il postalista
PREMESSA
Lettera
"A"
"B"
"C"
"D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"
|
"D"
DALTONISMO
– Nome proprio - Difetto della vista umana che non permette ad alcune persone
di distinguere qualche colore, specialmente il rosso ed il verde. I filatelisti
daltonici hanno notevoli difficoltà nel distinguere i francobolli dallo stesso
disegno e di diverso colore, ma si possono aiutare osservando altre
caratteristiche degli esemplari, per esempio il valore, le dimensioni, le
scritte ecc. (vedi ad esempio la Siracusana).
DATA
– Sostantivo - Indicazione del giorno, mese ed anno scritta su documenti,
oggetti, lettere, ed altro per ricordare l'origine temporale dell'oggetto,
dell'avvenimento, della produzione ecc. La data è un elemento essenziale per i
documenti, le lettere e gli invii postali al fine di conoscere il momento esatto
ed il contesto storico in cui furono scritti. Le Amministrazioni postali sono
obbligate ad applicare mediante appositi bolli la data (e la località) di
partenza delle corrispondenze accettate e l'impronta dei bolli riportata sui
frontespizi, sulle affrancature, al retro delle lettere, sui documenti, dal
punto di vista cronologico ha valore di legge ed è prova sicura che l'oggetto
così marcato è entrato, uscito o transitato in un ufficio postale nella data
contenuta nell’impronta stessa. Qualsiasi documento postale senza data o con
data illeggibile non ha valore per il collezionismo o ha valore relativo se
applicato a documenti o a francobolli unici o rarissimi. Discussioni sulle date
possono avvenire su corrispondenze viaggiate, provenienti da paesi che adottano
o hanno adottato un calendario diverso dal nostro e che, in partenza seguono un
calendario, ed in arrivo in altro. E' il caso, ad es., delle corrispondenze
provenienti dalla Russia e paesi limitrofi che prima del 1917 non avevano ancora
adottato il calendario gregoriano e che quindi erano in anticipo di alcuni
giorni rispetto al nostro. Altri casi esistono in relazione al calendario
repubblicano francese (che suddivise il tempo in altro modo e cambiò il nome
dei mesi) e dal calendario giapponese che dipende dagli anni di regno
dell'Imperatore vivente (oggi il problema è superato in quanto sui bolli
giapponesi ci sono ambedue le date). In questo caso le lettere con bolli russi
sicuramente autentici, sembrano arrivate prima della partenza e spesso per
questo motivo sono considerate false o truccate. In tutti questi casi è
necessario fare la trasformazione del calendario per capire e giustificare le
apparenti o reali incompatibilità di data.
DATARE
– Verbo - Completare un documento apponendovi la data. Per le Poste
datare significa generalmente apporre il bollo datario in uso nel luogo e
nell'ufficio con le diciture corrispondenti a quelle del giorno, mese ed anno
corrente in quel momento. Ogni azione che modifichi questa situazione, ossia che
anticipi o posticipi la data corrente, è proibita e punita per legge se
effettuata da funzionari postali all'interno delle strutture postali ed è
fraudolenta se effettuata fuori dagli uffici dell'amministrazione postale anche
con l’uso di timbri ed inchiostri sottratti alle Poste.
DATTILOSCRITTO
– Nome proprio - Documento scritto con macchina da scrivere e nei casi più
recenti anche con sistemi informatici. Si differenzia da Manoscritto perché i
caratteri a macchina, costanti e sempre chiaramente leggibili, eliminano i
problemi di interpretazione conseguenti a caratteri di scrittura irregolarmente
o fortemente personalizzati. L'unificazione dei caratteri della scrittura
effettuato con macchine da scrivere, iniziata con la Pascalina, ha modificato
con successo ed enormemente favorito il sistema di lettura degli scritti
privati, avvicinandoli molto agli stampati con caratteri normalizzati.
DAVANTI
– Avverbio e sostantivo – Il davanti è la parte frontale di un oggetto che
si contrappone al "dietro" ossia a quella posteriore. In filatelia è
spesso usato come sostantivo per indicare la parte frontale di una
corrispondenza, quella che normalmente mostra la destinazione, l'affrancatura ed
i bolli di partenza. "Il davanti" di una lettera è in genere la parte
della corrispondenza di maggiore importanza poichè contiene i dati fondamentali
dell'invio da riportare nelle descrizioni, che devono però sempre essere
confrontati con quelli del dietro, per verificare la genuinità dell’invio o
la presenza di trucchi e di errori.
DAZIO
– Nome proprio – Nome di un ente pubblico non più esistente,
ereditato dalla cultura mercantile del lontano passato per ottenere tasse e
gabelle sul trasporto delle merci. Più comunemente è parola che sottintende
una "Tassa" applicata
fino a qualche decennio fa da comuni, città, e località circoscritte per
ricavare denaro dal traffico nei loro territori di derrate e merci, oggi
sostituito da altri sistemi. Questa gabella di origine antichissima (città
stato) permetteva ai comuni di incassare molto denaro per la loro
amministrazione e per il bene pubblico ma richiedeva una sorveglianza attiva ed
attenta dei confini del territorio, delle strade e dei punti di accesso e di
uscita delle città. Fino agli anni 70 del secolo scorso ogni comune aveva un
suo confine daziario, detto cinta daziaria, diverso da quello del suo territorio
geopolitico, marcato con pietre o segnali appositi che nessuno, se trasportava
merci, poteva varcare senza pagare il dazio, in genere una percentuale sul
valore delle merci stesse. La cinta daziaria fu spesso adottata dalle Poste
pubbliche per limitare il trasporto della corrispondenza a destino ; i postini
consegnavano la posta pregiata senza pretendere una tariffa maggiorata fino al
confine daziario e non oltre ma chi negli anni '30/'40 abitava nella città al
di fuori della cinta, per gli espressi doveva pagare al postino una addizionale
tariffaria per il maggior percorso effettuato, segnalata sull’invio con un
grande bollo completato a mano. Il confine daziario per molti anni (1860/1970
circa) coincise con il distretto postale cittadino e quindi decideva
sull'ammontare delle tariffe postali differenziate per città e fuori città.
Oggi il Dazio, sia come tassa che come ufficio dislocato sulla strada di accesso
alle città, non esiste più ed il distretto postale o meglio l’area postale
assegnata ad un ufficio direzionale locale delle Poste non coincide con l'ex
confine daziario; i confini postali cittadini e la competenza territoriale dei
postini dipende ormai dal buon senso e sopratutto dalla possibilità offerte
dalle strade, dalla topografia del territorio e dall’organizzazione postale
stessa. L'ultima traccia di questa storia che per la posta doveva far
riferimento ad un confine cittadino fu la tariffa della fattura commerciale
aperta che negli anni '90, fino al 1997, fu differenziata se diretta in città o
fuori città. Dal 1997 la differenziazione è stata abolita, le fatture sono
pareggiate alle lettere e i postini, ormai in buona parte motorizzati,
consegnano a destino anche fuori della vecchia “cinta daziaria” a causa di
una distribuzione postale suddivisa in relazione al traffico postale dell’area
e alle strade da percorrere.
DEBITO
– Sostantivo - Contrario di Credito. Rappresenta un dovere, un impegno verso
qualcuno, ma sopratutto un pagamento dovuto ma non ancora assolto. In linguaggio
postale questa parola è stata impiegata su alcuni bolli sardi nello scambio
delle corrispondenze con le nazioni estere quando il numero o il peso delle
corrispondenze italiane consegnate nel posto di scambio, in genere al confine,
erano superiori a quelle ricevute. Nel periodo degli antichi stati, agli albori
dei sistemi postali nazionali, le lettere ordinarie scambiate ai confini, erano
contate e divise a pacchetti per facilitare e velocizzare l’operazione;
allorchè da una parte o dall'altra crescevano lettere o uno o più pacchetti,
sulla prima lettera del pacchetto veniva apposto un bollo lineare con la
dicitura "Debito italiano……" o anche "Credito
italiano……" (in caso contrario, ma meno frequente) che si può oggi
ritrovare su poche e ricercate lettere ritornate in patria. Le diciture suddette
furono abbandonate prima dello scadere del 1800 essendo aumentato, con
l'ampliarsi della cultura, lo scambio di posta e di oggetti tra loro molto
diversi con le nazioni estere e si preferì passare ad un regime "a peso o
a volume" per oggetti omogenei (lettere contro lettere, pacchi contro
pacchi). Oggi gli scambi avvengono con maggior frequenza e le contabilità sono
effettuate periodicamente sui documenti di trasporto, senza l’applicazione di
alcun bollo sulle corrispondenze scambiate.
DECALCO
– Sostantivo - Impronta speculare totale o parziale di una immagine sulla
superficie opposta a quella su cui è stata impressa. In filatelia è il nome di
una impronta speculare di una vignetta, visibile talvolta sul retro di qualche
francobollo italiano del regno, più raramente della repubblica. La visibilità
della vignetta decalcata sul retro, in genere sotto la gommatura, talvolta è
molto chiara e nitida, tal'altra appena accennata e sfumata ; in qualche caso il
decalco riproduce la vignetta solo in parte (metà del francobollo o parti di
esso) seguendo o linee diritte o alcune parti del disegno. Alcuni decalchi
completi del regno erano talmente ben visibili che gli utilizzatori applicarono
i francobolli sulle corrispondenze al contrario (Michetti,Leoni), col lato
gommato esposto alla bollatura e con la vignetta aderente all'involucro.
I
motivi per cui nascono i decalchi sono numerosi : il più frequente è legato
all’accumularsi uno sull'altro dei fogli immediatamente dopo la stampa senza
consentire agli inchiostri di asciugare (effetto carta assorbente). In questi
casi la vignetta e la controvignetta speculare possono avere una perfetta
corrispondenza avanti/retro, ma spesso risulta imperfetta perchè i fogli si
adagiano uno sull'altro irregolarmente. Un secondo motivo che può dar luogo al
decalco è il passaggio degli inchiostri di stampa dal fronte al retro della
carta. In questi casi la corrispondenza della vignetta con la controvignetta è
perfetta e la gomma, applicata in un passaggio successivo, accentua la visibilità
dell'immagine speculare. Un terzo caso può verificarsi all'avviamento della
macchina da stampa, quando, nelle prove, il cilindro, girando a vuoto, può
marcare impronte del francobollo sul controcilindro che a sua volta le
trasferisce sul retro della carta dei primi fogli passati nella macchina. I
francobolli con decalco non sono comuni, sono considerati varietà pregiate e
ricercate dai collezionisti e sono classificati nei cataloghi specializzati.
Hanno particolare pregio se applicati su corrispondenze col lato decalcato
esposto.
DECENNALE
– Sostantivo - Ricorrenza di un fatto o avvenimento ricordata 10 anni dopo o
dopo ogni suo multiplo fino al quarto. In alcune occasioni del passato, per
avvenimenti particolarmente significativi, vennero emessi dall'Italia
francobolli per ricordarli dopo 10 anni. (P.Es. Crociera aerea del decennale,
Decennale della Costituzione ecc.).
DECENTRAMENTO
– Sostantivo - Spostamento di qualcosa da un centro geografico o comunque
gravitazionale, alla periferia o ad altra località lontana dal centro.
Contrario di "concentramento". E’ parola adatta a definire alcuni
fenomeni postali che si verificano nella gestione del sistema postale quando il
territorio servito si allarga e richiede l’istituzione di centri di
accettazione o di lavorazione sempre più lontani dal centro direzionale o da un
centro maggiore. Il decentramento postale si avviò in Italia quando furono via
via creati gli uffici postali periferici, sempre più lontani dal centro
direzionale dell'Amministrazione postale sarda e poi italiana. Il decentramento
postale in passato si è reso necessario più per l'accettazione e la
distribuzione delle corrispondenze nei piccoli centri piuttosto che per la
lavorazione della posta nei grandi centri (ove invece deve essere concentrata).
Nel recente passato, dopo il 2000, si è però verificata una inversione di
tendenza in quanto alcuni uffici postali periferici poco utilizzati dalle Poste
sono stati eliminati, facendo gravitare il traffico su altri uffici già
esistenti, e la lavorazione delle corrispondenze è stata concentrata in pochi
centri meccanizzati (i CPM) di grandi dimensioni alla periferia delle città più
grandi, eliminando il lavoro degli uffici di minori dimensioni di un grande
circondario. In Italia quindi, dopo una fase di grande decentramento perseguita
fino al 2000, si è passati ad una fase di concentramento favorita dalla
maggiore rapidità dei trasporti e dalla necessità di uniformare le lavorazioni.
DECIFRARE
– Verbo - Interpretare uno scritto cifrato, ossia scritto in caratteri
sconosciuti, misteriosi, in lingue morte o anche soltanto con caratteri poco
leggibili. A parte le corrispondenze scritte in cifra che per esser lette hanno
bisogno di codici di trasformazione, la decifrazione di lettere e manoscritti
del nostro lontano passato è fatta da specialisti di paleografia che redigono i
“Regesti”, ossia documenti contenenti la decifrazione in parole attuali e in
senso compiuto dello scritto. (Vedi anche "Cifrato"). I regesti sono
in genere molto utili alla prefilatelia per garantire l’origine delle lettere,
talvolta per datarle, più spesso per conoscere i dettagli delle microstorie del
passato che sono lo specchio della grande storia contemporanea allo scritto.
DECLASSATO/A
– Aggettivo – In filatelia è prevalentemente riferibile a corrispondenze
passate d'ufficio da una categoria o classe ad un’altra in genere di rango
inferiore. Ad esempio un invio per via aerea o prioritario con affrancatura
insufficiente per questi servizi, viene declassato d’ufficio alla via di
superficie o alla via ordinaria. Il declassamento può verificarsi quindi o per
qualche errore dei mittenti o anche per disservizi e carenze postali. Ricordiamo
ad esempio per quest’ultima evenienza che molti invii postali pregiati come
gli espressi furono declassati in ordinari quando mancarono i postini per
scioperi o per disservizio : molti espressi negli anni '70/'80 vennero "postalizzati",
ossia passarono da consegna urgente ed apposita a consegna ordinaria (insieme
alla posta ordinaria), rendendo inutile il pagamento del diritto d'espresso
applicato in partenza dal mittente. In altri casi molte corrispondenze
raccomandate in periodo bellico cadute in mano al nemico o transitanti in
territorio nemico, furono declassate a posta ordinaria oltre che censurate o
sequestrate per lungo tempo. Su queste corrispondenze, in genere ma non sempre,
fu applicato un bollo lineare o qualche dicitura manoscritta che spiega la
vicenda(lineari "Postalizzato" e "Declassement" (dal
francese), spesso tradotta in gravi ritardi di consegna. Gli attuali invii
prioritari declassati d'ufficio per insufficiente affrancatura non presentano
alcuna segnalazione sui frontespizi e vengono trasportati insieme alla posta
ordinaria.
DECOLLO
– Sostantivo - Manovra effettuata da aeromobili quando si staccano dal terreno
per innalzarsi nel cielo o nello spazio. I decolli di aerei di alcuni voli
storici o i lanci di razzi spaziali abitati e non abitati sono ricordati con
buste e bolli appositi collezionati dall'Aerofilatelia e dall'Astrofilatelia.
Queste particolari e non comuni buste devono portare nel bollo postale la data e
possibilmente l'ora del decollo e devono essere partite dall'ufficio postale
dell’aeroporto o della città più vicina al luogo del decollo stesso.
DECORRENZA
– Sostantivo - Data da cui inizia ad avere efficacia un decreto, un accordo,
un patto, un documento, specialmente se di carattere giuridico ed
amministrativo. I tariffari postali hanno ad esempio decorrenza da un certo
giorno e terminano in un altro per essere sostituiti da un nuovo tariffario che
inizia a decorrere dal giorno successivo, in genere senza soluzione di continuità.
Le decorrenze citate espressamente dai decreti e dalle norme hanno forza di
legge e sono applicate su tutto il territorio nazionale, pena sanzioni
appositamente create per obbligare i cittadini a rispettarle.
DECRETO
– Nome proprio – E’ un Atto legislativo, amministrativo o giudiziario
emanato dall’autorità competente in una materia che obbliga i cittadini ed
ogni ente pubblico e privato della nazione (salve eccezioni specificate) ad un
certo tipo di comportamento ed a compiere o a non compiere certi atti
all’interno della materia di cui
si tratta. Chi non si adegua alle disposizioni scritte nei decreti, cittadino o
straniero sul territorio nazionale, incorre in sanzioni e in pene crescenti in
relazione alla gravità dell'inadempienza. I decreti legge sono redatti dal
governo della nazione ed hanno valore di legge ; nascono per accelerare le
procedure di applicazione delle disposizioni in essi contenute. I francobolli
vengono studiati, realizzati ed emessi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale di particolari decreti promossi dal Ministro delle Telecomunicazioni e
approvati dal governo. Anche le tariffe postali e le successive modificazioni
influendo sull’inflazione, seguono la stessa procedura. La pubblicazione dei
decreti è obbligatoria e segue tempi stabiliti per rendere prima note le
disposizioni contenute e poi per renderle esecutive. Le G.U. via via nate,
vengono raccolte in volumi, che devono esser presenti in molti uffici pubblici,
in ogni biblioteca civica ed in molte altre biblioteche, e che sono una delle
principali fonti di informazioni anche in materia di francobolli, di posta, di
convenzioni postali e di modificazioni tariffarie che servono ai filatelisti per
condurre un buon collezionismo filatelico e storico postale.
DEFINITIVO
– Aggettivo – Indica che i sostantivi a cui è connesso si presentano in una
versione finale e conclusiva. Si usa in filatelia per indicare francobolli di
tipo ordinario destinati per lungo tempo al consumo quotidiano e continuo, senza
una scadenza di validità e senza la dichiarazione della tiratura che è
continua in relazione alle necessità delle Poste. I francobolli ordinari
definitivi si contrappongono ai commemorativi ed ai celebrativi prodotti una
sola volta in quantità stabilite, sono i più comuni e frequenti che si
incontrano nell'uso postale ed hanno validità lunga o addirittura permanente.
In
genere hanno disegni semplici, sono emessi contemporaneamente in serie complesse
con valori diversi per poter coprire isolatamente molte tariffe o, con la
combinazione di numerosi esemplari, tutte le tariffe esistenti. Sono i
francobolli più bersagliati dai falsari poichè gli esemplari falsificati si
possono più facilmente di altri confondere nella massa delle corrispondenze. I
francobolli ordinari definitivi, avendo uso piuttosto lungo sono
certamente tra i più importanti in ogni nazione poichè caratterizzano
epoche storiche e non sono frutto di occasioni, di celebrazioni o
commemorazioni. Le emissioni definitive ordinarie d'Italia non sono molte (meno
di 20) ed hanno tutte un nome caratteristico che le distingue. Sono ad esempio
emissioni definitive ordinarie tutte le emissioni degli antichi stati, le prime
serie del regno, la Floreale, i Leoni, l'Imperiale, la Siracusana, i Castelli
d'Italia e la contemporanea Donne italiane nell’arte.
DEFORME
– Aggettivo – Si associa a sostantivi per indicare una loro forma o
espressione irregolare rispetto alla normalità. Si usa anche in Filatelia per
indicare un francobollo diverso dalla sua "forma d’emissione
originaria" (comunque non solo dimensionalmente diverso o nato ricurvo). In
genere si contrappone a difforme, ossia ad un francobollo concettualmente
diverso ma non totalmente diverso. La definizione viene assegnata da alcuni
commercianti ad alcune varietà importanti che per errore produttivo presentano
disposizioni dei contenuti delle vignette diverse dall’originale come, ad
esempio, una diversa disposizione delle scritte rispetto all'originale, tanto da
sembrare un altro francobollo (UIT 1965 con le scritte in basso).
DELEGA
– Sostantivo - Documento scritto che incarica una persona, il delegato, ad
agire in nome e per conto di un altro o meglio di chi lo ha rilasciato, ossia il
delegante. Le deleghe si rilasciano per qualsiasi singola azione limitata nel
tempo quando impedimenti della più varia natura non permettono al possessore
del diritto di agire o di andare nel luogo in cui vantare il diritto (per es.
una votazione). In un altro intendimento il delegato è anche un rappresentante
nominato da un ente centrale per rappresentarlo in una determinata funzione per
un lungo periodo e quindi espleta un incarico ufficiale di rappresentanza da
seguire nel tempo. Le Federazioni nazionali di filatelia, enti centrali,
incaricano p. es. filatelisti specializzati di seguire determinati settori
collezionistici o anche solo delle manifestazioni dedicate a ciascuna delle
classi filateliche esistenti o ancora a rappresentare la Federazione in simposi
o in comitati nazionali e internazionali per competenza sui problemi settoriali
o per l'impos-sibilità dell'ente centrale di essere presente ovunque. Il
diritto di delega è riconosciuto anche dalla Poste che permettono ad altri,
diversi dai destinatari, di ritirare corrispondenze pregiate o anche denaro se
espressamente autorizzati dai destinatari stessi a mezzo di moduli firmati.
(vedi anche "Delegato").
DELEGATO
- Sostantivo - Persona che agisce
su incarico o su nomina di un delegante e che ne fa le veci in rappresentanza o
in caso di pareri o votazioni. Anche in Filatelia le Federazioni nazionali
nominano dei delegati per avere una stabile rappresentanza locale su una certa
area o per competenza in settori di specialità. I Delegati Internazionali e
Nazionali rappresentano la nazione in ambito internazionale o nazionale ed hanno
competenza sulle diverse classi filateliche (delegato per la Filatelia
Tradizionale, per la Storia Postale, per l'Aerofilatelia ecc). I Delegati
Regionali invece rappresentano la federazione in un'area nazionale ristretta e
tengono i rapporti tra la Federazione centrale e le associazioni filateliche
locali. Possono inoltre esser nominati dei Delegati per questioni particolari,
in genere per studiare qualche problema e indicare alla Federazione la soluzione
(p.es. Delegato/i per la revisione dello Statuto o di Regolamenti, per i Giurati
ed i concorsi, per le questioni legali, per la conservazione delle collezioni,
per la fototeca ecc.). Per le Poste il delegato è colui che, munito di un
documento di delega, si presenta agli sportelli al posto di un’altra persona
impossibilitata e agisce in suo
nome. Per es. per il ritiro di corrispondenze pregiate non potute recapitare per
assenza del destinatario stesso.
DEMONETIZZATO/ZARE
– Aggettivo e verbo – In filatelia le due parole vengono riferite a
francobolli messi fuori corso perché la moneta nazionale in cui si esprime il
valore di facciale è stata modificata o ha subito una forte svalutazione.
Spesso i francobolli demonetizzati non sono più validi per l'affrancatura e
quindi non sono più scambiabili con moneta o adatti al pagamento di un
servizio. In alcuni casi verificati nella storia, la demonetizzazione fu totale
in altri parziale ; ciò accadde per esempio in alcuni stati (vedi Francia e
Germania) allorchè l'inflazione monetaria galoppante non permise la
sostituzione dei francobolli correnti con altri dal valore maggiorato e
costrinse i Ministeri delle Poste e delle Finanze a imporre per legge che i
francobolli invece di valere la cifra stampata sul facciale, valevano un decimo,
un centesimo o addirittura nulla di quella stessa cifra. Una demonetizzazione
parziale può avvenire anche quando la mancanza di un taglio, permette di
vendere un esemplare di valore superiore al valore di quello mancante ossia ad
un prezzo minore.
DENARO
– Sostantivo - Sinonimo di soldi o quattrini, che si esprimono in
monete e banconote o loro surrogati. Ad esclusione del baratto di merci e di
servizi, il denaro è il mezzo più usato al mondo per poterli scambiare perché
rappresenta una unità di misura comune. Il denaro è considerato da tutti il
motore delle attività umane in quanto permette il benessere e la crescita della
civiltà e della cultura. La sua mancanza promuove guerre e grandi contrasti. Il
denaro è prodotto e regolamentato dallo stato e si muove attraverso sistemi
rigidi prevalentemente gestiti dalle banche e altri grandi enti come le Poste
che lo possono spostare anche in quantità ingenti. Le Poste si occupano infatti
del trasferimento del denaro tra cittadini o del pagamento di stipendi pensioni
e servizi ed hanno quindi una grande sezione del loro lavoro dedicata a questo
scopo. Per le Poste italiane i "Servizi a Denaro" sono quelli che,
nello scambio con il pubblico si occupano del passaggio, del trattamento e
dell’investimento del denaro, in una sezione denominata Bancoposta, che lavora
il denaro in similitudine a quanto effettuano le banche (libretti di risparmio,
vendita di titoli di credito, trasmissione di crediti, vaglia, rimesse ecc.).
Gli uffici del Bancoposta utilizzano bolli postali che in genere, salvo rari
casi, non interessano le corrispondenze. Il denaro in Italia fin dalle origini
del Regno si misurava in Lire, ma dal 1.1.2002 si è trasformato in Euro, col
cambio fisso e per ora permanente di 1 E.= 1936,27 L.. Ciò a causa
dell’ingresso del nostro paese nell’Unione Europea per una alleanza politica
e commerciale voluta inizialmente da 12 nazioni europee (che diverranno 25 entro
il 2004) che utilizzano lo stesso tipo di unità di misura del denaro.
DENTE
– Sostantivo – A parte altri noti significati in filatelia è il nome
dell’elemento principale della dentellatura dei francobolli. La dentellatura
è oggi realizzata con una serie di perforazioni lineari accostate che
circondano gli esemplari creando delle linee di frattura della carta
preferenziali che facilitano la loro separazione : quando esemplari contigui
vengono separati seguendo le linee di perforazione, il perimetro della carta
contenente la vignetta presenta delle punte e dei vuoti che definiscono la
dentellatura di ciascun esemplare. I pieni, ossia le punte, sono chiamati denti.
In genere il dente ha due lati arrotondati, frutto delle due perforazioni
successive che lo hanno creato ed un vertice più o meno aguzzo, irregolare,
legato allo strappo di separazione che si esegue per dividere francobolli
contigui. La distanza tra due denti vicini dipende dai sistemi e dai mezzi di
perforazione impiegati; indipendentemente dal tipo di dentellatore (Lineare, a
Pettine o a Blocco), tanto più i fori sono vicini, tanto più il dente è corto
e regolare mentre se i fori sono più lontani la punta dei denti può esser
sfrangiata e irregolare, esistendo più materiale cartaceo da strappare. Nel
tempo comunque lo sviluppo e la realizzazione di dentellatori sempre più
perfezionati ha trovato un equilibrio ideale tra il diametro dei fori e la loro
distanza sequenziale, ed ha adottato delle misure più o meno standard (tra i 13
ed i 14 fori sulla lunghezza di 2 cm.) che permettono una buona separazione
degli esemplari per lo spessore della carta utilizzata. Denti non prodotti da
perforazione ma da tagli ondulati o a zig zag (prodotti con fustelle taglienti)
senza produzione di sfridi, sono per la filatelia italiana passata sempre stati
scartati per l'imprecisione nelle separazioni, ad esclusione di una emissione di
marche assicurative del 1926, ma con l’introduzione dei francobolli
autoadesivi del servizio prioritario (1999), utilizzando nuovi fustellatori e
nuove macchine moderne, la produzione di denti senza perforazioni è tornata
nell’uso, mostrando sicurezza e precisione, tanto che i difetti di
dentellatura da fustella sono praticamente inesistenti.
DENTELLATURA
– Nome proprio – Nome specifico della sequenza di fori che circonda i
francobolli moderni e che implica un sistema tecnico di separazione dei
francobolli. Fu inventata in Inghilterra intorno al 1860 e poi esportata ovunque
per rendere comoda e facile la separazione dei francobolli stampati e congiunti
tra loro in fogli. Esistono molti tipi di dentellatura, in qualche caso solo
ridotta ad un taglio sagomato ondulato o a zig zag, ma in genere viene
realizzata con file fitte, continue e lineari di perforazioni perimetrali alle
vignette dei francobolli che, eliminando materiale cartaceo, indicano la linea
ideale di separazione degli esemplari e facilitano lo strappo della carta. Le
dentellatura a fori continui su file che si incrociano, circondando
perfettamente tutte le vignette nei fogli, sono state preferite agli altri
sistemi fin dall’origine in quanto si è dimostrata più sicura ed economica.
Inizialmente furono realizzate bacchette diritte che tenevano insieme file di
aghi perforatori (scaricati per eliminare lo sfrido), distanziati regolarmente
tra loro, chiamati perforatori Lineari (L), che perforavano con successivi
spostamenti i fogli di francobolli sia in senso orizzontale che verticale con
lentezza, macchinosità e poca
precisione. Il difetto principale di questi perforatori dipendeva dal fatto che
dovevano esser conti-nuamente spostati su ogni linea di divisione dei
francobolli e che per dentellare francobolli con lati dimensionalmente diversi
era necessario impiegare molti tipi di dentellatori (per numero e passo di
aghi), la cui combinazione sullo stesso francobollo, non permetteva la perfetta
coincidenza delle perforazioni angolari. Nacquero poi i perforatori a Blocco (B)
e a Pettine (P) : il primo effettua una perforazione precisissima disponendo su
una piastra grande quanto un foglio di francobolli, tanti aghi su file
ortoganali tra loro, quanti sono i fori necessari per dentellare tutti gli
esemplari contenuti nel foglio ; il secondo contiene tanti aghi quanti servono
per perforare completamente tre lati di una sola fila di francobolli. Per
dentellare un foglio intero con un Pettine l'operazione deve essere ripetuta
tante volte quante sono le file di francobolli contenuti, spostando o il foglio
(o la sequenza dei fogli ancora tra loro connessi) o il pettine di una fila.
Negli ultimi decenni del secolo scorso sono anche stati realizzati pettini che
perforano due file contem-poraneamente e che quindi riducono della metà i tempi
di lavorazione. I dentellatori a Blocco sono più precisi ma molto più costosi
perché contengono molte centinaia di aghi perforatori. I dentellatori a pettine
che hanno molti meno aghi, hanno avuto per molti decenni il sopravvento
specialmente per le serie ordinarie ma ad iniziare dal settembre 2003, con il
rinnovo delle macchine da stampa del nostro Poligrafico, queste dentellature
sono state abbandonate in quanto le nuove macchine utilizzano solo dentellatori
a piastra, ossia a blocco, più veloci e sicuri dei pettini ed eliminano molti
guasti dei meccanismi di divisione degli spazi necessari per la dentellature a
pettine, nonchè la maggior parte gli errori di dentellatura che creano le
varietà. Da qualche anno all’estero sono stati utilizzati anche dentellatori
speciali contenenti aghi perforatori ad aghi cilindrici ed ellittici insieme per
rendere più difficili le falsificazioni dei francobolli. La dentellatura a file
di fori continui ed incrociati è misurabile e può avere diverse espressioni in
relazione al tipo di dentellatura utilizzata (L per Lineare, P per Pettine e B
per blocco) e per il numero di aghi allineati, e quindi di perforazioni
contenute su una lunghezza standard. Il numero, anche frazionato, riportato sui
cataloghi corrisponde al numero di fori esistenti nella lunghezza di 2 cm..
P.Es. dent. "14 x 13 1/4 P" significa che il francobollo è stato
dentellato a Pettine con un dentellatore che conteneva 14 aghi ogni 2 cm. in
senso orizzontale e 13 aghi e un quarto in senso verticale. Le due misure
riportate dalla letteratura seguono la norma che per prima viene riportata la
quantità di fori/2cm. in senso orizzontale e successivamente quella in senso
verticale. Se nelle caratteristiche di dentellatura del francobollo viene
riportato un solo numero si intende la misura della dentel-latura sia in senso
orizzontale che verticale è identica. Le misure
si effettuano con gli odontometri, strumenti di vario tipo che misurano appunto
la distanza dei fori. (Vedi “Odontometro”, “Lineare”, “Pettine”,
“Blocco” e “Divisore”).
DEROGA
– Sostantivo – Parola che indica il venir meno ad una regola o ad un
regolamento ed ufficialmente è l'annullamento temporaneo o la sospensione, in
genere parziale e temporanea, di una regola. Nel passato, nel settore tariffario
postale, furono rese valide delle tariffe in deroga da quelle vigenti per
favorire alcune categorie di utilizzatori. Ad esempio le corrispondenze dirette
dall'Italia verso i paesi sconfitti nella prima grande guerra ebbero per qualche
anno tariffe ridotte rispetto a quelle imposte per il resto del mondo (Austria,
Ungheria, Cecoslovacchia).
DESCRITTO/A
– Aggettivo - Nel gergo postale è riferito a invii e a spedizioni
pregiate che per motivi di sicurezza impongono trasporti postali senza perdite
che quindi vengono “descritti”, ossia contati, numerati ed elencati su
registri (oggi si dice tracciati su moduli di computer) ad ogni passaggio di
mano per trasferire la responsabilità degli operatori e degli uffici che le
maneggiano. Da qualche anno In Italia solo alcuni invii postali sono descritti,
ed i mittenti, desiderosi della certezza della consegna, pagano una tariffa
superiore per avere la garanzia dell'arrivo. L'operazione di descrizione
avveniva nel passato attraverso l’applicazione di etichette numerate sui
frontespizi delle corrispondenze e la compilazione di modulari specifici che
accompagnavano e descrivevano gli invii pregiati passati di mano in mano e
controfirmati dai responsabili del trasporto in ciascuna tratta, in modo da
poter sempre risalire al punto in cui l'invio si è perduto o è stato
sottratto. Dal 25 gennaio 1999 il sistema è stato informatizzato, è stato
denominato Tracking & Tracing, e permette di inseguire in tempo reale ogni
invio pregiato nella sua strada, o di tracciare il suo viaggio postale. I codici
a barre e numerici applicati ad ogni corrispondenza pregiata con una etichetta,
rappresentano oggi la “descrizione” delle corrispondenze, ma nascondono un
grande lavoro di collegamento tra computer delle Poste che rilevando ad ogni
passaggio i codici, permettono di sapere in qualsiasi momento ove le
corrispondenze si sono rallentate o perdute. L'obbligo della descrizione è
riservato agli invii Assicurati, contrassegno, raccomandati e a quelli affidati
a servizi veloci oltre che ad alcune sezioni della spedizione di pacchi. Un
tempo erano descritti anche gli espressi, ma dal 1990 circa questi invii sono
stati postalizzati e quindi confusi con la posta ordinaria, e dal 2000 eliminati
per l’esistenza di servizi veloci che ne hanno preso il posto. Gli invii
descritti richiedono la compilazione di moduli d’accettazione con ricevuta, la
presentazione delle corrispondenze agli sportelli postali e, alla consegna, la
firma di ricevimento del destinatario.
DESTINO – Sostantivo –
Oltre a significati letterari diversi viene utilizzato nel mondo postale spesso
in congiunzione con altre parole per indicare il luogo finale dove la
corrispondenza deve giungere. Sinonimo di "Destinazione". Alcuni bolli
prefilatelici, utilizzati ancora nel primo periodo filatelico, contenevano in
versione ridotta la parola Destino, come ad es. il bollo P.D. o semplicemente
PD, che significavano "Porto pagato fino a Destino" spesso applicato
in inchiostro rosso che rafforzava il concetto di pagamento in partenza. In un
significato più generico ma assai simile a quello appena citato, il
"destino" di una lettera è semplicemente l'indirizzo del
destinatario.
DESTRA
– Sostantivo -
Posizione di qualche cosa o di parte di una unità, contrapposta a
"sinistra", rispetto ad un asse centrale che taglia idealmente
l'oggetto a metà, verticalmente. Serve in filatelia per indicare un’area di
un francobollo o di un invio postale su cui sono fatte delle osservazioni.
DETTAGLIO/GLIARE –
Sostantivo e verbo – Come sostantivo indica un piccolo o piccolissimo
componente di un insieme, in genere di poco interesse, ma in filatelia spesso di
rilevante importanza poichè proprio dall'esame dei dettagli si evidenziano le
varietà, gli errori di stampa e i francobolli diversi dal normale. Nella
maggior parte dei casi i collezionisti che riescono a distinguere bene i
dettagli sono quelli che scoprono più facilmente le varietà. Come verbo indica
il vendere o il cedere a piccole quantità o addirittura a singole unità, una
massa di materiale composta da più parti e pezzi. Il dettagliare una collezione
significa venderla a elementi singoli distinti e non unitariamente, nella
speranza che la somma ottenuta da tante piccole vendite superino quella
ottenibile vendendola in blocco. Questa operazione faticosa e lenta viene
effettuata spesso in filatelia quando l’offerta di acquisto è troppo bassa.
DETURPANTE – Aggettivo
– In genere associato a oggetti che per qualche motivo sono stati rovinati e
che quindi non sono più appetibili. In filatelia si riferisce fondamentalmente
alle impronte di bolli che per cattiva o abbondante inchiostrazione hanno reso
l'oggetto postale su cui furono applicati brutto ed impresentabile.
L'applicazione di bolli deturpanti da parte di macchine o di inesperti
funzionari postali rende purtroppo molte corrispondenze inadatte al
collezionismo anche se altre caratteristiche lo favorirebbero. E' necessario però
saper distinguere alcuni bolli molto inchiostrati e deturpanti di alcuni periodi
e/o provenienti da zone particolari, poichè in limitati casi gli annullamenti
furono resi appositamente illeggibili dai stessi responsabili postali. In tali
rari casi il bollo deturpante diventa una caratteristica di forte interesse
collezionistico in quanto racconta una vicenda postale particolare. Ciò accadde
p.es. su corrispondenze partite da uffici in zona di operazioni di guerra in
giorni di forti movimenti di truppe per evitare che il nemico, catturandole,
potesse leggere informazioni, provenienza e data. Situazioni simili si ebbero
anche per lettere partite da navi militari e imbucate nei porti di attracco in
periodo bellico. In genere però i bolli deturpanti (o macchie che sporcano e
deturpano le corrispondenze) devono essere eliminati dalle collezioni in quanto
se non si tratta di pezzi unici ne esistono altri sicuramente più puliti adatti
alla sostituzione.
DIAGONALE
– Aggettivo
– Si associa in genere ad una linea o a qualche oggetto (talvolta anche a
qualche concetto) che è disposto secondo un asse obliquo o trasversale rispetto
ad altre linee o altri oggetti. E’ spesso utilizzato in geometria e nel
disegno per indicare una linea o un andamento obliquo rispetto alla verticale ed
all'orizzon-tale e in filatelia indica un asse diverso dal verticale o
dall’orizzontale per definire linee o aree ad andamento obliquo all’interno
delle vignette o sulle lettere. Ad esempio in prefilatelia molte lettere
presentano linee diagonali incrociate sottese dai 4 angoli del frontespizio che
indicano un pagamento del porto assolto completamente in partenza e quindi di
“nulla più dovuto”.
DICITURA –
Sostantivo
– Frase o scritta breve, concisa di carattere riassuntivo su testi, documenti,
libri o anche su manufatti. In genere viene anche utilizzata per indicare le
didascalie delle figure nei testi per spiegare il significato o i dettagli di un
disegno, una figura, una fotografia. In filatelia è anche il nome comune dato
alle scritte stampate all'interno dei francobolli e quelle accostate al
materiale montato nelle collezioni da esposizione.(Vedi anche
"Didascalia").
DIDASCALIA
– Sostantivo
– Breve descrizione in genere riportata al piede di fotografie o di figure
nelle pubblicazioni o anche accanto (sopra, sotto, a fianco) ai francobolli o
alle corrispondenze contenute nelle collezioni filateliche. In questi casi, a
parte alcune eccezioni, le didascalie devono essere essenziali, brevi,
sintetiche per evitare di annoiare il lettore, per concentrare l'attenzione sul
pezzo esposto e per evitare di indisporre il giurato o lo spettatore che osserva
la collezione spiegando cose che già dovrebbe conoscere.
DIDATTICO/A
–
Aggettivo
e sostantivo – Come aggettivo sinonimo di scolastico ed è connesso a qualcosa
adatta all’insegnamento, come sostantivo (la didattica) è il nome della
scienza dell'insegnamento. Le pubblicazioni didattiche sono testi scolastici
che dovrebbero insegnare come applicare qualche materia, dalla scienza
all’arte, dalla grammatica alla filatelia.
DIFETTO/DIFETTOSO –
Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo indica una insufficienza o la
mancanza di qualcosa rispetto alla forma ideale di persone, oggetti, concetti o
ragionamenti. E’ parola molto spesso utilizzata in filatelia per definire
francobolli non perfetti o mancanti di qualcosa o con qualcosa in più rispetto
agli esemplari tipo. Alcuni difetti però, per esempio di stampa, possono
diventare dei pregi se molto accentuati e ben visibili, ma altri come rotture,
strappi e pieghe, portano all’eliminazione dell’esemplare. Un francobollo
difettoso è un esemplare a cui manca o cresce qualche caratteristica che
diventa pregio se la mancanza o l’aggiunta sono originarie ma che diventano
gravi se derivate da manipolazioni o da cattiva conservazione. Salvo i
francobolli fortemente difettosi che devono essere eliminati, tutti quelli che
presentano difetti di varia natura ed entità, anche derivati da attività
umane, possono esser conservati, scambiati ed inseriti nelle collezioni, sapendo
che il loro valore venale e documentario è percentualmente ridotto in
proporzione all’evidenza e all’importanza del difetto.
DIFFERENTE –
Aggettivo
– Sinonimo di “non uguale”, riferito a cose che presentano delle
differenze da altre simili. Se in genere è bene che esistano sempre delle
differenze per più facilmente distinguere cose e persone, quando gli oggetti
sono realizzati in multipli, le differenze devono essere eliminate o minime. Le
singole emissioni di francobolli nascono sempre in numerosi multipli che
dovrebbero essere identici ma spesso all'interno della stessa tiratura possono
esistere esemplari differenti tra loro. In relazione alla diversità dal
francobollo tipo, se le differenze sono notevoli gli esemplari sono
macroscopicamente differenti e da considerare varietà, ma se le diversità sono
minime, si tratta solo di difetti di produzione di scarso rilievo filatelico. La
ricerca delle piccole differenze serve per prevedere quali possibili varietà
possono esser trovate nell’emissione e si fa esaminando per confronto numerosi
esemplari tra loro accostati. L’accostare esemplari con differenze crescenti
è uno dei divertimenti più economici della filatelia.
DILIGENZA –
Sostantivo
– Oltre ad altri significati, in filatelia e storia postale indica un mezzo di
trasporto trainato da cavalli o equivalenti, guidato da un postiglione che fino
ad oltre la metà del secolo scorso servì per trasportare uomini e cose sulle
strade che collegavano paesi e città. Spesso la posta fu trasportata con
diligenze che facevano percorsi fissi e regolari ed ai postiglioni fu affidata
la responsabilità del ritiro e della consegna dei sacchi postali e dei valori
affidati alle Poste negli uffici aperti al pubblico. La "Posta lettere" dal 1720 al 1850 e oltre poteva
essere affidata a corrieri singoli a piedi o a cavallo che percorrevano anche
sentieri e campagne, ma se oltre alle semplici corrispondenze alla posta
pubblica erano affidati pacchi, merci e denaro, entrava in funzione la
"Posta Cavalli", sempre effettuata con diligenze o carri trainati da
animali da tiro, spesso scortata da militari, che poteva caricare anche
passeggeri e che percorreva ad orari stabiliti strade fisse selciate e sterrate.
In qualsiasi caso i piccoli trasportatori con diligenze e le compagnie di
trasporto attrezzate di carri e diligenze via via nate a partire dal 1750, o
organizzate dal sistema postale pubblico, trasportarono corrispondenze merci e
passeggeri contro il pagamento di tariffe fisse e stabilite. I servizi postali
di Stato originari si avviarono essenzialmente assorbendo le compagnie ed i
conduttori delle diligenze che già facevano servizio passeggeri e merci su
percorsi fissi e ripetuti nel tempo.
DIMENSIONE –
Sostantivo
- Misura lineare, volumetrica o di altro tipo (p.es. tempo, luminosità ecc.),
espressa in genere in unità di misura conosciute da tutti, che l’uomo, a
partire dall’antica civiltà greca, ha adottato per consentire produzioni,
commerci e scambi. Anche la filatelia ha bisogno di misure e dimensioni. Le
dimensioni dei francobolli, dei fogli d'album, dei fogli espositivi, della
lunghezza dei percorsi postali, della durata di tempo di una tariffa o di
qualsiasi altro elemento inerente la Posta e la filatelia sono espresse in unità
di misura che oggi sono divenuti praticamente universali e che principalmente
fanno riferimento al sistema MKS (Decimale), o a quello Duodecimale inglese, o
ad altre unità di misura particolari dedicate come p.es. il C° alla
temperatura, il K° alle scale cromatiche, le ore e i minuti primi al tempo ecc.
Anche se rimangono sacche che continuano ad utilizzare unità di misura
superate, la difficile unificazione dei sistemi di misura è oggi stata ormai
quasi raggiunta perchè anche il mondo anglosassone, che a lungo ha mantenuto
una serie di propri sistemi di misura diversi da quelli di altre nazioni (tra
cui quello duodecimale - divisione in 12, il piede e il pollice) ha oggi
adottato il sistema decimale (divisione in 10, il metro, il cm. ecc.) che
riunisce praticamente le convenzioni sulla misura delle dimensioni e d’altro
adottate dalla maggioranza delle civiltà attuali. Le dimensioni dei francobolli
sono oggi prevalentemente espresse in millimetri o loro multipli come d’altra
parte sono le caratteristiche dimensionali delle macchine che li producono e
delle macchine che producono la carta su cui stamparli. L’unificazione delle
misure è una necessità anche per la filatelia per coordinare le produzioni,
evitare sprechi e per permettere migliori comunicazioni tra collezionisti di
culture diverse. Ricordiamo qui alcune misure importanti per la filatelia : la
misura dei fogli filatelici da esposizione per poter entrare in numero fisso
nelle bacheche espositive devono essere di 230 x 290 mm., tolleranza + 10 mm.,-0
mentre per la dentellatura, il numero con cui è definita corrisponde a quello
dei fori allineati nella lunghezza di 20 mm.. (Vedi anche
"Dentellatura" e "Odontometro").
DIPARTIMENTALE –
Aggettivo – Viene connesso a qualsiasi parola che possa fare riferimento a
“Dipartimento”, ossia ad un’area amministrativa-geografica-politica in cui
un territorio ampio può esser suddiviso. Una divisione territoriale di questo
tipo fu applicata p.es. da Napoleone Bonaparte sui territori occupati con le
sue conquiste tra la fine del 18° e l’inizio del 19°secolo, anche in Italia.
In conseguenza anche in storia postale l’aggettivo viene connesso con bolli
postali o a scritte apposte a documenti, corrispondenze e a lettere italiane del
periodo dell'occu-pazione napoleonica degli antichi stati italiani (1790 -
1814). Bolli e diciture si distinguono non solo per la foggia francese, ma anche
per l'introduzione di alcune parole transalpine contenute nelle impronte o nelle
stampe che dipendevano ovviamente dal sistema di divisione territoriale delle
poste francesi dell'epoca, esteso, con grande efficienza, anche nei territori
occupati. Specialmente i bolli dipartimentali e le corrispondenze dipartimentali
hanno preso il nome da questa divisione territoriale d’origine francese che
non corrispondeva alle divisioni strettamente geografiche esistenti, ma che
teneva in massimo conto la percorribilità delle strade e la vivacità dei
commerci e delle attività locali secondo un principio di economia e di rapidità
dello scambio epistolare. Questi bolli rimasero in uso in Italia e altrove fino
alla caduta di Napoleone, ma ebbero numerosi usi postumi (oltre il 1814) in
alcune città tornate in possesso degli originari padroni, in cui la
sostituzione dei bolli avvenne con lentezza.
DIPINTO –
Sostantivo -
In genere sinonimo di quadro, ma talvolta parola usata come aggettivo riferito a
qualche superficie che è stata dipinta, pitturata o colorata. In filatelia
esistono buste e cartoline dipinte a mano da artisti che spesso si confondono
con equivalenti prodotte a stampa, e si conoscono anche francobolli dipinti. Una
delle frodi postali più interessanti, curiose e rare è stata infatti
realizzata con francobolli truccati con colori idonei da artisti abilissimi che
hanno ricoperto con gli stessi colori del francobollo gli inchiostri dei bolli
annullatori che li colpivano, restituendo agli esemplari una apparente integrità,
poco visibile dall'occhio umano, ma rilevabile con le lampade a luce U.V.. In un
altro intendimento di carattere filatelico, molte vignette dei francobolli sono
state realizzate riproducendo in scala ridotta molti quadri e soggetti o parte
di essi, dipinti da grandi artisti.
DIPLOMATICA/O –
Nome
proprio e aggettivo – Come nome proprio indica una persona che si occupa di
affari diplomatici presso un'ambasciata o una rappresentanza di una nazione
all’estero. Come aggettivo è connesso a sostantivi che si riferiscono alla
diplomazia. Nel caso più comune
con riferimento postale è riferito a "Valigia". La valigia
diplomatica è un contenitore che viaggia con un diplomatico dipendente da un
Ministero degli Esteri di una qualsiasi nazione che non può essere aperto da
alcuna dogana per controlli o per confische e che quindi, come le ambasciate,
gode di extraterritorialità. Nelle valige diplomatiche, oltre a vari documenti
connessi con la gestione delle ambasciate, denaro ed altri oggetti riservati,
vengono spesso anche immesse le corrispondenze scambiate fra le ambasciate e la
patria. Le lettere affidate al servizio della valigia diplomatica devono
presentare sul frontespizio particolari diciture e bolli amministrativi delle
ambasciate (per es. l’Ovale) che le distinguono dalle altre e partono senza
affrancatura, ma giunte presso l’ambasciata corrispondente o presso gli uffici
dei Ministeri degli esteri nazionali devono essere affrancate nelle tariffe
correnti, e trasmesse con i sistemi del paese in cui sono destinate. In Italia a
partire dal 1998, essendo stata abolita la franchigia, tutte le corrispondenze
(escluse quelle per ciechi e per il Papa) in arrivo con la valigia diplomatica
devono essere affrancate.
DIRIGIBILE –
Sostantivo
- Aeromobile costituito da una struttura rigida metallica leggera ricoperta in
modo stagno con tela o con altro materiale simile, a forma di gigantesco sigaro
rastremato alle estremità, riempito di gas più leggeri dell'aria, e da
navicelle in genere appese alla parte inferiore contenenti gli apparati di
comando, i motori di propulsione ad elica e le cabine dei passeggeri. Anche se
le sue origini si possono far risalire alla fine del 1800, ebbe grande
diffusione tra gli anni '20 e '40 del secolo scorso, ma oggi è stato
praticamente abbandonato per la pericolosità dei gas leggeri in genere
esplosivi e/o infiammabili che hanno provocato numerose disgrazie ed incidenti
mortali. I dirigibili sono importanti in Storia Postale perchè negli anni
citati, sia in versioni sperimentali che in viaggi regolari, oltre a passeggeri,
trasportarono moltissima posta aerea che è considerata di particolare valore ed
interesse. Sopratutto la Germania con i suoi famosi Zeppelin riuscì a compiere
numerosi e regolari viaggi anche su lunghissime distanze(soprattutto tra Europa
e Americhe) con passeggeri e merci, trasportando posta in tempi inferiori a
quelli dei primi voli aerei e delle navi transoceaniche che facevano in
alternativa il servizio. Alcune incredibili ed ardite imprese (p.Es. Polo Nord)
furono compiute con questo mezzo che precedette di poco l'uso regolare di aerei
a motore per trasportare merci, passeggeri e posta.
DIRITTO -
Aggettivo e
sostantivo – Parola che può esser ridotta anche a “Dritto” che possiede
diversi significati. Il significato principale è legato alle norme e alle
leggi, che interessano ogni attività umana, compresa la posta e la filatelia.
Il diritto è la facoltà di agire, di usare o di ottenere qualcosa in forza di
una legge esistente. In materia postale nell’area italiana il primo diritto fu
quello vantato dai re di Sardegna nel 1720 sul trasporto della posta che
riservavano all’amministrazione pubblica il servizio postale per ottenerne un
guadagno ed il controllo della cultura del tempo. Ricordiamo a questo proposito
che le tariffe postali non equivalgono al diritto dell’amministrazione
pubblica sulla posta ma ne rappresentano soltanto una parte. Qualsiasi
concessionario postale (comprese le attuali Poste Italiane spa) infatti deve
imporre tariffe che siano la somma dei costi di trasporto e di lavorazione + il
diritto di stato per la concessione. In altre parole un diritto paga una tassa
di stato ma non una tariffa. I cavallini di Sardegna sono l’esempio più
evidente del significato del diritto postale perchè l’impronta valore
stampigliata su di essi non pagava il trasporto ma solo il diritto regio sulla
posta, ossia il permesso di trasportarla senza affidarla obbligatoriamente alle
Poste pubbliche. Come aggettivo
connesso con sostantivi indica una posizione degli oggetti a cui si riferisce o
anche il senso con cui bisogna guardare o leggere qualcosa. In filatelia indica
la posizione con cui osservare i francobolli e la posta e si riferisce al senso
di scrittura delle diciture e degli indirizzi. Ancora come sostantivo in gergo
postale è il modo più corretto per indicare il costo dei servizi aggiuntivi da
pagare oltre la tariffa di trasporto ordinario. Il Diritto di Espresso o di
Raccomandazione o ecc., è l'ammontare da pagare in francobolli o surrogati, da
applicare sulle corrispondenze oltre la tariffa ordinaria; ciò distingue anche
l'ammontare obbligatorio (costo o tariffa di trasporto) da quello facoltativo e
addizionabile a volontà del mittente (qualsiasi diritto aggiunto).
DISASTRATA/O –
Aggettivo
– Riferibile a oggetti danneggiati da disastri. Nel nostro contesto si può
riferire a posta che ha subito un incidente e che spesso porta su di se le
tracce della disavventura subita. Quando incidenti di trasporto danneggiano
involucri e contenuti, le poste applicano in genere dei particolari bolli sui
frontespizi delle corrispondenze recuperate, anche se sono particolarmente
rovinate, che giustificano il danno connesso con l'incidente, aereo, navale,
ferroviario o di altro tipo che lo ha provocato. Esistono infatti bolli anche
italiani appositi, di tipo lineare o in cartella, che nelle diciture interne
indicano il motivo per cui la posta viene consegnata “così come si trova”
come "Naufragio", "Recuperata dall'Incidente Aereo...",
Recuperata dall'incendio...." ecc.. In gergo filatelico internazionale la
posta recuperata da disastri è convenzionalmente definita con la parola
"Crash".
DISCENDENTE –
Aggettivo
– Definisce oggetti o soggetti che scendono in contrapposizione ad altri che
salgono. In gergo postale e marcofilo definisce una bollatura effettuata su un
treno che trasporta posta (ambulante postale) in un certo senso, dalla città X
alla Y, mentre la corsa opposta, quella di ritorno, dalla città Y alla X, viene
definita "ascendente". L'andare in salita (corsa ascendente) o in
discesa (corsa discendente) in questo caso non segue la regola dell'altitudine o
della rosa dei venti, ma l'importanza delle città collegate. Se il
compartimento postale ha come città principale la X ed ha in dotazione le
carrozze postali, si dice ascendente la corsa che parte da X e discendente
quella che arriva da Y. I bolli postali applicati sugli ambulanti hanno
nell'impronta oltre al nome delle due città collegate (precede quella di
partenza), e un numero che se dispari indica ambulante discendente, se pari
ambulante ascendente.
DISEGNATORE –
Nome
proprio - Persona abile nel disegno , che a volte è un anche un professionista
della grafica. Anche se tutti i francobolli sono preceduti da un disegno
realizzato da un disegnatore abile o da un dilettante del disegno (p.es. bambini
delle scuole), i disegnatori professionisti sono spesso all'origine dei bozzetti
dei francobolli. Anche se in passato i disegnatori incidevano anche le matrici
con cui stampare i francobolli, da molti anni e in relazione al sistema di
stampa impiegato il disegnatore e il bozzettista non coincidono con l'incisore
che da ai francobolli calcografici la forma e la dimensione definitiva. Le
figure del disegnatore e dell'incisore sono state e sono ancora quasi sempre
separate soprattutto perché nascono molti più francobolli rotocalcografici che
calcografici. A parte pochi francobolli disegnati da bambini o da chiunque per
concorsi di varia natura, la maggior parte dei bozzetti da molti anni proviene
da disegnatori professionisti e in qualche caso da incisori abilissimi, tutti
dipendenti dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in Roma.
DISGUIDO –
Sostantivo -
Errore involontario o casuale che ritarda qualche operazione. In posta viene
commesso nella spedizione e/o nel trasporto di corrispondenza che impedisce o rallenta il normale cammino delle corrispondenze. I disguidi postali più comuni sono dovuti o a errato
indirizzamento postale o a errori nell'interpretazione delle scritture dei
mittenti la cui calligrafia non facilita la lettura e che talvolta consente
quindi un erroneo avviamento. Le lettere mal dirette per disguidi, nel passato
richiedevano l’applicazione di particolari bolli lineari (mal diretta,
misdirected ecc.) che giustificavano il ritardo della consegna (documentato dal
bollo di partenza e di arrivo), ma da quando il bollo di arrivo è stato
eliminato sulle corrispondenze ordinarie, questi bolli non sono più in uso.
DISINFESTARE –
Verbo -
Eliminare con sistemi drastici animali da locali, archivi, depositi ecc.. Alcuni
animali di piccola taglia infestano talvolta gli archivi postali, le poste
stesse e i depositi cartacei in cui prendono sede e alimento, provocando danni
notevoli. I topi, le termiti, le formiche, i pesciolini d'argento, alcuni
lepidotteri ecc. sono animali che spesso occupano in colonie numerose archivi
cartacei poco frequentati ed areati, cibandosi di cellulosa e quindi mangiando e
distruggendo documenti preziosi. In questi casi è necessario provvedere alla
disinfestazione con sistemi drastici adatti alla loro eliminazione totale (anche
le uova) che si effettuano con operazioni complesse, costose e ripetitive da
aziende specializzate.
DISINFETTARE/TATO/A –
Verbo e aggettivi derivati - Eliminare
con sistemi drastici microbi, batteri e virus (invisibili all'occhio) che
affliggono uomini e luoghi di ogni tipo. Anche gli
archivi, i depositi, gli uffici, e la posta che giunge da zone a rischio,
sospette di trasmettere malattie contagiose, ha in qualche caso necessità di
esser disinfettata o meglio, secondo la tecnologia moderna, sterilizzata. La
pratica della disinfezione e della sterilizzazione postale raramente impiegata
ai giorni nostri, ma ripresa anche in nazioni avanzate nel 2001, ebbe largo uso
dalla metà del 1600 al 1870 in anni di terrore per le malattie infettive allora
incurabili che potevano varcare i confini nazionali non solo con i viaggiatori
ma, secondo la scienza di quel tempo, anche con gli oggetti e la posta.
Nell'epoca delle grandi pestilenze, fino ad oltre la metà del secolo scorso
esistevano metodi di disinfezione, tassativi e codificati, della posta che
proveniva da località sospette che consistevano essenzialmente nella
esposizione delle lettere a fumi o ai vapori caldi di curiose pozioni in
particolari stufe per tempi stabiliti. Le lettere, prese con speciali pinze
metalliche potevano anche essere aperte, con violazione della privacy postale, o
trapassate da lame i cui tagli permettevano ai fumi e ai vapori di penetrare tra
le pieghe della carta senza violare la privacy e venivano esposte ai fumi di
miscugli velenosi e/o medicamentosi (vetriolo, acido nitrico e solforico,
salnitro ecc.). La posta prefilatelica e filatelica così trattata si ritrova
oggi con segni riconoscibili poichè oltre a evidenti segni di aperture eseguite
da uffici di disinfezione o ai tagli trasversali, molto spesso hanno zone della
carta imbrunite o portano su di se i segni delle pinze metalliche necessarie per
il trattamento. In altri e numerosi casi, oltre ai segni suddetti portano anche
dei bolli particolari, detti di disinfezione, che indicavano l’effettuazione
dell’operazione presso gli uffici addetti (lazzaretti, ospedali, uffici di
transito, arrivo ecc.). Esiste un collezionismo specializzato delle
corrispondenze disinfettate prevalentemente dedicato alle lettere
prefilateliche. Ricordiamo però che esistono anche lettere disinfettate del
primo periodo filatelico e grazie alle conoscenze della medicina che dalla fine
del 1800 ha modificato la definizione da disinfettate a sterilizzate, anche
altre, trattate contro i contagi, di periodi molto vicini a noi.
DISINFEZIONE
–
Sostantivo – E’ l’operazione del disinfettare o meglio la sequenza delle
operazioni adatte a disinfettare oggetti e persone al fine di evitare la
trasmissione di malattie contagiose e di infezioni. In realtà la disinfezione
non è sufficiente per evitare con certezza l’espandersi dei contagi, perché
non tutti i micro-organismi sono eliminati con i metodi di disinfezione che
invece sono sicuramente resi inoffensivi per l’uomo con la sterilizzazione.
Questo concetto è stato compreso dalla scienza medica soltanto dopo il 1880
circa e solo da quel momento anche la posta che era abitualmente disinfettata se
giungeva da aree a rischio, non è stata più disinfettata ma sterilizzata
quando esistevano reali sospetti di trasmettere malattie. La prassi di
disinfettare e di sterilizzare la posta comunque fu abbandonata circa nello
stesso momento perché allora si scoprì anche che le malattie contagiose si
trasmettevano per contatto diretto tra le persone. La disinfezione, trasformata
in sterilizzazione, è stata postalmente riutilizzata in alcune nazioni (tra
cui l’Italia) nel 2001 in occasione del bioterrorismo che si servì della
posta per spedire quantità visibili e sufficienti di spore latenti di antrace
che provocarono alcuni decessi tra i riceventi e gli operatori postali. Dal
novembre 2001 all’aprile 2002 quindi l’antica ed inutile disinfezione della
posta, si trasformò con metodi moderni veramente in un presidio di protezione
dell’uomo. Le lettere trattate con sterilizzatrici sono riconoscibili o per
bolli applicati su di esse (“Sterilizzata” oppure “Sterilizzata per
autoclavatura” in Italia) o perché contenute in sacchetti trasparenti su cui
è descritta l’operazione (“Sterilizzata con raggi Beta” in Usa e
altrove).
DISPACCIO –
Sostantivo
– Sinonimo di lettera senza involucro contenente notizie urgenti e importanti,
però in gergo postale il Dispaccio è l'insieme delle corrispondenze riunite in
un sacco, chiuso da un ufficio postale, affidato ad un mezzo di trasporto per
l'inoltro (anche con sistemi non postali) e consegnato, sempre chiuso, ad un
altro ufficio postale che provvede all'apertura ed alla divisione successiva
delle corrispondenze. Nell'epoca pionieristica dei primi voli, agli ardimentosi
aviatori (non dipendenti postali) che compivano il volo, veniva consegnato
spesso dalle Poste un sacco contenete corrispondenze, il dispaccio, da
trasportare nel luogo previsto dell'atterraggio, dove veniva riaffidato alle
poste locali per l'apertura, il riavviamento e/o la distribuzione. Ancora oggi
l’insieme dei sacchi postali che si muovono sul territorio da una città
all’altra si chiamano dispacci.
DISPENSA –
Sostantivo -
Parola dai numerosi significati, tra cui locale dove conservare idoneamente
derrate alimentari, esonero da un obbligo, distribuzione di qualcosa. In
quest'ultimo intendimento, ormai obsoleto, si indicava nei documenti
amministrativi postali del passato la distribuzione dei francobolli tra
direzioni postali e distributori locali (p.Es. uffici postali, ove esistenti, o
presso persone o uffici concessionari facenti funzione).
DISPOSITIVO –
Sostantivo
- E' in genere un meccanismo o una sequenza di operazioni che permettono di
effettuare un lavoro o una manovra. Nome riassuntivo e generico di parti di
macchine adatte a fare una operazione all'interno di un meccanismo più
complesso. Viene utilizzata in gergo filatelico p.es. per indicare il meccanismo
per realizzare la dentellatura e corrisponde alla sezione della macchina da
stampa che realizza la dentellatura. In un altro contesto il dispositivo
militare è il complesso dello schieramento delle truppe in uno scacchiere.
DISSERVIZIO –
Sostantivo
– Irregolarità di un servizio pubblico o privato che ha avuto per qualche
causa una malfunzione, un incidente, un impedimento e che quindi non ha potuto
eseguire perfettamente il compito assegnato. I disservizi in ambito postale si
traducono in complicazioni notevoli per il pubblico che spera non solo
sull'efficienza ma anche sulla puntualità e la precisione delle comunicazioni
postali. Quando qualcosa non va bene per le Poste pubbliche, la motivazione, a
torto o a ragione, è quasi sempre un incidente o un impedimento occasionale e
di forza maggiore. Talvolta però malfunzionamenti strutturali portano a
disservizi prolungati, spesso colpevoli (p.es. la ormai dimenticata
postalizzazione degli espressi, le assenze del personale o gli scioperi delle
maestranze ecc.), mal sopportati da un pubblico sempre più esigente e da
traffici che hanno la necessità di comunicazioni sicure e veloci.
DISTACCATO –
Aggettivo
– Sinonimo di separato, non unito al centro. In linguaggio postale si aggrega
spesso a Uffici postali che eccezionalmente ed occasionalmente sono separati
per tempi limitati da un ufficio madre. Per effettuare un servizio postale
particolare, richiesto da occasioni speciali (p.es. Manifestazioni, feste,
mostre ecc. dove si raccolgono molte persone ed esiste l’occasione di
effettuare servizi postali) le poste centrali o dell’ufficio postale più
importante vicino, "distaccano" eccezionalmente per brevi periodi
alcuni impiegati con tutti gli strumenti idonei e con una dotazione di valori
postali. In alcuni casi le Poste distaccano un ufficio postale motu proprio ma
quando gli organizzatori di una manifestazione desiderano offrire al pubblico
anche il servizio postale è
necessario fare una domanda scritta su appositi moduli compilati alcuni mesi
prima dell'avvenimento e pagare una tariffa giornaliera in relazione alla
dimensione del sevizio richiesto.
DISTANZA
–
Sostantivo
– Spazio che separa due luoghi o due oggetti. La distanza è misurabile con
unità di misura lineari, ma talvolta si esprime anche in funzione del tempo e
della velocità con cui si percorre. In questa ottica la distanza influisce sul
viaggio delle corrispondenze e sulle tariffe postali.
Le tariffe postali infatti, variano al variare della distanza, ma se oggi
ciò vale per le grandi distanze, o anche solo per la differente nazionalità
dei corrispondenti, nel passato anche le piccole distanze all'interno di uno
stesso stato comportavano sensibili variazioni tariffarie. Nei primi secoli
della scrittura su carta (1300 - 1600) le tariffe erano in relazione alla
distanza, al rischio del viaggio e all’occasionalità del viaggio stesso,
successivamente (1700) l'organizzazione dei primi sistemi pubblici su pochi
percorsi fissi impose le prime regole tariffarie sopratutto in relazione alle
grandi distanze (corrieri di Fiandra, Turm und Taxis ecc.), infine a partire
dalla fine del 1700 la formazione di sistemi postali pubblici sempre più
efficienti, impose regole stabili anche sulle piccole distanze comprese
quelle sulle spedizioni internazionali tra località dislocate nei pressi
dei confini nazionali (raggio limitrofo). In alcune convenzioni postali tra
nazioni vicine venne riconosciuta a metà del 19° secolo una differenza
tariffaria in relazione alla distanza dal confine dei corrispondenti coinvolti
nella spedizione postale, dividendo i territori nazionali contigui in tre
distanze postali (p.es. dalla prima distanza sarda alla seconda austriaca).
Soltanto con la rivoluzione tariffaria inglese viene adottata la tariffa unica
all'in-terno dello stato e tariffe differenziate per l'estero e per distanze
stabilmente prefissate e ancora, solo dopo il termine della II guerra mondiale,
con l'avvento dei tra-sporti postali aerei e con gli accordi internazionali
degli anni '60 del secolo scorso,
solo le grandi distanze hanno, salvo piccole eccezioni, tariffe differenziate.
La globalizzazione delle comunicazioni postali, la maggiore veloci-tà e
sicurezza dei trasporti e una discreta stabilità politica complessiva stanno,
all’alba del terzo millennio, riducendo le differenziazioni tariffarie
connesse con le distanze.
DISTINTA
–
Sostantivo e
aggettivo – Come aggettivo ha poca relazione con filatelia e posta ma come
sostantivo definisce un elenco di oggetti su un foglio. Agli sportelli postali
italiani chi deve consegnare un grande numero di invii pregiati raccomandati o
assicurati nello stesso momento, viene dotato di un foglio apposito in cui li
elenca tutti e li consegna insieme al foglio compilato allo sportello postale.
Le spedizioni di questo tipo si dicono "in distinta". Il sistema
accelera molto le operazioni di accettazione perchè in una sola operazione
viene eseguita l’accettazione di più invii, mentre la lavorazione ed i
controlli vengono effettuati a posteriori da personale non sportellista, senza
bloccare il flusso del pubblico agli sportelli. In questi casi i moduli per la
consegna delle singole corrispondenze non servono e vengono applicate alle
corrispondenze delle etichette contenenti il codice a barre necessario per la
tracciatura, prelevate da rotolini, preparate solo per le spedizioni in
distinta, diverse e riconoscibili da quelle utilizzate per gli invii singoli.
DISTRETTO
–
Sostantivo -
Area geografica militare, elettorale, postale ecc., in genere di piccole
dimensioni, spesso coincidente con le aree cittadine o comprendenti pochi paesi
vicini, in cui l’Italia è stata suddivisa in passato. Per i servizi postali
italiani il distretto ebbe per circa un secolo grande importanza, poichè
definiva tariffe inferiori per le lettere indirizzate nel distretto rispetto a
quelle destinate oltre il distretto. Le
tariffe per il distretto furono abolite nel 1947 ma furono riprese per le
Fatture commerciali e le stampe nel 1985. In questo periodo non ebbero
trattamento più favorevole per la minore distanza dei trasporti ma per il tipo
di organizzazione postale esistente (favoriva le grandi città ove esisteva una
maggiore disponibilità di fattorini). La tariffa minore infatti era concessa a
fatture e stampe dirette da qualsiasi città e paese verso grandi città ma non
valeva per le spedizioni da città (grandi o piccole) verso paesi di qualsiasi
provincia italiana. Ciò rese curiosa allora la definizione delle tariffe in
quanto accadeva che lo stesso invio scambiato tra gli stessi corrispondenti se
andava da una piccola città verso una grande godeva di una riduzione
tariffaria, ma non poteva ottenerla se la spedizione correva in senso opposto.
Il distretto postale, divisione territoriale di carattere amministrativo, fino
al 1970 coincideva spesso con l'area daziaria, ma con la scomparsa del dazio, la
suddivisione del territorio in distretti è stata abbandonata. Dal 1996 i
confini postali delle città e delle aree annesse viene definito
topograficamente dalle strade più o meno facilmente raggiungibili dai postini e
dai veicoli postali secondo una suddivisione economico amministrativa e
gestionale concordata tra direzioni provinciali postali confinanti.
DISTRIBUTORE/TRICE -
Sostantivo – Macchina o persona che distribuisce qualcosa. Spesso aggettivato
per indicare qualche sistema o persona che distribuisce qualcosa, come ad
esempio Macchine che senza la presenza dell’uomo distribuiscono qualcosa. Il
termine è stato adottato anche dal sistema postale e dalla filatelia in
relazione alla necessità di poter distribuire francobolli ovunque, in ogni ora
del giorno e della notte, indipendentemente dall’a-pertura di uffici postali o
da rivenditori autorizzati. Per questa esigenza in vari tentativi effettuati in
molte nazioni nel secolo passato, sono state inventate delle macchine dette
distributrici o distributori automatici che contro l'immissione di denaro
restituiscono francobolli per il valore immesso. I francobolli adatti alla
distribuzione con macchine, diversi da quelli normali e quindi apposi-tamente
realizzati, sono detti "per distributori automatici" o più
brevemente "per macchinette". Questo sistema di distribuzione già
tentato in anni più lontani e che aprì molte speranze postali a partire dagli
anni ’50 del secolo scorso, fu utilizzata da molte nazioni tecnologicamente
avanzate, ma non ebbe molta fortuna in Italia dove gli esperimenti, numerosi e
ripetuti effettuati con circa una trentina di francobolli appositamente creati
tra il 1956 ed il 1990 a mezzo dell’impiego di diverse generazioni di macchine
distributrici, sono sempre falliti sopratutto per la delinquenza comune che ha
distrutto e rapinato le macchine dislocate spesso in luoghi solitari, e per la
mancanza di cultura della grande distribuzione. Inoltre, grazie alla
trasformazione dei sistemi di pagamento delle tariffe postali in atto dal 1995
in poi, anche le nazioni che ebbero grande uso di distributori automatici di
valori postali, stanno gradualmente eliminando questo sistema considerandolo a
rischio e superato e quindi le grandi speranze del passato su queste macchine
sono state deluse. In qualsiasi caso le collezioni filateliche dedicate ai
francobolli per macchinette sono particolarmente interessanti e di valore e
qualsiasi corrispondenza affrancata con questi francobolli ha maggior valore di
equivalenti e coeve corrispondenze spedite con francobolli normali.
DITALE –
Sostantivo –
Cappuccio metallico a forma di piccolo tronco di cono sagomato, che serve ai
sarti per cucire a mano infilandolo all'estremità di un dito. In filatelia è
associato alla parola bollo. Il “bollo a ditale” è un bollo annullatore
muto che produce un piccolo cerchio, senza indicazioni di provenienza, di
piccole dimensioni (simili a quello di un ditale per sarti), talvolta con un
datario all'interno. Quando impiegato in sostituzione di bolli regolari deve
essere affiancato da un bollo lineare della località di di provenienza.
L'impiego di tali bolli è raro fino agli anni '60 del secolo scorso,
inesistente oggi. Questi bolli nacquero per sostituire i guller normali quando
negli uffici postali, per furti o rotture, questi non potevano essere utilizzati
e quindi sono considerati bolli occasionali, di fortuna, validi temporaneamente
in piccole località (il cui ufficio postale disponeva di un solo bollo), per il
tempo della riparazione o della sostituzione del bollo datario annullatore
mancante o rotto.
DIVERSITA'
–
Sostantivo
- Non uguaglianza. In filatelia esistono infinite piccole e grandi diversità
all'interno della stessa tiratura dello stesso francobollo, legate a
involontarie ed occasionali cause che si verificano nel corso della loro
produzione. Le piccole diversità che nel passato erano molto seguite dai
filatelisti non hanno oggi più molto significato anche se alcune persone legate
alla vecchia scuola filatelica europea le annotano ancora, ma medie e grandi
diversità, in una nuova scala di interesse nata per l’abbondanza delle
diversità stesse, definiscono le piccole e grandi varietà di medio ed alto
valore commerciale. Ciò è dovuto alla grande dimensione delle tirature,
all’invecchiamento delle macchine produttrici e alla minore professionalità
delle maestranze, specialmente nella produzione di francobolli ordinari che sono
ripetute nel tempo e che quindi permettono più di altre emissioni errori umani
e strumentali. Negli anni ’80/’90 le diversità importanti si sono
moltiplicate anche per un permessivismo dell'Ente centrale di emissione che ha
consentito l'uscita più o meno legittima di molti francobolli non uguali a
quelli tipo. All’inizio del 2002 però l’uscita di francobolli fortemente
diversi dall’ente di produzione si è ridotta per una maggiore sorveglianza e
probabilmente si ridurranno ancora perché a partire dal settembre 2003 sono
state sostituite le macchine da stampa del Poligrafico con altre che
teoricamente non dovrebbero permettere la nascita di francobolli diversi dello
stesso tipo.
DIVISORE –
Sostantivo -
Meccanismo annesso a macchine complesse che permette automaticamente
delle divisioni spaziali o temporali stabilite dall’uomo. In matematica, è un
numero che divide un altro numero. Nelle macchine da stampa dei francobolli è
un meccanismo che fa avanzare in modo stabilito, regolare e costante i fogli di
francobolli già stampati per consentire il regolare e continuo abbattimento dei
dentellatori a pettine o a blocco che creano nei fogli la dentellatura. Un
erroneo comando o un guasto del divisore producono fogli di francobolli con
dentellatura spostata (p.es. passante all'interno delle vignette), e un
malfunzionamento dovuto anche solo all’usu-ra di qualche ingranaggio producono
nello stesso foglio francobolli sensibilmente più alti e più bassi o con file
orizzontali non allineate con quelle superiori ed inferiori. Questo
inconveniente produttivo evidenziato nelle produzioni dentellate a pettine
successive al 1985, per il quale sono nati francobolli col “dentone” (dente
angolare molto più grande del normale) ed esemplari di altezza molto ridotta,
ha costretto nel 2003 il Poligrafico di Stato a sostituire le macchine da stampa
e imporre a tutte le produzioni la dentellatura a Blocco.
D.L.R. –
Nome proprio
– Nome abbreviato convenzionale di una importante emissione filatelica
italiana, tratto dalle iniziali del nome "De La Rue", un famoso
tipografo inglese a cui le Poste italiane del Regno intorno al 1861 chiesero di
produrre e di insegnare a stampare francobolli. L’emissione DLR , è la prima
vera definitiva emissione filatelica italiana (nacque il 1.12.1863) e segna il
passaggio da sistemi di stampa superati a nuove tecniche di produzione nelle
quali la Gran Bretagna allora emergeva nel mondo. La ditta DLR produsse in Gran
Bretagna per l’Italia i francobolli di tutta l’emissione in presenza dei
tecnici italiani e poi trasferì gli impianti e le macchine che servirono per
quella produzione in Italia, a Torino, per permettere agli italiani di
proseguire la produzione dell’emissione autonomamente. Con questa operazione
le Poste italiane impararono a fabbricare francobolli aggiornati alle
conoscenze tecniche dell’epoca e introdussero nella carta valore filatelica i
primi principi di sicurezza conto la falsificazione. L’emissione DLR, grazie
alla fase inglese e alla fase italiana con cui fu prodotta, è in realtà una
emissione doppia poiché gli esemplari prodotti in G.B. sono riconoscibili da
quelli prodotti in Italia e quindi consente ai filatelisti di realizzare
collezioni specializzate diverse. L’emissione DLR inglese, denominata DLR
Londra è meno comune di quella poi prodotta in Italia, la cui denominazione
esatta è DLR Torino o DLR To. Questa emissione fu la prima vera palestra
filatelica dei filatelisti italiani ed è rimasta una delle più conosciute e
famose emissioni che il mondo della filatelia interna-zionale conosce.
DOCUMENTARE
–
Verbo -
Dimostrare con documenti alla mano una tesi o la verità di qualche affermazione
scritta o verbale. La documentazione, effettuata spesso negli scritti con la
presentazione di una bibliografia, ha oggi grande rilevanza anche in filatelia
poichè dimostra che il materiale presentato è storicamente autentico (o
falso), o che la tesi portata, lo scritto o i pezzi discussi sono affidabili. In
altre parole il documentare, che nel passato era spesso trascurato dalla
letteratura filatelica o nella realizzazione di collezioni, è oggi divenuto
necessario come lo è in qualsiasi altra scienza o arte.
DOCUMENTO
–
Sostantivo -
Nel linguaggio corrente indica un testo scritto importante, sempre firmato e
garantito, che sostiene un fatto o una realtà. In filatelia questa parola,
accompagnata dall’aggettivo “postale” viene spesso utilizzata per indicare
un qualsiasi invio postale indipen-dentemente dalla sua appartenenza ad una
specifica categoria (Busta, cartolina, telegramma ecc.). In un altro
intendimento, più vicino al significato della
parola, è anche il nome dei veri e propri testi che consentirono la nascita dei
sistemi postali, l’emissione dei francobolli e le regole postali (decreti,
regolamenti, codici ecc.). Esiste cioè una sottile differenza di significato
tra "Documenti della Posta" che sono i codici, i regolamenti le
circolari, ecc. relative al Servizio postale e "Documenti postali" che
in letteratura filatelica sono un sinonimo comodo e adatto per indicare una
qualsiasi corrispondenza trasportata dalla posta.
DOGANA –
Nome proprio -
Ufficio pubblico dipendente dal sistema finanziario nazionale che controlla i
movimenti del denaro, delle merci e delle spedizioni dirette all'estero o
provenienti dall'estero e che impone su alcune o su tutte, in relazione alle
destinazioni e/o al valore, tasse dette doganali. Le dogane ebbero origine nel
lontanissimo passato (esistevano già nell’epoca romana ed ebbero eccezionale
sviluppo nel medioevo), e le gabelle imposte sull'import export sono state per
gli stati e le nazioni una delle fonti più importanti di introiti, un mezzo per
il controllo dei mercati delle merci e del denaro, e un sistema per proteggere
le proprie produzioni. Nel passato recente si stanno lentamente riducendo, anzi,
con gli accordi sul libero mercato stipulati dall'Italia con molti stati
europei in passato (MEC) e con l’entrata del nostro paese nell’ Unione
Europea, le regole doganali si stanno contraendo o annullando specialmente con i
paesi vicini. L'import/export di francobolli e valori filatelici segue le
regole imposte dallo stato sulla mobilità dei valori. Anche il trasferimento
temporaneo all’estero di collezioni per motivi espositivi segue particolari
regole doganali ed in funzione agli accordi e alle alleanze tra stati è
possibile evitare o subire le tasse, le imposizioni e i controlli doganali.
DOLOSO –
Aggettivo - In genere annesso a fatti ed azioni che sottintendono la
volontà di frodare e di imbrogliare, fatte perciò con dolo, compiendo spesso
un reato. Le frodi postali possono essere dolose o non dolose se chi le compie
è cosciente o incosciente dell’azione che compie e possono esser più o meno
gravi in relazione al principio infranto e al danno provocato. L’applicazione
sulle spedizioni di un francobollo già usato, per es., è una frode molto meno
grave dell’applicazione cosciente di un francobollo falso. Le frodi
filateliche sono per la quasi totalità dolose poichè il modificare o il
truccare oggetti postali (francobolli e posta) per ingannare i collezionisti
sottintende l'intento di accrescere il valore degli oggetti per una cessione più
vantaggiosa. La produzione e l’impiego cosciente di francobolli falsi per uso
postale (frode postale) o per vendite filateliche (frode filatelica) sono sempre
frutto di frode dolosa grave, mentre al contrario il viraggio di colore di
francobolli, ottenuto spesso inconsciamente con lavaggi insistiti ed energici,
possono essere considerati frode filatelica non dolosa, anche se nel bagaglio
dei buoni filatelisti deve esserci la nozione ed il sospetto che colori o altre
caratteristiche anormali possono essere conseguenza di fenomeni fisico/chimici
involontari e non conosciuti.
DOMESTICO –
Aggettivo e
sostantivo – Come sostantivo non interessa questo testo ma come aggettivo si
può collegare a qualsiasi oggetto d’uso o ad azioni compiute all’interno di
una abitazione e per estensione del concetto, in gergo postale e filatelico ha
interesse in quanto i francobolli domestici o la posta domestica indicano
emissioni o servizi che possono essere utilizzati solo all'interno del
terri-torio nazionale e che non possono affrancare o valere per corrispondenze
internazionali. Specialmente nel mondo anglosassone e francese, sono stati
emessi in passato francobolli senza valore di facciale, caratterizzati da un
colore particolare o talvolta contrassegnati da una lettera alfabetica (D =
domestic, indipendente dal prezzo di vendita ma corrispondente alla tariffa
della lettera semplice per cui questi francobolli nascevano) che indicava agli
utilizzatori la sola validità interna dell'emissione. Le regole però, venendo
spesso infrante per ignoranza o per furbizia, permisero l’irregolare
utilizzazione di questi francobolli anche su corrispondenze dirette
all’estero, cosa questa che si concluse con grave dispendio di energie e di
tempo delle amministrazioni postali per metterle tariffariamente a posto. Nei
casi in cui le nazioni emittenti non si avvidero dell’utilizzazione di questi
esemplari su corrispondenze per l’estero, sorsero complicazioni anche nelle
nazioni riceventi che, se non informate dell’emissione (le emissioni interne
non interessano infatti l’UPU), non poterono applicare le tassazioni per
l'aggiustamento tariffario. Da qualche anno, per evitare confusioni e problemi
alle amministrazioni postali riceventi le nazioni che producevano francobolli
con la D (o nulla) al posto del valore di facciale, hanno smesso di farlo e
producono ormai solo francobolli con palesi valori di facciale che possono
essere singolarmente adatti all’affrancatura domestica o, ove necessario,
all’uso estero con l’aggiunta altri francobolli complementari.
DOMICILIARE –
Aggettivo
e Verbo – Come aggettivo indica qualsiasi oggetto o soggetto che ha un
domicilio o deve prendere domicilio. Come verbo indica il prendere o il dare un
domicilio. Derivando da domicilio il suo uso corrente in gergo burocratico e
postale indica su documenti e posta il luogo dove una persona, un ente, una
azienda possono esser raggiunte e contattate ma dove, in molti casi, non hanno
sede e abitazione. In molti casi, ossia, il domicilio è un indirizzo certo ma
fittizio.
DOMICILIO –
Sostantivo
– Luogo ove un ente, una persona o una azienda hanno una sede ed un
reperimento che però non sempre coincide con la sede dell’attività o
dell’abitazione. Luogo ove persone, aziende, enti hanno la propria residenza
legale, ove indirizzare p.es. le corrispondenze per avere un sicuro e certo
recapito. In molti casi però persone od enti possono non gradire che il
domicilio coincida con l’indirizzo postale postale e per concentrare o
distinguere le corrispondenze loro indirizzate, stabiliscono indirizzi
sostitutivi in altri luoghi, anche pubblici come ad es. in uffici postali,
caselle postali, fermo posta, banche ecc. Procedure apposite consentono comunque
(ad esclusione del "fermo posta") all'Amministrazione postale ed alle
Autorità pubbliche, di risalire alla vera residenza dei destinatari. Secondo
una norma italiana il domicilio è il luogo ove una persona vive abitualmente
per almeno il 50% del tempo o dove una azienda od un ente esplica la sua attività
principale.
DOPPIETTA –
Sostantivo
– Oltre a indicare un fucile a due canne, il termine è utilizzato comunemente
dalla Gemmo-logia, scienza che studia le gemme per gioielleria per individuare
una frode gemmologica ed è mutuato dalla filatelia per indicare una curiosa e
non comune frode filatelica. Si tratta di un francobollo truccato che possiede
il lato vignetta di un esemplare e il lato opposto di un altro e che quindi può
avere filigrana e/o gommatura presa da un altro esemplare dello stesso formato o
della stessa o di altra emissione, diverse da quelle originarie. Questa
operazione è difficile ma è fattibile da abili falsari che dividono un
francobollo in due sezioni nel senso dello spessore della carta e che
ricostruiscono un esemplare con le parti ricavate da due francobolli diversi
invertendo per esempio l'andamento della filigrana o aggiungendo la gomma
originale ad uno che l'aveva perduta. Frode filatelica difficile da riconoscere,
realizzata su francobolli comuni per trasformarli in varietà rare, nata intorno
agli anni 70/80 del secolo scorso e scoperta casualmente perchè il falsario
produsse per gioco francobolli impossibili (esemplari della Repubblica con
filigrana del Regno e viceversa).
DOPPIO/A –
Aggettivo –
In genere si riferisce a qualcosa esistente due volte o che ha dimensioni
quantità o consistenza due volte maggiori di un’altra. In Filatelia si usa
per indicare una duplice stampa o sovrastampa sullo stesso esemplare, una
dentellatura battuta due volte sullo stesso foglio, una doppia impressione di
una effige sullo stesso francobollo, ecc., eccezioni che rendono l'esemplare
varietà spesso rara e ricercata.
DOPPIONE –
Sostantivo
– Oggetto e/o francobollo, in genere usato, posseduto due o più volte, adatto
allo scambio e alla cessione. I francobolli doppi sono in genere quelli
piuttosto comuni ed appartengono alle emissioni ordinarie nei tagli correnti, ma
ne esistono altri, meno comuni o anche rari, delle emissioni commemorative o dei
valori più elevati di ogni serie. Quando si dispone di molti doppioni usati
identici, è possibile realizzare delle “Mazzette” ossia dei minuscoli
pacchetti contenenti 100 esemplari che il mercato filatelico cerca per rifornire
di esemplari usati i negozi di filatelia.
DOSSIER –
Sostantivo -
Fascicolo contenente documenti inerenti una stessa pratica, un argomento
monotematico, uno studio dedicato, in genere oggetto di continuo aggiornamento
per realizzare articoli e monografie o per documentazione settoriale
d’archivio. I Dossier sono anche, più semplicemnte, delle copertine rigide
dotate di una macchi-netta metallica a scatto, apribile e chiudibile adatte a
contenere documenti, fatture, bolle, fotografie, ecc. in sequenze cronologiche o
suddivise per oggetti.
DOTAZIONE
–
Sostantivo
– Insieme di beni, strumenti oggetti ecc. assegnati a qualcuno o a qualche
ente per eseguire un certo lavoro. In gergo postale è l'assegnazione di
materiali, attrezzature, valori ecc. che l'amministrazione postale consegna ad
un ufficio postale periferico per consentirgli servire il pubblico. Dopo
l'istituzione dell'ufficio, la "dotazione" può essere modificata in
relazione all'importanza che l'ufficio assume nel tempo sul territorio. La
Dotazione filatelica di un ufficio postale è l’ammontare massimo, tradotto in
denaro, della somma dei valori di facciale dei francobolli presenti e gestibili
dall'ufficio nello stesso momento. In materia di valori postali, dotazione non
equivale ad assegnazione poichè gli uffici postali che devono gestire
una certa cifra in francobolli, possono ricevere un rifornimento inferiore a
quello loro consentito (mai superiore), che comunque è in relazione alle
rimanenze dell’ufficio stesso e alla disponibilità del magazzino centrale.
DOUBLE-FACE
–
Modo di
dire - Francesismo riferito ad un
oggetto in genere di modeste dimensioni e spessore, normalmente di un tessuto,
che invece di possedere un fronte ed un retro, ha un diritto, in genere diverso,
su ambedue le superfici contrapposte ed ha quindi una doppia faccia. In
filatelia il decalco è un Double-Face poichè mostra al recto ed al verso la
stessa immagine una diritta e l’altra speculare e non giustamente orientato.
DRITTO –
Aggettivo -
Forma sincopata di "diritto" di cui ha lo stesso significato. Vedi
perciò "diritto" (come aggettivo).
D.T.S. –
Droit de Tirage
Special – Nome proprio - Denominazione postale dell'unità monetaria accettata
dalle nazioni appartenenti all'UPU per dichiarare il valore contenuto nelle
assicurate internazionali. Il DTS è una moneta teorica, media delle monete più
importanti del mondo (Dollaro, Sterlina, Franco, Marco, Yen, Euro, un tempo
della Lira ecc., il cui valore è oggi abbastanza vicino all'Euro), che bisogna
dichiarare sul frontespizio delle assicurate internazionali dirette nei paesi
non comunitari (al tempo della Lira bisognava farlo per qualsiasi paese estero)
per indicare il valore del materiale o del denaro contenuto nella spedizione. Il
valore equivalente del DTS in moneta nazionale è fluttuante in relazione al
cambio delle varie monete interessate al suo calcolo ed il suo cambio in Euro è
stabilito da Bankitalia e dalle Banche centrali di ogni nazione. Gli uffici
postali che accettano spedizioni di Ass. Internazionali espongono al pubblico il
cambio del DTS del giorno in modo da far dichiarare ai mittenti il giusto valore
dei contenuti delle lettere al momento della spedizione. In Italia l'ammontare
del valore in DTS dichiarato sul fronte delle lettere condiziona la tariffa
postale dell'invio, che si calcola in relazione a scaglioni successivi e
crescenti, multipli di 65 DTS (primo scaglione), ammontare da aggiungere
sull’invio in francobolli agli altri diritti postali (vedi Assicurata
Internazionale). In Italia prima dell’introduzione dell’Eu-ro tutte le
assicurate internazionali richiedevano la dichiarazione del valore in DTS ma dal
2.1.2002 le assicurate dirette nei paesi dell’Unione Europea non lo richiedono
più in quanto usano la stessa unità di conto.
DUPLICATO –
Sostantivo
– Sinonimo di Copia ma se la copia di un documento deve avere lo stesso valore
dell'originale deve essere autenticato da un pubblico ufficiale. I duplicati
autenticati sono certificati da testimoni e da
notai per garantire che corrisponde esattamente all'originale. In genere
quindi il duplicato differisce da "Copia" poichè, intende una copia
garantita come identica per esser accettata nelle documentazioni ufficiali.
il postalista
|