Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 

 

 

"M"

 

MACCHERONICO – Aggettivo - In genere viene riferito all’antico linguaggio e alla conseguente scrittura dell’area italiana medioevale ossia alla lingua italiana primitiva, ormai estinta, utilizzata in Italia e in parte dell’Europa nel basso medioevo, di origine e derivazione latina. Era articolato con parole latine modificate, mescolate con parole spesso con desinenza latina. In numerosi scritti del 1400/1500 esiste questa miscelazione di parole che rende difficile ed astrusa, al di là della costruzione della frase e della scrittura delle singole lettere dell’alfabeto, la decifrazione dei testi. Le corrispondenze di quell'epoca sono state scritte o ancora in discreto latino o appunto in Italiano maccheronico, in un momento storico lungo circa 2 secoli, che permise la trasformazione della lingua parlata e scritta nella nostra terra dal latino all'italiano. 

MACCHIA - Sostantivo – Nel significato che interessa questa trattazione indica una superficie di colore diverso e dalle dimensioni inferiori a quelle della superficie totale di un corpo. In genere si produce perché sulla superficie è caduto un liquido o una sostanza estranea che ne ha modificato la continuità del colore originale e quindi l’aspetto. Molte superfici di carta e molti francobolli sono stati macchiati accidentalmente da liquidi e sostanze che li hanno modificati e per questo motivo hanno subito una variazione grafica deturpante che ne ha ridotto o annullato il valore venale o documentario in relazione alla quantità di superficie macchiata e all’interesse del documento o dell'esemplare. Nel caso dei francobolli esistono però anche macchie che nascono a causa del processo di stampa o sono insite nella carta su cui viene stampato. In tali casi anche se i francobolli risultano modificati nell'aspetto, le macchie aggiungono interesse e valore agli esemplari che sono considerati varietà occasionali e pregiate. In qualche altro caso filatelico macchie anche di ampia dimensione non sono legate ad apporto di materiali estranei o a dispersione involontaria dei colori di stampa, ma, al contrario, alla mancanza di colore in alcune aree. In questi casi la macchia che interrompe la continuità del colore e del disegno si definisce “falla di colore o di stampa”. In conseguenza una macchia sottintende una modifica del colore e della stampa per l’apporto di un materiale sulla superficie mentre una falla è una mancanza di colore e/o di stampa, anche se l'aspetto finale del fenomeno nei due casi è assimilabile.

MACCHINA – Sostantivo - Il significato generico intende un qualsiasi congegno meccanico semplice o complesso progettato e costruito per effettuare un lavoro, come quello, ad esempio, di tagliare, saldare, tornire, ecc. oppure anche, come nel caso che si interessa, di stampare. Le macchine da stampa sono congegni complessi che uniscono più apparati meccanici anche di tecnologie diverse, e che sono adatti a stampare nel minor tempo possibile libri, giornali ed anche francobolli. Le macchine da stampa in dotazione al Poligrafico dello Stato per fabbricare i francobolli sono complessi imponenti di grandi dimensioni e spesso lunghi alcune decine di metri che attraverso l'unione di numerosi meccanismi diversi e controllate da persone e da sistemi elettronici, accettano da un lato la carta di una bobina lunga e pesante e restituiscono fogli di francobolli stampati, dentellati e gommati, ossia finiti, dall'altra.

MACCHINARIO – Sostantivo - Insieme di macchine di uno stabilimento o anche parte di esse, se facenti parte di una stessa unità produttiva, che compie un ciclo di lavoro completo. Nel caso dei francobolli, macchinario è quel complesso di più apparati tra loro collegati per compiere il ciclo di fabbricazione di francobolli finiti, partendo dalla bobina di carta e finendo all'impilamento e al conteggio di fogli tagliati, con gli esemplari finiti, dentellati e gommati.

MACCHINETTA/E – Nome proprio -  Oltre ad indicare una macchina anche complessa ma di piccole dimensioni, in filatelia indica una macchina che distribuisce uno speciale tipo di francobolli prodotti per la distribuzione automatica o, per assonanza e abbreviazione, indica gli stessi francobolli prodotti per questo tipo di distribuzione. I “francobolli per macchinette” sono esemplari progettati e realizzati appositamente, diversi dai normali perché devono possedere caratteristiche fisiche adatte ad essere divisi automaticamente attraverso macchine appese ai muri sulle pubbliche vie o in uffici postali, contro l’immissione di denaro. Le “macchinette” ossia le piccole macchine adatte ad accettare denaro, a contarlo, a stabilire quanti francobolli devono esser serviti e a fornire l'eventuale resto, sono state create da molte nazioni per servire il pubblico di francobolli, senza la presenza di personale addetto e sono state dislocate in luoghi turistici e/o di grande passaggio anche oltre il normale orario di apertura degli uffici e dei rivenditori. Le macchine di questo tipo, molto utilizzate ed efficienti all'estero, non hanno fino ad oggi avuto fortuna in Italia per vari motivi (non ultimo quello dello scassinamento da parte di ladri) malgrado le numerose emissioni filateliche create per questo tipo di vendita. Tutti gli esperimenti effettuati con macchine distributrici dalle Poste italiane fino al 1990 sono falliti e l'uso dei francobolli per macchinette,  è perciò insolito, raramente naturale, più spesso di origine filatelica e collezionistica. I francobolli per macchinette inizialmente realizzati (dal 1960 circa) in piccolo formato con tutti i lati dentellati in bobine di varia lunghezza (200 - 1000 pezzi), sono stati più recentemente prodotti in bobine continue con i lati orizzontali non dentellati. Sono stati realizzati a mezzo di una speciale linea di produzione del Poligrafico che dopo la fine del 2003 è stata abbandonata. Tutti i francobolli di questo tipo sono ordinari definitivi e riproducono le vignette, in formato identico o più piccolo, di francobolli dell'ordinaria in corso all'epoca di ciascuna emissione (Siracusana, Michelangiolesca, Castelli d'Italia). Il collezionismo di francobolli per macchinette è piuttosto difficile per lo scarso reperimento dei francobolli, degli uffici postali che ne dispongono e di usi naturali su posta realmente viaggiata ed è una delle collezioni specializzate più complesse e meno frequentate del periodo repubblicano italiano. Dopo il 1990 la produzione dei francobolli per macchinette in Italia è quasi del tutto cessato e le macchinette esistenti sono state eliminate perfino all’interno degli uffici postali ove erano installate. Dopo il 2000 anche all’estero la presenza di macchinette (con qualche variante rispetto all’esperienza italiana) sulla pubblica via si sta riducendo a causa del continuo danneggiamento da parte di vandali e ladri, ma sta ampliandosi all’interno degli uffici postali per evitare code agli sportelli nelle sole ore di apertura degli uffici. 

MACERAZIONE – Sostantivo - Immersione di materiali solidi in liquidi per ottenerne un ammorbidimento o uno sfibramento. Nel caso della carta è un’operazione che si compie in cartiera per sfibrare e ridurre in poltiglia la materia prima (stracci, cotone, paglia ecc.) ed è simile a quella dell'industria tessile per ammorbidire in acqua le fibre naturali cellulosiche adatte alla filatura.

MACROSCOPICO – Aggettivo -  Si riferisce spesso a osservazioni ottiche per indicare l'assoluta evidenza del particolare che si sta osservando anche ad occhio nudo. Si contrappone a "Microscopico" che al contrario indica la necessità di ingrandire strumentalmente il particolare in osservazione per poterlo osservare bene. Parola usata anche in senso metaforico per indicare che il concetto, l'osservazione, la conclusione di cui si tratta è evidente e palese. In filatelia un "dettaglio macroscopico" indica un particolare contenuto in qualche francobollo o su buste che è sicuramente visibile ad occhio nudo ed è molto evidente e vistoso per chiunque.

MACULATO/A – Aggettivo -  Viene riferito in genere ad una superficie ricoperta di chiazze o di macchie. Francobolli e lettere maculate, divenute tali perché colpite da uno spruzzo che ha prodotto sulle superfici molte piccole macchie, perdono il loro valore documentario ed economico (salvo eccezioni se la maculazione deriva dalla lavorazione della carta o del francobollo) ma possono mantenere un buon valore documentario specialmente se le macchie hanno origine connessa con la produzione dei francobolli stessi o da qualche vicenda nota. A partire dal 1970 circa alcuni francobolli fluorescenti hanno, per difetto di fabbricazione, una risposta alla luce di Wood maculata, a macchia di leopardo : in questo caso i francobolli hanno maggior pregio di quelli a fluorescenza completa, ma sono di minore interesse di quelli che dovendola possedere non ce l'hanno affatto (vedi Fluorescenza).

MAGGIORAZIONE – Sostantivo – Sinonimo di aumento, specialmente utilizzato in materia di prezzi o di costi. I francobolli con maggiorazione hanno un prezzo di facciale e di acquisto che copre il porto delle corrispondenze su cui sono applicati addizionato ad un altro ammontare, specificato nella vignetta con cifra separata, che non serve per l'affrancatura ma per finanziare qualche progetto o un ente benefico (orfani, alluvionati, Croce Rossa ecc).I francobolli con maggiorazione sono emessi costantemente in alcuni stati esteri, ma non sono frequenti nel nostro paese. In questi francobolli la cifra globale del prezzo di facciale è sempre suddivisa in due parti accostate ma separate da un segno di somma (+) e l'ammontare del sovraprezzo non valido per l'affrancatura è di norma, salvo eccezioni, inferiore a quello del potere d'affrancatura. Un esempio di questo tipo di emissioni ma non consono a quanto appena detto è un francobollo realizzato dalle Poste Italiane nel 1995 in favore degli alluvionati del Piemonte: in questo esemplare il valore addizionato è eccezionalmente molto superiore al potere di affrancatura (750 + 2250 L.= 3000 L. prezzo di acquisto). Rientra nella regola invece quello prodotto nel 2002 in commemorazione della Regina Elena (0,41 + 0,21 E.) in favore delle ricerche sul cancro al seno che è l’ultimo francobollo prodotto dall’Italia con maggiorazione del valore del potere di affrancatura.

MAGISTRALE – Aggettivo - Indica una qualità connessa con l'insegnamento di qualche arte o scienza, ma in filatelia indica anche la posta e le emissioni di uno Stato inesistente, virtuale o comunque sulla cui esistenza esistono dubbi e contestazioni. Si tratta delle poste dell'Ordine di Malta che vanta il diritto sovrano di battere moneta e stampare francobolli ma che non possiede un generale riconoscimento internazionale (solo alcune nazioni lo riconoscono). Le Poste magistrali sono le Poste dell'ordine cavalleresco di Malta, con sede a Roma, ove possiede palazzi e proprietà private sottoposte a sovranità italiana e non come rappresentanza diplomatica di una nazione estera. La questione è ancora da chiarire e forse l'ultima parola non è ancora stata scritta, ma per ora le emissioni filateliche magistrali e le poste magistrali non sono riconosciute dall'Italia e nemmeno dai filatelisti, anche se alcuni cataloghi le classificano e alcuni collezionisti hanno avviato alcune collezioni specializzate. Dal mondo filatelico codificato le emissioni filateliche dell' Ordine di Malta sono considerate semplici etichette e le corrispondenze così affrancate, sono praticamente non viaggiate perché hanno validità e funzione reale  solo all'interno dei palazzi magistrali ove la posta non ha ragione di esistere. La posta affrancata con emissioni magistrali è perciò considerata come una curiosità e le lettere esistenti come spedizioni speculative create per i collezionisti.

MAGLIA – Sostantivo – Oltre a significati che non interessano questo contesto, la parola era utilizzata nel linguaggio postale del passato quando le assicurate venivano perforate più volte (2/5) e trapassate con uno spago per impedirne l’apertura a chi volesse durante il trasporto asportarne il contenuto. L’operazione si chiama “ammagliatura” ed i singoli passaggi dello spago da un lato all’altro erano le “maglie” ossia, in similitudine all’attività delle cucitrici o dei sarti, erano i singoli punti che trapassavano al lettera, cosa che si effettuava a mezzo di un grosso ago da materassaio ed uno cordino sottile. I capi del cordino erano poi annodati e fermati contro il dorso dell’invio con ceralacca. Per aprire queste lettere era necessario prima tagliare le maglie con le forbici e poi aprirne un lembo e quindi sfilare lo spago ove necessario. L’ammagliatura era una operazione pericolosa per i contenuti in quanto li perforava e non teneva conto della loro integrità.

MANCANZA/TE – Sostantivo e aggettivo -  Indicano "incompletezza" ,"difetto", "assenza", "insufficienza", ossia indicano un difetto o una qualità che parzialmente o totalmente manca. In filatelia sono talvolta usate per indicare qualcosa che manca, come ad es. l'assenza di un colore nelle vignette dei francobolli e, in relazione alla posta, l'assenza casuale o forzosa di bolli, di francobolli d’affrancatura o d’altro. Su alcune corrispondenze tassate si può ad esempio leggere "francobolli applicati in mancanza di segnatasse" o frasi equivalenti quando, durante il regime della tassazione, furono utilizzati francobolli al posto dei segnatasse.

MANIFESTAZIONE - Sostantivo - spesso sinonimo di esternazione ma in filatelia questa parola  viene utilizzata spesso per indicare un incontro pubblico organizzato, e se si vuole un appuntamento collettivo, in cui si incontrano numerosi filatelisti per ammirare collezioni filateliche invitate o a concorso e per scambiare materiale adatto al collezionismo. Molte società filateliche e molti enti e città italiane promuovono manifestazioni utilizzando questo veicolo per incrementare il turismo e i rapporti tra specialisti dello stesso settore.

MANIFESTINO – Sostantivo - Manifesto pubblicitario in carta di piccole dimensioni (in genere poco maggiori di quelle delle cartoline postali) adatto alla distribuzione manuale o al lancio a mezzo di aerei o autovetture sulle pubbliche vie per far conoscere al maggior numero di persone prodotti, spettacoli, annunci di qualsiasi tipo, in qualche caso di contenuto militare o politico anche contrario all’ordinamento istituzionale. I manifestini sono stati spesso talvolta anche lanciati da aeroplani in periodi bellici sul territorio nemico, per colpire lo stato d’animo della popolazione. Contenendo un messaggio indirizzato a persone, possono un poco forzatamente esser paragonati ad oggetti postali particolari (stampe) che in qualche caso, per ricordare eventi importanti o storici, sono stati anche affrancati e bollati dalle poste e che quindi possono essere inseriti in collezioni di storia postale. L’aerofilatelia è la classe filatelica che ne dispone di più perché agli albori del volo era frequente il lancio di volantini per pubblicizzare le manifestazioni aeree che si svolgevano all’epoca.

MANIFESTO – Sostantivo - Foglio di carta stampato con parole e disegni composti artisticamente, adatto ad essere affisso, dopo il consenso dell'autorità pubblica competente in materia e per territorio, in luoghi pubblici, contenente avvisi, pubblicità commerciale di ogni tipo, programmi di spettacoli, avvisi di interesse pubblico, tale da informare i passanti su quanto l'industria, la politica, l'arte, la cosa pubblica o anche soggetti privati desiderano che tutti conoscano. I manifesti incollati all’aperto sulle pubbliche vie hanno in genere grandi dimensioni in modo da essere visibili da lontano in spazi sopraelevati rispetto al piano stradale. Molti artisti famosi si sono cimentati nella produzione di manifesti pubblicitari, tanto che alcune di queste opere si trasformano nel tempo in oggetti d'arte, contesi in aste pubbliche e inseriti in cataloghi e collezioni prestigiose. La grafica del manifesto è diversa da quella dei quadri o delle stampe d'arte poiché le tipografie che li producono in numerose copie hanno tecnica e macchine da stampa particolari (dimensioni, pigmenti speciali, carta di formato insolito ecc.) in quanto l'esposizione in spazi aperti richiede resistenza del prodotto alle intemperie, alla luce solare e all'opera distruttiva dell'uomo. I manifesti di maggiore interesse artistico del passato, in buone condizioni, sono di grande valore venale, sono spesso citati dalla letteratura avendo marcato epoche storiche e sono perciò talvolta riprodotti in speciali ristampe anastatiche più facilmente collezionabili (p.es. nel formato delle cartoline illustrate postali). Recentemente alcune case filateliche hanno aggregato alla vendita di francobolli e di posta anche la vendita di manifesti, creando un nuovo settore collezionistico.

MANIPOLAZIONE/ATO – Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo è una operazione manuale, meccanica o elettronica e/o di qualsiasi altro tipo che tende a modificare, ad aggiungere e a togliere nascostamente o palesemente qualcosa a fatti e oggetti. Il materiale, lo scritto, l'oggetto manipolato molto spesso è molto simile allo stesso prima della manipolazione, ma non è più identico e per gli osservatori ignari della manipolazione potrebbe esser confuso con quello non manipolato. Manipolazioni non dichiarate sono quindi pericolose, mentre manipolazioni dichiarate possono esser giudicate positivamente poiché fatte per migliorare qualche qualità dell'oggetto trattato. Il restauro di oggetti antichi danneggiati è ad esempio una manipolazione in genere positiva, ma in filatelia la maggior parte delle manipolazioni sono effettuate di nascosto allo scopo di migliorare l'esito commerciale di una vendita. L'eliminazione delle tracce di una linguella, il ripulire con ossidanti macchie e ruggine su francobolli e posta, la riparazione di dentini o di strappi ecc., sono manipolazioni che se non dichiarate, tendono ad ingannare. In prevalenza sono effettuate per migliorare l'estetica o le caratteristiche del materiale ma sopratutto per tentare di aumentarne il valore venale.

MANOSCRITTO – Sostantivo - Denominazione tecnica di un testo scritto a mano, spesso riferito a libri e volumi realizzati nei secoli precedenti all'invenzione della stampa dagli emanuensi ma utilizzato ancora oggi per indicare un testo presentato per la prima volta ad un editore, o anche il nome di un tipo di oggetto postale che fino al 1997 aveva tariffa propria. Questo significato di origine classica sta lentamente modificandosi nel linguaggio comune sia nel campo editoriale ed in quello postale poiché col modificarsi dei sistemi di scrittura, i così detti Manoscritti difficilmente oggi sono realizzati a mano. I dattiloscritti o i testi informatizzati possono ancora oggi esser definiti "manoscritti" se per l’autore e l’editore sono ancora considerati come una bozza della pubblicazione. Nel linguaggio postale la parola "manoscritto" individuava una speciale categoria di invii, fino al 1997 tariffati a parte (la loro spedizione costava meno delle lettere di equivalente peso), aventi normativa propria. Qualsiasi lettera, specialmente se voluminosa e di qualsivoglia peso, poteva esser spedita a tariffa inferiore se disponeva di un lato aperto e se sul fronte veniva scritta la parola "Manoscritto". L'esigenza di disporre di una categoria di oggetti postali tariffariamente più favorita delle lettere nacque per rendere più economica la spedizione di scritti voluminosi diretti ad editori ed ai giornali, e fu poi largamente sfruttata per la spedizione di fascicoli legali e giudiziari (tariffa atti giudiziari aperti). La distinzione tra manoscritti e lettere voluminose è stata abolita perché si scrive sempre meno e perché i sistemi di trasmissione di lunghi documenti, in prevalenza scritti al computer, sono più economici e senza rischi attraverso la spedizione di supporti informatici di minimo ingombro e peso (con nuove tariffe adottate in Italia dal 1995) o direttamente per via informatica.  

MANUALE - Aggettivo e sostantivo. Come aggettivo qualifica l'origine o il modo con cui è stato fabbricato un oggetto o è stato effettuato un lavoro (fatto a mano). Come sostantivo indica un testo di facile consultazione, fortemente riassuntivo ed essenziale in cui sono raccolte le nozioni ed i principi fondamentali di una scienza, di un'arte o di una materia. I manuali di filatelia dovrebbero contenere tutte le nozioni per poter divenire un buon filatelista e per realizzare una buona collezione filatelica o ancora per conoscere tutto su una particolare sezione della materia.

MAPPA – Sostantivo - Carta topografica dettagliata che definisce i confini delle proprietà (terreni e fabbricati) di una zona geografica molto ristretta. In Filatelia, paragonando i fogli di francobolli a delle mappe è possibile ricostruire il singolo posizionamento degli esemplari sciolti confrontando le minuscole diversità delle vignette o altri segni che si presentano ripetitivamente nei singoli francobolli di una emissione. La parola Mappa e la mappatura (lavoro effettuato per disegnare le mappe – Vedi voce dedicata) si può utilizzare anche in filatelia quando con disegni molto precisi si tenta di risalire alla posizione del francobollo nei fogli completi per consentire di controllare tirature, falsificazioni e storie filateliche di francobolli di una certa importanza e valore.

MAPPARE/TURA – Verbo e sostantivo – Come verbo indica l'opera di realizzare mappe e come sostantivo è il nome del lavoro effettuato. La mappatura dei francobolli indica un lavoro di ricostruzione grafica e reale dei fogli riconoscendo i minimi dettagli di ogni francobollo dello stesso tipo e accostando i singoli esemplari riconosciuti, ponendoli su un foglio da collezione nella posizione in cui erano disposti all’origine nel foglio e nel processo di stampa. 

MARCA – Sostantivo - Ha molti significati alcuni dei quali interessano la filatelia e la Storia postale. La marca era nel medioevo un territorio di confine assegnato dal potere centrale ad un feudatario di medio rango nobile, in genere un marchese, che gestiva il territorio in proprio, battendo anche moneta locale, ma in nome del sovrano che gli aveva assegnato il titolo. Marca è anche il nome di un contrassegno aziendale, depositato a norma di legge, per distinguere prodotti simili ma costruiti da aziende diverse. Il significato però più rilevante per la filatelia è invece legato all'uso di alcuni quadrettini di carta del tutto simili a francobolli che invece di avere funzione postale hanno funzione fiscale per pagare un diritto e non una tariffa. Le marche da bollo sono contrassegni fiscali applicati a documenti pubblici per pagare un diritto dello stato e servono per finanziare, almeno in parte, il lavoro dei funzionari e degli uffici che producono i documenti stessi. Le marche fiscali o da bollo non possono affrancare la posta anche se talvolta sono state applicate ad arte o per errore a corrispondenze. Le buste passate per posta (con o senza tassazione) per l'applicazione di marche da bollo al posto di francobolli sono ricercate dai collezionisti specialmente in periodi non sospetti, quando i controlli postali erano più attivi e più efficaci e sono oggetto di collezionismo specializzato. Le marche da bollo non possono servire ad affrancare la posta perché il denaro impiegato per acquistarle, invece di andare al Ministero delle Poste o al suo concessionario (oggi Poste Italiane SpA), vanno al Ministero delle Finanze o all' Ente di Stato dal quale si ottengono i documenti richiesti. In passato, (fino al 1999) è esistito però un punto di contatto tra marche e francobolli legato al pagamento di diritti di concessione del trasporto di posta e di pacchi negli istituti del Recapito Autorizzato e dei Pacchi in Concessione. Quando questi istituti esistevano, i concessionari erano obbligati ad applicare alle corrispondenze e ai pacchi (fino ad un certo peso - il cui trasporto era riservato alle Poste) alcuni tipi di marche speciali da applicare agli invii. Marche per il Recapito autorizzato erano applicate alle corrispondenze per città trasportate da Agenzie autorizzate dalle Poste in eccezione al diritto di privativa esistente in Italia e marche per Pacchi in concessione dovevano esser applicate sui bollettini di viaggio dei corrieri autorizzati per trasportare pacchi al di sotto di un certo peso (variabile nel tempo) che erano in privativa postale. Come i francobolli, le marche erano fabbricate dal Poligrafico dello Stato su commissione delle Poste, ed erano utilizzate per pagare il diritto di concessione e non il porto delle corrispondenze o dei pacchi su cui dovevano essere applicate. Dal 1997 le Poste non hanno più potuto concedere appalti di trasporti di posta e pacchi essendo loro stesse dei concessionari, ma la legge ha consentito l’uso di marche, surrogati e la sopravvivenza del sistema fino alla fine del 1999 per consentire alle Agenzie di recapito di convertirsi in altre attività (in genere in organizzazioni di servizi e lavoro per conto delle Poste pubbliche) e ai corrieri merci di adeguarsi alle nuove normative (pagamento di una tassa forfettaria in relazione al territorio coperto e ai volumi trasportati).

MARCARE/CHIARE – Verbo - Indica l'azione del contrassegnare con un sigillo o con un bollo indelebile o duraturo qualcosa per poterla riconoscere tra altre. La bollatura dei francobolli sulle corrispondenze è considerata una marcatura indelebile per impedire il riutilizzo dei valori postali. In prefilatelia il "marcare a fuoco" le lettere era l'applicazione di un sigillo da parte del mittente e/o delle autorità postali che accettavano il trasporto, sulle chiusure delle corrispondenze, effettuato a secco o su ceralacche colate a fuoco, per impedirne l’apertura e violazione della riservatezza postale. Anche se oggi esistono altri sistemi, questa pratica è ancora utilizzata da molti mittenti per garantire i contenuti delle lettere assicurate. La rottura dei sigilli in ceralacca marcata a fuoco dal mittente indica spesso o un tentativo di effrazione e di un furto dei contenuti delle lettere assicurate durante il trasporto ed è responsabilità civile e penale delle Poste e dei funzionari postali che si occuparono del trasporto il mantenere intatti i sigilli fino alla consegna. Il marcare i francobolli con bolli indelebili è un’azione in genere irreversibile, ma è anche la garanzia che il porto delle corrispondenze è stato controllato (non sempre) e pagato. 

MARCHIO – Sostantivo - Contrassegno applicato a qualcosa per poter riconoscere l'oggetto tra altri o anche strumento impiegato per marchiare o marcare. Bolli e sigilli sono riassuntivamente dei "marchi" ossia segni applicati su oggetti e sulla posta per indicare ad esempio il fabbricante o il passaggio delle corrispondenze nel canale postale o ancora per riconoscere mittenti, uffici, enti, controllori, censori e tutti coloro che per motivi d’ufficio dispongono di un contrassegno. Nel caso postale il marchio o più esattamente il bollo, se applicato, indica senza ombra di dubbio che la corrispondenza è stata almeno "vista" e chi ha compiuto l'operazione di marchiatura è responsabile delle operazioni di accettazione, transito e consegna. Dal 1998 la bollatura delle corrispondenze in transito o in arrivo è stata eliminata non solo per ridurre i tempi di lavorazione, ma anche per ridurre le responsabilità degli impiegati postali e la possibilità di accertare ritardi di trasporto e consegna. Il Marchio in senso più lato è comunque un segno distintivo per riconoscere il fabbricante di qualsiasi oggetto o macchina ed è applicato  (marchio di fabbrica) su tutti i prodotti di un certo rilievo per conoscere i fabbricanti e per farne riconoscere la garanzia in caso di vizi di fabbricazione. 

MARCO – Nome proprio e Sostantivo – Nel caso filatelico che ci interessa era l’Unità monetaria centesimale della Germania. Il sottomultiplo era il Pfenning. Ha cessato di esistere il 1.1.2002 con l’entrata della Germania nell’ Unione Europea.

MARE – Sostantivo - Vasta distesa di acqua salata in perenne movimento che ricopre, suddivisa in vari bacini, quasi i tre quarti del globo terrestre. Per molti secoli il mare, sebbene talvolta agitato e pericoloso per la navigazione, fu la strada principale per lo scambio delle corrispondenze sulle lunghe e medie distanze, essendo preferibile l'invio per via di mare  piuttosto che la via di terra, spesso impraticabile per la mancanza di strade, per la presenza di infiniti confini, di gabelle e di banditi che consideravano la posta una delle prede favorite. Le lettere "per via di mare", dicitura che spesso è scritta sui frontespizi o è sottintesa, sono numerose e portano spesso segni postali di riconoscimento attraverso numerose scritte e bolli applicati sul loro frontespizio.  Molto spesso nel 17mo secolo, le lettere trasportate per via di mare venivano scritte più volte ed affidate a diverse imbarcazioni per il rischio dei frequenti naufragi che le distruggevano. Le tariffe di trasporto erano variabili in relazione alla distanza, alle gabelle che talvolta avrebbero dovuto pagare per l'inoltro oltre il porto di arrivo, al rischio delle stagioni e di innumerevoli altri motivi. Il denaro pagato per il trasporto, se la nave era privata, sia di tipo mercantile che passeggeri, andava al capitano o al proprietario della nave stessa che si occupava anche della consegna al destinatario al porto di sbarco o delle pratiche per l'inoltro successivo (p.es. consegna all’ufficio postale più vicino al porto di sbarco). Sui frontespizi delle lettere del 19mo secolo si trova spesso, scritto dal mittente, anche il nome della nave con cui la lettera doveva essere trasportata. Dopo la costituzione delle nazioni successiva al 1850 circa, dopo la costruzione di strade ed il controllo del territorio e della criminalità, e prima dell'avvento della via aerea le lettere per le lunghe e medie distanze sono state trasportate prevalentemente con navi, battelli e vapori secondo percorsi stabiliti a cadenze predeterminate e sono perciò oggetto di studio e collezionismo specializzato. La Storia Postale studia e cura con particolare attenzione la posta trasportata per via di mare divisa in capitoli fondamentali in relazione ai periodi (pre e post colombiani per la Posta verso gli altri continenti) e in relazione alle diverse aree geografiche, alle distanze e ai conflitti tra nazioni che spesso impedivano il corso della posta per via di terra. 

MARGINE – Sostantivo – Parte estrema di una superficie. In filatelia può essere sinonimo di bordo, utilizzato alternativamente per indicare quella parte del foglio di francobolli che sta ai margini, senza vignette stampate (ma che mostra talvolta qualche segno di stampa), e che circonda tutti i francobolli del foglio stesso. Il margine o bordo dei fogli è spesso molto utile ai filatelisti per riconoscere i francobolli dello stesso tipo ma prodotti in tempi o modi diversi ed è importante per mantenere esemplari periferici con parte delle perforazioni integre. La presenza di esemplari margine o bordo di foglio, specialmente di quelli angolari, è un motivo di pregio e di plusvalore di una collezione.

MARTELLO – Sostantivo - Arnese da lavoro manuale del fabbro del falegname o di altri artigiani, di diverse fogge e dimensioni, composto in genere da un blocco metallico e da una impugnatura, adatto a battere con forza e precisione su piccole superfici. Nel campo filatelico e sopratutto postale è la denominazione di uno speciale timbro composto appunto da una testa metallica porta impronta e da un manico lungo da impugnare come un martello (da cui "bollo a martello") che permette di annullare francobolli d'affrancatura da una certa distanza senza molto sforzo ed è quindi adatto alla bollatura manuale di grandi quantità di posta. L'utilizzazione di questo particolare timbro dopo il 2000 non è più molto comune, perché la maggior parte delle corrispondenze sono lavorate a macchina ; il suo uso inoltre richiede destrezza ed esercizio continuo ed è limitato ormai a qualche grande ufficio accettante dal grande ed urgente traffico (ad es. Milano Poste centrali). Se le impronte provenienti da questo timbro sono state battute con abilità e professionalità non sono riconoscibili da quelle delle bollature manuali di altro tipo ma se è stata utilizzata molta forza, l’impronta è particolarmente marcata e spesso ha inciso la carta su cui è stato applicato.

MASCHERINA/E – Sostantivo e nome proprio - Diminutivo femminile di maschera, sostantivo adottato dalla filatelia per indicare alcune serie di francobolli sovrastampati con un ovale nero per coprire la vignetta centrale la cui continuità è interrotta da due fori simmetrici entro i quali è scritta una cifra. Ciò in similitudine ai fori contenuti nelle maschere per il carnevale, creati per consentire di vedere a chi le indossa. Le emissioni di cui si tratta sono segnatasse d'Italia e di San Marino del 1890/1, sovrastampati in questo modo per aggiornarne l'ammontare con un nuovo valore, contenuto appunto nei due fori centrali.

MATRICE – Sostantivo - Parte dei fogli di un registro o di un blocchetto registratore di servizi o commissioni che resta attaccata al registro o al blocchetto stesso, dopo che è stata staccata la parte che si consegna al richiedente come copia/ricevuta, tecnicamente denominata figlia. I registri o i blocchi Matrici/figlie sono utilizzati in moltissime operazioni commerciali, di trasporto, di consegna in cui è necessario disporre di almeno due copie del documento di accompagnamento, una che rimane nelle mani del mittente, chiamata matrice, l'altra consegnata al contraente, chiamata figlia. Le due copie si sviluppano talvolta in orizzontale (non una sopra l'altra), sono divisibili a mezzo di una perforazione o da una linea di taglio e devono essere compilate consecutivamente con gli stessi dati in modo che i due contraenti posseggano lo stesso documento, in originale. In altri casi si sviluppano una sopra l’altra inframmezzate da una carta copiativa o sono realizzate su carta ricalcabile. Secondo questo principio alcuni francobolli e alcune marche ad uso postale sono stati progettati per affrontare l'affrancamento contemporaneo delle due parti del documento : per l'Italia sono stati così realizzati per molto tempo i francobolli per i pacchi e le marche per i pacchi in concessione, costituiti da due parti inizialmente unite e completamente dentellate da applicare sui bollettini delle Poste e dei suoi concessionari con la dentellatura verticale centrale da applicare esattamente sulla linea di divisione della matrice dalla figlia dei documenti di trasporto. Ciò per garantire al mittente non solo la copia della ricevuta del pacco in originale, ma anche la documentazione del pagamento del porto o del diritto di concessione. I francobolli e le marche a due sezioni portano scritto nella vignetta le diciture matrice e figlia, una per sezione, per distinguere dove dovevano trovarsi sui due documenti quando venivano separati: le matrici (documento e ½ francobollo o marca) restavano presso la Posta o il concessionario postale, le figlie (documento e ½ francobollo o marca) dovevano esser  consegnate ai mittenti dei pacchi. In questo modo era possibile controllare anche a posteriori la regolarità delle spedizioni. Tutte le matrici dovevano trovarsi concentrate nella sede delle Poste o dei loro concessionari, mentre le figlie erano disperse nelle abitazioni o nelle sedi dei mittenti. La giacenza delle matrici presso gli archivi delle poste era obbligatoria per 5 anni, poi per rispettare la riservatezza delle spedizioni, dovevano essere distrutte d'ufficio, cosa che spesso però non avveniva. Questo è il motivo per cui nelle collezioni filateliche attuali oltre ai francobolli a due sezioni interi, nuovi o bollati, ad alcuni esemplari parziali (solo matrici o figlie) e ai bollettini postali sezione figlia, si possono trovare anche delle matrici, che non dovrebbero esistere in quanto dovevano essere distrutte in nome della riservatezza delle spedizioni garantita dalle Poste stesse. Il sistema dei francobolli per pacchi a due sezioni vecchio ed obsoleto, nonché il sistema a Matrice e Figlia per le spedizioni di pacchi o di lettere del Postacelere seppur mantenuto come principio, è stato lentamente modificato e superato a partire dal 1985, sostituendo i francobolli per pacchi con quelli dell’uso ordinario o con l’affrancatura meccanica ed eliminando le marche per i pacchi in concessione con l’abolizione dello stesso istituto della concessione. In conseguenza e per lo stesso motivo ricordato per i francobolli a due sezioni, anche i bollettini postali successivi al 1985, parte matrice, contenenti francobolli non dovrebbero trovarsi nelle mani dei collezionisti ma solo delle Poste. Chiunque li possedeva fino al 1997 doveva rispondere di sottrazione e furto agli archivi dell'Amministrazione postale, ma dopo la costituzione delle Poste in SpA, tutto il materiale d’archivio residuo e quello sottratto precedentemente non ha più interesse per l’amministrazione postale attuale e quindi, seppur sottratto, non ha più interesse di esser recuperato e distrutto. A partire dal 2001, la normativa è stata nuovamente modificata : i pacchi postali devono essere affrancati sul loro involucro anche se il sistema matrice/figlia è stato mantenuto sui bollettini. 

MATT - Aggettivo di origine anglosassone – Indica una caratteristica delle superfici solide. Se le superfici sono “matt” vuol dire che sono finemente graffiate e non perfettamente lisce o lucide. La parola viene oggi usata anche in filatelia per definire, a partire dal 1993, il lato della carta filatelica utilizzata per la stampa, che è stata finemente raschiata e resa opaca per consentire una migliore penetrazione degli inchiostri di stampa delle vignette o di bollatura per l’annullamento dei francobolli stessi. La carta patinata può essere lucida o opaca (appunto matt) permettendo tipi di stampa diversi, adatti ai diversi impieghi. I francobolli commemorativi italiani dal 1983 al 1993 sono stati prodotti su carta patinata lucida, cosa questa che sottintendeva alcuni inconvenienti di stabilità di adesione e di penetrazione degli inchiostri (specialmente di bollatura) nel suo spessore, mentre quelli prodotti successivamente sono stati realizzati su carta matt, ossia con una delle due superfici lievemente graffiata tale da consentire un miglioramento sensibile dell’ancoraggio degli inchiostri di stampa sulla carta, un maggiore dettaglio dei segni di minore dimensione della stampa ed una migliore penetrazione degli inchiostri di bollatura.  La nuova carta matt non consente più il recupero di francobolli lievemente annullati perché la cancellazione meccanica del bollo postale non può esser completa senza la cancellazione di parte della vignetta. La carta matt inoltre possiede una superficie piana, quella su cui stampare le vignette, più lineare, ossia senza quegli avvallamenti che esistevano nella carta patinata non graffiata e quindi anche i più minuti particolari di stampa hanno maggiore probabilità di esser impressi sulla sua superficie. Questa differenza ha ridotto in modo drastico, ma non eliminato del tutto, la mancanza o l’incompletezza delle minuscole scritte al piede delle vignette. 

MATTINO/A – Sostantivo - Parte della giornata che si identifica con le prime ore giorno e che va dal sorgere del sole al mezzogiorno (6/8 ore). Ogni luogo del mondo ha un suo periodo denominato mattino, diverso in relazione alla sua longitudine e latitudine. Le località più vicine ai poli terrestri hanno una diversa durata del mattino e delle altre parti in cui è divisa la giornata. In questi luoghi la definizione generale suddetta non ha valore poiché il sorgere del sole ed il suo calare non è contenuto in 24 ore ma in settimane o mesi ed è pertanto solo l'orologio che scandisce lo scorrere delle diverse parti della giornata. In storia postale italiana la suddivisione della giornata ha interesse poiché esaminando le bollature del passato è possibile conoscere il significato di alcuni numeri che seguivano la data contenuti nelle loro impronte. Questi corrispondevano alle ore della giornata e quindi permettendo di conoscere il momento in cui le corrispondenze furono lavorate e bollate, forniscono un dato significativo per comprendere i tempi di trasporto e di consegna successivi. Alle Poste il dato serviva per poter individuare i funzionari postali addetti al servizio in quel momento. Mentre oggi in molte altre nazioni il dato viene ancora oggi mantenuto mediante alcune sigle nelle impronte dei timbri (AM-mattino e PM-pomeriggio) e il nostro paese lo ha eliminato, l’importanza dell’orario di lavorazione mattutina è oggi anche in Italia determinante nel traffico postale celere italiano, perché l’avvento del servizio prioritario ha condizionato i tempi d’inoltro. Le lettere impostate al mattino hanno maggiori probabilità di giungere a destino nelle 24/48 ore successive all’inoltro, mentre quelle impostate al pomeriggio “oltre un’ora limite” (p.es. le 15 o le 17 - dipende dalla dislocazione della buca d’inoltro) impiegano  un giorno di viaggio in più perché restano ferme nella notte successiva nei depositi o negli uffici. Per segnalare questo possibile ritardo, dal 1997 esistono bolli particolari (“accettato o inoltrato oltre l’ora limite” o simili) che giustificano le Poste per il ritardo di consegna di un giorno. Le lettere che possiedono questo tipo di bolli sono state impostate appunto in genere di pomeriggio.  Nei giorni festivi degli ultimi 20 anni del secolo scorso anni, il bollo postale applicato il primo giorno dell'anno, ove esistevano ancora bolli contenenti le ore, doveva contenere un'ora compresa fra le 22 e le 24 poiché i turni di lavoro in quei giorni iniziavano alle 22. La segnalazione dell’ora della lavorazione della posta ordinaria ha oggi perduto il significato originario ed è stata abbandonata perché considerata troppo fiscale per il personale operativo e per l'impiego di nuovi sistemi automatizzati di lavorazione. L'ora o altre indicazioni simili (Mattino o Pomeriggio) scritte insieme alla data in alcuni bolli postali esteri ha invece grande importanza in alcune classi filateliche, come l'Astrofilatelia, in cui è importante inserire nelle collezioni soltanto pezzi lavorati in particolari momenti della giornata, coincidenti con l'accadere degli avvenimenti spaziali e ogni altra corrispondenza bollata nello stesso giorno dell'avvenimento ma con la segnalazione per es. del mattino anziché del pomeriggio, o viceversa, è penalizzato. 

MAZZETTA – Sostantivo – Oltre ad altri significati che non interessano questo contesto, in filatelia indica un pacchetto di 100 francobolli uguali usati, tra loro impilati e compressi da un elastico o da una fascetta di carta. Le mazzette sono realizzate dai raccoglitori di francobolli su frammento o su buste, che li lavano e li selezionano per alimentare il collezionismo dei francobolli usati, e sono quindi richieste dai commercianti che dettagliano i singoli francobolli. Hanno prezzi stabiliti in relazione al francobollo considerato ed un mercato ristretto riservato ai grossisti o agli editori di pubblicazioni periodiche a dispense dedicate al collezionismo filatelico. Tra gli anni ‘70 e ’90 del secolo scorso, la raccolta di materiale postale affrancato da cui trarre i francobolli per le pubblicazioni periodiche di alcune case editrici ha distrutto la maggior parte delle corrispondenze e ha ridotto fortemente la quantità di posta adatta al collezionismo storico postale dei francobolli commemorativi e celebrativi italiani del periodo.

MAZZO – Sostantivo – Gruppo di oggetti, tenuti insieme con uno spago o in un involto. In linguaggio postale è spesso connesso con l’aggettivo “etichettato”: il “mazzo etichettato” è un gruppo di corrispondenze legato insieme nei centri di raccolta postale perché aventi o la stessa destinazione o la stessa direzione di viaggio. I mazzi etichettati si chiamano così perché la prima busta del mazzo era e in alcuni casi lo è ancora distinta da una etichetta o da un foglietto di servizio delle Poste che stabiliscono la destinazione comune a tutte le corrispondenze legate insieme. Il mazzo era ed è realizzato quando le corrispondenze erano o sono poche, mentre se sono o erano molte vengono e venivano contenute in sacchi o in cesti identicamente etichettati sulle chiusure o sui fianchi. 

MECCANICO/A – Sostantivo e aggettivo. Il sostantivo non ha interesse per la filatelia e la posta, ma come aggettivo indica che l’oggetto a cui si riferisce ha provenienza, realizzazione o lavorazione effettuata a mezzo di macchine. Nelle cose filateliche e postali si riferisce spesso a "bollo" “affrancatura” o a “lavorazione”. Bollo meccanico è un bollo annullatore applicato sulla posta a mezzo di una macchina bollatrice che sostituisce l'uomo e che permette lavorazioni più veloci e di qualità costante. Le affrancatrici meccaniche sono macchine in genere di proprietà delle Poste o affittate dalla Poste a privati che attraverso l’applicazione di un bollo a data, affiancato da altri dati (luogo di partenza, ammontare dell’affrancatura, ecc.) rendono le corrispondenze franche. Furono inventate all'estero da un italiano intorno al 1890 ed hanno avuto grande evoluzione anche in Italia a partire dal 1960. L’attuale affrancatura meccanica a partire dal 2001 è prodotta da macchine dislocate presso gli sportelli postali che stampano una etichetta autoadesiva da incollare alle lettere (Tp Label) oppure è prodotta da computer privati accreditati presso le Poste (Postebollo). La lavorazione meccanica, automatizzata ed informatizzata della posta è effettuata con macchine complesse, contenute nei CPM – Centri di meccanizzazione postale (Vedi “meccanizzazione”), che provvedono alla bollatura o al controllo automatico delle affrancature e alla separazione delle destinazioni (attraverso la lettura del Cap), sotto il controllo di poche persone. A partire dal 1999 i CPM costruiti nei pressi di grandi aree abitate hanno un’importanza fondamentale per le Poste italiane ; in essi infatti devono essere trasferite tutte le corrispondenze per la bollatura e l’instradamento iniziale, compresa quella ordinaria proveniente dai piccoli centri del circondario.

MECCANIZZAZIONE – Sostantivo - Processo industriale che prevede la sostituzione del lavoro manuale col lavoro meccanico, effettuato ossia con macchine più o meno evolute. I processi di questo tipo hanno avuto il loro avviamento dopo la metà del 19° secolo in ogni settore lavorativo, utilizzando alcune invenzioni e fonti di energia naturali (cadute d'acqua, energia elettrica, motori a vapore e a scoppio, leggi fisiche e chimiche ecc.). I primi processi di meccanizzazione sono di origine inglese nel settore tessile, ma dal 1870 ogni altro settore, anche quello postale, iniziò ad impiegare macchine per ridurre i tempi di lavorazione ed ottenere una qualità costante. Nella lavorazione della posta, con l'aumento dei volumi postali conseguenti all'alfabetizzazione delle popolazioni, fu obbligatorio passare da una lavorazione totalmente manuale a forme di meccanizzazione sempre più avanzate, partendo da macchine bollatrici dapprima semplici poi con macchine affrancatrici e bollatrici sempre più complesse, fino a realizzare tutto il processo di lavorazione della posta con una presenza umana limitata ai controlli dei comandi dei meccanismi all'interno di strutture appositamente costruite. Dopo vari tentativi più o meno funzionali avviati dopo la seconda guerra mondiale, soltanto nel 1968 in Italia si avviò un sistema postale meccanizzato con la realizzazione di centri speciali i C.P.M. o C.M.P. (Centri Postali Meccanizzati) dislocati nelle periferie di molte grandi città attrezzati di enormi macchine adatte a bollare e ad instradare automaticamente la posta in partenza, in arrivo ed in transito. Oltre a sistemi strettamente meccanici, queste macchine utilizzano oggi l'elettronica, l'informatica e alcune leggi fisiche universali che permettono la lavorazione automatica di volumi postali ingenti nell’unità di tempo. La fluorescenza nella carta filatelica e del codice di avviamento postale, il CAP , sulle corrispondenze sono all' origine della nascita di questo processo automatizzato di lavorazione della posta.

Un processo di industrializzazione simile, anche se di diversa natura, ebbe avviamento qualche tempo prima (1955) per la fabbricazione della carta filatelica e per la produzione dei francobolli. E' comunque da ricordare che malgrado l'esistenza di sistemi meccanizzati ed informatici molto sofisticati,l'opera manuale dell'uomo resta ancora alla base del funzionamento della posta in Italia in una frammistione dal fragile equilibrio e dall'efficienza tutta latina e mediterranea.

MECCANOGRAFICO – Aggettivo - In genere qualifica sistemi e centri di lavorazione che mescolano automaticamente meccanismi, elettronica, calcoli complessi e grafica, fornendo servizi di ricerca, statistica e finanziari senza l'intervento diretto dell'uomo. I centri meccanografici sono ormai alla base dei sistemi burocratici attuali per la gestione degli grandi archivi e delle banche dati, necessari al lavoro della maggior parte delle industrie e delle amministrazioni pubbliche e private. Le Poste italiane, specialmente per il Bancoposta, utilizzano ampiamente sistemi meccanografici informatizzati e nella gestione delle corrispondenze per il tracciamento di quelle pregiate.

MEDIATORE – Sostantivo - Persona che durante una trattativa difficile si interpone fra due parti per concludere un affare, consentire un lavoro, promuovere una rappacificazione ecc.. Anche il servizio postale del lontano passato ebbe necessità di mediatori, quando i confini interstato erano numerosi ed i corrispondenti postali non conoscevano il modo di far arrivare le lettere non esistendo ancora una organizzazione postale pubblica. I mediatori postali ebbero rilevanza nei secoli scorsi (tra il 1550 ed il 1800) poiché permettevano a persone che non conoscevano le strade ed i trasportatori postali sulle lunghe distanze, di scrivere e di far pervenire i loro messaggi a persone lontane. I mediatori postali, detti anche Forwards, disponevano di un ufficio di accettazione in una città in un luogo noto, conoscevano i diritti e le leggi postali degli stati attraverso cui la corrispondenza doveva passare, ma sopratutto conoscevano corrispondenti che facevano il loro stesso mestiere a cui potevano affidare, in sequenza, le lettere accettate per portarle a destino. In questo modo si costituivano delle catene di mediatori postali tra loro corrispondenti che si scambiavano le lettere e che facevano funzionare un servizio postale abbastanza regolare, sufficientemente affidabile, da consentire la trasmissione della posta tra paesi e nazioni spesso in conflitto ed in buona parte sconosciuti ai corrispondenti postali. Al prezzo delle varie gabelle postali imposte nell'attraversamento dei confini, ogni mediatore postale aggiungeva una percentuale per il suo lavoro ed il costo finale della spedizione della lettera era la somma delle varie gabelle più il sovraprezzo delle successive mediazioni. Questo sistema professionale ma derivato dall’iniziativa privata e non pubblica ebbe validità fino al momento in cui le nazioni imposero effettivamente la privativa postale di stato (fine 1700 - inizio 1800) e per qualche speciale destinazione anche successivamente, se i servizi di stato non garantivano la consegna della corrispondenza a destino. Ancora oggi per qualche specialissima destinazione esiste ancora la figura del mediatore e del forward che provvede a inoltrare la posta dove il servizio pubblico non può arrivare (Poste in zone afflitte da guerre, posta spaziale, indirizzi segreti e pochi altri casi).

MEDIEVALE - Aggettivo – In genere si riferisce a cose e oggetti, come documenti, scritti, monumenti, edifici ed anche lettere, ecc. del medioevo (vedi voce dedicata). Le lettere postali medievali furono scritte su pergamena nel periodo compreso tra il 500 ed il 1500 d.C.. Dopo il 1100 epoca dell’arrivo degli arabi in Europa, la carta ebbe lentamente il sopravvento sulla pergamena.

MEDIOEVO – Nome proprio – Definisce un periodo storico della storia dell'uomo che inizia con la caduta dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.) e termina convenzionalmente al termine del XV secolo. Il medioevo si suddivide in "alto", "medio" e "basso" con suddivisioni temporali incerte, intendendo per "alto" i primi secoli del lungo periodo suddetto e basso gli ultimi che precedono le origini della civiltà moderna (XV sec.). Le prime lettere cartacee che possono interessare la filatelia ed il collezionismo privato sono del medio medioevo, a partire dal termine del 1300 quando la carta, già inventata da tempo, era ancora rara e costosa. Le lettere cartacee precedenti (la prima per l’Italia è del 1109) sono troppo preziose per poter essere oggetto di collezionismo privato e in genere si trovano in archivi pubblici e in musei.

MEDITERRANEO – Nome proprio e aggettivo – Come nome definisce un mare europeo mentre come aggettivo indica genericamente qualcosa che si trova in mezzo a due o più terre o qualifica cose relative al mare Mediterraneo. Questo mare, praticamente chiuso, fu la culla di molte civiltà e sulle sue sponde nel correre dei secoli si giocarono più volte le sorti del mondo civilizzato. Dal punto di vista filatelico e postale, è il mare che per primo vide lo scambio postale tra località dislocate sulle sue sponde, che in molti casi non furono solo punti di arrivo ma sopratutto di scambio per terre più lontane. Molte nazioni oltre al Regno di Francia e al Regno di Sardegna, negli anni precedenti ai grandi mutamenti storici del XIX secolo (1840 - 1870) stabilirono tariffe postali speciali per le lettere dello stesso peso trasportate all'interno di questo mare, impostando per primi la tariffa unica della via di mare delle lettere su un'area geografica comprendente diverse nazioni dalla simile distanza. Nella filatelia italiana la parola "mediterraneo" ha inoltre diversi richiami : ricordiamo tra le più importanti i Circuiti aerei del periodo pionieristico dell'aviazione (con trasporto di posta), nonché le emissioni filateliche per varie Mostre, Esposizioni e Fiere dette "del Mediterraneo" in quanto coinvolgevano più nazioni che si bagnano in questo mare, ed altre emissioni più recenti prodotte per ricordare la salvaguardia della flora, della fauna e dell'ambiente costiero.

MEETING - Sostantivo anglosassone – Parola ormai internazionale entrata anche nel parlare comune del nostro paese da qualche tempo, utilizzata per indicare un incontro di lavoro breve tra più persone per scambiare opinioni e per comunicare dati aggiornati su qualche specifica materia. I Meeting, utilizzati in qualche occasione anche dalla filatelia, vengono concordati con molto anticipo tra gli interessati all'argomento, si svolgono in luoghi appositi e attrezzati come teatri, alberghi, sedi sociali ecc. ed hanno durata breve compresa tra poche ore e un giorno. Si differenziano dai Congressi per una maggiore confidenzialità tra i partecipanti e per una minore ufficialità ed importanza degli argomenti posti in discussione.

MEMORANDUM – Sostantivo – Parola ripresa dal latino adottato dalla lingua italiana per indicare uno speciale documento contenente l'esposizione sommaria di una questione e gli atti relativi ad essa. In altro intendimento è anche un piccolo libro in cui si annotano le cose da ricordare. La parola si trova talvolta come titolo di un breve scritto in qualche vecchia lettera in cui viene riassunta la questione di cui si tratta nello scritto stesso o in più scritti successivi.

MENSILE - Aggettivo e sostantivo - Nel primo caso si può riferire ad un avvenimento che ha una cadenza fissa e che si verifica una volta al mese ; nel secondo indica specificatamente un periodico (un giornale) che esce tutti i mesi dell'anno o anche un pagamento o uno stipendio che viene assolto mensilmente. A causa delle distanze e della lentezza dei trasporti, nel passato (1700/1800) erano frequenti viaggi postali terrestri e soprattutto marittimi per le lunghe distanze che si avviavano una sola volta al mese, di cui erano noti i giorni di partenza per poter far giungere nella località di partenza ed in tempo utile le corrispondenze. Ricordiamo a questo proposito i viaggi marittimi transoceanici fino all'inizio del nostro secolo e, più tardi, anche i primi viaggi aerei regolari su tratte intercontinentali.

MENSILMENTE - Avverbio – Si connette a fatti, pubblicazioni, accadimenti, vicende, viaggi ecc. che si verificano regolarmente una volta al mese.

MENU’ – Sostantivo – Parola internazionale di origine  francese. Indica la lista delle vivande presentata ai clienti dei ristoranti prima o durante pranzi e cene, per permettere scelte differenziate. In un altro significato indica anche la lista delle vivande che saranno servite durante un pranzo ufficiale o importante, che non consente scelte da parte dei partecipanti. Tutti se lo desiderano, avranno in quel pranzo una porzione di quanto elencato nel menù. In questi casi i menù sono più brevi, stampati per l'occasione con cura e originalità, tanto da apparire come piccole opere d'arte grafica degne di collezionismo. In alcuni casi i menù sono stati affrancati e spediti per posta, pareggiati a stampe, per entrare nelle collezioni di grafica simili a quelle filateliche, sia come oggetti insoliti e graziosi che come ricordo di qualche avvenimento speciale e per memorizzare con la bollatura postale la data in cui il pranzo avvenne. In altro intendimento più moderno ma compatibile col significato originario, la parola è stata scelta per indicare la lista delle possibilità offerte dai programmi informatici dei computer.

MERCANTE – Sostantivo – Nome generico di un professionista della compra/vendita di oggetti, merci, lavoro e di qualsivoglia altra cosa che ha un prezzo. Il termine "mercante" ha estrazione lontana nel tempo quando la professione era un'arte nobile e rispettata ; oggi il termine è stato sostituito dal più moderno ed addolcito "commerciante", perché nel corso degli anni il significato del termine originario ha subito una variazione peggiorativa e dispregiativa, intendendosi per mercante una persona spesso priva di morale per guadagnare, insensibile ai bisogni della gente e disponibile anche ai più turpi mercati (p.es. mercanti di morte, di droga, di prostituzione, ecc., ormai significati entrati nel modo di dire corrente). I mercanti dei secoli passati (1400/1700) erano personaggi potenti a famosi che avevano fatto la loro fortuna viaggiando nel mondo conosciuto e sconosciuto per acquistare le merci dei luoghi raggiunti o per vendere quelle prodotte nella propria terra d'origine. Avevano organizzazioni di uomini e di mezzi, credito internazionale e creavano oltre a negozi e magazzini anche corporazioni sindacali che potevano influenzare i governi. Famosi e potenti divennero nella nostra terra i mercanti fiorentini e veneziani che trovarono fortuna scambiando merci e denaro con i loro corrispondenti francesi, olandesi, belgi, turchi e perfino cinesi. I mercanti fiorentini avevano linee commerciali preferenziali con le Fiandre e l'Olanda, mentre i veneziani ebbero scambi intensi con tutte le civiltà del mediterraneo orientale e con l'estremo oriente. Per lo scambio di merci e crediti i mercanti erano tra i più solerti scrittori di lettere per le lunghe distanze e fu sopratutto per loro merito che nacquero le prime linee postali fisse e la nascita dei forwards. Le lettere mercantili delle famiglie più importanti sono ricercate dal collezionismo storico postale anche perché molte di esse portano sul loro fronte disegni e simboli delle corporazioni di appartenenza (le gilde – vedi voce dedicata), al fine di facilitare il loro viaggio, permettendo infatti questi segni, pareggiabili a pubblicità, quasi un lasciapassare ed una garanzia, il superamento di confini spesso difficili. Oggi, a parte significati volutamente dispregiativi, la parola mercante è stata abbandonata ed è stata sostituita da commerciante, ossia da persona che scambia cose contro cose o contro denaro, secondo delle norme stabilite dalla legge e dalle convenzioni e con un riconoscimento pubblico che gli permette di esercitare la professione. Anche per francobolli e posta i collezionisti devono fare riferimento ai commercianti che sono la principale fonte di reperimento del materiale collezionabile e che per questa loro posizione hanno un notevole potere perfino sugli enti emittenti e sulle manifestazioni filateliche. Sopratutto grazie alla munificità di qualche ricco e conosciuto commerciante filatelico è anche possibile l'esistenza della letteratura filatelica che sta all'origine dello sviluppo del collezionismo filatelico nel mondo.

MERCANTILE – Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo qualifica oggetti, fatti, operazioni ecc. in qualche modo connessi col commercio. Come sostantivo indica un tipo di nave da trasporto dette anche “carghi” che più delle navi passeggeri solcano i mari del mondo. Come aggettivo può connettersi anche ad alcuni sostantivi che interessano il diritto e la filatelia (diritto mercantile e la posta mercantile). Le lettere mercantili in storia postale indicano lettere medioevali scritte da mercanti ai propri corrispondenti lontani per effettuare ordini, acquisti, vendite o per regolare le contabilità. Attualmente per lo stesso tipo di corrispondenza è preferibile dire “lettera commerciale”.(vedi "Mercante").

MERITO – Sostantivo - Ha numerosi significati sostanzialmente però tutti rivolti a riconoscere un pregio, un vantaggio, un compenso, ecc. a qualcuno. Nei concorsi filatelici attuali si riconoscono premi formali, raramente reali, secondo una graduatoria di merito stabilita da una giuria che interpreta i regolamenti. In alcune comunità umane isolate "il merito" è una unità di misura di valore equivalente alla paga di un lavoro o a un premio ; chi possiede "meriti" può acquistare cose e servizi per avere contatti col mondo esterno alla comunità. Nelle comunità di bambini abbandonati (Città dei Ragazzi) o caratteriali esistenti in passato, i "meriti" (detti anche “talenti” espressi in piccoli rettangolini di carta colorata (con il loro valore equivalente stampato sopra), servirono ad esempio per acquistare i francobolli per scrivere ad amici e conoscenti. In alcuni di questi casi del passato (1950/70) i francobolli necessari all'affrancatura dovevano essere applicati sui rettangolini di carta (i meriti) che a loro volta venivano incollati alle corrispondenze. In molte Università estere, specialmente statunitensi, i "meriti" sono premi per gli studenti migliori che favoriscono o facilitano gli esami.

MESCOLA – Sostantivo -  Indica una miscela di più sostanze o cose diverse messe insieme per ottenere un composto finale utile a qualche impiego che le singole sostanze ancora da miscelare non possono assolvere. In un intendimento più tecnico è anche un tipo di macchina che effettua la miscelazione degli ingredienti di un composto. In filatelia le mescole hanno rilevante importanza poiché sono utilizzate per produrre alcuni materiali essenziali come ad es. la carta filatelica, la gomma adesiva da applicare al verso dei francobolli, i colori di stampa, ecc.. Queste mescole contengono o lavorano materiali pregiati (cotone finemente sfibrato, collanti, luminofori, sbiancanti, coloranti, pigmenti ecc.) in quantità stabilite da specifici protocolli di lavorazione. Il lungo e complesso rimescolamento dei componenti per tempi anch’essi ben definiti, produce composti finali adatti alla produzione di carta pregiata sempre uguale, della gomma adesiva non o autocollante, dei giusti colori di stampa, mantenendo ragionevolmente costanti le caratteristiche dei francobolli.

MESSAGGERO – Sostantivo -  Persona incaricata di portare personalmente messaggi verbali e scritti da un mittente ad un destinatario (vedi anche "Messo"). In un significato risalente all'inizio del secolo scorso, per messaggero si indicava anche un particolare treno postale o un treno che disponeva di una o più carrozze postali che trasportavano corrispondenze in bolgette chiuse e suddivise per destinazione, da scaricare o caricare lungo il percorso nelle città di partenza, di transito o di arrivo. Il Messaggero postale si differenziava dall'Ambulante postale per il fatto che il personale di bordo non faceva servizio di accettazione di corrispondenze pregiate al passaggio del treno sulle banchine ferroviarie. Fin dall'origine i treni messaggeri disponevano di una cassetta di impostazione accessibile dall'esterno del vagone postale e gli addetti postali erano incaricati di svuotare la cassetta durante il viaggio annullandone l'affrancatura con apposito bollo di cui erano dotati, ma non potevano accettare raccomandate o assicurate (solo gli ambulanti lo potevano fare). Il bollo in dotazione a questi vagoni o treni postali aveva diciture che indicavano l'avvio ferroviario delle corrispondenze in quanto contenevano la parola "Messaggero" e più recentemente anche la parola "Turno" seguita da un numero che distingue o le località di partenza e di arrivo del treno o la squadra di uomini addetta al servizio sul treno. I bolli ferroviari dei Messaggeri postali sono attivamente ricercati dai collezionisti per realizzare collezioni specializzate.

MESSAGGIO – Sostantivo - Annuncio o notizia scritta, non troppo lunga, che viene trasmessa ad altri per scritto o a voce, talvolta anche in forma solenne. Più spesso è una notizia breve ed urgente detta a voce che in molti casi viene trasformata in uno scritto sotto forma di appunto su un piccolo foglietto di carta lasciato in un luogo frequentato dal destinatario in modo che possa trovarlo facilmente. Raramente il messaggio scritto è oggetto di spedizione : solitamente, se però si utilizza la via postale pubblica o privata, l'invio è urgente ed utilizza i modi e le tariffe delle spedizioni celeri (Espresso, Prioritario, ecc.).

MESSO – Sostantivo - Persona incaricata per mestiere o per occasione a consegnare corrispondenze speciali e urgenti. Il messo si può assimilare all'Espresso, ossia a persona espressamente incaricata di portare avvisi, messaggi e posta urgente. Il Messo comunale è un impiegato del comune che consegna le cartelle esattoriali, gli avvisi comunali ed altro presso le abitazioni dei cittadini, ma non è un postino. Nei secoli scorsi il messo era anche chiamato "messaggero" perché portava di persona missive o messaggi verbali.

METEREOLOGIA – Nome proprio - Scienza esatta che esamina ed analizza il tempo atmosferico nel suo andamento storico e quotidiano e che produce previsioni per l'immediato futuro. La grande importanza di questa scienza è oggi evidente in infiniti risvolti delle attività umane : dal turismo alle azioni belliche, dall'agricoltura alla navigazione, l'uomo dipende tuttora dalle bizze o dalla clemenza del tempo atmosferico e molte azioni vengono intraprese o sospese in relazione ai responsi delle previsioni meteorologiche. L'importanza dei comunicati di previsione è attualmente sottolineata dal fatto che in tutte le nazioni del mondo gli enti che si occupano di effettuare i comunicati previsionali in genere sono militari e che per effettuare previsioni sempre più esatte e lungimiranti sono state investite quantità di denaro ingentissime in satelliti ed in Istituti di ricerca sempre più specializzati. Dal 1960 sono stati lanciati da Stati Uniti e Russia per primi, ma poi anche da consorzi Europei ed Asiatici, numerosi satelliti meteorologici per poter osservare da grande altezza gli strati superiori dell'atmosfera e vedere il moto delle masse d'aria che si spostano, con diversa velocità e direzione, sulla superficie terrestre. Tali osservazioni, fatte in continuo, fotografano l'esistenza di aree cicloniche ed anticicloniche che si spostano e permettono perciò di stabilire la dinamicità prossima del bello e del brutto tempo, condizionando le attività umane, dalla semina ai viaggi aerei. Nelle nazioni più avanzate canali televisivi funzionanti 24 ore su 24 informano sull'andamento e sull'evolversi del tempo atmosferico ed in Italia bollettini a cadenza oraria allertano la popolazione su canali radiofonici e, a cadenza più ampia, su canali televisivi. I riflessi meteorologici sulla filatelia sono molteplici sia perché la materia può essere oggetto di emissioni filateliche e quindi di collezionismo tematico nonché di bolli di interesse astrofilatelico (lancio di satelliti meteorologici da basi spaziali dotate di ufficio postale), ma anche perché il trattare francobolli e posta in periodi piovosi, fortemente umidi, o troppo secchi può provocare danni irreversibili al materiale filatelico. Anche se sembra esagerato e se la questione sembra limitare la libertà del collezionismo, esiste ampia letteratura ed infinite esperienze che insegnano ai collezionisti di non manipolare francobolli e posta in certi periodi e di conservare i propri tesori in modo da non subire le insidie del tempo atmosferico. La mancanza di studi metereologici e la sola esistenza di dati sperimentali sul tempo atmosferico dei secoli scorsi era il motivo principale della necessità di scrivere più volte la stessa lettera e spedire le copie in giorni diversi per avere una maggiore probabilità che una di esse giungesse a destino e non fosse distrutta o perduta a causa dell’inclemenza del tempo.  

METODO – Sostantivo - Sinonimo di procedimento, sistema, ordine sequenziale per realizzare qualcosa. Indica il procedimento con cui si esegue un lavoro, una ricerca, uno studio e, in filatelia, anche il modo con cui si costruisce una collezione filatelica. Una collezione si può realizzare con criteri tradizionali, storico postali, marcofili, tematici, ecc., in relazione al modo o metodo con cui i pezzi sono stati descritti e messi in sequenza. Anche se vige sempre la libertà collezionistica, se si vuole mostrare la propria collezione in concorsi, è necessario seguire i regolamenti e metodi riportati e commentati in pubblicazioni speciali pubblicate dalla FIP e dalle Federazioni nazionali (i regolamenti di specialità o di classe) che indicano che cosa e in che modo il materiale si deve inserire nelle collezioni da concorso e come bisogna presentarlo, per poter ottenere buoni riconoscimenti.

METRO – Nome proprio - Unità lineare di lunghezza del sistema decimale Giorgi adottato dalla maggior parte delle popolazioni del globo. E' la 44milionesima parte della circonferenza del globo terrestre misurata sull'equatore. Esistono molte altre unità di misura della lunghezza, alcune molto antiche che oggi sono andate completamente in disuso, e un parte del mondo, quello di lingua inglese, che tradizionalmente predilige un sistema duodecimale, utilizza la yarda, il pollice, il piede ecc., unità di misura che grazie alla globalizzazione e soprattutto all’emersione della tecnologia del mondo orientale, gradualmente stanno andando in disuso.

MICROBO/BIO – Nome proprio - Essere vivente di piccolissime dimensioni, microscopico o submicroscopico, meglio individuato dalla denominazione microrganismo, batterio, virus ecc.. In filatelia questi esseri viventi non hanno grande importanza, ma recentemente alcune pubblicazioni e l'avanzamento di alcuni studi sulla conservazione della carta hanno individuato in una simbiosi di muffe e batteri l'origine della ruggine filatelica, la peste dei francobolli e delle buste nelle collezioni. L'accumularsi di notevoli quantità di batteri e muffe in condizioni di forte umidità ed elevata temperatura, possono facilmente provocare l'insorgenza delle macchie brune sulla carta denominate “Ruggine”, segno della moltiplicazione e dell'espansione dei microrganismi. Il danno derivato è considerato per ora irreversibile ed infettivo, anche se esistono metodi empirici di schiarimento e di riduzione delle macchie brune provocate dalla loro concentrazione. I francobolli e la posta colpiti dalla ruggine hanno un valore sempre più basso in relazione all'estensione delle superfici invase. (vedi "Ruggine filatelica").

MICROFILM – Sostantivo - Speciale pellicola fotografica di minuscole dimensioni con la quale si realizzano fotografie di formato molto piccolo, adatte al trasferimento di grandi quantità di documenti e di informazioni in piccolissimo spazio e con peso quasi nullo. In filatelia, o meglio in storia postale l'interesse del microfilm sta proprio nella possibilità di spedire grandi quantità di posta fotografata e ridotta a dimensioni minuscole senza il trasferimento materiale di grandi volumi e pesi di carta su cui le corrispondenze furono scritte. Il metodo del microfilm per trasmettere la posta fu utilizzato su grande scala in passato durante il secondo conflitto mondiale dalle forze militari alleate per trasmettere a casa la corrispondenza dei militari al fronte. In questa storica vicenda migliaia e migliaia di lettere fotografate e rimpicciolite vennero trasportate su pochi metri di pellicola fotografica dalla zona di operazioni alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti in particolari centri di raccolta che stampavano in dimensioni leggibili le fotografie che inviavano poi, nei canali della posta interna, le lettere ai destinatari come fossero veri propri scritti leggibili senza strumenti d’ingrandimento. Gli "Airgraph", questo è il nome delle lettere microfilmate e poi reingrandite, sono fotografie positive di lettere scritte da militari al fronte a destinatari domestici, rinchiuse in bustine tipiche e caratteristiche, dopo aver subito un trasferimento in microfilm negativo e un reingrandimento in pellicola positiva.

MICRORGANISMO - Organismo di piccole e piccolissime dimensioni la cui osservazione è possibile solo con strumenti ottici ingranditori. Batteri, microbi, virus, alghe, muffe ecc. per la filatelia sono tutti della grande famiglia dei microrganismi che possono divenire parassiti della carta, di francobolli e posta creando danni irreversibili al materiale conservato. L'attacco di microrganismi alla carta ed alla cellulosa è frequente, silenzioso e continuo e provoca modifiche strutturali ed estetiche degli oggetti parassitati, estremamente penalizzanti per la perfezione richiesta dai collezionisti. L'imputato di maggiore importanza che consente l'invasione e la moltiplicazione dei microrganismi è il sistema di conservazione del materiale cartaceo : temperature alte (sopra i 25 °C) con umidità relativa elevata (maggiore del 60%) sono le principali origini di questi possibili ed insidiosi attacchi ed è quindi opportuno e necessario porre molta attenzione nella conservazione di carta preziosa come francobolli e posta per evitare danni irreversibili (vedi "Conservazione", "Microbi", "Ruggine" e similari).

MICROSCOPIO – Sostantivo -  Strumento ottico di precisione composto da un sistema di lenti tra loro coerenti che permettono di ingrandire enormemente oggetti piccolissimi invisibili ad occhio nudo. Anche se in filatelia i microscopi a forte ed a fortissimo ingrandimento (anche oltre 100.000 volte) hanno avuto impieghi solo dedicati alla scoperta delle muffe e della ruggine, il microscopio di maggiore ma relativa utilità è quello denominato "steroscopico", strumento che al massimo raggiunge i 120 ingrandimenti e che nella maggior parte dei casi attuali utilizza due oculari, restituendo una visione su ambedue gli occhi sotto una luce naturale o artificiale riflessa o in trasparenza. Osservazioni precise e sufficienti si ottengono con l'uso dei microscopi steroscopici a 20/30 ingrandimenti, poiché dettagli di stampa di dimensione inferiore a questa risoluzione non sono ragionevolmente realizzabili. Ingrandimenti superiori (fino a 60 volte) sono utili per esaminare le fibre e la costituzione della carta.

MILITARE – Aggettivo e sostantivo - Oltre ai significati correnti nel mondo delle armi e dei soldati, in filatelia è prevalentemente aggettivo per indicare un tipo di posta ed una categoria collezionistica specifica, ossia la Posta militare. Questo tipo di posta è quella spedita dai militari durante conflitti o in missione, riconoscibile, tra mille eccezioni, per la presenza di bolli postali, di lineari amministrativi e per la presenza di numerosi segni riservati all'esecuzione del servizio. Nel nostro Paese alla posta militare si fa riferimento anche nel caso di posta civile diretta a soldati dislocati in strutture militari riconosciute all'interno della nazione o all'estero perché possedeva fino al 1998 una tariffa preferenziale ridotta del 50% rispetto a quella diretta ai civili. Alla posta militare si fa anche riferimento per tutte le emissioni filateliche (Francobolli, interi, buoni postali, pacchi, cartoline e buste di franchigia e commemorative ecc.) create appositamente per servire la posta militare e i soldati dislocati in strutture militari. Per la filatelia codificata la Posta militare rientra nel grande capitolo della Storia Postale e deve competere, in caso di concorsi, con tutte le altre collezioni non dedicate alle cose militari, uscendone spesso ed ingiustamente penalizzata. Molte vicende del nostro passato, ma anche attuali, infatti ebbero risvolti lunghi ed importanti per l'impiego imponente di militari in patria e all'estero anche in luoghi lontani dai confini nazionali e la posta connessa con queste vicende spesso non solo è rara, ma è anche estremamente utile per conoscere alcune importanti vicende della nostra Storia.

MILITARIA – Nome proprio - Arte collezionistica che si occupa di oggetti militari (p.es. elmetti, baionette, armi ecc), documenti (anche postali) e di storia con diretto e indiretto riferimento al mondo militare, alle guerre e agli aspetti politici che sfociarono in conflitti bellici e alle loro conseguenze. Una parte della Storia Postale e molte serie di francobolli nate per servire le poste militari, nonché altre, emessi per l'uso civile, che accompagnarono soldati e guerre, hanno competenza in questo tipo di collezionismo ed i materiali di questo tipo sono contesi dai filatelisti e dai collezionisti di militaria.

MILIZIA – Sostantivo - Termine militare adottato da alcuni regimi del passato per indicare uno speciale corpo particolarmente fedele e attivo nel proteggere e nel salvaguardare le istituzioni pubbliche. Nella filatelia italiana è il nome convenzionale di un gruppo di 3 serie di francobolli simili (più una non emessa) che videro la luce tra il 1926 ed il 1930 in commemorazione del corpo militare speciale, la milizia, che doveva difendere fino alla morte il regime fascista. Ciascuna di queste serie, di attuale discreto valore venale, è composta da 4 tagli corrispondenti a 4 vignette che nelle varie emissioni ebbero colori diversi. Il termine Milizia è ancora adottato oggi da alcune nazioni con un significato leggermente diverso (polizia).

MILLENNIO – Sostantivo - Periodo lungo 1000 anni. Per la civiltà occidentale il primo millennio è il periodo che va dalla nascita di Cristo all'anno 1000. Nel 1996, anno in cui abbiamo originariamente scritto queste note, eravamo prossimi al termine del secondo millennio ed stavamo per entrare nel terzo. Il periodo filatelico è una piccolissima frazione di tempo che si trova appunto al termine del secondo millennio. I millenni precedenti alla nascita di Cristo furono innumerevoli (forse qualche milione) ma quelli che interessano la storia conosciuta dell'uomo sono meno di 12, anche se l'homo erectus apparve sulla terra migliaia di anni prima.

MILLIMETRO – Nome proprio - Unità di misura del sistema decimale Giorgi, di lunghezza equivalente alla millesima parte di un metro. Un metro equivale a 1000 millimetri.

MINACCIA – Sostantivo - Parola, frase, gesto o segno con cui si promette ad altri un danno o una punizione o anche  una vendetta. Il mondo attuale, anche se pieno di minacce, non le ammette più in forma palese, trasformandole in punizioni, ma nel corso dei secoli passati i segni di minaccia e di ritorsione erano palesi perfino sui frontespizi di molte lettere medioevali scritte dai potenti. Le minacce, chiaramente scritte o specificate con disegni (forche, scudisci, fruste ecc.) su di esse vicino all'indirizzo del destinatario, erano dirette principalmente al trasportatore della missiva, e indirettamente al ladro che se ne fosse appropriato, indicando  che se il ladro o il portatore incauto non avesse consegnato integra la lettera sarebbe incorso nella punizione minacciata. Le minacce sulle lettere medioevali nella maggior parte dei casi erano rappresentate dal disegno schematico di una forca o di una corda pendente che stavano a significare che se il disgraziato corriere non avesse consegnato la corrispondenza avrebbe pagato con la vita, mediante impiccagione, la mancanza e l'incuria nell'assolvere l'incarico ricevuto. Le lettere medioevali (1400/1600) che contengono sul frontespizio questi segni sono rare, molto pregiate, costose e molto apprezzate dai collezionisti di storia postale.

MINERALE - Sostantivo ed aggettivo - Come sostantivo è il nome generico di una sostanza naturale inorganica, chimicamente e fisicamente omogenea reperibile sulla crosta terrestre o a poca profondità (qualche km.) dalla superficie. Come aggettivo indica una qualità di una sostanza, indicando più precisamente una sua origine naturale e non elaborata dall'uomo (p.es. Acqua minerale). In filatelia i minerali e le sostanze di origine minerale utilizzate per fabbricare i francobolli non sono poche anche se con l'avanzare delle tecnologie si tende ad abbandonarle in quanto molte di esse non sono biologicamente compatibili con la salute umana. I coloranti per la stampa erano, ad es., in passato per lo più di origine minerale e ancora oggi la fluorescenza è legata alla presenza di polveri naturali inorganiche con questa caratteristica che rendono la carta valore visibile a macchine che ne controllano la sicurezza. Il mondo minerale ha sempre avuto un fascino particolare per molte persone ed ha da sempre fortemente interessato la scienza, tanto che molte Amministrazioni hanno emesso francobolli e bolli con vignette riferibili a forme ed a sostanze minerali che hanno reso possibili collezioni specializzate a soggetto o tematiche composte da francobolli, posta ed annulli riproducenti aspetti di questo straordinario aspetto della natura.

MINIATURA - Sostantivo. Piccolo o piccolissimo dipinto molto dettagliato e realistico, realizzato da pittori specializzati su supporti di materiale pregiato. Le miniature, oggi un genere artistico meno frequentato che in passato, riproducono in prevalenza dei ritratti e dei busti, più raramente scene con molti personaggi. L'accostamento della miniatura al francobollo è ovvio se si pensa alle dimensioni dei due oggetti, ma spesso la similitudine è ancor più evidente se si rapportano la precisione dei dettagli e la policromia delle immagini. Da questa similitudine deriva l’idea che i francobolli sono delle piccole miniature.

MINIO – Nome proprio - Nome di un colore utilizzato su materiali ferrosi come antiruggine, ottenuto dall’ossido di piombo tendente al rosso vivo, un minerale naturale, in filatelia spesso sostituito con la denominazione rosso vermiglio per indicare una frammistione del rosso col giallo.

MINISTERO – Sostantivo - Parola che negli ultimi anni ha leggermente variato il suo significato. Mentre un tempo, ma ancora oggi in un senso più lato, indicava una funzione istituzionale (ministero del sacerdozio oppure ministero della cosa pubblica), oggi intende più comunemente il luogo ove un ministro della cosa pubblica esplica la sua funzione, ossia un luogo istituzionale in cui lavorano i quadri direttivi di un settore pubblico. Esistono in ogni nazione vari Ministeri, come ad es. quello dell'Interno, dell'Estero, del Turismo e Spettacolo ecc., tra cui quello delle Telecomunicazioni che ha il compito di regolare tutte le trasmissioni scritte, verbali o d’immagini via etere imponendo e difendendo la privativa di stato, ossia il diritto della cosa pubblica di emettere le norme e di controllare le comunicazioni. In Italia il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni oggi non esiste più, sostituito da quello delle Telecomunicazioni ma ebbe lunga vita (fino agli anni ’90 del secolo scorso). Nacque tardivamente rispetto ad altri istituti simili derivati dall'ordinamento sardo da cui il nostro stato ebbe origine e sopravvisse ad altri che furono eliminati prima perché legati a vecchi regimi o a modificate esigenze di governo. Attualmente il Ministero delle Telecomunicazioni ha affidato, in regime di concessione esclusiva, dal 1997 il Servizio Postale alle Poste Italiane SpA nata dalle ceneri di una serie di modificazioni dell’ex Ministero delle PPTT ma è rimasto responsabile delle emissioni filateliche (quali carte valore di stato) e resta l’arbitro delle concessioni per il trasporto della posta e il controllore del suo buon funzionamento. Il passaggio si è verificato nel corso di 6 difficili anni (dal 1997 al 2002) creando prima l'Ente Poste e poi una Spa con capitali (inizialmente pubblici ma da restituire secondo un piano d’ammortamento), bilanci e iniziative proprie che, in alcuni anni e con una nuova classe dirigenziale ha preso la guida del sistema, adottando le tecnologie postali sviluppate nel corso degli ultimi 10 anni (Posta elettronica, francobollo digitale, tracciamento delle corrispondenze, posta prioritaria, ecc. ecc.). Il trapasso è stato difficile per l'enorme disavanzo passivo accumulato in decenni di malfunzione delle Poste pubbliche, per l'inutilità di numerose strutture e per un enorme esubero delle maestranze. Il Ministero oltre al controllo sull’emissione delle carte valore, si è riservato un controllo sulla qualità del servizio postale concesso ed ha la possibilità di creare altri gestori postali qualora la nazione ne avesse necessità, nonché di censurare o fermare l’operato delle Poste Italiane SpA se non rispettasse le disposizioni di legge in caso di inadempienza o di ritardi nelle consegne. Le concessioni assegnate fino al 2004 sono state poche: oltre alle Poste Italiane SpA che hanno l’esclusiva del trasporto delle corrispondenze fino al peso di 249 gr., sono stati creati dal Ministero altri gestori postali che però non si occupano di trasporto ma solo del trattamento delle corrispondenze informatiche (stampa e imbustamento) che poi vengono affidate alle Poste Italiane SpA.

MINUTO – Nome proprio e aggettivo – Come nome indica un’unità di misura del tempo : il “minuto primo” è la sessantesima parte di 1 ora, mentre il “minuto secondo” è un suo sottomultiplo, ossia alla sessantesima parte di un minuto primo. In filatelia il più comune utilizzo della parola è come aggettivo qualificativo, collegato a sostantivi come disegno, dimensioni, differenze ecc.. "Disegno minuto" indica un disegno piccolo, preciso e molto dettagliato. Altrettanto dicasi di diciture, scritte, e dettagli che malgrado la loro piccolezza sono molto chiare e ben definite, come in genere si verifica nella stampa dei francobolli.

MISCELA/ARE – Sostantivo e verbo derivato – Come sostantivo vedi “mescola” e “miscuglio”. Come verbo indica il mescolare insieme due o più sostanze, compresi i colori, per ottenere un composto liquido o pastoso. In filatelia viene talvolta utilizzato nella descrizione delle operazioni di fabbricazione della carta o nelle combinazioni cromatiche dei processi di stampa.

MISCUGLIO – Sostantivo - Mescola di sostanze diverse, liquide o pastose, in cui due o più di esse seppur confuse fra loro, mantengono ciascuna le proprie caratteristiche organolettiche. Nella fabbricazione della carta filatelica come per qualsiasi carta realizzata con l'essiccazione di una pasta semifluida, la cellulosa, i collanti, i luminofori fluorescenti e quant’altro serve per fabbricarla, ben miscelati tra loro, mantengono la loro consistenza e le loro caratteristiche fisico-chimiche permettendo a ciascun componente di rispondere ad una caratteristica del composto finale. La pasta per fabbricare la carta filatelica è un miscuglio.

MISSILE – Sostantivo - Ordigno bellico con testata esplosiva, anche nucleare, che può esser lanciato nell’aria, spinto da razzi a propellente liquido o solido, guidato da strumenti elettronici intelligenti, adatto a colpire esattamente bersagli anche di piccole dimensioni ma di grande importanza strategica a grande distanza. Questi strumenti sono nati dopo il secondo conflitto mondiale come armi strategiche durante la guerra fredda tra USA e URSS ma sono stati utilizzati raramente in veri e propri conflitti bellici (guerra del Golfo). Gli esperimenti per realizzare queste armi derivate dalle famose V2 tedesche, furono effettuati miscelando e mascherando la ricerca militare e spaziale con l’utilità del mezzo per i trasporti postali e quindi all'interno di sistemi che godevano di attenzione e di finanziamenti per il pubblico servizio. Negli anni tra il 1940 ed il 1990, epoca del massimo sviluppo di queste ricerche, i lanci di missili da basi militari/spaziali sono state seguite con ansia da tutti, compresa la filatelia, perché la classe Astrofilatelia, doveva  e deve ancora oggi registrare i lanci sperimentali di missili e di propulsori adatti a trasportare velocemente e con precisione pesi sempre più rilevanti, attraverso il bollo postale dei giorni di lancio applicato alla posta in partenza dagli uffici postali delle basi che effettuarono i lanci stessi e/o che controllarono i voli. Missili come i Polaris, i Matador, i Tomawaks ed altri, sono ricordati spesso su buste filateliche di buon valore commerciale specialmente se si riferiscono ai primi lanci di ciascun tipo o  progetto. Infine per evitare errori di interpretazione per “missile” si intende un oggetto volante spinto da razzi che può trasportare a grande velocità ed altezza nel cielo pesi e altri oggetti, prevedendone esattamente il luogo ed il tempo di ricaduta ma non intende un razzo vettore che può trasportare o spingere nello spazio carichi viventi, navicelle spaziali, laboratori o altro e quindi per missile si intende un’arma che trasporta esplosivo o armi di altro tipo per provocare danni ingenti e mirati. 

MISSIONARIO – Sostantivo - Persona che predica i principi della propria religione o che comunica le proprie idee a chi non la/le conoscono, cercando di convincere  e convertire gli ascoltatori agli stessi convincimenti, facendolo spesso in condizioni difficili di povertà, di difficoltà e di contrasto con l'autorità socio politica locale. Le terre di missione per ogni filosofia, ideologia e religione in realtà sono tutte quelle abitate, anche quella in cui viviamo, ma le maggiori difficoltà per i missionari, prevalentemente religiosi, si scontrano in nazioni del terzo e quarto mondo, laddove territori ancora selvaggi, povertà e cultura molto diversa da quella patria, giustificano scontri crudeli e talvolta mortali. I Missionari cattolici che partirono e partono ancora per terre lontane non servite dal servizio postale, dovendo comunicare con le case madri in patria, hanno dovuto inventare sistemi di comunicazione occasionali talvolta divenuti famosi per l'originalità e per l'inventiva applicata. Nel passato, quando radio, aerei e motori non erano ancora largamente utilizzati per la penetrazione delle ideologie e della religione, i missionari cattolici dispersi in terre lontane e arretrate, per dare una parvenza di legalità alle corrispondenze partite dalle missioni non servite dalla Posta, inventarono in qualche caso simulacri di francobolli che vennero accettati dalle autorità postali che li ricevettero (Hawai) o organizzarono servizi irregolari ma efficienti di raccolta postale lungo percorsi specialmente di tipo fluviale a mezzo di canoe (Tin Can Mail). Questa posta, oggetto di attiva ricerca da parte dei collezionisti è rara, famosa e oggetto di collezioni specializzate. La Posta dei missionari è un capitolo della storia postale mondiale affascinante che ha aspetti ancora sconosciuti ed attivi al giorno d'oggi.

MISSIONE – Sostantivo - Nel significato ordinario è il luogo fisico ove lavorano i missionari religiosi, in genere un conglomerato di abitazioni, con una chiesa e talvolta un presidio sanitario, intorno a cui si svolge la vita locale e che fa da richiamo per la popolazione. In altro intendimento che ha grandi risvolti filatelici e storico postali è il nome di una speciale incombenza affidata ad una o a più persone per svolgere un preciso compito spesso molto delicato lontano dalla sede abituale. Missione diplomatica, missione militare di pace o di guerra, missione spaziale, sono ad esempio modi di dire del linguaggio comune per indicare incarichi speciali affidati a gruppi di persone dai governi di molte nazioni che richiedono tempo, spese, impegno e sacrificio personale, in luoghi anche molto ostili. Dalle missioni prolungate di questo tipo partono infatti spesso comunicazioni postali che richiedono linee di trasporto speciali fuori dal canale pubblico, specialmente nel caso in cui non esistesse un servizio postale funzionante nel luogo della missione. Le missioni diplomatiche dispongono della famosa “valigia diplomatica” per la quale è internazionalmente riconosciuto il principio di territorialità nazionale. Le missioni militari di pace, divenute frequenti negli ultimi 20 anni, organizzate dall'ONU coordinando gruppi armati di militari di molte nazioni, nate per riportare la pace in situazioni locali sanguinose ed irrisolvibili senza l'impiego della forza, dispongono di numerosi uffici postali dell'ONU stesso o delle nazioni partecipanti alla missione, attrezzati di propri bolli, di francobolli e di trasporti dedicati. Situazioni ancora più particolari si hanno nelle missioni spaziali o di ricerca scientifica durante le quali pochi uomini, soli per lungo tempo, affidano alla posta scritta le loro più intime sensazioni non trasmissibili per radio ; la posta spaziale e quella polare, assai rara e pregiata ha avuto ad esempio da pochi anni il suo riconoscimento ufficiale in alcune missioni statunitensi e sovietiche (oggi russe). La posta dalle missioni è quasi sempre riconoscibile per alcuni bolli amministrativi applicati su di essa o per il riconoscimento dei nomi degli scriventi al verso delle lettere, non è comune, anzi spesso è rarissima, ed ha un collezionismo attualmente molto attivo in ogni parte del mondo.

MISSIVA – Sostantivo - Sinonimo di "lettera" e "corrispondenza epistolare". In letteratura filatelica è parola spesso usata per evitare ripetizioni. Deriva dalla parola “Messaggio” o anche da "Messo", persona che trasportava per lavoro comunicazioni e lettere.

MISTO/A - Aggettivo - Indica normalmente una qualità di alcuni oggetti, considerati come un'unità, che per esser tale è composta da più cose, in cui ciascuna, malgrado la commistione, mantiene ogni sua caratteristica. In filatelia la parola ha assunto un significato preciso se connessa con il sostantivo "affrancatura". Una "Affrancatura mista" è composta da più francobolli appartenenti a emissioni diverse, in cui appunto esemplari provenienti da emissioni anche lontane tra loro nel tempo, si aggregano per pagare, insieme, la tariffa postale. Quelle più importanti e rare sono composte da francobolli appartenenti a due stati diversi (affrancature interstato), mentre quelle correnti sono riferibili alla presenza contemporanea di francobolli dello stesso stato ma di varie emissioni e tipo (p.es. Ordinari/ordinari, Commemorativi/ordinari, Ordinari/servizi, ecc.). Alcune affrancature miste, nate fino al momento dell’eliminazione dei francobolli di servizio, nella maggior parte degli stati, erano praticamente obbligatorie quando si utilizzavano i servizi addizionali, mentre altre sono nate e nascono ancora dal caso o dalla necessità di utilizzare francobolli diversi per assolvere esattamente le tariffe. Le affrancature miste sono talvolta splendide, talvolta uniche, e sono particolarmente ricercate dal collezionismo (p.es. le affrancature gemelle composte da ordinari dello stesso facciale ma emessi in tempi diversi).

MISTURA – Sostantivo - Sinonimo di mescola, miscuglio, miscela (vedi voci dedicate) ma con una leggera differenza per la preferenzialità che si concede a questa parola nel linguaggio comune quando la parola si riferisce a sostanze alimentari, tra cui le bevande. (Coctails p.es.). In qualche caso il termine è stato usato anche in letteratura filatelica per indicare una mescolanza di francobolli di diversa estrazione nella stessa affrancatura.

MISURA – Sostantivo - Indica una grandezza in rapporto ad un'altra della medesima specie al fine di indicare la dimensione o la qualità di oggetti, di sostanze, di forze ecc. In filatelia le misure sono importanti in molti casi: ad es. per determinare la superficie di francobolli e posta e sono perciò prevalentemente misure dimensionali di lunghezza, larghezza, superficie, spessore, colore, densità, o per individuare la durezza e la resistenza della carta o anche determinare il tipo e la qualità delle perforazioni dei francobolli e via dicendo. Le misure lineari dei francobolli (vedi foglietti o affrancature multiple e miste) condizionano ad esempio lo spazio disponibile per la scrittura sugli involucri postali, identicamente, vigendo oggi in Italia le disposizioni del bustometro, le dimensioni di una busta condizionano la tariffa postale del primo porto lettere. Francobolli di grande superficie, ossia con misure di larghezza e lunghezza maggiori di 30x40 mm. sono scomodi per l'applicazione sulle corrispondenze e per la vendita presso i distributori. Inoltre nella diciture in essi contenute deve esistere anche un rapporto dimensionale che ne consenta la lettura, così come deve esistere un rapporto fra i caratteri di scrittura delle corrispondenze e la carta e gli involucri su cui scrivere. In francobolli molto piccoli è difficile contenere diciture facilmente leggibili da persone con la vista difettosa. E' quindi ovvio che tra le misure di francobolli, scritte contenute, dimensioni dell'involucro e dati postali, deve esistere un rapporto dimensionale tale da consentire l'individuazione rapida e precisa di ogni parametro postale anche da persone con difficoltà visive, ma non si deve nemmeno eccedere nel senso opposto per evitare sprechi, spese indesiderate e lievitazione dei costi. Ogni misura ha una sua relazione con le altre dello stesso tipo o di tipo affine ed è sempre rischioso per le amministrazioni postali uscire dai canoni di quelle dettate dall’esperienza, spesso non scritte, legate al buon senso, al buon gusto, e alla funzione a cui gli oggetti sono destinati. L’emissione di francobolli giganteschi o di foglietti contenenti pochi francobolli ma con grandi margini, non è ideale per le affrancature postali, poiché le dimensioni delle buste su cui mediamente devono essere utilizzati non li contengono. L’abitudine e la frequenza di molte amministrazioni postali, tra cui l’Italia dal 1985, di uscire dalle misure standard (20x30 mm. media) nella produzione dei francobolli non è una esigenza postale ma un sistema pratico per speculare sulla passione dei filatelisti. Altre misure specifiche, diverse o legate a quelle dimensionali, mettono in rapporto altri elementi : nel caso delle dentellature p.es. pongono in relazione il numero dei fori con la lunghezza di 2 cm.. (Vedi voci specifiche in questo stesso testo) 

MITTENTE – Sostantivo - Persona che rappresenta una delle tre parti (mittente, poste, destinatario) del contratto postale : è colui che spedisce e in genere scrive lettere e che in alcuni casi è obbligato a dichiararsi sull'involucro della corrispondenza per poter esser rintracciato (per gli invii pregiati o durante periodi di censura) in caso di mancata consegna. In Italia fin dal 1870 sulla corrispondenza ordinaria il mittente non ha l'obbligo di riportare i propri estremi sull'invio, salvo che in casi particolari storicamente ricordati (nel 1944/45 chi scriveva all'estero doveva consegnare la busta agli sportelli postali presentando la carta d'identità), mentre da sempre le corrispondenze pregiate o urgentissime come le raccomandate, le assicurate ed i pacchi, devono essere consegnate agli sportelli degli uffici postali con gli estremi del mittente, talvolta con chiusure speciali, e nel caso dei pacchi, anche con alcune altre dichiarazioni sul contenuto e sul destino degli invii in caso di non reperimento o di rifiuto di ricevimento da parte del destinatario. Precedentemente al 1870 il mittente doveva scrivere i propri dati anche sulle lettere ordinarie perché in caso di rifiuto del destinatario o di insufficienza di affrancatura il mittente doveva pagare (in segnatasse) il viaggio di ritorno delle corrispondenze restituite e la mancanza di affrancatura applicata.

MOBILE - Sostantivo ed aggettivo - Come sostantivo è il nome di una costruzione, in genere in legno, ma anche in metallo o d’altro materiale, adatta a contenere oggetti, che servono ad arredare abitazioni, uffici o sedi di attività umane. Le biblioteche ad esempio sono Mobili adatti a contenere libri, collezioni o carta e arredano spesso case ed uffici. Come aggettivo si può associare a qualsiasi sostantivo per indicare che l'oggetto a cui si riferisce è spostabile, ossia non è fisso e che può esser spostato. Squadra, scala, ufficio, carattere di stampa ecc., seguiti da "mobile", indicano situazioni ed azioni in continuo movimento che sono divenute unità concettuali dal significato preciso ed inequivoco. Di rilevante interesse filatelico connesso con l'aggettivo "mobile" sono alcuni uffici postali che si spostano sul territorio per effettuare il servizio postale. Gli Uffici Postali Mobili delle Poste italiane sono uffici attrezzati su furgoni che si portano in luoghi pubblici stabiliti per espletare temporaneamente o anche stabilmente il servizio postale di accettazione e di consegna delle corrispondenze e del bancoposta (non sempre). Questi uffici sono in genere utilizzati per coprire un territorio di una certa entità che non possiede temporaneamente o a lungo uffici postali fissi o che non sono convenienti da gestire in modo stabile per lo scarso pubblico presente nella zona. In altre occasioni gli uffici postali mobili sono utilizzati in caso di calamità naturali (terremoti, alluvioni ecc.) per il tempo necessario al ripristino della normalità. Più spesso uffici postali mobili montati su camion o furgoni vengono dislocati all'esterno di manifestazioni, comprese quelle filateliche, lontane da altri uffici postali per servire il pubblico durante lo svolgersi della manifestazione stessa. Per situazioni ripetitive nel tempo in cui i furgoni con ufficio postale sono stati talvolta utilizzati (periodo 1960/1980 – ad es. per le località turistiche temporanee), il bollo postale annullatore delle corrispondenze riporta la dicitura "Ufficio Postale Mobile", che è raro e ricercato dal collezionismo. Anche gli uffici postali che fino al 1995 esistevano sui treni sono da considerare "mobili": gli "Ambulanti", erano treni postali (o avevano un vagone postale con ufficio attrezzato a bordo) e i "Messaggeri", disponevano di personale postale viaggiante e  di una serie di bolli che riportavano la dicitura “Ambulante”, “Amb.”, “Mess.” , “Turno” seguito spesso dal nome di due località poiché l’ufficio, essendo in movimento tra due capolinea, e fermandosi in numerose altre città sul percorso, non poteva definire se la lavorazione della posta era stata effettuata in una località o in un’altra. (vedi le voci “ambulante” e “messaggero”, “turno”).

MODERNO – Aggettivo - In genere è connesso con le parole tempo, gusto, tendenza, moda ecc. ossia con qualcosa che è in funzione del passare del tempo e che si riferisce spesso ad un’epoca storicamente definita. In filatelia è spesso congiunto con la parola "periodo". Il periodo moderno della filatelia italiana è per molti il periodo filatelico contenuto tra il 1900/1930 ed il 1970, che inizia con la Floreale, o con la prima emissione commemorativa (Garibaldi) o con la fine delle emissioni pre-fascismo e che termina grossolanamente con lo sbarco del primo uomo sulla Luna (20 Luglio 1969) oppure con la stabilizzazione della repubblica. Il periodo moderno attraversa il periodo monarchico ed il periodo repubblicano italiano, è successivo da altri periodi, l’antico ed il classico, e prosegue col contemporaneo. E' certo che col trascorrere del tempo tali definizioni possano subire varianti e aggiornamenti poiché il tempo scorre continuamente e ciò che un tempo era contemporaneo o moderno gradualmente diventa passato. Una divisione in periodi della filatelia si è dimostrata recentemente (2004) utile per dividere le collezioni nei concorsi filatelici, ma la durata dei vari periodi attualmente scelta è sperimentale ed è quindi possibile che possa subire modifiche future.

MODULO – Sostantivo – In relazione al contesto in cui è inserita, questa parola assume diversi significati. In astrofilatelia il Modulo è ad es. l'unità dell'astronave che contiene i comandi ed alloggia il personale di bordo nell'espletamento della loro funzione di guida e di lavoro principale. Nel linguaggio burocratico ed anche postale è invece un foglio stampato contenente formule o domande fisse a cui, colui che lo compila, deve dare risposte brevi ed utili ad individuare situazioni o bisogni. I moduli sono utilizzati molto spesso anche dalle Poste per effettuare operazioni ripetitive e per uniformare la lettura delle risposte. In alcuni casi particolari alcuni moduli postali vengono compilati dalla clientela, avvallati dall'amministrazione postale con sigle o bolli e restituiti ai compilatori (moduli per la spedizione di invii pregiati); talvolta ad alcuni di questi moduli vengono anche applicati ed annullati francobolli per il pagamento di qualche tassa e riconsegnati ai compilatori. In altri casi ancora è la stessa amministrazione postale che li compila d'ufficio e li consegna ai clienti o li trattene per il proprio archivio. In tutti i casi in cui il modulo compilato è consegnato al cliente postale e quindi resta di diritto nelle mani dell’utente, specialmente se contenente francobolli, è aggregabile alle collezioni di Storia Postale. I moduli di pagamento delle tassazioni cumulative dei grandi utenti, quelli di tassazione per gli effetti, sono esempi di moduli collezionabili del nostro passato. Non potrebbero invece essere inseriti in collezione moduli interni delle poste, anche se completati con francobolli, perché non appartengono agli utenti ma all'Amministrazione postale, e qualsiasi sottrazione anche a scopo collezionistico può esser pareggiata a furto e quindi sottoposta per principio a sanzioni, a sequestro e ad indagine.

MONACO – Sostantivo e Nome proprio – E’ ad es. il nome di alcune importanti città del mondo, una delle quali capitale di stato (Principato di Monaco). Nel significato ordinario indica una persona appartenente ad un gruppo religioso (di molte religioni) che fa di alcuni principi morali e di comportamento, il proprio modo di vita e che ha perciò regole severe da rispettare sia nell'ambiente ristretto in cui vive (monasteri,conventi ecc.) sia nel resto del mondo. La povertà, è ad esempio, uno dei principi della vita dei monaci e per questo motivo molti di loro, non adatti alla vita sedentaria, alla meditazione e alla preghiera, girano quotidianamente il mondo per ottenere da chi li circonda la carità ed il sostentamento per se e per i religiosi del proprio convento. In questo peregrinare i monaci cattolici dei primi secoli del II millennio potevano effettuare commissioni in cambio di sostentamento e trasportavano perciò anche la posta da un paese all'altro su percorsi quasi costanti, a cadenze abbastanza regolari. La posta dei Monaci non intende per la storia postale quella scambiata tra religiosi, ma quella trasportata dai monaci per conto terzi, su percorsi fissi o concordati, nel loro peregrinare per la questua nei secoli XII/XV ed è un capitolo fondamentale della Storia della Posta in Italia ed in Europa.

MONARCHIA – Nome proprio – Definizione di un tipo di governo in cui il potere sta nelle mani di una sola persona che l'ha acquisito per discendenza e, normalmente, non per meriti. Le monarchie in passato erano spesso oppressive e assolutistiche ma nell’ultimo secolo, laddove sono rimaste, si sono trasformate in illuminate e democratiche. La maggior parte dei governi monarchici a causa della maturazione del concetto di governo e per le mutate condizioni sociali avvenute tra il 1850 ed il 1950 hanno compiuto il loro tempo e si sono trasformate, talvolta tra grandi attriti, in repubbliche di vario tipo. Essendo particolarmente vive e numerose, all’inizio del periodo filatelico, le nazioni monarchiche, tra cui l’Italia, tutte hanno prodotto francobolli che mostrano nelle vignette i ritratti dei sovrani, dimostrando il forte culto della personalità caratteristico di questo tipo di governi. La Gran Bretagna che ancora oggi è una nazione monarchico/democratica è talmente orgogliosa di questa situazione da emettere serie filateliche col profilo del proprio sovrano/a senza nemmeno scrivere il nome della nazione, sapendo che tutti gli altri popoli e governi riconoscono immediatamente la nazione emittente. In Italia i francobolli dei primi 50 anni del regno, possiedono vignette unicamente dedicate ai successivi sovrani e soltanto nel 1910 venne emesso il primo francobollo commemorativo (Garibaldi) non dedicato all’immagine del sovrano o di personaggi della famiglia reale. La Monarchia italiana, erede di quella Sarda che costituì la nazione, fu sottoposta a giudizio popolare dopo le infauste vicende del 2° conflitto mondiale e ne uscì sconfitta, ma fino a quel momento, sia per il territorio italiano che per le colonie allora esistenti, molti francobolli hanno avuto vignette dedicate al re e all’istituzione monarchica.

MONDIALE/I – Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo indica una qualità di un oggetto o di un avvenimento molto importante, che interessa tutto il mondo o ha riflessi su tutto il mondo. Una collezione di francobolli mondiale, indica un insieme di album contenente francobolli di tutte le nazioni del mondo (o della maggior parte delle nazioni che li hanno prodotti) in genere seguendo un ordine strettamente alfabetico. Queste collezioni realizzate da appassionati molti decenni fa, al tempo degli albori della filatelia, non sono quasi più seguite per le dimensioni che dovrebbero possedere e per i costi che dovrebbero essere affrontati per acquistare tutti i francobolli che nascono quotidianamente. Sempre come aggettivo nel linguaggio corrente si usa spesso in filatelia in riferimento ad avvenimenti che interessano il  mondo intero ricordati con francobolli come per Conferenze, Meeting o avvenimenti sportivi che coinvolgono moltissime nazioni. Talvolta l’aggettivo viene anche usato al plurale maschile sostantivato come nel caso de "I Mondiali di......." intendendo un campionato sportivo o di altro genere a cui partecipano tutte o moltissime nazioni del mondo che viene ricordato spesso con emissioni filateliche prodotte contemporaneamente da numerose amministrazioni postali diverse, che insieme possono esser oggetto di collezionismo filatelico specializzato. I mondiali di calcio, i campionati sportivi più noti e seguiti del mondo, sono sempre stati oggetto di numerosissime emissioni di molte nazioni contemporaneamente che hanno prodotto voluminose collezioni specializzate per la quantità, talvolta anche inutile, di francobolli emessi e spesso applicati su buste spedite nei momenti chiave delle competizione.

MONETA – Sostantivo – Nel significato più comune è un dischetto di metallo di diversa grandezza e valore avente un potere d’acquisto convenzionale o reale utilizzabile come mezzo di scambio per ottenere merci e servizi, prodotto esclusivamente dallo stato per disporre di una unità di misura di conto comune per i traffici commerciali. La moneta in senso più lato, essendo denaro, può anche essere realizzata in carta pregiata o in altro materiale che comunque ha un valore convenzionale o reale stabilito dall’autorità statale, in genere riconosciuto anche dalle altre nazioni. La moneta italiana è stata a lungo la Lira che però dall’inizio del 2002 è stata abbandonata in seguito ad accordi e ad alleanze economiche tra nazioni europee, trasformandosi in Euro. Le monete nel mondo sono numerosissime perché ogni nazione ha la propria : quella statunitense da tempo è il Dollaro, quella giapponese lo Yen, la Gran Bretagna, malgrado l’appartenenza all’area dell’Euro mantiene la sterlina e via dicendo. Ogni moneta in genere vale sul territorio della nazione che l’ha coniata o su quello di altre nazioni con cui esistono accordi monetari (p.es. area dell’Euro) ed è in genere scambiabile con qualsiasi altra moneta, ma esistono monete dominanti, e quindi favorite negli scambi, che appartengono alle nazioni economicamente più forti e ricche e a queste tutte le altre devono riferirsi per l'acquisto di materiali pregiati e tecnologicamente avanzati. In questa ottica il Dollaro americano, il marco tedesco, lo Yen giapponese e poche altre sono le monete più forti, ovunque accettate per gli scambi commerciali internazionali. A queste, dal 2002, si è aggiunto l’Euro che rappresenta praticamente tutta l’Europa, compresa l’Italia, e la sua economia. Per convenzione la comunità internazionale ha inventato talvolta delle monete teoriche per stabilire il valore internazionale di merci e di beni fondamentali : il petrodollaro per es. è l’unità di conto adatta a trattare il petrolio, oggi bene insostituibile nella civiltà moderna. Altre monete convenzionali per es. sono state l'Ecu prima dell’arrivo dell’Euro in Europa, o il franco/oro, moneta internazionale postale utilizzata tra il 1990 ed il 1940. Alcuni francobolli di nazioni europee, anticipando l’avvento dell’Euro, sono stati emessi in doppio valore, in moneta locale e in Ecu e  poi in Euro (ad es. Francia e Italia). Anche i servizi postali delle nazioni associate all'UPU hanno inventato una moneta "postale" per poter facilmente equiparare i valori dichiarati e contenuti nelle corrispondenze internazionali assicurate che passano da una amministrazione postale all'altra. Questa moneta è stata ed è ancora per le nazioni extraeuropee il D.T.S. (Droit de Tirage Special - vedi voce del lessico dedicata) che ha un valore di cambio contro ogni moneta nazionale, variabile in relazione al fixing di ogni moneta, che rappresenta una media di un paniere contenente il potere di acquisto di tutte le monete delle nazioni aderenti all'UPU che accettano lo scambio di corrispondenze assicurate. Alcune nazioni non accettano questa convenzione (p.es. gli Stati Uniti) affermando che le corrispondenze loro affidate non hanno la necessità di essere assicurate poiché il loro servizio è sicuro. 

I francobolli hanno sempre avuto espressione monetaria identica a quella della moneta corrente in ciascun paese, ma talvolta, in caso di occupazioni militari o di gravi crisi economiche, la moneta locale fu sostituita anche sui francobolli mediante soprastampa con la denominazione della moneta della nazione occupante o dominante oppure su francobolli dello stato occupante sono stati sovrastampati valori in moneta locale. In altri casi più recenti il valore monetario del francobollo non viene nemmeno scritto sugli esemplari, lasciando al colore della vignetta il riconoscimento della sua capacità di affrancatura (vedi Marianne francesi) o affidandolo ad alcune lettere dell'alfabeto in periodi di transizione tariffaria.

Oltre a questi vari significati e a quello più comune di dischetto metallico, coniato dallo Stato, con un valore soprascritto (spiccioli), in filatelia la parola "Moneta" ha interesse in alcuni periodi storici in cui la scarsità di denaro di piccola taglia circolante ha consentito il pagamento delle merci con francobolli. Il "Francobollo Moneta" è un francobollo, in genere ordinario, introdotto per proteggerlo in un dischetto di metallo con un lato trasparente, che servì in sostituzione degli spiccioli per il pagamento di merci e non per l'affrancatura postale. Tracce di questa storia si trovano in particolari periodi di alcune nazioni europee in cui la mancanza di metallo nobile adatto alla coniatura di monete divenne endemica e prolungata. In Italia furono prodotti francobolli moneta con supporto metallico (non pregiato - alluminio) o plastico con scritte  pubblicitarie negli anni 1915/20 (Leoni) e con supporto plastico negli anni '60 (Siracusana). I francobolli moneta ancora contenuti nei loro involucri protettivi sono pregiati e attivamente ricercati dalla filatelia moderna.

MONGOLFIERA – Sostantivo - Nel significato più comune è un pallone aerostatico sferico, riempito di aria calda che si solleva da terra trasportando un cesto di vimini spesso contenente uomini e cose, talvolta posta, correndo lentamente nei cieli, inseguendo i venti e le termiche con modesta capacità di orientamento. E' stato il precursore del pallone aerostatico moderno, dell’aerostato e di ogni altro veicolo mobile aereo che sfrutta l'aria calda per sollevarsi da terra. E' diverso per principio e forma dal dirigibile che sfrutta la spinta ascensionale dei gas più leggeri dell'aria per sollevarsi e motori per spostarsi nel cielo. Recentemente il trasporto dilettantistico con mongolfiere di persone e cose ha avuto un importante revival in tutto il mondo ed anche in Italia esistono numerosi club di appassionati che in speciali occasioni trasportano anche posta a carattere filatelico, riconoscibile da particolari soprascritte e spesso dalla firma dei piloti, gli ardimentosi che rinnovando le gesta dei pionieri del volo, sfidano con nuovi mezzi e con maggiore sicurezza le vie del cielo. (Vedi sinonimi in questo stesso testo). Esiste comunque un’ampia letteratura e discrete quantità di posta trasportata con le mongolfiere fin dal 1770 che sono oggetto di grandi collezioni storiche (ballon montée), materiale dell’epoca pionieristica del volo (1870/1900) e successivamente quantità più consistenti ma meno importanti di corrispondenze trasportate per diletto o per sport durante manifestazioni aeree o filateliche, comunque tutte oggetto di attenzione collezionistica.

MONOCROMATICO/A - Aggettivo – Qualifica  in genere un oggetto o un soggetto che è colorato con un solo colore. I francobolli monocromatici o monocromi possiedono la vignetta stampata utilizzando un solo inchiostro di un solo colore in un unico passaggio di stampa. I francobolli monocromatici italiani, numerosi nel lontano passato, oggi sono pochi perché le macchine da stampa attuali permettono di utilizzare molti colori e gli artisti preferiscono esprimersi in policromia. Al di la dell'ispirazione artistica o delle esigenze di sicurezza attualmente impiegate contro al falsificazione, la monocromia nella produzione filatelica è stata anche utilizzata in epoca più recente per realizzare alcuni francobolli ordinari definitivi di grande consumo per contenere i costi ed eliminare alcuni grossi problemi di produzione che la policromia pone nelle grandi quantità.

MONOCROMO – Aggettivo - Vedi “Monocromatico”

MONOGRAFIA – Sostantivo – E’ un volume con testo e spesso figure, in genere a forma di libro, anche voluminoso, di carattere letterario/documentaristico, che tratta un solo argomento, o che si riferisce ad un solo soggetto o ad un particolare risvolto della storia, dell'arte, della letteratura ed anche della filatelia, sviscerando la materia nei minimi particolari. Gli studi monografici di carattere filatelico sono ormai molti e rappresentano il massimo sforzo degli appassionati che li hanno redatti per comprendere fino in fondo gli aspetti più nascosti e particolari di qualche emissione, di qualche francobollo o di qualche periodo postale. Le monografie filateliche sono una documentazione preziosa e, se esaustive, sono la più completa fonte di informazione per costruire collezioni specializzate.

MONOPOLIO – Sostantivo - Con questo vocabolo si definisce con un solo termine il diritto di qualcuno, in genere di grande capacità e potere, di fabbricare, vendere o trattare prodotti e servizi in esclusiva, in regime  non concorrenziale. Trattandosi di un diritto, ha necessità di esser difeso da una struttura forte e capace di contrastare non solo con la forza fisica, ma anche con la forza della legge la capacità di altri di fare concorrenza. Grazie a questa definizione i monopoli di tipo privato non sono mai stati molti, mentre i monopoli pubblici, quelli di Stato, sono sempre stati nella nostra terra numerosi e fortemente attivi. Nel settore filatelico e postale che ci interessa, lo Stato, attraverso un Ministero (era delle Poste e delle Telecomunicazioni, oggi denominato semplicemente delle Telecomunicazioni), vanta il diritto di monopolio su tutte le comunicazioni, comprese quelle postali, rivendicato nella nostra terra fin dal 1720 dagli antichi sovrani Sardi e poi mantenuto nel tempo, con variazioni numerose, legate alle mutate condizioni sociali ed economiche nonché alle tecnologie nascenti, fino ai giorni nostri. Lo Stato italiano arroga a se il controllo esclusivo di tutte le comunicazioni, organizza o stabilisce, concedendo, ove opportuno, a terzi l’esclusiva monopolistica del servizio postale, ed emette i valori postali adatti a pagare il servizio fatto da se stesso o dai suoi concessionari. Attraverso la propria capacità di promulgare leggi e norme, difende inoltre con forza la privativa di stato in questo settore e difficilmente in passato (dalle origini fino al 1999) ha concesso a terzi la possibilità di sostituirlo in questa funzione (recapito autorizzato, pacchi in concessione ecc.). Dal 1997 ha concesso una privativa monopolistica controllata ad una Società per Azioni, Le Poste Italiane, eredi delle Poste di Stato precedenti che ha l’esclusiva e quindi il monopolio del servizio postale sulle corrispondenze fino a 349 gr. di peso. Oltre questo limite chiunque, cittadino o impresa privata attrezzata, può entrare in regime di concorrenza con le Poste Italiane SpA. Chi viola il monopolio postale è perseguibile per legge. In molte altre nazioni la situazione è generalmente simile, ad eccezione di alcune in cui il servizio postale e l'emissione di carte valore per pagare il servizio è stato assegnato a società private da tempo, comunque sempre controllate dallo Stato attraverso un Ministero specifico. Il monopolio postale di Stato o il controllo dello Stato sulle società private concessionarie ed esclusiviste dei servizi postali è per i governi delle nazioni strategico perché dal funzionamento delle Poste e dallo scambio regolare e continuo delle corrispondenze si stabilisce il grado di civiltà e di benessere delle nazioni stesse.

MORA - Sostantivo - Oltre che un frutto di una pianta dei boschi, nel significato che più ci interessa è il nome specifico di un ritardo ingiustificato nell'adempimento di un obbligo con scadenza legale. Chi non adempie nel tempo consentito dalle norme pubbliche o private ad un obbligo (pagare le tasse, effettuare un lavoro entro il.... ecc.) incorre in sanzioni previste dalle leggi o dai contratti scritti fra i contraenti, normalmente tradotte in pagamenti di multe pecuniarie anche gravose o nella perdita alcuni di diritti. Questo principio vale anche per le Poste : si traduce ad esempio nel pagamento di una sovrattassa in caso di mancato ritiro di corrispondenze pregiate non potute consegnare a destino entro un tempo limite e nella distruzione delle stesse se superato un altro successivo limite temporale.

MOSTRA – Sostantivo – Nel significato corrente indica una esposizione pubblica di oggetti di qualsiasi dimensione e tipo sistemati in un certo ordine all'interno spazi o di vetrine o su piedistalli (dipende dalle loro dimensioni) in modo da facilitarne la loro osservazione da parte di un pubblico invitato o pagante. Nelle Mostre, in genere gli oggetti esposti sono rari, tipici, preziosi e generalmente conservati all'interno di musei, collezioni pubbliche o private e quindi non facilmente visibili da un pubblico anonimo e sono perciò un’occasione per chiunque per vedere oggetti rari, normalmente non disponibili alla visione pubblica. La cultura di un popolo, grazie alle mostre aperte a tutti, si  accresce ed è perciò scopo delle comunità civili incrementare il numero di queste manifestazioni per migliorare il tasso di conoscenza media della popolazione. Le mostre filateliche presentano sempre collezioni rare ed importanti normalmente conservate presso le abitazioni dei proprietari o in archivi e per questo non facilmente visibili. Per questo motivo le Mostre in genere non sono a concorso ma ad invito e permettono di vedere le collezioni nella loro versione più libera e meno legata al vincolo dei regolamenti che talvolta obbligano il collezionista ad eliminarne parti e capitoli interi. Le mostre filateliche si effettuano in locali adatti, protetti dalle intemperie e dai furti, hanno normalmente degli sponsors per il pagamento dei costi organizzativi e richiedono il lavoro e l'applicazione di numerose persone, spesso non pagate, in maggior parte filatelisti che mettono a disposizione il loro tempo e la loro fatica per migliorare la cultura filatelica locale. In molti altri casi, specialmente di carattere artistico o documentario, l’accesso alle mostre è a pagamento.

MOTO – Sostantivo - Sinonimo di movimento, ma anche riduzione della parola motociclo o motocicletta. Per quanto interessa questa trattazione bisogna ricordare che su alcune buste trasportate secondo le regole dell'istituto del recapito in proprio del periodo 1940/50 in Italia, si può talvolta trovare l'impronta di un bollo lineare in gomma "con Moto", sovrascritta interessante e ricercata, che sta ad indicare che l'espresso era motorizzato e si muoveva nell'ambito cittadino in motocicletta per portare la posta.

MOTTO – Sostantivo - Frase di pochissime parole spesso arguta, piacevole o pungente, in qualsiasi caso  significativa. Alcuni motti sono stati utilizzati nei blasoni di associazioni, di casate nobiliari o di corpi militari ad indicare in qualche modo, brevemente, lo scopo o l’orientamento associativo. Alcuni sono anche riportati su francobolli quando stanno ad indicare lo scopo dell'emissione o ricordano persone o enti che ne possiedono uno molto significativo ed inconfondibile.

MUFFA – Sostantivo - Forma vivente biologica in genere vegetale di piccole o piccolissime dimensioni, talvolta invisibile ad occhio nudo, che parassita altri organismi o sostanze e/o che vive in simbiosi con altri esseri viventi. Con questa parola nel linguaggio corrente si indica erroneamente anche un essere vivente che dal punto di vista strettamente biologico, appartiene ad un’altra classe, ossia a quella dei Funghi. In questo caso si tratta di un gruppo di funghi microscopici (aspergillum, mucor, penicillium ecc.) che vivono come saprofiti su sostanze organiche diverse, formando con la loro crescita, un'efflorescenza polverosa di vario colore che è visibile sulle superfici delle sostanze su cui i funghi si impiantano e si moltiplicano. Spesso muffe, funghi e batteri si associano per una vita comune e parassitano l’uomo e oggetti preziosi danneggiandone la pelle e la superficie perché si alimentano con alcuni componenti dell’essere o dell’oggetto parassitato. Anche se l'uomo ha utilizzato alcuni di questi funghi per creare medicamenti utilissimi e fondamentali per la medicina (la penicillina p.es.) le muffe sono dannose per le superfici su cui si impiantano. Molti francobolli, nonché carta e posta mal conservata, poco arieggiata ed esposta alla penombra, sono spesso invasi da muffe che aggrediscono, in particolari condizioni ambientali, alcune sostanze della loro composizione, in particolare la gomma e quant’altro può servir loro da nutrimento. Il caldo umido è la condizione ambientale più favorevole per l'insorgenza di muffe su carta e francobolli che col tempo (alcuni anni) si trasformano in macchie brune il cui nome comune è la "Ruggine della carta". Anche se qualcosa si può fare per eliminare le macchie, l'attecchimento di muffe è attualmente da considerare definitivo, in quanto pur riuscendo ad ottenere uno schiarimento con mezzi chimici, prima o dopo, col ripresentarsi di condizioni ambientali favorevoli, le macchie si riformano la dove esistevano. Il cambiamento di colore delle superfici parassitate è dovuto al fatto che le muffe sono capaci di trasferire e concentrare alcuni elementi chimici appartenenti alla sostanza su cui si sono impiantate che, ossidandosi, si trasformano in macchie brune. La gomma ed i residui salivari sono composti chimici particolarmente favorevoli per l'attacco delle muffe che, nelle condizioni suddette, permettono il facile attecchimento delle spore fungine che sono all'origine della crescita delle muffe stesse, e quindi al formarsi della "Ruggine". Questa malattia della carta, particolarmente attiva in filatelia, non è da confondere col "Foxing" che è invece un imbrunimento generalizzato delle superfici cartacee legato all'azione combinata della luce, dell'umidità e della temperatura sui componenti di fabbricazione della carta e sull’acidità originale del suo impasto. L'insidia delle muffe è sempre in agguato per la filatelia ed è necessario, per una buona protezione delle collezioni, porre la massima attenzione nella conservazione dei propri beni filatelici. (Vedi "ruggine", "foxing" e voci simili).

MULTA – Sostantivo - Pena in genere risolta col pagamento di denaro secondo un tariffario di legge legato a scale di gravità dell'infrazione commessa. La tassazione postale, quando esisteva (fino al 1998) in un certo senso può essere assimilata alla multa poiché dal lontano 1865 chi non affrancava o affrancava insufficientemente pagava una tassa pari al doppio dell'affrancatura mancante per assolvere interamente la tariffa. Nelle cose postali il concetto di multa si avvicina a quello generale nel caso in cui si contravviene a norme diverse dall'affrancatura (p.es. posizionamento del francobollo a sinistra anziché a destra) mentre è indiscutibilmente una multa il pagamento di segnatasse o di francobolli applicati dalle Poste per es. su documenti postali o su bollette di trasporto pacchi in concessione per inosservanza delle norme che regolano gli istituti. Multe per gli impiegati postali sono ad esempio l'inavvertita accettazione di buste del primo porto, e così tariffate, o di dimensioni superiori a quelle consentite dal bustometro o quelle dei trasportatori di pacchi che nel passato sono stati sorpresi a trasportare pacchi in concessione di peso superiore a quello dichiarato in bolletta. Si dice tassazione quando l'applicazione di segnatasse o francobolli serve a pagare un diritto o un servizio contemplato nel tariffario postale, mentre si dice multa, in gergo postale, quando l'applicazione di francobolli, segnatasse o il pagamento di denaro alle Poste è dovuto ad una infrazione della normativa di istituti postali. La ricevuta della multa rilasciata dalle poste su particolari modelli contenenti i francobolli o i segnatasse per infrazioni normative o irregolarità amministrative è il documento che dimostra l'avvenuta risoluzione del caso. Tale documento è di proprietà del pagante e quindi è collezionabile perché non sottratto agli archivi pubblici o postali ed è di buon interesse collezionistico perché mostra l’uso di francobolli o di segnatasse al di fuori dello scopo per cui nacquero.

MULTARE – Verbo – Indica l'azione dell'applicazione di una multa. (vedi "multa")

MULTIPLO/A – Aggettivo e sostantivo – Come aggettivo qualifica oggetti identici in quantità. In filatelia è spesso connesso con la parola "affrancatura". Per "Affrancatura multipla" si intende una affrancatura composta con più esemplari diversi o dello stesso francobollo per pagare la tariffa postale sulle corrispondenze. Le affrancature multiple sono molto ricercate dai filatelisti specialmente se l’affrancatura contiene soltanto francobolli di un solo tipo per pagare interamente ed esattamente la tariffa postale. E’ infatti insolito che una tariffa possa esser coperta esattamente da un numero intero di francobolli dello stesso tipo. Come sostantivo, per multiplo si intende un qualsiasi oggetto prodotto in molti esemplari identici e nel linguaggio corrente molto spesso indica un’opera grafica di carattere artistico, prodotta in un numero limitato e numerato di esemplari identici per permettere il possesso della stessa opera a diversi collezionisti. I francobolli, a parte uno famosissimo della Guaiana francese, prodotto in un solo esemplare, possono in questo intendimento esser considerati multipli.

MUNICIPIO – Sostantivo - Sede fisica dell'amministrazione pubblica dei comuni ove ha ufficio il sindaco, si svolgono le riunioni consiliari e in genere si esplicano le pratiche amministrative delle città italiane. Il municipio è quindi il cuore delle piccole e grandi comunità del nostro paese, ove si discutono e si decidono le strutture e gli investimenti per migliorare la vita degli abitanti del luogo ed è il punto di riferimento dei cittadini. Talvolta, in momenti difficili, è stato anche il luogo dove si è trasferito o ha fatto capo il servizio postale, quando per accidenti o conflitti le Poste locali hanno cessato di funzionare. Non poche infatti sono le cittadine in cui il Municipio in periodo bellico o in altri momenti di emergenza, ha organizzato la consegna ed il ritiro della posta attraverso il lavoro di maestranze occasionali, volontarie, inventando anche sovrattasse postali inesistenti, create per l'occasione, per l’espletamento del servizio postale locale in sostituzione di quello pubblico. Alcuni comuni del Piemonte e del Veneto (ma anche di altre regioni) stamparono speciali etichette valore per recuperare ed esigere il diritto di trasporto della posta dalla sede comunale, ove il furgone postale dell'amministrazione pubblica arrivava per caricare e scaricare la posta (invece che negli uffici postali chiusi per motivi bellici o d’emergenza), all'abitazione dei destinatari, servizio che era effettuato col lavoro di postini occasionali non professionisti, assunti o incaricati dal sindaco. Le lettere su cui furono applicate queste speciali etichette valore in cittadine che storicamente ebbero vicende belliche lunghe e complesse nel 1918 e nel 1944/45, non sono molte, sono attivamente ricercate dal collezionismo storico postale per descrivere casi eccezionali ma veri del trasporto postale pubblico italiano organizzato temporaneamente per emergenza dal Municipio. (Algund, Udine, Piovà Massaia, ecc.)

MUTO – Aggettivo e sostantivo – Oltre ai noti significati del linguaggio corrente, in filatelia come aggettivo (spesso sostantivato) indica un tipo di annullo postale che non contiene i dati dell'ufficio di bollatura e non sempre la data, ossia è un annullatore dell’affrancatura senza alcuna scritta o contenente solo la data.  Viene usato raramente nel caso dell’impossibile utilizzo di altri bolli "parlanti" , ossia contenenti tutti gli estremi dell'ufficio postale che lo utilizza. Sono bolli provvisori richiesti dagli uffici postali periferici all'Amministrazione postale centrale, che in genere ne possiede alcuni, perché il bollo “parlante” in dotazione si è rotto o perché è da sostituire per malfunzionamento o per esaurimento delle date disponibili nel meccanismo rotante contenuto. La posta annullata con bolli muti, obbligatoriamente affiancati da bolli lineari di provenienza sempre in dotazione agli uffici postali locali, non sono comuni e sono attivamente ricercati dai collezionisti marcofili e di storia postale.

 

il postalista