il postalista
PREMESSA
Lettera
"A"
"B"
"C"
"D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"
|
"A"
ABBONAMENTO
NOVITA’ - Sostantivo. Sistema di prenotazione ed acquisto di
francobolli presso commercianti o agenti di vendita delle novità filateliche. Si
attua indicando lo/gli stato/i i temi o gli argomenti che interessano
l'acquisto, lasciando un congruo deposito in denaro e ritirando o ricevendo il
materiale a scadenze periodiche Il materiale ritirato deve essere pagato ogni
volta, mentre il deposito resta nelle mani del venditore in attesa della
risoluzione del contratto o in garanzia di eventuali insoluti.
ABBONAMENTO
POSTALE - Sostantivo. Sistema di pagamento di invii postali (in
genere stampati, giornali, periodici ecc.) ripetuti nel tempo e consistente
nella quantità. E’ stata a lungo una voce tariffaria delle Poste Italiane che
voleva favorire gli invii cumulativi sia nella pratica attuazione che nella tariffazione oggi abbandonata. Per accedere alla tariffa agevolata
dell'abbonamento postale era necessario garantire all'Ente Poste quantitativi
fissi dello stesso invio, una periodicità delle successive spedizioni, un certo
tipo di imbustamento o di chiusura, una stabilita prassi di suddivisione degli
invii per codice postale, un concordato sistema di consegna alle Poste. Contro
queste garanzie l'Ente Poste concludeva un contratto col mittente che prevede il
pagamento anticipato della tariffa postale stabilita variabile al variare della
frequenza e della consistenza delle spedizioni. Dal 1 marzo 2003 l'abbonamento
postale è stato abolito dai tariffari postali ed è stato sostituito con voci
equivalenti ma più elastiche sia per le Poste che per gli utilizzatori
(Contratti, convenzioni ecc.).
ABILITATO
- Aggettivo. Indica che il soggetto
a cui è collegato può essere attivo o abile a compiere un determinato
servizio. In filatelia sottintende ad es. la possibilità acquisita da un
francobollo ad un certo uso in un primo tempo non consentito.
Un francobollo destinato al momento dell'emissione all'uso ordinario o al
contrario all'uso nei servizi (p.es. posta aerea, segnatasse ecc.) viene
abilitato all'uso di servizio o al contrario ammesso all'uso ordinario. In
alcuni casi esteri la nuova funzione del francobollo è stata espressa non solo
con decreti e regolamenti postali scritti, ma anche con sovrastampe che rendono
palese il nuovo uso.
ABRASIONE
- Sostantivo. Segno rimasto su una superficie in conseguenza di una raschiatura
o di uno strofinamento robusto che ha anche asportato un poco di materiale dalla
superficie stessa. Difetto presente
su francobolli, sul fronte o sul retro, che hanno subito sfregamenti e che
quindi presentano rigature o mancanze di stampa e di gomma. I francobolli
abrasi, rigati e graffiati sono scartati dalla Filatelia o, se rari, hanno
minore interesse e valore di equivalenti perfetti.
ACCADEMIA
FILATELICA ITALIANA - Nome proprio.
Associazione culturale d'alto livello che promuove attività, nel caso specifico
di tipo filatelico. In Italia, sotto un nome diverso aveva sede a Reggio Emilia
e ammetteva la presenza di soli 15 collezionisti filatelici associati ad
altrettanti numismatici. L'iscrizione era solo su invito e non su domanda. Dal
1997 è stata rifondata e denominata "Accademia italiana di Filatelia e
Storia Postale" con sede presso il Presidente (nel 2003 a Parma) ed i
soci effettivi iscritti su cooptazione dei membri esistenti possono raggiungere
il n° di 40. Un'accademia Numismatica parallela si è costituita per proprio
conto.
ACCADEMIA EUROPEA
DI FILATELIA - Nome proprio.
Associazione filatelica che riunisce molti filatelisti di buona qualità
d'Europa. Ha sede a Parigi presso il Museo postale francese ma promuove incontri
e manifestazioni in tutta
Europa. Nel 2003 ha circa 250 associati che, sotto la guida del Direttivo,
producono articoli filatelici raccolti
in volumi denominati "Opus" che nascono 1 o 2 volte l'anno. La
sua attività si è incrementata dal 1998 in poi,
dopo un lungo periodo
di basso
profilo e
tende a
divenire l'associazione filatelica
di maggior prestigio d'Europa. L'appartenenza all'AEP non è volontaria ma
conseguente alla presentazione della
candidatura da
parte di
2 soci (padrini)
che illustrano
le capacità
filateliche dei candidati e
alla presentazione di un curriculum personale contenente i successi filatelici
ottenuti e le pubblicazioni realizzate.
ACCETTAZIONE
- Sostantivo. E' una azione dell'amministrazione postale o del corriere che
trasporta le corrispondenze, che
dopo aver
accertato la
regolarità normativa
dell'invio, ritira materialmente la spedizione postale e si incarica, sotto
propria responsabilità, del suo inoltro e della
sua consegna. E'
normalmente riservata
solo agli invii pregiati che
devono essere presentati agli sportelli postali
per essere approvati
dalla struttura postale;
rappresenta un'azione di grande rilevanza postale poiché
richiede una registrazione ed il rilascio di una ricevuta che fa fede per
qualsiasi contestazione. Ovviamente
ciò non avviene per gli oggetti immessi in buca,
in genere ordinari, che
sono accettati
d'ufficio ma con
riserva. L'accettazione e' obbligatoria per le raccomandate, le
assicurate, i contrassegni (non gli espressi), poiché oltre al controllo
tariffario o al pagamento di tariffe più costose, le Poste devono registrare i
dati del mittente, controllare la possibilità di inoltro e rilasciare una
ricevuta (oggi compilata dal mittente, un tempo scritta dagli impiegati postali
stessi), elementi necessari per rintracciare l'invio in caso di perdita o di
mancata o ritardata consegna. L'oggetto postale ad esempio non viene accettato
se non si paga l'ammontare esatto delle tariffe, se contiene merci proibite
(p.es. esplosivi, armi, infiammabili, droghe ecc.) o valuta in ammontare non
dichiarati o superiori ad alcuni limiti o ancora se e' destinato a paesi esteri
con le frontiere chiuse.
ACCIDENTATA/O
- Aggettivo. In genere è riferito a posta che ha subito un incidente e che può
di conseguenza portare su di se
i segni
dell'avvenimento (bruciature, rotture,
asportazione di parti, talvolta compresi i francobolli ecc.) . La posta
accidentata è collezionata, ricercata, di buon valore, anche perché può
portare su di se sovrascritte postali insolite ed ufficiali che spiegano il
motivo del danno e che perciò scaricano quasi sempre la responsabilità delle
amministrazioni postali e la rifusione dei danni. Si conoscono a questo
proposito molti tipi di bolli applicati sui frontespizi che indicano il motivo
dell'incidente (danni da terremoti, alluvioni, affondamenti, deragliamenti,
incidenti aerei e recentemente anche da lavorazione meccanica delle
corrispondenze).
ACCUMULAZIONE
- Sostantivo. Quantità di materiale disorganizzato e non ordinato secondo
un qualsiasi sistema di classificazione. In
filatelia è un insieme di albums, francobolli, posta e altro materiale,
appartenente anche ad un solo tema, senza ordine e catalogazione.
E' parola spesso usata per indicare un grande quantità di materiale
filatelico, postale
ed accessorio nelle vendite all'incanto.
ADDIZIONALE -
Sostantivo e aggettivo. In genere nel campo filatelico e postale
"l'addizionale" è una tassa aggiuntiva richiesta per pagare un
servizio in più oltre quello ordinario necessario per l'inoltro dell'invio. Ad
esempio l'Addizionale aerea è la sovrattassa per pagare il diritto di spedizione
per via aerea oltre l'ordinario. In
altri casi è una cifra in più che è necessario o anche facoltativo
pagare per
qualche motivo
normativo, patriottico o di beneficenza per far convergere il denaro
addizionale, oltre il dovuto, a qualcuno o a qualche ente (p.es. croce rossa,
pro-alluvionati, infanzia,
sport, ecc. ecc.) che si occupa di opere di bene. Alcune emissioni
filateliche italiane nacquero con varie addizionali per favorire istituzioni
benefiche o per aiutare in momenti difficili la popolazione di alcune aree
geografiche. Alcune altre nazioni, tra cui la Svizzera, producono molto più
spesso dell'Italia francobolli con addizionale per scopi
sociali o di beneficenza.
ADESIVO -
Sostantivo e aggettivo. Se
considerato sostantivo, è sinonimo di Colla o Collante ma se utilizzato come
aggettivo, p.es. in
filatelia, è riferibile ad una caratteristica dei francobolli nuovi che in
genere sono adesivi, ossia si incollano alla carta se bagnati al retro. La
capacità adesiva dei francobolli è in relazione al tipo ed alla quantità di
collante applicato al retro.
L'adesività dei nostri francobolli è stata garantita in genere da miscele di
sostanze adesive diluite e semiliquide di buona qualità spalmate a umido al
verso dei fogli di francobolli dall'ente di emissione prima della dentellatura,
facilmente essiccabili ma anche
rapidamente idrosolubili, non velenose, di origine animale o vegetale
fino al 1960 circa e di origine sintetica nel periodo moderno e contemporaneo.
Da molti stati sono stati recentemente anche prodotti francobolli
autoadesivi. Per questo, riferirsi
alle voci "gomma" ed "autoadesivo" in questo stesso testo.
AEROFILATELIA
- Nome proprio della Classe filatelica che si occupa delle collezioni di Posta
aerea. Questa classe ha numerosissimi appassionati affascinati non solo dalla
posta così trasportata ma soprattutto dal volo, la cui storia ha sempre
occupato e occupa sempre più un grande settore della vita di relazione. In
realtà l'aerofilatelia è una branca della storia postale, ma presentando
francobolli dedicati e posta ha acquisito da anni in filatelia il diritto di
essere classe a se stante con regolamento e concorsi propri.
AEROSTATO
- Sostantivo. Aeromobile di varia forma non più in uso attuale (solo sportivo)
che nel 19° secolo e nei primi decenni del 20°, ebbe la sorte di trasportare
persone, merci e posta. Può esser sinonimo di Mongolfiera, ma si differenzia
dal Dirigibile perché ha forma prevalentemente sferica anziché allungata e
perché per salire in alto sfrutta aria calda creata dall'uomo e per navigare
utilizza il vento e le correnti calde ascensionali dell'atmosfera. La posta, in
genere affrancata, trasportata con palloni ha una lunga storia legata
inizialmente sopratutto a vicende belliche e ad assedi di città in cui gli
abitanti, per comunicare con chi stava oltre le linee nemiche, costruivano e
lanciavano palloni ad aria calda, spesso non guidati, che superavano appunto le
linee nemiche e venivano raccolti a molti chilometri di distanza dalla città di
partenza. La posta trasportata e
raccolta da coloro che ritrovavano i palloni oltre le linee nemiche, veniva poi
inoltrata regolarmente per Posta dall'ufficio postale più vicino. La Ballon
Post ha origine nel 18° secolo ed i più noti esempi, i Ballon Montee, si
riferiscono al 1760/80 in Francia ed in America con esperimenti storici più o
meno fortunati, ma ebbe il suo momento di massima gloria e sviluppo con
l'assedio di Parigi del 1870. Alcune corrispondenze trasportate con palloni in
balia del venti e delle correnti ascensionali hanno potuto percorrere anche
migliaia di chilometri. Le corrispondenze trasportate con aerostati fino al 1930
sono oggetto di collezionismo specializzato, sono molto ricercate e di buon
valore economico mentre quelle successive sono considerate commemorative,
lanciate per voli dimostrativi o per attività sportive e rappresentano perciò
solo una curiosità filatelica di minor interesse e valore collezionistico.
AEROGRAMMA
- Sostantivo. Invio postale di un
non lontano passato, in genere in carta molto leggera, indirizzato lontano e
trasportato per via aerea. L'uso di carta molto leggera necessario un tempo per
evitare di sollevare molto peso, sta attualmente lentamente perdendosi per il
grande miglioramento delle tecnologie del volo; in conseguenza l'addizionale
aerea fino a poco tempo fa stabilita per scaglioni di peso molto piccoli (ogni 5
gr. = ¼ del primo porto lettere), si sta modificando verso scaglioni di peso
maggiori (fino a 20 gr. = al primo porto lettere), essendo ormai il
trasporto aereo capace di trasportare pesi e volumi più economicamente e più
velocemente del trasporto su rotaia o su gomma; in conseguenza tutta la posta,
anche quella ordinaria, sulla media e lunga distanza interna ed estera è
trasportata con velivoli, trasformando teoricamente anche le più comuni
spedizioni ordinarie in aerogrammi. Nel passato aureo dell'aviazione (1920/1940)
l'uso della posta aerea non era frequente, sia per i costi che per la ridotta
espansione del traffico aereo e quindi l'aerogramma in carta leggera e con
l'addizionale tariffaria aveva un senso ed una valenza; oggi, tempo in cui il
movimento aereo è abituale per persone e merci, l'aerogramma, nel suo antico
significato, non ha più molto senso, essendosi praticamente trasformato in una comunicazione soltanto un poco
più veloce dell'ordinario. La rete postale aerea notturna esistente fin dal
1965 in Italia ed in Europa ha trasformato in realtà gli invii a media distanza
in aerogrammi, pur sapendo che questa parola non è più adatta a definirli.
Anche se negli ultimi anni altre trasformazioni postali hanno voluto modificare
la struttura della Posta aerea in alcune nazioni del mondo, Italia compresa,
l'aerogramma nel senso filatelico tradizionale non ha più interesse nemmeno
sulla grande distanza essendosi normativamente trasformato in un invio
"prioritario". Il servizio postale prioritario internazionale
esistente oggi in Italia, sostituisce infatti dal 2001 completamente la Posta
aerea internazionale ed ha eliminato tutte le addizionali aeree prima in vigore.
Il sistema delle spedizioni e delle tariffe aeree modificato per la posta
epistolare, mantiene invece ancora oggi indicazioni e addizionali per l'estero
solo per gli altri oggetti (A.O.) ancora accettati dalle nostre Poste per
spedizioni più veloci sulle medie e lunghe distanze. La sezione collezionistica
che si occupa sistematicamente degli aerogrammi è l' Aerofilatelia.
AFFRANCATRICE
- Sostantivo. Macchina che stampa sulle corrispondenze delle impronte
inchiostrate di vario colore e disegno che sostituiscono a tutti gli effetti le
affrancature in francobolli o di altro tipo.
Queste macchine di varia tecnologia ed origine, sono in genere di
proprietà delle Poste che le affidano in gestione a utenti postali di medie e
grandi dimensioni che desiderano risparmiare tempo e denaro nell'invio della
propria corrispondenza, evitando l'uso considerato scomodo dei francobolli
(rifornimenti non sempre facili, furti, applicazione lenta ecc.). Le macchine di
questo tipo sommano gli ammontare successivi stampati sugli invii e permettono
alle aziende di conoscere la propria spesa postale in continuo, e di pagare in
una sola volta alle Poste il costo complessivo delle spedizioni di periodi
stabiliti (in genere mensilmente). Gli ammontare dei singoli invii, essendo
variabili, impongono alle macchine di poter modificare le cifre corrispondenti
alle diverse affrancature che devono inoltre anche disporre di molte diciture
postali per indicare i servizi che si possono richiedere. Le macchine devono
quindi possedere una tastiera che permette di adattare le esigenze di spedizione
alle normative postali. Ciò è effettuato attraverso comandi e meccanismi
frutto dei vari brevetti che distinguono le produzioni delle diverse aziende
produttrici. Il settore delle
affrancatrici meccaniche è in continua evoluzione a partire dal 1925 circa,
anno in cui molte aziende iniziarono ad utilizzare queste macchine, specialmente
perché permettevano di aggiungere
alle diciture obbligatorie per la Posta, anche delle pubblicità
aziendali (targhette). Negli anni
'50 anche gli uffici postali iniziarono ad utilizzarle abbondantemente (con e
senza pubblicità) per accelerare l'accettazione degli invii. In conseguenza,
grazie all'enorme varietà di impronte nate dall'uso postale, è stata creata
dalla filatelia una particolare sezione collezionistica, la Meccanofilia, per
non trascurare enormi quantità di posta affrancata in questo modo che presenta
una grande varietà di forme, di disegni, di tasselli, di loghi, in genere
pubblicitari, che affascinano molti collezionisti e che sono stati oggetto di
studio e catalogazione specializzata. A partire dalla fine del 1999 le
affrancatrici meccaniche, volgarmente definite anche col nome di
"rosse" per il colore dell'inchiostro maggiormente utilizzato nelle
loro impronte, si stanno trasformando in un altro genere di macchine che hanno
pur sempre la facoltà di "Affrancare" la posta, ma che dispongono di
altri sofisticati meccanismi e apparati, anche di natura elettronica e digitale,
che aggiungono altre funzioni, necessario alla tecnologia della posta attuale
(ad esempio il rintracciamento informatico della posta pregiata perduta).
Dall'inizio del III millennio le affrancatrici meccaniche
"rosse" delle Poste si sono trasformate in macchine produttrici di
etichette autoadesive "nere" (Zebra e Tp-Label) che contengono i
codici informatici necessari per la nuova tecnologia del tracking & tracing
adottata dalle nostre Poste e questo nuovo sviluppo, impensabile fino al 1999,
ha dato nuove motivazioni e nuovi sviluppi al collezionismo meccanofilo italiano.
AFFRANCATO/A
- Aggettivo. E' prevalentemente riferito ad un oggetto postale reso franco
attraverso il pagamento della tassa postale.
In periodo prefilatelico era la dicitura manoscritta o 1'impronta di un
bollo che indicava l'avvenuto pagamento anticipato del trasporto postale. Una
barratura a penna o a matita colorata diagonale del frontespizio ha lo stesso
significato. In periodo filatelico un oggetto affrancato si distingue per la
presenza di francobolli o di impronte valore che li surroghino.
AFFRANCATO DAL
MITTENTE - Modo di dire adottato a lungo dalle Poste italiane per
consentire a privati di ottenere la bollatura certa di lettere presentate ad uno
sportello postale ma ritirate dal mittente immediatamente dopo la bollatura
stessa per consentirgli una altrettanto consegna certa effettuata in proprio.
Sistema che fin dalle origini delle Poste italiane consentiva ai mittenti di
ottenere una datazione certa delle lettere e la possibilità di non violare la
privativa postale di stato sul trasporto della posta, effettuata privatamente
fuori del canale monopolistico di Stato. Fino al 1998 la dicitura doveva esser
espressa con un bollo lineare o manoscritta sui frontespizi delle lettere
presentate dai mittenti agli sportelli e richieste indietro per garantire alle
Poste il pagamento del porto della lettera e contemporaneamente per esimerle
dalla responsabilità della consegna. La
norma è stata eliminata dal momento in cui le Poste italiane sono state
privatizzate e non possono più concedere a terzi la possibilità di trasportare
posta. Tutte le corrispondenze filateliche presentate per il collezionismo agli
sportelli dovevano possedere questa segnalazione, ma le Poste sapendo che tale
bollo consentiva di riconoscere le corrispondenze non viaggiate, per cortesia e
per favorire la filatelia, in molti casi non applicarono la norma.
AFFRANCATURA
- Sostantivo. Sistema pratico ed immediato per rendere franche le
corrispondenze, con la dimostrazione palese del pagamento della tassa postale
applicata direttamente sull'oggetto postale. In periodo prefilatelico si attuava
con sovrascritte manuali apposite, bolli lineari, barrature ecc., in periodo
filatelico in genere con l'applicazione di francobolli o surrogati. Le
affrancature sono considerate perfette quando la tariffa postale corrisponde
esattamente all'ammontare pagato o applicato, oppure insufficienti o eccedenti
in caso di non corrispondenza alla tariffa postale del momento.
AFFRANCATURA
INSUFFICIENTE - Modo di dire per indicare una affrancatura incompleta
in relazione all'ammontare della tariffa corrente.
Se l'irregolarità era scoperta dalle Amministrazioni postali interessate
al trasporto, richiedeva la tassazione in arrivo per il doppio del mancante nel
periodo filatelico o a tassazioni conseguenti a speciali formule matematiche
derivate dal corso delle monete dei paesi interessati al trasporto.
Su molte corrispondenze del periodo classico e moderno del nostro paese
l'affr. insuff. scoperta era segnalata in partenza con bolli lineari ad una o più
righe di varia foggia e forma e in periodo più recente anche da speciali
etichette col motivo della tassazione. Il
regime della tassazione per affrancatura insufficiente o per altre cause è
terminato in Italia dall'agosto 1998 con una nuova serie di norme che impongono
alle Poste di cercare il mittente prima dell'inoltro per regolarizzare l'invio o
di distruggere le corrispondenze sottoaffrancate
se la regolarizzazione risulta impossibile.
AFFRANCATURA
ECCEDENTE - Modo di dire per indicare una affrancatura superiore
all'ammontare della tariffa postale vigente.In genere, fino al 1998, l'ammontare
non richiesto in più applicato, veniva segnalato sui frontespizi delle
corrispondenze con un bollo lineare o con una dicitura manoscritta che recitava
"affrancata dal mittente" per affermare che l'amministrazione postale
non aveva richiesto del denaro in più per il servizio e che la responsabilità
dell'errore era esclusivamente del mittente. A partire dall'agosto 1998 la norma
non è più applicata e non esiste più responsabilità di alcuno per il denaro
speso in più.
AFFRANCATURA
GEMELLA - Modo di dire per indicare una affrancatura effettuata con
francobolli o surrogati (almeno due) di diversa emissione o tipo, aventi lo
stesso valore di facciale espresso nella stessa moneta o moneta equivalente. Ciò
vale anche nel caso di affrancature miste filateliche e meccaniche e di
francobolli di diversa emissione con valori di facciale perfettamente
equivalenti seppur espressi in monete diverse come recentemente accaduto in
Italia (e in altre nazioni europee) con le emissioni in Lire, Euro/Lire ed Euro.
AFFRANCATURA
INTERSTATO - Modo di dire per indicare una affrancatura effettuata
con francobolli di due diverse amministrazioni postali sovrane per territorio.
Ciò è avvenuto in passato per esempio quando tra due stati, non
esistendo convenzione o accordo postale, quello ricevente impose una propria
affrancatura postale in aggiunta a quella di partenza per la consegna a destino
o in altri casi quando la situazione politica conseguente ad una occupazione
militare rese confusa l'applicazione delle tariffe postali internazionali o
ancora quando fu ammesso anche un periodo di tolleranza nel cambio delle monete
e dei segni di valore. I casi più frequenti si annoverano nelle corrispondenze
tra gli Antichi Stati, quando le convenzioni postali e le situazioni belliche e
politiche per brevi periodi non permisero l'interscambio postale effettuato con
casse di compensazione o con tassazioni. In genere le affrancature di questo
tipo sono rare e di pregio anche perché dopo l'istituzione dell'UPU (1875) i
casi si sono rarefatti e sono divenuti pressoché inesistenti. Queste
affrancature sono anche dette "Affrancature a staffetta" in quanto una
segue immediatamente l'altra.
AFFRANCATURA
MISTA - Modo di dire per indicare una affrancatura composta da più
francobolli (o surrogati) di diversa emissione.
Ciò vale anche per l'esistenza sullo stesso invio di francobolli e loro
surrogati, per esempio francobolli e affrancatura meccanica. Le affrancature
miste composte da più esemplari di diverse emissioni del lontano passato,
quando i francobolli avevano una scadenza di validità, sono sempre state
considerate meno comuni di altre contemporanee realizzate con francobolli della
stessa emissione e in qualche caso sono anche considerate di pregio.
AFFRANCATURA
MECCANICA - Modo di dire per indicare le affrancature impresse a
stampa sulle corrispondenze a mezzo di macchine, dette Affrancatrici. Queste
macchine possiedono meccanismi a cifre e a scritte rotanti per imprimere i
diversi ammontare corrispondenti alle tariffe nei servizi consentiti nonché
altre indicazioni postali e sono concesse dall'Ente Poste a utenti che ne fanno
richiesta e che pagano per utilizzarle. Molte aziende le richiedono per la
gestione della loro posta in quanto riducono i tempi di lavorazione, permettono
un maggiore controllo della spesa postale e consentono di affiancare alle
scritte postali obbligatorie per la posta una pubblicità aziendale. Oltre alle
affrancatrici gestite dai privati, tutti gli uffici postali ne possiedono molte
altre per sveltire
l'accettazione della posta presentata agli sportelli. L'inchiostro di stampa
delle affrancatrici affidate ai privati è in genere rosso, tanto che le
affrancature cosi prodotte sono dette "Rosse", ma in alcuni casi
soprattutto relativi ad affrancatrici delle Poste è stato adottato inchiostro
nero o anche di altri colori (affrancature con macchine
sperimentali). Dopo l'inizio del 2001 le affrancatrici degli uffici
postali sono state tutte sostituite con altre macchine che oltre a applicare
l'affrancatura e altre scritte (come le vecchie affrancatrici), contengono nuovi
codici a barre e alfanumerici del sistema tracing & tracking per il
ritrovamento delle corrispondenza smarrite con l'utilizzo dell'informatica.
Queste nuove macchine producono etichette autoadesive dette Tp-Label con
scritte in nero, che vengono
applicate alle
corrispondenze al posto dell'affrancatura. In alcuni casi, frequentissimi
all'estero, le affrancature M. sono corredate da targhette pubblicitarie,
scritte, disegni che abbelliscono l'impronta ed hanno una funzione illustrativa
del luogo di partenza (Flammes). Data l'enorme varietà di impronte e di
macchine è stata creata dalla filatelia una sezione filatelica apposita detta
Meccanofilia per il collezionismo specializzato che si avvale anche di studi,
pubblicazioni e cataloghi. In questa specialità filatelica sono state
introdotte anche le nuove Tp-Tabel che permettono un nuovo filone
collezionistico apprezzato da molti giovani collezionisti.
AFFRANCATURA
MULTIPLA - Modo di dire per indicare una affrancatura composta da più
francobolli uguali (della stessa emissione e dello stesso taglio). Sono anche
considerate affrancature multiple quelle che possiedono molti esemplari uguali e
pochi francobolli diversi aggiunti in complemento.
AFFRANCATURA
PLURIMA - Modo di dire per indicare una affrancatura composta da più
francobolli diversi della stessa emissione. Nel caso i francobolli presenti
fossero in parte di una emissione ed in parte anche di altra/e, l'affrancatura
oltre ad essere plurima è anche mista.
AFFRANCATURA
SINGOLA - Modo di dire per indicare una affrancatura composta da un
solo francobollo che soddisfa perfettamente la tariffa postale dell'oggetto su
cui è applicato. L'uso di un solo francobollo che però non soddisfa
esattamente la tariffa dell'oggetto su cui è applicato, seppur si può dire
"singola", non risponde appieno alla definizione in quanto
bisognerebbe aggiungere alla definizione altri aggettivi quali ad esempio
"eccedente" o "carente" che dovrebbero completarla. L'uso
isolato di francobolli in perfetta tariffa rispetto all'oggetto postale su cui
sono applicati è oggetto di collezionismo attivo e di attenti studi filatelici,
in quanto normalmente quasi tutti i francobolli nascono per coprire una tariffa.
In conseguenza quasi tutti i francobolli hanno avuto un utilizzo tipico
che è il predominante nella storia postale di quell'esemplare. Spesso però è
accaduto che lo stesso francobollo, in periodi tariffari successivi, sia passato
nell'uso isolato perfetto da una tariffa all'altra permettendo di realizzare
collezioni specializzate di francobolli in usi perfetti su oggetti postali
diversi. Se l'uso isolato è eccedente o carente per la tariffa che avrebbe
dovuto coprire, l'interesse collezionistico decade, salvo che il francobollo sia
raro e/o applicato in periodo in cui è noto che non esistevano altri
francobolli per assolvere quella tariffa.
AFFUMIGATO/A
- (anche fumigato/a) - Aggettivo. In genere si aggrega ad oggetti sottoposti ad
un trattamento di fumigazione o con vapori. In filatelia ed in storia postale si
può aggregare a plico, lettera, corrispondenza, volendo significare che tali
oggetti furono sottoposti in
particolari stufe ad un trattamento di affumigazione (o di fumigazione) detto
anche "suffumigio" al fine di disinfettarli dai germi dalle malattie
che potevano portare, se provenienti da zone colpite da epidemie. Le lettere
affumigate sono prevalentemente del periodo prefilatelico e presentano molto
spesso dei tagli trasversali passanti dal fronte al retro e superfici della
carta imbrunite per l'azione del calore, del fumo o di vapori delle sostanze
impiegate per la disinfezione. Talvolta queste lettere mostrano anche altri
segni più bruni dovuti alle pinze con cui erano prese per sottoporle alla
fumigazione. Il periodo delle lettere disinfettate per fumigazione va in Italia
dal 1600 al 1875 periodo in cui si verificarono in Europa grandi epidemie che
decimarono la popolazione. Gli ultimi trattamenti di disinfezione furono
effettuati in epoca filatelica sulla posta proveniente dall'area mediterranea
orientale e del sud, zone ove le malattie epidemiche non sono ancora del tutto
debellate oggi. Il trattamento di fumigazione sui effettuava in speciali
stabilimenti postali isolati ove esisteva l'attrezzatura e del personale
vaccinato; si compiva seguendo particolari regole scritte, utilizzando formule
chimiche primitive che combinavano le sostanze che dovevano produrre i fumi o i
vapori e si effettuavano dentro particolari stufe che possedevano un cassetto
entro il quale si inserivano le corrispondenze e in cui passava il fumo o il
vapore senza bruciarle o danneggiarle molto. In qualche caso il trattamento era
effettuato a pagamento e corrispondeva ad una tariffa da aggiungere a quella
postale, (vedi anche voce successiva)
AFFUMIGAZIONE
- Sostantivo. Processo di disinfezione delle lettere e dei plichi postali
provenienti da zone infette da epidemie in epoca prefilatelica ma anche per
qualche anno ancora dopo l'invenzione del francobollo (dal 1600 al 1875).11 timore della
trasmissione delle pestilenze a mezzo della posta molto forte nel 1600/700, fece
inventare agli scienziati dell'epoca la fumigazione ossia un processo secondo il
quale le lettere sottoposte a lungo al fumo ed ai vapori di alcune sostanze
chimiche primitive riscaldate in speciali stufe con un fuoco acceso alla loro
base, risultavano secondo le conoscenze del tempo alla fine disinfettate e
quindi non pericolose per la trasmissione delle malattie. Le lettere per poter
effettuare il trattamento di disinfezione potevano essere aperte e poi richiuse
o trattate ancora chiuse; venivano prese con pinze riscaldate a fuoco, se ancora
chiuse venivano trapassate da una parte all'altra con
lame per far penetrare i fumi anche all'interno, e immesse nelle stufe di
fumigazione dove
giacevano per
tempi stabiliti in relazione al loro numero e al loro volume. Il fuoco
acceso alla base delle stufe, scaldava e metteva in ebollizione, in vasi di
vetro o di terracotta, miscele liquide contenenti sali o nitrati di ammonio,
vetriolo o altre sostanze simili allora conosciute
come forti veleni (le
formule erano diverse da luogo a luogo) producendo il fumo e i vapori necessari
al trattamento. Le affumigazioni erano effettuate in locali appositi arieggiati
ed isolati delle poste da persone addette, spesso da ex malati guariti, oppure
nei lazzaretti. Le lettere così trattate, oltre ai tagli chiaramente visibili
ancora oggi, mostrano spesso variazioni del colore della carta tanto più
accentuate quanto più un lato o l'altro era esposto all'azione dei fumi e dei
vapori. Le lettere fumigate sono oggetto di attento studio filatelico, di
collezionismo specializzato e fanno parte di un capitolo storico postale che
attrae molti collezionisti. La scienza medica soltanto dopo il 1870 scoprì che
la fumigazione non aveva alcun valore nella trasmissione delle malattie
epidemiche e da quel momento questo trattamento fu abolito. Un revival del
trattamento di disinfezione delle lettere si è comunque avuto nel 2001 a causa
del bioterrorismo scatenato dall'attacco di AlQueda agli Usa. Per questo
particolare argomento rimandiamo il lettore alla voce "disinfezione"
in questo stesso testo.
AGENZIA
POSTALE
- Nome
proprio -
In una
definizione tradizionale precedente
il 1998, è
un Ufficio
postale chiuso all'interno
di un'altra
struttura gestito dalle Poste o anche, in nome e per conto
dell'amministrazione postale pubblica, da privati o da concessionari. I servizi
offerti da questi speciali uffici erano in genere limitati poiché dovevano
servire determinate categorie di utenti ed i loro bisogni e non tutto il
pubblico postale. Per questa causa le A. Postali non si trovavano sulla pubblica
via a disposizione di tutti
ma in
luoghi riservati
talvolta totalmente chiusi all'accesso di chiunque. In passato più
remoto la concessione di agenzia postale era più estesa per
la difficoltà dell'amministrazione
pubblica di raggiungere tutto il territorio, ma in periodi più recenti
è stata riservata solo ad enti (p.es.
Ministeri, banche), ad aziende (p.es. Fiat, Venchi Unica, Pirelli, Agip) o
località (p.es. grattacieli) che avevano un traffico postale particolarmente
intenso. Molti alberghi di lusso ottennero in passato di poter accettare la
posta dei propri clienti e molte località turistiche, un tempo disagiate,
ebbero la possibilità di accettare la posta dei turisti senza la presenza
diretta di
funzionari postali. Questi
uffici potevano accettare la
corrispondenza, non sempre
quella pregiata, ma
non avevano
il compito
di distribuirla, potevano
cioè fare un lavoro di collettoria
ma non di ripartizione e dovevano sottostare a tutte le regole ed ai controlli
dell'Amministrazione postale concedente.
Le A. postali si sono via via ridotte per le variate condizioni ambientali e per
l'avanzamento della tecnologia delle comunicazioni
postali ma hanno
lasciato numerose tracce
postali tra cui bolli
ed etichette non comuni
che il collezionismo attuale
apprezza particolarmente e che sono quindi oggetto di collezionismo
specializzato. Dal 1998 la definizione di Agenzia Postale scelta dalle Poste
stesse si è modificata sostanzialmente, poiché in conseguenza alla
privatizzazione, questo nome è stato adottato per definire ogni ufficio postale
aperto o chiuso al pubblico facente parte dell'organizzazione postale italiana e
quindi l'antico significato, a partire dal 1998 non è più lo stesso.
AGEVOLATA/O
- Aggettivo. In storia postale è aggettivo spesso riferibile ad
alcune tariffe
che rispetto
alle normali, permettono
ad alcuni gruppi di
utenti o
per speciali occasioni limitate nel tempo, di godere di una riduzione o di un trattamento di favore.
L'agevolazione tariffaria ottenuta
può essere totale o parziale. Ad esempio i militari dei contingenti militari
italiani che nel 1993/4 furono inviati in Somalia e in Mozambico, ebbero
agevolazione totale poiché
l'affrancatura delle loro corrispondenze, ovunque fossero dirette, fu applicata
in francobolli a
tariffa intera
a carico del
contingente militare. Tariffa agevolata parziale
si ebbe
invece ad esempio per tutte
le corrispondenze inviate dall'Italia nei paesi perdenti dopo il primo conflitto
mondiale (Austria, Ungheria, Cecoslovacchia ecc.), tariffe che furono mantenute
per alcuni anni dopo la fine della guerra. Non bisogna confondere le tariffe
agevolate con quelle ridotte poiché queste ultime non hanno limitazioni
temporali. Le agevolazioni postali sono sempre state poche e si legano a
particolari momenti storici del nostro paese.
AGGIO -
Sostantivo. Compenso spettante al
rivenditore autorizzato di valori o prodotti di Stato come tabacchi e
francobolli, che si traduce in una piccola percentuale sull'ammontare del prezzo
dei prodotti imposto al pubblico. Per i francobolli rappresenta una percentuale
del valore di facciale venduta.
AGO PERFORATORE
- Nome proprio - Componente dei base dei dentellatori, ossia degli strumenti
adatti a creare le dentellature dei francobolli. E' un piccolo tubo appuntito ed
affilato a forma ago vuoto, adatto a perforare fogli sottili di carta senza
sfrangiature e quindi elemento singolo dei perforatori per dentellare i
francobolli. Molti aghi accostati tra loro in file diritte o in file combinate
ortogonali o ancora a gruppi tra loro coerenti fissati solidamente su aste e/o
piastre di metallo, formano i dentellatori rispettivamente lineari, a pettine e
a blocco. L'ago è d'acciaio, cilindrico, affilato per penetrare con facilità
nelle superfici cartacee e vuoto all'interno per poter scaricare il dischetto di
carta asportato col taglio. Vedi anche la voce "dentellatore".
AIRGRAPH
- Sostantivo. Lettera in carta o
pellicola fotografica in formato ridotto rispetto alla scala naturale, spedita
in busta chiusa dagli uffici di Posta militare inglesi, adottata poi anche da
quelli statunitensi (V mail) e francesi (air-mail), lontani dalla loro patria
durante il secondo conflitto mondiale (dalla primavera del 1941 al 1946) per
ridurre il volume delle corrispondenze da trasferire dal fronte alla patria.
Per consentire ai propri soldati di scrivere a casa ed agli amici senza
limitazioni di quantità e volume, il sistema postale militare inglese, si
appoggiò alla Kodak, azienda leader nella fotografia, che inventò l'airgraph
per ridurre enormemente il volume ed il peso della posta da trasportare.
In 30 metri di pellicola da 16 mm. infatti potevano esser ridotte e
trasmesse circa 1600 lettere. Il sistema prevedeva a)- di scrivere la lettera su
carta di dimensioni normali (formato protocollo) distribuita gratuitamente
dall'esercito, b)- la consegna dei fogli scritti allo scoperto all'ufficio
postale militare, c)- il controllo di censura militare e d)- la microfotografia
dello scritto (fronte/retro del foglio), e)- La spedizione per via aerea dei
rullini negativi di tutte le lettere di ogni giorno o di pochi giorni,
realizzata dall'ufficio di P.M., chiuso in una busta protetta, di dimensioni
assai ridotte rispetto all'equivalente massa di carta, f) - il ricevimento dei
rullini in un ufficio postale centrale in patria che ingrandiva e stampava su
carta fotografica nel formato di circa 13,5x10,5 cm. tutte le lettere e le
imbustava singolarmente in involucri chiudibili, con una finestra attraverso la
quale si leggevano gli
estremi del destinatario, originariamente scritti dal mittente, g)- La
spedizione della busta chiusa contenente la fotografia ridotta della lettera,
affrancata con 3 p. o 3 cent. ovunque diretta, che veniva a questo punto
consegnata al sistema postale pubblico inglese, statunitense e francese e
inoltrata a destino. Gli A. hanno
in genere il verso scritto ed il recto decorato con disegni di varia foggia,
anche riferibili ad occasioni particolari (Natale, Pasqua, ricorrenze ecc.) e
sono perciò ricercati, oltre che dai collezionisti di storia postale e di posta
militare, anche dai tematici per questa loro caratteristica grafica.
La tecnica della Microfotografia delle corrispondenze ha però origini più
antiche in quanto già nella guerra franco tedesca del 1870 le poste militari
francesi fecero i primi non perfetti esperimenti per la trasmissione della posta
militare in patria con questo sistema.
ALBINO
-
Aggettivo. In filatelia è una rara caratteristica della stampa di alcuni
francobolli o più spesso di sovrastampe che presentano l'impronta della matrice
di stampa ma non la relativa inchiostrazione.
In questi esemplari in realtà il processo di stampa è avvenuto ma la
macchina per qualche motivo, p.es. mancanza di inchiostro, ha solo lasciato
l'impronta meccanica della pressione della matrice sulla carta imprimendo una
scritta o un disegno senza colore, ossia in albino.
ALBUM
-
Contenitore rigido e piuttosto solido a
forma di libro, in genere di formato A4, con diverse pagine di cartoncino più
sottile, adatto a contenere stabilmente e rigidamente, in posizioni stabilite,
sequenze ordinate o collezioni di oggetti cartacei, e quindi anche di
francobolli. In genere i fogli interni sono mobili, sono trattenuti in sequenze
fisse da meccanismi a molle, a fori o a vite, e spesso sono preorganizzati con
scritte e taschino per contenere i francobolli o le buste.
In molti altri casi possono anche essere totalmente bianchi per la
creazione di collezioni personalizzate. Nel linguaggio volgare l'album si
differenzia da "classificatore" per la mancanza di strisce parallele
trasparenti della larghezza delle pagine stesse che servono a tenere ferme e
ordinate carte da conservare provvisoriamente. L'album in genere contiene
collezioni ordinate definitivamente mentre il classificatore può contenerle in
modo provvisorio.
ALIANTE
-
Sostantivo. Veicolo aereo in genere guidato ma senza motore che deve esser
portato in quota per volare e che sfrutta, per il suo sostentamento aereo, le
correnti d'aria ascensionali calde che salgono e che quindi si sposta per
trovarle. In filatelia l'aliante ha interesse perché in alcuni casi fu
utilizzato per trasportare posta e che per questo motivo porta su di se speciali
scritte e bolli postali speciali in ricordo dell'avvenimento.
La posta trasportata con alianti non è comune ed è oggetto di
collezionismo specializzato nel più grande filone della posta aerea.
ALLUNAGGIO
- Sostantivo. Discesa morbida e
controllata sulla Luna, effettuato fino ad oggi (dal 1995) solo da alcune
navicelle spaziali statunitensi e russe. Ha interesse in filatelia poiché in
pochi casi gli astronauti che raggiunsero il nostro satellite naturale,
portarono nel loro bagaglio della posta e, in un solo caso noto, la bollarono
sul suolo lunare (Apollo 11 - 20 luglio 1969). Indipendentemente da questi
specialissimi casi, le date degli allunaggi sono importanti per l'astrofilatelia
poiché nel collezionismo di questo tipo devono esser contenuti solo oggetti
postali su cui sono stati applicati bolli degli uffici postali delle basi
spaziali o dalle stazioni di controllo interessate al lancio, nell'ora, nella
data e nell'anno in cui si verificò l'avvenimento spaziale, anche se durante
quella missione ci furono avvenimenti di stretto interesse postale.
ALLUVIONE
-
Sostantivo. Avvenimento metereologico naturale drammatico ed imprevedibile
conseguente ad un periodo di lunga ed abbondante pioggia che colpisce alcune
zone esposte al rischio della tracimazione di acque interne o marittime.
Interessa la filatelia italiana perché in un caso fu anche emesso un
francobollo con prezzo di facciale maggiorato per aiutare le popolazione e le
attività dell'area colpita attraverso il contributo volontario degli utenti
postali e perché altri casi, prevalentemente però connessi con terremoti o
altre calamità naturali gravi, dettero origine a periodi di trattamento postale
speciale e/o agevolato nell'area direttamente interessata dal disastro.
Attraverso leggi speciali di emergenza e per periodi limitati, la posta in
partenza dalle aree colpite, fu ad esempio per qualche tempo accettata in
franchigia o tollerata senza affrancatura e non tassata in arrivo. La posta di
questo tipo si può riconoscere o per la presenza di bolli particolari o per le
date di arrivo che sono immediatamente successive a quella dell'alluvione o
della catastrofe naturale verificata.
ALTERATO
- Aggettivo. In filatelia viene spesso connesso a qualche caratteristica di
francobolli che, per contatto con qualche sostanza o sottoposti a qualche forma
di energia, si sono modificate rispetto a quelle originali. Le alterazioni
possono esser di vario tipo e possono dividersi in visibili e strumentali. Se
visibili sono soprattutto riferibili a variazioni dei colori della vignette, se
strumentali possono esser principalmente imputate alla fluorescenza della carta
filatelica. Molti colori anomali di francobolli di ogni tempo non sono originali
ma frutto di reazioni chimiche e fotochimiche artefatte o casuali che hanno
agito sui pigmenti colorati, modificandoli, creando varietà inesistenti. Il
giallo ad esempio è un colore debole che si perde spesso se gli esemplari sono
sottoposti ad illuminazione diretta solare per molte ore.
La fluorescenza si perde facilmente se i francobolli sono immersi
volontariamente o casualmente in liquidi fortemente ossidanti (vedi francobolli
dimenticati nelle tasche di abiti inviati in tintoria). Sono anche possibili
alterazioni artificiali della carta che però non sono mai casuali ma solo
frutto di manipolazioni per frodare i filatelisti (vedi ad esempio
"Doppietta" - sostituzione di filigrana).
ALTEZZA
-
Sostantivo. E' una delle tre dimensioni con cui si misurano i corpi e le
figure e determina lo sviluppo verticale dell'oggetto. I francobolli sono
oggetti dalla spessore poco significativo (a parte studi specifici sullo
spessore della loro carta) che si sviluppano quasi esclusivamente in verticale e
in orizzontale. Si dicono a sviluppo verticale quando la vignetta è contenuta
in uno spazio rettangolare, triangolare, romboidale, ellittico ecc. di altezza
maggiore della base. Da questa
legge sfuggono ai pochi francobolli a sviluppo perfettamente circolare che non
possiedono per motivi geometrici altezza e larghezza.
ALTO
VALORE, ALTI VALORI
- Nome proprio. Tale nome è assegnato a francobolli dall'alto valore di
facciale, in genere l'ultimo o gli ultimi di ogni emissione, i più costosi fin
dal giorno di emissione o anche sono la denominazione generica di emissioni
espresse solo con alti valori di facciale rispetto al momento della loro
nascita. Nel periodo repubblicano sono infatti la parte iniziale della
denominazione di alcune serie di francobolli (A.V. S.Giorgio, A.V. Cifre) che si
distinguono dalle altre coeve per l'alto valore di facciale. Furono emesse per
affrontare i servizi postali più costosi o per affrancare grandi spedizioni con
l'applicazione di pochi francobolli.
AMANUENSE
-
Scrivano, persona letterata che scriveva a mano per gli analfabeti o per i
potenti, dalle origini della scrittura fino a circa il 1800 avanzato, ossia fino
a che la scrittura è divenuta un patrimonio della maggioranza. Molte lettere prefilateliche furono scritte dagli amanuensi o dai segretari dei potenti e poi
firmate dai veri mittenti.
AMBULANTE
- Aggettivo che in filatelia è riferito ad un ufficio postale che si muove in
continuità. Sono tipici gli uffici postali su carrozze ferroviarie agganciate a
treni, uffici un tempo numerosi e quasi pareggiabili a quelli fissi a terra,
oggi però aboliti e solo in parte sostituiti dai "messaggeri". Gli
uffici postali sui treni su brevi e lunghe tratte, accettavano la corrispondenza
di coloro che la immettevano nelle apposite buche esistenti sugli ambulanti
fermi alle banchine delle stazioni, al binario di fermata, e raccomandavano
quelle affrancate e descritte come tali trovate in buca; disponevano di bolli
postali di molti tipi (lineari, datari ecc.) dalle diciture riconoscibili per la
presenza della parola "Am.", "Amb." o "Ambulante"
con cui bollavano o annullavano le affrancature delle lettere imbucate o anche
quelle provenienti da uffici postali che avessero consegnato bolgette con
corrispondenze non ancora trattate. Il trattamento avveniva durante il viaggio
dal personale postale imbarcato e la ripartizione, immediatamente effettuata,
permetteva di far scendere dal vagone quelle destinate alle città attraversate
o vicine ad esse. Raramente questi uffici erano aperti al pubblico per un
contatto diretto. Il collezionismo dei bolli degli ambulanti è molto attivo ed
è connesso sia con la storia postale che con la tematica Treni o Ferrovie che
annovera molti appassionati e che ha prodotto molti studi e cataloghi appositi.
Vedi anche le parole "Ascendente" e "Discendente" in
questo stesso testo.
AMG GVG e AMG FTT
- Nomi propri. Iniziali di diciture applicate a francobolli a mezzo di
sovrastampa. Si riferiscono a
francobolli italiani, sovrastampati per il territorio libero di Trieste, zona A,
utilizzati in quell'area dopo il secondo conflitto mondiale tra il 1945 e il
1954. La
prima scritta sottintende
la frase
"Allied Military Governement - Venezia Giulia" e fu utilizzata
su francobolli dell'Imperiale e della Democratica tra il 22 settembre 1945 ed il
1947. La seconda sottintende la frase "Allied Military Governement - Free
Territory Trieste" e fu utilizzata dal 1947 al 1954 su molti francobolli
repubblicani italiani del periodo. Questi francobolli ebbero uso fino al 13
novembre 1954 quando l'Italia tornata in possesso dell'area ripristinò l'uso
dei francobolli italiani.
AMMAGLIATO/A
-
Aggettivo.
In genere
in storia postale
indica una caratteristica di alcune buste assicurate dei primi
decenni del 1900 che per
essere presentate all'accettazione postale
e per presentare
le massime caratteristiche di sicurezza pretese dalle Poste stesse, oltre
ad altre norme (modo
d'affrancatura, diciture, sigillatura) dovevano anche esser legate o cucite con
spago e filo forte. Nel caso della cucitura, effettuata con aghi da materassaio
e spago, il filo in genere trapassava più volte contemporaneamente la
busta e le carte contenute, costruendo praticamente
una "maglia" che impediva
la sottrazione del contenuto anche in caso di apertura dei margini. Tali
buste si denominavano quindi "ammagliate".
AMMESSO/A
-
Aggettivo. In storia postale ed
in filatelia sono sinonimi di "Consentito/a" . Si dice ad esempio che
la corrispondenza è ammessa al corso quando 1'invio rispetta le norme postali
vigenti. Per esempio, attualmente non sono ammesse lettere epistolari del peso
superiore a 2 Kg. (se superiori
diventano pacchi) o invii
contenenti materiali proibiti. I francobolli ammessi all'affrancatura sono tutti
quelli in corso e non scaduti di validità
(tutti quelli emessi dal 1967 in poi, esclusi alcuni), mentre non sono
ammessi quelli fuori
corso o, in tempi passati,
quelli destinati ad altri servizi.
AMMONTARE
-
Sostantivo. Sinonimo di "Cifra" che però non é fine a se stessa ma è
frutto di una
somma di alcuni fattori. Ad
esempio è la Cifra in denaro pari alla somma del valore di facciale dei
francobolli applicati ad una corrispondenza.
L'ammontare può non
corrispondere all'affrancatura necessaria per rendere franco l'invio e può
quindi essere insufficiente o eccedente per coprire la tariffa
postale dell'invio,
il cui ammontare è
invece stabilito dal tariffario.
ANCORA
-
Sostantivo. Il riferimento filatelico è relativo al disegno simbolico di
un'ancora, usato in filatelia per marcare la filigrana della carta utilizzata
per i francobolli di alcuni stati. In alcuni casi filatelici il disegno
stilizzato è stato anche utilizzato per indicare un certo tipo di collezione o
alcuni riferimenti bibliografici che ovviamente sono connesse a navi, alla
marina e ad attività derivate.
ANGOLO/ANGOLARE
–
Sostantivo e aggettivo derivato. In gene-re in filatelia come sostantivo si
riferisce a blocchi di francobolli o anche a francobolli singoli, usati, nuovi e
su busta, con bordo di foglio appartenente ad una qualsiasi delle aree angolari
del foglio stesso. Le quartine o gli esemplari singoli d’angolo o angolari con
o bordo di foglio hanno un plusvalore anche rispetto ad altre quartine poiché
spesso, oltre a possedere esemplari con dentellature ancora intatte, forniscono
altre informazioni di buon interesse filatelico. Talvolta, per esempio, i
blocchi angolari italiani completi di bordi del periodo classico e moderno,
mostrano un numero, detto di Tavola, che da informazioni preziose sull’epoca
della tiratura o presentano delle linee colorate, ciascuna riferibile ad un
colore che compone la vignetta, il cui incrocio, più o meno centrato in un
punto, indica che negli esemplari del foglio esistono tutti i colori con cui il
francobollo doveva esser realizzato e se la loro sovrapposizione ha prodotto un
foglio con esemplari dai colori più o meno disallineati o perfettamente
centrati.
ANILINA
–
Nome proprio. Composto organico intermediario fondamentale per la
preparazione dei coloranti e quindi per la preparazione di alcuni inchiostri da
stampa raramente impiegati in filatelia perché il solvente è l'acqua che rende
difficile, se non addirittura impossibile, il recu-pero dei francobolli usati.
Alcuni francobolli esteri del 1800 furono stampati con colori anilinici, ma la
loro produzione fu sospesa quasi subito perché a contatto con l’acqua allo
stato di nuovo si scolorivano e non poterono più esser utilizzati. Esiste però
qualche sospetto di utilizzazione di inchiostri di origine anilinica anche nella
produzione di qualche francobollo italiano recente. Ad esempio intorno al 1990
sono stati ritrovati molti esemplari del taglio da 380 L. dell’emissione
Castelli d’Italia che si sono scolorati (non totalmente) a contatto con
l'acqua ed è probabile, ma non garantito o certificato, che in una loro
tiratura fu impiegato un inchiostro rosso vinaccia di probabile origine
anilinica.
ANNULLAMENTO
–
Sostantivo. Nome di una operazione atta render nulli o privi di validità
documenti, autorizzazioni, permessi ecc. che si compie applicando particolari
segni su di essi. In gergo postale è il nome di una operazione necessaria per
rendere nulla e quindi non più utilizzabile l'affrancatura delle corrispondenze
che si attua applicando sui francobolli annulli o bolli datati e di origine
riconoscibile, impressi con inchiostro indelebile. Questa lavorazione viene
effettuata all'interno di edifici dell'amministrazione postale, chiusi al
pubblico o al di la degli sportelli di accettazione, sopratutto per garantire
che la data dell'annullo sia quella del giorno di consegna o di lavorazione
della posta e non quella di un altro giorno.
Ciò in quanto i bolli postali derivati dagli annullamenti hanno validità per
la legge e per tutte le controversie legali che possono insorgere in atti
pubblici e privati. A di la delle Affrancatrici meccaniche che automaticamente
inseriscono già da tempo nei dati di affrancamento anche la data, a partire dal
1999, le poste hanno avviato nuovi sistemi di affrancatura pubblici (Tp-Label) e
privati (affrancatura digitale) che nascono da macchine che hanno orologi e
calendari informaticamente collegati e non modificabili dal luogo di
applicazione. Questi nuovi sistemi non richiedono più l’annullamento
dell’affrancatura in quanto l’affrancatura stessa è datata ed ha 24 ore di
tempo per essere utilizzata. In un’altra ottica in cui guardare l'operazione,
se fino al settembre 2002 l’annullamento delle affrancature era possibile in
tutti gli uffici postali locali alla presentazione delle corrispondenze,
dall’ottobre 2002 tutte le affrancature sulle corrispondenze devono esser
annullate esclusivamente all’interno di centri postali specializzati presso
cui far convergere la posta raccolta nel circondario. Tale disposizione è sotto
giudizio specialmente per cause legali e filateliche e sebbene in vigore nella
primavera del 2003, potrebbe subire modifiche nel prossimo futuro.
ANNULLARE
-
Azione manuale o meccanica che produce l'annullamento e che quindi effettua
l'operazione di annullamento delle affrancature sulle corrispondenze.
ANNULLATORE
-
Aggettivo riferito in genere a un oggetto o a un meccanismo che produce
l'annullo, ossia ad un "timbro" o una macchina semplice o automatica che annulla
i francobolli sulle corrispondenze.
ANNULLO
–
Sostantivo. Impronta inchiostrata applicata con timbri a mano o a macchina
sulle affrancature delle corrispondenze per evitare il riutilizzo dei
francobolli già passati per posta. Gli annulli postali italiani manuali sono
abitualmente rotondi con scritte circolari lungo il loro perimetro che indicano
la provenienza della corrispondenza e, orizzontali centrali, che riportano la
data di applicazione. Esistono comunque altri tipi di annulli di varia forma e
foggia (lineari, muti, di verifica, a ditale, commemorativi, figurati ecc.) che
hanno la stessa funzione ma che hanno uso in periodi di emergenza o in occasioni
speciali. Vedere le voci relative. Gli annulli meccanizzati sono prodotti da
grandi macchine che trattano rapidamente migliaia di corrispondenze ogni ora,
imprimendo l’annullo utilizzando particolari meccanismi ottico meccanici e la
fluorescenza della carta filatelica prodotta ormai da molti anni soprattutto in
questa funzione. Attenzione a non confondere con la voce annullo con "timbro" e
"bollo" che hanno altri significati. La data riportata sugli annulli postali ha
valore di legge e per disposizioni che stanno all'origine di tutti i sistemi
postali pubblici o privati, non può essere anticipata o posticipata, ma deve
essere esclusivamente quella del giorno di accettazione dell’invio e/o di prima
lavorazione presso gli stabilimenti delle Poste.
ANOMALIA
–
Sostantivo. Irregolarità rispetto alla norma. Parola che si impiega in
filatelia per indicare una piccola variante di un francobollo rispetto alle
caratteristiche di emissione, quando però la variante è di scarsa rilevanza e
che perciò non può far considerare l'esemplare varietà.
ANTICO
–
Aggettivo che fornisce una caratteristica temporale all’oggetto a cui è collegato. In filatelia si lega impropriamente al
periodo prefilatelico (prima del 1840)e più correttamente al primo periodo
filatelico, ossia fino alle emissioni filateliche degli Antichi Stati.
Per l’Italia va dal 1300 fino al 1861 compreso cioè fino alla prima
emissione del Regno d'Italia, non compresa.
ANTICHI
STATI –
Nome proprio. Stati sovrani la cui unione e/o trasformazione ha dato luogo,
intorno alla metà del 1800, all'attuale assetto socio politico dell'Europa e di
molte altre aree del mondo. Per la Filatelia hanno importanza rilevante poiché i
francobolli furono inventati ed adottati proprio nel periodo degli Antichi
stati, pochi anni prima delle trasformazioni politiche che fecero cessare la
loro sovranità per trasformarla in un'altra. Il periodo filatelico detto
"Antico", iniziato per molti con l'invenzione della carta e/o con l’avviamento
dei primi sistemi postali organizzati, cessa con la caduta degli Antichi Stati e
la fondazione dei nuovi, avvenuta in Europa appunto dopo il 1860. I francobolli
del periodo antico ebbero vita a partire dal 1840 in Gran Bretagna e nel 1850 in
Italia, e quindi per la nostra cultura ebbero uso per soli 10/25 anni.
APOCRIFO
–
Aggettivo. Libro o documento che seppur assai simile ad altri autentici e
datati, è stato realizzato in epoca successiva e quindi può esser considerato
falso. Anche un’impronta di bollo postale può esser definita apocrifa quando,
anche se applicata con un bollo autentico, fu prodotta in data successiva a
quella che vuol far apparire e che riporta nel suo interno. Identicamente una
lettera è apocrifa quando fu scritta dopo la sua datazione, in genere per
ingannare qualcuno, sul modello di altre simili originali. In genere quando
qualcosa si qualifica come apocrifa, si intende falsa.
APPALTATORE
–
Sostantivo. Persona che, compie un lavoro in concessione esclusiva di un
altro, contro una remunerazione. In storia postale era una figura tipica del
mondo della posta nei primi periodi dei sistemi organizzati, ossia in Italia tra
il 1720 ed il 1860 e in qualche caso perfino oltre. Era colui che per conto
delle poste di Stato compiva servizi postali laddove queste non erano ancora
organizzate o ove trovavano economicamente conveniente servirsi di altri. Agli
appaltatori era ad esempio riservata la raccolta delle lettere nelle campagne, e
la consegnava di corrispondenze in arrivo in zone non ancora servite dal sistema
postale pubblico ecc. ecc.
APPENDICE
–
Sostantivo. Parte accessoria di un oggetto ancora unita per una estremità
ad un corpo considerato principale. In filatelia ha un significato in quanto
sono stati emessi nel tempo da molti stati, Italia compresa, francobolli con una
appendice senza valore d’affrancatura (separabile mediante dentellatura o con
taglio medianet lame) stampata insieme al francobollo su un prolungamento della
carta a completamento della vignetta. I francobolli con appendice d'Italia non
sono molti, sono scarsamente stati usati completi di appendice perché
considerati scomodi, e alcuni, avendo l’appendice carattere pubblicitario
talvolta hanno dovuto subire l'amputazione dell'appendice stessa per normativa
internazionale. I francobolli pubblicitari del 1924/25 che dettero origine ad
infinite polemiche e che per alcuni anni impedirono la produzione di francobolli
con appendici, hanno avuto nel secondo dopoguerra un ritorno dapprima anonimo
(vignette senza valore con scritte o disegni ornamentali - vedi blocchi mosaico)
e poi un ritorno trionfale e dichiarato (vignette asportabili - vedi Basilica di
Venezia, Crediop, Fiat ecc.) dopo aver compreso che la pubblicità effettuata
attraverso i francobolli ha una enorme penetrazione. In qualsiasi caso
l’asportazione delle appendici, non ha mai invalidato l'impiego degli
esemplari e non ha ridotto il loro potere d’affrancatura . Le corrispondenze
affrancate con esemplari completi di appendice sono più ricercate dal
collezionismo rispetto a quelle con francobolli amputati, con l'eccezione dei
pubblicitari del 1924/25 che sono in genere e comunque ricercati e di valore in
qualsiasi stato si trovino.
APPOSITO
–
Aggettivo. Come tale indica che qualcosa è stata fatta non a caso ma per
qualche scopo specifico e preciso. In filatelia ed in Storia postale accompagna
dalla notte dei tempi per definizione la parola "Espresso". “L'apposito
espresso” è la persona che trasportava una o poche lettere a destino da un
mittente, direttamente al destinatario ossia che veniva chiamato appositamente
per trasportare quella lettera. Ancora oggi nella normativa postale che sta per
esser superata ma che è ancora in vigore, il postino che trasporta gli invii
espressi è qualificato come l’"Apposito" sottintendendo la parola espresso.
APPREZZABILE
–
Aggettivo. Indica che qualcosa o qualcuno è degno di apprezzamento e di
stima ma non è il massimo possibile. In Filatelia è in genere riferito a qualche
anomalia dei francobolli non importante ma visibile. Ad esempio : uno
spostamento della dentellatura apprezzabile indica uno spostamento sensibile e
ben visibile, che però non interessa le vignette e quindi non trasforma
l’esemplare da normale in varietà.
AQ
(e) –
Nome proprio. Denominazione di documenti cartacei, spesso scambiati per
corrispondenze postali o per interi utilizzati come carte fiscali nella
Repubblica di Venezia dalla fine del 15mo secolo all'inizio del 18mo. Servivano
per presentare le domande di scavo dei canali dalla sabbia alla Magistratura
delle Acque della repubblica, il cui costo di acquisto era di 4 soldi. La stampa
di questa carta e l’esazione di 4 soldi era riservata a norma di legge al
concessionario (il Dacier) nominato dalla Magistratura delle Acque, che girando
nei canali di Venezia e dintorni e chiedendo agli abitanti lo stato di
insabbiamento dei canali accettava le domande per garantire la navigabilità e
la manutenzione dei canali navigabili della laguna. Contro questo lavoro
produceva e vendeva in esclusiva la carta dalli 4 soldi (le AQ – una specie di
carta da bollo) con la quale era esclusivamente possibile chiedere l'inter-vento
dell'autorità pubblica per liberare i canali dalla sabbia o dalle alghe. Molti
Dacier si sono alternati nella carica ed hanno prodotto ciascuno un diverso tipo
di carta da bollo adatta a questa funzione, la cui sequenza cronologica è
classificata ed i documenti sono ricercati per molte collezioni specializzate
affini ma non riferibili a quelle filateliche. Quasi tutte le AQ sono delle
piccole opere d'arte di incisione e di precisione grafica per i simboli (Leone
di S.Marco) e le diciture che contengono. La dicitura AQ, seguita da una
"e" minuscola, deriva dalla riduzione della parola Aquae.
AQUILA
–
Nome proprio di un uccello. In filatelia il disegno stilizzato o più o meno
reale di un’aquila è presente in molti francobolli di alcuni Stati essendo
questo nobile uccello il simbolo della nazione (vedi p.es. Albania). L’aquila
è anche il soggetto di molti famosi bolli e simboli presenti sulle
corrispondenze prevalente-mente di origine araldica. Nell’area italiana è
famosa l’aquila bicipite dei primi francobolli del Lombardo Veneto, derivati
dai francobolli austriaci con cui erano strettamente imparentati, e quella di
alcuni altri antichi stati (p.es. ducato di Modena) collegati alla corona asburgica che aveva appunto l’aquila come simbolo araldico.
AQUILOTTO
–
Nome proprio del pulcino dell’aquila. In filatelia è la denominazione comune
di una marca ad uso postale (non di un francobollo) del Ducato di Modena
(Antichi Stati Italiani) di grande valore filatelico e venale. Si tratta della
Marca per la spedizione dei giornali, emissione 18.2.1859 da 10 c., assai rara
nell'impiego per cui nacque.
ARABICO/A
–
Aggettivo riferibile a qualsiasi oggetto proveniente dalla penisola arabica.
In filatelia è aggettivo riferito alla gomma adesiva dei francobolli
prodotti in Italia e di altri stati fino al 1965 circa. Questa gomma filatelica
era un liquido denso e facilmente essiccabile ottenuto facendo bollire in acqua
sostanze collagene animali (ossa,pelle,cartilagini ecc.) o vegetali (gomme,
resine, colofonia, amido, destrina ecc.) che veniva spalmato a fresco sul retro
dei francobolli e che dopo essiccazione, se inumidito, acquistava un buon potere
adesivo. La gomma arabica non è più in uso perché costosa e superata da altri
collanti ; è stata sostituita dalla gomma vinilica sintetica che possiede
generalmente maggiore costanza di qualità e fornisce grandi garanzie di
adesibilità e d’igiene. Il colore della G.A. è tendente al giallo brunastro
a differenza di quella vinilica che è bianco. La G.A. essendo di origine
animale e/o vegetale è anche facilmente attaccabile da parassiti quali muffe e
batteri e tende col tempo ad imbrunire. Il solvente di questa gomma è
ovviamente l'acqua, ma in alcuni casi del passato essendo stata prodotta con
particolari procedimenti di sicurezza per impedire il riutilizzo dei
francobolli, pone in qualche caso gravi problemi di idrosolubilità e quindi non
risulta facile staccare alcune emissioni dalla carta senza danneggiare i
francobolli.
ARCAICO/A
–
Aggettivo in genere sinonimo di primitivo o primigenio. E’ stato adottato
dalla storia postale per indicare un sistema postale primitivo o anche un metodo
di scrittura antico graficamente originario rispetto all’attuale. La scrittura
arcaica è tipica nelle lettere prefilateliche, così come sono arcaiche la
forma e le dimensioni della maggioranza degli invii postali dei secoli passati.
ARCHIVIO
–
Sostantivo. Luogo, in genere un locale chiuso e protetto, ove sono
conservati oggetti di qualsiasi tipo,nella maggioranza dei casi omogenei e
sistematicamente ordinati, in modo da poterli ritrovare nel tempo e ricostruirne
alla loro storia. Per il collezionismo filatelico si intende un luogo ove sono
ordinati albums di francobolli e posta secondo un qualsiasi criterio, prevalentemente di tipo cronologico, in modo da poter trovare
facilmente francobolli e posta. In genere l’archivio filatelico si distingue
da "collezione" in quanto l'ampiezza del materiale conservato supera
normalmente il volume di una collezione, e quando il materiale non è ancora
classificato in un’ottica collezionistica o ancora quando esistono più oggetti dello stesso tipo tra i quali
scegliere quelli adatti alle collezioni. Si distingue anche da
"accumulazione" (filatelica o storico postale) poiché quest'ultima
raccoglie e conserva insieme oggetti simili ma non li dispone anche
grossolanamente in un ordine cronologico.
ARRIVO
–
Sostantivo. Nome in genere riferito alla fase terminale di un viaggio. In
filatelia viene aggregato ad altre
parole per qualificarle più esattamente. L’esempio tipico è ad esempio “il
bollo di arrivo” applicato alle corrispondenze il cui compito è quello di
garantire la presenza dell'oggetto nel luogo di destinazione in una data certa.
Il bollo di arrivo è un’impronta di un timbro (non un annullo) in genere
applicato al retro delle corrispondenze, contenente gli estremi della località
e dell’ufficio con la data, nel penultimo passaggio postale prima della
consegna al destinatario. La presenza del B. di arrivo anche se offre la miglior
garanzia dell'arrivo della corrispondenza al destinatario non la stabilisce,
esistendo ancora appunto un passaggio finale, ma denuncia i tempi di viaggio
dell'invio dalla partenza fino alla località più vicina al luogo di consegna.
In Italia l’applicazione del bollo di arrivo era obbligatoria, anche se spesso
disattesa, fino al 1998 ; la sua presenza è particolarmente importante per
tutte le corrispondenze adatte al collezionismo, ma spesso non lo si trova.
E’ assente nelle corrispondenze degli ultimi anni in quanto non è più
applicato dalle Poste al fine ridurre i tempi di lavorazione e di accelerare così
i tempi di viaggio delle corrispondenze. Tale mancanza, un tempo eccezionale,
oggi normale, priva il destinatario del controllo sui ritardi postali ed i
filatelisti di uno degli elementi fondamentali di accertamento della genuinità
dell'invio. Salvo eccezioni i B. di arrivo italiani sono simili nella forma ai
bolli annullatori, ma hanno altre diciture in relazione ai luoghi, agli uffici
di appartenenza e al periodo di utilizzazione.
ARROTONDAMENTO/ARROTONDATO
–
Sostantivo e aggettivo derivato. In filatelia e storia postale il
sostantivo viene talvolta riferito ad una tariffa postale assolta con una
affrancatura leggermente diversa da quella richiesta, sia in più che in meno.
Questi arrotondamenti sono tollerati talvolta sia dalle Poste che dai filatelisti quando al momento del
pagamento non esistono o sono irreperibili francobolli adatti ad assolvere
perfettamente la tariffa. In qualsiasi caso l’arrotondamento accettabile dal
collezionismo deve essere piccolo e spiegabile. Come
aggettivo è talvolta utilizzato per definire dentellature o denti di
francobolli che per strofinamento, o altra causa, si sono modificati prendendo
una forma rotonda alle estremità. I denti arrotondati, se non prodotti così
all’origine, indicano una sofferenza fisica subita dal francobollo durante la
conservazione o l'uso e lo penalizzano nel valore commerciale. Molti
francobolli moneta (vedi voce apposita in questo testo) possiedono la
dentellatura arrotondata, derivata appunto dalle manipolazioni subite negli
scambi come accade sempre alle monete cartacee dopo qualche tempo dalla loro
introduzione nelle tasche dei cittadini.
ASCENDENTE
–
Aggettivo. Si riferisce in genere a qualcosa che sale. In Storia postale è
aggettivo riferibile alle corse di treni postali ambulanti quando percorrono la
tratta che va dalla città dal cui compartimento parte la corsa o meglio che ha
in dotazione le carrozze postali, alla città ove il treno fa capolinea.
Si contrappone alla corsa discendente che corre sulla stessa tratta ma in
senso opposto. I bolli postali delle corse ascendenti sono contrassegnati oltre
che dal nome delle città collegate (precede quella di partenza) da un numero
pari. Al contrario le corse discendenti sono individuate da un numero dispari.
(vedi anche le parole "Discendente" ed "Ambulante").
ASSEGNAZIONE
–
Sostantivo. Sinonimo di attribuzione. In
gergo postale è la quantità di materiali, nel caso di nostro interesse
francobolli, bollettari ecc., consegnati ad un ufficio postale per consentirgli
di effettuare il servizio postale. Conoscere i dati di assegnazione di
francobolli, bollettari ed altro di un ufficio postale con- sente talvolta un
importante controllo di attendibilità sull'esistenza o meno di certe
affrancature e quindi sulla possibilità che esistano oggetti postali falsi, di
favore o autentici o ancora almeno attendibili.
ASSENTE
–
Sostantivo e aggettivo. Come sostantivo indica una persona che non è
presente e come aggettivo indica la mancata presenza di qualcosa o di qualcuno
in qualche luogo ( p.es. una persona da casa o un bollo da un documento ecc.).
In gergo postale, questa dicitura è spesso applicata con bolli o a mano su
corrispondenze pregiate non consegnate in quanto è riferita al destinatario che
non essendo presente non ha potuto ricevere la posta personalmente. Ciò accade
quando la consegna di invii pregiati (raccomandate, assicurate, espressi) che
richiedono la firma di ricezione del destinatario non può essere effettuata. In
questi casi il servizio postale e il destinatario sono obbligati ad alcuni
adempimenti per perfezionare la consegna: il postino deve segnalare che nella
data di consegna il destinatario è assente sull’involucro e deve riportare
l’invio all’ufficio postale di concentramento che a sua volta deve inviarlo
nell’ufficio postale più vicino alla destinazione e, contemporaneamente, inviare
un avviso di giacenza dell’oggetto al destinatario, avviso da immettere in buca
il giorno successivo alla mancata consegna. Dopo 24/48 ore il destinatario
avvisato, può presentarsi all’ufficio postale più vicino per ritirare l’oggetto
postale gravato di una tassa di giacenza per il lavoro supplementare effettuato
dalle Poste. Dal 1998 la tassa di giacenza parte dopo il 5° giorno di giacenza.
ASSICURATA/O
–
Aggettivo. Come tale si aggrega a oggetti che sono sottoposti a contratti di
assicurazione contro danni o contro la loro perdita. In gergo postale è spesso
sostantivato intendendo sempre che la garanzia di assicu-razione è riferita ad
un invio postale chiuso, contenente valori dichiarati. Si riferisce pertanto a
plichi, pacchi o lettere chiusi contenenti denari, documenti o valori che
viaggiano a rischio e pericolo parziale o totale del trasportatore e che sono
assicurati dalla Poste per un ammontare dichiarato dal mittente sull’involucro
e che danno diritto al mittente di rivendicare ed ottenere dalle Poste secondo
alcune regole, tempi e indagini, il rimborso dell’ammontare del valore
dichiarato. In qualsiasi caso la parola “assicurata” è normalmente la
denominazione propria di una lettera garantita da assicurazione effettuata,
secondo alcuni tipi di contratti, dalle Poste con i mittenti per i quali le
Poste impongono tariffe maggiorate, sopratutto in relazione al valore
assicurato, e particolari sistemi di chiusura. (per i tipi di assicurazione ed i
sistemi di chiusura vedi le voci successive). Gli invii assicurati durante i
trasporti postali sono sempre “descritti” (vedi voce dedicata in questo
stesso testo), ossia elencati in bollettari firmati dal personale postale che li
prendono in consegna, in modo da poter sempre risalire al punto della catena
postale in cui qualche assicurata è stata smarrita o sottratta. Dal punto di
vista storico la parola “assicurata” fu adottata dalle Poste fin
dall’inizio dei servizi postali organizzati (1830/50), ma non aveva lo stesso
significato attuale. Il bollo “assicurata” applicato sui frontespizi delle
lettere prefilateliche indicava che la lettera era seguita in modo particolare
dal personale postale ma in caso di perdita non dava diritto al mittente di
recuperare un rimborso. In realtà le lettere assicurate equivalevano alle
“raccomandate” quando la raccomandazione non esisteva ancora. La prima
forma di assicurazione sugli invii postali nel senso moderno (valore dichiarato
e rimborso del perduto) risale al Regno di Sardegna e fu adottato immediatamente
fin dalla prima tariffazione dell’ordinamento postale del regno d’Italia. Le
lettere assicurate avendo in genere affrancature piuttosto elevate sono
particolarmente ricercate dal collezionismo filatelico e storico postale.
ASSICURATA
CONVENZIONALE –
Nome proprio di una voce tariffaria postale eliminata nel 2000
corrispondente a lettere, plichi o pacchi chiusi in modo normale (senza presidi
particolari), spediti sotto un contratto di assicurazione per un ammontare
massimo stabilito, per via postale pubblica o per corriere autorizzato che per
convenzione poteva contenere esclusivamente documenti, titoli di credito, carte
importanti ma non denaro o oggetti preziosi. Nacque in Italia nel 1981 per
ridurre le spese di spedizione dell'invio di documenti rispetto alla spedizione
di denaro, gioielli ed altro materiale prezioso, e per coprire un valore
dichiarato massimo di 10.000 L., successivamente portato, poco prima della sua
eliminazione dal tariffario, a 100.000 L.. E’ stata sostituita con
l’assicurata ordinaria per 100.000 L.. Non richiedeva sistemi particolari di
sigillatura ma come tutte le assicurate richiedeva un bollettino di presentazione
di tipo proprio ed etichetta di riconoscimento di colore verde.
ASSICURATA
D'UFFICIO –
Nome proprio di una lettera o di invio chiuso, assicurato dalle Poste
forzosamente secondo una particolare procedura anche in assenza del mittente.
L’assicurazione veniva e viene ancora effettuata su qualsiasi tipo di invio
ordinario chiuso inoltrato in buca, se risulta evidente all'ispezione postale
esterna che il contenuto è di valore (per esempio al tatto si scopre che
contiene e denaro). In tali rari casi l'invio è tassato per il doppio del
mancante tra l'affrancatura applicata dal mittente e l'ammontare dell'assicurata
ordinaria dello stesso peso e per il valore stimato. L'invio da quel momento
viene trattato come invio assicurato con etichetta verde, viene descritto ad
ogni passaggio e la tassa viene riscossa a spese del destinatario. Le assicurate
d’ufficio sono molto rare e quindi particolarmente ambite dai collezionisti di
Storia postale.
ASSICURATA
ORDINARIA –
Nome proprio di una spedizione postale chiusa in modo particolare
il cui contenuto, consentito da alcune precise disposizioni postali, ha valore
rilevante che deve esser tradotto e dichiarato in denaro corrente sul
frontespizio. Le lettere ed i pacchi assicurati in modo ordinario devono portare
scritto in lettere ed in cifra l'ammontare in denaro in essi contenuto. Tale
dichiarazione del mittente per questioni di riservatezza non viene accertata
dalle Poste, ma deve obbligatoriamente equivalere al valore del contenuto. Se
queste norme sono rispettate, la perdita dell'invio, salvo i casi di forza
maggiore, obbliga le poste o il trasportatore a rimborsare l'ammontare in
denaro del valore dichiarato sui frontespizi, sui documenti accompagnatori e
sulle ricevute. Se la dichiarazione è superiore o inferiore all’ammontare
dichiarato dal mittente dopo l’accertamento della perdita dell’invio,
provoca una rivalsa delle Poste in relazione alla falsa dichiarazione in genere
effettuata per ingannare le Poste stesse, che spesso non si conclude col
rimborso assicurativo. In caso di
ritrovamento della corrispondenza avvenuto dopo il rimborso effettuato dalle
Poste, le poste possono aprire il plico per controllare se il valore dichiarato
corrispondeva realmente al valore contenuto e si riservano di procedere
legalmente contro colui che ha dichiarato il falso. Infatti non può esser
dichiarata una cifra enormemente superiore per inviare un oggetto di scarso o
nullo valore, sperando che l'invio si perda per incassare una grossa cifra per
un danno irrisorio. Il diritto di assicurazione ordinaria suddiviso in scaglioni
di valore crescenti (fino ad un ammontare massimo), si paga in francobolli
sull'involucro della spedizione oltre il diritto di raccomandazione e la tassa
postale secondo gli scaglioni di peso previsti per lettere e i pacchi. I
francobolli devono essere singolarmente applicati e distanziati tra loro
(distanza minima 1 cm.) e le chiusure della lettera o del pacco devono essere
sigillate a fuoco con ceralacca e sigilli personalizzati. L’accettazione è
effettuata dietro controllo dei sigilli e delle chiusure (a cui vengono aggiunti
dei sigilli o nastri di sicurezza delle Poste) dietro compilazione di moduli
appositi e applicazione di etichette verdi. Le lettere assicurate ordinarie
avendo affrancature in genere piut-tosto elevate sono molto ricercate dai
collezionisti e sono di buon valore venale anche se recenti. L'A.O. può esser
accettata da qualsiasi ufficio postale ma in relazione all'ammontare assicurato: più l'ammontare è elevato, più l'ufficio deve essere importante o centrale,
in conseguenza gli ammontare più elevati non possono esser accettati da uffici
periferici. L’assicurata ordinaria non copre i rischi di forza maggiore ossia
la perdita dell’invio dovuto a cause non legate al lavoro delle poste ma
a cause naturali come disastri, alluvioni, terremoti ecc,.
ASSICURATA
CONTRO I RISCHI DI FORZA MAGGIORE –
Nome proprio di invii postali che oltre ad
esser assicurati per un valore dichiarato con gli stessi criteri
dell'assicurazione ordinaria, hanno una copertura assicurativa anche per i
rischi straordinari, quelli di forza maggiore indipendenti dal lavoro postale
che nessuno può ragionevolmente prevedere. La forza maggiore è in questo caso
un evento indipendente dalla volontà umana e dal possibile dolo che può essere
imputato alle Poste per la perdita di un oggetto postale assicurato, che in
genere è legato a fenomeni naturali o occasionali imprevedibili quali ad es.
terre-moti, affondamenti di navi, caduta di aerei, incendi naturali o provocati,
distruzioni occasionali ecc. ecc.. L'A. contro questi rischi ha propria voce e tariffazione a partire dal 1913 in Italia, la sua tariffa è più elevata di
quella ordinaria, e prevede la restituzione dell'ammontare intero della cifra
dichiarata sugli involucri, indipenden-temente da responsabilità di terzi verso
cui le poste o i trasportatori possono intentare causa di risarcimento
(incendi,deragliamenti ecc. dolosi). Tra tutte le assicurate esistenti, queste
sono le meno comuni perché hanno tariffazioni altissime, ed in conseguenza sono
le più ricercate dal collezionismo filatelico. Le regole di accettazione sono
le stesse dell'A.ordinaria e come le altre assicurate hanno etichetta di colore
verde.
ASSICURATA
VALORE –
Nome proprio degli invii assicurati
per l’estero, verso nazioni che accettano corrispondenze assicurate.
Quando e' necessario spedire lettere e pacchi assicurati in molte nazioni estere
che ammettono l'assi-curazione (non sono tutti, ad es. gli USA non l'accettano)
è necessario, oltre alle pratiche e alle dichiarazioni doganali sulle merci
contenute, trasformare il valore dichiarato espresso in moneta nazionale scritto
sugli involucri in una moneta convenzionale supernazionale accettata dal
mondo postale. La moneta postale accettata a mezzo delle convenzioni UPU è il
D.T.S. (Droit de Tirage Speciale) il cui valore è la media del valore delle più
importanti valute mondiali (dollaro, sterlina, yen, marco, franco ecc.) un tempo
rispetto alla lira, oggi rispetto all’euro, che varia purtroppo ogni giorno ma
che rimane stabile per periodi se
le fluttuazioni delle monete sono modeste (per l’Italia valeva circa 1800 nel
febbraio 1995 e circa 1 Euro nel febbraio 2002). Il valore assicurato minimo è di 65 D.T.S. ed ogni scaglione successivo è un multiplo di 65 o frazione. Le
tariffe proprie del servizio, oltre a seguire gli scaglioni di peso secondo i
tariffari correnti, crescono ovviamente all'aumentare dello scaglione di D.T.S.
assicurato. Con l’avvento dell’Unione Europea i paesi che hanno moneta
comune non hanno più la necessità di trasformare la moneta nazionale in DTS,
ma quelli al di fuori della Comunità richiedono sempre la trasformazione
monetaria senza la quale non è possibile spedire in regime d’assicurazione
lettere plichi e pacchi all’estero. Secondo l'uso della maggioranza delle
altre nazioni prima del 2002 (avvento UE), la tariffa complessiva non richiedeva
l'aggiunta del pagamento della tariffa del diritto di
raccomandazione ma corrispondeva ad un diritto secco, fisso in relazione
al valore dichiarato sull'involucro in DTS,oltre al solo porto dell'invio
secondo gli scaglioni di peso stabiliti per ciascun tipo di oggetto postale
ammesso alla spedizione. A partire dal 2002 tale sistema è stato abolito, per
cui oltre la diritto di assicurazione in relazione agli scaglioni di DTS
dichiarati, è necessario aggiungere il diritto di raccomandazione e il porto
ordinario degli invii secondo gli scaglioni di peso degli oggetti spediti. Alla
tariffa così calcolata possono essere aggiunti ulteriori diritti per altri
servizi richiesti (Espresso,via aerea, contrassegno, ecc.).
L'A.V.
non è accettata da tutti gli uffici postali in quanto dipende dall’ammontare
del valore dichiarato: tanto maggiore è il valore, tanto più importante e
centrale deve essere l’ufficio postale accettante. Le spedizioni, che seguono
le normative applicative delle assicurate ordinarie interne (affrancature con
francobolli separati, sigillatura con ceralacca o nastri di sicurezza ecc.) sono
contraddistinte da una etichetta di colore verde (A) per le nazioni
dell’Unione Europea e arancione, in cui la lettera A dell'assicurazione è
sostituita dalla lettera V, per tutte le altre nazioni che accettano il rischio
di trasportare invii con valore dichiarato.
ASSOCIAZIONE
–
Nome proprio di un gruppo di persone che si aggrega per uno scopo comune che
può avere o no scopo di lucro. Le associazioni filateliche, le uniche che in
questo testo ci interessano, non hanno scopo di lucro e sono costruite per
promuovere l'hobby della Filatelia, probabilmente il passatempo più frequentato
al mondo. In genere hanno un nome, uno statuto, una sede ed una struttura
organizzativa che gestisce il denaro che prevalentemente viene fornito dalla
quota di adesione degli associati, per avviare e coltivare delle attività
sociali. La quota associativa viene stabilita in relazione all'ampiezza delle
attività svolte e alle spese necessarie alla gestione (ad es. legate al
prestigio della sede sociale). Queste associazioni non avendo scopo di lucro
hanno una contabilità ridotta e facilitata. Hanno la possibilità di riunire i
soci per avvenimenti inerenti la filatelia e la facoltà di pubblicare giornali,
riviste, libri per adempiere allo scopo prefisso con spese scaricabili dalla
contabilità facilitata che seguono se non
vendono a terzi le pubblicazioni e le attività prodotte. Molto spesso le
Ass. Fil. Si formano per aggregare filatelisti con localizzazione vicina (Ass.
Locali)
ma talvolta promuovono l'avvicinamento di appassionati di un tema o di in
sistema collezionistico che possono vivere anche molto lontani tra di loro (Ass.
Specializzate,
nazionali ecc.). Le Ass. Filateliche si possono affiliare alla Federazione
nazionale di Filatelia, formando la base filatelica della nazione stessa.
ASSOTTIGLIATO/A
–
Aggettivo. In Filatelia è utilizzato in congiunzione alle parole carta e/o
francobolli che per qualche motivo hanno subito per qualche causa una riduzione
anche parziale di spessore rispetto ad un equivalente originale intatto. La
riduzione di spessore per i francobolli è un danno irreversibile e penalizzante
che può esser derivato da una involontaria erronea manipolazione, o da un
imperfetto sistema di separazione dalla carta su cui il Fr. aderiva.
Specialmente nel periodo antico e classico le gomme con cui furono resi adesivi
i francobolli erano mal miscelate o con componenti non perfettamente
idrosolubili e quindi il distacco di molti esemplari anche preziosi dalla carta
su cui furono applicati è stato difficile, lento, talvolta impossibile. In
queste operazioni la forzatura del distacco ha provocato spesso un
assottigliamento più o meno consistente dell'esemplare danneggiandolo
irrimediabilmente. Gli assottigliamenti si scoprono per trasparenza ossia
controllando la risposta luminosa fornita dagli esemplari frapposti ad una luce
intensa che traspare maggiormente laddove esiste l’assottigliamento.
L'eliminazione delle linguelle da esemplari nuovi è uno dei motivi principali
dell’assottigliamento di molti francobolli.
ASTA
–
Nome proprio. Sistema pubblico di vendita di oggetti vari, in genere offerti
inizialmente a prezzo molto basso che aumenta in relazione a successive
crescenti offerte di compratori. Sistema molto usato in filatelia, specialmente
da chi si trova lontano dai principali centri di vendita in quanto può
partecipare alle aste anche dalla propria sede, per telefono o per
corrispondenza. Il materiale in vendita viene presentato dalle case d'asta su
cataloghi in genere illustrati e descrittivi che permettono di apprezzare gli
oggetti venduti, affiancati dal prezzo minimo richiesto dal venditore, cataloghi
che vengono spediti molto tempo prima del giorno dell’incanto ai potenziali
compratori in modo da permettere a chiunque di apprezzare il materiale offerto e
di farsi avanti al momento in cui si verifica pubblicamente la vendita. Nella
maggior parte dei casi i lotti vengono assegnati a chi o per posta, per telefono
o di persona nella sede della casa d'aste, offre di più. Esistono però altri
tipi di aste che permettono di acquisire materiale secondo altri principi : ad
esempio il materiale viene offerto ad un prezzo elevato che scende fino a quando
un compratore si dichiara disponibile all’acquisto (aste discendenti) oppure
aste in cui il materiale viene assegnato al primo offerente che accetta il
prezzo, in genere piuttosto conveniente, imposto dal catalogo.
ASTROFILATELIA
–
Nome proprio di una Classe filatelica a concorso a se stante con proprio
regolamento che si occupa di francobolli e posta con stretti e diretti
riferimenti allo Spazio, al Cosmo, alla corsa verso le stelle, la luna ed altri
pianeti. Si differenzia da altre classi affini, p.es. dalla tematica per
l'imposizione regolamentare di contenere nelle collezioni solo francobolli
strettamente inerenti lo spazio prodotti dalle nazioni che si occuparono di
scienze e di avvenimenti spaziali ed invii postali esclusivamente annullati nel
luogo, nell'ora e nel giorno in cui gli avvenimenti spaziali si verificarono.
Emissioni filateliche e posta commemorativa sono del tutto escluse.
ASTRONAUTICA
–
Nome proprio della scienza che permette da qualche decennio all'uomo di
viaggiare nello spazio con navicelle guidate abitate o no, spinte da razzi. Non
è una specialità filatelica, con la quale spesso alcuni collezionisti la
confondono ma è lo studio della storia e delle vicende che portarono l’uomo a
viaggiare nello spazio che contiene molte notizie utili all’astrofilatelia.
ASTRONOMIA
–
Nome proprio della scienza che studia lo spazio infinito che circonda la
terra. E' una delle scienze più antiche che ha permesso all'uomo, tra fantasia
e realtà, tra scoperte ed evoluzione tecnologica di esplorare il cosmo vicino.
Non e' una specialità o una classe filatelica ma l’aggregazione di
francobolli, annulli e posta che in qualche modo hanno riferimenti
all'astronomia, permettono a collezionisti di realizzare collezioni (dedicate
agli astronomi, alle stelle, agli astri) che possono essere inserite, in
relazione al taglio descrittivo che viene effettuato, o alla Tematica o
all'Astrofilatelia.
ATM
–
Nome proprio internazionale di un tipo di francobolli, gli Automatenmarken.
Si tratta di francobolli prodotti da macchine sulla pubblica via o in luoghi di
passaggio su richiesta del pubblico postale, in qualsiasi momento del giorno e
della notte, il cui valore di facciale varia al variare della richiesta e
dell’introduzione di monete nella macchina. Queste macchine producono una
etichetta in carta valore detto appunto ATM, equivalente ad un francobollo su
cui è stampato l’ammontare versato in monete che può essere applicato come
affrancatura delle corrispondenze. Il sistema è stato inventato originariamente
in Francia, ma è stato successivamente adottato da molte nazioni (oltre 70 nel
2000)e in alcuni casi, come in Spagna, è diventato il sistema di affrancatura più
utilizzato in quanto anche gli uffici postali sono dotati di macchine di questo
tipo. L’espansione delle macchine però ha subito dal 1998 una forte battuta
d’arresto quasi ovunque per il rischio di scassinamento e danneggiamento delle
macchine non sorvegliate e quindi a parte la produzione di ATM effettuata
all’interno di uffici postali o di locali protetti e sorvegliati è destinata a
scemare. Il sistema sembra anche essere superato dall’adozione di nuovi sistemi
di affrancatura postale prodotti da altre macchine e dall’informatica.
ATTERRARE
–
Verbo. Azione di rientro a terra di oggetti volanti quali aerei, areostati,
navette spaziali ed altro. La conoscenza storica dei modi e delle date di
atterraggio, oltre alle vicende del volo, è importante per la filatelia, più
specificatamente per l'aerofilatelia, la classe filatelica che si occupa della
posta aerea, per consentire ai collezionisti il controllo dei bolli di arrivo e
per realizzare delle descrizioni quanto più veritiere delle corrispondenze
trasportate per via aerea.
AUTENTICARE
–
Verbo. Dichiarare autentico, originale un documento, un oggetto, e
particolarmente in filatelia un bollo, un francobollo, una sovrastampa ecc. che
potrebbe esser stato falsificato. In genere le autenticazioni su oggetti
filatelici sono effettuate professionisti, i periti filatelici, con la stesura di
un documento corredato da riproduzione fotografica firmata e con firme
direttamente apposte sugli oggetti ma a questa funzione possono anche accedere
persone notoriamente specializzate non garantite dalla legge che dispongano di
grande e nota esperienza settoriale. L'autenticazione detta anche in filatelia
"Perizia", se eseguita da un professionista richiede il
pagamento della prestazione che nei casi normali è fissato da una
tabella e nei casi più complessi e di maggior peso economico è legato ad una
percentuale del valore dell'oggetto periziato ed autenticato. Nelle
autenticazioni e nelle perizie filateliche, come in qualsiasi altra materia,
l'errore in buona fede del perito è ammesso e quindi concede allo specialista
di dichiarare che l’oggetto è originale o non originale in relazione alla sue
conoscenze e quindi di scrivere perizie che contengono la frase “A mio Parere
………”. Questa possibilità consente spesso che alcuni oggetti per alcuni
periti sono autentici per altri no e
quindi talvolta avvelena le dispute sulla genuinità di oggetti preziosi. In
questi casi se si dimostra la non originalità dell'oggetto passato per
autentico, decade la fama del perito e si lascia alle parti la bonaria o legale
soluzione economica del caso.
AUTOMATICO/A
-
Aggettivo. Si lega spesso a
macchine o a meccanismi programmati che producono un lavoro autonomo senza
l'intervento dell'uomo. In gergo postale italiano si unisce ad esempio alla
bollatura ed alla ripartizione delle corrispondenze effettuate attraverso grandi
macchine dell'Amministrazione postale esistenti in grandi centri meccanizzati
dislocati prevalentemente nelle grandi città, detti CPM (centri postali
meccanizzati), per sveltire un tipo di lavoro postale. In questi centri le
corrispondenze devono essere raccolte per la bollatura (in partenza o in
arrivo)o per la ripartizione (in arrivo) attraverso un lavoro in buona parte
meccanizzato ed automatico che impieghi il minor numero di maestranze. Le
corrispondenze in partenza vengono immesse in genere in disordine in grandi
macchinari automatici che le ordinano e le bollano sull'affrancatura, le
separano se non affrancate, le ripartiscono per direzione di avviamento in
sacchi diversi senza l'intervento delle maestranze. Altrettanto ma con
operazioni e macchine diverse si esegue per le corrispondenze in arrivo. In
un’altra ottica la parola assume un altro significato : per la cultura
svizzera a noi molto vicina, l'aggettivo è stato sostantivato poiché la parola
indica un particolare tipo di francobolli detti volgarmente
"automatici" o "per automatico". Questi francobolli sono
prodotti su richiesta del pubblico postale da macchine non sorvegliate dislocate
sulle strade e in molti luoghi pubblici ed affollati che stampano carta valore
adatta all'affrancatura in relazione alla richiesta dell'utente digitata sui
comandi dell'apparato e dietro pagamento dell’ammontare richiesto. Il sistema
è stato adottato con piccole varianti da molte nazioni
ma, come il francobollo tradizionale, il futuro degli ATM, questa è la
denominazione internazionale di questo tipo di francobolli,
dipende dai prossimi sviluppi dell’informatica postale.
AUTOADESIVO
–
Aggettivo. Caratteristica di oggetti che
possono aderire ad altri senza l’apporto di materiali adesivi
immediatamente prima del contatto o che possiedono qualche artificio tale da
innescare la capacità adesiva solo nel momento in cui è necessaria
l’adesione. In filatelia è riferibile da qualche anno a francobolli che non
hanno bisogno di essere inumiditi al retro per essere applicati alle
corrispondenze, avendo già spalmato un collante protetto dall’essiccazione a
mezzo di una carta siliconata non traspirante al verso. In Italia questa
innovazione in via sperimentale è stata applicata per la prima volta nel 1992 e
dal 1999 ha avuto grande sviluppo con le emissioni per il servizio prioritario.
All'estero i francobolli autoadesivi sono moltissimi, specialmente nelle
produzioni di grandi nazioni che possiedono una tecnologia avanzata (Francia,
USA, Canada, Australia ecc.) nella produzione di carte siliconate non
traspiranti. La capacità adesiva del collante è garantita per tempi lunghi ma
non eterna e quindi non è prevedibile che gli esemplari autoadesivi possano
esser conservati nelle collezioni allo stato di nuovo, così come sono stati
prodotti, per molti anni. L’adesione si verifica asportando la carta
siliconata che protegge l’adesivo e applicando l’esemplare sulla carta degli
involucri postali che normalmente è porosa, traspirante e priva di superfici
siliconate. Il solvente di questi esemplari normalmente non è acquoso, e
risulta quindi piuttosto difficile separare i francobolli autoadesivi dai
frammenti di carta su cui furono applicati. Il distacco è possibile agendo sul
retro della carta su cui sono aderenti con alcuni solventi comuni (trielina,
acetone ecc.) non acquosi.
AUTOPEN
–
Nome proprio di una penna scrivente guidata da una macchina che può
trasferire nella forma e nella dimensione parole, firme, scritte o segni da un
documento ad un altro. La macchina che permette questo trasferimento è un
pantografo che facilita e velocizza enormemente il lavoro di riprodurre su
numerosi multipli le stesse diciture che la stessa persona deve effettuare per
garantire i documenti che deve certificare. In realtà la produzione di
documenti con scritte prodotte con autopen, anche se vuole tentare di dare una
parvenza di veridicità all’oggetto su cui fu applicata, equivale alla
produzione di fotocopie. In
filatelia è stata utilizzata sopratutto per evitare di far firmare centinaia di
documenti postali, soprattutto i frontespizi di molti involucri postali simili,
dalla stessa persona. In qualsiasi caso la firma con autopen, anche su posta e
documenti postali non ha lo stesso valore di quella autografa in quanto non
garantisce affatto l’originalità a la validità degli oggetti su cui fu
applicata in quanto può esser stata prodotta da terzi anche senza
l’autorizzazione del possessore delle firma.
AVANZATO
–
Aggettivo. Si aggrega spesso a cose o servizi
per indicare che si trovano più avanti di altri equivalenti. In gergo
postale è riferito a qualche raro sportello postale aperto in altro luogo
rispetto alla sede dell'ufficio da cui dipende per periodi limitati e ripetuti.
Sportello avanzato è il nome proprio di un ufficio postale temporaneo, ridotto
(un solo sportello) e distaccato da un altro più importante, in una località
turistica per il solo periodo di affollamento turistico che in altre stagioni
sarebbe inutile tenere in funzione non esistendo una sufficiente quantità di
persone da servire.
AVANZO
–
Sostantivo. Indica ciò che rimane di una cosa dopo un certo tempo e un certo
utilizzo. Come in altri casi anche in filatelia indica un residuo di qualcosa
che spesso si riferisce a resti di posta o di francobolli. In alcuni noti casi
si può riferire a resti di stamperia, a resti di francobolli invenduti e quindi
inutilizzabili per il consumo, a scarti di produzioni errate o ad altro
riconducibile al collezionismo che comunque possono esser utili agli studi
filatelici. Gli avanzi di stamperia ad esempio in passato sono spesso usciti
dalle tipografie che si occuparono per conto del Ministero delle poste di
stampare francobolli e rappresentano la documentazione delle tipografie e delle
stamperie che produssero gli esemplari veri. Spesso tali avanzi sono stati
scambiati per varietà clamorose mentre sono soltanto delle curiosità adatte allo
studio e all’indagine filatelica.
AVVIAMENTO
–
Sostantivo. Nella struttura postale è uno dei primi fondamentali passaggi
delle corrispondenze affidate alle Poste o ai corrieri privati, che si verifica
dopo l'imbucamento o l’accettazione. L'operazione di avviamento si attua in
centri di raccolta postale, in alcuni casi meccanizzati, in cui si effettua la
bollatura delle affrancature e soprattutto in cui si dividono le corrispondenze
per direzione di destinazione (ripartizione) e quindi si consegnano in sacchi
chiusi ai mezzi di trasporto diretti verso gli uffici postali di partenza
(stazioni, aeroporti ecc.) che in un’operazione successiva si incaricano di
spedirle verso le città principali vicine a quelle di destinazione.
AVVISO
–
Sostantivo dai numerosi significati. In gergo postale indica una lettera o
cartoncino spedito dalle Poste per avvisare un cliente postale di presentarsi ad
uno sportello di qualche ufficio postale per comunicazioni, consegne, pagamenti,
tassazioni ecc.. I modelli di avviso delle nostre poste sono numerosi e si
differenziano per colore e forma in relazione al servizio a cui si riferiscono.
Nel corso dei decenni ne sono nati moltissimi, diversi per forma e funzione che
sono ormai divenuti oggetto di collezionismo specializzato. Il principale avviso
postale si riferisce a cartoncini lasciati in buca dai postini per avvisare il
cliente della mancata consegna di raccomandate, contrassegni, pacchi, stampe
voluminose ecc. per l’assenza del destinatario, il cui ritiro è possibile
successivamente presso uno dei diversi uffici postali vicini al luogo di
destinazione.
AVVISO
DI PASSAGGIO –
Nome proprio di un oggetto postale antico (1880/1910)
costituito da un cartoncino intestato ad una azienda, in genere prestampato da
completare a mano, con molte
decorazioni, che avvisava del passaggio di un venditore presso le sedi dei
clienti. L'avviso di passaggio, grazie al suo aspetto illustrato con pubblicità
e decorazioni e alle poche parole scritte aggiunte a mano è considerato il
precursore della cartolina illustrata. Originariamente
era tariffariamente pareggiato alle stampe. I primi A.d.P. italiani risalgono al
1875 circa.
AVVISO
DI RICEVIMENTO O RISCOSSIONE –
Nome proprio di un modello di avviso postale prodotto dalle Poste ed
utilizzabile da qualsiasi utente per avere la dimostrazione a norma e a valore
di legge che un proprio invio pregiato o la spedizione di denaro è stato
effettivamente portato a destino dalle poste e che è stato regolarmente ritirato
dal destinatario. L'A.R. era chiamato qualche anno fa "Ricevuta di ritorno".
Questi avvisi prestampati ma completati a mano debitamente compilati e
tariffati, forniti gratuitamente dalle poste per questo servizio in vari tipi
nel corso degli anni, si uniscono all’invio pregiato a cui si riferiscono,
viaggiano fino a destino insieme alla spedizione, ma vengono separati dalla
corrispondenza a destino a cura del postino che richiede su di essi
l’applicazione della firma del destinatario. Separato dall’oggetto si riavvia
per posta come qualsiasi altro oggetto postale per tornare al mittente
dimostrandogli l’arrivo dell’oggetto pregiato a destino. L'A.R. ha tariffa
propria per pagare il viaggio di ritorno del cartoncino al mittente originario,
tariffa che dal 1998 è pareggiata a quella delle lettere.
AUTENTICA
–
Sostantivo. Documento che certifica lo stato di originalità o di non
originalità di un oggetto, firmata da un esperto che sulla base della sua
coscienza e scienza dichiara se l’oggetto è originale oppure è contraffatto o
più semplicemente è una copia. In filatelia viene comunemente denominato
“perizia”.
AUTENTICITA'
– Sostantivo. Caratteristica degli oggetti originali che non sono copie o
riproduzioni realizzate palesemente o nascostamente a posteriori per ingannare
possessori e compratori. In filatelia è una dichiarazione di obiettività poiché
è la caratteristica necessaria affinché i francobolli, le sovrastampe, i bolli
ecc. siano considerati collezionabili come veri ed originali. Anche se si
possono collezionare oggetti o francobolli falsi, è sempre necessario conoscere
e dichiarare nelle descrizioni delle collezioni se si tratta di
contraffazioni, anch’esse autentiche, di oggetti originali o semplicemente di
copie senza valore. In genere in filatelia la garanzia di autenticità o di non
autenticità è fornita per scritto, soprattutto per oggetti postali importanti
e di valore, da esperti, i periti filatelici, che si impegnano sul loro onore e
sulla loro esperienza che quanto da loro visto è o non è originale o falso. Le
autenticazioni sono effettuate da persone esperte, spesso professionisti (ma non
sempre), che per il loro lavoro dispongono di archivi contenenti i confronti
originali degli oggetti da periziare da cui documentare il loro giudizio.
il postalista
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