il postalista
PREMESSA
Lettera
"A"
"B"
"C"
"D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"
|
"U"
UFFICIALE - Sostantivo e aggettivo. Persona che
esercita un pubblico ufficio, che ha una carica riconosciuta dallo Stato per il
quale lavora avendone l'autorita'. Nell'esercito e' la definizione di un
militare graduato, con grado non inferiore a Sottotenente che quindi non aveva
diritto a ricevere posta in tariffa ridotta militare e che al tempo della prima
guerra mondiale doveva affrancare in tariffa agevolata anche le cartoline
militari che per i soldati erano in franchigia. Anche i dipendenti delle Poste
erano ufficiali postali fino al momento in cui le Poste dipendevano dalla cosa
pubblica. Dal 1995 col graduale passaggio delle Poste di Stato a Societa' per
azioni privata, i dipendenti postali non sono piu' "ufficiali Postali" ma hanno
figura diversa, all'inizio del 2000 ancora incerta in quanto pur essendo
impiegati di una azienda privata, si occupano di un servizio pubblico
sorvegliato dallo Stato e rispondono quindi come facenti funzione di pubblici
ufficiali, pur non essendo piu' tali. Grazie questa incerta definizione, per
legge hanno maggiori responsabilita' degli impiegati di aziende private, ma
ovviamente se precedentemente esisteva una responsabilita' oggettiva a tutti i
livelli di servizio, oggi la responsabilita' cresce col crescere del livello di
servizio. Come aggettivo la parola si collega a sostantivi che hanno relazione
con una autorita' pubblica riconosciuta. Nella filatelia italiana ad es. si
riconoscono come emissioni ufficiali tutti i francobolli originati da un decreto
legislativo mentre tutti gli altri o sono falsi o sono considerati
semplicemente etichette, originate per es. da privati o perfino da una autorita'
di fatto ma non legislative. In quest'ultimo caso rientrano ad esempio le
emissioni partigiane che possono essere anche oggetto di collezionismo
filatelico, ma che non sono riconosciute ne dalle Poste ne dai ministeri
competenti e neppure da molti cataloghi. Esistono infine nella filatelia
mondiale anche emissioni definite "non ufficiali" derivando ad esempio da governi ombra o in esilio. In relazione all'ottica politica con cui si guardano,
possono essere definite come "non ufficiali", o "falsi pericolosi" o
semplicemente delle etichette. In qualsiasi caso, anche se qualche francobollo
non ufficiale e' passato per posta pubblica o per ignoranza delle Poste o per
imposizione militare o armata, l'emissione da cui deriva non ebbe e non ha
valore postale e nelle collezioni in cui sono contenute devono esser citati
tutti i dubbi che sottintendono.
UFFICIO - Sostantivo dai numerosi significati in
relazione al contesto in cui viene usato. Per quanto riguarda la filatelia e la
storia postale, viene spesso usata per indicare un locale, talvolta anche un
edificio, ove si trova un distaccamento delle Poste aperto o no al pubblico per
espletare il compito di lavorare la posta. Nel caso piu' comune e' il luogo
chiuso ma aperto al pubblico ove esistono sportelli per inoltrare corrispondenze
e pacchi, consegnare posta inesitata, ricevere informazioni sul servizio postale
e per utilizzare il servizio dei conti correnti e/o altre operazioni postali. In
altri casi sono uffici delle Poste non aperti al pubblico con funzioni
amministrative, dirigenziali, operative ed altre, che si occupano del fluire
della posta, dei pacchi e del denaro, che stanno a supporto della struttura
aperta al pubblico. Nel corso dei decenni la struttura degli Uffici Postali
aperti al pubblico e' ampiamente variata, ma malgrado il cambio delle
tecnologie, esistono sempre uffici di grande importanza ed ampiezza ed altri
piu' piccoli e modesti in relazione al territorio e alle persone che devono
servire. Oltre ad uffici Centrali, regionali e provinciali esistono uffici di
varia "categoria" adatti a compiere servizi piu' o meno complessi sopratutto in
relazione al denaro movimentato, al numero di abitanti da servire e
all'ubicazione territoriale.
Gli uffici postali aperti al pubblico possiedono sul loro esterno delle targhe
esposte al pubblico di tipo caratteristico (colore giallo con la scritta
"poste") ed hanno tutti un numero che li individua. Ciascuno di essi dispone di
una dotazione di macchine, di cancelleria e di sopratutto di bolli di vario
tipo, tra cui anche gli annullatori delle affrancature. Sulle caratteristiche
degli uffici postali di tutti i tempi esistono testi specializzati che li
elencano e li descrivono dettagliatamente e quindi si pregano gli interessati di
riferirsi a questa letteratura che si trova in dotazione agli uffici storici
delle Poste Italiane spa.
La parola "Ufficio" puo' avere altri significati. Ad esempio indica cio' che
ciascuno e' tenuto a fare secondo la condizione, il grado e la preparazione che
possiede, indica ossia un lavoro, un incarico di una persona. Se preceduta da
una "d" apostrofata,ossia "d'ufficio" e annessa ad altri sostantivi come "atti
d'ufficio", "difensore d'...", "trasferimento d'....." ed infiniti altri tra cui
anche "Posta d'Ufficio". La "corrispondenza d'ufficio" indica un particolare
tipo di invii postali, esattamente quelli spediti da uffici pubblici a chiunque,
scritti o immessi in involucri intestati e marcati da diciture o con bolli
amministrativi con i simboli dell'autorita' pubblica e quindi ben riconoscibile
da quella privata. Tale corrispondenza per decenni in Italia ha avuto
trattamento tariffario diverso da quello privato ; ha avuto nel tempo esenzione
da tasse postali (franchigia totale attiva e passiva escluso il diritto di
espresso), riduzioni del 50 %, e altri particolari diritti. Per aver diritto
alla franchigia parziale o totale, le corrispondenze di questo tipo dovevano
possedere l'impronta dei bolli postali ovali in dotazione a tutti gli uffici
dello stato e del parastato. I vantaggi economici posseduti dalle corrispondenze
d'ufficio derivavano dal fatto che era inutile affrancare la posta poiche' il
costo rappresentava solo un giro conto fra uffici di Stato. Anche se tuttora
esiste la posta d'ufficio, dal 1997 non ha piu' vantaggi tariffari in quanto le
Poste italiane sono state privatizzate e quindi anche lo Stato deve pagare il
trasporto della Posta ad una impresa privata. Nel passato le raccomandate
d'ufficio avevano anche un trattamento formale diverso da quelle private :
dovevano essere infatti contraddistinte da etichette di colore rosa (anziche'
bianco) con numerazione pari (anziche' dispari). A tutte in genere veniva
applicato anche il bollo circolare "T.S."(tassa semplice) per evitare che
venisse applicata al destinatario una tassa pari al doppio del mancante ossia
doppia dell'ammontare totale. Tutte queste norme sono state abolite dall'estate
1997 data dalla quale tutti gli uffici pagano il porto delle corrispondenze,
compresi quelli che non dispongono di denaro, in quanto sono stati istituiti
degli speciali conti di credito presso le Poste locali per ogni ufficio di stato
speditore, coperti mensilmente dal ministero delle Finanze ad un tasso
d’interesse per il denaro anticipato pari al 15% mensile.
UFFICIOSO - Aggettivo. In genere riferibile e
collegabile a parole come "notizia" o "atti" non ancora ufficiali o che non
hanno al momento carattere di ufficialita', ma sono altamente attendibili o che
lo diverranno presto. Non ha particolare significato nel linguaggio filatelico
anche se quello che sembrerebbe il suo contrario ("Ufficiale") ne ha molto.
UMIDITA' - Sostantivo - E' una delle
caratteristiche più importanti, insieme a pressione e a temperatura, del clima e
dell'atmosfera terrestre. Normalmente e' un parametro degli ambienti gasosi che,
anche in condizioni estreme, indica il contenuto d'acqua, sotto forma di vapore,
miscelato col gas stesso. In qualsiasi caso anche sostanze solide (ad es. la
carta,gli alimenti e perfino le pietre o i metalli) hanno un contenuto d'acqua,
tanto maggiore quanto minore e' la loro forza di coesione molecolare. Perfino
gli ambienti contenenti miscele di gas detti anidri (ossia teoricamente senza acqua) a temperatura e
pressione normali per l'uomo, possiedono percentuali di vapor acqueo
estremamente ridotte mentre al contrario quelli contenenti gas normali o umidi
ne possiedono percentuali molto piu' alte per cui in realta' non esistono
materiali o gas totalmente anidri. Cio' grazie alle caratteristiche del nostro
mondo che senza acqua non potrebbe esistere e all'influenza del clima che
condiziona le attivita' umane e che puo' anche esser modificato con l'impiego di
alte tecnologie, con costi elevatissimi e normalmente in volumi sempre molto
ridotti (essicazione, climatizzazione, umidificazione, congelamento ecc. ecc.).
L'atmosfera terrestre, alle pressioni e alle temperature normalmente presenti
sulla superficie della terra, e' una miscela di gas, che contiene quantita'
sensibili di vapore acqueo, con variazioni all'interno di certi limiti,
provocate dai mutamenti climatici stagionali legati al movimento del globo
nell’universo o a particolari dislocazioni geografiche. Queste quantita'
possono e devono esser misurate di continuo per indicare il maggiore o minore
grado di vivibilita' dell’ambiente o di ambienti ristretti in cui l'uomo e gli
animali possono sopravvivere e che permettono la buona conservazione delle cose
e, nei casi limite, per tentare di modificarle. Generalmente senza un livello
medio di umidita' abbastanza stabile nell'ambiente, la vita sulla terra sarebbe
difficile o addirittura impossibile ; se infatti l'umidita' si riducesse molto,
la vita si perderebbe, e se fosse troppo elevata il mondo si trasformerebbe in
un grande ambiente liquido,o meglio con una superficie prevalentemente sommersa
dalle acque, ambiente che seppur inizialmente sopportabile, dopo poco tempo
diventerebbe impraticabile. L'umidita' ambientale quindi per la sua importanza
viene sorvegliata e misurata continuamente dalla metereologia con strumenti
denominati igrometri, igroscopi e psicrometri, che forniscono due tipi di dati
: l'umidita' "relativa" e quella "assoluta".
L'umidita' relativa rappresenta il rapporto fra quantita' di vapor acqueo
presente in 1 metro cubo d'aria libera e quella che dovrebbe contenere 1 simile
metro cubo d'aria se, alla stessa temperatura e pressione, fosse satura ; si
esprime in percentuale. L'umidita' assoluta e' invece la quantita' di vapor
acqueo contenuto in 1 metro cubo d'aria e si esprime in grammi per metro cubo.
Cio' che piu' interessa agli uomini, alle attivita' umane e alla filatelia e' l'umidita'
relativa che ci fornisce dati sulla percentuale di vapor acqueo presente
nell'ambiente. Con percentuali comprese tra 45% e 70 % gli ambienti sono
considerati vivibili e permettono una vita normale. Poco al di sotto e al di
sopra di questi valori, gli ambienti diventano poco gradevoli per l'uomo e
pericolosi per la conservazione dalle cose. Ambienti di conservazione con
umidita' relativa inferiore al 45% mantenuta a lungo tendono ad essiccare
qualsiasi materiale, a restringerlo e a renderlo piu' fragile, mentre ambienti
con umidita' relativa superiore al 70% tendono ad imbibire i materiali d'acqua,
ad aumentare le loro dimensioni e a creare situazioni favorevoli all'insorgenza
di altri generi di vita (muffe e batteri) che essendo saprofiti, attaccano le
superfici dei materiali stessi. Conclusivamente, se l'uomo ha maggiore
elasticita' nel sopportare variazioni consistenti dell'umidita', le cose che non
possiedono autoregolazione idrica e non possono autonomamente provvedere a
contrastare situazioni ambientali sfavorevoli, possono subire danni
irreversibili in presenza di Umidita' relativa al di fuori dei parametri
suddetti. La carta, essendo un materiale fortemente igroscopico dalla bassa
forza di coesione molecolare (ossia che attira e trattiene l'acqua),e' uno dei
materiali piu' sensibili alla variazioni di umidita' dei normali ambienti di
conservazione e puo' quindi danneggiarsi senza rimedio. Francobolli e Posta
devono quindi essere conservati in ambienti ad umidita' relativa media compresa
tra 50 e 65 % per evitare danni notevoli o irreversibili (p. es. rotture per
infragilimento da essiccazione oppure imbrunimenti, foxing e acidificazione per
troppo vapor acqueo presente). Localita' marine con forti gradienti termici e
igrometrici sono i meno adatti alla conservazione di posta e francobolli in
quanto subiscono l'influenza dell'evaporazione dell'acqua di mare e della
ventilazione provocata dalla presenza di rilievi più o meno lontani alle sue
spalle. In Italia tutte le altre localita' sono maggiormente favorite, ma
bisogna sempre ricordare di conservare francobolli e carta in armadi chiusi
non esposti a variazioni di umidita' e di calore repentine (lontani da
finestre soleggiate o da fonti di calore), di evitare per quanto possibile
l'esame di materiale filatelico in giornate piovose in ambienti molto ventilati
e di controllare l'umidita' relativa degli ambienti di conservazione
specialmente in momenti di caldo umido, quelli che piu' di altri favoriscono
l'insorgenza della ruggine (muffe) sulla carta. (vedi Ruggine)
UNICO - Aggettivo, raramente sostantivo. In
filatelia viene talvolta usato per indicare un oggetto collezionistico che non
ha alcun uguale. Non e' il caso dei francobolli, che non sono mai unici, ma e'
frequentemente il caso degli oggetti postali che anche se talvolta sono simili o
molto simili, non sono mai identici. L'unicita' e' una caratteristica non comune
che rende spesso buste e invii postali rari e costosi, ma deve esser chiaro che
anche se tutti gli invii sono "unici", nel senso che non ne esiste nessun altro
identico, quelli rari sono solo quelli che non ne possiedono nemmeno un’altro
simile (o ne hanno in numero limitatissimo).
UOVO - Sostantivo. Elemento cellulare biologico
fondamentale per la riproduzione dell'uomo e degli animali, in genere di forma
rotondeggiante o ovale e di variabili dimensioni in relazione alla specie che lo
produce. Da questa parola derivano alcune definizioni di interesse filatelico e
postale, ad esempio "Ovale di franchigia", che indica, sostantivando
l'aggettivo, un tipo di bollo che ebbe nel passato una funzione e significato
proprio (vedi Ovale). Ricordiamo pero' anche che l'uovo piu' tipico per la
cultura media e' quello dei volatili che e' composto da due parti (tuorlo e
albume) variamente utilizzate dall'uomo, oltre che nell'alimentazione, per
creare alcune sostanze adatte a particolari lavori. Citiamo ad esempio alcuni
tipi di colori per dipingere, ma non dimentichiamo che con l'albume si sono
perpetrate numerose frodi postali per ingannare le Poste. L'albume sostanza
trasparente, poco visibile, facilmente essiccabile, nonche' idrosolubile,
trasferito in strato sottile sui francobolli, non permette agli inchiostri
postali degli annulli di fissarsi sulla loro superficie e consente quindi di
recuperare l'esemplare trattato con un semplice lavaggio in acqua. Fu uno dei
metodi utilizzati dai carcerati e dai loro corrispondenti per spedire posta
senza spendere denaro in francobolli.
URBANO - Aggettivo. Nel gergo postale si aggrega
talvolta a Posta per indicare il corriere postale cittadino, ossia quello che si
scambiano i cittadini all'interno della stessa citta' o anche a qualche
particolare servizio postale pubblico che si sviluppo' solo all'interno di
alcune grandi citta',come ad esempio il "Postacelere Urbano", detto anche P.U.,
un servizio cittadino a tariffa propria inventato dalle poste pubbliche
nazionali in alcuni grandi centri urbani italiani (Roma, Napoli e Milano) tra il
marzo 1987 ed il giugno del 1999. Il P.U. permetteva di spedire posta urbana per
consegne immediate o nell'arco di poche ore ed era eseguito da una particolare
linea postale delle Poste italiane in concorrenza di efficienza e di costi con
le agenzie di recapito cittadine o con i corrieri privati. Il servizio avviato
con grandi speranze falli' in pochi anni in due delle citta' suddette e si
concluse anche nella terza, Milano, dopo circa 12 anni dall'avviamento. Le
corrispondenze trasportate col P.U. sono riconoscibili per etichette e bolli
postali propri, non sono comuni e sono molto ricercate dal collezionismo storico
postale.
URGENTE - Aggettivo derivato dal sostantivo Urgenza
che indica la necessita' di far presto, velocemente e possibilmente bene
qualcosa. Viene in genere connesso con alcuni sostantivi alcuni dei quali di
stretto interesse postale. La posta "urgente" fin dalle origini e' sempre stata
affidata a servizi postali piu' veloci degli ordinari : nel periodo precursorio
la posta urgente era affidata ad un corriere espresso che in genere al soldo del
mittente, senza soste portava dal mittente al destinatario la missiva e
conteneva spesso sul frontespizio alcune indicazioni distintive come "per
apposito espresso", "volando" ed altre simili. Quando furono istituiti servizi
postali pubblici regolari, dopo qualche anno fu realizzato quasi ovunque nel
mondo un servizio piu' veloce dell'ordinario detto "espresso" ossia una linea
postale piu' veloce a cui si poteva accedere contro una speciale segnalazione,
in genere una etichetta rossa, ed il pagamento di una maggiorazione tariffaria,
il diritto di espresso, da aggiungere al porto ordinario delle corrispondenze (e
successivamente anche ai pacchi postali). In Italia cio' avvenne con
l’avviamento del periodo tariffario del luglio 1890 e consisteva in una
accelerazione effettuata solo nella città di arrivo a mezzo di Espressi, ossia
postini inviati espressamente per consegnare le lettere urgenti, evidenziate
dalle etichette di colore rosso e da affrancature maggiorate, non appena
giungevano. Nel 1912 venne anche istituito il servizio di "Espresso Urgente" con
ulteriore aggravio tariffario che tese a rafforzare il servizio per espresso
fortemente richiesto, ma che fu quasi subito abbandonato per l'elevato costo di
gestione. L'urgenza iniziale dell'invio non ancora coperta all'epoca, venne
invece affrontata piu' tardi con sistemi di raccolta veloce degli invii o con un
sistema meccanico copiato dall' estero e tariffato a parte : il servizio
pneumatico. Nel corso dei decenni il servizio espresso fu mantenuto (ed e'
ancora vivo ma non più richiesto nel 2002), ma venne lentamente abbandonato il
servizio pneumatico (che si concluse nel 1957) e da allora le Poste italiane
iniziarono a studiare sistemi accelerati, sopratutto ottimizzando i tempi di
raccolta e di trasporto. Dopo una crisi dell'espresso negli anni '80 le
corrispondenze urgenti alla fine trovano una linea nuova di accelerazione solo coll'istituzione anche in Italia del Cai post internazionale (dal 1983), del
Postacelere Interno (dal 1987) ed urbano (1987/1999) e della Posta Prioritaria
(dalla fine del 1997) che con tariffe e trasporti propri riducono i tempi del
trasporto postale interno a 48 ore sul territorio nazionale nella maggioranza
dei casi e a pochi giorni anche verso destinazioni internazionali lontanissime.
In qualsiasi caso, anche se l'urgenza e' un problema immanente per le poste, la
parola "urgente" e' ricordata nei tariffari postali del 1912/13 per
l'istituzione dell'"espresso urgente", per una serie di tariffe per i pacchi e
per una speciale etichetta postale con la dicitura "Urgente" da applicare ai
pacchi postali "urgenti" che con tariffa maggiorata, acceleravano il viaggio e
la consegna di questa importante voce del tariffario. A partire dal 2002 anche i cosi' detti pacchi urgenti sono stati abbandonati in favore di una nuova forma
di accelerazione, il cosi' detto "paccocelere 1 o 3", che permette arrivi dei
pacchi sul territorio nazionale in 1 o 3 giorni dalla partenza.
UTENTE - Sostantivo. Persona che fa uso di
qualcosa, per lo piu' di un bene comune o di un servizio pubblico a cui chiunque puo' accedere. La parola trovo' e trova ancora rispondenza esatta
specialmente per tutti i servizi pubblici esclusivi e quindi anche per le Poste
publiche fino al momento in cui furono gestite dallo Stato, ma dal momento
(1995/6) in cui le Poste italiane furono privatizzate per esser messe in
concorrenza con altri sistemi di trasporto postale utilizzabili da tutti, la
parola in questo caso non ha piu' senso in quanto gli "utenti" sono diventati
"clienti". Anche se questa e' la definizione giusta per indicare chi dal 1995
utilizza le Poste pubbliche italiane, esiste pero' qualche perplessita' in
quanto la liberalizzazione dei sistemi postali italiani e' ancora limitata e le
Poste italiane Spa sono ancora gestore unico e sono protette dalla cosa pubblica
che le ha definite "di interesse nazionale pubblico". In conclusione anche se
gli utenti delle Poste italiane sono dal 1995 da definire clienti, in realta'
sono ancora utenti in quanto non esistono ancora sistemi postali alternativi
paritari.
"V"
VACANTE - Aggettivo. Sinonimo di "mancante", ossia
di qualcosa o qualcuno che manca o e' assente. Si collega spesso a parole che
indicano una carica o a un incarico, il cui titolare e' mancante, assente, morto
e via dicendo. In filatelia e' impiegata in connessione alla parola "Sede" per
indicare alcune emissioni della Città del Vaticano nate dopo la morte di un
Pontefice e prima della nomina del successore, ossia durante periodi di
pontificato vacante. Sui francobolli di queste emissioni viene sovrastampata o
stampata la dicitura "Sede Vacante" che le caratterizza e che le individua sui
cataloghi.
VACANZA - Sostantivo. Cessazione temporanea di
attivita' in genere coincidente con determinate ricorrenze o festivita'. La
vacanza postale non era contemplata nei servizi postali del lontano passato in
quanto Le Poste Italiane dalle origini (e perfino prima delle origini, negli
antichi stati) funzionavano, se richiesti, tutti i giorni e le notti dell'anno,
festivita' comprese. Gradualmente, a partire dal 1900, le maestranze postali
hanno rivendicato la necessita' del riposo settimanale e delle vacanze estive e
quindi le Poste hanno dovuto adattare il servizio alle rivendicazioni dei
lavoratori ed hanno adottato il così detto Sabato inglese (pomeriggio festivo) e
concedere la libertà ai dipendenti durante tutte le festività nazionali civili e
religiose. Anche se si sono verificate eccezioni straordinarie recenti (uffici
distaccati per avvenimenti eccezionali), solo alcuni speciali uffici lavorano al
sabato pomeriggio, ed il lavoro postale domenicale, ancora esistente fino al
1980 (solo al mattino per l'invio di espressi) e' stato completamente eliminato.
Le vacanze estive inoltre fermano per settimane il lavoro in molti uffici
cittadini che probabilmente resterebbero deserti per la vacanza dei clienti.
Comunque in periodo estivo qualche ufficio invece viene rafforzato (nelle
localita' di maggior afflusso temporaneo turistico) integrando gli impiegati con
altri, a turni, normalmente in servizio negli uffici vicini temporaneamente
chiusi. Esistono collezioni specializzate sul lavoro postale nei giorni di
vacanza che si sviluppa raccogliendo posta che presenta i bolli di tutti i tempi
dei giorni che gli impiegati postali di oggi considerano certamente festivi e
sacri alla vacanza. Al di al delle regole generali suddette ancora nei primi
anni del 2000 vengono ancora istituiti uffici temporanei speciali su richiesta
di enti o di manifestazioni in giorni festivi, contro il pagamento di tariffe
che pagano il lavoro straordinario delle maestranze postali utilizzate ed il
trasferimento de materiali necessari al funzionamento dell'ufficio distaccato.
Si tratta in genere di uffici di carattere filatelico che utilizzano bolli
speciali (dal settembre 2002 solo questi - precedentemente anche i guller
ordinari) commemorativi delle manifestazioni stesse, che vendono i prodotti
postali, compresi i gadgets delle Poste e i francobolli disponibili e/o emessi
in quel giorno, ed accettano le corrispondenze che i visitatori possono
inoltrare dall'interno dei locali della manifestazione.
VAGLIA - Sostantivo. E' la denominazione di un
titolo di credito di varia specie e origine che in una sua sezione, i vaglia
postali,interessa anche la filatelia. Le Poste grazie
alla distribuzione dei loro uffici sul territorio, fin dalle loro origini in
varie nazioni del mondo, possono trasferire danaro tra enti e persone ovunque
sia sul territorio nazionale che all’estero ed hanno quindi dedicato una grande
parte del proprio lavoro ai "servizi a denaro", specialmente per quanto riguarda
somme piccole e medie. In altre parole, fin dall' epoca degli antichi stati, le
Poste hanno funzionato in una loro sezione come Banche, permettendo il
trasferimento virtuale del denaro a chiunque, avendo una presenza sul territorio
di gran lunga maggiore di quella delle banche stesse. Per eseguire questo
lavoro, hanno dovuto inventare sistemi, moduli e documenti adatti ad un uso
facile anche a persone poco avvezze alla burocrazia bancaria, garantendo
sicurezza e precisione. Il vaglia semplice, il vaglia internazionale, il vaglia
consolare (per le rimesse di lavoratori italiani all'estero), le cartoline
vaglia, il vaglia lettera, il vaglia a taglio fisso (buoni postali di viaggio) e
numerosi altri moduli (taluni anche affrancati con francobolli e regolati da
tariffe) sono i documenti che hanno permesso di effettuare i servizi a denaro
delle Poste e che adeguatamente raccolti, possono consentire di realizzare
collezioni complesse, articolate e specializzate di tipo storico postale.
VAGONE - Sostantivo. Denominazione di carri
ferroviari in genere chiusi, destinati al trasporto di persone o merci, tra le
quali anche posta. In tali casi i vagoni vengono definiti "postali" e sono
riservati in toto o in parte al servizio postale. Il servizio postale su vagoni
ferroviari e' nel 2002 ormai abbandonato (vedi "Ambulante"- Ufficio postale
ambulante su vagone ferroviario aperto durante le soste nelle stazioni) come
pure il servizio postale di messaggeria (vedi "Messaggere" - Vagone postale con
personale che lavora la posta trasportata, sul quale esisteva una buca
d'impostazione), ma esistono ancora vagoni adibiti al trasporto dei sacchi
postali accompagnati da funzionari delle Poste e perfino treni composti solo da
vagoni postali su particolari linee ferroviarie (Roma/Milano e viceversa). La
posta fino al 1985/90 trattata sui vagoni e' riconoscibile dai bolli applicati
che nelle diciture contengono le parole "Ambulante", "Messaggere" ed anche
"Turno". Questi bolli sono ricercati dal collezionismo specializzate e
possiedono un plusvalore crescente legato alla minor frequenza del loro
impiego. (vedi anche "Treno", "Ambulante", "Messaggere" e "Turno").
VALERE/VOLE - Verbo e aggettivo derivato. Come
verbo ha numerosi significati, ma nell'uso filatelico intende prevalentemente
indicare un valore, per es. il valore del materiale filatelico, sia in senso
economico (quanto vale oggi quel francobollo?), sia in senso reale (quale valore
di facciale ha quel francobollo?) che in senso temporale (per quanto tempo ebbe validita'?). In conseguenza il suo significato dipende dal contesto in cui viene
utilizzato. Ovviamente l'aggettivo derivato si aggrega a sostantivi e a soggetti
in cui la "validita'" e' un dato rimarchevole che costituisce un elemento
importante. Per i francobolli, per es., la validita' consente l'utilizzazione e
quindi la garanzia che quanto esprime il valore di facciale, equivale a denaro
sonante e utilizzabile nelle affrancature postali. Al contrario la "non
validita'" o la "cessata validita'" non consentono piu' la loro utilizzazione
per posta e quindi anche se il valore di facciale esiste ed equivale a denaro,
questo non ha piu' capacita' di pagare il servizio per cui il francobollo fu
prodotto. In quest'ultimo caso anche se la validita' postale non esiste piu', e'
possibile, anzi normale, che il francobollo abbia ugualmente un suo valore, non
solo storico o documentario ma anche venale e antiquariale, connesso con il
collezionismo filatelico e quindi quasi sempre espresso nei cataloghi
filatelici.
Un francobollo quindi può valere quando puo' essere applicato alle
corrispondenze, ossia quando e' in validita' e "vale" in denaro per l’ammontare
stampato su di esso (valore di facciale). Non e' utilizzabile quando viene
dichiarato "non valido" dalle Poste ma "vale" lo stesso, non per l'ammontare di
facciale ma per il suo valore documentario, antiquariale, e collezionistico.
VALIDITA'/DO - Sostantivo e aggettivo derivato. La
validita' e' una caratteristica di persone, oggetti e/o funzioni che permette di
affermare che sono vivi, efficaci, in vigore o in forza. L'aggettivo "valido"
aggregato a sostantivi indica che i soggetti o le funzioni a cui si riferiscono,
sono in piena forza, possiedono vigore, e sono attivi, e, nel caso, anche in
forza di legge. Per quanto riguarda la filatelia e la posta, la validita' si
puo' riferire per esempio ai francobolli, alle tariffe postali, ai regolamenti e
a tutte le norme che entrano nel mondo postale. In questi casi la validita'
indica la possibilita' di applicare utilmente alle corrispondenze da inoltrare
alcuni francobolli (in genere i i piu' recenti) ed altri no (i piu' datati), o
di seguire alcune norme e altre no (quelle superate) e via dicendo. E'
sicuramente noto a tutti che la validita' di norme, di oggetti o di servizi in
genere non e' perenne ma temporale in quanto il mondo cammina, nascono nuove
esigenze e bisogna cambiare continuamente qualcosa : le leggi, ad esempio, si
modificano in relazione alle variabili situazioni socio politiche della nazione
e quando una di esse viene sostituita con un'altra, la vecchia decade, cessando
di esser valida, per consentire alla nuova di entrare in vigore. Nello stesso
modo, quando per la variazione della situazione inflattiva o deflattiva un
tariffario postale viene modificato, quello precedente non e' piu' valido, e
quello nuovo varra' fino a quando una nuova serie di tariffe entreranno in
vigore sostituendosi alle precedenti. Per i francobolli la situazione e' piu'
complessa in quanti ogni esemplare possiede almeno due valori economici, uno di
facciale ed un altro antiquariale : esistono infatti francobolli in validita'
postale ed altri non piu' postalmente validi o per uso pregresso o per
disposizioni di legge, ma che hanno comunque interesse e valore per il
collezionismo o la documentazione. Non sono infatti piu' validi per
l'affrancatura quelli gia' passati per posta, i francobolli di passati regimi o
quelli utilizzati successivamente alla data di scadenza di validità imposta fin
dall'origine dell’emissione o stabilita di volta in volta in corso d’uso. In
Italia la validità dei francobolli era limitata nel tempo fino al 1965/66 ma dal
1.1.1968 tutti i francobolli emessi hanno mantenuto validità permanente (eccetto
alcuni tolti di corso per falsificazioni). I francobolli italiani dal 1968 hanno
quindi una validita' "permanente" nella speranza che non vi saranno piu'
variazioni di regime o monetarie che obblighino a porli fuori corso, compresi i
francobolli in vecchia moneta (in Lire o in doppia moneta L./E.) prodotti prima
del 31.12.2001 data della variazione monetaria legata all’ingresso del nostro
paese nella Comunità Europea, ma e' possibile che in futuro la loro validita'
postale possa cessare. Alcune nazioni (Francia, Usa, Canada ecc.) hanno anche
scommesso sul blocco dell'inflazione non segnalando piu' il valore di facciale e
la moneta su di essi ; qualsiasi cosa accadrà, la loro validita' rimarrà intatta
perché varranno sempre l'affrancatura di una lettera semplice per l'interno (non
per l'estero), eliminando cosi' totalmente il concetto di validita' del
francobollo. In qualsiasi caso per i francobolli o esiste una data di scadenza
della validita' (per l'Italia di oggi fino alla fine del 1967, oltre a poche
eccezioni successive) o i francobolli hanno validita' permanente (fino a nuove
sempre possibili disposizioni) ; per le norme postali, ferme restando alcuni
principi generali che varranno sempre (vedi p. es. il diritto alla riservatezza
con l'eccezione delle censure in periodi eccezionali) la validita' non e' mai
permanente ma cessa in relazione al varo di nuove norme che sostituiscono le
precedenti. Anche le tariffe postali hanno validita' limitata fino a quando non
vengono sostituite con altre. L'uso di francobolli fuori validita' non e' stato
mai consentito e prevedeva e prevede ancora delle sanzioni (oggi l’eliminazione
fisica delle corrispondenze, un tempo la tassazione per il doppio del "non
valido") mentre l'applicazione di norme non piu' in uso resta un fatto
solitamente interno del sistema postale, raramente del cliente, e quindi prevede
sanzioni interne alle Poste.
VALIGIA - Sostantivo. Contenitore chiudibile, in
genere con manici e di forma parallelepipeda, per trasportare cose ed effetti
personali in viaggio. In filatelia, anzi meglio in storia postale, rappresento'
un sistema comodo per trasportare posta isolata e protetta in particolari
situazioni. Una valigia, forse una specie di bauletto con manici, fu il contenitore della posta che andava e veniva dalle Indie per via di mare nel 19°e
20° secolo (1850/1920 circa), via Suez, prima del funzionamento di linee aeree,
con le navi inglesi, tra i porti meridionali d'Italia (in genere Brindisi) ed i
porti delle colonie inglesi in India, denominato "Valigia delle Indie" che
veniva aperto o chiuso in partenza ed in arrivo e riaperto e richiuso ad ogni
scalo, ove c'era corrispondenza da scambiare. Questo lavoro era riservato ad un
funzionario postale inglese che viaggiava con la valigia su una nave della
Compagnia delle Indie, o su un'altra per conto di questa Società che gestiva i
commerci ed i traffici di ogni tipo nella penisola indiana in nome della Gran
Bretagna. La corrispondenza giunta dalle Indie a Brindisi o viceversa, veniva
affidata alle poste italiane per esser inoltrata per via ferroviaria da o verso
il nord Europa, in genere da o verso la Gran Bretagna, che era il maggior
utilizzatore di questa linea postale. La posta trasportata con la Valigia delle
Indie, rappresentando un capitolo importante della storia postale europea da e
per l’oltremare non e' comune, ha buon valore commerciale ed ha collezionisti
specializzati specialmente di area inglese. Non sempre e' riconoscibile a prima
vista, ma bolli di partenza, di transito di Brindisi, alcuni bolli di censura e
le date su di essi sono gli indicatori principali per stabilire se il viaggio
postale fu effettuato con la valigia delle Indie. La posta della valigia tra il
1915 ed il 1920 puo' anche possedere bolli di censura inglesi e affrancature
italiane effettuate a Brindisi, nonche' anche alcuni bolli della censura civile
e militare italiana che lavorava in accordo con quella inglese allora alleata,
applicata sulle navi in navigazione o all'imbarco nei porti orientali esteri.
VALORE - Sostantivo. Parola dai molteplici
significati ma che per francobolli e posta ha quasi sempre il significato di
"prezzo", "costo" o anche "valutazione". Se in alcuni casi e' seguita da una
specificazione come "valore di catalogo", indica la quotazione dell’esemplare
trascritta sui cataloghi e come "valore di facciale", indica il prezzo di
acquisto nel periodo della loro validita' postale.
VALUTA - Sostantivo. Sinonimo di "moneta" ma con
particolare riferimento alle monete straniere o ai regimi di cambio monetario
negli scambi internazionali. Ha poco interesse filatelico ad eccezione che
nelle descrizioni di materiale postale internazionale viaggiato talvolta
contenente affrancature e tassazioni di nazioni diverse espresse ovviamente in
valute o monete straniere.
VALUTARE/ZIONE - Verbo e sostantivo. Come verbo e'
sinonimo di stimare, giudicare il valore economico di un oggetto o di un lavoro.
La valutazione e' la stima preventiva o consuntiva dell'ammontare del valore
economico dell'oggetto o del lavoro e viene espressa normalmente in denaro. Il
valutare e la valutazione hanno grande importanza nel mondo filatelico in quanto
ogni francobollo non piu' in corso e ogni tipo di materiale filatelico hanno un
valore economico determinato da diversi fattori in genere stabilito da esperti
del settore commerciale o da cataloghisti ma anche da alcuni filatelisti,
specialisti di qualche settore filatelico. La quantita' del materiale esistente
(valutando p.es. la tiratura, la differenza tra usato e nuovo o la frequenza di
certi tipi di invii) e' uno degli elementi fondamentali delle valutazioni, ma
l'intervento dello specialista e' determinante nello stabilire un valore perchè
introduce anche altri concetti di valutazione quali ad esempio la qualita' e la
rarita'. Inoltre l'esperienza, la conoscenza delle diversita' esistenti, l'aver
visto molto materiale, la frequenza nell'esaminare francobolli e posta,
l'aggiornamento continuo, la conoscenza della letteratura specializzata ed altri
fattori, divengono infatti determinanti per poter giudicare correttamente il
valore del materiale filatelico e storico postale. La valutazione di
corrispondenze e di posta spesso non e' facile anche perche' richiede la
conoscenza di altri elementi quali ad es. la storia, i regolamenti postali di
varie epoche e di varie nazioni, e le infinite vicende che hanno condizionato
gli scambi postali.
VAPORE - Sostantivo con diversi significati in
relazione al contesto in cui si trova. In filatelia ha riferimenti di due tipi :
indica in un caso un tipo di nave (a vapore) che nel 19° secolo solcava il mare
per trasportare cose, persone ed anche posta e che per questo motivo fu parola
riportata su alcuni bolli di navigazione ("col vapore....") applicati alle
lettere, e nel secondo caso indica uno stato fisico di alcune sostanze gassose o
divenute gassose utili o pericolose per l'uomo. Tra queste ultime citiamo il
vapore acqueo, stato gassoso dell'acqua presente nell'umidita' naturale delle
cose e degli ambienti o provocato dall’evaporazione e dall'ebollizione
dell’acqua, talvolta pericoloso ma talaltro utile per muovere macchine (macchine
a Vapore - locomotive, piroscafi ecc.) e qualche volta anche utilizzabile in
filatelia. Col vapor acqueo caldo (da acqua in ebollizione) si possono infatti
effettuare alcune utili operazioni filateliche come ad es. aprire buste chiuse
senza tagliarne margini o scollare francobolli dai loro frontespizi per poterli
esaminare meglio al verso o in trasparenza.
VARECHINA - Sostantivo, nome proprio di una
sostanza chimica composta (ipoclorito di sodio), fortemente ossidante, utile ed
economica sopratutto per candeggiare i bucati industriali
e domestici. Diluita ed usata infatti per brevi trattamenti ha la capacita' di
sbiancare le fibre vegetali delle stoffe e della carta senza alterarne molto i
colori, e senza influire gravemente sulla loro robustezza e compattezza. Grazie
questa capacità, in dosi limitate e' utile e comoda per sbiancare e pulire la
carta sporca e quindi anche i francobolli usati. Viene aggiunta in percentuali
bassissime (1/2 cucchiai per litro) all'acqua di lavaggio entro cui i frammenti
di carta su cui aderiscono francobolli con gomma arabica o vinilica (la
maggioranza esistente - esclusi gli autoadesivi e pochi altri) devono esser
immersi per tempi brevi, non superiori a 1/2 ora. Lavaggi prolungati o
effettuati con percentuali maggiori di varechina, detti anche lavaggi energici,
possono provocare danni ai francobolli : molti colori delle vignette (non
tutti) si attenuano, perdono brillantezza ed intensita', la fluorescenza dei
francobolli italiani si abbatte notevolmente, e la consistenza della carta tende
a sfaldarsi, a dilatarsi e quindi a rompersi. L'uso moderato e breve della
varechina e' certamente utile alla filatelia mentre usi usi impropri, prolungati
ed eccessivi sono quindi molto pericolosi e sconsigliabili.
VARIAZIONE - Sostantivo sinonimo di mutamento,
cambiamento o simile (anche "variante"). E' parola utilizzata in filatelia per
indicare una differenza tra oggetti simili o per indicare un mutamento di una
situazione. E' spesso legata alla parola "tariffe" o meglio a "periodo
tariffario" quando un periodo succede ad un altro. Si ha una "variazione
tariffaria" quando un oggetto postale a partire da un data stabilita passa da
una tariffa ad un'altra oppure quando finisce un periodo e ne inizia un'altro.
Può accostarsi nel significato filatelico anche a Varietà ma intende, per quanto
riguarda i francobolli, una diversità dal normale non grande e non troppo
evidente. Una modesta variazione di stampa o di dentellatura o di una qualsiasi
delle caratteristiche filateliche di un francobollo definisce in genere una
diversità dal tipo originale, ma insignificante e di scarso interesse collezionistico. Spesso queste variazioni non sono classificate, e vengono
meglio definite come difetti naturali tollerati o come anomalie insite nella
tolleranza del sistema produttivo.
VARIETA' - Sostantivo. Letteralmente significa
mancanza di uniformita' o indica uno spettacolo teatrale leggero d'arte varia.
Grazie al suo significato letterale principale e' una parola divenuta importante
e d'uso frequente in filatelia in quanto e' la definizione di francobolli che
all'interno di un tipo, sono diversi dall'originale per qualche variante chiara
ed indiscutibile, attualmente anche molto evidente, di una qualsiasi delle sue
caratteristiche fisiche originarie, stabilite dai bollettini ufficiali di
emissione pubblicati dalle Poste. La varieta' in filatelia sono quindi dei
francobolli che presentano almeno una diversita' importante e ben visibile dal
francobollo tipo corrispondente e che per questo motivo vengono evidenziati
dalla filatelia nei cataloghi e nelle collezioni specializzate. In genere le varieta' sono quantitativamente poche rispetto ai francobolli dello steso tipo
nati e venduti dalle Poste ed hanno quindi un valore ed una rarita' maggiore del
francobollo tipo stesso. Secondo un graduale sviluppo delle conoscenze
filateliche modificatesi col passare del tempo, le diversita' che caratterizzano
le varieta' possono essere minuscole e poco visibili (lo erano specialmente le
varietà del passato quando la cura della produzione era maggiore e la loro
produzione quantitativamente minore) o, al contrario, clamorose ed
evidentissime (lo sono le varietà più recenti divenute anche più frequenti per
la maggiore tolleranza del sistema produttivo derivato anche da produzioni
quantitativamente più grandi che in passato).
Le varieta' minuscole costanti, ossia presenti su alcuni francobolli
dell'emissione in posizioni fisse nei fogli, sono definite in genere "varieta'
di riporto" e sono in genere dovute ad un processo di stampa effettuato con
cilindri sporchi o impolverati che impediscono un perfetto contatto tra matrice
e carta. Erano molto studiate e collezionate nel passato (fino al 1950) quando
la stampa era piu' lenta ed accurata, ma dal momento in cui in Italia sono state
adottate macchine da stampa piu' veloci e sono state necessarie maggiori quantita' di francobolli con una frequenza maggiore, le varieta' si sono
moltiplicate e quindi quelle minori hanno perso interesse, in favore di quelle
piu' evidenti e spettacolari. Le varieta' occasionali, spesso ampie e clamorose
sono poche e spesso uniche o presenti in pochissimi esemplari in quanto derivate
da errori o da incidenti di produzione subito rimediati (p.es. dentellature
fortemente spostate) o da fatti eccezionali accaduti una sola volta (p.es
macchie di inchiostri da stampa). In realta' queste varieta' non dovrebbero mai
raggiungere il collezionismo perche' i francobolli nati deformi dovrebbero esser
tutti scartati e distrutti dall'ente di emissione immediatamente dopo la
produzione. Cio' spesso, artificiosamente o per errore, non accade ed il
mercato delle varieta' si arricchisce di nuovi pezzi tanto piu' costosi quanto
piu' le varieta' sono spettacolose.
Le varieta' tecnicamente piu'interessanti sono sempre legate a difetti o
incidenti del sistema produttivo non corretti rapidamente (stampa evanescente,
mancanza di un colore, scentrature, mancanza di dentellatura, ecc.). Tra le
varietà più curiose ripetitive ma senza regolarità di previsione temporale,
citiamo ad es. la "carta ricongiunta" che nasce da uno strappo della carta
durante il veloce sistema di rotolamento e scivolamento delle bobine (da cui
derivano francobolli senza filigrana o dallo spessore parzialmente o interamente
doppio) e i "tagli di rasoio" derivati da sbuffi indesiderati e imprevisti di
inchiostri dei sistemi pneumatici. Le varietà più frequenti, più note e
spettacolari, perché modificano sensibilmente l’aspetto dei francobolli,sono le
mancate parziali o totali dentellature, gli ampi spostamenti delle vignette
rispetto alle dentellature e l’assenza o la sostituzione di qualche colore di
stampa, ma esistono anche importanti varieta' strumentali ossia visibili con
strumenti e non ad occhio nudo, che forse sono meno conosciute e meno valutabili
ma che possiedono ugual pregio e rarita' : sono legate in genere o alla
fluorescenza o alle vernici interferenziali trasparenti : alcuni esemplari
contenenti queste caratteristiche infatti, possono nascere senza fluorescenza o
presentare il lato fluorescente al verso ed altri che mancano della vernice
interferenziale la dove invece dovrebbe esserci. La caccia alle varieta' e' uno
sport filatelico molto praticato, produce la massima quantita' di perizie e di
quesiti filatelici ed il collezionismo derivato richiede alta specializzazione e
attenzione. L'aggiunta di varieta' alle collezioni di francobolli tipo e' un
pregio, ma bisogna che gli acquisti non siano troppo costosi perche' la loro
rivendita raramente restituisce il denaro speso.
VEDUTA - Sostantivo. In genere indica un panorama o
una vista fotografica o pittorica di qualche luogo. Nei francobolli è spesso
il contenuto di una vignetta, quando appunto mostra un panorama in campo lungo e
largo (campagne, montagne, acque) o corto (piazze, borghi, edifici ecc.) di una localita' ricordata nel francobollo. Le emissioni turistiche italiane hanno
nelle vignette esclusivamente delle vedute per mostrare la bellezza dei luoghi
rappresentati.
VELINA - Aggettivo anche sostantivabile. Qualifica
un tipo di carta sottile e semitrasparente, la carta velina, che si usava
per realizzare le copie dei dattiloscritti da conservare in archivio. Negli
uffici fino al 1990 "le veline" (sostantivo) erano le copie delle lettere o dei
documenti ufficiali prodotti dall'ufficio da conservare negli archivi. Si
realizzavano frapponendo tra il foglio intestato o ufficiale ed il foglio di
carta velina, un foglio di carta copiativa o carbone che permetteva di imprimere
i caratteri della scrittura anche sulla velina, con la stessa pressione delle
battute della macchina da scrivere o della penna. La carta velina o una carta
assi simile e' stata anche usata per produrre qualche francobollo (vedi p.es. la
prima emissione del Giappone), ma essendo assai fragile e molto penetrabile
dagli inchiostri di stampa non ha avuto larga diffusione. Lo spessore della
carta filatelica e' in genere molto vicina ai 10-12/100 di millimetro, ma quando
e' inferiore ai 7/100 puo' esser definita Velina.
VELOCE/CITA' - Aggettivo e Sostantivo. Come
sostantivo definisce una grandezza fisica che misura lo spostamento di oggetti
e di persone in relazione al tempo e misura quindi la distanza percorsa
nell'unita' di tempo (km/h, mt/sec, ecc.). Ha estrema importanza in tutte le
attivita' umane che col progredire richiedono sempre maggiore velocita'. Le
comunicazioni hanno necessita' di esser trasferite con estrema velocita' per
rendere possibili reazioni umane sempre piu' immediate e utili. Le comunicazioni
lontane in voce sono oggi ormai in tempo quasi reale, quelle scritte urgenti
richiedono qualche frazione di tempo in piu' (fax, telex, telegrammi, posta
elettronica ecc.) in quanto hanno un trasferimento virtuale in copia, mentre le
normali corrispondenze scritte e la trasmissione di documenti e/o cose hanno necessita' di un trasporto fisico che richiede tempo in funzione della distanza,
ossia velocita' reale, non troppo riducibile per l'inerzia e gli attriti dei
sistemi operativi, e per l'organizzazione dei trasporti, dei mezzi e degli
strumenti che servono per il loro spostamento. La storia delle comunicazioni
scritte racconta sopratutto della ricerca dei sistemi per ridurre i tempi di
trasferimento della posta a costi popolari : tutte le amministrazioni postali
esistenti dalle origini si sono cimentate col problema ed hanno tentato di
ridurre i tempi di trasmissione della posta (aumentando la velocita') in mille
modi ma si sono sempre scontrate col fatto che tanto piu' i tempi di riducono,
tanto piu' costosi i trasporti postali diventano. Il successo di un servizio
postale, oltre alla sicurezza e alla regolarita' e dato appunto dalla rapidita'
della consegna, ed e' difficile conciliare rapidita' con economicita'.In molte
nazioni dalla fine del II millennio, sono sono stati adottati sistemi postali al
servizio di tutti che a costi lievemente maggiorati rispetto agli ordinari,
possono far correre in tempi minori le corrispondenze richieste piu' veloci
(posta prioritaria). Comunque la corsa contro il tempo ha seguito l'evoluzione
tecnica dei sistemi di trasporto (in sequenza cronologica : corrieri appiedati,
cavalieri veloci, treni, auto, aerei, razzi ecc.) ma non ha terminato ancora il
suo sviluppo poiche' le nuove tecnologie dell'informatica prevedono presto un
nuovo abbrivio a costi popolari per tutti.
VENATURA - Sostantivo. Sottile e lunga striatura
del colore della superficie e nello spessore di un materiale. Si usa anche in
filatelia per indicare una variazione cromatica di una vignetta che si sviluppa
prevalentemente in forma lineare o meglio in una striscia anche non rettilinea.
Diventa interessante se non creata appositamente nella grafica delle vignette ;
in questo caso indica un difetto di stampa per il quale uno o piu' colori si
sono infiltrati o sovrapposti su altri.
VENDERE/DITA/DITORE - Verbo e sostantivi connessi.
Indica l'azione, il mezzo e l'attore di una cessione di cose, in genere di
proprieta' certa, dichiarata e, nel caso di oggetti di valore, anche registrata,
da un proprietario ad un altro, contro denaro. Quando la proprieta' e' incerta o
non richiesta, al di la di questioni legali che possono insorgere, il rapporto
tra venditore e compratore subisce delle varianti e normalmente il prezzo
dell’oggetto si riduce o diventa molto variabile (oggetti per es. provenienti
da furti o beni mobili di valore non registrati). Francobolli e posta, essendo
quasi sempre oggetti di proprieta' dichiarata ma non registrata (anche se
provengono da furto e possono avere valore venale molto elevato), seguono queste
leggi universali e sono quindi scambiati contro denaro passando di mano in mano
per arricchire o depauperare le collezioni. Il vendere e' in genere delegato al
commercio ma nel caso degli oggetti filatelici da collezione (per ora in Italia
non sottoposti a leggi sulla proprietà) anche i privati possono diventare
venditori diretti o indiretti utilizzando degli intermediari. I commercianti
filatelici sono i principali venditori di francobolli e posta che, al di la
delle vendite del materiale posseduto effettuate su promozione e su richieste
nelle proprie sedi, preparano spesso col proprio materiale, ma sopratutto con
quello di terzi, delle vendite su commissione e all'incanto (al netto o al
miglior offerente) per far circolare il materiale filatelico piu' ricercato. I
prezzi base delle vendite o sono quelli contenuti dai cataloghi aggiornati al
momento dello scambio o seguono la naturale legge dell'offerta e della
richiesta, tenendo pero' conto che francobolli e posta non sono generi vitali o
di sopravvivenza e quindi essendo superflui hanno un mercato a se, in genere
artificioso, convenzionale ed indipendente, salvo casi eccezionali, dalle
vicende sociali e storiche del mondo.
VERDE/ASTRO/DINO - Sostantivo. Individua un colore
che e' tipico della vegetazione fresca e che dal punto di vista tecnico e' un
colore derivato dalla combinazione tra il blu ed il giallo. Ovviamente ha molte
sfumature in relazione alla percentuale di combinazione dei due colori base o
all’addizione di altri colori che possono esser ancora aggiunti. Predominanze
verdi-azzurre si hanno quando la combinazione è realizzata con molto blu e poco
giallo e viceversa si ottengono verdi tanto più pallidi, quanto meno blu si
combina col giallo. Il verdastro e' una miscela di blu/giallo/bruno/rosso piu' o
meno brillante e luminoso in relazione alla quantita' di bruno/rosso aggiunta.
Il verdino, il verde limone, il verde sottobosco, marcio ed altri ancora sono
combinazioni ottenute con l’aggiunta di altri colori per ottenere tinte quasi
sempre molto chiare utilizzate spesso nella stampa di francobolli per consentire
un buon contrasto con i colori degli inchiostri di bollatura. Le diverse
tonalità del verde hanno denominazioni specifiche nella grafica e sono spesso e
volentieri ricordate e distinte nei cataloghi di francobolli in quanto molte
tirature successive dello stesso francobollo, nate con diverse e variabili
combinazioni di colori, hanno fornito sensibili ed irripetibili variazioni
cromatiche finali che permettono di risalire alla data di nascita di ciascun
francobollo, cosa questa piuttosto rilevante per tutte le prime emissioni
filateliche del mondo. Purtroppo però recentemente si è scoperto che il verde e
tutti i colori derivati non sono colori stabili in quanto contengono sempre una
forte componente di giallo, uno dei colori che piu' di altri si modifica
naturalmente col passare del tempo provenendo da pigmenti deboli alla luce. In
alcuni casi il verde esposto a fonti luminose intense (5400° K - luce solare)
perde il pigmento giallo che vaporizza e diventa blu. E' il caso per es. del
Milan Azzurro che, a parte alcuni esemplari originali nati di colore azzurro di
grande valore, possono da verdi diventare azzurri se sottoposti ai raggi solari
per alcune ore, ingannando spesso i possessori o favorendo alcune truffe
filateliche recentemente perpetrate. Anche il riconoscimento delle tirature
della 4ta emissione di Sardegna che fino a qualche anno fa assegnavano valori
diversi a francobolli di diversa tonalità, è oggi messo in dubbio in quanto
parte del pigmento giallo, per es. del 5 c., col tempo si è perduto e nessuno
conosce le coordinate colore con cui questi francobolli nacquero. Molti
affermano che i periti filatelici dovrebbero disporre di microfotocolorimetri
per annotare le variazioni dei colori nel corso del tempo, specialmente del
verde, sullo stesso francobollo per assegnare loro un colore, un valore ed una
data di nascita veramente attendibili.
VERMIGLIO - Aggettivo e sostantivo. In filatelia
indica spesso un colore rosso acceso, che va dal cremisi allo scarlatto,
talvolta utilizzato per stampare francobolli. Le variazioni di tonalità non sono
mai molto ben distinguibili dall’occhio umano medio perché ha difficoltà a
distinguere lievi differenze nella scala dei rossi. Il vermiglio , come tutti
colori tendenti al rosso è in genere un colore piuttosto stabile anche se
sottoposto a stress luminoso intenso e prolungato (che può abbattere facilmente
la brillantezza ma difficilmente la tonalità).
VERNICE - Sostantivo. Liquido colorato o incolore
da spalmare su superfici di qualsiasi tipo, anche non rigide, in strato sottile
per proteggerle e/o per riconoscerle facilmente. In periodo recente alcune
speciali vernici sono state anche applicate ai francobolli italiani gia'
stampati o sulla carta su cui devono essere stampati, per migliorare la loro
sicurezza contro le falsificazioni e per favorire la lavorazione della posta. Si
tratta di vernici di due tipi, Fluorescenti e Interferenziali, che negli ultimi
decenni del 20° secolo hanno avuto largo impiego nella tecnologia di produzione
di numerose carte valore. Dal 1968 la vernice fluorescente applicata alla carta
filatelica ancora da stampare, consente una buona sicurezza contro la
falsificazione e di segnalare alle macchine bollatrici automatiche la presenza
dell'affrancatura da obliterare, riducendo quindi enormemente i tempi di
lavorazione della posta. (vedi Fluorescenza). Negli ultimi anni del 20° secolo
ha avuto anche impiego una vernice "interferenziale", una vernice tecnica
trasparente con caratteristiche ottiche particolari, adatta ad impedire la
riproduzione fotostatica perfetta di alcuni francobolli. Utilizzano questa
vernice anche alcuni francobolli italiani quali quelli del servizio prioritario
e alcuni valori ordinari delle emissioni Donne italiane nell' arte di maggiore
impiego postale. Questa vernice trasparente applicata, a differenza delle
vernici fluorescenti, dopo la stampa dei francobolli su alcune aree delle
vignette, contiene pigmenti orientati dalla luce che rendono difficile una buona
riproduzione fotostatica degli esemplari nell'area ricoperta dalla vernice
stessa. La superficie colpita verticalmente da luce intensa artificiale, e
osservata perpendicolarmente, diventa riflettente e quindi al posto del disegno
ricoperto dalla vernice interferenziale trasparente compare un disegno confuso o
una macchia scura, mentre se la luce e lo sguardo hanno una inclinazione
superiore ai 20° rispetto alla perpendicolare, la vernice diventa trasparente
come se non ci fosse. Questo principio non permettendo la realizzazione di buone
copie fotostatiche di francobolli, consente quindi un facile riconoscimento
degli esemplari fotocopiati a colori per ingannare la posta, prodotti con la
maggioranza delle macchine da fotocopiatura (macchine che illuminano i soggetti
in perpendicolare). Anche se l'uso di queste vernici non e' semplice, anzi
pericolosa per chi le usa, i presidi tecnologici oggi impiegati nella produzione
di carte valore non offrono rischi ne per le maestranze di produzione ne per
gli utilizzatori del prodotto finito e potrebbero pertanto avere ancora un lungo
futuro davanti a se.
VERTICALE - Aggettivo anche sostantivato. In
geometria indica una linea o un piano perpendicolare ad un’altra linea o piano,
la cui posizione è orizzontale. In filatelia e' parola utilizzata per indicare
piani o linee che dall'alto scendono verso il basso rispetto all'orizzonte, ma
prevalentemente per indicare il diritto di una vignetta, cosa non sempre agevole
per le infinite combinazioni della grafica e dell'arte. In qualsiasi caso un
francobollo a sviluppo verticale ha l'altezza maggiore della base.
VERTICE - Sostantivo dai molti significati. In
genere e in filatelia indica un punto geometrico in cui due o più linee si
incontrano. In un altro comune intendimento indica il punto più alto di un
oggetto. Il termine viene usato in filatelia specialmente per i francobolli di
formato triangolare per indicare la punta del triangolo con cui gli esemplari
furono realizzati.
VETTURA - Sostantivo. E’ il nome di una carrozza in
genere adibita al servizio pubblico o anche un vecchio sinonimo di automobile.
E’ qui citata perché nell’antica letteratura riferibile alla posta, la vettura
era sinonimo di diligenza o di vagone ferroviario e Vetturino era il nome del
guidatore o del responsabile che in alcuni casi era denominato anche
postiglione (da Posta, luogo di fermata delle diligenze per cambiare i cavalli e
guidatori, per riposare o per modificare la direzione di viaggio, scambiando
passeggeri, merci e posta).
VIA - Sostantivo. In genere, come la piazza e la
strada, e' uno spazio pubblico di proprieta' demaniale adatto all'uso pedonale e
veicolare che si sviluppa nel senso della lunghezza e che e' limitato o da case
ed edifici o da terre libere (campi, prati, campagne, monti ecc,). Le Vie sono
elementi di importanza vitale per percorrere distanze secondo dei piani di
viaggio e che quindi hanno la necessita' di esser individuate con nomi e/o
numeri per poter permettere a tutti di spostarsi e di trovare luoghi, cose e
persone. Nel linguaggio attuale corrente la via o la strada (che in qualche
occasione assume altri nomi come viale, corso, ecc.) sono uno degli elementi
fondamentali dell'indirizzo delle persone e delle identità commerciali e
produttive e quindi sono un dato indispensabile da inserire sulle
corrispondenze. Oltre a questo significato comune, Via in filatelia e storia
postale indica, se accompagnato da altre parole, una direzione o una strada
generica ma rilevante come ad es. via delle Fiandre, Via di Francia, ecc., o
anche una scelta del mezzo di viaggio come ad es. Via aerea, Via di Mare o di
terra o di superficie, che indicano il sistema con cui la posta deve giungere a
destino, spesso in sostituzione di quello ordinario, e stabiliscono l'ammontare
dell'affrancatura e dei diritti postali addizionali da aggiungere ai porti
ordinari. La scelta della via postale che un tempo era limitata dalle tecnologie
di trasporto e che nei casi possibili spesso era indicata con appositi bolli
postali, oggi e' libera e si riferisce quasi sempre al mezzo di trasporto che si
stabilisce con apposite etichette o con scritte idonee.
VIAGGIARE/TORE/TO - Verbo, sostantivo e aggettivo
derivati. Oltre allo spostamento di cose e persone, il viaggiare ha grande
importanza per la posta e la filatelia in quanto e' compito precipuo delle Poste
"far viaggiare" le corrispondenze ed e' interesse dalla filatelia classificare
e valutare francobolli e posta in relazione al fatto che hanno o no viaggiato.
In quest'ultimo caso che interessa particolarmente la filatelia ed il
collezionismo avanzato, si stabilisce che nella stragrande quantita' dei casi, i
francobolli "viaggiati" sono annullati e che la posta "viaggiata" e' quella che
normalmente contiene i segni postali del viaggio compiuto. Anche se esistono
francobolli e posta annullati e o bollati per il collezionismo (vedi annulli di
favore, in corso particolare ecc.) in genere ben riconoscibili, gli esemplari di
buon o alto valore sciolti annullati sono tratti dal lavaggio di frammenti e di
corrispondenze viaggiate e la posta ancora integra con i regolari e molteplici
segni di un viaggio postale hanno interesse, classificazione e valore propri perche' raccontano una storia filatelica e documentano da un lato il
significato delle affrancature e dall'altro l'efficienza o l'inefficienza del
sistema postale che la trasportò. In conseguenza e' importante specificare nelle
descrizioni contenute nelle collezioni che un francobollo ha un bollo originale
in quanto viaggiò sulla posta e che una corrispondenza ha viaggiato perche' lo
dichiarano i segni postali impressi su di loro.
VIGNETTA - Sostantivo. Nel linguaggio comune è il
nome di un piccolo disegno in B. e N. o a colori in genere realizzato con tratti
essenziali, con contenuto sintetico anche di carattere umoristico. In filatelia
e' il nome del piccolo disegno in genere a colori, schematico o fotografico,
spesso molto preciso e dettagliato, contenuto nei francobolli, contornato da una
cornice incolore dentellata e contenente alcune diciture. Nelle serie di
francobolli composta da più esemplari le vignette possono essere ripetute (vedi
p.es. Siracusana) e cambiare soltanto di colore e di scritte, ma sono, nella
maggioranza dei casi tutte diverse e di colore variabile. La realizzazione delle
vignette e' delegata ad artisti di grande abilita' (disegnatori) che conoscono
molto bene i sistemi di stampa e che in molti casi sono anche degli specialisti
dell'incisione su metallo (incisori). I sistemi di stampa condizionano infatti
la scelta del soggetto ed il livello di dettaglio adatto a rendere chiara e
comprensibile la vignetta ma anche l'osservazione contraria e' corretta, perchè
il soggetto e il livello di dettaglio richiesto condizionano spesso il sistema
di stampa utilizzato. Le vignette seguono anche le mode artistiche che nel corso
del tempo si sono alternate e le esigenze di rappresentativita' delle immagini
contenute. In Italia dopo un primo periodo di disegni molto schematici e
monotoni obbligatoriamente perseguiti nel primo periodo del Regno (solo immagini
dei sovrani), le vignette hanno successivamente iniziato a proporre anche altri
tipi di immagini (dal 1910) aiutate anche dalla tecnica fotografica. Soltanto
dopo molto tempo (dopo il 1945) gli artisti hanno potuto inventare immagini,
simboli e grafismi per esprimere concetti, comunque connessi con un soggetto
stabilito, da trasferire nelle vignette dei francobolli. Non sempre le vignette
dei francobolli italiani sono belle, gradevoli, cromaticamente armoniche e
piacevoli, anzi qualcuna e' sgradevole o perfino brutta per la maggioranza degli
osservatori, ma tutte sono frutto di una difficile maturazione, di una grande abilita' professionale e di una alta scuola artistica.
VILLAGGIO - Sostantivo. Piccolo centro abitato in
genere di campagna con pochi abitanti e per questo quindi poco servito dai
sistemi pubblici. La dimensione dei centri abitati ed il numero di abitanti
infatti condizionano per questioni economiche la presenza di servizi a struttura
fissa e stabile come ad esempio gli uffici postali o nuclei anche ridotti di
tutori della legge o addirittura dei servizi religiosi. La storia del mondo è
soprattutto stata scritta da piccoli villaggi che gradualmente sono cresciuti e
che da un certo momento in poi sono diventati città e in questa crescita hanno
prima goduto di servizi limitati o parziali ma da un certo momento in poi hanno
ottenuto la presenza di servizi fissi. In Italia, dopo l'instaurazione del
regno, il servizio postale è cresciuto nei piccoli e piccolissimi centri
dapprima col servizio postale di collettoria (raccolta e consegna della posta
al passaggio di un addetto ad ore fisse spesso non quotidiane) o col servizio
dei procaccia (agenti/concessionari privati che raccoglievano e distribuivano la
posta pubblica laddove il servizio non giungeva) e successivamente con uffici
fissi di piccola dimensione e servizi limitati. Ancora oggi dove l’area non
consente l’impianto di un ufficio fisso i piccoli e piccolissimi villaggi
vengono raggiunti da uffici postali mobili (camioncini o pullman) che ad orario
stabilito si fermano in successivi punti fissi per servire il pubblico. In
alcuni casi negli anni ’60 in Italia centrale sono stati istituiti dei recapiti
postali pubblici in sedi private (bar, trattorie, posti telefonici ecc.)
autorizzati ad effettuare alcuni e limitati servizi postali (soprattutto per i
telegrammi). Anche se oggi la rete postale e' fortemente migliorata, esistono
ancora molti villaggi non serviti, ma grazie alla cresciutala rete stradale, a
nuovi mezzi di trasporto e alle nuove disposizioni sul recapito della posta che
ha fornito ai postini piccoli ma comodi mezzi veloci, molti disagi sono stati
limitati. Questa nuova situazione tende pero' ad eliminare gli uffici postali
meno frequentati nei centri più piccoli in quanto il costo di strutture fisse e
garantite sono insopportabili dalla nuova e privata struttura postale italiana
che tende quindi a coprire il servizio ovunque piu' con mezzi mobili (Postini
motorizzati per la consegna) che con strutture stabili, concentrando quindi i
centri di spedizione in centri di maggiori dimensioni o istituendo nuovi sistemi
di avvio postale a mezzo dell’informatica posseduta dai privati. In alternativa
dalla fine del 2000 le Poste stanno reiniziando a concedere a posti pubblici
privati (tabaccherie, bar, ecc.) molto frequentati la funzione di ufficio
postale pubblico in concessione.
VINACCIA - Sostantivo. Tra i significati possibili
quello che importa alla filatelia indica un colore ricordato da alcuni cataloghi
filatelici con cui alcuni francobolli sono stati stampati. Il color vinaccia e'
un colore composto che ha riflessi rosso/bruno/violetti non meglio definibile,
ma somigliante al colore del mosto dell' uva nella seconda fase di lavorazione
del vino rosso (bollitura) da cui ha appunto preso nome.
VIOLA/ETTO - Sostantivo. Nome di un colore, miscela
del rosso cupo e del turchino, che deriva dal colore tipico di un fiore, la
viola mammola o violetta del pensiero. E' poco usato nella stampa dei
francobolli perchè essendo piuttosto scuro non consente di leggere i bolli
annullatori, ma serve talvolta per piccole parti delle vignette.
VIRTUALE - Aggettivo. Indica, connesso con
sostantivi, che il soggetto è potenziale, fittizio, non reale, non effettivo, o
anche immaginario. E' parola che ha avuto un revival piuttosto importante tra la
fine del 2° e l'inizio del 3° millennio grazie alla tecnologia informatica che
permette di costruire avvenimenti, storie, immagini, e infinite altre cose
attraverso la grafica computerizzata, anche interattiva, del tutto inesistenti
ma che sembrano reali nei monitor dei computer, trasformando una realta'
immaginaria in un'altra che sembra vera che viene appunto denominata realtà
virtuale. L'estensione del concetto (mostrare una cosa inesistente come reale)
permette sviluppi inimmaginabili solo qualche anno fa, non solo nel campo delle
previsioni, dei giochi e delle simulazioni, ma anche nella filatelia in quanto
con la filatelia virtuale si possono realizzare p. es. collezioni teoriche,
inesistenti fortemente addestrative costruite solo con l'immaginazione e con la
fantasia o anche collezioni che raggruppano fittiziamente il materiale reale di
altre collezioni creando una supercollezione teorica ma ideale, summa di tutte
le esistenti a scopo didattico o documentario. Nel campo del collezionismo
filatelico anche una collezione in fotocopia risulta "virtuale" perche', quando
presentata, non e' "reale". E' possibile che nel futuro le collezioni
filateliche non reali o perche' presentate in fotocopia o ancora perche'
contenenti materiale proveniente da altre collezioni e dalla letteratura,
abbiano molto successo, non solo perche' permettono ai collezionisti di scoprire
ciò che manca alle loro collezioni reali e di crescere in conoscenze, ma
sopratutto in quanto riducono i costi, la logistica e i rischi delle
manifestazioni filateliche a concorso. All'alba del 3° millennio si stanno
compiendo i primi esperimenti pratici sui concorsi virtuali che sono pero' al di
fuori dei regolamenti vigenti in quanto questi richiedono la presenza reale e
fisica dei pezzi e pretendono la proprieta' del materiale esposto.
VISTA - Sostantivo. Parola essenzialmente riferita
ad un organo di senso, l'occhio, che permette agli uomini e agli animali di
vedere, ma che ha significato diverso quando nella grafica si riferisce ad un
disegno, ad una fotografia o ad un panorama che riproduce una localita', un
ampio spazio aperto o edifici in prospettiva. Anche in filatelia, quando un
francobollo mostra un panorama o una prospettiva, si dice che la vignetta
contiene la Vista di......., come spesso è stato realizzato nei francobolli
turistici italiani dedicati a località, a scorci panoramici, a piazze, edifici o
simili.
VISTO/ARE - Sostantivo e verbo. Il Visto e' in
genere sinonimo di bollo affiancato o coperto da una firma su documenti di un
certo significato e valore e come tale e' connesso con una autorita', un
responsabile che autorizza o sottoscrive o convalida il documento stesso ed il
suo contenuto. La maggior parte dei bolli amministrativi in calce a documenti
sono dei visti ma qualche volta alcuni di questi bolli sono serviti alla Posta
come bolli annullatori di emergenza e quindi hanno in alcuni casi non solo
importanza documentaria ma anche particolare valore filatelico per l'eccezionalita'
della vicenda che sottintendono. Il vistare e' ovviamente l'atto di applicare il
visto o il bollo e, se necessario, anche una firma.
VOLANTINO - Sostantivo. Piccolo foglio stampato da enti,aziende o persone in
numerosi esemplari distribuito gratuitamente a scopo di propaganda, di pubblicita' o di notorieta' di un messaggio, diretta a molte persone
contemporaneamente. Questo tipo di pubblicita' viene spesso oggi effettuata "in
buca", ossia i volantini pubblicitari o gli avvisi vengono immessi nelle buche
delle lettere dei privati per raggiungere capillarmente molti destinatari senza
essere personalmente indirizzati, ma possono anche esser distribuiti sulla
pubblica via ai passanti o ancora lanciati dal cielo con aeromobili per coprire
un'area piu' grande in poco tempo. Nel corso dei decenni passati e in relazione
al crescere della variazione delle tecnologie della pubblicita', i volantini
sono stati piu' volte lanciati da aerei in volo a bassa quota. Quelli che
contenevano notizie o avvisi importanti per la popolazione, rappresentando un
sistema di comunicazione scritta diretta a molte persone insieme, hanno anche un
notevole interesse filatelico tanto che l'aerofilatelia e la storia postale li
accettano tra gli oggetti filatelicamente collezionabili e alcuni cataloghi
specializzati riportano e quotano quelli storicamente più significativi. Si
tratta sopratutto di volantini contenenti notizie politiche o belliche o avvisi
importanti specialmente per le popolazioni in territori nemici (vedi ad es. i
volantini di D'annunzio su Vienna). Alcuni volantini di questo tipo sono stati
anche spediti per posta e sono stati affrancati in tariffa stampe, subendo una
bollatura, aggiungendo al significato postale anche un significato storico che
arricchisce molto le collezioni aerofilateliche e storico postali in cui sono
inseriti. Anche se il volantinaggio in buca postale è stato effettuato in
passato a cura e a spese private, a partire dalla fine del 1999 le Poste
italiane hanno offerto di effettuarlo in alternativa ai privati e in questa
ottica ha assunto veste postale e tariffa propria, sempre disponibile. E' così
divenuto un sistema comodo ed efficace per trasmettere gli avvisi alla
popolazione da parte di comuni e di enti pubblici o per proporre pubblicita'
privata di massa diretta agli abitanti in un'area ampia ma limitata. In questi
casi i volantini sono senza l’indicazione dei destinatari e quindi sono senza
indirizzo ma raggiungono tutte le case e le famiglie dell’area a mezzo dei
postini che comunque devono quotidianamente visitarle. Il volantinaggio
effettuato dalle Poste pubbliche attuale ha una serie di tariffe, il cui
ammontare unitario, piuttosto economico, varia in relazione al peso e alla
quantita' di volantini consegnati a destino, ma per essere immessi in questo
circuito i volantini devono avere forma di buste o di cartoline contraddistinte
da una serie di evidenti e vivaci triangoli colorati su un margine dell'invio.
E' uno dei capitoli della nuova storia postale italiana avviato dopo la
privatizzazione delle Poste pubbliche.
VOLARE/VOLANDO/VOLO - Verbo, gerundio relativo e
sostantivo derivato. Anche se Volare potrebbe esser casuale per azione del
vento, in genere indica il muoversi liberamente e volontariamente di cose,
animali, persone o macchine nell'aria. Il sogno di Icaro e di alcuni uomini del
passato si e' realizzato alla fine del 1800 ma e' divenuto abituale solo a
partire dal secondo decennio del secolo scorso e accompagna oggi tutte le
attività umane. Il volo, espressione pratica ed effettiva del volare, e'
divenuto importantissimo anche per la posta e la filatelia in quanto accorcia i
tempi nella trasmissione delle corrispondenze urgenti, specialmente sulle lunghe
distanze. In questa veste ha richiesto a quasi tutte le nazioni del mondo la
produzione di molti francobolli speciali per pagare il diritto aereo per unità
di peso che si è aggiunto o si aggiunge al porto ordinario delle lettere,
richiesto per accelerare il loro trasporto, costruendo tariffe diverse da quelle
ordinarie (per via di superficie) e creando un filone storico postale a se
stante. La posta aerea ebbe origine in Europa, ed in Italia in particolare, tra
il 1910 ed il 1920 con alcuni storici esperimenti e si e' estesa gradualmente
ovunque, obbligando le Poste di ogni paese a creare linee postali apposite,
distinte da quelle ordinarie, numerosi accordi internazionali e doganali, nonche' strutture organizzative speciali (dai bolli alle etichette, dai mezzi di
trasporto a uffici appositi con personale specializzato, ecc.). Una particolare
sezione filatelica a se stante, l'Aerofilatelia, ne regola il collezionismo, nei
cui elaborati si possono aggregare in un unico contenitore francobolli speciali,
etichette distintive del servizio, tariffe e normative proprie e sopratutto
corrispondenze volate. L'Italia del passato si e' particolarmente distinta nel
volo, nella posta aerea ed in aerofilatela : a parte alcuni voli sperimentali
precedenti, il primo volo postale e la prima emissione per la posta aerea
risalgono al 1917 mentre le prime emissioni definitive e le prime tariffe
postali aeree stabili sono del 1928. Tra il 1930 ed il 1933 le ali italiane
compirono imprese storiche sulle grandi distanze, trasportando posta affrancata
con francobolli di posta aerea noti in tutto il mondo, ma la disastrosa
avventura bellica del 1940/45 ha relegato l’Italia a potenza aerea di secondaria
importanza ed ha portato il nostro paese in questo settore alla dipendenza da
altre nazioni. Dopo una interruzione per motivi bellici tra il 1944 ed i 1946 la
posta aerea italiana ha ripreso e qualitativamente è rientrata nella media delle
nazioni piu' avanzate del mondo ma dopo 40 anni dal conflitto che ha consegnato
le vie del cielo ad altre nazioni, ha oggi modificato il regime tariffario, in
quanto dal 1965 ha eliminato le addizionali aeree interne e dal 2000 ha
eliminato le addizionali aeree internazionali avviando una tariffazione fissa,
comprendente l’ex diritto aereo, detta "prioritaria", per ciascuna delle 4
diverse aree in cui il mondo postale è stato suddiviso. Abbiamo citato anche la
parola "Volando" in quanto è stata utilizzata sul frontespizio di alcune antiche
lettere di area italiana (1500/600) per indicare non tanto l'azione del volo,
allora impossibile, ma la velocita' del trasporto della missiva, intendendo per
volare il correre velocemente senza sosta e quasi senza toccar terra delle
staffette a cui allora si affidavano le lettere urgenti. La parola Volando si
trova talvolta in compagnia di altri segni e diciture postali come "Per
staffetta" o contenuta in un triangolo (simbolo della staffa del cavaliere) ed
impreziosisce queste antiche, non comuni e preziose lettere da collezione.
VOLATILE - Sostantivo e aggettivo. In genere indica
un animale con le ali, ossia un uccello, ma nel senso che ci interessa e' un
aggettivo che indica una caratteristica di alcune sostanze liquide e solide che
vaporizzano nell’ambiente e che quindi si riducono di volume alle normali
condizioni ambientali. Citiamo tra le sostanze liquide utili alla filatelia ad
es. l'alcool, la trielina, la benzina ecc., e tra quelle solide il timolo e la
naftalina, comunemente utilizzate per effettuare analisi e tests o per
proteggere e conservare la carta. Come per tutte le sostanze di questo tipo, si
raccomanda di conservarle in contenitori di vetro ben sigillati e di adoperarle
con cautela nelle quantita' minime richieste dal lavoro da effettuare. Al
termine dell’uso si raccomanda anche di richiudere sempre con cura i contenitori
per evitare di non trovarne piu' nel momento del riuso.
VOLUME/MINOSO - Sostantivo e aggettivo derivato.
Oltre ad indicare comunemente un libro contenuto in una serie (1°, 2°, 3° ecc.
volume) nel significato che più ci interessa per volume si intende lo spazio
regolare i irregolare occupato, in condizioni ambientali stabili e normali, da
un corpo (anche gassoso ed inconsistente), talvolta definito da tre dimensioni
fisiche (altezza, larghezza e profondita'), ma che si misura sempre e comunque
in metri cubi, o con i relativi multipli e sottomultipli. I volumi occupano
spazio e quindi, insieme al peso, sono un rilevante problema per i trasporti,
compresi quelli postali. Per tutti i materiali, peso e volume sono strettamente
connessi tra loro : l’elemento matematico che mette in relazione diretta le due
unità di misura è il peso specifico (peso per metro cubo), che è caratteristico
per ogni sostanza e che ha estrema importanza per il trasporto delle merci (e'
infatti molto diverso trasportare 1 m3 di piombo o 1 m3 di piume in cui a parità
di volume cambia notevolmente il peso). Per la Posta il problema si riflette
specialmente nel trasporto dei pacchi, ed ha minore rilevanza nel trasporto
della posta in quanto in quest’ultimo caso si tratta di movimentare un unico
tipo di materiale, la carta, in dimensioni modeste o modestissime e quindi di
scarso peso unitario e di peso specifico praticamente costante. La carta pero',
accumulata in grandi volumi e compressa, pesa anch'essa e richiede grandi spazi
per la sua lavorazione e per il suo spostamento. Questo lavoro, trasformato in
denaro, condiziona il costo unitario del trasporto delle corrispondenze e dei
pacchi e si riflette più o meno correttamente nei tariffari postali che
distinguono per ogni oggetto cartaceo di corrispondenza (suddivisi anche per
dimensione, vedi bustometro) porti successivi crescenti in peso e tariffa,
mentre per i pacchi sono state stabilite regole e tariffe diverse nate
soprattutto dall’esperienza e legate non solo al loro dimensionamento, volume e
peso (tutti parametri limitati dalle Poste) ma anche legate al diverso peso
specifico che le varie merci spedibili possono avere. In conseguenza i pacchi
accettati dalle Poste hanno regole, lavorazione e linee postali proprie, e la
posta cartacea voluminosa, rientrante comunque nei pesi e nelle dimensioni che
consentite, ma che talvolta non entra nelle buche delle lettere sulla pubblica
via, deve essere consegnata agli sportelli e lavorata a parte. Le Poste italiane
hanno dovuto quindi creare in alcune grandi città uffici e attrezzature apposite
per gli invii di corrispondenze cartacee voluminose ed hanno dovuto approntare
anche alcuni bolli speciali utilizzati in questi uffici, in cui esiste nelle
diciture la parola "Voluminoso". Questi bolli non sono comuni e nelle collezioni
sono raramente presenti in quanto provengono da involucri postali di grandi
dimensioni in genere considerati incollezionabili.
"W"
WEEK END - Sostantivo complesso di derivazione
anglosassone adottato anche in Italiano che tradotto letteralmente significa
fine settimana. Indica il periodo di tempo in giorni che separa due periodi
lavorativi consecutivi che nelle nostre abitudini coincide con i giorni di
sabato e di domenica, ma che in altre culture può corrispondere ad altri due
giorni della settimana consecutivi. Da qualche decennio per il mondo intero è il
nome di un periodo di due giornate complete dedicate alla vacanza e al riposo
ottenute dopo secoli di fatica dalle rivendicazioni sindacali dei lavoratori.
Soltanto qualche decennio fa il riposo settimanale era piu' breve (durava un
giorno e mezzo) e qualche decennio più indietro ancora meno (una giornata o
meno). La durata e la cadenza del "fine settimana" e' importante per il mondo in
quanto stabilisce il tempo di pausa e di fermo di quasi tutte le attivita' e
quindi scandisce la normale cadenza del lavoro ordinario e del tempo in cui
usufruire di servizi pubblici. Ma non sempre è stato o è così in quanto sono
esistititi ed esistono tuttora lavori speciali che devono essere effettuati
anche quando la maggioranza delle persone è in pausa week end. Per quanto
riguarda le Poste inoltre, gli uffici postali e il lavoro postale hanno nel
tempo sempre avuto pause diverse o condizionate da quelle degli altri lavori. Al
tempo degli antichi stati e per un lungo periodo della prima parte del Regno non
esistevano pause del lavoro postale che si compiva anche di notte e perfino
nelle festività comandate. Soltanto dall'inizio del 1900 fu accettato da tutti
che una gran parte degli uffici postali fossero chiusi alla domenica e la
lavorazione degli invii fosse leggermente ritardata : i principali centri
postali restavano comunque aperti ed il lavoro di trasporto e di consegna della
posta urgente era effettuata anche di domenica e nelle feste comandate. Durante
il periodo fascista fu adottato il così detto "Sabato inglese" ossia la maggior
parte degli uffici compresi quelli postali restava aperta nella mattina del
sabato e chiudeva dal pomeriggio fino al lunedi' mattina. Le Poste italiane
mantennero pero' anche dopo il 1950 un buon numero di uffici importanti aperti
anche il sabato pomeriggio e per buona parte della domenica fino intorno a circa
il 1970 per accettare le corrispondenze urgenti. Questi di si ridussero ancora
col passare degli anni e con le rivendicazioni sindacali, fino ad eliminare,
intorno al 1985, l'apertura anche parziale domenicale degli uffici. Al 1995 solo
qualche ufficio particolare o centrale resta aperto anche il sabato pomeriggio
mentre la maggior parte lavora solo il sabato mattina. Malgrado cio' alcuni
uffici distaccati possono funzionare durante i fine settimana se il personale
postale e le Poste, su richiesta di utenti, accettano di effettuare lavoro
straordinario : e' il caso delle manifestazioni filateliche o di altre
manifestazioni di qualsiasi genere ritenute importanti per le Poste (avvenimenti
sportivi, pellegrinaggi, luoghi particolarmente turistici ecc.). Gli uffici di
lavorazione della posta hanno altre regole ed anche se attualmente le
rivendicazioni sindacali impediscono il lavoro straordinario festivo, sono
possibili bollature postali durante il fine settimana se i centri di lavorazione
postale devono smaltire quantita' eccessive di posta (Natale, Pasqua o altro).
Bolli naturali applicati di domenica sono comunque ancora possibili se
effettuati all'inizio del 1mo turno settimanale notturno che inizia alle 22
della domenica, ma spesso il bollo non viene nemmeno impostato con la data della
domenica in quanto quel turno per le Poste corrisponde al 1mo turno settimanale
e quindi si riferisce al lunedì lavorativo immediatamente seguente.
L'utilizzazione, da parte del pubblico, degli uffici di accettazione notturni
(dalle ore 22 in poi - Uffici "fuori sacco") che ammettevano la bollatura non
solo di notte ma anche nei giorni festivi e' terminata nel 1999 ed e' quindi
poco probabile a partire da quell'anno trovare posta lavorata e bollata durante
i week end. A partire dal 2000 quindi rimangono possibili bollature festive solo
in caso di manifestazioni filateliche o di uffici speciali aperti per
manifestazioni di largo interesse pubblico. La questione dei bolli applicati di
domenica e nei giorni festivi è filatelicamente rilevante in quanto esistono
numerose collezioni che contengono solo posta accettata o lavorata in questi
giorni che non è comune e che quindi ha un sensibile plusvalore di quella simile
lavorata in giorni lavorativi.
"X"
XEROGRAFIA - Sostantivo. Nome di un procedimento
fotografico utilizzato per la riproduzione di figure e documenti prevalentemente
utilizzato nelle macchine per fotocopiatura. Si basa sulla proprieta' del
selenio di essere isolante al buio e buon conduttore alla luce. Il procedimento
che coinvolge principi elettrostatici, calore ed una sostanza polverosa (toner)
permette di riprodurre fedelmente figure e documenti sia in bianco e nero che a
colori. La tecnologia e' divenuta comune e poco costosa e quindi permette di
effettuare copie perfette senza problemi e quasi senza danni per gli originali.
Questi si limitano ad un lievissimo, quasi inavvertibile abbattimento dell'intensita'
cromatica degli originali dovuto allo shok luminoso che li colpisce per qualche
istante nel momento della duplicazione che pero' si somma se l'operazione viene
ripetuta molte volte. E' quindi opportuno sapere che originali preziosi e rari
non devono essere fotocopiati molte volte. In questi casi è meglio produrre una
sola copia e poi utilizzare quella per le successive copie. Meglio ancora si può
fare con la fotografia con luce a bassa intensita' e con pellicole e macchine
fotografiche adatte, realizzando copie dal negativo.
XILOGRAFIA - Antica forma di incisione in rilievo
su legno effettuata a mezzo di lame metalliche sottili. L'inchiostro di stampa
viene fatto aderire solo sulle parti in rilievo e la stampa si effettutua
appoggiandogli sopra il foglio di carta che viene premuto manualmente o a mezzo
di un torchio. Non ha rilevanza in filatelia.
"Y"
YEN - Sostantivo. Unità di conto e moneta del Giappone i cui francobolli
contengono valori di facciale appunto espressi in Yen.
"Z"
ZEPPELIN - Cognome di un noto inventore tedesco (Ferdinand
von Zeppelin - 1838/1917) che promosse, progettò ed avviò la costruzione di
aeromobili particolari, denominati Dirigibili rigidi (vedi "dirigibile"), che
nei primi decenni del 1900, sotto bandiera tedesca solcarono i cieli di tutto il
mondo compiendo lunghe trasvolate oceaniche e lunghi percorsi intercontinentali,
trasportando passeggeri, merci ed anche molta posta. I dirigibili erano
volgarmente chiamati Zeppelin e in filatelia con questo termine si abbrevia il
nome degli aerogrammi e della posta trasportata con questi mezzi volanti più
leggeri dell'aria. La tecnologia dei dirigibili rigidi è praticamente quasi
abbandonata, anche se talvolta ha dei revival, da quando tra il 1919 ed il 1937
ebbero gravi incidenti e cessò appunto nel 1937 quando il più avanzato di questi
aeromobili si incendiò a causa del gas utilizzato per renderlo leggero,
provocando numerosi morti e facendo ripensare a questa tecnologia dei trasporti
superata già allora da quella degli aeroplani. Gli Zeppelin filatelici, oltre a
riferirsi anche ad alcune emissioni filateliche di molte nazioni, soprattutto
della Germania ma anche di area italiana, sono degli aerogrammi famosi e non
comuni, in genere riconoscibili per la presenza di bolli molto colorati e
graziosamente figurati ; sono ancora oggi oggetto di attivo collezionismo
specializzato all'interno della classe "Aerofilatelia" che ha, rispetto al
passato, dei nuovi orientamenti nella selezione del materiale postale volato :
dato che i viaggi degli Zeppelin furono numerosi e la posta trasportata nei
viaggi successivi al primo non fu moltissima, attualmente i collezionisti più
avanzati tendono ad apprezzare maggiormente la corrispondenza commerciale o
personale trasportata nei voli successivi, piuttosto di quella celebrativa
prodotta per esser trasportata con i primi voli e con l'apertura di nuove linee
aeree.
ZONA - Sostantivo. Denominazione di un'area
circoscritta all'interno della quale si svolgono in genere delle operazioni
specifiche o si hanno delle particolari sovranita'. Ha anche interesse postale
in quanto i territori di moltissime nazioni, Italia compresa, sono stati
suddivisi in grandi Zone indipendenti con direzioni, strutture, uffici e codici
di riconoscimento diversi. Nel nostro paese queste zone sono riconoscibili dalle
prime due cifre del codice di avviamento postale, il CAP (00 per Roma, 10 per
Torino, 20 per Milano ecc.) e in sottozone (i successivi 3 numeri del Cap) per
consentire un piu' rapido avviamento delle corrispondenze in partenza e una più
veloce distribuzione in arrivo con una decodificazione effettuata nei grandi
centri di smistamento postali. Dato che la definizione delle zone in tutti i
tempi dipende dall'organizzazione postale, dalle strade, dai migliori o peggiori
scambi possibili tra le aree vicine, i loro confini sono in costante variazione
per continui piccoli ritocchi che tendono a migliorare il servizio. Le Zone
postali sono quindi un elemento di grande importanza strutturale e organizzativa
delle Poste italiane e di tutto il mondo. In un'altro riferimento possibile di
questo vocabolo, Zona trova anche curioso, occasionale ma obbligatorio impiego
negli indirizzi, quando ad esempio i mittenti non conoscono la localizzazione
del destinatario che invece e' nota al servizio postale. E' il caso ad es. della
posta destinata ai soldati al fronte in periodo bellico, sui cui indirizzi si
doveva scrivere "Zona di Guerra" in quanto il fronte era mobile e la localita'
doveva rimanere segreta in caso di cattura di posta da parte del nemico. In un
ulteriore intendimento la parola e' servita per definire geograficamente,
politicamente e postalmente alcune aree sottoposte a particolari situazioni
conseguenti a esiti bellici o politici : ricordiamo ad esempio la Zona A e B di
Trieste e la Zona Libera di Berlino che praticamente individuavano
sottonazionalita' derivate da accordi e da trattati internazionali che la
filatelia ed il collezionismo hanno conseguentemente adottato.
ZOOLOGIA - Sostantivo. Scienza che studia gli
animali e le loro caratteristiche fisiche e sociali e li classifica secondo
elementi comuni. Ha interesse in filatelia perche' il mondo degli animali
affascina molti collezionisti e consente loro di realizzare collezioni a tema,
approfittando del fatto che molte nazioni realizzano francobolli con immagini,
riferimenti al mondo animale e agli ambienti naturali in cui vivono. Queste
collezioni anche se sembrano facili in quanto i francobolli dedicati al mondo
animale sono numerosissimi e facilmente individuabili, in realta' nascondono
grandi insidie : possono infatti esser facilmente interpretate come collezioni a
soggetto obsolete e condannate nei concorsi filatelici perche' non sviluppano
alcun tema e privilegiano solo l'aspetto estetico e figurativo delle vignette.
Si deve pero' anche ricordare che la zoologia ha un grande fascino specialmente
sui giovani che facilmente, se diventano filatelisti, avviano una collezione
dedicata al mondo animale e quindi la zoologia nel suo complesso o più
facilmente in qualche sua sezione, come tema filatelico, e' sempre stato molto
popolare e particolarmente curato e sfruttato a fini economici dagli enti di
emissione.
il postalista
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