Seconda edizione Riveduta, corretta ed ampliata
Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari |
LESSICO
FILATELICO ITALIANO
Vocabolario dei termini e dei modi di dire
A
cura di |
Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana |
Lettera
|
"I" IBRIDO/A
– Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo indica un animale o un vegetale
che nasce dall’incrocio di razze diverse (p.es. il mulo) mentre come aggettivo
viene utilizzato sempre più spesso per definire delle tecnologie, delle
operazioni, dei lavori che combinano utilmente arti, scienze e tecniche diverse.
Anche il settore postale ha incrociato recentemente tecnologie diverse ed ha
prodotto un nuovo sistema di trasmissione della Posta. La “Posta Ibrida” è
una combinazione tra posta tradizionale e posta informatica, permettendo a
grandi speditori di scrivere e spedire le proprie corrispondenze sui propri computers collegati telefonicamente ad una rete postale e di farle pervenire in
forma scritta ed imbustata ai destinatari attraverso l’intermediazione del
sistema postale pubblico. I mittenti collegati informaticamente con le Poste
pubbliche scrivono le proprie corrispondenze sui computers domestici, le inviano
insieme ai rispettivi indirizzi alle Poste che, in centri appositi dislocati
strategicamente sul territorio, le stampano, le indirizzano, le imbustano e le
portano a destino, immettendole nel normale circuito postale verso qualsiasi
località interna ed estera. I centri dell’Amministrazione postale italiana
che stampano ed indirizzano questa posta sono attualmente 3 (Roma, Genova e
Milano), garantiscono la riservatezza dei contenuti effettuando una lavorazione
al coperto, e producono nel 2003 una percentuale piuttosto elevata del corriere
postale quotidiano (forse il 25%). Questi invii sono tariffati a parte (tariffe
a n° di pagine con costo di 1 pagina leggermente inferiore a quello di un invio
del 1° porto lettere) e sono frequentati specialmente da grandi utenti che
spediscono comunicazioni spesso identiche a numerosi destinatari. La posta
ibrida avrà ulteriori incrementi fino a quando la maggior parte degli utenti
postali non sarà informatizzata. IDEA
– Sostantivo - In filatelia è spesso connesso con l' aggettivo
"Europea". L'"Idea Europea" è il titolo o il tema di molte
collezioni filateliche che raccolgono francobolli e buste prodotte in molte
nazioni europee che dal 1956 hanno iniziato a costruire una unione politica,
economica, monetaria ecc. nel vecchio continente. Da questa data l'Italia e le
altre nazioni che aderirono all'idea, via via più numerose col passare del
tempo, ogni anno hanno emesso una breve serie di francobolli (in genere due, col
facciale per servire il 1mo porto lettere per l'interno e per l'estero) per
confermare il desiderio di creare una nazione europea unica. Tra le emissioni
connesse con questa tematica l'Italia ha anche prodotto il suo primo francobollo
con valore di facciale in Lire it. ed in Ecu, il nome della moneta che avrebbe
dovuto esser adottata da tutti gli stati aderenti all’accordo (Elezioni
Parlamento Europeo, emissione 3.6.1989). Dal 1956 al 1996 l'Italia ha emesso per
commemorare l'Idea europea ben 40 emissioni, oltre 20 emissioni collegate, tra
cui due francobolli con valore in Ecu. In similitudine, altre nazioni europee
hanno commemorato l'Idea con numerosissime emissioni filateliche e le collezioni
dedicate al tema, anche se tra il 1990 ed il 2000 sono state un poco trascurate,
sono di buon pregio economico e piuttosto voluminose. Queste collezioni si sono
aggiornate a partire dal 2000 dopo che l’idea si è concretizzata. Nel 1998
l’Ecu è stato abbandonato in favore dell’Euro, inizialmente solo moneta di
conto, e nel 1999 alcune nazioni che si sarebbero poi unite, tra cui l’Italia,
iniziarono ad emettere francobolli in doppia moneta (per l’Italia Lira/Euro).
Queste collezioni trovano la loro naturale conclusione nel 2002, quando l’Euro
sostituì la lira nelle tasche degli italiani e di molti europei. IDENTICO
– Aggettivo - Sinonimo di "perfettamente uguale". In filatelia i francobolli
della stessa emissione sono teoricamente tutti uguali, ma in realtà sono tra
loro diversi, possedendo infinite grandi, medie, piccole e piccolissime
diversità. La distinzione delle varianti permette al collezionismo di
classificare numerosi francobolli che seppur identici possono possedere
variazioni di valore anche piuttosto rilevanti. In realtà i francobolli con
piccole o piccolissime diversità sono considerati identici e perciò dello stesso
valore, ma non appena la variazione dal normale ha una buona visibilità e facile
rilevamento, il francobollo che la contiene è considerato varietà. Le varietà
possono essere grandi o piccole, rare o comuni e possono interessare qualsiasi
caratteristica del francobollo (vedi “varietà”). Nel recente passato, essendo
caduta alquanto la qualità delle produzioni filateliche ordinarie a causa delle
enormi quantità di francobolli prodotta, il concetto di identità fra esemplari
dello stesso tipo è divenuto più elastico e le varianti, per affermare che i
francobolli sono realmente e sostanzialmente diversi, devono essere più marcate
ed evidenti che in passato. IDENTIFICAZIONE
– Sostantivo - Accertamento di una identità. In filatelia è la definizione
del tipo di emissione, di francobollo, di varietà ecc.. Non appena l'esemplare è
classificato si può affermare che è identificato ed che se ne è accertato il suo
valore teorico. In questa ottica l'identificazione coincide perciò con la
classificazione. IDROPLANO
– Sostantivo – Naviglio o battello adatto a trasferimenti brevi che plana
sull'acqua e che perciò è parzialmente emerso durante la navigazione, detto
anche aliscafo. Con questo tipo di imbarcazioni veloci per passeggeri e merci,
anche i trasporti lacuali e marittimi con le isole italiane, sono divenuti
veloci e sicuri e salvo burrasche di grande intensità, non hanno più la
necessità di grandi imprese di navigazione o di strutture speciali come nel
passato per effettuare il loro servizio. Si ricorda qui perché oggi è il mezzo
più utilizzato per il trasporto della posta da e per le isole minori del nostro
paese. IDROSCALO
– Sostantivo - Bacino d'acqua adatto al rimessaggio, decollo ed ammaraggio di
idrovolanti, aerei in Italia ormai poco utilizzati ma molto numerosi nell'epoca
pionieristica (fino agli anni ’60) quando la costruzione di piste terrestri
era troppo costosa ed era più comodo utilizzare bacini acquatici naturali
tranquilli per far decollare e rientrare gli aeroplani. Le grandi imprese
aeronautiche degli anni '20 e '30 effettuate da ali italiane (ma anche estere)
furono compiute con idrovolanti capaci di trasportare persone e merci a cui fu
spesso affidata la posta non solo sperimentalmente o occasionalmente (De Pinedo,
Trasvolata atlantica) ma anche su linee regolari (Sisa, linea Trieste - Torino,
Aeroespresso del Levante ecc.). L'Idroscalo era la base dell’attività degli
idrovolanti, dei passeggeri e delle merci, posta compresa, che doveva esser
trasportata. Alcuni non comuni bolli postali riportano nel cerchio esterno la
dicitura "idroscalo" poiché alcuni di questi luoghi furono anche sede
di ufficio postale. I più famosi furono certamente gli idroscali di Orbetello,
di Trapani, di Torino, Trieste, Pavia, Palermo porto, Genova porto,Brindisi ecc.
ecc.. Questi
bolli e la posta trasportata da idrovolanti del periodo 1920/1940 sono oggetto
di collezionismo specializzato aerofilatelico. IDROVOLANTE
– Sostantivo - Aeroplano adatto a decollare dall'acqua e capace di ammarare
grazie alla forma a scafo della fusoliera o con fusoliera sostenuta da due
galleggianti e talvolta alla presenza di uno o più galleggianti posti sotto le
ali in sostituzione del carrello d'atterraggio con ruote. Tipo di aereo in
disuso sul nostro territorio fin dagli anni '60, ma nel 2000 ancora piuttosto
attivo in Asia e nel Nord America laddove le grandi distanze, la mancanza di
piste terrestri troppo costose per il basso affollamento di popolazione da
servire, la scarsità di strade e la ricchezza di laghi, fiumi e baie riparate
favoriscono collegamenti veloci con questi mezzi. In questi luoghi i
collegamenti postali con idrovolanti sono ancora la normalità. IGROSCOPICO
– Aggettivo – Viene utilizzato nel linguaggio tecnico della scienza dei
materiali per indicare sostanze che attirano e assorbono acqua e quindi indica
una caratteristica variabile di ciascun materiale. Tutti i materiali in realtà
contengono acqua, anche i metalli o le rocce, e l’assorbono e la restituiscono
forzatamente o naturalmente all’ambiente in relazione ad azioni umane o
alle condizioni ambientali (vedi ad es. il sale). I materiali spugnosi ad
esempio ne assorbono moltissima, altri, come la carta e i tessuti si
inumidiscono facilmente anche in sola presenza di vapor acqueo e variano le
proprie caratteristiche in relazione alla quantità d’acqua temporaneamente
contenuta. Altri invece la respingono o ne assorbono quantità minime in tempi
molto lunghi. In questi spostamenti di contenuti d’acqua ciascun materiale
tende a dilatare o a restringersi e a modificare il proprio peso. La carta,
componente principale di francobolli e posta, essendo lievemente spugnosa è
fortemente igroscopica e segue quindi queste regole. In ambienti umidi assorbe
facilmente acqua, pesa di più, si dilata, perde consistenza e diventa più
flessibile, mentre in ambienti secchi e caldi si restringe, si alleggerisce, si
essicca e si indurisce rischiando facili rotture. E’ quindi condizionata dalla
presenza di tassi di umidità e di temperatura ambientali variabili e quindi
risulta instabile specialmente durante le lunghe conservazioni in ambienti non
adatti. A causa della loro forte igroscopicità francobolli e posta devono esser
conservati in ambienti che subiscono variazioni termoigrometriche meno sensibili
possibile. (vedi anche “Ruggine”). IMBOTTITURA
– Sostantivo - Sistema di ammortizzazione di colpi e di urti applicata a
oggetti, merci e cose fragili, tra cui la posta, d’uso comune in quest'ultimo
caso per l'invio di documenti importanti, di materiali fragili e
preziosi che possono subire, nel trasporto alla rifusa, danni, rotture e
pieghe. Allo scopo sono state realizzate nelle varie epoche buste imbottite,
rigide, protette, morbide, telate ecc. che, gradite dal sistema postale, hanno
permesso l'accettazione di posta delicata e viaggi postali protetti.
Recentemente sono entrate in produzione ed in uso buste particolarmente
imbottite per la spedizione di dischi e di supporti magnetici rigidi per
computer necessarie per l'invio di
questo delicato materiale ai centri di posta elettronica o tra privati. IMITAZIONE
– Sostantivo – Riproduzione di un'opera, di un oggetto o di un documento con
una fedeltà relativa, tale da permettere il riconoscimento della non originalità
da tutti o da esperti. Le imitazioni di opere d'arte o di oggetti preziosi
appositamente create hanno spesso la dichiarazione dell'autore sul fatto che si
tratta di una copia simile ma non identica dall'originale, ma, talvolta, gli
oggetti in copia fedele e fedelissima vengono spacciati per originali per frode
o truffa, specialmente quando l'oggetto imitato non è unico e non è facilmente
riconoscibile. E' questo il caso di alcuni francobolli rari che possono esser
riprodotti ad imitazione degli originali per studio o per pubblicazioni ma che
possono anche servire come falsi da spacciare per originali. Le imitazioni
filateliche di francobolli superati dal tempo, in genere hanno lo scopo di
illustrare articoli, riviste e cataloghi ma il loro uso, diverso da quello per
cui nacquero, per es. immetterli nel canale filatelico ingannevolmente per
lucro, rappresenta una frode perseguibile penalmente soltanto su azione legale
privata. La riproduzione di francobolli falsi correnti allo scopo di immetterli
nel mercato filatelico o postale per frodare la Posta è invece una truffa grave
pareggiata a quella di produrre moneta falsa ed è quindi perseguita d’ufficio. IMMAGINE
– Sostantivo - Aspetto idealizzato di un corpo o di una persona ma anche una
figura, il profilo di qualcosa o di qualcuno, specialmente di personaggi famosi
ritratti lateralmente o di tre quarti, nelle loro forme essenziali. Sui
francobolli italiani l'immagine di profilo o appena ruotata dei sovrani era
tradizionale nel periodo classico e tutte le emissioni precedenti il 1910 la
riportano con impressioni a secco o a stampa. L’immagine non è la fotografia del
personaggio, ma il disegno dei suoi tratti somatici caratteristici, riprodotti
in modo tale da permetterne sempre il riconoscimento. La parola immagine in
filatelia viene utilizzata anche per indicare i soggetti di molte vignette
filateliche anche se non riproducono un busto o un volto : nel recente la parola
ha assunto perciò un significato più generico, riferibile a qualsiasi soggetto,
specialmente se il disegno esprime un concetto astratto (p.es. libertà, amicizia
ecc.). Sui cataloghi filatelici il riferimento più diretto a francobolli
italiani si trova però nel periodo antico e classico in relazione a francobolli
con il ritratto di sovrani in qualche caso con "immagine capovolta", quando
cioè, per motivi di cattiva impostazione delle macchine da stampa, fu effettuato
l'errore di immettere uno o più fogli capovolti in uno dei passaggi della
lavorazione. Gli esemplari così prodotti sono rari e di buon valore commerciale
tanto da interessare anche i falsari filatelici che nel tempo hanno approfittato
dell'esistenza di resti di stamperia per produrre immagini capovolte postume,
dal difficile riconoscimento. IMMERSIONE
– Sostantivo - Operazione che si compie quando un oggetto o un essere vivente
vengono immersi in un liquido. I francobolli vengono spesso immersi in liquidi
per ottenere qualche risultato utile al collezionismo : sono ad esempio immersi
in acqua tiepida e per breve tempo i francobolli su frammento di carta per
staccarli o a cui vuol essere eliminata la gomma per una conservazione più
sicura. L'operazione è estremamente semplice ma nasconde alcune insidie a cui
bisogna porre una certa attenzione. Le immersioni a questi scopi devono essere
sempre brevi, specialmente se all'acqua è stata addizionata una piccola quantità
di sbiancanti ottici per ottenere col lavaggio non solo il recupero ma anche una
pulizia del pezzo. Lo sbiancante ottico più comunemente utilizzato è la
varechina per uso domestico (Vedi “ipoclorito”) che deve essere aggiunta
all'acqua fredda o tiepida nella proporzione di un cucchiaio, o poco più, per
litro d'acqua. Dopo il distacco, i francobolli immersi nel liquido suddetto,
devono essere sciacquati in acqua corrente prima di metterli ad asciugare.
Quantità superiori di varechina rispetto alle proporzioni suggerite, possono,
in relazione al tempo di immersione, provocare danni irreversibili al materiale
(scolorimento, abbattimento della fluorescenza, indebolimento dell'impasto
cartaceo ecc. ecc.). Immersioni in liquidi alcolici dei francobolli provocano
rapide ed irreversibili variazioni di molti colori e l'abbattimento della
fluorescenza di superficie. Immersioni anche veloci in acetone, in genere
mantengono i colori ma eliminano la fluorescenza. Immersioni in benzina
rettificata non servono per il distacco dalla carta, ma solo per l'accertamento
delle caratteristiche di trasparenza dell'esemplare (Filigrana, difetti ecc.).
In pochissimi casi, tutti riferibili al periodo antico, l'acqua pura o
leggermente addizionata di sbiancanti ottici, scolora i francobolli stampati
con colori anilinici. In rari casi l'acqua non serve per staccare i francobolli
da supporti cartacei poiché talvolta nel passato fu utilizzata un tipo di gomma
con solvente diverso dall'acqua. In qualsiasi caso, se risulta necessario
immergere francobolli rari e/o sconosciuti in liquidi, è bene compiere
immersioni di prova, sempre piuttosto brevi e controllare sempre il materiale
emerso con esemplari di confronto non trattati. L’immersione di francobolli
applicati su carte colorate devono sempre essere brevissime con l’accorgimento
di mantenere i francobolli a pelo d’acqua con la vignetta, umida o quasi
asciutta rivolta in alto per evitare che il colore della carta si trasferisca irreversibilmente nella carta dell’esemplare che si vuole recuperare. IMMUNITA'
-
Sostantivo - Prerogativa di alcune categorie di persone o cose che per diritto
acquisito o naturalmente non sottostanno ad alcune regole. In medicina, p.es.,
le vaccinazioni creano immunità contro alcune le malattie e in politica i
Parlamentari hanno l'immunità dall'arresto, salvo se colti in flagranza di
reato. Anche nei servizi postali esiste una sorta di immunità riservata ad
alcune corrispondenze se immesse in canali che evitano i controlli censori e il
rispetto delle tariffe. Si tratta per esempio degli invii in valigia diplomatica
che viaggiano senza affrancature e passano frontiere e luoghi senza esser
nemmeno visionate dagli uffici di scambio o di controllo. La valigia diplomatica
in genere è accompagnata da funzionari del Ministero degli Esteri che la
trasportano personalmente, ma accade spesso che viaggi senza accompagnamento ed
ha perciò particolare cura e riguardo da parte di tutti i funzionari postali
che la maneggiano. Le corrispondenze immuni da controlli e da tariffe, dirette
ai Ministeri degli esteri dalle rappresentanze italiane all' estero, sono
riconoscibili perché portano particolari bolli (fino al 1998 gli ovali di
franchigia) ed altre scritte (Valigia, Valise, ecc.) e possono essere immesse
nel canale pubblico, fino al 1998 con tassa a carico del destinatario e dal 1998
con affrancatura completa e regolare a carico del Ministero degli esteri dopo
esser giunte sul territorio italiano. Il collezionismo storico postale ricerca
attivamente questo tipo di invii, piuttosto rari e quindi di discreto valore
economico. IMPASTO
– Sostantivo - Massa di materiali e sostanze triturate e sminuzzate di vario
genere tra loro miscelate in modo omogeneo, di consistenza fluida e malleabile,
ma non liquida, adatta a prendere forme diverse se immessa in stampi o vasche e
fatta essiccare in vari e diversi processi in relazione allo scopo per cui fu
prodotta. Gli impasti devono esser realizzati con materiali ridotti in polvere o
con materiali sbriciolati di varia dimensione e impastati con liquidi. Nel caso
che interessa la filatelia e la posta, l'impasto di maggiore interesse è quello
che produce la carta per scrivere e la carta per realizzare i francobolli.(Vedi
"Carta"). Gli impasti per realizzare carta valore sono stati prodotti
in Italia da cartiere di proprietà dello Stato (Foggia, Fabriano)fino al 2000,
e da questa data di proprietà del Poligrafico dello Stato divenuto “SpA”,
che utilizzano materiali pregiati come il Cotone (carte filigranate) e polvere
di silice a grana fine e semifine di grande costanza dimensionale (carte
patinate). Negli impasti per realizzare carte filigranate, è utilizzata
cellulosa finemente sfibrata addizionata a liquidi acquosi collanti e a
luminofori per rendere la carta fluorescente ; in quelle patinate, cellulosa
sfibrata, polveri silicee omogenee a grana fine e semifine, liquidi acquosi
collanti e, dopo aver realizzato la carta in fogli sottili, la si spalma
monolateralmente con una vernice trasparente, contenente luminofori per rendere
fluorescente una sola delle due superfici (quella da stampare) dei fogli. Gli
impasti cartacei vengono realizzati in vasche molto capaci e rimescolati per
molto tempo al fine di miscelare perfettamente i componenti e distribuirli
equamente in tutto il volume. Successivamente estratti dalle vasche, gli impasti
vengono schiacciati ed essiccati in strisce sottili a mezzo di laminatoi, fino a
divenire un solo foglio continuo stretto e lungo di carta, avvolto in bobine.
Dalla buona scelta dei componenti degli impasti cartacei dipende la qualità
della carta ed il tipo di utilizzazione che se ne vuol fare. La grana delle
polveri silicee immesse nella carta patinata vincola ad esempio la possibilità
della penetrazione degli inchiostri di stampa e di bollatura e quindi la
produzione di francobolli di buona qualità, non facilmente truccabili o anche
soltanto non recuperabili dopo il primo uso.
IMPECCABILE
–
Aggettivo – Si riferisce a cose, persone o comportamenti senza difetti. In
filatelia è spesso utilizzato sui cataloghi d'asta per indicare un tipo di
qualità del materiale offerto. Qualità impeccabile indica che il materiale è
senza difetti, che è particolarmente indicato al collezionismo dei perfezionisti
e che non è attaccabile dalla benché minima critica. IMPERCETTIBILE
–
Aggettivo – Riferibile a qualità o difetti appena percettibili e che
indica quindi una caratteristica talmente minuscola ed insignificante che spesso
sfugge ai sensi di un osservatore attento. In filatelia si usa spesso per i
francobolli nuovi precedentemente linguellati a cui è stata tolta la linguella
con tale accuratezza da mostrare infinitesimi danni alla gomma (impercettibile
traccia di linguella), visibili solo con mezzi strumentali o con un esame ottico
particolarmente accurato. IMPERFETTO/A
–
Aggettivo – Riferibile a cose, soggetti, comportamenti ecc. non perfetti. In
filatelia viene spesso connesso a qualche caratteristica dei francobolli che
presentano qualche piccolo difetto. In letteratura o sui cataloghi di vendita la
"dentellatura imperfetta" se non ben descritta, può far intendere difetti di
diversa entità : ad esempio denti corti, arrotondati o mancanti divenuti tali
per difetto di fabbricazione o per malaccorta separazione e conservazione degli
esemplari. Ciò vale anche per altre caratteristiche fisiche degli esemplari. In
qualsiasi caso gli esemplari con qualche caratteristica imperfetta, se non molto
rari, sono da scartare in favore di equivalenti perfetti. In filatelia la
qualità e la perfezione pagano sempre bene mentre l'imperfezione, quasi sempre,
penalizza. IMPERFEZIONE
–
Sostantivo - Piccolo o piccolissimo difetto, in genere poco visibile,
provocato o di origine naturale, che può esser presente su oggetti e persone.
In filatelia i francobolli che possiedono qualche imperfezione nelle loro
caratteristiche fisiche sono molti : se il difetto è veramente modestissimo
(p.es. modesta scentratura, qualche dentello naturalmente corto, ecc.)
l'esemplare può esser considerato di media qualità e rientrare in quelli
collezionabili. Se invece l'imperfezione sta nelle caratteristiche di produzione
del francobollo, in relazione alla sua rarità ed importanza, l'esemplare può
essere comunque ricercato e di buon valore economico. Le imperfezioni di
produzione più vistose rendono infatti i francobolli di maggior pregio dei
normali (p.es. grandi scentrature). Imperfezioni originarie di dentellatura o di
centratura, specialmente in emissioni prodotte con dentellatori lineari, sono
considerate normali, ma equivalenti esemplari con dentellatura e centratura
migliore devono esser preferiti ed hanno un plusvalore riconosciuto anche dai
cataloghi. Se l'imperfezione è derivata da maldestre manipolazioni di
filatelisti, p.es. dentelli corti per separazioni affrettate, i francobolli sono
deprezzati e devono esser scartati in favore di altri con i dentelli di
lunghezza normale. IMPERIALE
–
Aggettivo - Nella filatelia italiana è stato sostantivato (l’Imperiale) per
dare il nome ad una importante emissione filatelica ordinaria definitiva del
periodo fascista. La serie "Imperiale" fu emessa il 21.4.1929 (22 esemplari per
la posta ordinaria + numerosissime emissioni di servizio + interi) ed ebbe vita
fino al luglio 1946. Da questa emissione sono derivate numerosi francobolli per
le colonie e le occupazioni + altre ancora, tra cui alcune leggermente
modificate (senza fasci) per un totale di oltre 600 francobolli ed interi).
Questa emissione ha marcato un'epoca : il suo tempo di validità rappresenta non
solo un periodo della storia italiana ma anche uno stile, un modo di concepire e
di produrre francobolli e di gestire la posta. Tra tutti i francobolli italiani
dalle origini fino al 2000, il 50 c. della serie Imperiale è l’esemplare più
comune e più utilizzato di tutti i tempi. IMPORRE
–
Verbo - Il significato indiretto che interessa questa trattazione è
relativo all’imposizione delle tariffe postali che sono "imposte",
ossia obbligatorie, per usufruire dei servizi relativi. In questo senso significa
"far accettare" o meglio "costringere" ad un pagamento
stabilito dalla legge, per ottenere un servizio che dovrebbe sempre essere, come
la tariffazione, qualitativamente costante. Ciò in contrapposizione al concetto
di servizio postale gratuito in nome dell’utilità pubblica che offre, della
cultura che promuove e della necessità crescente di comunicazioni che urgono
per la crescita della nazione. IMPORTO
–
Sostantivo - Sinonimo di "ammontare o somma in denaro", ossia del costo
complessivo di uno o più acquisti, o anche di uno o più servizi, come quelli
postali. Ad es. l'importo di spedizione di una raccomandata è la somma del porto
semplice più il diritto di raccomandazione. IMPOSIZIONE
-
Sostantivo - L'atto di imporre o l’obbligo di fare o non fare qualcosa.
In campo postale, le imposizioni sono numerose e mascherano normalmente
degli imperativi strategici o di servizio del sistema. Ad es. col nuovo regime
postale iniziato tra il 1997 e il 1998 l’affrancatura è divenuta obbligatoria
(altrimenti l’invio viene distrutto). Mai come in questi ultimi anni se le
norme postali non vengono esaudite, i servizi non vengono espletati e gli invii
spesso non viaggiano, mentre precedentemente al 1998 le norme erano più
elastiche poiché anche gli invii irregolari venivano comunque portati a destino
ed era sufficiente il pagamento di una tassa per regolarizzarli. (vedi anche
"Imporre", "Obbligare", "Imposta"). IMPOSSIBILE
-
Aggettivo - Contrario di possibile. Nel linguaggio postale può essere
aggiunto in genere a sostantivi come inoltro, consegna, percorso, ecc.. Alcuni
bolli applicati sui frontespizi di corrispondenze contengono questa parola e
spiegano i motivi del disguido o della irregolarità del viaggio delle lettere su
cui sono applicati : per es. "restituita al mittente per impossibile inoltro"
applicato su corrispondenze immesse in buca, indirizzate in luoghi verso i quali
non c'è servizio o per i quali il servizio è impedito o sospeso per eventi
straordinari come guerre, alluvioni o altro. IMPOSTA
-
Aggettivo e sostantivo - Come aggettivo femminile deriva
da "Imporre" e si collega a sostantivi per indicare che si tratta di
imposizioni. Come sostantivo significa "tassa" o "tributo"
richiesto in genere dallo Stato o dell'autorità competente in qualche materia
pubblica. La tassazione postale, quando esisteva, non era una vera e propria
"tassa" ma una multa per non aver rispettato le regole o le tariffe
correnti. In qualsiasi caso le tariffe postali sono in realtà imposte
(aggettivo sinonimo di obbligatorie), ma non sono “imposte” (sostantivo,
sinonimo di tasse). IMPOSTARE
-
Verbo – Oltre ad indicare l’azione di porre le basi per risolvere un
problema, un tema o altro, in gergo postale comune indica l'azione di immettere
la posta in buca o di portarla all'ufficio postale per avviarne l'inoltro.
Sinonimo di "imbucare". IMPOSTAZIONE
–
Sostantivo - Deriva da impostare. Nel senso che ci interessa è l'atto di
immettere la posta in buca o anche, in un senso più lato, di consegnare
all'ufficio postale le lettere per il loro inoltro. In quest’ultimo
significato era parola frequentemente utilizzata che sta andando in disuso.
Aggregato a “Buca” (buca d’impostazione) ancora oggi indica
specificatamente la buca delle lettere in cui si devono immettere le
corrispondenze sulla pubblica via. IMPRESSIONE
– Sostantivo – Oltre ad altri significati che non interessano questa
trattazione, in filatelia indica il segno lasciato da una compressione di
qualsiasi tipo, spesso usata al posto di "impronta". In letteratura filatelica,
si utilizza talvolta per indicare più elegantemente e più genericamente la
"stampa" dei francobolli o la traccia delle bollature. La frase "francobollo con
doppia impressione" sta ad indicare un esemplare che ha subito due volte il
processo di stampa (o di sovrastampa), e che perciò mostra in genere molto
vicine, due impronte o stampe identiche ma separate. (vedi "Imprimere", e
"Impronta"). IMPRIMERE
–
Verbo - Sinonimo di Stampare, ma più esattamente premere una matrice su una
superficie per lasciare una impronta inchiostrata o a secco. Vocabolo dai
significati anche più lati specialmente se si pensa al significato figurato
dato dal mondo anglosassone e dal mondo scientifico al concetto
di "marcatura genetica e/o caratteriale" (imprinting). In
letteratura filatelica è molto spesso utilizzato per significare
"Stampare" con qualsiasi tipo di stampa, ivi comprese le stampe in
rilievo o a
secco. IMPRONTA
–
Sostantivo - Segno lasciato da un corpo premuto fortemente su una
superficie. Parola anche utilizzata in senso figurato per indicare il segno
lasciato da idee di alcune persone nella formazione del carattere di altre. In
filatelia la parola indica oltre alle tracce degli inchiostri lasciate da un
qualsiasi sistema di stampa, anche il risultato dell’applicazione dei bolli su
francobolli, posta e carta, distinguendo il timbro, l’oggetto con cui si
imprimono i bolli, dalla sua impronta che è appunto la riproduzione delle
scritte e delle diciture contenute in negativo nei timbri. (vedi “Imprimere”,
“impressione” e simili). IMPROPRIO/A – Aggettivo - Indica un'inesattezza e un'imprecisione nel significato dei sostantivi a cui viene connesso. “Parole improprie” sono ad esempio parole inadatte ed imperfette per esprimere con precisione un concetto. In storia postale viene connesso a numerosi soggetti tra cui p.es. francobollo o tariffa (“Francobollo o tariffa improprio/a”) che indicano l'applicazione di un francobollo o di una tariffa su un oggetto postale che ne richiedevano un altro/a. Ad esempio "Stampe a tariffa ridotta" per spedire un libro è sempre stata una comune improprietà di termini poiché anche quando esisteva la tariffa stampe, gli stampati non ammettevano tariffa ridotta. La tariffa in questo caso era "Libri a tariffa ridotta" che avevano sia per gli Editori che per speditori di seconda mano normativa propria. Altro caso frequente di tariffa impropria fino al 1999 era l'invio di circolari firmate e datate che per la normativa postale del tempo, dovevano esser considerate lettere aperte e non stampe. In molti casi del passato anche l’applicazione di alcuni francobolli deve esser considerata impropria : si tratta ad esempio dell’uso di francobolli di servizio in affrancature ordinarie in periodi normali e non di emergenza, come ad esempio l’impiego di francobolli per espresso e per posta aerea su lettere ordinarie. In similitudine anche l’uso di francobolli ordinari utilizzati dalle Poste stesse come segnatasse. A partire dal 1999 con l’eliminazione di molti tipi di francobolli e con una nuova sistemazione degli oggetti postali, la maggior parte degli usi impropri di francobolli è stata eliminata. IMPUNITA'
–
Sostantivo - Esenzione da una pena. Vocabolo di raro uso filatelico e
postale ma qui ricordato sopratutto perché può indicare un errato intendimento
delle norme sulla franchigia tra Enti che ne avevano diritto ed Enti che non lo
possedevano (e viceversa) prima dell’eliminazione della franchigia (1998).
Infatti, insieme ad un errato modo di agire di molti uffici postali, instaurò
per molti decenni, specialmente del periodo repubblicano, la prassi di non far
pagare molte tassazioni postali a enti che non possedevano la franchigia (p.es.
i comuni), rendendo attiva una sorta di inesistente impunità. L'inutilità di
far passare da una cassa pubblica all'altra cifre spesso irrisorie e le
difficoltà pratiche di sborsare piccole cifre negli uffici di ricevimento della
posta in grandi enti, rese spesso impossibile l'esazione di tasse postali su
corrispondenze con tassa a carico e di conseguenza fu molto spesso applicata una
specie di impunità sulla tassazione postale. E' anche il caso di numerose
irregolarità tariffarie perpetrate da cittadini che scrivono a grandi enti
pubblici e parapubblici che non affrancano o sottoaffrancano i loro invii. Il più
noto caso di questo tipo è sempre stato quello della spedizione delle cartoline
dei concorsi indetti dalla Radiotelevisione italiana che ha sempre ricevuto
milioni di cartoline in buona parte sottoaffrancate, mal affrancate o in frode e
che non poteva certamente tenere un conto aperto con le Poste per il pagamento
di tasse relative ad irregolarità tariffarie commesse da altri. Anche in questo
caso dal 1999 le Poste Italiane hanno posto rimedio perché gli invii male o non
affrancati vengono distrutti prima di giungere al destinatario ed i concorsi
sono stati modificati in una sorta di lotteria telefonica. INCAMMINATA
–
Aggettivo – Derivato dal verbo incamminare, incamminarsi. Nei secoli
scorsi fu spesso utilizzato al femminile perché connesso direttamente o in
sottinteso con la parola “lettera” (invio postale). Le “lettere
incamminate” erano quelle che venivano accettate in periodo prefilatelico
(1600/1700), in assenza di servizi postali organizzati e stabili, da persone che
conoscevano percorsi e istradamenti per farle giungere a destino utilizzando
corrieri e occasioni particolari. Queste persone erano denominati Forward o
commissionieri postali, avevano dei recapiti al centro di alcune importanti città
e avevano relazione con corrieri e colleghi esistenti in altri luoghi con i
quali effettuavano professionalmente traffici postali anche sulle lunghe
distanze. Costoro conoscevano in parte anche i costi del trasporto e quindi
facevano pagare il porto delle lettere interamente per trasporti brevi e per
quanto conoscevano sulle lunghe tratte, trattenendo un proprio guadagno. I
forward anticiparono la formazione delle prime amministrazioni postali pubbliche
e crearono tra il 1600 ed il 1850 una rete postale che copriva buona parte
dell’Europa e dell’Asia minore. Molti siglavano le lettere accettate con dei
bolli personalizzati, ma altri, specialmente nel primo periodo di formazione
della rete, scrivevano di pugno al verso delle lettere, la frase “incamminata
da ……” (ovviamente riferendosi alla lettera) in modo da farsi conoscere e
da crearsi una affidabilità. Le lettere prefilateliche che riportano questa
scritta o una dicitura simile al verso non sono comuni, hanno un buon valore
economico e stanno alla base della storia e della formazione dei sistemi postali
pubblici iniziali.
INCARTAMENTO
–
Sostantivo - Complesso di atti e documenti relativi ad un affare o ad una
persona. In un significato riduttivo di tipo burocratico è un semplice dossier o
anche un fascicolo contenente carte. Gli incartamenti filatelici sono per molti
collezionisti una raccolta di dati, di informazioni, figure ed appunti su un
argomento ristretto dello scibile filatelico che servono per studiarlo a fondo. INCASELLARE
–
Verbo - Introdurre oggetti, cose, dati ecc. in apposite caselle, intendendo
per caselle dei piccoli box, spazi, scatole ecc. di un mobile o anche di un
contenitore informatico o ancora all’interno di un tabulato. In gergo postale
ha alcuni precisi significati e da perfino il nome ad un cliente postale: per
qualsiasi sistema postale, la posta in arrivo per esser distribuita deve essere
inizialmente divisa, o meglio ripartita all’interno di un casellario, ossia di
un grande mobile suddiviso in comparti aperti negli stabilimenti di ricevimento
della posta in cui i ripartitori, impiegati postali specializzati, spesso
aiutati da macchinari e da indicazioni contenute nell’indirizzo dei
destinatari (p. es. il Cap), introducono le corrispondenze arrivate. In questa
fase i ripartitori “incasellano” le corrispondenze in una delle caselle, o
un box, corrispondente ad una zona ristretta del territorio per affidare a
ciascun portalettere la posta in arrivo. Una delle caselle di questo mobile è
assegnata ai “casellisti” ossia ad alcuni clienti postali che si servono di
un indirizzo presso le Poste stesse per ricevere la propria posta e che pagano
per usufruire del servizio delle Caselle Postali, dette anche semplicemente
“C.P.”, un abbonamento a tempo. Le caselle postali vere e proprie sono delle
piccole scatole numerate e chiuse, contenute in un altro mobile, in genere
metallico, giacente nei principali uffici postali aperti al pubblico, apribili
da due lati, con uno sportello
riservato alle poste per introdurre la posta in arrivo ed un altro per
consentire al “casellista” di ritirare la posta ricevuta. Il pagamento della
Casella Postale (C.P.) consente al casellista di possedere in esclusiva una
chiave che permette di aprire il box numerato a lui assegnato. (vedi anche
“casella”, “Ripartitore”, “casellista” ecc.) INCENERIRE
–
Verbo - Bruciare col fuoco cose e oggetti per farli divenire cenere. Sistema
per far scomparire totalmente cose con un mezzo sicuramente distruttivo che non
ammette recupero. L'incenerimento è talvolta usato dalle strutture pubbliche per
eliminare sostanze e cose pericolose (droga, stupefacenti, tabacco ecc.), ma
anche le Amministrazioni postali hanno talvolta usato questo mezzo per eliminare
segretamente documenti riservati e pubblicamente eccedenze filateliche per
evitare di modificare sostanzialmente il valore di alcune emissioni filateliche
superate dal tempo (Vedi S. Marino 1983) se immesse sul mercato a prezzi di
liquidazione. Altre volte, le Poste Italiane hanno emesso francobolli da
consumare in un periodo stabilito, dopo il quale l'eccedenza invenduta doveva
esser incenerita. E' ad es. il caso del primo foglietto italiano (emissione
1985) le cui rimanenze dopo l’esposizione mondiale di Roma del 1985, con
dichiarazione notarile ed atto pubblico è stato bruciato pubblicamente.
Ricordiamo anche il caso del francobollo Pro alluvionati del 1995, mentre altri
casi (Genova 1992) l’incenerimento pubblico promesso non è potuto avvenire per
cause indipendenti dalle Poste (per un’alluvione). INCETTA
–
Sostantivo - Sinonimo di "raccolta" e di “accaparramento”
effettuati pubblicamente o nascostamente, spesso in poco tempo, di oggetti in
quantità, a scopo di lucro. In filatelia l'incetta di francobolli di un qualche
tipo e di alcune emissioni o di posta di un certo periodo effettuata da
importanti investitori può influire sensibilmente sul mercato filatelico e sui
valori di catalogo. Incette a scopo commerciale si sono verificate nel passato
su alcuni francobolli di buon valore di catalogo, come ad esempio il Gronchi
Rosa, ma sono state anche effettuate su alcuni bassi tagli di serie di medio
valore e di scarsa rarità ma che influivano sulle vendite delle serie complete.
In relazione alla posta, qualche anno fa fu effettuata anche l’incetta di
molto materiale italiano del periodo 1944/46 che tempo dopo è tornato sul
mercato in veste speculativa. (Vedi anche prefilatelia antica) In altri settori
commerciali l’incetta come accaparramento è perseguita dalla legge ma nella
filatelia, non esistendo regole in proposito, permette ad alcune persone di
condizionare il mercato di alcune emissioni e di posta di particolari periodi
storici. I filatelisti specializzati possono esser definiti bonariamente degli
incettatori poiché quando nasce in loro l'interesse per qualche emissione, nel
giro di poco tempo, rastrellano tutto il materiale disponibile che scompare in
genere per lunghi periodi dal mercato. In questi casi può accadere che del materiale comune o dimenticato, possa
diventare rapidamente più raro, più costoso ed oggetto di speculazione. INCHIOSTRO
– Sostantivo – Composto liquido molto fluido dagli infiniti colori,
impiegato per scrivere e per la stampa. E’ un prodotto chimico realizzato
secondo varie formule adeguate alle tecnologie del momento storico in cui fu
utilizzato che ha sempre posto in combinazione pigmenti colorati con liquidi o
solventi ed altre sostanze a rapida essiccazione che lasciano traccia sui
supporti più svariati, la carta in primo luogo. Gli inchiostri possono essere
delebili o indelebili, in relazione alla loro resistenza alla cancellazione
(esiste sempre un limite all'indelebilità), simpatici (se sono incolori e si
rendono visibili dopo un trattamento fisico come calore o umidità),
idrosolubili, alcool solubili, oleosolubili ecc. in relazione al solvente che fu
utilizzato per renderli pastosi o liquidi, ed anche lucidi od opachi in
relazione ad alcuni addittivi immessi nella formula. L'inchiostro nero o bruno
utilizzato prevalentemente sulla carta delle lettere dei secoli passati è un
liquido acquoso contenente una sospensione di nero fumo, albume d'uovo e piccole
quantità di acidi per renderli brillanti. L’addizione di quantità eccessive
di acido solforico per rendere lucida e brillante la scrittura, tanto più
distruttivo quanto più è diluito, è oggi divenuto un problema per coloro che
conservano le lettere ed i documenti scritti con questi inchiostri, poiché gli
ambienti di conservazione resi umidi ed acidi dalla polluzione ambientale
moderna, provoca una reazione chimica ritardata che distrugge la cellulosa
laddove c'è il segno scritto, perforando la carta. I
pigmenti, che sono alla base dei colori degli inchiostri e delle tinture, nel
passato sono stati ottenuti da materiali naturali ma a partire dalla metà del
secolo scorso, a causa degli alti costi di produzione dei coloranti naturali,
sono stati prodotti artificialmente attraverso il lavoro della chimica. Ciò ha
favorito l’economia della stampa ed ha creato inchiostri sempre più
specializzati e adatti ai diversi tipi di stampa esistenti.
Gli
inchiostri per la stampa dei francobolli sono molto pregiati e costosi poiché devono possedere caratteristiche di durata e di stabilità tipiche della
produzione delle carte valore che altri inchiostri per altre produzioni non
richiedono. La possibilità che i francobolli siano modificati nei loro colori
da filatelisti a caccia di varietà, seppur esistente, è assai difficile da
realizzare, poiché se il viraggio del colore modifica l’aspetto del
francobollo, contemporaneamente viene intaccato qualche altro elemento primario
dell’esemplare (p.es. carta e fluorescenza) e quindi l'inganno viene
facilmente scoperto. Oltre a diversi composti chimici liquidi o vaporizzati
(vedi lavaggio a secco di abiti in cui sono stati dimenticati alcuni esemplari o
lavaggi con forti quantità di ipoclorito di sodio), artificiosamente impiegati,
in cui i francobolli possono essere immersi, il viraggio di colore di molti
francobolli può verificarsi naturalmente in conseguenza ad una lunga
l’esposizione degli esemplari a luce naturale solare intensa (4500 °K).
Questo fenomeno di fotochimica oltre che artificialmente, può derivare da
operazioni casuali e involontarie che creano senza volerlo delle false varietà
filateliche e che richiedono il lavoro di specialisti per il loro
riconoscimento. Questo “incidente”, si verifica più spesso e più
facilmente in francobolli e su carte stampate nella cui produzione sono stati
impiegati pigmenti di bassa qualità e stabilità.
INCIDENTE
–
Sostantivo - Fatto improvviso e non prevedibile che interrompe bruscamente
il flusso naturale delle cose e degli avvenimenti. In molti casi purtroppo è
infausto perché modifica sensibilmente le previsioni e spesso coincide con un
guaio o con un sinistro. Anche le produzioni filateliche ed il movimento della
posta subiscono incidenti : in questi casi dagli incidenti nella produzione
filatelica nascono esemplari imperfetti o diversi dal francobollo tipo (vedi
varietà, imperfezioni ecc.) e da incidenti nella gestione della posta derivano
ritardi nelle consegne o danneggiamenti o distruzione degli invii. La posta cosi
detta "incidentata", se l’incidente non l’ha distrutta, spesso
porta su di se i segni dell'incidente e perciò può esser facilmente
riconosciuta. Dato che le Amministrazioni postali sono responsabili
dell’integrità degli invii, devono giustificare il danno e quindi spesso
marcano con bolli appositi o accompagnano con particolari comunicazioni
queste corrispondenze per spiegare l’incidente (in genere di forza maggiore)
che l'ha modificata. Nel passato sono nati e stati applicati numerosi e diversi
bolli lineari inventati in varie occasioni che spiegano il motivo o della caduta
accidentale dell'affrancatura (naufragio – immersione in acqua), della
cancellazione di alcuni segni (perdita delle scritte – presenza di macchie),
di strappi o di bruciature della carta ecc., che specificano, ad es.,
"Consegnata in questo stato poiché recuperata dall'incendio, dal
naufragio, dall'incidente aereo ecc." oppure "Ritardata per
.....". La posta così marcata è ricercata da una particolare
specializzazione del collezionismo ed ha sempre interessante valore economico.
(Vedi "Crash"). Da qualche anno in Italia l’impiego di
questi bolli è stato praticamente abbandonato in favore di comunicazioni
scritte imbustate in involucri chiusi dell’amministrazione postale, contenenti
anche la corrispondenza danneggiata, in quanto la maggior parte dei danni non è
più provocata da disgrazie che hanno coinvolto molte corrispondenze
contemporaneamente, ma da singoli incidenti di lavorazione dovuti a mal
funzionamento delle macchine o a difettosi imbustamenti dei clienti. INCISORE/INCISIONE
–
Sostantivi - Persona abile nell'incidere superfici dure (pietre, metalli,
legno, ecc.) per riportarci sopra disegni e scritte. L’incisione è il
prodotto del lavoro dell’incisore ed è la creazione di un disegno artistico,
rigando e scalfendo con grande abilità delle superfici dure ; viene realizzata
con diversi e speciali scalpelli, sgorbie, bulini e altri strumenti adatti ad
intaccare e graffiare con piccoli colpi di martello e con la pressione delle
mani anche i materiali più duri. Alcuni francobolli, per esser stampati su
carta hanno la necessità di un processo di progettazione e di preparazione in
cui uno degli iniziali passaggi fondamentali è l'incisione della vignetta
effettuata su una superficie metallica da un incisore, e successivamente da un
processo chimico. Inizialmente il francobollo viene disegnato da un bozzettista
grafico, poi dopo il vaglio dei diversi bozzetti nati per il progetto, uno dei
disegni, quello prescelto, viene consegnato ad un incisore che produce su una
superficie dura (acciaio, pietra ecc.) una incisione più fedele possibile del
disegno originale dalla quale vengono realizzate delle prove di stampa in
diversi colori per esaminare l'effetto grafico del progetto. Spesso il
disegnatore del bozzetto coincide con l'incisore, ma in moltissimi casi
l'incisore è persona diversa, specializzata solo nel riprodurre disegni su
superfici dure. Ad esempio, il francobollo ordinario d'Italia del 1906
denominato "Vittorio tipo Leoni" fu disegnato dal Sig. Nestore Leoni,
fu inciso dal Sig. Alberto Repettati e fu battezzato "Leoni" in onore
del disegnatore che lo inventò. Le tecniche di produzione dei francobolli
italiani hanno avuto nel tempo modifiche migliorative frequenti, ma l'opera dei
disegnatori da un lato e degli incisori dall'altro è rimasta integra fino ad
oggi sopratutto per i francobolli di maggior pregio grafico
(calcografici),mentre alcuni altri francobolli derivati da fotografie,
specialmente prodotti in rotocalco ed offset, grazie a tecniche di incisione
chimica, non hanno più la necessità dell'opera specializzata e diretta
dell'incisore. A parte l'incisione di tipo chimico che qui non interessa, la
bellezza di molti francobolli del passato sta nell'abilità dell'incisore che ha
saputo magistralmente riportare su pietra o su metallo i dettagli più minuti ed
essenziali voluti dal disegnatore. INCOLLARE
–
Verbo - Collegare fermamente frammenti, cose, oggetti tra di loro mediante
colle e collanti di diverso tipo, in relazione al tipo di materiali da unire. In
materia postale e filatelica il congiungere fermamente tra loro oggetti è quasi
sempre rivolto all’unione stabile di materiali cartacei che molto spesso
devono esser manipolati e toccati da persone e macchinari. E’ un’operazione
frequente che deve avere caratteristiche di semplicità, sicurezza ed igienicità.
Per questi motivi i collanti sono in genere idrosolubili, hanno origine naturale
(animale o vegetale), o, più recentemente, sono di tipo sintetico non
pericoloso alla manipolazione umana (ad es. non sono infiammabili e non sono
velenosi) (vedi Colla, Gomma ecc.). Incollare i francobolli alle buste in
piccola quantità anche umettandoli con la saliva è un’operazione frequente
priva di pericoli e di manovre complesse in quanto i componenti delle colle sono
stati scelti tra quelli più innocui per la salute umana. Attualmente
l’incollaggio dei francobolli e di molte etichette alle lettere è stata
facilitata con la preparazione di gomme autoadesive già applicate al verso dei
francobolli e carte, comunque anch’esse innocue per la salute umana, che non
presentano problemi pratici e migliorano decisamente l’igienicità
dell’operazione. Incollaggi possono esser necessari anche su altri oggetti
collezionistici come ad es. su buste e lettere danneggiate e strappate per
restaurale, ma devono essere, salvo che in casi eccezionali, di poco conto, poco
visibili e realizzati possibilmente con collanti coerenti col periodo del
materiale. Nel corso degli anni sono stati trovati francobolli nuovi in fogli
appena usciti dalla fabbricazione che presentano esemplari stampati su carta
strappata in fase di lavorazione ed incollata fortemente e stabilmente
sovrapponendo i margini della frattura o applicando strisce di carta adesiva. I
francobolli interessati dall’incollaggio effettuato in fase produttiva prima
della loro stampa sia su carta con margini sovrapposti, sia con l’aggiunta di
una carta adesiva, sono tra le più interessanti e preziose varietà occasionali
esistenti. Sono denominati francobolli su “carta ricongiunta”, in genere
sono classificati sui cataloghi, sono rari e di buon valore economico. INCOMPLETO/A
-
Aggettivo - In genere viene connesso a qualcosa o ad azioni che non sono
complete e mancanti di alcune parti. Nella maggior parte dei casi in filatelia
oggetti collezionistici incompleti vengono scartati (francobollo incompleto per
mancanza di qualche dente, posta incompleta per strappi ecc.) ma in qualche caso
l'incompletezza può divenire un pregio se vengono attuate correzioni e
modifiche adatte al completamento. E' il caso ad esempio delle Affrancature
incomplete che possono esser “aggiustate” in partenza con affrancature
complementari o, in arrivo (quando esisteva) con la tassazione, applicata
d'ufficio dalle Poste, aggiungendo un pregio all'invio postale. INCONSUETO/A
-
Aggettivo - Sinonimo di insolito, non comune, spesso usato nella letteratura
filatelica appunto per indicare qualche caratteristica di francobolli e posta
che non rientra nella normalità dei casi. "Affrancatura inconsueta" indica un
modo di affrontare la tariffa postale con esemplari non comuni o insoliti per il
periodo o per la combinazione di francobolli utilizzati. In genere una
caratteristica filatelica o storico postale inconsueta, rende il francobollo o
l'affrancatura più preziosa e quindi di maggior valore ed interesse, ma talvolta
non sempre inconsueto è indice di pregio perché induce al sospetto di una
costruzione o di una frode filatelica nascosta. Talvolta infatti accostamenti
insoliti di francobolli, la presenza di bolli applicati fuori epoca o di altri
segni inconsueti su corrispondenze coeve dimostrano di non essere originali e
sono delle realizzazioni postume realizzate per lucro. Il materiale insolito
richiede spesso una indagine storica che può portare allo scarto del pezzo
inizialmente molto apprezzato. INCREMENTO
–
Sostantivo - Sinonimo di aumento, sviluppo ecc. Sostantivo spesso utilizzato
anche in letteratura filatelica
per indicare una variazione in più di qualche parametro, misurabile con
qualche unità di misura. (incremento percentuale, tariffario, ponderale, ecc.). INDACO
–
Nome proprio - Colore che sta nella scala cromatica tra l'azzurro ed il
violetto. Colore freddo dalla lunghezza d'onda intorno ai 450 mm.. INDECIFRABILE
-
Aggettivo in genere accompagnato da parole connesse con lo scrivere o il
leggere. Un testo indecifrabile è scritto in caratteri cifrati o è talmente
mal scritto da non essere comprensibile. I caratteri cirillici, aramaici, gli
ideogrammi e altre scritte simili sono in genere indecifrabili per la cultura
del nostro mondo, ma possono divenire “decifrabili” utilizzando un
interprete o vocabolari specializzati. INDELEBILE
–
Aggettivo – Indica una caratteristica di colori, scritture, stampe, segni
ecc., che non sono cancellabili o lo sono in modestissima misura senza
distruggere o modificare il supporto su cui sono impressi. I colori ed i disegni
dei francobolli, nonché gli inchiostri utilizzati per applicare i bolli
postali, sono e si dicono indelebili poiché i normali mezzi chimici disponibili
nelle case e negli uffici non riescono a cancellarli senza interferire col
supporto su cui furono impressi. E bene comunque sapere che se con mezzi normali
i francobolli sono considerati indelebili, con mezzi speciali possono divenire
delebili ossia cancellabili. In molti casi colori, scritte e segni sui
francobolli possono essere modificati anche con mezzi chimici e fisici comuni
(reagenti, luce laser e solare), ma solo in casi straordinari (dipende dagli
inchiostri impiegati) possono divenire completamente delebili. La cancellazione
con mezzi fisici demolitivi, come l'abrasione, non interessa il problema della delebilita'. INDENNITA'
– Sostantivo – Nel significato che interessa questa trattazione è un
risarcimento di danni subiti per riconosciuta colpa altrui. E' un pagamento in
denaro riconosciuto dalla legge, corrisposto ai danneggiati in quantità fissa
in relazione a specifiche categorie di danni, o variabile in relazione ad un
giudizio stabilito dai tribunali civili e penali nei casi non specificamente
previsti da norme. Per i danni o perdite subiti dalle corrispondenze trasportate
per incuria dell'amministrazione postale pubblica, esistono dei rimborsi
stabiliti e quantificati a tabella: la scomparsa o la rottura di corrispondenze
ordinarie non ha rimborso, la perdita di Raccomandate da diritto ad un rimborso
equivalente alla tariffa di affrancatura, mentre quella delle Assicurate ammette
la restituzione da parte delle Poste dell'ammontare dichiarato sull'involucro
con apposita ed obbligatoria dichiarazione. I rimborsi delle mancate consegne o
dei danni sulle corrispondenze pregiate si ottengono dalle Poste Italiane in
tempi lunghi, dopo lenti accertamenti e dopo aver effettuato precise denunce su
appositi moduli a disposizione della clientela, esibendo la ricevuta del
modulario di accettazione stilato al momento della consegna dell'invio agli
sportelli postali e dimostrando la mancata firma di ricevimento. È inoltre
necessario in caso di perdita di assicurate, o del materiale in esse contenuto,
dimostrare che il valore in esse rinchiuso corrispondeva esattamente alla
dichiarazione scritta sugli involucri.
INDENNIZZO – Sostantivo - E' la somma corrisposta quale indennità per danni subiti per colpa altrui. In gergo comune le parole indennizzo ed indennità tendono a confondere i loro significati, ma in realtà la differenza esiste essendo la prima il riconoscimento al diritto di ricevere una somma, la seconda l'ammontare della somma riconosciuta . INDIRIZZARE
–
Verbo -
Scrivere l'indirizzo del destinatario sugli invii postali, operazione necessaria
affinché l'oggetto postale, in qualsiasi modo affidato alle Poste, possa
giungere a destinazione. L'inoltro in buca di lettere senza l'indirizzo e senza
gli estremi del mittente al retro, provoca l'eliminazione dell'invio dalle
giacenze postali. In qualche caso, specialmente nel passato gli invii senza
indirizzo casualmente immessi in buca (non quelli accettati agli sportelli)
venivano rimessi ai mittenti se gli estremi erano scritti al retro o se la carta
era intestata. Malgrado l'ovvietà, per le Poste e per i contraenti postali la
perdita di comunicazioni scritte per mancanza o per errori di indirizzo è ancora
frequente ed è spesso irrisolvibile perché il tempo e la meccanizzazione postale
non ammettono più perdite di tempo nella ricerca dei mittenti. (vedi
"Indirizzo"). INDIRIZZO
–
Sostantivo - Elemento fondamentale e necessario per la trasmissione della
posta che permette di individuare i mittenti ed i destinatari degli scambi
postali. L'indirizzo del destinatario, specialmente se abitante in una grande
città, deve essere attualmente il più completo possibile e non approssimato
come accadeva nel lontano passato, e deve contenere non solo gli estremi della
persona o dell'ente a cui si spedisce, ma anche il codice postale esatto,
stabilito dal sistema pubblico, affinché le lettere possano ottenere un
trattamento rapido e sicuro. Anche la mancanza di precisi elementi distintivi
del destinatario provoca difficoltà nella consegna degli invii pregiati : ad
esempio una assicurata senza la specifica del nome di battesimo del destinatario
o se specificato solo con l'iniziale puntata, può impedirne l'accettazione o la
consegna e richiede il richiamo del possibile mittente o destinatario presso gli
uffici postali centrali per accertamenti e precisazioni. La mancanza del Cap o
errori nel suo riporto negli indirizzi, provoca disguidi postali dovuti a
maldirezione iniziale e ritardi nella consegna. Certamente i destinatari
residenti in centri piccoli e piccolissimi ben conosciuti dai portalettere e
dagli ufficiali postali, possono avere facilitazioni in questo senso, ma quelli
residenti in medi e grandi centri, ove i rapporti umani sono più difficili ed
incerti, la completezza dell'indirizzo è fondamentale sia per le Poste che per
i contraenti postali. Nel grande passato in cui la cultura era molto meno estesa
e coloro che leggevano e scrivevano erano pochi, gli indirizzi erano spesso
certi anche se fortemente incompleti. Citiamo ad esempio alcune lettere del 1600
in cui dopo il nome del destinatario si può leggere "Ibi Ubi" ossia
da consegnare "ovunque si trovi". Nel 1800 si poteva scrivere a molte
persone note abitanti anche in grandi città, senza altre indicazioni di Via,
quartiere ecc. con la quasi certezza di una consegna sicura. Quando esistono
omonimie note, sia in passato che oggi, nomi e destinazioni devono essere molto
dettagliate per evitare alle Poste errori di consegna. Nel caso di difficoltà
di consegna per indirizzo errato o incompleto, le Poste fino a pochi anni or
sono hanno applicato spesso sui frontespizi delle lettere le impronte di bolli
lineari a giustificazione dell'impossibile consegna e restituivano la spedizione
al mittente (se dichiarato) mentre dal 1999 quelle mancanti di dati precisi
vengono inviate al macero. Esiste quindi fino al 1999 tutta una gamma di bolli
lineari inventati dalla poste locali per indicare al mittente a cui veniva
restituito l'invio il motivo della mancata consegna ; queste lettere sono oggi
diventate oggetto di collezionismo specializzato. "Sconosciuto al
portalettere" "indirizzo non in elenco", "destinatario
sconosciuto" "indirizzo incompleto" ecc. sono le formule più
comuni delle impronte di questi bolli. Per ricordare un altro capitolo
importante di questa materia, forzatamente ridotta in questo contesto, è
necessario accennare al fatto che esistono nel lontano passato postale numerose
e ricercate lettere con indirizzi complessi, trasmesse di mano in mano e quindi
destinate successivamente a diverse persone per poter, alla fine, raggiungere il
destinatario. Sono le lettere accettate dai mediatori postali ossia dai Forward,
persone che si incaricavano, contro denaro, ad inoltrare lettere che dovevano
superare lunghe distanze e che perciò facevano la strada a tappe, con
trasportatori diversi, per giungere a destino. Tipiche sono in questo caso le
lettere trasportate dai Velociferi piemontesi e lombardi che riportavano
talvolta sull'indirizzo la sequenza delle destinazioni successive per
raggiungere l'obiettivo. Bolli di "Forward" e diciture manoscritte sui
trasportatori, sui mediatori postali e sui velociferi sono ricercate e preziose
per il collezionismo storico postale. Sempre dal lontano passato provengono
delle lettere senza alcun indirizzo o segnate con delle sigle o solo con disegni
che sicuramente giunsero a destino. Si tratta di lettere spedite da persone
molto note e destinate a persone altrettanto note che utilizzavano corrieri
espressi particolari ed esclusivi e che facevano una corsa postale mirata anche
per una sola lettera.
INFETTARE
–
Verbo - Trasmettere una malattia infettiva. Verbo di interesse
prevalentemente medico sanitario ma nel grande passato delle poste mondiali di
interesse storico postale perchè si pensava che le lettere giunte da luoghi
notoriamente colpiti da malattie infettive, potessero trasmetterle col solo
contatto diretto. In questi ormai lontani casi (gli ultimi in Italia ancora nel
1870) la posta veniva disinfettata, ossia trattata con sistemi empirici di
disinfezione, o veniva lasciate giacere in luoghi isolati per molto tempo
(Quarantena) prima di esser consegnate ai destinatari. (Vedi anche
"Disinfezione" e simili). Il verbo è tornato d’attualità
nell’ottobre 2001 quando negli USA, dopo l’attacco alle torri gemelle di
N.Y., il terrorismo interno o di origine islamica ha utilizzato la posta per
infettare con la spora dell’antrace persone e luoghi. Essendo in questo modo
state trasportate con le corrispondenze quantità notevoli di spore, la malattia
è stata realmente trasmessa e alcune decine di persone, tra cui molti impiegati
postali sono morti. In conseguenza le Poste statunitensi hanno attuato un
immediato e costoso piano di sterilizzazione (non di disinfezione) delle
corrispondenze sospette e il danno è stato quindi limitato ma rimane, da quel
momento, un costante stato di allarme contro gli attacchi biologici in quella
nazione ed in tutte quelle avanzate, compresa l’Italia, effettuati attraverso
la posta. Nel 2003 anche la Cina a causa della Sars (Sindrome Acuta Respiratoria
Severa) ha pensato che la posta potesse infettare persone e animali ed ha quindi
attuato un piano di sterilizzazione in 7 province dove la malattia ha ucciso
alcune centinaia di persone. Sia gli Usa che la Cina, con alcuni riflessi anche
in altri stati europei, ha marcato le buste sterilizzate con bolli speciali o le
ha confezionate in modo riconoscibile. Queste buste non sono comuni e sono
oggetto di collezionismo specializzato in continuazione di quello disinfettato
dei secoli passati. INFLAZIONE
–
Sostantivo - Aumento consistente del denaro circolante in una nazione che
provoca la svalutazione del potere di acquisto della moneta ed il rincaro dei
prezzi. L'indebitamento pubblico ed economie avventurose provocano normalmente
processi inflattivi in singole nazioni o anche in diverse nazioni
contemporaneamente. L'inflazione ha riflessi diretti ed immediati anche nella
tariffazione postale e nell'emissione di francobolli perché quelli esistenti
diventano via via inefficaci per pagare i porti. A questo proposito ricordiamo
la grande inflazione tedesca del 1923 che produsse francobolli dal facciale
miliardario nel giro di pochi mesi, le più lente inflazioni di molte nazioni
nel 1929 e ancora la caduta del potere di acquisto della Lira negli anni
’80/90 che ha prodotto in Italia numerosissime variazioni tariffarie nel giro
di pochi anni, con aumenti sensibili anche all'interno di soli 6 mesi. I
francobolli, che sono lo specchio della salute monetaria ed economica di una
nazione, permettono, anche senza conoscere la storia, di stabilire la durata di
periodi inflattivi, deflattivi o stabili. In Italia il francobollo è
particolarmente sensibile all'inflazione perché il costo della tariffa del
porto semplice delle lettere è uno dei componenti del "paniere",
ossia dei costi degli oggetti più sognificativi e sensibili per stabilire la
salute dell’economia nazionale. Malgrado ciò negli ultimi anni del secolo,
l’aumento delle tariffe postali in Italia non ha mai corrisposto realmente
all’incremento del tasso di inflazione sia in senso sfavorevole che favorevole
alle Poste. Specialmente dal 1997 in poi, dal momento dell’avviamento della
privatizzazione delle poste italiane, gli aumenti tariffari o non sono avvenuti
per volere governativo per non consentire un incremento troppo sensibile
dell’inflazione o sono avvenuti, su autorizzazione del parlamento, in modo
spropositato rispetto al tasso inflattivo reale e corrente. INFORMATICA
–
Nome proprio - Nuova scienza in enorme sviluppo attuale, specialmente nelle
nazioni più avanzate che utilizza le caratteristiche di alcuni materiali e la
matematica. Oltre ad uno sviluppo proprio, l'informatica permette un più rapido
avanzamento di tutte le altre scienze e di moltissime tecnologie in quanto
attraverso l'invenzione del Cip, del Bit, dei Microprocessori ed in genere
dell'Elettronica, ha consentito la costruzione e l'utilizzazione di calcolatori
e di computers per il lavoro, per la scienza e per il tempo libero. Gli attuali
Personal Computers, gli elaboratori di dati, le memorie informatiche, le Banche
dati, la Posta elettronica ed ibrida, Internet e altre applicazioni, hanno
facilitato e velocizzato il lavoro di infinite persone ed aziende di tutto il
mondo specialmente nel settore delle comunicazioni. Gli strumenti
dell'informatica permettono oltre ad una interattività sempre più utile al
lavoro ed all'avanzamento delle tecniche in tutte le altre arti e scienze, un
sensibile miglioramento della qualità della vita di chi li possiede. Le
prospettive dell'informatica sono ancora inimmaginabili ma per quanto interessa
la filatelia, sono enormi e in via di sviluppo. Cataloghi, archivi, collezioni,
statistiche ed ogni lavoro che può esser utile allo studio ed al commercio del
francobollo e della posta stanno entrando prepotentemente nei computers e nelle
case dei collezionisti ed è ormai attuale che anche lo scambio ed il mercato
filatelico tra semplici filatelici può esser effettuato con l'informatica e le
sue applicazioni (Internet). Anche se la filatelia pura può esser ancora
coltivata senza l’informatica è bene che i collezionisti, per modesti che
siano, si tengano aggiornati nel settore per poter avanzare con i tempi. Le
poste di tutto il mondo si sono ovviamente dovute adeguare e quindi da qualche
anno (dal 1995 in modo sistematico) anche gli sportelli postali e tutte le
operazioni delle nostre poste nazionali hanno iniziato a lavorare a mezzo di
reti informatiche, lettori ottici e computers tra loro collegati. Dal 2001 è
possibile la tracciatura delle corrispondenze pregiate, ossia il loro
ritrovamento per via informatica attraverso i codici a barre su di esse
applicati fin dalla partenza, ed è stato perfino adottato ed ampiamente
utilizzato un nuovo tipo di affrancatura digitale sia presso gli sportelli (Tp
Label) che presso i mittenti a casa loro (il Postebollo), accreditati alle
Poste. INFORMATIZZATO/A
- Aggettivo - Congiunto ad un sostantivo indica che quel soggetto (p.es. un
documento) è entrato in una banca dati o in un archivio computerizzato pubblico
o privato. In alcuni casi le banche dati sono collegate ad una rete informatica
e possono esser quindi consultate, viste, esaminate, lette, osservate,
analizzate ecc. sui computer di molte persone collegate per telefono (attraverso
i Modem) alla rete informatica comune. In altri casi l’informatizzazione è
personale e rimane limitata ad una o a poche persone. L'estrazione di dati o di
immagini da un archivio cartaceo come quelli filatelici e storico postali
tradizionali è certamente più difficile, faticoso e lungo di quanto può esser
fatto con un archivio informatizzato attrezzato di un programma dedicato. Oggi
si pensa che una grande parte della futura filatelia e storia postale sta nei computers dei filatelisti collegati fra loro ed in sistemi informatici
realizzati appositamente per lo studio e la letteratura filatelica. INFRAROSSO
–
Nome proprio - Radiazione compresa nel campo delle energie ad onda lunga,
superiori ai 700 nm. (nanometri). E' una radiazione invisibile all'occhio umano
appunto perché si trova nella scala delle energie al di sopra della vibrazione
del colore rosso (ultima radiazione della scala cromatica visibile) e che si
muove nello spazio con onde elettromagnetiche lunghe e lunghissime. Il Calore,
ad esempio, è una energia elettromagnetica che si trova nella gamma
dell'infrarosso. Tanto maggiore è la temperatura, tanto più lunga è l'onda
elettromagnetica con cui si trasferisce l'energia calorica. Come le energie
inferiori al violetto (Ultravioletto - UV), così quelle superiori al rosso,
possono essere utili alla filatelia per analizzare alcune caratteristiche di
posta e francobolli. Le Energie tra il Violetto ed il Rosso invece sono visibili
(Colori dell'arcobaleno) e quindi possono essere analizzate a vista diretta,
senza strumenti che colpiscano l'oggetto con radiazioni superiori o inferiori e
senza strumenti lettori che recepiscano emissioni di risposta non visibili
all'occhio umano. L'infrarosso
può essere utile nell'esame di francobolli e di posta disponendo di strumenti
appositi (emittori di raggi infrarossi diretti e ricevitori di energie riflesse)
sapendo interpretare le risposte attraverso particolari filtri o su fotografie
realizzate con pellicole sensibili all'infrarosso o ancora con riprese video
effettuate con speciali telecamere, puntate sugli oggetti colpiti dall'emissione
infrarossa stessa. L'analisi ad emissione infrarossa può servire ad analizzare
inchiostri, bolli, sovrastampe, ecc. ma alla data attuale non esiste ancora una
serie di confronti classificati, tali da permettere diagnosi sicure su originali
e falsi. E'
probabile che nel futuro la strumentazione infrarossa, non economica come quella
per l'ultravioletto, possa fornire dati nuovi e più sicuri di quelli attuali
per analizzare francobolli e posta, sopratutto per riconoscere falsificazioni e
frodi specialmente nel settore degli inchiostri e delle bollature. INGRANDIMENTO
–
Sostantivo - Visione stampata o diretta di un oggetto (o di una sua parte)
di maggiori dimensioni rispetto all'originale, al fine di esaminare più
attentamente forme e caratteristiche. L'ingrandimento si effettua con strumenti
ottici quali le lenti di ingrandimento, i microscopi stereoscopici, i microscopi
ad immersione, elettronici, a scansione, atomici ecc., in relazione al livello
di ingrandimento che si vuole raggiungere. In filatelia la possibilità di
osservare variazioni dalla norma di vignette, disegni, granatura di stampa o
altro su francobolli e posta, è legato al possesso ed al buon uso di sole lenti
di ingrandimento e al raro impiego di microscopi steroscopici a bassa
moltiplicazione. La qualità delle lenti è comunque fondamentale per non essere
ingannati dalle aberrazioni ottiche che spesso le lenti di scadente qualità
possiedono. Le lenti migliori e consigliabili sono quelle dette aplanatiche,
ossia composte da un complesso di due o più lenti tra loro connesse che si
correggono automaticamente tra di loro e che restituiscono all'occhio una
visione piana e non curva dell'oggetto osservato. In genere l'osservazione
ingrandita di francobolli o di particolari postali non richiede forti
ingrandimenti poiché, a parte esigenze particolari, aumentando molto
l’ingrandimento, si perde la visione complessiva. Inoltre i dettagli di
stampa, i più comuni che interessano i filatelisti, hanno un limite
dimensionale fisico legato alle tecnologie di produzione e di stampa dei
francobolli e quindi le varianti possibili, seppur minute, sono quasi sempre
appena al di sotto della capacità visiva umana. Per questo motivo le lenti
filateliche hanno ingrandimenti modesti compresi tra le 2 (x2) e le 20 (x20)
volte. Casi in cui si richiedono maggiori ingrandimenti quando l'interesse
dell’ analisi si sposta dalla stampa alla carta ed è perciò necessario
aumentare molto la capacità degli strumenti. In tali casi servono i microscopi
steroscopici che possono portare gli ingrandimenti massimi fino a 120 volte
(mediamente 50). Raramente serve il microscopio ad immersione o quello
elettronico a scansione utile per ingrandimenti di migliaia di volte. In questi
casi, necessari per analizzare le muffe ed i batteri saprofiti della carta
filatelica, è necessario sacrificare il materiale osservato che deve esser
distrutto o modificato per poter effettuare l'osservazione (immersione in
liquidi (prevalentemente olii), o per processi di metallizzazione (al fine di
rendere il materiale conduttore elettrico). INONDARE/INONDAZIONE/INONDATA
–
Verbo, sostantivo e aggettivo derivato – Come sostantivo indica la
tracimazione di acque da alvei naturali o artificiali con conseguente invasione
di acque sui territori vicini. Parole che interessano marginalmente la filatelia
ma sono servite al linguaggio postale perché a causa di alcune inondazioni o più
genericamente di allagamenti (p.es. affondamento di navi) alcune lettere
affidate alle Poste sono state perdute o hanno subito danni da immersione in
acqua che dovevano esser giustificati.
Nel collezionismo storico postale
sono conosciuti alcuni bolli lineari applicati sul frontespizio di non
comuni corrispondenze dalla dicitura "corrispondenza inondata, consegnata
nello stato in cui si trova" o simili che furono adottati, con una
imperfetta utilizzazione dei vocaboli, per giustificare a mittenti e destinatari
il motivo della consegna di posta che durante il viaggio si è bagnata e si è
perciò danneggiata o è andata parzialmente distrutta. Nei casi noti non è
quasi mai specificato se l'immersione in acqua fosse dovuta ad una inondazione
naturale, ad un naufragio o se frutto di disattenzione degli impiegati postali.
La corrispondenza così marcata, involucri e contenuti, è spesso poco
leggibile a causa della diluizione degli inchiostri di scrittura, spesso
è senza affrancatura, caduta per scioglimento della gomma, ed è anche molto
stropicciata e spiegazzata per le operazioni di asciugature effettuate per
renderla ancora inoltrabile. La posta “inondata” è ricercata da
collezionisti specializzati, si avvicina molto a quella dei Crash aerei ed ha un
buon valore economico. INSACCARE
–
Verbo - Immettere cose, oggetti o sostanze in sacchi. Oltre ad indicare con
denominazione specifica e tipica una operazione frequentemente effettuata da
molte industrie tra cui quella alimentare (insaccati), questo verbo in
linguaggio postale indica l'operazione di immissione della posta in contenitori
a forma di sacco adatti al trasporto delle corrispondenze in grandi volumi. La
posta viene "insaccata" nei sacchi postali e nelle bolgette, talvolta
a forma di sacco, e dal 2000 circa anche in cesti di varie dimensioni, suddivise
in gruppi aventi per es. la stessa destinazione e così trasportata. INSERTO
–
Sostantivo – Stampato o avviso in genere di poco volume, inserito
all'interno di un fascicolo o di una pubblicazione rilegata. E’ una aggiunta
effettuata a giornali o riviste che aumenta il peso delle pagine rilegate.
L'inserto è oggi utilizzato per aggiungere o aggregare all’ultimo minuto
degli avvisi o per effettuare commissioni o per allegare pubblicità per conto
terzi. In caso di spedizioni attraverso le poste di giornali e riviste che
contengono inserti, la tariffa
richiesta è in genere superiore a quella normale ed è variabile in
relazione al peso ed al volume dell’inserto stesso, seguendo normative
particolari. INSETTO
–
Nome proprio - Animale in genere di piccola taglia, invertebrato, col corpo
diviso in tre segmenti (capo, torace e addome) e con tre paia di zampe. E' una
classe della suddivisione linneiana del mondo animale a cui appartengono
numerosissime famiglie e tipi ancora oggi non del tutto classificati.
L'interesse della filatelia per questi animali è legata ai danni che provocano
alcuni di essi (insieme alle muffe ed alla ruggine) alla carta quando esiste una
infestazione degli archivi o dei locali in cui vengono conservati a lungo libri,
documenti, francobolli, posta e collezioni, che diventano alimento e luogo di
nidificazione. Termiti, pesciolini d'argento, tarli, ecc. sono i più comuni
insetti che devono esser attivamente controllati e combattuti per evitare danni
rilevanti e irrimediabili nella conservazione di oggetti di carta. La lotta
contro gli insetti degli ambienti cellulosici viene effettuata con blandi
disinfestanti (p.es. Timolo) lasciati evaporare per lungo tempo, con la pulizia
degli armadi di conservazione e con una sufficiente areazione, non troppo umida
e/o calda, dei locali. INSTRADARE
–
Verbo - Immettere su una strada, indicando una direzione. Si usa in gergo
postale in relazione alla posta che nei centri di raccolta viene avviata, con
l’esatta individuazione del percorso di viaggio su cui la località di arrivo
si trova. In questi centri la posta viene suddivisa in gruppi dipendenti dal
mezzo (aereo, terrestre, navale, ecc.) o dalla linea ordinaria che deve
percorrere e immessa in sacchi chiusi destinati ai mezzi di trasporto
che partono su numerose e diverse linee principali per giungere più
velocemente ed economicamente a destino. Il lavoro di instradare, un tempo
effettuato a mano, è oggi effettuato automaticamente, principalmente con
macchine che leggono la fluorescenza e i codici di avviamento postale richiesti
negli indirizzi. (vedi anche “instradamento”) INSTRADAMENTO
–
Sostantivo – E’ il lavoro di instradare, ossia di indicare e immettere
sulla strada giusta cose e persone per farle giungere a destino. E’ una delle
operazioni postali più importanti perché le corrispondenze devono essere
inoltrate sulle vie più brevi, più veloci e più economiche per rispettare i
tempi di consegna e consentire l’efficienza del sistema. Si effettua in grandi
centri postali di raccolta e bollatura dividendo meccanicamente gli invii
attraverso la lettura automatizzata dei Cap o di altri segni distintivi (p.es.
oggi i francobolli del servizio prioritario). Gli invii alla rinfusa vengono
velocemente esaminati da macchine, suddivisi per direzione, insaccati a gruppi e
consegnati ai mezzi di trasporto. Un cattivo instradamento effettuato per
errore delle Poste o per inesatte indicazioni negli indirizzi, provoca
ritardi delle consegne e in qualche caso anche l’applicazione di bolli
particolari che giustificano il ritardo della consegna (lettere maldirette –
in inglese “misdirected”).
INSUFFICIENTE
-
Aggettivo,contrario di sufficiente, che indica qualcosa che non basta per
coprire un bisogno. In gergo postale fu spesso usato in compagnia di
affrancatura. "Affrancatura insufficiente" indica che la somma dei
valori di facciale dei francobolli applicata sull'involucro non copre la tariffa
postale necessaria per la spedizione dell'invio. La dicitura, prima
dell’eliminazione della tassazione, fu spesso applicata con un bollo lineare
di varie fogge sul frontespizio delle corrispondenze sottotariffate che dovevano
esser tassate e che giustificava quindi la tassa applicata. INTACCARE/ATO
-
Verbo e aggettivo - Indicano rispettivamente l'azione di danneggiare
impercettibilmente ma visibilmente cose ed oggetti e lo stato di oggetti non più
perfettamente integri. Un francobollo intaccato o più spesso "leggermente
intaccato" è un esemplare che presenta qualche piccolo difetto appena
percettibile in qualche sua caratteristica, provocato incidentalmente
dall'azione di un corpo aguzzo o tagliente o da qualche incidente subito (p.es.
un maldestro distacco di linguella, segni d’acqua sulla gomma ecc.). Un
francobollo in questo stato non è più perfetto e quindi ha minor valore di un
equivalente senza tacche, rigature o altri segni che lo danneggiano anche
lievemente. INTEGRO
–
Aggettivo - sinonimo di intatto, illeso, completo. Talvolta utilizzato per
indicare lo stato di conservazione di francobolli. Gli esemplari integri sono
perfetti, non presentano segni di danni fisici e si trovano, se nacquero
perfetti, nello stato di qualità originaria. INTERFERENZIALE
–
Aggettivo – Si aggrega a sostantivi per indicare che in qualche modo
interferiscono e si frappongono, volontariamente o casualmente con altri.
L’interferenza è una intromissione in genere abusiva, non ammessa o non
gradita, in un affare o in una questione altrui. In
filatelia oltre a indicare qualsiasi sostantivo che agisce come elemento
di intereferenza con altri, da qualche anno è stato collegato al sostantivo
“Vernice”. La Vernice interferenziale è una speciale vernice che viene
impiegata nella produzione di alcuni francobolli italiani dal 1998 (alcuni
esemplari di tutte le emissioni “Donne” e i francobolli del servizio
Prioritario) come sistema di sicurezza antifalsificazione e per impedire alcune
comuni frodi postali, ossia la semplice e fedele fotocopiatura a colori di
francobolli che idoneamente tagliati e dentellati possono affrancare
fraudolentemente la posta. Questa vernice, costosa e dalla difficile produzione,
applicata su una parte delle vignette a francobolli già finiti di stampare, è
trasparente e lascia vedere la stampa sottostante solo se il francobollo viene
guardato perpendicolarmente o in un intorno conico di circa 30°, mentre diventa
opaca e restituisce alla vista una superficie dorata e speculare se il
francobollo è osservato di sbieco. Questo artificio se applicato bene e se la
vernice è di qualità, non consente di riprodurre perfettamente tutta la
vignetta del francobollo a mezzo delle fotocopiatrici e quindi permette di
riconoscere facilmente i francobolli fotocopiati, ma se la quantità di vernice
è applicata in strato troppo sottile e la sua qualità è scadente, non
funziona o funziona poco e male e non scoraggia chi vuole utilizzare francobolli
fotocopiati. INTERO
–
Aggettivo e Nome proprio – Come aggettivo si aggrega a soggetti che
possiedono tutte le parti componenti o che sono integri e non frammentati. Come
nome proprio, in filatelia indica una gruppo di oggetti postali prodotti
dall’Amministrazione Postale stessa, da inoltrare a vista o chiusi, adatti
alle comunicazioni epistolari, che comprende cartoncini o buste o altro,
immediatamente pronti all’utilizzazione in quanto possiedono un formato
adatto, indicazioni d’impiego degli spazi di scrittura e un'impronta valore,
un simbolo o una dicitura a stampa, che indica il prepagamento della tassa
postale di spedizione. In altre parole l’intero postale è una carta valore
postale emessa e prodotta dall’Amministrazione postale pubblica con il porto
pagato totalmente o parzialmente nel momento del suo acquisto. A differenza dei
francobolli che richiedono un supporto cartaceo su cui scrivere, gli interi sono
emissioni che forniscono all’utilizzatore contemporaneamente l’affrancatura
e la carta su cui scrivere. Fino a qualche anno fa la tariffa degli Interi era
inferiore a quella di simili oggetti postali (lettere chiuse o cartoncini e
cartoline illustrate) ed avevano il vantaggio della gratuità della carta su cui
scrivere senza limite di parole ; recentemente (dal 1994) tutti gli oggetti
postali semplici sono stati tariffariamente pareggiati alla lettera e quindi
l'uso degli interi permette il solo risparmio del supporto cartaceo che è
compreso nel prezzo di acquisto e che corrisponde al valore di facciale. Negli
anni '50 il prezzo della carta era invece considerato a parte, ed era aggiuntivo
al valore di facciale dell'intero. Le emissioni delle Poste italiane nel tempo
si distinguono in alcune categorie a cui sono state aggregate altri oggetti
postali simili : le cartoline postali con o senza risposta pagata, le cartoline
postali militari, i biglietti postali, gli aerogrammi, le buste postali, i Buoni
risposta internazionali, i cartoncini di controllo delle affrancatrici
meccaniche, i bollettini di spedizione pacchi postali, le cartoline e le lettere
vaglia, i moduli vaglia, ecc.. Sono stati erroneamente aggregati agli interi
anche i fogli AQ veneziani (1600/1800) ed i Cavallini sardi (1819/1836), ma
seppur simili d’aspetto, le normative e gli impieghi non corrispondono a
quelli degli interi postali. Gli
interi postali vengono in genere venduti dalla poste
con un valore di facciale pari alla loro tariffa di spedizione, ma
accadde spesso che il mutare delle tariffe rese inutilizzabili quelli esistenti
al momento della variazione ; in questi casi l'ufficio postale venditore li
ripose in tariffa aggiungendo francobolli per l'ammontare necessario
all’aggiornamento tariffario ed è il motivo per cui si trovano interi nuovi
con affrancatura aggiunta. Francobolli aggiunti all’impronta sono anche
necessari quando viene richiesto un servizio accessorio (Racc., exp., ecc.) ma
nel tempo non fu mai possibile applicare l'assicurazione poiché, seppur alcuni
sono chiudibili, non possono contenere per norma alcun oggetto, nemmeno
cartaceo. Gli interi, un tempo molto usati, sono attualmente stati dimenticati.
Dopo il 2000 viene ancora proposto dalle Poste italiane il solo consumo
di Cartoline Postali (C.P.). Tutti gli interi sono sempre stati oggetto di
collezionismo intenso e frequentato che dispone di cataloghi propri e di
letteratura specializzata. La specialità filatelica che li contiene è
denominata Interofilia. INTEROFILIA – Nome proprio - Classe o sottoclasse filatelica che comprende le collezioni ed il collezionismo di Interi postali nuovi (simile alla filatelia tradizionale) e usati (simile alla storia postale). (vedi anche “Intero”). INTERREGNO
–
Sostantivo - Tempo che intercorre tra la morte di un sovrano (o di altre
persone che dispongono di un potere), e la nomina del suo successore. Il termine
ha interesse filatelico in relazione alle emissioni nate in questi periodi di
incertezza e di passaggio di poteri che hanno carattere provvisorio e limitato,
in attesa di una ritorno alla normalità della situazione. In alcuni periodi di
interregno della nostra storia furono emessi francobolli che spesso vengono
classificati in capitoli a se stanti e collezionati separatamente dagli altri.
In alcuni di questi casi, sono stati utilizzati i normali francobolli in corso,
senza particolari accorgimenti, mentre in altri, ne furono sovrastampati alcuni
(GNR, RSI ecc.) o addirittura prodotti dei nuovi (Badoglio). Particolarmente
numerosi sono i francobolli sovrastampati in caso di occupazioni militari, che
presentano situazioni di sostituzione dei poteri simili a quelle derivate da
sostanziali variazioni di governo fin qui citate, che rimandavano una
sistemazione postale ad una regolarizzazione della situazione politica
internazionale (vedi le due guerre mondiali e le colonie). Situazioni
particolari di interregno si ebbero anche in altri paesi dell’area italiana,
come ad esempio per la Città del Vaticano, quando furono proposti al consumo
francobolli di nuovo tipo, tra la morte di un Papa e la nomina del successore
(emissioni per la “sede vacante”). INTERROTTO
–
Aggettivo - In genere collegato ad una azione o ad una attività che
improvvisamente viene sospesa e si arresta. In linguaggio postale e filatelico
si collega a sostantivi come collegamento, viaggio, trasporto, servizio, ecc.
che sono azioni postali che possono venire interrotte durante la loro
effettuazione se interviene qualche fatto accidentale o forzoso che ne impedisce
la prosecuzione. Incendi, deragliamenti, crash in genere, ma anche avvenimenti
bellici o fatti diplomatici possono interrompere temporaneamente o stabilmente
le comunicazioni postali. Se l'interruzione è temporanea è preferibile dire
"sospeso" poichè è ragionevole prevedere un veloce ripristino,
mentre se non esistono date e prospettive di riavviamento è meglio utilizzare
"Interrotto". INTERRUZIONE
–
Sostantivo - Sinonimo di sospensione di una azione o di un servizio, senza
prospettiva di riavviamento o con riavviamento a tempi lunghi, da stabilire.
"Servizio interrotto per avvenimenti bellici" fu una delle diciture più
comunemente applicate, con numerosi bolli appositi prodotti dalle Poste
italiane, a corrispondenze bloccate durante il loro viaggio verso paesi nemici o
verso destinazioni al di la delle linee del fronte bellico, nei due conflitti
mondiali, ed indica che furono fermate durante il trasporto a tempo
indeterminato in un ufficio postale, in attesa del cessare delle ostilità o
dello spostamento del fronte bellico, tempo del tutto inmprevedibile al momento
dell'arresto del viaggio. INTESTAZIONE
–
Sostantivo - Scritta e/o dicitura, talvolta accompagnata da simboli e
disegni che caratterizza una parte della carta da scrivere o degli involucri di
molti corrispondenti postali e che permette di individuare esattamente il
mittente. Nello studio e classificazione di materiali storico postali,
l'intestazione della carta da lettere e delle buste è spesso importante poiché
sono spesso la garanzia della genuinità degli scritti. Per le Poste
rappresentano un sistema di controllo delle spedizioni, per stabilire e
controllare ad esempio contratti e tariffe. Nel lontano passato (fino al 1910
circa) sulle buste intestate era autorizzato l’uso di francobolli perforati
con sigle e disegni (i Perfins) che avevano nelle perforazioni dei riferimenti
all’intestazione delle buste stesse. Tali francobolli dovevano essere usati
solo su carte intestate che riportavano i simboli personali o aziendali di chi
li aveva acquistati e di chi aveva concordato con le poste la loro perforazione.
Il loro uso su buste non intestate non era proibito dalle Poste, ma se
individuati dai verificatori postali, obbligavano le Poste (fino al 1910) ad
avvisare le aziende o gli intestatari della perforazione che gli esemplari erano
stati sottratti da impiegati o sottoposti infedeli per un uso personale e non
aziendale. In conseguenza gli utilizzatori non titolari della perforazione
potevano venir denunciati dalle autorità per furto. Le Intestazioni sugli
involucri postali, molto spesso sono state utili per individuare corrispondenze
ufficiali di Enti ed uffici pubblici, quelle che in passato (fino al 1998)
avevano diritto alla franchigia e che talvolta dimenticavano di applicare il
bollo ovale in dotazione. In qualsiasi caso, per chiunque, le intestazioni hanno
rilevanza per riconoscere i mittenti e per individuare immediatamente
corrispondenze importanti da quelle meno importanti. INUMIDIRE
–
Verbo - Bagnare moderatamente con un liquido un oggetto, una superficie (non
immergere). I francobolli si inumidiscono con acqua o saliva sul lato gommato
per far rinvenire la colla e permettere la loro applicazione alle
corrispondenze. INVALIDARE
–
Verbo - Rendere nullo, non più valido un contratto, un'elezione, una
affrancatura postale ecc. per qualche motivo importante, in genere normativo o
giuridico. L’invalidare più comune in questioni postali e filateliche è
riservato alle affrancature : viene applicato dalle Poste quando i francobolli o
i loro surrogati non sono considerati validi per pagare il porto delle
corrispondenze che dovevano affrancare. Uno dei casi italiani più frequenti del
passato è legato ai termini di validità postale degli esemplari applicati che
venivano emessi con una scadenza d’uso limitata nel tempo. Tale norma oggi è
scaduta poiché dal 1967 i francobolli italiani hanno validità permanente. Un
altro caso frequente è stato l'uso di valori postali o fiscali impropri (p.es.
l’uso di marche da bollo, fiscali, segnatasse o francobolli di altre nazioni al
posto di francobolli nazionali veri). L'invalidazione parziale o totale
dell’affrancatura richiedeva fino al 1998 il pagamento di una tassa pari al
doppio dell’ammontare non considerato valido. Dopo il 1998 l’invalidazione
dell’affrancatura comporta automaticamente la distruzione dell’invio. INVIARE
–
Verbo - Sinonimo di mandare, che in linguaggio postale e filatelico può
sostituire "spedire", ossia immettere in buca o consegnare agli uffici postali
le corrispondenze per inviarle a destino. INVIO
–
Sostantivo - Denominazione non specifica di una qualsiasi spedizione anche
di tipo postale. Parola che viene spesso utilizzata in letteratura e nel gergo
burocratico e comune delle Poste per non ripetere spesso altre denominazioni di
oggetti postali o per indicare una spedizione generica. INVIOLABILE
–
Aggettivo - Contrario di Violabile, impiegato per indicare che un luogo, un
documento, un oggetto o altro non deve essere profanato, toccato, maltrattato,
aperto da nessuno. Nella normativa postale vengono presi in grande
considerazione alcuni invii che non possono esser violati, ossia aperti, nemmeno
dall'autorità di polizia, senza la presenza di almeno uno dei corrispondenti
postali : si tratta delle spedizioni "assicurate" che richiedono
chiusure, sigilli, trattamento e tariffe particolari. Per molti anni l'industria
cartaria ha cercato di produrre involucri postali sicuri contro l'apertura
nascosta, l’effrazione subdola o l’asportazione palese dei contenuti durante
il viaggio, ma ha spesso fallito e gli involucri di sicurezza sono ancora oggi
un problema. Nel
2000 si usano ancora buste telate o comunque robuste, che, al di sopra di un
valore minimo dichiarato sul frontespizio, devono esser chiuse con numerosi
sigilli in ceralacca o nastri adesivi di sicurezza o con legature a spago e
devono avere l’applicazione di francobolli isolati e distanziati tra loro per
esser accettate dalle Poste al fine di presentare una più garantita
inviolabilità degli invii. Nei primi decenni del secolo scorso fu brevettato e
consigliato perfino dalla casa reale italiana un involucro in carta robusta
denominata "Busta inviolabile" che non ebbe molta fortuna per l'alto
costo d'acquisto e per la scarsa efficienza dei presidi di sicurezza che
possedeva. Le buste di questo tipo ancora nuove o meglio usate sono rare e
preziose per il collezionismo. Ancora oggi molti speditori, specialmente banche,
gioiellieri, filatelisti ecc., sono alla ricerca di involucri sicuri per la
spedizione postale di valori e numerosi sono i brevetti depositati per fornire
una certa sicurezza contro l’effrazione delle buste e dei pacchi contenenti
valori affidati a terzi per il trasporto e la consegna. IPOCLORITO
–
Nome proprio – E’ il nome di un sale a basso contenuto di cloro, l’acido
ipocloroso. Il più importante di questi sali è l’ipoclorito di sodio che
costituisce l’elemento attivo degli sbiancanti ottici, come la candeggina,
liquido che fortemente diluito con acqua (1 o 2 cucchiai/litro) è un potente
sbiancante della carta. In genere quando si dice “ipoclorito” in linguaggio
filatelico si intende proprio l’ipoclorito di sodio che serve appunto per pulire
i francobolli durante le operazioni di separazione dai frammenti di carta su cui
furono applicati. Dopo il lavaggio con ipoclorito i francobolli devono esser
lavati in acqua corrente per eliminare i cristalli che si formano per
essiccazione sulle loro superfici. Aumentare le dosi di Ipoclorito è pericoloso
perché l’ossidazione provoca indebolimento della struttura cartacea e una
perdita di brillantezza e di vivacità dei colori delle vignette. Vedi anche
“Lavaggio” e simili). IRREGOLARE
–
Aggettivo – Si può riferire a sostantivi per indicare che ciò che
significano non è conforme alle regole e alle norme imposte. In gergo postale
per “Invio irregolare” si intende una spedizione fuori norma (per
tariffa, peso, contenuto, formato o altro) che è stata fermata per esser
regolarizzata. Il caso più comune si è sempre dimostrato essere collegato ad
una tariffazione inesatta o meglio insufficiente, ma ne esistono altre
specialmente connesse ad irregolarità di peso o di formato in relazione alle
tariffe applicate. Ne esistono comunque alcune di altro tipo come, ad esempio,
la spedizione di stampe chiuse come fossero lettere
(fino a quando i privati potevano ancora spedire stampati singoli a
tariffa inferiore a quella delle lettere). Fino al 1998 queste irregolarità
venivano sanate con il pagamento di una tassa, ma da quel momento gli invii
irregolari o sono ignorati e inoltrati ugualmente o vengono inviati al macero.
Queste disposizioni sono però sempre state inapplicabili quando l’irregolarità
sta nel contenuto di invii chiusi, quando per esempio si scoprono nelle
spedizioni oggetti e merci proibite e pericolose, oppure si dimostra palesemente
che nelle lettere sono contenuti denari e valori. Per tali casi un tempo
venivano effettuate d’ufficio operazioni di modifica del genere di spedizione,
e per es. si trasformava una lettera semplice contenente valori in una
assicurata d’ufficio (con tassa da pagarsi in arrivo), mentre attualmente i
controlli sono meno severi. Oggi se l’irregolarità è importante o grave
viene cercato e chiamato presso gli uffici postali il mittente per modificare
l’invio e pagare il conguaglio dell’incremento tariffario. ISOLAMENTO
–
Sostantivo – Stato fisico di oggetti, luoghi e persone, ecc. che
autonomamente, artificiosamente o forzatamente sono separate del resto del mondo
e che rimangono tali per tempi lunghi. L'isolamento, ossia il confinare qualcuno
su un’isola, in una stanza o in un luogo, è in genere considerato una pena o
una condanna, ma può essere un vantaggio se cose, suoni, freddo, calore,
malattie, animali o criminali vengono isolati per motivi di sicurezza o per
separare e distinguere particolari fenomeni o effetti tecnici. I malati
contagiosi vengono ancora oggi abitualmente posti in isolamento per evitare il
propagarsi di malattie e sullo stesso principio, nei secoli scorsi venivano
isolate persone e cose, compresa la posta proveniente da luoghi infetti, per
evitare contagi a coloro che ne fossero venuti a contatto. Bastimenti interi,
con equipaggio e carico, venivano posti in isolamento (si diceva “in
quarantena”) per dar tempo al corso naturale delle malattie e per far
estinguere naturalmente i possibili motivi di contagio. L'isolamento della posta
nei secoli scorsi era prassi abituale specialmente se era accompagnata da
persone malate o provenienti da luoghi infetti, ma spesso le persone guarite o
vaccinate o quelle naturalmente immuni dal contagio potevano comunque ritirarla
dai luoghi di quarantena e portarla ai lazzaretti per la disinfezione (vedi
disinfezione). Stabilimenti
e procedure per la quarantena erano ancora attivi a metà del secolo scorso ed
erano contraddistinti dall'innalzamento di una bandiera gialla che indicava a
tutti l'obbligo di stare distanti dal quei luoghi. Oggi l'isolamento di persone,
animali e cose e la prevenzione contro i contagi sono richieste ancora in Italia
per alcuni condannati, per ottenere vantaggi tecnici (freddo, calore, suoni
ecc.) e per i malati contagiosi provenienti dal terzo mondo o dal continente
orientale, fonte continua di numerose malattie nuove o sconosciute alla scienza
(vedi Ebola, Sars, Febbri avicole ecc.) derivate specialmente da modificazioni
genetiche di virus e batteri che dagli animali passano all’uomo. Contro questi
pericoli l’isolamento viene richiesto dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità per alcune aree del mondo quando le epidemie iniziano a diffondersi e
vengono richieste su merci, animali e persone anche in Italia quando si scopre
che l’epidemia è in espansione e non viene controllata adeguatamente
nell’area di origine. In alcuni recenti casi la posta pervenuta da aree
infette è stata anche in Italia nuovamente dichiarata sospetta e trattata
(sterilizzata, non disinfettata) per evitare il diffondersi di nuove malattie
mortali. ISOLATO/A
–
Sostantivo e Aggettivo – Deriva da “Isola”
ed indica lo stato di oggetti o persone definitivamente o temporaneamente
lontane e scollegate da altre. In toponomastica il sostantivo indica una
costruzione o un insieme di case di una città circondate su tutti i lati da
strade. In filatelia l’aggettivo è spesso connesso con “affrancatura” o
“francobollo” ecc., per indicare affrancature interamente assolte con un
solo francobollo e che per questa caratteristica sono particolarmente pregiate e
di valore. Secondo il principio che i francobolli (la grande maggioranza,
esclusi i tagli minimi che servono come complementi di affrancature complesse)
nascono per affrontare una specifica tariffa, le affrancature realizzate con
esemplari isolati sono le più rappresentative per il collezionismo storico
postale, specialmente nei tagli più elevati, e sono perciò le più ricercate e
spesso anche le più rare. Le tendenze collezionistiche moderne nella classe
Tradizionale, applicano questo principio e presentano, spesso con grande
difficoltà, i francobolli nei loro tre aspetti fondamentali : il nuovo, l'usato
e l'uso tipico, isolato, nella tariffa esatta per cui fu progettato e
realizzato, ossia nella tariffa interamente e perfettamente coperta dal valore
di facciale riportato nella vignetta. ISTITUTO
–
Sostantivo – Indica un organismo creato per il conseguimento di fini
particolari e diversi (Ist. bancario, religioso, assicurativo, universitario,
ecc.) con qualche riferimento alla filatelia. La giunta filatelica ad esempio è
un Istituto centrale che stabilisce il numero, il tipo e le motivazioni per cui
nascono i francobolli ed il Poligrafico dello Stato era un Istituto statale che
provvedeva alla stampa delle carte Valori italiane (nel 2002 si è trasformato
in una SpA.). L’Istituto può essere anche un complesso di norme che regolano
una materia circoscritta all'interno di un codice generale. L'istituto del
Recapito autorizzato è ad es. il complesso di norme che istituirono e
regolarono il trasporto privato ed autorizzato delle corrispondenze cittadine
(oggi eliminato in quanto dalla fine del 1999 il R.A. è stato soppresso).
Generalizzando, in un intendimento simile a quello citato, è un documento
complesso composto da molte parti e da molti aggiornamenti che stabilì o
stabilisce ancora i principi e le regole di qualche sistema pubblico o
d’interesse pubblico, comprese quelle postali. Le caratteristiche e
l’ordinamento dei diversi servizi postali suddivisi in capitoli, sono anche
denominati Istituti (Istituto dell'espresso, della raccomandazione, dei pacchi
ecc.) in quanto contengono i dati e gli aggiornamenti che li regolano. ITINERANTE
–
Aggettivo – Si riferisce e persone, uffici, veicoli o cose che si muovono
sul territorio per espletare un servizio. Per il sistema postale e per il
collezionismo filatelico, a questa voce fanno capo gli Uffici Postali
Itineranti, ossia particolari uffici mobili costruiti su camion o su furgoni,
attrezzati con sportelli e materiali postali, che si muovono insieme ad
impiegati, su percorsi stabiliti e ad ore fisse, fermandosi brevemente in
località abitate prive di uffici postali fissi, per fornire agli abitanti i
servizi postali essenziali (non tutti). Questi uffici di proprietà delle Poste
italiane sono costruiti appositamente, hanno una blindatura e talvolta anche una
scorta perchè trasportano valori e denaro ma hanno ormai scarso impiego in
quanto gli uffici postali fissi sono ormai ben distribuiti sul territorio e
perché quelli mobili erano afflitti da rapine e danni rilevanti continui. L'uso
di uffici postali itineranti è oggi ormai destinato solo a grandi
manifestazioni filateliche o a località fortemente danneggiate da calamità
naturali, ma tra il 1950 ed il 1970 ebbero un certo sviluppo per coprire
effettivamente alcune aree del centro Italia poco abitate e mal servite. Gli
uffici postali Ambulanti, un tempo assai utilizzati ed ancora oggi esistenti su
qualche treno, sono concettualmente simili agli Itineranti, con la differenza
che i primi corrono su rotaia ed hanno percorsi assolutamente fissi, mentre i
secondi possono variare l'itinerario e gli orari di servizio, correndo
indipendenti su gomma, insieme al traffico stradale normale. "J" e
"K"
Dato lo scarso uso
nella lingua italiana di queste due lettere alfabetiche, non sono stati trovati
vocaboli interessanti questo lavoro con questa iniziale.
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