Seconda edizione Riveduta, corretta ed ampliata
Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari |
LESSICO
FILATELICO ITALIANO
Vocabolario dei termini e dei modi di dire
A
cura di |
Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana |
Lettera
|
"M"
MACCHERONICO
– Aggettivo - In genere viene riferito all’antico linguaggio e alla
conseguente scrittura dell’area italiana medioevale ossia alla lingua italiana
primitiva, ormai estinta, utilizzata in Italia e in parte dell’Europa nel
basso medioevo, di origine e derivazione latina. Era articolato con parole
latine modificate, mescolate con parole spesso con desinenza latina. In numerosi
scritti del 1400/1500 esiste questa miscelazione di parole che rende difficile
ed astrusa, al di là della costruzione della frase e della scrittura delle
singole lettere dell’alfabeto, la decifrazione dei testi. Le corrispondenze di
quell'epoca sono state scritte o ancora in discreto latino o appunto in Italiano
maccheronico, in un momento storico lungo circa 2 secoli, che permise la
trasformazione della lingua parlata e scritta nella nostra terra dal latino
all'italiano.
MACCHIA
- Sostantivo – Nel significato che interessa questa trattazione indica una
superficie di colore diverso e dalle dimensioni inferiori a quelle della
superficie totale di un corpo. In genere si produce perché sulla superficie è
caduto un liquido o una sostanza estranea che ne ha modificato la continuità
del colore originale e quindi l’aspetto. Molte superfici di carta e molti
francobolli sono stati macchiati accidentalmente da liquidi e sostanze che li
hanno modificati e per questo motivo hanno subito una variazione grafica
deturpante che ne ha ridotto o annullato il valore venale o documentario in
relazione alla quantità di superficie macchiata e all’interesse del documento
o dell'esemplare. Nel caso dei francobolli esistono però anche macchie che
nascono a causa del processo di stampa o sono insite nella carta su cui viene
stampato. In tali casi anche se i francobolli risultano modificati nell'aspetto,
le macchie aggiungono interesse e valore agli esemplari che sono considerati
varietà occasionali e pregiate. In qualche altro caso filatelico macchie anche
di ampia dimensione non sono legate ad apporto di materiali estranei o a
dispersione involontaria dei colori di stampa, ma, al contrario, alla mancanza
di colore in alcune aree. In questi casi la macchia che interrompe la continuità
del colore e del disegno si definisce “falla di colore o di stampa”. In
conseguenza una macchia sottintende una modifica del colore e della stampa per
l’apporto di un materiale sulla superficie mentre una falla è una mancanza di
colore e/o di stampa, anche se l'aspetto finale del fenomeno nei due casi è
assimilabile.
MACCHINA
– Sostantivo - Il significato generico intende un qualsiasi congegno meccanico
semplice o complesso progettato e costruito per effettuare un lavoro, come
quello, ad esempio, di tagliare, saldare, tornire, ecc. oppure anche, come nel
caso che si interessa, di stampare. Le macchine da stampa sono congegni
complessi che uniscono più apparati meccanici anche di tecnologie diverse, e
che sono adatti a stampare nel minor tempo possibile libri, giornali ed anche
francobolli. Le macchine da stampa in dotazione al Poligrafico dello Stato per
fabbricare i francobolli sono complessi imponenti di grandi dimensioni e spesso
lunghi alcune decine di metri che attraverso l'unione di numerosi meccanismi
diversi e controllate da persone e da sistemi elettronici, accettano da un lato
la carta di una bobina lunga e pesante e restituiscono fogli di francobolli
stampati, dentellati e gommati, ossia finiti, dall'altra.
MACCHINARIO
– Sostantivo - Insieme di macchine di uno stabilimento o anche parte di esse,
se facenti parte di una stessa unità produttiva, che compie un ciclo di lavoro
completo. Nel caso dei francobolli, macchinario è quel complesso di più
apparati tra loro collegati per compiere il ciclo di fabbricazione di
francobolli finiti, partendo dalla bobina di carta e finendo all'impilamento e
al conteggio di fogli tagliati, con gli esemplari finiti, dentellati e gommati.
MACCHINETTA/E – Nome proprio -
Oltre ad indicare una macchina anche complessa ma di piccole dimensioni,
in filatelia indica una macchina che distribuisce uno speciale tipo di
francobolli prodotti per la distribuzione automatica o, per assonanza e
abbreviazione, indica gli stessi francobolli prodotti per questo tipo di
distribuzione. I “francobolli per macchinette” sono esemplari progettati e
realizzati appositamente, diversi dai normali perché devono possedere
caratteristiche fisiche adatte ad essere divisi automaticamente attraverso
macchine appese ai muri sulle pubbliche vie o in uffici postali, contro
l’immissione di denaro. Le “macchinette” ossia le piccole macchine adatte
ad accettare denaro, a contarlo, a stabilire quanti francobolli devono esser
serviti e a fornire l'eventuale resto, sono state create da molte nazioni per
servire il pubblico di francobolli, senza la presenza di personale addetto e
sono state dislocate in luoghi turistici e/o di grande passaggio anche oltre il
normale orario di apertura degli uffici e dei rivenditori. Le macchine di questo
tipo, molto utilizzate ed efficienti all'estero, non hanno fino ad oggi avuto
fortuna in Italia per vari motivi (non ultimo quello dello scassinamento da
parte di ladri) malgrado le numerose emissioni filateliche create per questo
tipo di vendita. Tutti gli esperimenti effettuati con macchine distributrici
dalle Poste italiane fino al 1990 sono falliti e l'uso dei francobolli per
macchinette, è
perciò insolito, raramente naturale, più spesso di origine filatelica e
collezionistica. I francobolli per macchinette inizialmente realizzati (dal 1960
circa) in piccolo formato con tutti i lati dentellati in bobine di varia
lunghezza (200 - 1000 pezzi), sono stati più recentemente prodotti in bobine
continue con i lati orizzontali non dentellati. Sono stati realizzati a mezzo di
una speciale linea di produzione del Poligrafico che dopo la fine del 2003 è
stata abbandonata. Tutti i francobolli di questo tipo sono ordinari definitivi e
riproducono le vignette, in formato identico o più piccolo, di francobolli
dell'ordinaria in corso all'epoca di ciascuna emissione (Siracusana,
Michelangiolesca, Castelli d'Italia). Il collezionismo di francobolli per
macchinette è piuttosto difficile per lo scarso reperimento dei francobolli,
degli uffici postali che ne dispongono e di usi naturali su posta realmente
viaggiata ed è una delle collezioni specializzate più complesse e meno
frequentate del periodo repubblicano italiano. Dopo il 1990 la produzione dei
francobolli per macchinette in Italia è quasi del tutto cessato e le
macchinette esistenti sono state eliminate perfino all’interno degli uffici
postali ove erano installate. Dopo il 2000 anche all’estero la presenza di
macchinette (con qualche variante rispetto all’esperienza italiana) sulla
pubblica via si sta riducendo a causa del continuo danneggiamento da parte di
vandali e ladri, ma sta ampliandosi all’interno degli uffici postali per
evitare code agli sportelli nelle sole ore di apertura degli uffici.
MACERAZIONE
– Sostantivo - Immersione di materiali solidi in liquidi per ottenerne un
ammorbidimento o uno sfibramento. Nel caso della carta è un’operazione che si
compie in cartiera per sfibrare e ridurre in poltiglia la materia prima
(stracci, cotone, paglia ecc.) ed è simile a quella dell'industria tessile per
ammorbidire in acqua le fibre naturali cellulosiche adatte alla filatura.
MACROSCOPICO
– Aggettivo -
Si riferisce spesso a osservazioni ottiche per indicare l'assoluta
evidenza del particolare che si sta osservando anche ad occhio nudo. Si
contrappone a "Microscopico" che al contrario indica la necessità di
ingrandire strumentalmente il particolare in osservazione per poterlo osservare
bene. Parola usata anche in senso metaforico per indicare che il concetto,
l'osservazione, la conclusione di cui si tratta è evidente e palese. In
filatelia un "dettaglio macroscopico" indica un particolare contenuto
in qualche francobollo o su buste che è sicuramente visibile ad occhio nudo ed
è molto evidente e vistoso per chiunque.
MACULATO/A – Aggettivo -
Viene riferito in genere ad una superficie ricoperta di chiazze o di
macchie. Francobolli e lettere maculate, divenute tali perché colpite da uno
spruzzo che ha prodotto sulle superfici molte piccole macchie, perdono il loro
valore documentario ed economico (salvo eccezioni se la maculazione deriva dalla
lavorazione della carta o del francobollo) ma possono mantenere un buon valore
documentario specialmente se le macchie hanno origine connessa con la produzione
dei francobolli stessi o da qualche vicenda nota. A partire dal 1970 circa
alcuni francobolli fluorescenti hanno, per difetto di fabbricazione, una
risposta alla luce di Wood maculata, a macchia di leopardo : in questo caso i
francobolli hanno maggior pregio di quelli a fluorescenza completa, ma sono di
minore interesse di quelli che dovendola possedere non ce l'hanno affatto (vedi
Fluorescenza).
MAGGIORAZIONE
– Sostantivo – Sinonimo di aumento, specialmente utilizzato in materia di
prezzi o di costi. I francobolli con maggiorazione hanno un prezzo di facciale e
di acquisto che copre il porto delle corrispondenze su cui sono applicati
addizionato ad un altro ammontare, specificato nella vignetta con cifra
separata, che non serve per l'affrancatura ma per finanziare qualche progetto o
un ente benefico (orfani, alluvionati, Croce Rossa ecc).I francobolli con
maggiorazione sono emessi costantemente in alcuni stati esteri, ma non sono
frequenti nel nostro paese. In questi francobolli la cifra globale del prezzo di
facciale è sempre suddivisa in due parti accostate ma separate da un segno di
somma (+) e l'ammontare del sovraprezzo non valido per l'affrancatura è di
norma, salvo eccezioni, inferiore a quello del potere d'affrancatura. Un esempio
di questo tipo di emissioni ma non consono a quanto appena detto è un
francobollo realizzato dalle Poste Italiane nel 1995 in favore degli alluvionati
del Piemonte: in questo esemplare il valore addizionato è eccezionalmente molto
superiore al potere di affrancatura (750 + 2250 L.= 3000 L. prezzo di acquisto).
Rientra nella regola invece quello prodotto nel 2002 in commemorazione della
Regina Elena (0,41 + 0,21 E.) in favore delle ricerche sul cancro al seno che è
l’ultimo francobollo prodotto dall’Italia con maggiorazione del valore del
potere di affrancatura.
MAGISTRALE
– Aggettivo - Indica una qualità connessa con l'insegnamento di qualche arte
o scienza, ma in filatelia indica anche la posta e le emissioni di uno Stato
inesistente, virtuale o comunque sulla cui esistenza esistono dubbi e
contestazioni. Si tratta delle poste dell'Ordine di Malta che vanta il diritto
sovrano di battere moneta e stampare francobolli ma che non possiede un generale
riconoscimento internazionale (solo alcune nazioni lo riconoscono). Le Poste
magistrali sono le Poste dell'ordine cavalleresco di Malta, con sede a Roma, ove
possiede palazzi e proprietà private sottoposte a sovranità italiana e non
come rappresentanza diplomatica di una nazione estera. La questione è ancora da
chiarire e forse l'ultima parola non è ancora stata scritta, ma per ora le
emissioni filateliche magistrali e le poste magistrali non sono riconosciute
dall'Italia e nemmeno dai filatelisti, anche se alcuni cataloghi le classificano
e alcuni collezionisti hanno avviato alcune collezioni specializzate. Dal mondo
filatelico codificato le emissioni filateliche dell' Ordine di Malta sono
considerate semplici etichette e le corrispondenze così affrancate, sono
praticamente non viaggiate perché hanno validità e funzione reale
solo all'interno dei palazzi magistrali ove la posta non ha ragione di
esistere. La posta affrancata con emissioni magistrali è perciò considerata
come una curiosità e le lettere esistenti come spedizioni speculative create
per i collezionisti.
MAGLIA
– Sostantivo – Oltre a significati che non interessano questo contesto, la
parola era utilizzata nel linguaggio postale del passato quando le assicurate
venivano perforate più volte (2/5) e trapassate con uno spago per impedirne
l’apertura a chi volesse durante il trasporto asportarne il contenuto.
L’operazione si chiama “ammagliatura” ed i singoli passaggi dello spago da
un lato all’altro erano le “maglie” ossia, in similitudine all’attività
delle cucitrici o dei sarti, erano i singoli punti che trapassavano al lettera,
cosa che si effettuava a mezzo di un grosso ago da materassaio ed uno cordino
sottile. I capi del cordino erano poi annodati e fermati contro il dorso
dell’invio con ceralacca. Per aprire queste lettere era necessario prima
tagliare le maglie con le forbici e poi aprirne un lembo e quindi sfilare lo
spago ove necessario. L’ammagliatura era una operazione pericolosa per i
contenuti in quanto li perforava e non teneva conto della loro integrità.
MANCANZA/TE – Sostantivo e aggettivo -
Indicano "incompletezza" ,"difetto",
"assenza", "insufficienza", ossia indicano un difetto o una
qualità che parzialmente o totalmente manca. In filatelia sono talvolta usate
per indicare qualcosa che manca, come ad es. l'assenza di un colore nelle
vignette dei francobolli e, in relazione alla posta, l'assenza casuale o forzosa
di bolli, di francobolli d’affrancatura o d’altro. Su alcune corrispondenze
tassate si può ad esempio leggere "francobolli applicati in mancanza di
segnatasse" o frasi equivalenti quando, durante il regime della tassazione,
furono utilizzati francobolli al posto dei segnatasse.
MANIFESTAZIONE
- Sostantivo - spesso sinonimo di esternazione ma in filatelia questa parola
viene utilizzata spesso per indicare un incontro pubblico organizzato, e
se si vuole un appuntamento collettivo, in cui si incontrano numerosi
filatelisti per ammirare collezioni filateliche invitate o a concorso e per
scambiare materiale adatto al collezionismo. Molte società filateliche e molti
enti e città italiane promuovono manifestazioni utilizzando questo veicolo per
incrementare il turismo e i rapporti tra specialisti dello stesso settore.
MANIFESTINO
– Sostantivo - Manifesto pubblicitario in carta di piccole dimensioni (in
genere poco maggiori di quelle delle cartoline postali) adatto alla
distribuzione manuale o al lancio a mezzo di aerei o autovetture sulle pubbliche
vie per far conoscere al maggior numero di persone prodotti, spettacoli, annunci
di qualsiasi tipo, in qualche caso di contenuto militare o politico anche
contrario all’ordinamento istituzionale. I manifestini sono stati spesso
talvolta anche lanciati da aeroplani in periodi bellici sul territorio nemico,
per colpire lo stato d’animo della popolazione. Contenendo un messaggio
indirizzato a persone, possono un poco forzatamente esser paragonati ad oggetti
postali particolari (stampe) che in qualche caso, per ricordare eventi
importanti o storici, sono stati anche affrancati e bollati dalle poste e che
quindi possono essere inseriti in collezioni di storia postale.
L’aerofilatelia è la classe filatelica che ne dispone di più perché agli
albori del volo era frequente il lancio di volantini per pubblicizzare le
manifestazioni aeree che si svolgevano all’epoca.
MANIFESTO
– Sostantivo - Foglio di carta stampato con parole e disegni composti
artisticamente, adatto ad essere affisso, dopo il consenso dell'autorità
pubblica competente in materia e per territorio, in luoghi pubblici, contenente
avvisi, pubblicità commerciale di ogni tipo, programmi di spettacoli, avvisi di
interesse pubblico, tale da informare i passanti su quanto l'industria, la
politica, l'arte, la cosa pubblica o anche soggetti privati desiderano che tutti
conoscano. I manifesti incollati all’aperto sulle pubbliche vie hanno in
genere grandi dimensioni in modo da essere visibili da lontano in spazi
sopraelevati rispetto al piano stradale. Molti artisti famosi si sono cimentati
nella produzione di manifesti pubblicitari, tanto che alcune di queste opere si
trasformano nel tempo in oggetti d'arte, contesi in aste pubbliche e inseriti in
cataloghi e collezioni prestigiose. La grafica del manifesto è diversa da
quella dei quadri o delle stampe d'arte poiché le tipografie che li producono
in numerose copie hanno tecnica e macchine da stampa particolari (dimensioni,
pigmenti speciali, carta di formato insolito ecc.) in quanto l'esposizione in
spazi aperti richiede resistenza del prodotto alle intemperie, alla luce solare
e all'opera distruttiva dell'uomo. I manifesti di maggiore interesse artistico
del passato, in buone condizioni, sono di grande valore venale, sono spesso
citati dalla letteratura avendo marcato epoche storiche e sono perciò talvolta
riprodotti in speciali ristampe anastatiche più facilmente collezionabili
(p.es. nel formato delle cartoline illustrate postali). Recentemente alcune case
filateliche hanno aggregato alla vendita di francobolli e di posta anche la
vendita di manifesti, creando un nuovo settore collezionistico.
MANIPOLAZIONE/ATO
– Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo è una operazione manuale,
meccanica o elettronica e/o di qualsiasi altro tipo che tende a modificare, ad
aggiungere e a togliere nascostamente o palesemente qualcosa a fatti e oggetti.
Il materiale, lo scritto, l'oggetto manipolato molto spesso è molto simile allo
stesso prima della manipolazione, ma non è più identico e per gli osservatori
ignari della manipolazione potrebbe esser confuso con quello non manipolato.
Manipolazioni non dichiarate sono quindi pericolose, mentre manipolazioni
dichiarate possono esser giudicate positivamente poiché fatte per migliorare
qualche qualità dell'oggetto trattato. Il restauro di oggetti antichi
danneggiati è ad esempio una manipolazione in genere positiva, ma in filatelia
la maggior parte delle manipolazioni sono effettuate di nascosto allo scopo di
migliorare l'esito commerciale di una vendita. L'eliminazione delle tracce di
una linguella, il ripulire con ossidanti macchie e ruggine su francobolli e
posta, la riparazione di dentini o di strappi ecc., sono manipolazioni che se
non dichiarate, tendono ad ingannare. In prevalenza sono effettuate per
migliorare l'estetica o le caratteristiche del materiale ma sopratutto per
tentare di aumentarne il valore venale.
MANOSCRITTO
– Sostantivo - Denominazione tecnica di un testo scritto a mano, spesso
riferito a libri e volumi realizzati nei secoli precedenti all'invenzione della
stampa dagli emanuensi ma utilizzato ancora oggi per indicare un testo
presentato per la prima volta ad un editore, o anche il nome di un tipo di
oggetto postale che fino al 1997 aveva tariffa propria. Questo significato di
origine classica sta lentamente modificandosi nel linguaggio comune sia nel
campo editoriale ed in quello postale poiché col modificarsi dei sistemi di
scrittura, i così detti Manoscritti difficilmente oggi sono realizzati a mano.
I dattiloscritti o i testi informatizzati possono ancora oggi esser definiti
"manoscritti" se per l’autore e l’editore sono ancora considerati
come una bozza della pubblicazione. Nel linguaggio postale la parola
"manoscritto" individuava una speciale categoria di invii, fino al
1997 tariffati a parte (la loro spedizione costava meno delle lettere di
equivalente peso), aventi normativa propria. Qualsiasi lettera, specialmente se
voluminosa e di qualsivoglia peso, poteva esser spedita a tariffa inferiore se
disponeva di un lato aperto e se sul fronte veniva scritta la parola
"Manoscritto". L'esigenza di disporre di una categoria di oggetti
postali tariffariamente più favorita delle lettere nacque per rendere più
economica la spedizione di scritti voluminosi diretti ad editori ed ai giornali,
e fu poi largamente sfruttata per la spedizione di fascicoli legali e giudiziari
(tariffa atti giudiziari aperti). La distinzione tra manoscritti e lettere
voluminose è stata abolita perché si scrive sempre meno e perché i sistemi di
trasmissione di lunghi documenti, in prevalenza scritti al computer, sono più
economici e senza rischi attraverso la spedizione di supporti informatici di
minimo ingombro e peso (con nuove tariffe adottate in Italia dal 1995) o
direttamente per via informatica.
MANUALE
- Aggettivo e sostantivo. Come aggettivo qualifica l'origine o il modo con cui
è stato fabbricato un oggetto o è stato effettuato un lavoro (fatto a mano).
Come sostantivo indica un testo di facile consultazione, fortemente riassuntivo
ed essenziale in cui sono raccolte le nozioni ed i principi fondamentali di una
scienza, di un'arte o di una materia. I manuali di filatelia dovrebbero
contenere tutte le nozioni per poter divenire un buon filatelista e per
realizzare una buona collezione filatelica o ancora per conoscere tutto su una
particolare sezione della materia.
MAPPA
– Sostantivo - Carta topografica dettagliata che definisce i confini delle
proprietà (terreni e fabbricati) di una zona geografica molto ristretta. In
Filatelia, paragonando i fogli di francobolli a delle mappe è possibile
ricostruire il singolo posizionamento degli esemplari sciolti confrontando le
minuscole diversità delle vignette o altri segni che si presentano
ripetitivamente nei singoli francobolli di una emissione. La parola Mappa e la
mappatura (lavoro effettuato per disegnare le mappe – Vedi voce dedicata) si
può utilizzare anche in filatelia quando con disegni molto precisi si tenta di
risalire alla posizione del francobollo nei fogli completi per consentire di
controllare tirature, falsificazioni e storie filateliche di francobolli di una
certa importanza e valore.
MAPPARE/TURA
– Verbo e sostantivo – Come verbo indica l'opera di realizzare mappe e come
sostantivo è il nome del lavoro effettuato. La mappatura dei francobolli indica
un lavoro di ricostruzione grafica e reale dei fogli riconoscendo i minimi
dettagli di ogni francobollo dello stesso tipo e accostando i singoli esemplari
riconosciuti, ponendoli su un foglio da collezione nella posizione in cui erano
disposti all’origine nel foglio e nel processo di stampa.
MARCA
– Sostantivo - Ha molti significati alcuni dei quali interessano la filatelia
e la Storia postale. La marca era nel medioevo un territorio di confine
assegnato dal potere centrale ad un feudatario di medio rango nobile, in genere
un marchese, che gestiva il territorio in proprio, battendo anche moneta locale,
ma in nome del sovrano che gli aveva assegnato il titolo. Marca è anche il nome
di un contrassegno aziendale, depositato a norma di legge, per distinguere
prodotti simili ma costruiti da aziende diverse. Il significato però più
rilevante per la filatelia è invece legato all'uso di alcuni quadrettini di
carta del tutto simili a francobolli che invece di avere funzione postale hanno
funzione fiscale per pagare un diritto e non una tariffa. Le marche da bollo
sono contrassegni fiscali applicati a documenti pubblici per pagare un diritto
dello stato e servono per finanziare, almeno in parte, il lavoro dei funzionari
e degli uffici che producono i documenti stessi. Le marche fiscali o da bollo
non possono affrancare la posta anche se talvolta sono state applicate ad arte o
per errore a corrispondenze. Le buste passate per posta (con o senza tassazione)
per l'applicazione di marche da bollo al posto di francobolli sono ricercate dai
collezionisti specialmente in periodi non sospetti, quando i controlli postali
erano più attivi e più efficaci e sono oggetto di collezionismo specializzato.
Le marche da bollo non possono servire ad affrancare la posta perché il denaro
impiegato per acquistarle, invece di andare al Ministero delle Poste o al suo
concessionario (oggi Poste Italiane SpA), vanno al Ministero delle Finanze o
all' Ente di Stato dal quale si ottengono i documenti richiesti. In passato,
(fino al 1999) è esistito però un punto di contatto tra marche e francobolli
legato al pagamento di diritti di concessione del trasporto di posta e di pacchi
negli istituti del Recapito Autorizzato e dei Pacchi in Concessione. Quando
questi istituti esistevano, i concessionari erano obbligati ad applicare alle
corrispondenze e ai pacchi (fino ad un certo peso - il cui trasporto era
riservato alle Poste) alcuni tipi di marche speciali da applicare agli invii.
Marche per il Recapito autorizzato erano applicate alle corrispondenze per città
trasportate da Agenzie autorizzate dalle Poste in eccezione al diritto di
privativa esistente in Italia e marche per Pacchi in concessione dovevano esser
applicate sui bollettini di viaggio dei corrieri autorizzati per trasportare
pacchi al di sotto di un certo peso (variabile nel tempo) che erano in privativa
postale. Come i francobolli, le marche erano fabbricate dal Poligrafico dello
Stato su commissione delle Poste, ed erano utilizzate per pagare il diritto di
concessione e non il porto delle corrispondenze o dei pacchi su cui dovevano
essere applicate. Dal 1997 le Poste non hanno più potuto concedere appalti di
trasporti di posta e pacchi essendo loro stesse dei concessionari, ma la legge
ha consentito l’uso di marche, surrogati e la sopravvivenza del sistema fino
alla fine del 1999 per consentire alle Agenzie di recapito di convertirsi in
altre attività (in genere in organizzazioni di servizi e lavoro per conto delle
Poste pubbliche) e ai corrieri merci di adeguarsi alle nuove normative
(pagamento di una tassa forfettaria in relazione al territorio coperto e ai
volumi trasportati).
MARCARE/CHIARE
– Verbo - Indica l'azione del contrassegnare con un sigillo o con un bollo
indelebile o duraturo qualcosa per poterla riconoscere tra altre. La bollatura
dei francobolli sulle corrispondenze è considerata una marcatura indelebile per
impedire il riutilizzo dei valori postali. In prefilatelia il "marcare a
fuoco" le lettere era l'applicazione di un sigillo da parte del mittente
e/o delle autorità postali che accettavano il trasporto, sulle chiusure delle
corrispondenze, effettuato a secco o su ceralacche colate a fuoco, per impedirne
l’apertura e violazione della riservatezza postale. Anche se oggi esistono
altri sistemi, questa pratica è ancora utilizzata da molti mittenti per
garantire i contenuti delle lettere assicurate. La rottura dei sigilli in
ceralacca marcata a fuoco dal mittente indica spesso o un tentativo di
effrazione e di un furto dei contenuti delle lettere assicurate durante il
trasporto ed è responsabilità civile e penale delle Poste e dei funzionari
postali che si occuparono del trasporto il mantenere intatti i sigilli fino alla
consegna. Il marcare i francobolli con bolli indelebili è un’azione in genere
irreversibile, ma è anche la garanzia che il porto delle corrispondenze è
stato controllato (non sempre) e pagato.
MARCHIO
– Sostantivo - Contrassegno applicato a qualcosa per poter riconoscere
l'oggetto tra altri o anche strumento impiegato per marchiare o marcare. Bolli e
sigilli sono riassuntivamente dei "marchi" ossia segni applicati su
oggetti e sulla posta per indicare ad esempio il fabbricante o il passaggio
delle corrispondenze nel canale postale o ancora per riconoscere mittenti,
uffici, enti, controllori, censori e tutti coloro che per motivi d’ufficio
dispongono di un contrassegno. Nel caso postale il marchio o più esattamente il
bollo, se applicato, indica senza ombra di dubbio che la corrispondenza è stata
almeno "vista" e chi ha compiuto l'operazione di marchiatura è
responsabile delle operazioni di accettazione, transito e consegna. Dal 1998 la
bollatura delle corrispondenze in transito o in arrivo è stata eliminata non
solo per ridurre i tempi di lavorazione, ma anche per ridurre le responsabilità
degli impiegati postali e la possibilità di accertare ritardi di trasporto e
consegna. Il Marchio in senso più lato è comunque un segno distintivo per
riconoscere il fabbricante di qualsiasi oggetto o macchina ed è applicato
(marchio di fabbrica) su tutti i prodotti di un certo rilievo per
conoscere i fabbricanti e per farne riconoscere la garanzia in caso di vizi di
fabbricazione.
MARCO
– Nome proprio e Sostantivo – Nel caso filatelico che ci interessa era
l’Unità monetaria centesimale della Germania. Il sottomultiplo era il
Pfenning. Ha cessato di esistere il 1.1.2002 con l’entrata della Germania
nell’ Unione Europea.
MARE
– Sostantivo - Vasta distesa di acqua salata in perenne movimento che ricopre,
suddivisa in vari bacini, quasi i tre quarti del globo terrestre. Per molti
secoli il mare, sebbene talvolta agitato e pericoloso per la navigazione, fu la
strada principale per lo scambio delle corrispondenze sulle lunghe e medie
distanze, essendo preferibile l'invio per via di mare
piuttosto che la via di terra, spesso impraticabile per la mancanza di
strade, per la presenza di infiniti confini, di gabelle e di banditi che
consideravano la posta una delle prede favorite. Le lettere "per via di
mare", dicitura che spesso è scritta sui frontespizi o è sottintesa, sono
numerose e portano spesso segni postali di riconoscimento attraverso numerose
scritte e bolli applicati sul loro frontespizio.
Molto spesso nel 17mo secolo, le lettere trasportate per via di mare
venivano scritte più volte ed affidate a diverse imbarcazioni per il rischio
dei frequenti naufragi che le distruggevano. Le tariffe di trasporto erano
variabili in relazione alla distanza, alle gabelle che talvolta avrebbero dovuto
pagare per l'inoltro oltre il porto di arrivo, al rischio delle stagioni e di
innumerevoli altri motivi. Il denaro pagato per il trasporto, se la nave era
privata, sia di tipo mercantile che passeggeri, andava al capitano o al
proprietario della nave stessa che si occupava anche della consegna al
destinatario al porto di sbarco o delle pratiche per l'inoltro successivo (p.es.
consegna all’ufficio postale più vicino al porto di sbarco). Sui frontespizi
delle lettere del 19mo secolo si trova spesso, scritto dal mittente, anche il
nome della nave con cui la lettera doveva essere trasportata. Dopo la
costituzione delle nazioni successiva al 1850 circa, dopo la costruzione di
strade ed il controllo del territorio e della criminalità, e prima dell'avvento
della via aerea le lettere per le lunghe e medie distanze sono state trasportate
prevalentemente con navi, battelli e vapori secondo percorsi stabiliti a cadenze
predeterminate e sono perciò oggetto di studio e collezionismo specializzato.
La Storia Postale studia e cura con particolare attenzione la posta trasportata
per via di mare divisa in capitoli fondamentali in relazione ai periodi (pre e
post colombiani per la Posta verso gli altri continenti) e in relazione alle
diverse aree geografiche, alle distanze e ai conflitti tra nazioni che spesso
impedivano il corso della posta per via di terra.
MARGINE
– Sostantivo – Parte estrema di una superficie. In filatelia può essere
sinonimo di bordo, utilizzato alternativamente per indicare quella parte del
foglio di francobolli che sta ai margini, senza vignette stampate (ma che mostra
talvolta qualche segno di stampa), e che circonda tutti i francobolli del foglio
stesso. Il margine o bordo dei fogli è spesso molto utile ai filatelisti per
riconoscere i francobolli dello stesso tipo ma prodotti in tempi o modi diversi
ed è importante per mantenere esemplari periferici con parte delle perforazioni
integre. La presenza di esemplari margine o bordo di foglio, specialmente di
quelli angolari, è un motivo di pregio e di plusvalore di una collezione.
MARTELLO
– Sostantivo - Arnese da lavoro manuale del fabbro del falegname o di altri
artigiani, di diverse fogge e dimensioni, composto in genere da un blocco
metallico e da una impugnatura, adatto a battere con forza e precisione su
piccole superfici. Nel campo filatelico e sopratutto postale è la denominazione
di uno speciale timbro composto appunto da una testa metallica porta impronta e
da un manico lungo da impugnare come un martello (da cui "bollo a
martello") che permette di annullare francobolli d'affrancatura da una
certa distanza senza molto sforzo ed è quindi adatto alla bollatura manuale di
grandi quantità di posta. L'utilizzazione di questo particolare timbro dopo il
2000 non è più molto comune, perché la maggior parte delle corrispondenze
sono lavorate a macchina ; il suo uso inoltre richiede destrezza ed esercizio
continuo ed è limitato ormai a qualche grande ufficio accettante dal grande ed
urgente traffico (ad es. Milano Poste centrali). Se le impronte provenienti da
questo timbro sono state battute con abilità e professionalità non sono
riconoscibili da quelle delle bollature manuali di altro tipo ma se è stata
utilizzata molta forza, l’impronta è particolarmente marcata e spesso ha
inciso la carta su cui è stato applicato.
MASCHERINA/E
– Sostantivo e nome proprio - Diminutivo femminile di maschera, sostantivo
adottato dalla filatelia per indicare alcune serie di francobolli sovrastampati
con un ovale nero per coprire la vignetta centrale la cui continuità è
interrotta da due fori simmetrici entro i quali è scritta una cifra. Ciò in
similitudine ai fori contenuti nelle maschere per il carnevale, creati per
consentire di vedere a chi le indossa. Le emissioni di cui si tratta sono
segnatasse d'Italia e di San Marino del 1890/1, sovrastampati in questo modo per
aggiornarne l'ammontare con un nuovo valore, contenuto appunto nei due fori
centrali.
MATRICE
– Sostantivo - Parte dei fogli di un registro o di un blocchetto registratore
di servizi o commissioni che resta attaccata al registro o al blocchetto stesso,
dopo che è stata staccata la parte che si consegna al richiedente come
copia/ricevuta, tecnicamente denominata figlia. I registri o i blocchi
Matrici/figlie sono utilizzati in moltissime operazioni commerciali, di
trasporto, di consegna in cui è necessario disporre di almeno due copie del
documento di accompagnamento, una che rimane nelle mani del mittente, chiamata
matrice, l'altra consegnata al contraente, chiamata figlia. Le due copie si
sviluppano talvolta in orizzontale (non una sopra l'altra), sono divisibili a
mezzo di una perforazione o da una linea di taglio e devono essere compilate
consecutivamente con gli stessi dati in modo che i due contraenti posseggano lo
stesso documento, in originale. In altri casi si sviluppano una sopra l’altra
inframmezzate da una carta copiativa o sono realizzate su carta ricalcabile.
Secondo questo principio alcuni francobolli e alcune marche ad uso postale sono
stati progettati per affrontare l'affrancamento contemporaneo delle due parti
del documento : per l'Italia sono stati così realizzati per molto tempo i
francobolli per i pacchi e le marche per i pacchi in concessione, costituiti da
due parti inizialmente unite e completamente dentellate da applicare sui
bollettini delle Poste e dei suoi concessionari con la dentellatura verticale
centrale da applicare esattamente sulla linea di divisione della matrice dalla
figlia dei documenti di trasporto. Ciò per garantire al mittente non solo la
copia della ricevuta del pacco in originale, ma anche la documentazione del
pagamento del porto o del diritto di concessione. I francobolli e le marche a
due sezioni portano scritto nella vignetta le diciture matrice e figlia, una per
sezione, per distinguere dove dovevano trovarsi sui due documenti quando
venivano separati: le matrici (documento e ½ francobollo o marca) restavano
presso la Posta o il concessionario postale, le figlie (documento e ½
francobollo o marca) dovevano esser
consegnate ai mittenti dei pacchi. In questo modo era possibile
controllare anche a posteriori la regolarità delle spedizioni. Tutte le matrici
dovevano trovarsi concentrate nella sede delle Poste o dei loro concessionari,
mentre le figlie erano disperse nelle abitazioni o nelle sedi dei mittenti. La
giacenza delle matrici presso gli archivi delle poste era obbligatoria per 5
anni, poi per rispettare la riservatezza delle spedizioni, dovevano essere
distrutte d'ufficio, cosa che spesso però non avveniva. Questo è il motivo per
cui nelle collezioni filateliche attuali oltre ai francobolli a due sezioni
interi, nuovi o bollati, ad alcuni esemplari parziali (solo matrici o figlie) e
ai bollettini postali sezione figlia, si possono trovare anche delle matrici,
che non dovrebbero esistere in quanto dovevano essere distrutte in nome della
riservatezza delle spedizioni garantita dalle Poste stesse. Il sistema dei
francobolli per pacchi a due sezioni vecchio ed obsoleto, nonché il sistema a
Matrice e Figlia per le spedizioni di pacchi o di lettere del Postacelere seppur
mantenuto come principio, è stato lentamente modificato e superato a partire
dal 1985, sostituendo i francobolli per pacchi con quelli dell’uso ordinario o
con l’affrancatura meccanica ed eliminando le marche per i pacchi in
concessione con l’abolizione dello stesso istituto della concessione. In
conseguenza e per lo stesso motivo ricordato per i francobolli a due sezioni,
anche i bollettini postali successivi al 1985, parte matrice, contenenti
francobolli non dovrebbero trovarsi nelle mani dei collezionisti ma solo delle
Poste. Chiunque li possedeva fino al 1997 doveva rispondere di sottrazione e
furto agli archivi dell'Amministrazione postale, ma dopo la costituzione delle
Poste in SpA, tutto il materiale d’archivio residuo e quello sottratto
precedentemente non ha più interesse per l’amministrazione postale attuale e
quindi, seppur sottratto, non ha più interesse di esser recuperato e distrutto.
A partire dal 2001, la normativa è stata nuovamente modificata : i pacchi
postali devono essere affrancati sul loro involucro anche se il sistema
matrice/figlia è stato mantenuto sui bollettini.
MATT
- Aggettivo di origine anglosassone – Indica una caratteristica delle
superfici solide. Se le superfici sono “matt” vuol dire che sono finemente
graffiate e non perfettamente lisce o lucide. La parola viene oggi usata anche
in filatelia per definire, a partire dal 1993, il lato della carta filatelica
utilizzata per la stampa, che è stata finemente raschiata e resa opaca per
consentire una migliore penetrazione degli inchiostri di stampa delle vignette o
di bollatura per l’annullamento dei francobolli stessi. La carta patinata può
essere lucida o opaca (appunto matt) permettendo tipi di stampa diversi, adatti
ai diversi impieghi. I francobolli commemorativi italiani dal 1983 al 1993 sono
stati prodotti su carta patinata lucida, cosa questa che sottintendeva alcuni
inconvenienti di stabilità di adesione e di penetrazione degli inchiostri
(specialmente di bollatura) nel suo spessore, mentre quelli prodotti
successivamente sono stati realizzati su carta matt, ossia con una delle due
superfici lievemente graffiata tale da consentire un miglioramento sensibile
dell’ancoraggio degli inchiostri di stampa sulla carta, un maggiore dettaglio
dei segni di minore dimensione della stampa ed una migliore penetrazione degli
inchiostri di bollatura.
La nuova carta matt non consente più il recupero di francobolli
lievemente annullati perché la cancellazione meccanica del bollo postale non può
esser completa senza la cancellazione di parte della vignetta. La carta matt
inoltre possiede una superficie piana, quella su cui stampare le vignette, più
lineare, ossia senza quegli avvallamenti che esistevano nella carta patinata non
graffiata e quindi anche i più minuti particolari di stampa hanno maggiore
probabilità di esser impressi sulla sua superficie. Questa differenza ha
ridotto in modo drastico, ma non eliminato del tutto, la mancanza o
l’incompletezza delle minuscole scritte al piede delle vignette.
MATTINO/A
– Sostantivo - Parte della giornata che si identifica con le prime ore giorno
e che va dal sorgere del sole al mezzogiorno (6/8 ore). Ogni luogo del mondo ha
un suo periodo denominato mattino, diverso in relazione alla sua longitudine e
latitudine. Le località più vicine ai poli terrestri hanno una diversa durata
del mattino e delle altre parti in cui è divisa la giornata. In questi luoghi
la definizione generale suddetta non ha valore poiché il sorgere del sole ed il
suo calare non è contenuto in 24 ore ma in settimane o mesi ed è pertanto solo
l'orologio che scandisce lo scorrere delle diverse parti della giornata. In
storia postale italiana la suddivisione della giornata ha interesse poiché
esaminando le bollature del passato è possibile conoscere il significato di
alcuni numeri che seguivano la data contenuti nelle loro impronte. Questi
corrispondevano alle ore della giornata e quindi permettendo di conoscere il
momento in cui le corrispondenze furono lavorate e bollate, forniscono un dato
significativo per comprendere i tempi di trasporto e di consegna successivi.
Alle Poste il dato serviva per poter individuare i funzionari postali addetti al
servizio in quel momento. Mentre oggi in molte altre nazioni il dato viene
ancora oggi mantenuto mediante alcune sigle nelle impronte dei timbri (AM-mattino
e PM-pomeriggio) e il nostro paese lo ha eliminato, l’importanza dell’orario
di lavorazione mattutina è oggi anche in Italia determinante nel traffico
postale celere italiano, perché l’avvento del servizio prioritario ha
condizionato i tempi d’inoltro. Le lettere impostate al mattino hanno maggiori
probabilità di giungere a destino nelle 24/48 ore successive all’inoltro,
mentre quelle impostate al pomeriggio “oltre un’ora limite” (p.es. le 15 o
le 17 - dipende dalla dislocazione della buca d’inoltro) impiegano
un giorno di viaggio in più perché restano ferme nella notte successiva
nei depositi o negli uffici. Per segnalare questo possibile ritardo, dal 1997
esistono bolli particolari (“accettato o inoltrato oltre l’ora limite” o
simili) che giustificano le Poste per il ritardo di consegna di un giorno. Le
lettere che possiedono questo tipo di bolli sono state impostate appunto in
genere di pomeriggio.
Nei giorni festivi degli ultimi 20 anni del secolo scorso anni, il bollo
postale applicato il primo giorno dell'anno, ove esistevano ancora bolli
contenenti le ore, doveva contenere un'ora compresa fra le 22 e le 24 poiché i
turni di lavoro in quei giorni iniziavano alle 22. La segnalazione dell’ora
della lavorazione della posta ordinaria ha oggi perduto il significato
originario ed è stata abbandonata perché considerata troppo fiscale per il
personale operativo e per l'impiego di nuovi sistemi automatizzati di
lavorazione. L'ora o altre indicazioni simili (Mattino o Pomeriggio) scritte
insieme alla data in alcuni bolli postali esteri ha invece grande importanza in
alcune classi filateliche, come l'Astrofilatelia, in cui è importante inserire
nelle collezioni soltanto pezzi lavorati in particolari momenti della giornata,
coincidenti con l'accadere degli avvenimenti spaziali e ogni altra
corrispondenza bollata nello stesso giorno dell'avvenimento ma con la
segnalazione per es. del mattino anziché del pomeriggio, o viceversa, è
penalizzato.
MAZZETTA
– Sostantivo – Oltre ad altri significati che non interessano questo
contesto, in filatelia indica un pacchetto di 100 francobolli uguali usati, tra
loro impilati e compressi da un elastico o da una fascetta di carta. Le mazzette
sono realizzate dai raccoglitori di francobolli su frammento o su buste, che li
lavano e li selezionano per alimentare il collezionismo dei francobolli usati, e
sono quindi richieste dai commercianti che dettagliano i singoli francobolli.
Hanno prezzi stabiliti in relazione al francobollo considerato ed un mercato
ristretto riservato ai grossisti o agli editori di pubblicazioni periodiche a
dispense dedicate al collezionismo filatelico. Tra gli anni ‘70 e ’90 del
secolo scorso, la raccolta di materiale postale affrancato da cui trarre i
francobolli per le pubblicazioni periodiche di alcune case editrici ha distrutto
la maggior parte delle corrispondenze e ha ridotto fortemente la quantità di
posta adatta al collezionismo storico postale dei francobolli commemorativi e
celebrativi italiani del periodo.
MAZZO
– Sostantivo – Gruppo di oggetti, tenuti insieme con uno spago o in un
involto. In linguaggio postale è spesso connesso con l’aggettivo
“etichettato”: il “mazzo etichettato” è un gruppo di corrispondenze
legato insieme nei centri di raccolta postale perché aventi o la stessa
destinazione o la stessa direzione di viaggio. I mazzi etichettati si chiamano
così perché la prima busta del mazzo era e in alcuni casi lo è ancora
distinta da una etichetta o da un foglietto di servizio delle Poste che
stabiliscono la destinazione comune a tutte le corrispondenze legate insieme. Il
mazzo era ed è realizzato quando le corrispondenze erano o sono poche, mentre
se sono o erano molte vengono e venivano contenute in sacchi o in cesti
identicamente etichettati sulle chiusure o sui fianchi.
MECCANICO/A – Sostantivo e aggettivo. Il sostantivo non ha interesse per la filatelia e la
posta, ma come aggettivo indica che l’oggetto a cui si riferisce ha
provenienza, realizzazione o lavorazione effettuata a mezzo di macchine. Nelle
cose filateliche e postali si riferisce spesso a "bollo"
“affrancatura” o a “lavorazione”. Bollo meccanico è un bollo
annullatore applicato sulla posta a mezzo di una macchina bollatrice che
sostituisce l'uomo e che permette lavorazioni più veloci e di qualità
costante. Le affrancatrici meccaniche sono macchine in genere di proprietà
delle Poste o affittate dalla Poste a privati che attraverso l’applicazione di
un bollo a data, affiancato da altri dati (luogo di partenza, ammontare
dell’affrancatura, ecc.) rendono le corrispondenze franche. Furono inventate
all'estero da un italiano intorno al 1890 ed hanno avuto grande evoluzione anche
in Italia a partire dal 1960. L’attuale affrancatura meccanica a partire dal
2001 è prodotta da macchine dislocate presso gli sportelli postali che stampano
una etichetta autoadesiva da incollare alle lettere (Tp Label) oppure è
prodotta da computer privati accreditati presso le Poste (Postebollo). La
lavorazione meccanica, automatizzata ed informatizzata della posta è effettuata
con macchine complesse, contenute nei CPM – Centri di meccanizzazione postale
(Vedi “meccanizzazione”), che provvedono alla bollatura o al controllo
automatico delle affrancature e alla separazione delle destinazioni (attraverso
la lettura del Cap), sotto il controllo di poche persone. A partire dal 1999 i
CPM costruiti nei pressi di grandi aree abitate hanno un’importanza
fondamentale per le Poste italiane ; in essi infatti devono essere trasferite
tutte le corrispondenze per la bollatura e l’instradamento iniziale, compresa
quella ordinaria proveniente dai piccoli centri del circondario.
MECCANIZZAZIONE
– Sostantivo - Processo industriale che prevede la sostituzione del lavoro
manuale col lavoro meccanico, effettuato ossia con macchine più o meno evolute.
I processi di questo tipo hanno avuto il loro avviamento dopo la metà del 19°
secolo in ogni settore lavorativo, utilizzando alcune invenzioni e fonti di
energia naturali (cadute d'acqua, energia elettrica, motori a vapore e a
scoppio, leggi fisiche e chimiche ecc.). I primi processi di meccanizzazione
sono di origine inglese nel settore tessile, ma dal 1870 ogni altro settore,
anche quello postale, iniziò ad impiegare macchine per ridurre i tempi di
lavorazione ed ottenere una qualità costante. Nella lavorazione della posta,
con l'aumento dei volumi postali conseguenti all'alfabetizzazione delle
popolazioni, fu obbligatorio passare da una lavorazione totalmente manuale a
forme di meccanizzazione sempre più avanzate, partendo da macchine bollatrici
dapprima semplici poi con macchine affrancatrici e bollatrici sempre più
complesse, fino a realizzare tutto il processo di lavorazione della posta con
una presenza umana limitata ai controlli dei comandi dei meccanismi all'interno
di strutture appositamente costruite. Dopo vari tentativi più o meno funzionali
avviati dopo la seconda guerra mondiale, soltanto nel 1968 in Italia si avviò
un sistema postale meccanizzato con la realizzazione di centri speciali i C.P.M.
o C.M.P. (Centri Postali Meccanizzati) dislocati nelle periferie di molte grandi
città attrezzati di enormi macchine adatte a bollare e ad instradare
automaticamente la posta in partenza, in arrivo ed in transito. Oltre a sistemi
strettamente meccanici, queste macchine utilizzano oggi l'elettronica,
l'informatica e alcune leggi fisiche universali che permettono la lavorazione
automatica di volumi postali ingenti nell’unità di tempo. La fluorescenza
nella carta filatelica e del codice di avviamento postale, il CAP , sulle
corrispondenze sono all' origine della nascita di questo processo automatizzato
di lavorazione della posta. Un
processo di industrializzazione simile, anche se di diversa natura, ebbe
avviamento qualche tempo prima (1955) per la fabbricazione della carta
filatelica e per la produzione dei francobolli. E' comunque da ricordare che
malgrado l'esistenza di sistemi meccanizzati ed informatici molto
sofisticati,l'opera manuale dell'uomo resta ancora alla base del funzionamento
della posta in Italia in una frammistione dal fragile equilibrio e
dall'efficienza tutta latina e mediterranea.
MECCANOGRAFICO
– Aggettivo - In genere qualifica sistemi e centri di lavorazione che
mescolano automaticamente meccanismi, elettronica, calcoli complessi e grafica,
fornendo servizi di ricerca, statistica e finanziari senza l'intervento diretto
dell'uomo. I centri meccanografici sono ormai alla base dei sistemi burocratici
attuali per la gestione degli grandi archivi e delle banche dati, necessari al
lavoro della maggior parte delle industrie e delle amministrazioni pubbliche e
private. Le Poste italiane, specialmente per il Bancoposta, utilizzano
ampiamente sistemi meccanografici informatizzati e nella gestione delle
corrispondenze per il tracciamento di quelle pregiate.
MEDIATORE – Sostantivo - Persona che durante una trattativa difficile si interpone fra
due parti per concludere un affare, consentire un lavoro, promuovere una
rappacificazione ecc.. Anche il servizio postale del lontano passato ebbe
necessità di mediatori, quando i confini interstato erano numerosi ed i
corrispondenti postali non conoscevano il modo di far arrivare le lettere non
esistendo ancora una organizzazione postale pubblica. I mediatori postali ebbero
rilevanza nei secoli scorsi (tra il 1550 ed il 1800) poiché permettevano a
persone che non conoscevano le strade ed i trasportatori postali sulle lunghe
distanze, di scrivere e di far pervenire i loro messaggi a persone lontane. I
mediatori postali, detti anche Forwards, disponevano di un ufficio di
accettazione in una città in un luogo noto, conoscevano i diritti e le leggi
postali degli stati attraverso cui la corrispondenza doveva passare, ma
sopratutto conoscevano corrispondenti che facevano il loro stesso mestiere a cui
potevano affidare, in sequenza, le lettere accettate per portarle a destino. In
questo modo si costituivano delle catene di mediatori postali tra loro
corrispondenti che si scambiavano le lettere e che facevano funzionare un
servizio postale abbastanza regolare, sufficientemente affidabile, da consentire
la trasmissione della posta tra paesi e nazioni spesso in conflitto ed in buona
parte sconosciuti ai corrispondenti postali. Al prezzo delle varie gabelle
postali imposte nell'attraversamento dei confini, ogni mediatore postale
aggiungeva una percentuale per il suo lavoro ed il costo finale della spedizione
della lettera era la somma delle varie gabelle più il sovraprezzo delle
successive mediazioni. Questo sistema professionale ma derivato
dall’iniziativa privata e non pubblica ebbe validità fino al momento in cui
le nazioni imposero effettivamente la privativa postale di stato (fine 1700 -
inizio 1800) e per qualche speciale destinazione anche successivamente, se i
servizi di stato non garantivano la consegna della corrispondenza a destino.
Ancora oggi per qualche specialissima destinazione esiste ancora la figura del
mediatore e del forward che provvede a inoltrare la posta dove il servizio
pubblico non può arrivare (Poste in zone afflitte da guerre, posta spaziale,
indirizzi segreti e pochi altri casi).
MEDIEVALE - Aggettivo – In genere si riferisce a cose e oggetti, come documenti,
scritti, monumenti, edifici ed anche lettere, ecc. del medioevo (vedi voce
dedicata). Le lettere postali medievali furono scritte su pergamena nel periodo
compreso tra il 500 ed il 1500 d.C.. Dopo il 1100 epoca dell’arrivo degli
arabi in Europa, la carta ebbe lentamente il sopravvento sulla pergamena.
MEDIOEVO
– Nome proprio – Definisce un periodo storico della storia dell'uomo che
inizia con la caduta dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.) e termina
convenzionalmente al termine del XV secolo. Il medioevo si suddivide in
"alto", "medio" e "basso" con suddivisioni
temporali incerte, intendendo per "alto" i primi secoli del lungo
periodo suddetto e basso gli ultimi che precedono le origini della civiltà
moderna (XV sec.). Le prime lettere cartacee che possono interessare la
filatelia ed il collezionismo privato sono del medio medioevo, a partire dal
termine del 1300 quando la carta, già inventata da tempo, era ancora rara e
costosa. Le lettere cartacee precedenti (la prima per l’Italia è del 1109)
sono troppo preziose per poter essere oggetto di collezionismo privato e in
genere si trovano in archivi pubblici e in musei.
MEDITERRANEO
– Nome proprio e aggettivo – Come nome definisce un mare europeo mentre come
aggettivo indica genericamente qualcosa che si trova in mezzo a due o più terre
o qualifica cose relative al mare Mediterraneo. Questo mare, praticamente
chiuso, fu la culla di molte civiltà e sulle sue sponde nel correre dei secoli
si giocarono più volte le sorti del mondo civilizzato. Dal punto di vista
filatelico e postale, è il mare che per primo vide lo scambio postale tra
località dislocate sulle sue sponde, che in molti casi non furono solo punti di
arrivo ma sopratutto di scambio per terre più lontane. Molte nazioni oltre al
Regno di Francia e al Regno di Sardegna, negli anni precedenti ai grandi
mutamenti storici del XIX secolo (1840 - 1870) stabilirono tariffe postali
speciali per le lettere dello stesso peso trasportate all'interno di questo
mare, impostando per primi la tariffa unica della via di mare delle lettere su
un'area geografica comprendente diverse nazioni dalla simile distanza. Nella
filatelia italiana la parola "mediterraneo" ha inoltre diversi
richiami : ricordiamo tra le più importanti i Circuiti aerei del periodo
pionieristico dell'aviazione (con trasporto di posta), nonché le emissioni
filateliche per varie Mostre, Esposizioni e Fiere dette "del
Mediterraneo" in quanto coinvolgevano più nazioni che si bagnano in questo
mare, ed altre emissioni più recenti prodotte per ricordare la salvaguardia
della flora, della fauna e dell'ambiente costiero.
MEETING
- Sostantivo anglosassone – Parola ormai internazionale entrata anche nel
parlare comune del nostro paese da qualche tempo, utilizzata per indicare un
incontro di lavoro breve tra più persone per scambiare opinioni e per
comunicare dati aggiornati su qualche specifica materia. I Meeting, utilizzati
in qualche occasione anche dalla filatelia, vengono concordati con molto
anticipo tra gli interessati all'argomento, si svolgono in luoghi appositi e
attrezzati come teatri, alberghi, sedi sociali ecc. ed hanno durata breve
compresa tra poche ore e un giorno. Si differenziano dai Congressi per una
maggiore confidenzialità tra i partecipanti e per una minore ufficialità ed
importanza degli argomenti posti in discussione.
MEMORANDUM
– Sostantivo – Parola ripresa dal latino adottato dalla lingua italiana per
indicare uno speciale documento contenente l'esposizione sommaria di una
questione e gli atti relativi ad essa. In altro intendimento è anche un piccolo
libro in cui si annotano le cose da ricordare. La parola si trova talvolta come
titolo di un breve scritto in qualche vecchia lettera in cui viene riassunta la
questione di cui si tratta nello scritto stesso o in più scritti successivi.
MENSILE
- Aggettivo e sostantivo - Nel primo caso si può riferire ad un avvenimento che
ha una cadenza fissa e che si verifica una volta al mese ; nel secondo indica
specificatamente un periodico (un giornale) che esce tutti i mesi dell'anno o
anche un pagamento o uno stipendio che viene assolto mensilmente. A causa delle
distanze e della lentezza dei trasporti, nel passato (1700/1800) erano frequenti
viaggi postali terrestri e soprattutto marittimi per le lunghe distanze che si
avviavano una sola volta al mese, di cui erano noti i giorni di partenza per
poter far giungere nella località di partenza ed in tempo utile le
corrispondenze. Ricordiamo a questo proposito i viaggi marittimi transoceanici
fino all'inizio del nostro secolo e, più tardi, anche i primi viaggi aerei
regolari su tratte intercontinentali.
MENSILMENTE
- Avverbio – Si connette a fatti, pubblicazioni, accadimenti, vicende, viaggi
ecc. che si verificano regolarmente una volta al mese.
MENU’
– Sostantivo – Parola internazionale di origine
francese. Indica la lista delle vivande presentata ai clienti dei
ristoranti prima o durante pranzi e cene, per permettere scelte differenziate.
In un altro significato indica anche la lista delle vivande che saranno servite
durante un pranzo ufficiale o importante, che non consente scelte da parte dei
partecipanti. Tutti se lo desiderano, avranno in quel pranzo una porzione di
quanto elencato nel menù. In questi casi i menù sono più brevi, stampati per
l'occasione con cura e originalità, tanto da apparire come piccole opere d'arte
grafica degne di collezionismo. In alcuni casi i menù sono stati affrancati e
spediti per posta, pareggiati a stampe, per entrare nelle collezioni di grafica
simili a quelle filateliche, sia come oggetti insoliti e graziosi che come
ricordo di qualche avvenimento speciale e per memorizzare con la bollatura
postale la data in cui il pranzo avvenne. In altro intendimento più moderno ma
compatibile col significato originario, la parola è stata scelta per indicare
la lista delle possibilità offerte dai programmi informatici dei computer.
MERCANTE
– Sostantivo – Nome generico di un professionista della compra/vendita di
oggetti, merci, lavoro e di qualsivoglia altra cosa che ha un prezzo. Il termine
"mercante" ha estrazione lontana nel tempo quando la professione era
un'arte nobile e rispettata ; oggi il termine è stato sostituito dal più
moderno ed addolcito "commerciante", perché nel corso degli anni il
significato del termine originario ha subito una variazione peggiorativa e
dispregiativa, intendendosi per mercante una persona spesso priva di morale per
guadagnare, insensibile ai bisogni della gente e disponibile anche ai più turpi
mercati (p.es. mercanti di morte, di droga, di prostituzione, ecc., ormai
significati entrati nel modo di dire corrente). I mercanti dei secoli passati
(1400/1700) erano personaggi potenti a famosi che avevano fatto la loro fortuna
viaggiando nel mondo conosciuto e sconosciuto per acquistare le merci dei luoghi
raggiunti o per vendere quelle prodotte nella propria terra d'origine. Avevano
organizzazioni di uomini e di mezzi, credito internazionale e creavano oltre a
negozi e magazzini anche corporazioni sindacali che potevano influenzare i
governi. Famosi e potenti divennero nella nostra terra i mercanti fiorentini e
veneziani che trovarono fortuna scambiando merci e denaro con i loro
corrispondenti francesi, olandesi, belgi, turchi e perfino cinesi. I mercanti
fiorentini avevano linee commerciali preferenziali con le Fiandre e l'Olanda,
mentre i veneziani ebbero scambi intensi con tutte le civiltà del mediterraneo
orientale e con l'estremo oriente. Per lo scambio di merci e crediti i mercanti
erano tra i più solerti scrittori di lettere per le lunghe distanze e fu
sopratutto per loro merito che nacquero le prime linee postali fisse e la
nascita dei forwards. Le lettere mercantili delle famiglie più importanti sono
ricercate dal collezionismo storico postale anche perché molte di esse portano
sul loro fronte disegni e simboli delle corporazioni di appartenenza (le gilde
– vedi voce dedicata), al fine di facilitare il loro viaggio, permettendo
infatti questi segni, pareggiabili a pubblicità, quasi un lasciapassare ed una
garanzia, il superamento di confini spesso difficili. Oggi, a parte significati
volutamente dispregiativi, la parola mercante è stata abbandonata ed è stata
sostituita da commerciante, ossia da persona che scambia cose contro cose o
contro denaro, secondo delle norme stabilite dalla legge e dalle convenzioni e
con un riconoscimento pubblico che gli permette di esercitare la professione.
Anche per francobolli e posta i collezionisti devono fare riferimento ai
commercianti che sono la principale fonte di reperimento del materiale
collezionabile e che per questa loro posizione hanno un notevole potere perfino
sugli enti emittenti e sulle manifestazioni filateliche. Sopratutto grazie alla
munificità di qualche ricco e conosciuto commerciante filatelico è anche
possibile l'esistenza della letteratura filatelica che sta all'origine dello
sviluppo del collezionismo filatelico nel mondo.
MERCANTILE
– Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo qualifica oggetti, fatti,
operazioni ecc. in qualche modo connessi col commercio. Come sostantivo indica
un tipo di nave da trasporto dette anche “carghi” che più delle navi
passeggeri solcano i mari del mondo. Come aggettivo può connettersi anche ad
alcuni sostantivi che interessano il diritto e la filatelia (diritto mercantile
e la posta mercantile). Le lettere mercantili in storia postale indicano lettere
medioevali scritte da mercanti ai propri corrispondenti lontani per effettuare
ordini, acquisti, vendite o per regolare le contabilità. Attualmente per lo
stesso tipo di corrispondenza è preferibile dire “lettera
commerciale”.(vedi "Mercante").
MERITO
– Sostantivo - Ha numerosi significati sostanzialmente però tutti rivolti a
riconoscere un pregio, un vantaggio, un compenso, ecc. a qualcuno. Nei concorsi
filatelici attuali si riconoscono premi formali, raramente reali, secondo una
graduatoria di merito stabilita da una giuria che interpreta i regolamenti. In
alcune comunità umane isolate "il merito" è una unità di misura di
valore equivalente alla paga di un lavoro o a un premio ; chi possiede
"meriti" può acquistare cose e servizi per avere contatti col mondo
esterno alla comunità. Nelle comunità di bambini abbandonati (Città dei
Ragazzi) o caratteriali esistenti in passato, i "meriti" (detti anche
“talenti” espressi in piccoli rettangolini di carta colorata (con il loro
valore equivalente stampato sopra), servirono ad esempio per acquistare i
francobolli per scrivere ad amici e conoscenti. In alcuni di questi casi del
passato (1950/70) i francobolli necessari all'affrancatura dovevano essere
applicati sui rettangolini di carta (i meriti) che a loro volta venivano
incollati alle corrispondenze. In molte Università estere, specialmente
statunitensi, i "meriti" sono premi per gli studenti migliori che
favoriscono o facilitano gli esami.
MESCOLA
– Sostantivo -
Indica una miscela di più sostanze o cose diverse messe insieme per
ottenere un composto finale utile a qualche impiego che le singole sostanze
ancora da miscelare non possono assolvere. In un intendimento più tecnico è
anche un tipo di macchina che effettua la miscelazione degli ingredienti di un
composto. In filatelia le mescole hanno rilevante importanza poiché sono
utilizzate per produrre alcuni materiali essenziali come ad es. la carta
filatelica, la gomma adesiva da applicare al verso dei francobolli, i colori di
stampa, ecc.. Queste mescole contengono o lavorano materiali pregiati (cotone
finemente sfibrato, collanti, luminofori, sbiancanti, coloranti, pigmenti ecc.)
in quantità stabilite da specifici protocolli di lavorazione. Il lungo e
complesso rimescolamento dei componenti per tempi anch’essi ben definiti,
produce composti finali adatti alla produzione di carta pregiata sempre uguale,
della gomma adesiva non o autocollante, dei giusti colori di stampa, mantenendo
ragionevolmente costanti le caratteristiche dei francobolli.
MESSAGGERO
– Sostantivo -
Persona incaricata di portare personalmente messaggi verbali e scritti da
un mittente ad un destinatario (vedi anche "Messo"). In un significato
risalente all'inizio del secolo scorso, per messaggero si indicava anche un
particolare treno postale o un treno che disponeva di una o più carrozze
postali che trasportavano corrispondenze in bolgette chiuse e suddivise per
destinazione, da scaricare o caricare lungo il percorso nelle città di
partenza, di transito o di arrivo. Il Messaggero postale si differenziava
dall'Ambulante postale per il fatto che il personale di bordo non faceva
servizio di accettazione di corrispondenze pregiate al passaggio del treno sulle
banchine ferroviarie. Fin dall'origine i treni messaggeri disponevano di una
cassetta di impostazione accessibile dall'esterno del vagone postale e gli
addetti postali erano incaricati di svuotare la cassetta durante il viaggio
annullandone l'affrancatura con apposito bollo di cui erano dotati, ma non
potevano accettare raccomandate o assicurate (solo gli ambulanti lo potevano
fare). Il bollo in dotazione a questi vagoni o treni postali aveva diciture che
indicavano l'avvio ferroviario delle corrispondenze in quanto contenevano la
parola "Messaggero" e più recentemente anche la parola
"Turno" seguita da un numero che distingue o le località di partenza
e di arrivo del treno o la squadra di uomini addetta al servizio sul treno. I
bolli ferroviari dei Messaggeri postali sono attivamente ricercati dai
collezionisti per realizzare collezioni specializzate.
MESSAGGIO
– Sostantivo - Annuncio o notizia scritta, non troppo lunga, che viene
trasmessa ad altri per scritto o a voce, talvolta anche in forma solenne. Più
spesso è una notizia breve ed urgente detta a voce che in molti casi viene
trasformata in uno scritto sotto forma di appunto su un piccolo foglietto di
carta lasciato in un luogo frequentato dal destinatario in modo che possa
trovarlo facilmente. Raramente il messaggio scritto è oggetto di spedizione :
solitamente, se però si utilizza la via postale pubblica o privata, l'invio è
urgente ed utilizza i modi e le tariffe delle spedizioni celeri (Espresso,
Prioritario, ecc.).
MESSO
– Sostantivo - Persona incaricata per mestiere o per occasione a consegnare
corrispondenze speciali e urgenti. Il messo si può assimilare all'Espresso,
ossia a persona espressamente incaricata di portare avvisi, messaggi e posta
urgente. Il Messo comunale è un impiegato del comune che consegna le cartelle
esattoriali, gli avvisi comunali ed altro presso le abitazioni dei cittadini, ma
non è un postino. Nei secoli scorsi il messo era anche chiamato
"messaggero" perché portava di persona missive o messaggi verbali.
METEREOLOGIA
– Nome proprio - Scienza esatta che esamina ed analizza il tempo atmosferico
nel suo andamento storico e quotidiano e che produce previsioni per l'immediato
futuro. La grande importanza di questa scienza è oggi evidente in infiniti
risvolti delle attività umane : dal turismo alle azioni belliche,
dall'agricoltura alla navigazione, l'uomo dipende tuttora dalle bizze o dalla
clemenza del tempo atmosferico e molte azioni vengono intraprese o sospese in
relazione ai responsi delle previsioni meteorologiche. L'importanza dei
comunicati di previsione è attualmente sottolineata dal fatto che in tutte le
nazioni del mondo gli enti che si occupano di effettuare i comunicati
previsionali in genere sono militari e che per effettuare previsioni sempre più
esatte e lungimiranti sono state investite quantità di denaro ingentissime in
satelliti ed in Istituti di ricerca sempre più specializzati. Dal 1960 sono
stati lanciati da Stati Uniti e Russia per primi, ma poi anche da consorzi
Europei ed Asiatici, numerosi satelliti meteorologici per poter osservare da
grande altezza gli strati superiori dell'atmosfera e vedere il moto delle masse
d'aria che si spostano, con diversa velocità e direzione, sulla superficie
terrestre. Tali osservazioni, fatte in continuo, fotografano l'esistenza di aree
cicloniche ed anticicloniche che si spostano e permettono perciò di stabilire
la dinamicità prossima del bello e del brutto tempo, condizionando le attività
umane, dalla semina ai viaggi aerei. Nelle nazioni più avanzate canali
televisivi funzionanti 24 ore su 24 informano sull'andamento e sull'evolversi
del tempo atmosferico ed in Italia bollettini a cadenza oraria allertano la
popolazione su canali radiofonici e, a cadenza più ampia, su canali televisivi.
I riflessi meteorologici sulla filatelia sono molteplici sia perché la materia
può essere oggetto di emissioni filateliche e quindi di collezionismo tematico
nonché di bolli di interesse astrofilatelico (lancio di satelliti meteorologici
da basi spaziali dotate di ufficio postale), ma anche perché il trattare
francobolli e posta in periodi piovosi, fortemente umidi, o troppo secchi può
provocare danni irreversibili al materiale filatelico. Anche se sembra esagerato
e se la questione sembra limitare la libertà del collezionismo, esiste ampia
letteratura ed infinite esperienze che insegnano ai collezionisti di non
manipolare francobolli e posta in certi periodi e di conservare i propri tesori
in modo da non subire le insidie del tempo atmosferico. La mancanza di studi
metereologici e la sola esistenza di dati sperimentali sul tempo atmosferico dei
secoli scorsi era il motivo principale della necessità di scrivere più volte
la stessa lettera e spedire le copie in giorni diversi per avere una maggiore
probabilità che una di esse giungesse a destino e non fosse distrutta o perduta
a causa dell’inclemenza del tempo.
METODO
– Sostantivo - Sinonimo di procedimento, sistema, ordine sequenziale per
realizzare qualcosa. Indica il procedimento con cui si esegue un lavoro, una
ricerca, uno studio e, in filatelia, anche il modo con cui si costruisce una
collezione filatelica. Una collezione si può realizzare con criteri
tradizionali, storico postali, marcofili, tematici, ecc., in relazione al modo o
metodo con cui i pezzi sono stati descritti e messi in sequenza. Anche se vige
sempre la libertà collezionistica, se si vuole mostrare la propria collezione
in concorsi, è necessario seguire i regolamenti e metodi riportati e commentati
in pubblicazioni speciali pubblicate dalla FIP e dalle Federazioni nazionali (i
regolamenti di specialità o di classe) che indicano che cosa e in che modo il
materiale si deve inserire nelle collezioni da concorso e come bisogna
presentarlo, per poter ottenere buoni riconoscimenti.
METRO
– Nome proprio - Unità lineare di lunghezza del sistema decimale Giorgi
adottato dalla maggior parte delle popolazioni del globo. E' la 44milionesima
parte della circonferenza del globo terrestre misurata sull'equatore. Esistono
molte altre unità di misura della lunghezza, alcune molto antiche che oggi sono
andate completamente in disuso, e un parte del mondo, quello di lingua inglese,
che tradizionalmente predilige un sistema duodecimale, utilizza la yarda, il
pollice, il piede ecc., unità di misura che grazie alla globalizzazione e
soprattutto all’emersione della tecnologia del mondo orientale, gradualmente
stanno andando in disuso.
MICROBO/BIO
– Nome proprio - Essere vivente di piccolissime dimensioni, microscopico o
submicroscopico, meglio individuato dalla denominazione microrganismo, batterio,
virus ecc.. In filatelia questi esseri viventi non hanno grande importanza, ma
recentemente alcune pubblicazioni e l'avanzamento di alcuni studi sulla
conservazione della carta hanno individuato in una simbiosi di muffe e batteri
l'origine della ruggine filatelica, la peste dei francobolli e delle buste nelle
collezioni. L'accumularsi di notevoli quantità di batteri e muffe in condizioni
di forte umidità ed elevata temperatura, possono facilmente provocare
l'insorgenza delle macchie brune sulla carta denominate “Ruggine”, segno
della moltiplicazione e dell'espansione dei microrganismi. Il danno derivato è
considerato per ora irreversibile ed infettivo, anche se esistono metodi
empirici di schiarimento e di riduzione delle macchie brune provocate dalla loro
concentrazione. I francobolli e la posta colpiti dalla ruggine hanno un valore
sempre più basso in relazione all'estensione delle superfici invase. (vedi
"Ruggine filatelica").
MICROFILM
– Sostantivo - Speciale pellicola fotografica di minuscole dimensioni con la
quale si realizzano fotografie di formato molto piccolo, adatte al trasferimento
di grandi quantità di documenti e di informazioni in piccolissimo spazio e con
peso quasi nullo. In filatelia, o meglio in storia postale l'interesse del
microfilm sta proprio nella possibilità di spedire grandi quantità di posta
fotografata e ridotta a dimensioni minuscole senza il trasferimento materiale di
grandi volumi e pesi di carta su cui le corrispondenze furono scritte. Il metodo
del microfilm per trasmettere la posta fu utilizzato su grande scala in passato
durante il secondo conflitto mondiale dalle forze militari alleate per
trasmettere a casa la corrispondenza dei militari al fronte. In questa storica
vicenda migliaia e migliaia di lettere fotografate e rimpicciolite vennero
trasportate su pochi metri di pellicola fotografica dalla zona di operazioni
alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti in particolari centri di raccolta che
stampavano in dimensioni leggibili le fotografie che inviavano poi, nei canali
della posta interna, le lettere ai destinatari come fossero veri propri scritti
leggibili senza strumenti d’ingrandimento. Gli "Airgraph", questo è
il nome delle lettere microfilmate e poi reingrandite, sono fotografie positive
di lettere scritte da militari al fronte a destinatari domestici, rinchiuse in
bustine tipiche e caratteristiche, dopo aver subito un trasferimento in
microfilm negativo e un reingrandimento in pellicola positiva.
MICRORGANISMO
- Organismo di piccole e piccolissime dimensioni la cui osservazione è
possibile solo con strumenti ottici ingranditori. Batteri, microbi, virus,
alghe, muffe ecc. per la filatelia sono tutti della grande famiglia dei
microrganismi che possono divenire parassiti della carta, di francobolli e posta
creando danni irreversibili al materiale conservato. L'attacco di microrganismi
alla carta ed alla cellulosa è frequente, silenzioso e continuo e provoca
modifiche strutturali ed estetiche degli oggetti parassitati, estremamente
penalizzanti per la perfezione richiesta dai collezionisti. L'imputato di
maggiore importanza che consente l'invasione e la moltiplicazione dei
microrganismi è il sistema di conservazione del materiale cartaceo :
temperature alte (sopra i 25 °C) con umidità relativa elevata (maggiore del
60%) sono le principali origini di questi possibili ed insidiosi attacchi ed è
quindi opportuno e necessario porre molta attenzione nella conservazione di
carta preziosa come francobolli e posta per evitare danni irreversibili (vedi
"Conservazione", "Microbi", "Ruggine" e similari).
MICROSCOPIO
– Sostantivo - Strumento ottico
di precisione composto da un sistema di lenti tra loro coerenti che permettono
di ingrandire enormemente oggetti piccolissimi invisibili ad occhio nudo. Anche
se in filatelia i microscopi a forte ed a fortissimo ingrandimento (anche oltre
100.000 volte) hanno avuto impieghi solo dedicati alla scoperta delle muffe e
della ruggine, il microscopio di maggiore ma relativa utilità è quello
denominato "steroscopico", strumento che al massimo raggiunge i 120
ingrandimenti e che nella maggior parte dei casi attuali utilizza due oculari,
restituendo una visione su ambedue gli occhi sotto una luce naturale o
artificiale riflessa o in trasparenza. Osservazioni precise e sufficienti si
ottengono con l'uso dei microscopi steroscopici a 20/30 ingrandimenti, poiché
dettagli di stampa di dimensione inferiore a questa risoluzione non sono
ragionevolmente realizzabili. Ingrandimenti superiori (fino a 60 volte) sono
utili per esaminare le fibre e la costituzione della carta.
MILITARE
– Aggettivo e sostantivo - Oltre ai significati correnti nel mondo
delle armi e dei soldati, in filatelia è prevalentemente aggettivo per indicare
un tipo di posta ed una categoria collezionistica specifica, ossia la Posta
militare. Questo tipo di posta è quella spedita dai militari durante conflitti
o in missione, riconoscibile, tra mille eccezioni, per la presenza di bolli
postali, di lineari amministrativi e per la presenza di numerosi segni riservati
all'esecuzione del servizio. Nel nostro Paese alla posta militare si fa
riferimento anche nel caso di posta civile diretta a soldati dislocati in
strutture militari riconosciute all'interno della nazione o all'estero perché
possedeva fino al 1998 una tariffa preferenziale ridotta del 50% rispetto a
quella diretta ai civili. Alla posta militare si fa anche riferimento per tutte
le emissioni filateliche (Francobolli, interi, buoni postali, pacchi, cartoline
e buste di franchigia e commemorative ecc.) create appositamente per servire la
posta militare e i soldati dislocati in strutture militari. Per la filatelia
codificata la Posta militare rientra nel grande capitolo della Storia Postale e
deve competere, in caso di concorsi, con tutte le altre collezioni non dedicate
alle cose militari, uscendone spesso ed ingiustamente penalizzata. Molte vicende
del nostro passato, ma anche attuali, infatti ebbero risvolti lunghi ed
importanti per l'impiego imponente di militari in patria e all'estero anche in
luoghi lontani dai confini nazionali e la posta connessa con queste vicende
spesso non solo è rara, ma è anche estremamente utile per conoscere alcune
importanti vicende della nostra Storia. MILITARIA – Nome proprio - Arte collezionistica che si occupa di oggetti militari (p.es. elmetti, baionette, armi ecc), documenti (anche postali) e di storia con diretto e indiretto riferimento al mondo militare, alle guerre e agli aspetti politici che sfociarono in conflitti bellici e alle loro conseguenze. Una parte della Storia Postale e molte serie di francobolli nate per servire le poste militari, nonché altre, emessi per l'uso civile, che accompagnarono soldati e guerre, hanno competenza in questo tipo di collezionismo ed i materiali di questo tipo sono contesi dai filatelisti e dai collezionisti di militaria.
MILIZIA
– Sostantivo - Termine militare adottato da alcuni regimi del passato per
indicare uno speciale corpo particolarmente fedele e attivo nel proteggere e nel
salvaguardare le istituzioni pubbliche. Nella filatelia italiana è il nome
convenzionale di un gruppo di 3 serie di francobolli simili (più una non
emessa) che videro la luce tra il 1926 ed il 1930 in commemorazione del corpo
militare speciale, la milizia, che doveva difendere fino alla morte il regime
fascista. Ciascuna di queste serie, di attuale discreto valore venale, è
composta da 4 tagli corrispondenti a 4 vignette che nelle varie emissioni ebbero
colori diversi. Il termine Milizia è ancora adottato oggi da alcune nazioni con
un significato leggermente diverso (polizia).
MILLENNIO
– Sostantivo - Periodo lungo 1000 anni. Per la civiltà occidentale il primo
millennio è il periodo che va dalla nascita di Cristo all'anno 1000. Nel 1996,
anno in cui abbiamo originariamente scritto queste note, eravamo prossimi al
termine del secondo millennio ed stavamo per entrare nel terzo. Il periodo
filatelico è una piccolissima frazione di tempo che si trova appunto al termine
del secondo millennio. I millenni precedenti alla nascita di Cristo furono
innumerevoli (forse qualche milione) ma quelli che interessano la storia
conosciuta dell'uomo sono meno di 12, anche se l'homo erectus apparve sulla
terra migliaia di anni prima.
MILLIMETRO
– Nome proprio - Unità di misura del sistema decimale Giorgi, di lunghezza
equivalente alla millesima parte di un metro. Un metro equivale a 1000
millimetri.
MINACCIA
– Sostantivo - Parola, frase, gesto o segno con cui si promette ad
altri un danno o una punizione o anche una
vendetta. Il mondo attuale, anche se pieno di minacce, non le ammette più in
forma palese, trasformandole in punizioni, ma nel corso dei secoli passati i
segni di minaccia e di ritorsione erano palesi perfino sui frontespizi di molte
lettere medioevali scritte dai potenti. Le minacce, chiaramente scritte o
specificate con disegni (forche, scudisci, fruste ecc.) su di esse vicino
all'indirizzo del destinatario, erano dirette principalmente al trasportatore
della missiva, e indirettamente al ladro che se ne fosse appropriato, indicando
che se il ladro o il portatore incauto non avesse consegnato integra la
lettera sarebbe incorso nella punizione minacciata. Le minacce sulle lettere
medioevali nella maggior parte dei casi erano rappresentate dal disegno
schematico di una forca o di una corda pendente che stavano a significare che se
il disgraziato corriere non avesse consegnato la corrispondenza avrebbe pagato
con la vita, mediante impiccagione, la mancanza e l'incuria nell'assolvere
l'incarico ricevuto. Le lettere medioevali (1400/1600) che contengono sul
frontespizio questi segni sono rare, molto pregiate, costose e molto apprezzate
dai collezionisti di storia postale.
MINERALE
- Sostantivo ed aggettivo - Come sostantivo è il nome generico di una sostanza
naturale inorganica, chimicamente e fisicamente omogenea reperibile sulla crosta
terrestre o a poca profondità (qualche km.) dalla superficie. Come aggettivo
indica una qualità di una sostanza, indicando più precisamente una sua origine
naturale e non elaborata dall'uomo (p.es. Acqua minerale). In filatelia i
minerali e le sostanze di origine minerale utilizzate per fabbricare i
francobolli non sono poche anche se con l'avanzare delle tecnologie si tende ad
abbandonarle in quanto molte di esse non sono biologicamente compatibili con la
salute umana. I coloranti per la stampa erano, ad es., in passato per lo più di
origine minerale e ancora oggi la fluorescenza è legata alla presenza di
polveri naturali inorganiche con questa caratteristica che rendono la carta
valore visibile a macchine che ne controllano la sicurezza. Il mondo minerale ha
sempre avuto un fascino particolare per molte persone ed ha da sempre fortemente
interessato la scienza, tanto che molte Amministrazioni hanno emesso francobolli
e bolli con vignette riferibili a forme ed a sostanze minerali che hanno reso
possibili collezioni specializzate a soggetto o tematiche composte da
francobolli, posta ed annulli riproducenti aspetti di questo straordinario
aspetto della natura.
MINIATURA
- Sostantivo. Piccolo o piccolissimo dipinto molto dettagliato e
realistico, realizzato da pittori specializzati su supporti di materiale
pregiato. Le miniature, oggi un genere artistico meno frequentato che in
passato, riproducono in prevalenza dei ritratti e dei busti, più raramente
scene con molti personaggi. L'accostamento della miniatura al francobollo è
ovvio se si pensa alle dimensioni dei due oggetti, ma spesso la similitudine è
ancor più evidente se si rapportano la precisione dei dettagli e la policromia
delle immagini. Da questa similitudine deriva l’idea che i francobolli sono
delle piccole miniature.
MINIO
– Nome proprio - Nome di un colore utilizzato su materiali ferrosi come
antiruggine, ottenuto dall’ossido di piombo tendente al rosso vivo, un
minerale naturale, in filatelia spesso sostituito con la denominazione rosso
vermiglio per indicare una frammistione del rosso col giallo.
MINISTERO
– Sostantivo - Parola che negli ultimi anni ha leggermente variato il suo
significato. Mentre un tempo, ma ancora oggi in un senso più lato, indicava una
funzione istituzionale (ministero del sacerdozio oppure ministero della cosa
pubblica), oggi intende più comunemente il luogo ove un ministro della cosa
pubblica esplica la sua funzione, ossia un luogo istituzionale in cui lavorano i
quadri direttivi di un settore pubblico. Esistono in ogni nazione vari
Ministeri, come ad es. quello dell'Interno, dell'Estero, del Turismo e
Spettacolo ecc., tra cui quello delle Telecomunicazioni che ha il compito di
regolare tutte le trasmissioni scritte, verbali o d’immagini via etere
imponendo e difendendo la privativa di stato, ossia il diritto della cosa
pubblica di emettere le norme e di controllare le comunicazioni. In Italia il
Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni oggi non esiste più, sostituito
da quello delle Telecomunicazioni ma ebbe lunga vita (fino agli anni ’90 del
secolo scorso). Nacque tardivamente rispetto ad altri istituti simili derivati
dall'ordinamento sardo da cui il nostro stato ebbe origine e sopravvisse ad
altri che furono eliminati prima perché legati a vecchi regimi o a modificate
esigenze di governo. Attualmente il Ministero delle Telecomunicazioni ha
affidato, in regime di concessione esclusiva, dal 1997 il Servizio Postale alle
Poste Italiane SpA nata dalle ceneri di una serie di modificazioni dell’ex
Ministero delle PPTT ma è rimasto responsabile delle emissioni filateliche
(quali carte valore di stato) e resta l’arbitro delle concessioni per il
trasporto della posta e il controllore del suo buon funzionamento. Il passaggio
si è verificato nel corso di 6 difficili anni (dal 1997 al 2002) creando prima
l'Ente Poste e poi una Spa con capitali (inizialmente pubblici ma da restituire
secondo un piano d’ammortamento), bilanci e iniziative proprie che, in alcuni
anni e con una nuova classe dirigenziale ha preso la guida del sistema,
adottando le tecnologie postali sviluppate nel corso degli ultimi 10 anni (Posta
elettronica, francobollo digitale, tracciamento delle corrispondenze, posta
prioritaria, ecc. ecc.). Il trapasso è stato difficile per l'enorme disavanzo
passivo accumulato in decenni di malfunzione delle Poste pubbliche, per
l'inutilità di numerose strutture e per un enorme esubero delle maestranze. Il
Ministero oltre al controllo sull’emissione delle carte valore, si è
riservato un controllo sulla qualità del servizio postale concesso ed ha la
possibilità di creare altri gestori postali qualora la nazione ne avesse
necessità, nonché di censurare o fermare l’operato delle Poste Italiane SpA
se non rispettasse le disposizioni di legge in caso di inadempienza o di ritardi
nelle consegne. Le concessioni assegnate fino al 2004 sono state poche: oltre
alle Poste Italiane SpA che hanno l’esclusiva del trasporto delle
corrispondenze fino al peso di 249 gr., sono stati creati dal Ministero altri
gestori postali che però non si occupano di trasporto ma solo del trattamento
delle corrispondenze informatiche (stampa e imbustamento) che poi vengono
affidate alle Poste Italiane SpA.
MINUTO
– Nome proprio e aggettivo – Come nome indica un’unità di misura del
tempo : il “minuto primo” è la sessantesima parte di 1 ora, mentre il
“minuto secondo” è un suo sottomultiplo, ossia alla sessantesima parte di
un minuto primo. In filatelia il più comune utilizzo della parola è come
aggettivo qualificativo, collegato a sostantivi come disegno, dimensioni,
differenze ecc.. "Disegno minuto" indica un disegno piccolo, preciso e
molto dettagliato. Altrettanto dicasi di diciture, scritte, e dettagli che
malgrado la loro piccolezza sono molto chiare e ben definite, come in genere si
verifica nella stampa dei francobolli.
MISCELA/ARE
– Sostantivo e verbo derivato – Come sostantivo vedi “mescola” e
“miscuglio”. Come verbo indica il mescolare insieme due o più sostanze,
compresi i colori, per ottenere un composto liquido o pastoso. In filatelia
viene talvolta utilizzato nella descrizione delle operazioni di fabbricazione
della carta o nelle combinazioni cromatiche dei processi di stampa.
MISCUGLIO
– Sostantivo - Mescola di sostanze diverse, liquide o pastose, in cui
due o più di esse seppur confuse fra loro, mantengono ciascuna le proprie
caratteristiche organolettiche. Nella fabbricazione della carta filatelica come
per qualsiasi carta realizzata con l'essiccazione di una pasta semifluida, la
cellulosa, i collanti, i luminofori fluorescenti e quant’altro serve per
fabbricarla, ben miscelati tra loro, mantengono la loro consistenza e le loro
caratteristiche fisico-chimiche permettendo a ciascun componente di rispondere
ad una caratteristica del composto finale. La pasta per fabbricare la carta
filatelica è un miscuglio.
MISSILE
– Sostantivo - Ordigno bellico con testata esplosiva, anche nucleare, che può
esser lanciato nell’aria, spinto da razzi a propellente liquido o solido,
guidato da strumenti elettronici intelligenti, adatto a colpire esattamente
bersagli anche di piccole dimensioni ma di grande importanza strategica a grande
distanza. Questi strumenti sono nati dopo il secondo conflitto mondiale come
armi strategiche durante la guerra fredda tra USA e URSS ma sono stati
utilizzati raramente in veri e propri conflitti bellici (guerra del Golfo). Gli
esperimenti per realizzare queste armi derivate dalle famose V2 tedesche, furono
effettuati miscelando e mascherando la ricerca militare e spaziale con
l’utilità del mezzo per i trasporti postali e quindi all'interno di sistemi
che godevano di attenzione e di finanziamenti per il pubblico servizio. Negli
anni tra il 1940 ed il 1990, epoca del massimo sviluppo di queste ricerche, i
lanci di missili da basi militari/spaziali sono state seguite con ansia da
tutti, compresa la filatelia, perché la classe Astrofilatelia, doveva
e deve ancora oggi registrare i lanci sperimentali di missili e di
propulsori adatti a trasportare velocemente e con precisione pesi sempre più
rilevanti, attraverso il bollo postale dei giorni di lancio applicato alla posta
in partenza dagli uffici postali delle basi che effettuarono i lanci stessi e/o
che controllarono i voli. Missili come i Polaris, i Matador, i Tomawaks ed
altri, sono ricordati spesso su buste filateliche di buon valore commerciale
specialmente se si riferiscono ai primi lanci di ciascun tipo o
progetto. Infine per evitare errori di interpretazione per “missile”
si intende un oggetto volante spinto da razzi che può trasportare a grande
velocità ed altezza nel cielo pesi e altri oggetti, prevedendone esattamente il
luogo ed il tempo di ricaduta ma non intende un razzo vettore che può
trasportare o spingere nello spazio carichi viventi, navicelle spaziali,
laboratori o altro e quindi per missile si intende un’arma che trasporta
esplosivo o armi di altro tipo per provocare danni ingenti e mirati.
MISSIONARIO
– Sostantivo - Persona che predica i principi della propria religione o che
comunica le proprie idee a chi non la/le conoscono, cercando di convincere
e convertire gli ascoltatori agli stessi convincimenti, facendolo spesso
in condizioni difficili di povertà, di difficoltà e di contrasto con l'autorità
socio politica locale. Le terre di missione per ogni filosofia, ideologia e
religione in realtà sono tutte quelle abitate, anche quella in cui viviamo, ma
le maggiori difficoltà per i missionari, prevalentemente religiosi, si
scontrano in nazioni del terzo e quarto mondo, laddove territori ancora
selvaggi, povertà e cultura molto diversa da quella patria, giustificano
scontri crudeli e talvolta mortali. I Missionari cattolici che partirono e
partono ancora per terre lontane non servite dal servizio postale, dovendo
comunicare con le case madri in patria, hanno dovuto inventare sistemi di
comunicazione occasionali talvolta divenuti famosi per l'originalità e per
l'inventiva applicata. Nel passato, quando radio, aerei e motori non erano
ancora largamente utilizzati per la penetrazione delle ideologie e della
religione, i missionari cattolici dispersi in terre lontane e arretrate, per
dare una parvenza di legalità alle corrispondenze partite dalle missioni non
servite dalla Posta, inventarono in qualche caso simulacri di francobolli che
vennero accettati dalle autorità postali che li ricevettero (Hawai) o
organizzarono servizi irregolari ma efficienti di raccolta postale lungo
percorsi specialmente di tipo fluviale a mezzo di canoe (Tin Can Mail). Questa
posta, oggetto di attiva ricerca da parte dei collezionisti è rara, famosa e
oggetto di collezioni specializzate. La Posta dei missionari è un capitolo
della storia postale mondiale affascinante che ha aspetti ancora sconosciuti ed
attivi al giorno d'oggi.
MISSIONE
– Sostantivo - Nel significato ordinario è il luogo fisico ove
lavorano i missionari religiosi, in genere un conglomerato di abitazioni, con
una chiesa e talvolta un presidio sanitario, intorno a cui si svolge la vita
locale e che fa da richiamo per la popolazione. In altro intendimento che ha
grandi risvolti filatelici e storico postali è il nome di una speciale
incombenza affidata ad una o a più persone per svolgere un preciso compito
spesso molto delicato lontano dalla sede abituale. Missione diplomatica,
missione militare di pace o di guerra, missione spaziale, sono ad esempio modi
di dire del linguaggio comune per indicare incarichi speciali affidati a gruppi
di persone dai governi di molte nazioni che richiedono tempo, spese, impegno e
sacrificio personale, in luoghi anche molto ostili. Dalle missioni prolungate di
questo tipo partono infatti spesso comunicazioni postali che richiedono linee di
trasporto speciali fuori dal canale pubblico, specialmente nel caso in cui non
esistesse un servizio postale funzionante nel luogo della missione. Le missioni
diplomatiche dispongono della famosa “valigia diplomatica” per la quale è
internazionalmente riconosciuto il principio di territorialità nazionale. Le
missioni militari di pace, divenute frequenti negli ultimi 20 anni, organizzate
dall'ONU coordinando gruppi armati di militari di molte nazioni, nate per
riportare la pace in situazioni locali sanguinose ed irrisolvibili senza
l'impiego della forza, dispongono di numerosi uffici postali dell'ONU stesso o
delle nazioni partecipanti alla missione, attrezzati di propri bolli, di
francobolli e di trasporti dedicati. Situazioni ancora più particolari si hanno
nelle missioni spaziali o di ricerca scientifica durante le quali pochi uomini,
soli per lungo tempo, affidano alla posta scritta le loro più intime sensazioni
non trasmissibili per radio ; la posta spaziale e quella polare, assai rara e
pregiata ha avuto ad esempio da pochi anni il suo riconoscimento ufficiale in
alcune missioni statunitensi e sovietiche (oggi russe). La posta dalle missioni
è quasi sempre riconoscibile per alcuni bolli amministrativi applicati su di
essa o per il riconoscimento dei nomi degli scriventi al verso delle lettere,
non è comune, anzi spesso è rarissima, ed ha un collezionismo attualmente
molto attivo in ogni parte del mondo.
MISSIVA
– Sostantivo - Sinonimo di "lettera" e "corrispondenza
epistolare". In letteratura filatelica è parola spesso usata per evitare
ripetizioni. Deriva dalla parola “Messaggio” o anche da "Messo",
persona che trasportava per lavoro comunicazioni e lettere.
MISTO/A
- Aggettivo - Indica normalmente una qualità di alcuni oggetti, considerati
come un'unità, che per esser tale è composta da più cose, in cui ciascuna,
malgrado la commistione, mantiene ogni sua caratteristica. In filatelia la
parola ha assunto un significato preciso se connessa con il sostantivo
"affrancatura". Una "Affrancatura mista" è composta da più
francobolli appartenenti a emissioni diverse, in cui appunto esemplari
provenienti da emissioni anche lontane tra loro nel tempo, si aggregano per
pagare, insieme, la tariffa postale. Quelle più importanti e rare sono composte
da francobolli appartenenti a due stati diversi (affrancature interstato),
mentre quelle correnti sono riferibili alla presenza contemporanea di
francobolli dello stesso stato ma di varie emissioni e tipo (p.es.
Ordinari/ordinari, Commemorativi/ordinari, Ordinari/servizi, ecc.). Alcune
affrancature miste, nate fino al momento dell’eliminazione dei francobolli di
servizio, nella maggior parte degli stati, erano praticamente obbligatorie
quando si utilizzavano i servizi addizionali, mentre altre sono nate e nascono
ancora dal caso o dalla necessità di utilizzare francobolli diversi per
assolvere esattamente le tariffe. Le affrancature miste sono talvolta splendide,
talvolta uniche, e sono particolarmente ricercate dal collezionismo (p.es. le
affrancature gemelle composte da ordinari dello stesso facciale ma emessi in
tempi diversi).
MISTURA
– Sostantivo - Sinonimo di mescola, miscuglio, miscela (vedi voci dedicate) ma
con una leggera differenza per la preferenzialità che si concede a questa
parola nel linguaggio comune quando la parola si riferisce a sostanze
alimentari, tra cui le bevande. (Coctails
p.es.). In
qualche caso il termine è stato usato anche in letteratura filatelica per
indicare una mescolanza di francobolli di diversa estrazione nella stessa
affrancatura.
MISURA
– Sostantivo - Indica una grandezza in rapporto ad un'altra della medesima
specie al fine di indicare la dimensione o la qualità di oggetti, di sostanze,
di forze ecc. In filatelia le misure sono importanti in molti casi: ad es. per
determinare la superficie di francobolli e posta e sono perciò prevalentemente
misure dimensionali di lunghezza, larghezza, superficie, spessore, colore,
densità, o per individuare la durezza e la resistenza della carta o anche
determinare il tipo e la qualità delle perforazioni dei francobolli e via
dicendo. Le misure lineari dei francobolli (vedi foglietti o affrancature
multiple e miste) condizionano ad esempio lo spazio disponibile per la scrittura
sugli involucri postali, identicamente, vigendo oggi in Italia le disposizioni
del bustometro, le dimensioni di una busta condizionano la tariffa postale del
primo porto lettere. Francobolli di grande superficie, ossia con misure di
larghezza e lunghezza maggiori di 30x40 mm. sono scomodi per l'applicazione
sulle corrispondenze e per la vendita presso i distributori. Inoltre nella
diciture in essi contenute deve esistere anche un rapporto dimensionale che ne
consenta la lettura, così come deve esistere un rapporto fra i caratteri di
scrittura delle corrispondenze e la carta e gli involucri su cui scrivere. In
francobolli molto piccoli è difficile contenere diciture facilmente leggibili
da persone con la vista difettosa. E' quindi ovvio che tra le misure di
francobolli, scritte contenute, dimensioni dell'involucro e dati postali, deve
esistere un rapporto dimensionale tale da consentire l'individuazione rapida e
precisa di ogni parametro postale anche da persone con difficoltà visive, ma
non si deve nemmeno eccedere nel senso opposto per evitare sprechi, spese
indesiderate e lievitazione dei costi. Ogni misura ha una sua relazione con le
altre dello stesso tipo o di tipo affine ed è sempre rischioso per le
amministrazioni postali uscire dai canoni di quelle dettate dall’esperienza,
spesso non scritte, legate al buon senso, al buon gusto, e alla funzione a cui
gli oggetti sono destinati. L’emissione di francobolli giganteschi o di
foglietti contenenti pochi francobolli ma con grandi margini, non è ideale per
le affrancature postali, poiché le dimensioni delle buste su cui mediamente
devono essere utilizzati non li contengono. L’abitudine e la frequenza di
molte amministrazioni postali, tra cui l’Italia dal 1985, di uscire dalle
misure standard (20x30 mm. media) nella produzione dei francobolli non è una
esigenza postale ma un sistema pratico per speculare sulla passione dei
filatelisti. Altre misure specifiche, diverse o legate a quelle dimensionali,
mettono in rapporto altri elementi : nel caso delle dentellature p.es. pongono
in relazione il numero dei fori con la lunghezza di 2 cm.. (Vedi voci specifiche
in questo stesso testo)
MITTENTE
– Sostantivo - Persona che rappresenta una delle tre parti (mittente, poste,
destinatario) del contratto postale : è colui che spedisce e in genere scrive
lettere e che in alcuni casi è obbligato a dichiararsi sull'involucro della
corrispondenza per poter esser rintracciato (per gli invii pregiati o durante
periodi di censura) in caso di mancata consegna. In Italia fin dal 1870 sulla
corrispondenza ordinaria il mittente non ha l'obbligo di riportare i propri
estremi sull'invio, salvo che in casi particolari storicamente ricordati (nel
1944/45 chi scriveva all'estero doveva consegnare la busta agli sportelli
postali presentando la carta d'identità), mentre da sempre le corrispondenze
pregiate o urgentissime come le raccomandate, le assicurate ed i pacchi, devono
essere consegnate agli sportelli degli uffici postali con gli estremi del
mittente, talvolta con chiusure speciali, e nel caso dei pacchi, anche con
alcune altre dichiarazioni sul contenuto e sul destino degli invii in caso di
non reperimento o di rifiuto di ricevimento da parte del destinatario.
Precedentemente al 1870 il mittente doveva scrivere i propri dati anche sulle
lettere ordinarie perché in caso di rifiuto del destinatario o di insufficienza
di affrancatura il mittente doveva pagare (in segnatasse) il viaggio di ritorno
delle corrispondenze restituite e la mancanza di affrancatura applicata.
MOBILE
- Sostantivo ed aggettivo - Come sostantivo è il nome di una costruzione, in
genere in legno, ma anche in metallo o d’altro materiale, adatta a contenere
oggetti, che servono ad arredare abitazioni, uffici o sedi di attività umane.
Le biblioteche ad esempio sono Mobili adatti a contenere libri, collezioni o
carta e arredano spesso case ed uffici. Come aggettivo si può associare a
qualsiasi sostantivo per indicare che l'oggetto a cui si riferisce è
spostabile, ossia non è fisso e che può esser spostato. Squadra, scala,
ufficio, carattere di stampa ecc., seguiti da "mobile", indicano
situazioni ed azioni in continuo movimento che sono divenute unità concettuali
dal significato preciso ed inequivoco. Di rilevante interesse filatelico
connesso con l'aggettivo "mobile" sono alcuni uffici postali che si
spostano sul territorio per effettuare il servizio postale. Gli Uffici Postali
Mobili delle Poste italiane sono uffici attrezzati su furgoni che si portano in
luoghi pubblici stabiliti per espletare temporaneamente o anche stabilmente il
servizio postale di accettazione e di consegna delle corrispondenze e del
bancoposta (non sempre). Questi uffici sono in genere utilizzati per coprire un
territorio di una certa entità che non possiede temporaneamente o a lungo
uffici postali fissi o che non sono convenienti da gestire in modo stabile per
lo scarso pubblico presente nella zona. In altre occasioni gli uffici postali
mobili sono utilizzati in caso di calamità naturali (terremoti, alluvioni ecc.)
per il tempo necessario al ripristino della normalità. Più spesso uffici
postali mobili montati su camion o furgoni vengono dislocati all'esterno di
manifestazioni, comprese quelle filateliche, lontane da altri uffici postali per
servire il pubblico durante lo svolgersi della manifestazione stessa. Per
situazioni ripetitive nel tempo in cui i furgoni con ufficio postale sono stati
talvolta utilizzati (periodo 1960/1980 – ad es. per le località turistiche
temporanee), il bollo postale annullatore delle corrispondenze riporta la
dicitura "Ufficio Postale Mobile", che è raro e ricercato dal
collezionismo. Anche gli uffici postali che fino al 1995 esistevano sui treni
sono da considerare "mobili": gli "Ambulanti", erano treni
postali (o avevano un vagone postale con ufficio attrezzato a bordo) e i
"Messaggeri", disponevano di personale postale viaggiante e
di una serie di bolli che riportavano la dicitura “Ambulante”, “Amb.”,
“Mess.” , “Turno” seguito spesso dal nome di due località poiché
l’ufficio, essendo in movimento tra due capolinea, e fermandosi in numerose
altre città sul percorso, non poteva definire se la lavorazione della posta era
stata effettuata in una località o in un’altra. (vedi le voci “ambulante”
e “messaggero”, “turno”).
MODERNO
– Aggettivo - In genere è connesso con le parole tempo, gusto, tendenza, moda
ecc. ossia con qualcosa che è in funzione del passare del tempo e che si
riferisce spesso ad un’epoca storicamente definita. In filatelia è spesso
congiunto con la parola "periodo". Il periodo moderno della filatelia
italiana è per molti il periodo filatelico contenuto tra il 1900/1930 ed il
1970, che inizia con la Floreale, o con la prima emissione commemorativa
(Garibaldi) o con la fine delle emissioni pre-fascismo e che termina
grossolanamente con lo sbarco del primo uomo sulla Luna (20 Luglio 1969) oppure
con la stabilizzazione della repubblica. Il periodo moderno attraversa il
periodo monarchico ed il periodo repubblicano italiano, è successivo da altri
periodi, l’antico ed il classico, e prosegue col contemporaneo. E' certo che
col trascorrere del tempo tali definizioni possano subire varianti e
aggiornamenti poiché il tempo scorre continuamente e ciò che un tempo era
contemporaneo o moderno gradualmente diventa passato. Una divisione in periodi
della filatelia si è dimostrata recentemente (2004) utile per dividere le
collezioni nei concorsi filatelici, ma la durata dei vari periodi attualmente
scelta è sperimentale ed è quindi possibile che possa subire modifiche future.
MODULO – Sostantivo – In relazione al contesto in cui è inserita, questa parola assume diversi significati. In astrofilatelia il Modulo è ad es. l'unità dell'astronave che contiene i comandi ed alloggia il personale di bordo nell'espletamento della loro funzione di guida e di lavoro principale. Nel linguaggio burocratico ed anche postale è invece un foglio stampato contenente formule o domande fisse a cui, colui che lo compila, deve dare risposte brevi ed utili ad individuare situazioni o bisogni. I moduli sono utilizzati molto spesso anche dalle Poste per effettuare operazioni ripetitive e per uniformare la lettura delle risposte. In alcuni casi particolari alcuni moduli postali vengono compilati dalla clientela, avvallati dall'amministrazione postale con sigle o bolli e restituiti ai compilatori (moduli per la spedizione di invii pregiati); talvolta ad alcuni di questi moduli vengono anche applicati ed annullati francobolli per il pagamento di qualche tassa e riconsegnati ai compilatori. In altri casi ancora è la stessa amministrazione postale che li compila d'ufficio e li consegna ai clienti o li trattene per il proprio archivio. In tutti i casi in cui il modulo compilato è consegnato al cliente postale e quindi resta di diritto nelle mani dell’utente, specialmente se contenente francobolli, è aggregabile alle collezioni di Storia Postale. I moduli di pagamento delle tassazioni cumulative dei grandi utenti, quelli di tassazione per gli effetti, sono esempi di moduli collezionabili del nostro passato. Non potrebbero invece essere inseriti in collezione moduli interni delle poste, anche se completati con francobolli, perché non appartengono agli utenti ma all'Amministrazione postale, e qualsiasi sottrazione anche a scopo collezionistico può esser pareggiata a furto e quindi sottoposta per principio a sanzioni, a sequestro e ad indagine.
MONACO
– Sostantivo e Nome proprio – E’ ad es. il nome di alcune importanti città
del mondo, una delle quali capitale di stato (Principato di Monaco). Nel
significato ordinario indica una persona appartenente ad un gruppo religioso (di
molte religioni) che fa di alcuni principi morali e di comportamento, il proprio
modo di vita e che ha perciò regole severe da rispettare sia nell'ambiente
ristretto in cui vive (monasteri,conventi ecc.) sia nel resto del mondo. La
povertà, è ad esempio, uno dei principi della vita dei monaci e per questo
motivo molti di loro, non adatti alla vita sedentaria, alla meditazione e alla
preghiera, girano quotidianamente il mondo per ottenere da chi li circonda la
carità ed il sostentamento per se e per i religiosi del proprio convento. In
questo peregrinare i monaci cattolici dei primi secoli del II millennio potevano
effettuare commissioni in cambio di sostentamento e trasportavano perciò anche
la posta da un paese all'altro su percorsi quasi costanti, a cadenze abbastanza
regolari. La posta dei Monaci non intende per la storia postale quella scambiata
tra religiosi, ma quella trasportata dai monaci per conto terzi, su percorsi
fissi o concordati, nel loro peregrinare per la questua nei secoli XII/XV ed è
un capitolo fondamentale della Storia della Posta in Italia ed in Europa.
MONARCHIA
– Nome proprio – Definizione di un tipo di governo in cui il potere sta
nelle mani di una sola persona che l'ha acquisito per discendenza e,
normalmente, non per meriti. Le monarchie in passato erano spesso oppressive e
assolutistiche ma nell’ultimo secolo, laddove sono rimaste, si sono
trasformate in illuminate e democratiche. La maggior parte dei governi
monarchici a causa della maturazione del concetto di governo e per le mutate
condizioni sociali avvenute tra il 1850 ed il 1950 hanno compiuto il loro tempo
e si sono trasformate, talvolta tra grandi attriti, in repubbliche di vario
tipo. Essendo particolarmente vive e numerose, all’inizio del periodo
filatelico, le nazioni monarchiche, tra cui l’Italia, tutte hanno prodotto
francobolli che mostrano nelle vignette i ritratti dei sovrani, dimostrando il
forte culto della personalità caratteristico di questo tipo di governi. La Gran
Bretagna che ancora oggi è una nazione monarchico/democratica è talmente
orgogliosa di questa situazione da emettere serie filateliche col profilo del
proprio sovrano/a senza nemmeno scrivere il nome della nazione, sapendo che
tutti gli altri popoli e governi riconoscono immediatamente la nazione
emittente. In Italia i francobolli dei primi 50 anni del regno, possiedono
vignette unicamente dedicate ai successivi sovrani e soltanto nel 1910 venne
emesso il primo francobollo commemorativo (Garibaldi) non dedicato
all’immagine del sovrano o di personaggi della famiglia reale. La Monarchia
italiana, erede di quella Sarda che costituì la nazione, fu sottoposta a
giudizio popolare dopo le infauste vicende del 2° conflitto mondiale e ne uscì
sconfitta, ma fino a quel momento, sia per il territorio italiano che per le
colonie allora esistenti, molti francobolli hanno avuto vignette dedicate al re
e all’istituzione monarchica.
MONDIALE/I
– Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo indica una qualità di un
oggetto o di un avvenimento molto importante, che interessa tutto il mondo o ha
riflessi su tutto il mondo. Una collezione di francobolli mondiale, indica un
insieme di album contenente francobolli di tutte le nazioni del mondo (o della
maggior parte delle nazioni che li hanno prodotti) in genere seguendo un ordine
strettamente alfabetico. Queste collezioni realizzate da appassionati molti
decenni fa, al tempo degli albori della filatelia, non sono quasi più seguite
per le dimensioni che dovrebbero possedere e per i costi che dovrebbero essere
affrontati per acquistare tutti i francobolli che nascono quotidianamente.
Sempre come aggettivo nel linguaggio corrente si usa spesso in filatelia in
riferimento ad avvenimenti che interessano il
mondo intero ricordati con francobolli come per Conferenze, Meeting o
avvenimenti sportivi che coinvolgono moltissime nazioni. Talvolta l’aggettivo
viene anche usato al plurale maschile sostantivato come nel caso de "I
Mondiali di......." intendendo un campionato sportivo o di altro genere a
cui partecipano tutte o moltissime nazioni del mondo che viene ricordato spesso
con emissioni filateliche prodotte contemporaneamente da numerose
amministrazioni postali diverse, che insieme possono esser oggetto di
collezionismo filatelico specializzato. I mondiali di calcio, i campionati
sportivi più noti e seguiti del mondo, sono sempre stati oggetto di
numerosissime emissioni di molte nazioni contemporaneamente che hanno prodotto
voluminose collezioni specializzate per la quantità, talvolta anche inutile, di
francobolli emessi e spesso applicati su buste spedite nei momenti chiave delle
competizione. MONETA – Sostantivo – Nel significato più comune è un dischetto di metallo di diversa grandezza e valore avente un potere d’acquisto convenzionale o reale utilizzabile come mezzo di scambio per ottenere merci e servizi, prodotto esclusivamente dallo stato per disporre di una unità di misura di conto comune per i traffici commerciali. La moneta in senso più lato, essendo denaro, può anche essere realizzata in carta pregiata o in altro materiale che comunque ha un valore convenzionale o reale stabilito dall’autorità statale, in genere riconosciuto anche dalle altre nazioni. La moneta italiana è stata a lungo la Lira che però dall’inizio del 2002 è stata abbandonata in seguito ad accordi e ad alleanze economiche tra nazioni europee, trasformandosi in Euro. Le monete nel mondo sono numerosissime perché ogni nazione ha la propria : quella statunitense da tempo è il Dollaro, quella giapponese lo Yen, la Gran Bretagna, malgrado l’appartenenza all’area dell’Euro mantiene la sterlina e via dicendo. Ogni moneta in genere vale sul territorio della nazione che l’ha coniata o su quello di altre nazioni con cui esistono accordi monetari (p.es. area dell’Euro) ed è in genere scambiabile con qualsiasi altra moneta, ma esistono monete dominanti, e quindi favorite negli scambi, che appartengono alle nazioni economicamente più forti e ricche e a queste tutte le altre devono riferirsi per l'acquisto di materiali pregiati e tecnologicamente avanzati. In questa ottica il Dollaro americano, il marco tedesco, lo Yen giapponese e poche altre sono le monete più forti, ovunque accettate per gli scambi commerciali internazionali. A queste, dal 2002, si è aggiunto l’Euro che rappresenta praticamente tutta l’Europa, compresa l’Italia, e la sua economia. Per convenzione la comunità internazionale ha inventato talvolta delle monete teoriche per stabilire il valore internazionale di merci e di beni fondamentali : il petrodollaro per es. è l’unità di conto adatta a trattare il petrolio, oggi bene insostituibile nella civiltà moderna. Altre monete convenzionali per es. sono state l'Ecu prima dell’arrivo dell’Euro in Europa, o il franco/oro, moneta internazionale postale utilizzata tra il 1990 ed il 1940. Alcuni francobolli di nazioni europee, anticipando l’avvento dell’Euro, sono stati emessi in doppio valore, in moneta locale e in Ecu e poi in Euro (ad es. Francia e Italia). Anche i servizi postali delle nazioni associate all'UPU hanno inventato una moneta "postale" per poter facilmente equiparare i valori dichiarati e contenuti nelle corrispondenze internazionali assicurate che passano da una amministrazione postale all'altra. Questa moneta è stata ed è ancora per le nazioni extraeuropee il D.T.S. (Droit de Tirage Special - vedi voce del lessico dedicata) che ha un valore di cambio contro ogni moneta nazionale, variabile in relazione al fixing di ogni moneta, che rappresenta una media di un paniere contenente il potere di acquisto di tutte le monete delle nazioni aderenti all'UPU che accettano lo scambio di corrispondenze assicurate. Alcune nazioni non accettano questa convenzione (p.es. gli Stati Uniti) affermando che le corrispondenze loro affidate non hanno la necessità di essere assicurate poiché il loro servizio è sicuro. I
francobolli hanno sempre avuto espressione monetaria identica a quella della
moneta corrente in ciascun paese, ma talvolta, in caso di occupazioni militari o
di gravi crisi economiche, la moneta locale fu sostituita anche sui francobolli
mediante soprastampa con la denominazione della moneta della nazione occupante o
dominante oppure su francobolli dello stato occupante sono stati sovrastampati
valori in moneta locale. In altri casi più recenti il valore monetario del
francobollo non viene nemmeno scritto sugli esemplari, lasciando al colore della
vignetta il riconoscimento della sua capacità di affrancatura (vedi Marianne
francesi) o affidandolo ad alcune lettere dell'alfabeto in periodi di
transizione tariffaria. Oltre
a questi vari significati e a quello più comune di dischetto metallico, coniato
dallo Stato, con un valore soprascritto (spiccioli), in filatelia la parola
"Moneta" ha interesse in alcuni periodi storici in cui la scarsità di
denaro di piccola taglia circolante ha consentito il pagamento delle merci con
francobolli. Il "Francobollo Moneta" è un francobollo, in genere
ordinario, introdotto per proteggerlo in un dischetto di metallo con un lato
trasparente, che servì in sostituzione degli spiccioli per il pagamento di
merci e non per l'affrancatura postale. Tracce di questa storia si trovano in
particolari periodi di alcune nazioni europee in cui la mancanza di metallo
nobile adatto alla coniatura di monete divenne endemica e prolungata. In Italia
furono prodotti francobolli moneta con supporto metallico (non pregiato -
alluminio) o plastico con scritte pubblicitarie
negli anni 1915/20 (Leoni) e con supporto plastico negli anni '60 (Siracusana).
I francobolli moneta ancora contenuti nei loro involucri protettivi sono
pregiati e attivamente ricercati dalla filatelia moderna.
MONGOLFIERA
– Sostantivo - Nel significato più comune è un pallone aerostatico sferico,
riempito di aria calda che si solleva da terra trasportando un cesto di vimini
spesso contenente uomini e cose, talvolta posta, correndo lentamente nei cieli,
inseguendo i venti e le termiche con modesta capacità di orientamento. E' stato
il precursore del pallone aerostatico moderno, dell’aerostato e di ogni altro
veicolo mobile aereo che sfrutta l'aria calda per sollevarsi da terra. E'
diverso per principio e forma dal dirigibile che sfrutta la spinta ascensionale
dei gas più leggeri dell'aria per sollevarsi e motori per spostarsi nel cielo.
Recentemente il trasporto dilettantistico con mongolfiere di persone e cose ha
avuto un importante revival in tutto il mondo ed anche in Italia esistono
numerosi club di appassionati che in speciali occasioni trasportano anche posta
a carattere filatelico, riconoscibile da particolari soprascritte e spesso dalla
firma dei piloti, gli ardimentosi che rinnovando le gesta dei pionieri del volo,
sfidano con nuovi mezzi e con maggiore sicurezza le vie del cielo. (Vedi
sinonimi in questo stesso testo). Esiste comunque un’ampia letteratura e
discrete quantità di posta trasportata con le mongolfiere fin dal 1770 che sono
oggetto di grandi collezioni storiche (ballon montée), materiale dell’epoca
pionieristica del volo (1870/1900) e successivamente quantità più consistenti
ma meno importanti di corrispondenze trasportate per diletto o per sport durante
manifestazioni aeree o filateliche, comunque tutte oggetto di attenzione
collezionistica.
MONOCROMATICO/A
- Aggettivo – Qualifica in genere
un oggetto o un soggetto che è colorato con un solo colore. I francobolli
monocromatici o monocromi possiedono la vignetta stampata utilizzando un solo
inchiostro di un solo colore in un unico passaggio di stampa. I francobolli
monocromatici italiani, numerosi nel lontano passato, oggi sono pochi perché le
macchine da stampa attuali permettono di utilizzare molti colori e gli artisti
preferiscono esprimersi in policromia. Al di la dell'ispirazione artistica o
delle esigenze di sicurezza attualmente impiegate contro al falsificazione, la
monocromia nella produzione filatelica è stata anche utilizzata in epoca più
recente per realizzare alcuni francobolli ordinari definitivi di grande consumo
per contenere i costi ed eliminare alcuni grossi problemi di produzione che la
policromia pone nelle grandi quantità.
MONOCROMO
– Aggettivo - Vedi “Monocromatico”
MONOGRAFIA
– Sostantivo – E’ un volume con testo e spesso figure, in genere a forma
di libro, anche voluminoso, di carattere letterario/documentaristico, che tratta
un solo argomento, o che si riferisce ad un solo soggetto o ad un particolare
risvolto della storia, dell'arte, della letteratura ed anche della filatelia,
sviscerando la materia nei minimi particolari. Gli studi monografici di
carattere filatelico sono ormai molti e rappresentano il massimo sforzo degli
appassionati che li hanno redatti per comprendere fino in fondo gli aspetti più
nascosti e particolari di qualche emissione, di qualche francobollo o di qualche
periodo postale. Le monografie filateliche sono una documentazione preziosa e,
se esaustive, sono la più completa fonte di informazione per costruire
collezioni specializzate.
MONOPOLIO
– Sostantivo - Con questo vocabolo si definisce con un solo termine il diritto
di qualcuno, in genere di grande capacità e potere, di fabbricare, vendere o
trattare prodotti e servizi in esclusiva, in regime non concorrenziale. Trattandosi di un diritto, ha necessità
di esser difeso da una struttura forte e capace di contrastare non solo con la
forza fisica, ma anche con la forza della legge la capacità di altri di fare
concorrenza. Grazie a questa definizione i monopoli di tipo privato non sono mai
stati molti, mentre i monopoli pubblici, quelli di Stato, sono sempre stati
nella nostra terra numerosi e fortemente attivi. Nel settore filatelico e
postale che ci interessa, lo Stato, attraverso un Ministero (era delle Poste e
delle Telecomunicazioni, oggi denominato semplicemente delle Telecomunicazioni),
vanta il diritto di monopolio su tutte le comunicazioni, comprese quelle
postali, rivendicato nella nostra terra fin dal 1720 dagli antichi sovrani Sardi
e poi mantenuto nel tempo, con variazioni numerose, legate alle mutate
condizioni sociali ed economiche nonché alle tecnologie nascenti, fino ai
giorni nostri. Lo Stato italiano arroga a se il controllo esclusivo di tutte le
comunicazioni, organizza o stabilisce, concedendo, ove opportuno, a terzi
l’esclusiva monopolistica del servizio postale, ed emette i valori postali
adatti a pagare il servizio fatto da se stesso o dai suoi concessionari.
Attraverso la propria capacità di promulgare leggi e norme, difende inoltre con
forza la privativa di stato in questo settore e difficilmente in passato (dalle
origini fino al 1999) ha concesso a terzi la possibilità di sostituirlo in
questa funzione (recapito autorizzato, pacchi in concessione ecc.). Dal 1997 ha
concesso una privativa monopolistica controllata ad una Società per Azioni, Le
Poste Italiane, eredi delle Poste di Stato precedenti che ha l’esclusiva e
quindi il monopolio del servizio postale sulle corrispondenze fino a 349 gr. di
peso. Oltre questo limite chiunque, cittadino o impresa privata attrezzata, può
entrare in regime di concorrenza con le Poste Italiane SpA. Chi viola il
monopolio postale è perseguibile per legge. In molte altre nazioni la
situazione è generalmente simile, ad eccezione di alcune in cui il servizio
postale e l'emissione di carte valore per pagare il servizio è stato assegnato
a società private da tempo, comunque sempre controllate dallo Stato attraverso
un Ministero specifico. Il monopolio postale di Stato o il controllo dello Stato
sulle società private concessionarie ed esclusiviste dei servizi postali è per
i governi delle nazioni strategico perché dal funzionamento delle Poste e dallo
scambio regolare e continuo delle corrispondenze si stabilisce il grado di
civiltà e di benessere delle nazioni stesse.
MORA
- Sostantivo - Oltre che un frutto di una pianta dei boschi, nel significato che
più ci interessa è il nome specifico di un ritardo ingiustificato
nell'adempimento di un obbligo con scadenza legale. Chi non adempie nel tempo
consentito dalle norme pubbliche o private ad un obbligo (pagare le tasse,
effettuare un lavoro entro il.... ecc.) incorre in sanzioni previste dalle leggi
o dai contratti scritti fra i contraenti, normalmente tradotte in pagamenti di
multe pecuniarie anche gravose o nella perdita alcuni di diritti. Questo
principio vale anche per le Poste : si traduce ad esempio nel pagamento di una
sovrattassa in caso di mancato ritiro di corrispondenze pregiate non potute
consegnare a destino entro un tempo limite e nella distruzione delle stesse se
superato un altro successivo limite temporale.
MOSTRA
– Sostantivo – Nel significato corrente indica una esposizione
pubblica di oggetti di qualsiasi dimensione e tipo sistemati in un certo ordine
all'interno spazi o di vetrine o su piedistalli (dipende dalle loro dimensioni)
in modo da facilitarne la loro osservazione da parte di un pubblico invitato o
pagante. Nelle Mostre, in genere gli oggetti esposti sono rari, tipici, preziosi
e generalmente conservati all'interno di musei, collezioni pubbliche o private e
quindi non facilmente visibili da un pubblico anonimo e sono perciò
un’occasione per chiunque per vedere oggetti rari, normalmente non disponibili
alla visione pubblica. La cultura di un popolo, grazie alle mostre aperte a
tutti, si accresce ed è perciò
scopo delle comunità civili incrementare il numero di queste manifestazioni per
migliorare il tasso di conoscenza media della popolazione. Le mostre filateliche
presentano sempre collezioni rare ed importanti normalmente conservate presso le
abitazioni dei proprietari o in archivi e per questo non facilmente visibili.
Per questo motivo le Mostre in genere non sono a concorso ma ad invito e
permettono di vedere le collezioni nella loro versione più libera e meno legata
al vincolo dei regolamenti che talvolta obbligano il collezionista ad eliminarne
parti e capitoli interi. Le mostre filateliche si effettuano in locali adatti,
protetti dalle intemperie e dai furti, hanno normalmente degli sponsors per il
pagamento dei costi organizzativi e richiedono il lavoro e l'applicazione di
numerose persone, spesso non pagate, in maggior parte filatelisti che mettono a
disposizione il loro tempo e la loro fatica per migliorare la cultura filatelica
locale. In molti altri casi, specialmente di carattere artistico o documentario,
l’accesso alle mostre è a pagamento.
MOTO
– Sostantivo - Sinonimo di movimento, ma anche riduzione della parola
motociclo o motocicletta. Per quanto interessa questa trattazione bisogna
ricordare che su alcune buste trasportate secondo le regole dell'istituto del
recapito in proprio del periodo 1940/50 in Italia, si può talvolta trovare
l'impronta di un bollo lineare in gomma "con Moto", sovrascritta
interessante e ricercata, che sta ad indicare che l'espresso era motorizzato e
si muoveva nell'ambito cittadino in motocicletta per portare la posta. MOTTO – Sostantivo - Frase di pochissime parole spesso arguta, piacevole o pungente, in qualsiasi caso significativa. Alcuni motti sono stati utilizzati nei blasoni di associazioni, di casate nobiliari o di corpi militari ad indicare in qualche modo, brevemente, lo scopo o l’orientamento associativo. Alcuni sono anche riportati su francobolli quando stanno ad indicare lo scopo dell'emissione o ricordano persone o enti che ne possiedono uno molto significativo ed inconfondibile.
MUFFA
– Sostantivo - Forma vivente biologica in genere vegetale di piccole o
piccolissime dimensioni, talvolta invisibile ad occhio nudo, che parassita altri
organismi o sostanze e/o che vive in simbiosi con altri esseri viventi. Con
questa parola nel linguaggio corrente si indica erroneamente anche un essere
vivente che dal punto di vista strettamente biologico, appartiene ad un’altra
classe, ossia a quella dei Funghi. In questo caso si tratta di un gruppo di
funghi microscopici (aspergillum, mucor, penicillium ecc.) che vivono come
saprofiti su sostanze organiche diverse, formando con la loro crescita,
un'efflorescenza polverosa di vario colore che è visibile sulle superfici delle
sostanze su cui i funghi si impiantano e si moltiplicano. Spesso muffe, funghi e
batteri si associano per una vita comune e parassitano l’uomo e oggetti
preziosi danneggiandone la pelle e la superficie perché si alimentano con
alcuni componenti dell’essere o dell’oggetto parassitato. Anche se l'uomo ha
utilizzato alcuni di questi funghi per creare medicamenti utilissimi e
fondamentali per la medicina (la penicillina p.es.) le muffe sono dannose per le
superfici su cui si impiantano. Molti francobolli, nonché carta e posta mal
conservata, poco arieggiata ed esposta alla penombra, sono spesso invasi da
muffe che aggrediscono, in particolari condizioni ambientali, alcune sostanze
della loro composizione, in particolare la gomma e quant’altro può servir
loro da nutrimento. Il caldo umido è la condizione ambientale più favorevole
per l'insorgenza di muffe su carta e francobolli che col tempo (alcuni anni) si
trasformano in macchie brune il cui nome comune è la "Ruggine della
carta". Anche se qualcosa si può fare per eliminare le macchie,
l'attecchimento di muffe è attualmente da considerare definitivo, in quanto pur
riuscendo ad ottenere uno schiarimento con mezzi chimici, prima o dopo, col
ripresentarsi di condizioni ambientali favorevoli, le macchie si riformano la
dove esistevano. Il cambiamento di colore delle superfici parassitate è dovuto
al fatto che le muffe sono capaci di trasferire e concentrare alcuni elementi
chimici appartenenti alla sostanza su cui si sono impiantate che, ossidandosi,
si trasformano in macchie brune. La gomma ed i residui salivari sono composti
chimici particolarmente favorevoli per l'attacco delle muffe che, nelle
condizioni suddette, permettono il facile attecchimento delle spore fungine che
sono all'origine della crescita delle muffe stesse, e quindi al formarsi della
"Ruggine". Questa malattia della carta, particolarmente attiva in
filatelia, non è da confondere col "Foxing" che è invece un
imbrunimento generalizzato delle superfici cartacee legato all'azione combinata
della luce, dell'umidità e della temperatura sui componenti di fabbricazione
della carta e sull’acidità originale del suo impasto. L'insidia delle muffe
è sempre in agguato per la filatelia ed è necessario, per una buona protezione
delle collezioni, porre la massima attenzione nella conservazione dei propri
beni filatelici. (Vedi "ruggine", "foxing" e voci simili).
MULTA
– Sostantivo - Pena in genere risolta col pagamento di denaro secondo un
tariffario di legge legato a scale di gravità dell'infrazione commessa. La
tassazione postale, quando esisteva (fino al 1998) in un certo senso può essere
assimilata alla multa poiché dal lontano 1865 chi non affrancava o affrancava
insufficientemente pagava una tassa pari al doppio dell'affrancatura mancante
per assolvere interamente la tariffa. Nelle cose postali il concetto di multa si
avvicina a quello generale nel caso in cui si contravviene a norme diverse
dall'affrancatura (p.es. posizionamento del francobollo a sinistra anziché a
destra) mentre è indiscutibilmente una multa il pagamento di segnatasse o di
francobolli applicati dalle Poste per es. su documenti postali o su bollette di
trasporto pacchi in concessione per inosservanza delle norme che regolano gli
istituti. Multe per gli impiegati postali sono ad esempio l'inavvertita
accettazione di buste del primo porto, e così tariffate, o di dimensioni
superiori a quelle consentite dal bustometro o quelle dei trasportatori di
pacchi che nel passato sono stati sorpresi a trasportare pacchi in concessione
di peso superiore a quello dichiarato in bolletta. Si dice tassazione quando
l'applicazione di segnatasse o francobolli serve a pagare un diritto o un
servizio contemplato nel tariffario postale, mentre si dice multa, in gergo
postale, quando l'applicazione di francobolli, segnatasse o il pagamento di
denaro alle Poste è dovuto ad una infrazione della normativa di istituti
postali. La ricevuta della multa rilasciata dalle poste su particolari modelli
contenenti i francobolli o i segnatasse per infrazioni normative o irregolarità
amministrative è il documento che dimostra l'avvenuta risoluzione del caso.
Tale documento è di proprietà del pagante e quindi è collezionabile perché
non sottratto agli archivi pubblici o postali ed è di buon interesse
collezionistico perché mostra l’uso di francobolli o di segnatasse al di
fuori dello scopo per cui nacquero.
MULTARE
– Verbo – Indica l'azione dell'applicazione di una multa. (vedi
"multa")
MULTIPLO/A
– Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo qualifica oggetti identici in
quantità. In filatelia è spesso connesso con la parola
"affrancatura". Per "Affrancatura multipla" si intende una
affrancatura composta con più esemplari diversi o dello stesso francobollo per
pagare la tariffa postale sulle corrispondenze. Le affrancature multiple sono
molto ricercate dai filatelisti specialmente se l’affrancatura contiene
soltanto francobolli di un solo tipo per pagare interamente ed esattamente la
tariffa postale. E’ infatti insolito che una tariffa possa esser coperta
esattamente da un numero intero di francobolli dello stesso tipo. Come
sostantivo, per multiplo si intende un qualsiasi oggetto prodotto in molti
esemplari identici e nel linguaggio corrente molto spesso indica un’opera
grafica di carattere artistico, prodotta in un numero limitato e numerato di
esemplari identici per permettere il possesso della stessa opera a diversi
collezionisti. I francobolli, a parte uno famosissimo della Guaiana francese,
prodotto in un solo esemplare, possono in questo intendimento esser considerati
multipli.
MUNICIPIO
– Sostantivo - Sede fisica dell'amministrazione pubblica dei comuni ove ha
ufficio il sindaco, si svolgono le riunioni consiliari e in genere si esplicano
le pratiche amministrative delle città italiane. Il municipio è quindi il
cuore delle piccole e grandi comunità del nostro paese, ove si discutono e si
decidono le strutture e gli investimenti per migliorare la vita degli abitanti
del luogo ed è il punto di riferimento dei cittadini. Talvolta, in momenti
difficili, è stato anche il luogo dove si è trasferito o ha fatto capo il
servizio postale, quando per accidenti o conflitti le Poste locali hanno cessato
di funzionare. Non poche infatti sono le cittadine in cui il Municipio in
periodo bellico o in altri momenti di emergenza, ha organizzato la consegna ed
il ritiro della posta attraverso il lavoro di maestranze occasionali,
volontarie, inventando anche sovrattasse postali inesistenti, create per
l'occasione, per l’espletamento del servizio postale locale in sostituzione di
quello pubblico. Alcuni comuni del Piemonte e del Veneto (ma anche di altre
regioni) stamparono speciali etichette valore per recuperare ed esigere il
diritto di trasporto della posta dalla sede comunale, ove il furgone postale
dell'amministrazione pubblica arrivava per caricare e scaricare la posta (invece
che negli uffici postali chiusi per motivi bellici o d’emergenza),
all'abitazione dei destinatari, servizio che era effettuato col lavoro di
postini occasionali non professionisti, assunti o incaricati dal sindaco. Le
lettere su cui furono applicate queste speciali etichette valore in cittadine
che storicamente ebbero vicende belliche lunghe e complesse nel 1918 e nel
1944/45, non sono molte, sono attivamente ricercate dal collezionismo storico
postale per descrivere casi eccezionali ma veri del trasporto postale pubblico
italiano organizzato temporaneamente per emergenza dal Municipio. (Algund,
Udine, Piovà Massaia, ecc.) MUTO – Aggettivo e sostantivo – Oltre ai
noti significati del linguaggio corrente, in filatelia come aggettivo (spesso
sostantivato) indica un tipo di annullo postale che non contiene i dati
dell'ufficio di bollatura e non sempre la data, ossia è un annullatore
dell’affrancatura senza alcuna scritta o contenente solo la data.
Viene usato raramente nel caso dell’impossibile utilizzo di altri bolli
"parlanti" , ossia contenenti tutti gli estremi dell'ufficio postale
che lo utilizza. Sono bolli provvisori richiesti dagli uffici postali periferici
all'Amministrazione postale centrale, che in genere ne possiede alcuni, perché
il bollo “parlante” in dotazione si è rotto o perché è da sostituire per
malfunzionamento o per esaurimento delle date disponibili nel meccanismo rotante
contenuto. La posta annullata con bolli muti, obbligatoriamente affiancati da
bolli lineari di provenienza sempre in dotazione agli uffici postali locali, non
sono comuni e sono attivamente ricercati dai collezionisti marcofili e di storia
postale.
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