse non sorve-gliate ma hanno invece avuto un grande successo colle-zionistico, essendo di non facile reperimento e di modesta produzione. Anche se da alcuni anni le macchinette distributrici non sono più presenti sul territorio, hanno avuto ripetute produzioni nelle versioni più recenti (Castelli d’Italia – 12 valori) fino al cambio monetario del 2002. Furono stampati su foglio continuo in molte file affiancate e dentellate inizialmente su tutti i lati e successivamente solo verticalmente, arrotolato e poi tagliato trasversalmente in rotolini contenenti una sola fila di esemplari. Per questo motivo le ultime emissioni non presentano dentellatura del lato corto. Al retro dovrebbero sempre presentare una numerazione in nero o in albino (mancanza di inchiostro) ogni 5 esemplari, ma non sempre questa caratteristica è stata mantenuta, specialmente nelle tirature successive al 1988. I F. italiani in B. non sono molti, hanno poche varietà, molto raramente si trovano su busta in alte affrancature (a causa dei loro bassi valori di facciale), e in alcuni casi sono tra i più rari e costosi F. della Repubblica.

BOLGETTASostantivo - Parola del gergo postale per indicare il sacco di canapa o di juta riutilizzabile riempito di posta negli uffici postali di partenza, ove viene chiuso ed indirizzato, giunge all'ufficio di transito o di arrivo, ove viene aperto per la ripartizione. Oggi non sempre la bolgetta è un sacco con le diciture postali dello stato di appartenenza, ma può essere qualsiasi contenitore chiuso ed etichettato che faccia la stessa funzione (per es. delle ceste con coperchio).

BOLLASostantivo – Parola con diversi significati che in filatelia e storia postale è il nome di un documento ufficiale, di una certa rilevanza, scritto da personalità regali o pontificie per manifestare anche pubblicamente una decisione politica, religiosa, sociale o anche solo per comunicare solennemente il proprio pensiero. Le bolle, numerose nel passato specialmente in area pontificia, sono ancora reperibili sul mercato filatelico, sono oggetto di collezionismo privato ma sopratutto museale, hanno prezzi variabili in genere elevati in relazione al nome del firmatario e del contenuto. Spesso sono decorate con disegni e colori e portano sul lato corto inferiore uno spago o una funicella le cui due estremità sono bloccate da un grosso sigillo di ceralacca, di cera o di piombo. Possono essere scritte su pergamena o su carta di grande formato e possono esser trovate negli archivi in forma arrotolata o piegata. Seppur di grande interesse,questi documenti che spesso segnarono epoche e politiche, difficilmente possono entrare nel collezionismo filatelico pratico perché l'interesse storico è prevalente su quello postale ed impone ad enti pubblici e museali, dominanti per legge sul privato, di acquistarli e recuperarli per le proprie collezioni e per i propri archivi.

BOLLAREVerbo - Azione che sottintende la bollatura, ossia il movimento fisico che, attraverso la mano di un operatore o di una macchina, applica con una certa forza un bollo, un'impronta inchiostrata, su un documento o anche su della merce. In parole molto povere è l’uso di un timbro ed ha come sinonimo “timbrare”. In realtà indica un’operazione postale importante non solo per rendere inutilizzabili una seconda volta i francobolli applicati sulle corrispondenze per pagarne il porto, ma anche per segnalare attraverso le diciture contenute nei bolli impressi sui valori postali e a vuoto (su spazi bianchi), un passaggio datato in qualche luogo, ufficio, o servizio adibito al lavoro postale. Dato che i bolli hanno localizzazioni precise ed in genere stabili, il bollare un documento o una lettera è la certificazione che quel documento o quella lettera è sicuramente transitata, passata, lavorata o semplicemente è stata vista ed esaminata nel luogo ove ha sede il bollo. In questa ottica il bollare documenti e posta è un lavoro responsabile, effettuato da funzionari consci del proprio lavoro che produce anche a distanza di molto tempo la certezza materiale e legale che gli oggetti fisicamente bollati si trovavano nel momento in cui furono bollati proprio in quel luogo e in quel giorno.

BOLLATURA Sostantivo – Denominazione dell’azione dell’applicazione di un bollo, nonché il risultato dell'azione del bollare. In gergo postale e filatelico è anche il nome stesso dell’impronta inchiostrata di un timbro, applicata a pressione su carta, stoffe, cartoni o merci, che devono dimostrare di esser passati, transitati o arrivati in qualche luogo in data certa, contenuta nell’impronta stessa. Vedi anche bollo.

BOLLETTA – Sostantivo - Foglio, foglietto numerato di un bollettario contenente i dati di una commissione o di una consegna. Nel caso che maggiormente ci interessa è un documento connesso con una spedizione postale, in genere pregiata, che vale come ricevuta per il mittente e come riscontro per le Poste. Ogni bolletta è compilata in copia (originale per le Poste, copia per lo speditore) in genere a mano, ha spesso una parte staccabile che viene applicata sull'invio per riconoscerlo (vecchio sistema) oppure richiede l'applicazione di un bollo con gli estremi dell'invio che vengono battuti con una bollatrice contemporaneamente sull' involucro e sulla bolletta (altro e più recente sistema). La copia in mano del mittente, se debitamente compilata e bollata con il timbro dell'ufficio accettante, vale a norma di legge per la ricerca e la rivalsa su posta e pacchi perduti o scomparsi. Esistono bollette postali di diverso contenuto e colore per il riconoscimento immediato del tipo di invio (vedi "Bollettario"). Sistemi simili sono stati adottati dai corrieri privati per il trasporto della posta e dei pacchi loro affidati, ma hanno assunto per la filatelia particolare importanza le bollette corrieri per il tra-sporto pacchi in concessione, per il cui servizio sono state, dal 1953 al 1988, impiegate particolari marche a due sezioni (verso il termine anche marche ad una sola sezione), dette per Pacchi in Concessione (trasporto di merci al di sotto di un certo peso, divisi in alcuni scaglioni tariffari – vedi normative apposite) da applicare a sezioni separate sulle bollette (la sezione Figlia sulla copia per il mittente, e la sezione Madre per il trasportatore).
Ancora oggi tali pacchi sono in privativa ma la concessione è forfettaria per il corriere e le marche sono state abolite. Le bollette corrieri con marche pacchi in concessione sono ricercate dai filatelisti di storia postale per collezioni specializzate su questo servizio. Anche se in genere le bollette postali o le ricevute di corrispondenze pregiate hanno importanza per gli speditori ed i riceventi, non sono oggetto di particolare collezionismo filatelico. Se lo diventano, interessano la particolare branca del collezionismo denominata Modulistica.
 

BOLLETTARIOSostantivo - Fascicolo rilegato contenente fogli, bollette, ricevute o altri documenti in ordine numerato progressivo e riconoscibile. Per le Poste Italiane e per i filatelisti i bollettari postali sono dei fascicoli contenenti la sequenza delle ricevute o dei moduli in doppia copia da compilare per l'accettazione p.es. di invii pregiati o per il disbrigo di altre pratiche. La compilazione è in genere manuale su righe prestampate ed è effettuata con carta carbone in copia o in carta sensibile, in modo tale da avere un doppio controllo in caso di perdita o ricerca dell'invio o della pratica. Parte dei fogli dei bollettari per l'accettazione delle corrispondenze pregiate previsto per la separazione, viene tagliato o separato e applicato agli invii come etichetta numerata di riconoscimento. Un B. con etichette in carta bianca nel passato era riservato alle raccomandate private, uno con etichette di colore rosa alle raccomandate di servizio ed in franchigia, ed uno con etichette di colore verde alle assicurate interne di tutti i tipi ed uno con etichette di colore arancione alle assicurate valore internazionali. Da qualche anno i bollettari postali per gli invii pregiati sono stati sostituiti con ricevute prestampate sciolte, sempre in doppia copia, che devono esser compilate dall'utente, che posseggono numerazione progressiva (trasformata in un codice a barre) ed una etichetta autoadesiva da applicare sulle spedizioni accanto alle affrancature. Questo nuovo sistema è preferito dagli impiegati postali perché i moduli devono esser compilati dagli speditori e il codice a barre permette più facili ricerche informatiche delle corrispondenze perdute o disperse. Esistono comunque molti altri bollettari postali che non hanno però interesse filatelico. Anche i trasportatori privati di posta hanno adottato bollettari con ricevute ed etichette simili a quelle postali.

BOLLETTINOSostantivo – Il significato che maggiormente interessa la filatelia e la storia postale definisce con questo nome una breve pubblicazione periodica contenente informazioni essenziali e riassuntive di un ente o un’associazione. I B. in filatelia sono molto utilizzati dalle associazioni filateliche per tenere informati i soci delle attività sociali secondo cadenze temporali stabilite (Mensili, bimestrali, trimestrali ecc.). Spesso i B. filatelici oltre alle informazioni sociali, offrono notizie sulle novità filateliche e brevi articoli su argomenti ristretti. In un altro significato più strettamente filatelico, il Ministero delle Poste italiano prima e le Poste oggi, hanno utilizzato questo nome per definire la breve pubblicazione che accompagna ogni emissione filatelica, detto Bollettino illustrativo, contenente le caratteristiche dell' emissione e una presentazione a firma di qualche importante studioso dell'oggetto o del personaggio ricordato dall'emissione. Questi Bollettini sono per alcuni filatelisti oggetto di collezione.

BOLLINO Sostantivo - Bollo di piccole dimensioni ma in filatelia è il nome specifico di un piccolo rettangolino di carta con diciture (nome sociale e anno) da applicare a tessere associative con spazi annuali prestampati. Il bollino filatelicamente più rilevante secondo questo significato è quello prodotto e distribuito dalla Federazione Filatelica Nazionale che viene consegnato alle associazioni filateliche, uno per ciascun iscritto, e da queste consegnato ai propri associati, dopo aver pagato la quota annuale di iscrizione all’associazione, quota che comprende il costo del bollino federale. Oltre a quello nazionale esistono molti altri bollini prodotti dalle infinite associazioni nazionali o locali: servono come ricevuta dell’iscrizione all’associazione e devono esser applicati alle tessere sociali negli spazi previsti per ricostruire la storia associativa di ciascun socio nel tempo e per permettere a ciascun socio di dimostrare facilmente di esser iscritto e aggiornato nei pagamenti della quota sociale dell’associazione.

BOLLOSostantivo – Anche se ha altri significati anche piuttosto comuni, in filatelia e storia postale indica l’impronta di un timbro su documenti, carte e  corrispondenze che per quanto riguarda queste ultime è il segno della massima sovranità delle amministrazioni postali pubbliche sulle corrispondenze stesse, movimentate in privativa sul proprio territorio di competenza. Ciò vale anche per altri sistemi di trasporto postale in concessione di Stato. Per la Posta è un segno grafico indelebile in genere circolare, ma anche di altre forme, contenente i dati fondamentali della spedizione postale (data, luoghi, uffici ecc.). Grazie alla forza del diritto di privativa delle Poste pubbliche sul trasporto postale, il bollo ha riconoscimento legale indiscusso e viene perseguita duramente ogni falsificazione. Esistono numerosissimi tipi di bolli postali in relazione al servizio cui sono dedicati (annullatori, di transito, di tassazione, di franchigia, di arrivo, lineari, esagonali, quadrati, ecc.),diversi in relazione anche al momento, alle tecnologie ed alla funzione  per cui furono prodotti. Già dall’originaria storia del sistema postale italiano, eredità dell'antico regno Sardo, i bolli sulle corrispondenze devono contenere la data esatta e la località in cui furono applicati in modo da garantire a chiunque sopratutto il momento dell’accet-tazione o della prima lavorazione dell'invio postale ed il tempo di viaggio della corrispondenza oppure, in relazione ai diversi periodi, la storia documentata del suo viaggio. L'inchiostro utilizzato per applicare i bolli dalle Amm. postali è di sicurezza, ossia normalmente indelebile e penetrante nello spessore della carta, ha una formula chimica non conosciuta dal pubblico ed è difficilmente riproducibile o truccabile. Alcuni bolli sono stati o sono utilizzati anche con inchiostri speciali di colore diverso dal nero (tradizionale) o con invisibili caratteristiche di fluorescenza. Per le diverse denominazioni dei tipi di bolli vedere le voci specifiche. La parola può essere aggregata ad altre per indicare qualcosa di particolare : ad esempio “ufficio del bollo” indica un preciso ufficio di una qualsiasi branca dell’amministrazione pubblica ove si applicano i bolli sui documenti rilasciati per renderli validi.

BONIFICOSostantivo - Sistema di pagamento effettuabile attraverso le banche o la posta che, senza far viaggiare denaro ma solo documenti, garantiscono un trapasso sicuro di denaro alla persona giusta nel momento giusto. Il sistema è facilitato per i contraenti che siano correntisti postali o bancari della stessa banca.

BORDERO' Sostantivo – Nome proprio di un registro su cui segnalare fatti amministrativi o contabili significativi anche di un solo tipo. E' un documento spesso ufficiale a cui fare riferimento in caso di discussioni o di contestazioni che riporta, un tempo  trascritti a mano oggi con un computer, in ordine cronologico le successive operazioni effettuate da un ufficio. Il B. è ad esempio il registro dei commissionieri postali privati su cui vengono elencate le prese e le consegne.

BORDO Sostantivo - Sinonimo di Margine, ossia parte estrema o esterna di qualche cosa. In Filatelia viene denominato “Bordo di foglio” quella parte non stampata che circonda i francobolli di un foglio che spesso ha molta importanza se su di esso è contenuta qualche indicazione, disegno o sigla che ha riferimento con i francobolli contenuti nel foglio. Ci riferiamo ad esempio ai numeri di tavola di molti francobolli del passato, ad alcuni disegni che avevano funzione di impedire l’utilizzazione da parte di falsari della carta filatelica non utilizzata, alle tracce colore e ai traguardi colore utilizzati dalle stampanti per centrare le combinazioni cromatiche nelle vignette dei francobolli. I francobolli con bordo di foglio hanno in genere un leggero plus valore rispetto ad esemplari identici che ne sono privi, perché uno o più lati posseggono dentellature ancora intatte e quindi senza difetti provocati dalla separazione di esemplari contigui.

BOZZASostantivo - Forma ancora imperfetta di un lavoro. In letteratura e in filatelia indica una prova iniziale di stampa realizzata per osservare l'insieme, i difetti macroscopici e per apportare le modifiche principali, al fine di migliorarla. Il concetto vale sopratutto per le opere letterarie ; per la filatelia il nome viene ingentilito in “bozzetto” (vedi appresso).

BOZZETTO - Disegno o modello di opera d'arte o anche nel caso specifico di un francobollo che rappresenta in modo ancora imperfetto l’esito finale e che permette con l’osservazione critica di effettuarne modifiche e miglioramenti. Molto spesso i bozzetti filatelici rimangono alla stadio di proposta poiché gli artisti che se ne occupano devono produrne diversi per poter permettere una scelta finale rispettosa del progetto. Contrariamente all'architettura, alla scultura o ad altre arti figurative, il bozzetto filatelico è dimensionalmente più grande dell'opera finita. Talvolta il Bozzetto finale non coincide col francobollo per cui fu creato poiché spesso si apportano modifiche dell’ultimo minuto che non hanno il tempo di esser preparate in quanto l'artista spesso non tiene conto di molti fattori legati alle lavorazioni e alla realizzazione finale. Per questo motivo gli artisti che si occupano di bozzetti filatelici sono specializzati e raccolti in un unico ente che oltre alla progettazione produce i francobolli.

BRAILLENome proprio – Cognome di un educatore francese non vedente che nel 1829 ideò un sistema di scrittura e lettura per ciechi. Nel linguaggio filatelico e postale indica il tipo di scrittura adottato dai ciechi, in cui le lettere dell'alfabeto e i segni grafici sono stati trasformati in sequenze organizzate di punti rilevati sulla superficie della carta che il tatto dei polpastrelli delle dita estremamente sensibili dei non vedenti possono distinguere. Per scrivere in questo modo è necessario utilizzare dei reticoli guida (delle piccole schede mobili) ed un punteruolo che permettono, segno dopo segno, di scrivere lettere e frasi compiute. Recentemente sono state anche inventate speciali macchine per scrivere con i caratteri dei ciechi e sono stati sviluppati dei sistemi informatici che permettono la scrittura e la lettura dei caratteri braille. Da tempo le corrispondenze scritte in braille, per convenzione universalmente accettata, non pagano il porto delle lettere anche se vengono richiesti servizi accessori aggiuntivi (Espresso, Racc., Assic., ecc.). Pagano invece interamente, se richiesta, la sola addizionale aerea. Fino al 1957, pagavano invece dei diritti ridotti anche per il porto semplice e interamente i servizi aggiunti. In caso di richiesta di servizi, da quando l'invio è gratuito, le ricevute postali delle lettere in braille sono scritte su carta semplice e l'etichettatura della raccomandazione viene effettuata con bollettario rosa come se fosse un invio in franchigia senza tassa a carico. Dal punto di vista normativo le corrispondenze dei non vedenti non sono in franchigia anche se il risultato pratico è identico, ma sono “esenti” da tasse postali. Oltre al sistema Braille esistono altri sistemi di scrittura a punti rilevati utilizzati dai ciechi che, in caso di impiego postale, vengono postalmente e tariffariamente trattati come il Braille.

BROSSURASostantivo – Denominazione di una rilegatura di un libro con copertina realizzata in cartoncino leggero e di poco costo, utilizzata spesso per produrre più economicamente molte pubblicazioni tra cui quasi tutte quelle filateliche.

BUCASostantivo dai molti significati. In genere è una cavità profonda di una certa ampiezza del terreno. In gergo filatelico e postale è il nome di un contenitore semichiuso e protetto, con una apertura larga e sottile posta in alto, appeso a muri o appoggiato a terra sulle pubbliche vie, entro cui i cittadini immettono, attraverso la fessura suddetta, le corrispondenze affidate alle poste senza portarle agli uffici postale. In questa definizione è sinonimo di “cassetta postale”. L'immissione delle corrispondenze in Buca è il sistema più semplice ed immediato per inoltrare la posta. Nelle buche postali si possono immettere tutte le corrispondenze chiuse ed aperte che non richiedano accettazione da parte del sistema postale pubblico. Lo svuotamento delle buche viene effettuato periodicamente in genere una o due volte al giorno (in un tempo lontano anche 4 volte al giorno)  da addetti postali che trasportano il contenuto ai centri postali meccanizzati di prima lavorazione e di bollatura. Esistono buche privilegiate in relazione alla loro vicinanza ai centri di raccolta ed inoltro ed altre meno efficienti lontane dai centri di raccolta che vengono svuotate con periodicità inferiore alle altre. Un tempo esistevano anche buche viaggianti sui tram e sui treni o su altri mezzi di trasporto che acceleravano molto i tempi di raccolta e quindi di viaggio. Spesso avevano una bollatura speciale che recitava p.es. “cassetta postale sui tram o sui treni” che hanno discreto interesse collezionistico e un valore venale maggiore dei bolli ordinari più comunemente utilizzati.

BUONOAggettivo e sostantivo - Oltre che aggettivo dal significato da tutti conosciuto, come sostantivo è sinonimo di tagliando, piccolo rettangolo di carta stampata con diciture specifiche che da diritto, alla sua presentazione presso l'ente emittente o incaricato, ad un servizio, ad una prestazione, ad una riscossione. Per chi lo possiede ha valore positivo poiché rappresenta un diritto e non un dovere. Le Poste italiane utilizzarono questo nome per definire dei tagliandi o meglio delle cedole derivate da obbligazioni fruttifere per pagare gli interessi di investimenti a tempo effettuati dai clienti : sono i buoni fruttiferi postali che ebbero molto successo in passato e che oggi, con la sempre maggiore similitudine delle Poste Italiane ad un istituto di credito, hanno assunto anche denominazioni diverse.

BUONO RISPOSTA INTERNAZIONALE – Nome proprio detto anche Coupon Reponse Int.. E' un tagliando di piccola dimensione intestato e garantito dalle Poste nazionali e dall'UPU, di tipo unificato per tutte le nazioni associate a questo organo supernazionale che rappresenta per il possessore, la possibilità di affrancare, senza pagare, una lettera del primo porto in regime internazionale. Chi presenta un Coupon ad uno sportello postale insieme ad una lettera chiusa del primo porto per qualsiasi destinazione ammessa dall' UPU (il 99 % del mondo), la vede affrancare con l'esatto ammontare necessario in quel momento, addizionali aeree comprese. I Buoni risposta sono in genere allegati all'interno di corrispondenze spedite a corrispondenti esteri quando si desidera una risposta senza far pagare l'affrancatura al corrispondente stesso. I B.R.I. hanno una tariffa (più alta del costo della affrancatura necessaria) che deve essere pagata all'acquisto che è possibile solo presso gli sportelli postali. Sono stampati per tutte le nazioni dalla Tipografia V. Benziger e Co. A.G. di Einsiedeln, Svizzera, nelle lingue e nelle quantità richieste da ciascuna nazione. Furono creati dall' UPU nel 1907 ed il primo B.R.I. italiano nacque nello stesso anno. Il loro prezzo in moneta locale (lire italiane o Euro se acquistati in Italia) è stampato in una apposita sezione del Coupon, ma se nel frattempo la tariffa internazionale è aumentata, diventa necessaria una integrazione in francobolli da applicare sul coupon stesso, da annullare con bollo postale dell'ufficio distributore nella data dell'acquisto. I coupon con affrancatura aggiunta sono più rari degli altri e quindi più ricercati dal collezionismo. In qualsiasi caso i B.R.I. devono essere bollati dagli uffici postali al momento della vendita.
I B.R.I. raccolti da ciascuna amministrazione postale e resi validi per l'affrancatura postale, sono scambiati a scadenze stabilite tra le Direzioni postali principali delle varie nazioni interessate e vengono pagate le differenze secondo il principio delle casse di compensazione. E' chiaro che la nazione che ha ricevuto più B.R.I. da un'altra, ha dovuto applicare più francobolli a corrispondenze e pretende perciò il pagamento della differenza, già incassato dall'amministrazione postale corrispondente. Il collezionismo dei Coupon Reponse si attua prevalentemente acquistando i coupon via via che si verificano le emissioni e/o le variazioni tariffarie, senza utilizzarli poiché quelli utilizzati sono trattenuti dalla amministrazioni postali che li riscattano.

BUSTA Sostantivo – Involucro cartaceo o plastico sottile realizzato con un foglio leggero più volte ripiegato a forma si sacco, con almeno un lato aperto e gommato, di vari formati oggi standardizzati, adatti sopratutto all'uso postale per contenere comunicazioni scritte chiuse e quindi al riparo di occhi indiscreti. La busta postale non è molto antica, poiché esistono esempi di invii postali contenuti in carta ripiegata come quella delle buste attuali solo a partire del primo quarto del 1800. L'uso della busta è divenuto comunque abituale solo dopo il 1870 per garantire una maggiore riservatezza, coniugata con la praticità, delle comunicazioni scritte. Precedentemente la chiusura delle lettere era realizzata con ripiegamenti della stessa carta su cui venivano scritti i messaggi e da diversi sistemi di sigillatura in genere complicati e scomodi (ceralacca, piume ecc.). La privacy postale, sempre garantita dalle Poste alle lettere chiuse, talvolta non garantisce la sicurezza dei contenuti, e quindi in conseguenza, le Poste e gli utenti hanno voluto e regolamentato una maggiore attenzione nella chiusura delle buste. I sistemi di chiusura e di sigillatura degli involucri e delle buste sono sempre stati di vario livello di sicurezza, in relazione al valore del contenuto. Alcuni sistemi sono pretesi dalle Poste per l’accettazione di alcune comunicazioni particolarmente riservate o contenenti allegati di valore, comunque dichiarati sugli involucri stessi, senza la cui dichiarazione il pagamento dell’ assicurazione voluta dai clienti e trasformata in tariffe maggiorate non sono esecutive. Buste con chiusure particolari e più sicure hanno avuto nel tempo storia a se e garanzie di legge (Vedi Buste Inviolabili per gli invii assicurati). Inoltre per alcuni invii assicurati (in relazione al valore assicurato) le Poste aggiungono una seconda sigillatura a quella del mittente un tempo effettuata in ceralacca con sigilli delle Poste, oggi con nastri adesivi di sicurezza anch’essi intestati alle Poste.  (vedi “assicurata” in questo stesso testo). Nel corso del tempo le dimensioni delle buste sono state standardizzate per facilitare il trattamento automatico della posta. Il Bustometro dagli anni '60 è un sistema imposto dall'amministrazione postale italiana per misurare la dimensione delle buste ammesse a diversi scaglioni di tariffa, indipendentemente dal peso contenuto. Esistono numerosi tipi di buste che interessano la filatelia : quelle piccole, tipo biglietto da visita, non più ammesse all'uso postale, quelle ordinarie orizzontalmente corte e altre allungate orizzontalmente (dette di formato americano, che sono le più utilizzate, ma esistono numerose altre buste dimensionalmente diverse per invii particolari, con protezioni (imbottitura), con fodere e con accorgimenti di sicurezza particolari. Le buste più adatte al collezionismo hanno dimensioni approssimate di cm. 12x18, che furono molto usate fino al 1960 e che oggi state sostituite in buona parte da quelle allungate di formato americano, più comode per gli scriventi ma meno adatte al montaggio nelle collezioni.

BUSTA PARLANTENome proprio di un oggetto postale -  Particolare tipo di busta preaffrancata per corrispondenza epistolare chiusa,realizzata negli ultimi decenni del 1800, sul cui fronte, retro e parte dell'interno furono stampati piccoli e numerosi annunci pubblicitari che circondano lo spazio libero per la scrittura. In contropartita alla pubblicità che impegnava spazio sulla carta, gli utilizzatori potevano godere di uno sconto tariffario del 50 %, recuperato dai fabbricanti attraverso la vendita degli spazi pubblicitari. Le buste, chiudibili, erano infatti vendute preaffrancate con francobolli da 5,10 e 20 c., in relazione alla tariffa dell'invio, ma al prezzo rispettivo di 2 1/2, 5 e 10 c.. Questo sistema ebbe qualche successo intorno al 1875/1885 in Italia ma, a parte qualche revival successivo (1910/15) con qualche piccola variante, non ebbe la fortuna sperata. Le buste sono dette parlanti perché dicono qualcosa in più dei manoscritti contenuti a causa della pubblicità. Le Poste per consentire che fossero vendute a prezzi inferiori a quelli dei francobolli applicati su di esse, stabilirono che dovevano possedere su di esse diciture apposite che denunciavano il motivo della riduzione del prezzo di vendita rispetto al costo del francobollo applicato e della carta fornita. Le Buste Parlanti dei pochi tipi esistenti, sopravvissute al tempo sono molto rare, raggiungono quotazioni molto elevate e sono perciò collezionate da pochi specialisti.

BUSTOMETRONome proprio – Strumento di misura  delle dimensioni delle buste da affidare alla Posta, inventato dall'Amministrazione postale italiana per stabilire, oltre al peso, la tariffa del primo porto lettere, il più comune invio trattabile con sistemi meccanizzati. Consiste in un cartoncino rettangolare su cui sono disegnate delle linee che delimitano il massimo ed il minimo delle dimensioni orizzontale e verticale entro cui gli involucri degli invii devono essere contenuti. Questi, contenenti peso del primo porto (meno di 20 gr.) ma che superano anche in una sola dimensione le misure e quindi le linee disegnate sul bustometro, vengono considerati del secondo porto e quindi pagano la tariffa superiore. Il sistema del B. è stato imposto a partire dal 1968 con la meccanizzazione della lavorazione della posta nei C.P.M., parallelamente all'applicazione della fluorescenza nei francobolli. Le dimensioni delle buste denominate normalizzate, devono avere altezza compresa tra 9 e 12 cm. e base tra 14 e 23,5 cm. Gli invii di minori dimensioni (biglietti da visita) dallo stesso momento non furono più accettati dalle Posta e se ugualmente inoltrati e lavorati, ebbero ed hanno consegna a destino solo per casualità (lavorazione a mano) e cortesia delle Poste Italiane, senza il rispetto dei tempi di legge. Altrimenti vanno al macero.


 

 

il postalista