La busta che presentiamo può
sembrare solo un bell'oggetto di storia postale, e lo è in
effetti, ma racchiude in sé anche altre cose piuttosto interessanti.
Prima di tutto è una tricolore e, anche se siamo ormai nel
1898 si tratta sempre di combinazioni apprezzabili, poi è
un'assicurata per 300 lire di valore - che allora erano una bella
sommetta - quantomeno inusuale per un piccolo paese. Tuttavia, non
si può del tutto escludere che l'assicurata sia stata fatta
da una persona di passaggio.
Anche dopo l'avvento della ferrovia, la Via Provinciale Firenze-Siena-Roma
(già Strada Regia Postale Romana granducale) restava la principale
comunicazione stradale fra Firenze e Roma; attraversava tutto l'abitato
di San Quirico e su di essa dava l'ufficio postale. La lettera è
indirizzata a un avvocato, ma per le sue dimensioni ci pare impossibile
che abbia contenuto 34 grammi di documenti, pensiamo piuttosto a
denaro o a un oggetto prezioso.
Come si vede dai bolli, purtroppo non molto nitidi, l'assicurata
è del 2 Settembre 1898 ed è arrivata a Firenze lo
stesso giorno. E' segnata l'ora di arrivo – 12 S – anche
se è incredibile che a mezzanotte ci sia stato un impiegato
a bollare la corrispondenza, sia pure assicurata, in arrivo.
E' stata rubricata col numero 1: impensabile che sia la prima
lettera assicurata inviata da San Quirico, a distanza di così
tanto tempo dall'inizio del servizio (è col Regno d'Italia
che s'iniziano a fare assicurate vere e proprie così chiamate)...
e allora? Difficile anche che sia la prima assicurata dell'anno,
pur se l'ufficio di San Quirico non aveva più l'importanza
che ebbe nel periodo granducale. L'ipotesi che ci pare più
probabile è che abbiano iniziato un nuovo registro proprio
con questa lettera: ma di quanti numeri era composto un registro?
Anche “troppe” assicurate apparirebbe strano... o forse
il registro era comune sia per le assicurate che per le raccomandate.
Un aiuto non ci viene nemmeno guardando il lineare ASSICURATO,
che sembra sì piuttosto nuovo rispetto agli altri bolli,
ma l'inchiostratura non perfetta di questi non ci permette di trarre
conclusioni certe. Ci garberebbe conoscere il parere di chi ci legge.
Per quanto riguarda invece l'affrancatura questa è assolta
con tre francobolli da 10 + 25 + 60 cent. (Sassone n° 60 + 62
+ 47 o Vaccari n° 126 + 128 + 113) per un totale di 95 cent.,
pari al doppio porto (38 gr. perciò 40 cent.) oltre i diritti
di raccomandazione (25 cent.) ed assicurazione (30 cent. per le
300 lire di valore dichiarato), quindi perfettamente in tariffa.
Ma di cose interessanti ce ne sono altre, come il bollo lineare
su due righe SAN QUIRICO d'Orcia poco comune per
questo impiego (dire raro non sarebbe eccessivo se non si trattate
di un bollo accessorio) ed anche per la fattura, con lo spostamento
del d'Orcia sulla riga sottostante e scritto in
minuscolo, anziché in maiuscolo come il resto, quasi a evidenziare
proprio quest'aggiunta nel nome avvenuta in epoca di Regno d'Italia.
Al retro poi, in parte mancante ma abbastanza leggibile, c'è
il sigillo in ceralacca nera SAN QUIRICO D'ORCIA –
UFIZIO DELLA POSTA.
Sappiamo che il sigillo a fuoco, per la ceralacca, era in dotazione
a tutti gli uffici, ma è difficile ritrovarli oggi integri
o comunque leggibili, perché di solito si rompevano nell'aprire
la busta o gli altri involucri cartacei, i quali oltretutto non
venivano quasi mai conservati. Anche poco comune l'uso sulla corrispondenza
del lineare col nome dell'ufficio: anche questo lo avevano tutti,
ma l'adopravano per bollare registri, ricevute e altra documentazione
d'ufficio, con l'eccezione delle ben conosciute bollature d'emergenza,
quando veniva accoppiato al datario “a ditale” in caso
di temporanea indisponibilità del normale Guller.
Siccome, a quanto ne sappiamo, non esiste questo tipo di bollatura
d'emergenza per San Quirico, con questa segnalazione abbiamo descritto
l'uso postale di tre nuovi bolli: i due lineari SAN QUIRICO
d'Orcia e ASSICURATO, e il sigillo a fuoco.
Oltre, si capisce, ad illustrare una bella busta non proprio comune. P.S. Per la scheda di SAN QUIRICO (I Corrieri
del Mangia, pag. 181), si vedano i precedenti "Aggiornamenti”
nn. 57, 107,
108, 109,
120, 282,
283, 284,
285, 286
e 287. |