Seconda edizione Riveduta, corretta ed ampliata
Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari |
LESSICO
FILATELICO ITALIANO
Vocabolario dei termini e dei modi di dire
A
cura di |
Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana |
Lettera
|
NATALE
– Sostantivo e aggettivo – Come aggettivo è in genere riferito ai luoghi o
ai tempi di una nascita o di una origine. Come sostantivo è il giorno stabilito
dal calendario occidentale per festeggiare la nascita di Gesù Cristo, data che
corrisponde per il mondo cattolico e cristiano al 25 dicembre di ogni anno.
Questo giorno in Italia, e in buona parte del mondo, è festivo ed è perciò
molto difficile che documenti postali siano lavorati e quindi bollati con questa
data. Esiste comunque un collezionismo specializzato di tipo storico postale che
raccoglie e classifica la poca posta che negli annullamenti e nelle bollature
riporta la data del 25 dicembre, giorno che in altri tempi, seppur festivo,
ammetteva il lavoro di più persone e il viaggio di mezzi di trasporto con
passeggeri e corrispondenze. Fino al 1998 è ancora possibile trovare alcune
lettere urgenti (espressi) accettate nelle due prime ore del turno della notte
tra il 25 ed il 26 dicembre (che iniziava nell'ordinamento postale vigente alle
ore 22 del 25 dicembre) con la data del giorno di Natale.
NATANTE
– Aggettivo - Qualifica qualsiasi oggetto o soggetto che galleggia, nuota o si
sposta in un liquido. In alcuni casi l'aggettivo è stato sostantivato e il
vocabolo ha assunto il significato generico e alternativo di nave, barca,
vascello che galleggi e si muova nell'acqua. In storia postale e sopratutto in
marcofilia la parola ha interesse poiché su alcune lettere del passato la via
di mare o d'acqua era preferita a quella di terra e su di esse si trova il nome
del mezzo navale che avrebbe dovuto trasportarla. In epoca più tarda
(1860-1920), “natante” divenne parola talvolta inserita nelle diciture di
alcuni bolli annullatori delle corrispondenze trasportate per via d'acqua (laghi
e mari) senza indicare il nome della nave che doveva trasportarle. I bolli
postali del passato che contengono nelle diciture la parola natante non sono
molti, sono stati utilizzati specialmente per i trasporti lacuali (ad es.
“Natante Colico Como” e simili) e sono perciò molto ricercati dal
collezionismo marcofilo e storico postale.
NATURALE
- Aggettivo – Viene riferito a qualcuno, a qualche azione o a qualche cosa di
origine o derivato dalla/alla natura, e che perciò è spontaneo, senza
artifici, ed è dovuto, così come si trova, a processi non manipolati dall'uomo
o dalla sua anche indiretta opera. Questa parola ha recentemente acquisito
importanza filatelica poiché un settore commerciale della filatelia ha così
definito alcune varietà filateliche clamorose, nate dalle stamperie per caso
fortuito, che non sono frutto di costruzione o di manipolazione anche casuale
umana e che sono talmente diversi da quelli normali da poter avere il diritto di
una classificazione a se stante. "Francobollo naturale" per un buon
numero di collezionisti è ad esempio il famoso "Volta violetto" o il
"Nozze verde" francobolli nati con questi colori appositamente perchè
destinati all'area coloniale italiana (e non all'Italia) negli anni '30, dopo
l’applicazione di un'apposita sovrastampa ; quelli che per caso e
naturalmente, furono stampati in colori diversi e non ebbero la soprastampa, per
i dati su di essi contenuti sono francobolli Italiani a tutti gli effetti
(riportando l'identica vignetta di quelli da usare sul territorio nazionale) ma
sono totalmente diversi da quelli da cui presero origine e sono perciò
"naturalmente diversi". I
francobolli con errori di colore come quelli citati ed altri con errori di
posizione di alcune loro parti ma che conservano una logica grafica che li rende
del tutto simili a quelli ufficiali, creano la categoria dei francobolli
naturali, da alcuni cataloghisti classificati a parte e da alcuni commercianti
considerati particolarmente preziosi e rari. Secondo una frase piacevole e
riassuntiva di un noto commerciante filatelico italiano, i francobolli naturali
sono "difformi ma non deformi" a differenza delle varietà che sono
"deformi e non solo difformi".
NAUFRAGIO
– Sostantivo - Grave incidente di navigazione che può accadere a natanti,
barche e navi che più o meno rapidamente perdono la facoltà di galleggiare e
affondano nelle acque di fiumi, laghi e mari portando con se quanto non è stato
possibile trasferire su altre imbarcazioni o sulla terra ferma. Nel salvataggio
di persone e cose dai naufragi esistono delle precedenze e la posta
eventualmente trasportata non è tra le prime cose a cui i salvatori pensano,
per cui spesso, nel passato, molto più raramente oggi, i disastri navali hanno
trascinato sott'acqua anche posta e corrispondenze. Non tutte però sono state
considerate perdute, anzi le Amministrazioni postali si sono sempre adoperate
per recuperare il sacco postale affondato e quando è stato possibile, la posta,
seppur gravemente danneggiata, è stata recuperata ed ugualmente portata a
destino con le scuse e la giustificazione delle Poste per l'evento disastroso
che ne ritardò la consegna e che ne modificò l'aspetto. A causa di questi
incidenti le corrispondenze salvate dalle acque sono quasi sempre prive
dell'affrancatura, con le scritte ad inchiostro parzialmente leggibili, quasi
sempre aperte e sono accompagnate da soprascritte giustificative applicate sul
loro frontespizio. Diciture come "Naufragio", "Recuperata
dall'affondamento del Piroscafo... ..." e altre simili furono applicate
nell'area italiana nel corso del tempo a partire dal
NAVALE
- Aggettivo - Definisce una caratteristica di oggetti, cose o avvenimenti che
hanno connessione con navi, trasporti marittimi e simili.
NAVE
– Sostantivo - Grande imbarcazione destinata al trasporto di merci e
passeggeri o anche costruita a scopo militare. In relazione al correre del
tempo, nave è una delle più comuni espressioni per indicare una imbarcazione
grande e potentemente attrezzata con motori di qualsiasi tipo o con qualsiasi
altro sistema di propulsione, definita meglio come “Motonave” (con motori
diesel o atomici) o “Piroscafo” (con motori a vapore da Piros=fuoco),
compreso quello a vela, che può esser meglio distinto con altre parole come
"veliero" (a vela) o "bastimento" (in genere a vela/motore)
o ancora “vascello” (con propulsione indeterminata). Le navi appartengono
ad aziende pubbliche o private, battono bandiere nazionali in relazione al luogo
ove sono registrate e quindi sono un’appendice mobile del territorio della
nazione a cui appartengono. Di conseguenza le leggi vigenti a bordo delle navi
sono quelle del territorio nazionale da cui provengono e in cui sono registrate,
comprese quelle sulla corrispondenza e sulla posta. Su tutte le navi in
navigazione fuori dalle acque territoriali nazionali è possibile l'esistenza di
un ufficio postale attrezzato di materiale postale nazionale (francobolli,
annulli, etichette ecc.) dipendente dalle poste nazionali come ufficio
distaccato e con almeno un responsabile dell’equipaggio facente funzione di
ufficiale postale. Questa situazione, quando il navigare era lento,
maggiormente utilizzato sulle medie e grandi distanze e le comunicazioni
erano meno immediate, aveva una grande importanza per chi si trovava a bordo, ma
attualmente si sta rapidamente modificando, esistendo navi velocissime, telefoni
satellitari, fax e radio che sopperiscono alla necessità di scrivere messaggi
epistolari urgenti. A parte le navi postali che viaggiavano prima dell’avvento
dell’aviazione per trasportare la posta sulle lunge distanze con personale e
sistemi propri, le navi passeggeri, mercantili e militari che disponevano di un
ufficio postale, fin dal 1800 disponevano di accordi internazionali di scambio
di bolgette contenenti le corrispondenze scritte a bordo, affrancate con
francobolli della nazione di bandiera che potevano essere avviate senza
riaffrancatura attraverso le Poste dei paesi amici in cui la nave attraccava,
che le accettavano e le inoltravano ovunque (Paquebot). Tali accordi esistono
ancora ma sono meno utilizzati che in passato perché i sistemi sostitutivi
delle comunicazioni scritte sono oggi più sicuri e più immediati. Nel passato
e ancora oggi gli uffici postali di bordo delle navi da crociera e specialmente
delle navi militari sono stati e sono tuttora ancora molti. La posta partita
dalle navi italiane deve avere affrancatura italiana nelle tariffe correnti
(tariffe interne se dirette in Italia, estere se dirette in altre nazioni), ha
bollatura con impronte a datario che nella corona citano specificatamente il
nome della nave e riportano il logo delle poste italiane. Nel passato non molto
lontano inoltre l'Italia possedeva numerose e famose navi postali, ossia navi di
proprietà dell'Amministrazione postale stessa o affittate che trasportavano
posta e pacchi da un continente all'altro su distanze che non potevano ancora
essere facilmente coperte dagli aeroplani. Ancora oggi esiste per l'oltremare
una tariffa postale apposita (la via di superficie) per corrispondenze e pacchi
senza addizionale aerea o prioritaria se si accettano i maggiori tempi di
trasporto sulle lunghe distanze delle navi rispetto a
quelli degli aerei, ma in questi casi, a causa della sempre minor richiesta della via di
superficie anziché aerea, la posta viaggia sopratutto su
navi mercantili come qualsiasi altra merce e con garanzie minori rispetto a
quelle richieste in passato (funzionario postale a bordo della nave, posto letto
e vitto gratuito e riservato per il personale postale imbarcato, casseforti
ecc.ecc.). La posta che ha viaggiato con nave, in relazione all'epoca o per la
presenza di bolli particolari è facilmente riconoscibile ed è quindi
collezionata in sezioni particolari della Storia Postale. (vedi anche
"Navigazione")
NAVIGAZIONE
– Sostantivo - Indica il muoversi
delle navi e delle imbarcazioni nell'acqua. I passeggeri e gli equipaggi in
navigazione hanno in genere molto tempo per la meditazione ed i ricordi e quindi
in queste occasioni molti tendono ad affidare alla carta messaggi e pensieri che
poi devono essere trasmessi in qualche modo ai destinatari. A questo scopo molte
navi del passato (e solo alcune oggi) disponevano di ufficio postale per
accettare corrispondenze urgenti (da trasmettere con la radio o col telegrafo -
lettere oceaniche, telegrammi ecc.) o non urgenti da sbarcare e inoltrare a
destino al primo porto d'attracco. In filatelia e storia postale la parola
navigazione viene spesso collegata con bolli o con posta e da qui deriva una
importante sezione del collezionismo che interessa qualche francobollo, molti
bolli e numerosa posta. I bolli di navigazione più ricercati sono quelli
applicati sulle corrispondenze negli uffici postali delle navi in acque
internazionali sulla corrispondenza accettata o lavorata durante il viaggio nel
periodo 1830/1870 e consegnata agli uffici di terraferma delle compagnie di
navigazione che effettuavano trasporti postali regolari. Questi bolli non sono
comuni e la posta di navigazione è molto meno frequente di quella terrestre ed
ha quindi maggiore pregio e sezioni collezionistiche a se stanti, seppur
rientranti nella Marcofilia e nella Storia Postale. (vedi anche Nave).
NAZIONALITA'
– Sostantivo – Indica l'appartenenza di una persona, di un oggetto o di un
territorio ad una nazione, specialmente in relazione ai diritti e agli obblighi
che ne derivano. Per francobolli e posta la nazionalità è fondamentale poiché
solo le nazioni sovrane possono emettere francobolli e gestire un sistema
postale in coordinamento ed in accordo con le altre nazioni all'interno di un
sistema internazionale supervisionato dall'ONU nella sua sezione postale, ossia
l'UPU (Unione Postale Universale). I francobolli per norma devono possedere
nella vignetta l'indicazione di nazionalità o segni indubbi di riconoscimento
del paese emittente. Per
NAZIONE
– Sostantivo – E’ un territorio dai confini universalmente conosciuti e
internazionalmente riconosciuti su cui vive un gruppo consistente di persone
aventi la stessa origine, che parlano in grande maggioranza la stessa lingua,
politicamente unite sotto un unico governo e che difendono un loro simbolo, la
bandiera, nota ad altri gruppi simili. In un linguaggio corrente ma riduttivo,
è sinonimo di Stato. Le nazioni hanno un ordinamento proprio, possiedono il
riconoscimento di indipendenza, ed il rispetto della sovranità legislativa,
territoriale, nonché postale e hanno io potere di battere moneta ed emettere
francobolli, riconosciuta/i da tutte le altre che possiedono la stessa
condizione. Spesso le nazioni si alleano o disputano su questioni territoriali
rilevanti, ma oggi hanno istituito un organo soprannazionale, l'ONU, che tenta
di dirimere pacificamente i conflitti. Talvolta alcune nazioni si dividono per
dissidi interni, altre si fondono per unire destino e sorti di popolazioni dallo
stesso ceppo o dagli stessi interessi. I moti di indipendenza del secolo scorso
hanno creato la situazione attuale nella maggior parte del mondo, ma ancora oggi
alcune nazioni sono sul punto di dividersi o di unirsi. L'indipendenza
riconosciuta dal consesso mondiale, permette alle nazioni nate e nascenti di
essere sovrane su un territorio e di promulgare leggi proprie da far rispettare
su di esso anche da parte dei cittadini di altre nazioni. In questa ottica ogni
nazione ha il proprio ordinamento postale ed ha il diritto di emettere
francobolli dandone solo informazione alle altre. La recente tendenza europea è
quella di abbattere i confini, di unificare le diverse monete e di attuare una
comunità economica più potente di quella delle singole nazioni, ma ha
tralasciato per ora alcune unificazioni incompiute, tra cui l’emissione e la
validità di francobolli comuni. Dal 2002 i francobolli delle diverse nazioni europee
associate nell’Unione Europea hanno adottato l'Euro quale moneta postale, ma
non sono stati ancora raggiunti accordi per produrre francobolli comuni da
utilizzare in tariffe da utilizzare in tutti gli stati aderenti. Tracce delle
divisioni e delle unioni derivate dal 2do conflitto mondiale stanno ancora
alimentando conflitti in alcune parti d'Europa e del mondo: ciò tende a creare
nuove nazioni, a modificare alcuni regimi e a far prevedere nuove sistemazioni
di molte aree mondiali rendendo continuamente variabile il numero delle nazioni
esistenti e in conseguenza il numero dei paesi che emettono francobolli e
gestiscono posta.(Vedi anche "Nazionalità"). Grazie a questa
situazione gli anni dal 1990 ad oggi hanno visto la fine di molte nazioni e
l’avviamento di nuove con la conseguenza filatelica che alcune collezioni
hanno avuto il loro termine (p.es. Jugoslavia, Unione Sovietica ecc.) mentre ne
sono nate numerose altre (p.es. Croazia, Slovenia, Ukraina, Uzbekistan, Lettonia
ecc.). All’inizio del 3° millennio le nazioni riconosciute nel mondo erano
oltre 270.
NECESSITA'
- Sostantivo – Specifica una condizione di qualcuno o di qualcosa che non può
fare a meno dell’aiuto di qualche intervento esterno. Lo stato di necessità
è in genere una condizione pietosa e drammatica che coinvolge le persone
mancanti dei presidi vitali fondamentali, ma nelle vicende umane può più
semplicemente nascondere solo situazioni elementari che condizionano le persone,
il tempo, il lavoro il servizio postale, ecc. a particolari comportamenti o a
subire determinate conseguenze. Nel campo postale, ad esempio nell'area
francese, si usa scrivere su molte corrispondenze in franchigia delle frasi
giustificative per la mancanza di alcune prescrizioni di legge ("Municipio
di .... chiuso per necessità") ma nella storia della posta italiana
numerose furono le situazioni di necessità ; ricordiamo ad esempio la chiusura
o l'apertura di uffici postali per casi improvvisi e temporanei, il sequestro di
navi e piroscafi postali per uso bellico, il ritardo delle corrispondenze per
interruzioni delle vie di trasporto, l'impossibilita' di accettare
corrispondenza internazionale a tempo indeterminato per interruzione dei
rapporti tra stati per guerre in corso ecc., quasi tutte situazioni che trovano
riscontro sulle corrispondenze con bolli o con annotazioni manoscritte.
NEMICO
- Contemporaneamente aggettivo e sostantivo. Come sostantivo il nemico è
il nome di qualsiasi avversario dichiarato che tenta di contrastare le azioni e
le intenzioni di un’altro. Si differenza da avversario, che pur sempre è un
nemico, ma in contese sportive o ideologiche. Purtroppo però
molti contrasti tra popoli, si trasformano spesso in guerre combattute
che trasformano gli avversari in nemici. In caso appunto di guerre, anche se non
esistono rapporti amichevoli tra popoli, esiste sempre la necessità di
comunicare con persone o amici che stanno nella parte avversa e le
corrispondenze per raggiungerli classificata "per il nemico", seguono
vie complesse, non sempre spiegate o dirette, spesso molto incerte, talvolta
intermediate da nazioni neutrali. Tra le corrispondenze per il nemico più
interessanti per
NEOFITO/A
– Sostantivo - Indica una persona che da poco tempo si applica ad un'arte, ad
una scienza o più semplicemente ad un hobby o ad una passione e che quindi non
conosce ancora molto della materia. Un collezionista da poco acquisito al
collezionismo dei francobolli e all'arte filatelica è un neofito (o neofita nel
linguaggio corrente) e da lui non si può pretendere una buona conoscenza della
filatelia.
NERO
– Aggettivo - Qualifica il colore più scuro esistente, che se non lucido,
non riflette la luce ma spicca particolarmente sulle superfici altrimenti
colorate. Questo colore è molto utilizzato nella stampa perché contrasta con
le superfici bianche o chiare della carta, ma in filatelia ha buone ragioni di
impiego solo nei contorni delle vignette o delle figure contenute nel loro
interno, poiché ampie superfici scure impedirebbero la visibilità della
bollatura postale esistendo una sovrapposizione di colori scuri spesso non
contrastanti tra loro. Questa conclusione fu evidente soltanto dopo l'invenzione
dei primi francobolli mondiali (Penny Black, 5 cent. Sardo ecc.), nati
prevalentemente con ampie superfici nere : tutte le emissioni successive fino ai
nostri giorni, a parte alcune rare eccezioni, non utilizzano più il nero come
colore predominante nelle vignette dei francobolli per consentire di controllare
più facilmente la bollatura postale.
NEROFUMO
– Sostantivo - Polvere finissima di carbonio puro dal colore nero, residuo
della imperfetta combustione del legno e di sostanze grasse che fino ai primi
decenni del secolo scorso veniva utilizzata per scurire gli inchiostri da
scrivere e per rendere indelebili i bolli postali. Ancora oggi molti inchiostri
neri e molte vernici scure vengono realizzate con l'aggiunta di nerofumo per
dare alle scritture, alle bollature e alle vernici la certezza della permanenza
del colore nero nel tempo. Nell'analisi quantitativa dei componenti degli
inchiostri postali e di tutti gli inchiostri da scrittura del lontano passato
deve esser ritrovato il Carbonio (C). Se il carbonio non è presente nei
risultati analitici mediante microscopia a raggi X o con altri metodi
altrettanto affidabili, le lettere o i bolli sono da considerare false/i.
NETTARE
- Accento sulla A – Verbo, sinonimo di pulire. In linguaggio postale e
filatelico è ricordato per l'uso corrente nel passato, tra la fine del '700
fino ad oltre la metà dell'800, quando le lettere provenienti dall'estero da
luoghi afflitti da epidemie, dovevano essere nettate, ossia pulite o meglio
ancora disinfettate prima di esser consegnate a destino. In molti porti o ai
confini degli stati o comunque dove ve ne fosse stata necessità, venivano
deputati dei luoghi isolati per disinfettare le lettere col lavoro di persone già
vaccinate contro la malattie infettive, con mezzi che oggi sono considerati
molto primitivi se non del tutto inefficaci. Le lettere disinfettate se non già
riconoscibili per i segni della disinfezione. venivano dopo il trattamento rese
riconoscibili attraverso l'applicazione di particolari bolli postali, detti
appunto di disinfezione, su cui si legge ad es. "Netta di fuori e di
dentro", o frasi simili, che fanno appunto riferimento al verbo nettare.
Nei casi in cui il bollo non era applicato, lo stato della carta e altri segni
(p.es. scurimenti, imbrunimenti parziali o scottature), sono l'indicazione
precisa dell'effettuazione della disinfezione. Le lettere "Nette"
hanno particolare interesse e valore e sono collezionate da specialisti sia nel
settore tematico (medicina ecc.) ma sopratutto in quello Storico Postale (sanità).
(vedi anche disinfezione e simili).
NETTO
- Aggettivo dal duplice significato che interessa la filatelia - In derivazione
dal verbo nettare = pulire, disinfettare (vedi nettare), è parola contenuta in
alcuni bolli prefilatelici per indicare che la corrispondenza fu purgata, disinfettata
e pulita (in qualche caso si dice anche "profumata"). L'aggettivo però
nel linguaggio attuale ha acquisito un altro significato : si collega nel campo
postale che ci interessa sopratutto con i sostantivi "taglio" e
"prezzo", indicando un taglio o una separazione senza sfrangiature o
un costo ben definito e non modificabile. In tecnica filatelica la separazione
di francobolli deve esser fatta con un taglio netto, senza incertezze, con guide
(perforazioni) o con forbici e lame che tagliano perfettamente senza sbavature
(fondamentale per i francobolli non dentellati). Il prezzo netto talvolta
utilizzato nei cataloghi di vendita, indica un prezzo finito, comprensivo di
addizionali commerciali, comprese quelle di legge (Tasse, commissioni, porto
ecc.).
NITIDEZZA
- Sostantivo che si utilizza per definire una qualità di un'immagine o una
caratteristica di chiarezza di una visione. Un cielo nitido indica ad esempio un
cielo particolarmente luminoso e trasparente in cui si distinguono bene dettagli
e particolari lontani. Nell'arte grafica la nitidezza dei disegni, dei contorni
delle figure e dei caratteri di stampa, indicano che la stampa, la scrittura o i
contorni dei disegni ecc., sono particolarmente chiari, netti, staccati dal
contesto in modo da permettere una perfetta visione dei dettagli. La nitidezza
è la conseguenza di una stampa accurata e della precisa sovrapposizione dei
colori utilizzati per l’aspetto finale delle figure. La nitidezza della stampa
dei francobolli è un’arte complessa difficilmente realizzabile nelle grandi e
grandissime produzioni che le stamperie delle
carte valori di tutte le nazioni del mondo tentano di mantenere costante nel
tempo, ma, mentre in passato era uno dei punti qualificanti della produzione
filatelica di molte nazioni, tra cui l'Italia, con l’incremento delle
produzioni e la necessità di continue ristampe dei francobolli ordinari
definitivi, si è in qualche modo oggi ridimensionata. Questioni di costi, di
quantità e di velocità di produzione impediscono spesso il perfetto
allineamento dei colori delle vignette e di conseguenza riducono la nitidezza
dell'insieme. Quando si verifica lo sfasamento anche minimo di due o più colori
il disegno sembra sfocato fino a divenire confuso ed incerto. Ciò può
verificarsi in ogni sistema di stampa policroma ma è molto più frequente nella
rotocalcografia, il metodo attuale più economico e veloce impiegato dalle
tipografie di Stato per le grandi produzioni filateliche necessarie al consumo.
Meno frequenti sono i disallineamenti nella calcografia che produce a maggiore
costo francobolli di buona o grande nitidezza.(vedi anche Nitido).
NITIDO
– Aggettivo – Qualifica la nitidezza, la chiarezza e la minuzia del
dettaglio delle opere grafiche, tra cui anche i francobolli. Un francobollo
nitido possiede il perfetto allineamento dei contorni delle figure con i loro
colori per cui l’immagine assume una particolare gradevolezza legata appunto
alla sua perfezione. Per ottenere buoni risultati di nitidezza i tipografi si
servono di alcuni artifici tra cui quello di far coincidere in un solo punto le
successive stampe di ciascun colore di cui è composta l’immagine. Nel caso
dei francobolli italiani recenti prodotti con le macchine del Poligrafico dello
Stato fino al settembre 2003 i punti di riferimento si trovano sugli angoli dei
bordi di foglio. In questi punti si può osservare la sovrapposizione (o quasi)
di tante piccole croci colorate, una per ciascun colore impiegato nella stampa,
in cui, se la sovrapposizione è quanto più prossima alla perfezione, tanto
maggiore è la nitidezza del risultato finale. Al contrario se le piccole
crocette sono tra loro distanziate e non coincidenti, i colori sono disallineati
e l’immagine non risulta nitida. (vedi anche "Nitidezza"). Dopo
l’autunno 2003, con la sostituzione delle stampanti, la nitidezza della
produzione non è più controllata meccanicamente ma attraverso traguardi ottici
sulla prima stampata, controllati con mezzi informatici attraverso una serie di
computer.
NOBILE
– Aggettivo - Qualificativo di persone o di cose. In quest'ultimo caso è
alternativo di "pregiato", "di migliore qualità produttiva e/o
organolettica". In filatelia la "carta nobile" è quella più
pregiata e costosa, in genere filigranata, che viene ormai utilizzata sempre di
meno, sostituita da altre carte, di realizzazione pur sempre complessa ma più
economiche. Nel caso italiano, la carta filigranata è detta nobile, mentre la
carta patinata o altra carta è definita comune. L’aggettivo può servire
anche nella classificazione letteraria degli oggetti postali : si possono
definire nobili o pregiati (meglio) gli invii non ordinari, ossia quelli che
hanno utilizzato dei servizi accessori per viaggiare più rapidamente e con
maggiore sicurezza (raccomandate, assicurate, per espresso e prioritarie, ecc.).
NOBILIARE/NOBILTA'
- Aggettivo e sostantivo – Si riferiscono a persone o cose appartenenti
o derivate da particolari classi sociali che per censo, nascita o acquisizione
godevano di grandi privilegi di comando o di potere (nobiltà monarchica o
pontificia). La nobiltà, oltre ad esser una caratteristica dell’animo di
qualche individuo, ancora oggi rappresenta un potere ed indica
l’appartenenza ad una elite riconosciuta dalla legge, in alcuni casi
anche da quella repubblicana italiana attuale. Nel passato era il massimo
riconoscimento a persone e a casate che un re, un principe, un sovrano o un
pontefice concedeva ai suoi fedeli servitori, a cui era concesso governare e
arricchirsi su una frazione del territorio posseduto dal concedente.
Grandi famiglie dal sangue più o meno blu, hanno ottenuto grandi
ricchezze, destini e possedimenti ma hanno anche segnato il passato, lasciando
tracce sulla cultura, sull’arte, sull’educazione e perfino sulla posta,
quando, insieme ai religiosi, i nobili erano tra i pochi che sapevano scrivere e
leggere. Tra il 1000 ed il 1800 fu la classe nobiliare a gestire la legge, a
mantenere la cultura, a sponsorizzare le arti, a favorire i commerci e far
progredire ogni giorno di più la cultura popolare. La maggior parte delle
antiche lettere fino al 1700 oggi collezionate sono infatti state trovate nelle
antiche dimore delle famiglie nobili, dei religiosi e dei mercanti. A queste
classi è dovuta la cultura del sigillo e dell’antica arte di chiudere e
proteggere le lettere da sguardi indiscreti ossia è stata riconosciuta la
riservatezza dei contenuti delle lettere, uno dei principi fondamentali su cui
si basa il funzionamento delle poste di tutte le nazioni del mondo.
NOCIVO
– Aggettivo - Qualifica cose
azioni o soggetti che nuocciono o più chiaramente che fanno del male. Le cose o
le persone nocive sono quelle che fanno del male ad altre cose o ad altre
persone coscientemente per proprio vantaggio o incoscientemente per semplice
stupidità. Per quanto interessa la filatelia esistono francobolli ed emissioni
definite nocive poichè possono provocare danni al collezionismo ed al mercato
filatelico ma che per altri, per es. le nazioni emittenti, non lo sono affatto.
Le emissioni di questo tipo sono prodotte infatti da alcuni Stati per ottenere
un utile economico e non per servire al consumo postale. In altre parole alcuni
stati filatelicamente non rilevanti ma sovrani, propongono al mondo filatelico
emissioni ufficiali inutili e/o in quantitativi di gran lunga superiori al
consumo interno del paese, o ancora propongono vignette accattivanti per
l'argomento e per la grafica, che non si riferiscono alla loro storia e alla
loro cultura, per venderli allo stato di nuovo o di usato con gomma ai
filatelisti di tutto il mondo. Nella maggioranza dei casi emettono francobolli
che non hanno uso postale per l’esiguità del traffico postale esistente nel
paese emittente e che celebrano avvenimenti che si riferiscono ad altri stati.
Queste emissioni sono definite speculative oltre che inutili.
NOME
- Sostantivo - Nell'uso comune è la denominazione di cui ci si serve per
individuare o per indicare oggetti, animali, persone, idee, progetti, ecc. I
nomi delle persone fisiche, detti anche propri e/o di battesimo (nel mondo
cattolico), rappresentano il sistema per riconoscerle o per chiamarle ed hanno
estrema importanza nei documenti. Il nome, per le persone fisiche, sebbene già
selettivo, non è comunque sufficiente a distinguerle e viene perciò completato
da altri nomi e col Cognome che specifica la famiglia di appartenenza. In alcuni
casi persone o famiglie tendono anche a moltiplicare nomi e cognomi per
distinguersi meglio da altri. In qualsiasi caso il modo migliore per distinguere
le persone ed evitare involontari errori di omonimia è accompagnare il nome ed
il cognome con l'indirizzo del luogo ove la persona vive o ha il recapito,
e se ciò non bastasse ancora, completarlo con l'aggiunta del luogo e
della data di nascita. Il nome delle persone ed il loro indirizzo sono elementi
indispensabili per indirizzare e spedire la posta e sono la condizione sine qua
non per cui le corrispondenze possono giungere a destino e per rendere valido ed
operativo il contratto tra utilizzatori e sistemi postali. Errori di nome o di
indirizzo diventano gravi nelle corrispondenze pregiate, poichè i postini o gli
sportelli postali consegnano le missive solo contro la firma e l'accertamento
delle generalità dei riceventi. Se nel lontano passato, quando pochi scrivevano
e scambiavano corrispondenze, era possibile scrivere "al Sig. X.
Parigi" con buone probabilità di consegna alla giusta persona, con
l'incremento della popolazione e l'espandersi dei traffici, fin dal 1850 divenne
necessaria una maggior precisione nel comporre nomi e indirizzi postali anche
per le persone pubblicamente note o riconoscibili con soprannomi inconfondibili.
NOMINALE
- Aggettivo o aggettivo sostantivato - Parola dai molteplici significati
che si aggrega spesso ad un sostantivo.
"L'appello nominale" è ad esempio la chiamata di una persona ad alta
voce all'interno di una riunione per accertarne la presenza o per richiedergli
un voto. Nel significato che più ci interessa, è aggettivo connesso con la
parola “valore”, riferito al valore di facciale dei francobolli o di altri
titoli di valore come monete, azioni, o altro. "Valore nominale", in
flatelia indica il valore di facciale di ogni esemplare ma si differenzia da
quello di "acquisto" perchè in alcuni casi i francobolli (o le
azioni, i bot ecc.) subiscono nel corso del tempo variazioni di prezzo (anche
all'origine alle Poste, ma sopratutto presso i commercianti o comunque presso i
detentori). E' necessario ricordare a questo proposito alcuni casi non italiani
di variazioni di valore d'acquisto presso le poste : ciò avvenne ad es. nei
momenti di cambiamento di moneta (Francia - Franco leggero e pesante ; Germania
periodo inflattivo ecc.) e altre variazioni di valore di facciale, conseguenti
ad esempio alle soprastampe, che consentirono ad alcuni francobolli di
possedere 2 valori nominali diversi. In qualsiasi caso le maggiori differenze
tra valore nominale e valore di acquisto si riscontrano nei francobolli fuori
corso che col tempo, specialmente se prodotti in piccola quantità, subiscono
variazioni di valore di molte volte maggiori rispetto al valore di facciale. In
filatelia come in economia, "il nominale" (aggettivo sostantivato) è
sinonimo di “valore nominale”, ossia di facciale o anche di emissione.
NORMA
– Sostantivo - Sinonimo di regola, direttiva, legge. Le Poste dispongono di un
ampio gruppo di norme che si modificano nel corso del tempo in funzione alle
successive esigenze del servizio (norme gestionali – Regolamenti) e in
relazione al potere pubblico che le promulga (norme pubbliche che regolano la
gestione del sistema postale). Le norme postali sono contenute in volumi
appositi che raccolgono le regole in materia postale e sull’emissione di
valori postali che si distinguono in Regolamenti e in Codici postali. Questa
situazione che nel nostro paese è rimasta in vita dalle origini fino al 1996,
si è modificata quando il sistema postale da pubblico (che gestiva le Poste
anche in perdita per questioni strategiche) è divenuto privato, ossia
dall’esser gestito dalla cosa pubblica è stato trasferito ad una società a
capitale privato (esclusivamente orientata ad ottenere guadagni per
sopravvivere). Questa variazione ha totalmente modificato l’assetto delle
Poste italiane e modificato le regole postali e da pochi anni quindi sono stati
riscritti i regolamenti ed i codici postali. Dal 1996 le Poste italiane in forza
di legge dello Stato sono una concessionaria del Ministero delle
Telecomunicazioni, devono produrre guadagni adatti a restituire un debito
contratto in decenni di sperperi dalle sepolte Poste italiane pubbliche, deve
rispondere ad una qualità di servizio stabilita dal Parlamento e deve
uniformarsi ai cambiamenti di tecnologia che le nuove strategie delle
comunicazioni man mano propongono. Se queste norme non vengono rispettate, la
concessione termina e si deve trovare un altro gestore. Grazie a questa
situazione le norme regolamentari delle Poste si sono indurite ed il
contravvenire alle norme postali comporta l'applicazione di pene tanto più
gravi quanto maggiore è il danno provocato. In questa situazione ad esempio, la
mancata affrancatura delle lettere che fino al 1998 provocava la tassazione per
il doppio del mancante, non è più punita con un’ammenda ma con
l’eliminazione fisica dell’invio non debitamente affrancato. Lo stampare o
imitare francobolli falsi per utilizzarli per posta, sempre considerata una
gravissima violazione delle norme postali, non è più un insulto diretto alle
Poste ma allo Stato. In questo caso, fino al 2004 il principio era difeso dalle
Poste in solido con lo Stato, ma con le nuove norme è un fatto di pertinenza
della cosa pubblica se si tratta di stampe di francobolli falsi (equivalenti a
moneta o considerati valori filatelici – nuova legge del 2004) e diviene di
pertinenza pubblica solo se le Poste attivano una denuncia civile in caso di
imitazioni (vedi fotocopie). Le Poste comunque si attivano contro chiunque
utilizza francobolli sia imitati che falsi. Trasportare posta senza
autorizzazione deve esser controllato dallo stato e non più dalle Poste, anche
se queste devono avviare una denuncia. Insomma le norme anche nel campo postale
sono infinite, si modificano in relazione alle esigenze del tempo e la loro
violazione comporta delle pene. Queste sono in genere di tipo amministrativo per
violazioni regolamentari, ma sono di tipo penale per violazioni che coinvolgono
il sistema o la responsabilità del concedente o ancora danni filosofici (stampa
di francobolli falsi per il consumo oppure di francobolli fuori corso per il
mercato filatelico) o economici.
NORMALE
– Aggettivo - Indica che l'oggetto a cui si riferisce è del tutto simile alla
maggioranza di tutti quelli esistenti, che sono quindi conformi ad un modello
generale. Gli altri che sfuggono alla normalità sono "anormali". La
maggior parte dei francobolli sono normali poichè conformi ad un modello
prestabilito all'interno di un ambito di tolleranza di fabbricazione, ma alcuni
sfuggono a questa regola e sono perciò considerati anormali o anomali. Quando
le varianti dal modello ideale prestabilito vanno oltre la tolleranza di
fabbricazione, limite fisico delle macchine impiegate per la loro produzione in
quantità oppure patiscono di qualche evidente errore di produzione, i
francobolli sono considerati varietà, vengono classificati a parte ed il loro
valore è maggiore di quello dei normali perché sono quantitativamente molti di
meno. Se invece quelli anormali sono quantitativamente di più dei normali, il
problema si inverte : gli esemplari anomali divengono normali e di minor valore
mentre quelli normali divengono anomali e valgono di più.
NORMALIZZAZIONE
– Sostantivo. Denominazione di un processo
di unificazione di procedure, di operazioni o di fabbricazione di oggetti
facendo riferimento ad una norma possibilmente semplice, e quindi facilmente
applicabile da tutti. L'anarchia nelle procedure, l’esistenza di oggetti
simili ma di dimensioni variabili o di operazioni sempre diverse per ottenere lo
stesso risultato, elevano i costi e rendono oggetti, cose, sistemi e metodi
difficilmente ripetibili e incostanti nel tempo. Di conseguenza uno degli sforzi
più rilevanti delle civiltà moderne sta nella riduzione del numero delle
procedure, nella semplificazione dei processi di lavoro, nella
standardizzazione delle prestazioni e delle caratteristiche degli oggetti e
delle lavorazioni, in altre parole nella "normalizzazione". In questo
processo difficile ma in continuo avanzamento a causa della globalizzazione del
mondo, molte parole, la maggior parte delle misure, dei formati, dei
procedimenti ecc. tende ad divenire un patrimonio comune in modo che le diverse
culture possano effettuare scambi sempre più intensi, parlare almeno
tecnicamente la stessa lingua, e facilitare la crescita comune. Anche il mondo
anglosassone che nel passato ha sempre voluto rimanere autonomo utilizzando
sistemi di misura duodecimali a differenza del resto del mondo che utilizza
sistemi decimali (sistema MKS), è giunta alla conclusione di dover modificare i
propri sistemi di misura e da qualche anno sta faticosamente adattando
prodotti, progetti e monete al sistema Giorgi decimale. Nel settore postale che
tocca importanti industrie per l'hardware, come quella dei macchinari e della
carta, nonchè processi operativi e procedurali complessi, l'unificazione delle
procedure di accettazione, di trasferimento e di consegna della posta e di tutti
i sistemi connessi è iniziata in Italia negli anni '60 con l'avviamento della
meccanizzazione postale (vedi vocabolo dedicato). Il Cap ed il bustometro (vedi
vocaboli dedicati) e le numerose varianti normative e modulistiche di recente
applicazione stanno in questa ottica. La carta per scrivere e per impieghi
industriali è unificata in formati standard (A5,A4,A3,A2,A1) per tutti gli
stati europei ed è già parzialmente così prodotta anche per
NOTIZIARIO
– Sostantivo – E’ il nome di un giornale stampato, radiofonico o
televisivo o di un periodico o anche di una rubrica contenuta in un giornale,
che riporta soltanto notizie senza commenti o con commenti poverissimi, comunque
senza l'accompagnamento di opinioni. Anche se il confine tra notiziario e
commentario non è molto netto, "Il Notiziario", anche di carattere
filatelico, resta un giornale d’informazione, contiene notizie e dati precisi
(talvolta anche appositamente errati o tendenziosi), ed esprime raramente pareri
sulle vicende descritte. In altro intendimento è anche solo la denominazione di
una rubrica all'interno di un giornale che si distingue dalle altre per il
contenuto. I notiziari filatelici sono in genere giornali
di pochi fogli prodotti dalle associazioni per riportare in poche pagine
le notizie sulla vita associativa, per ricordare appuntamenti e date e che
possiedono nella maggior parte dei casi solo un articolo, in genere posto
all'inizio, detto "di fondo" scritto dal direttore responsabile con
qualche commento sulla vita sociale o su fatti generali di interesse del gruppo
di persone a cui è diretto.
NOTO
- Oltre ad essere il nome di una città siciliana, è un aggettivo. E’
sinonimo di “conosciuto” ed indica una caratteristica di qualcuno o di
qualcosa. In filatelia e in letteratura filatelica si unisce specialmente ad
alcuni sostantivi come personaggio, notizia, varietà ecc.. "Varietà
nota" indica una variante filatelica già classificata o che sta per esser
classificata dopo aver ricevuto più segnalazioni identiche dal mondo filatelico
o la cui notorietà è legata a qualche pubblicazione.
NOTTE/NOTTURNO
- Sostantivo/aggettivo. Contrari di giorno/diurno. Come sostantivo indica il
periodo della giornata che coincide
con l'assenza di luce naturale e che in genere è dedicata dagli esseri viventi
al riposo ed al sonno. Come aggettivo si connette con attività o con fatti che
si svolgono di notte. Le attività umane non si fermano col calare della notte e
molti lavori per favorire la ripresa diurna delle altre attività si verificano
in parte anche di notte. Ad esempio i trasporti sulle lunghe distanze, molti
viaggi che obbligano all’inattività e molti lavori che devono preparare
quelli diurni possono esser effettuati di notte, ma per fare ciò è necessario
che alcune persone scambino il giorno con la notte, invertendo i ritmi biologici
naturali, con un impegno considerato disagiato e quindi effettuato a turni ma
maggiormente retribuito. La maggior parte dei trasporti postali ferroviari ed
aerei è notturna perché nella notte i mezzi di trasporto si muovono con
maggiore agilità e velocità per la riduzione della maggior parte delle altre
attività. La rete postale aerea notturna in Italia è una realtà che ha ormai
alcuni decenni (ricordiamo un francobollo italiano del 1965) e il lavoro dei CPM
è stato in passato equamente suddiviso in turni di lavoro diurni e notturni che
permettevano di far giungere la posta a grande distanza in tempi minori
(ovviamente se non c’erano inceppi nel sistema). Attualmente il lavoro dei CPM
è solo diurno per una migliore distribuzione del lavoro e per la riduzione del
corriere totale trasportato. In Italia esistevano fino al 2000 anche rari e
curiosamente ubicati, uffici postali aperti di notte. Si trovavano presso le
stazioni ferroviarie nei pressi dei binari ove si caricano e scaricano le
bolgette postali, all'interno di edifici dell'Amministrazione postale, ma non
erano segnalati dalle solite targhe stradali. Servivano per le comunicazioni
postali urgenti, come le comunicazioni per i giornali, e la posta loro
consegnata era definita “Fuori sacco” in quanto veniva caricata sul primo
treno possibile diretto verso la città di destinazione senza esser immessa
nelle bolgette postali. Per trovarli era necessario chiedere all'ingresso dei
locali dell’Amm. Postale nelle stazioni la loro ubicazione, e spesso le
persone che se ne servivano dovevano essere accompagnate. La posta qui accettata
doveva esser tariffata "per espresso" (raccomandazione compresa,
assicurazione esclusa). L'apertura di questi uffici si verificava alle ore 22
anche nei giorni festivi in quanto il turno di lavoro che iniziava era quello
del giorno successivo, ma il bollo postale datario, fino alle 24, era quello del
giorno festivo, anche per il 25 o il 31 dicembre. Questi uffici, insieme a
quelli centrali nelle città più importanti aperti solo nelle ore del mattino
dei giorni festivi, erano i soli che potevano bollare con certezza (e non per
errore o per compiacenza) corrispondenze in giorni festivi. Dal 2000 gli uffici
postali notturni sono stati chiusi e non è quindi più possibile ottenere bolli
dei giorni festivi. L’apertura di
uffici postali nei giorni festivi è ancora possibile solo in occasione di
grandi manifestazioni di qualsiasi tipo, se l’organizzazione ha previsto e
paga la presenza di un ufficio attrezzato di mezzi e di maestranze postali.
NOVITA'
– Sostantivo - E' una qualità di qualcosa non ancora vista o udita che non
ricopia pedissequamente qualcosa del passato. In Filatelia indica genericamente
i francobolli appena nati, che sono appunto assolutamente nuovi, e quindi non
ancora visti. In Filatelia la parola si connette spesso alla parola
“servizio” indicando un particolare servizio di acquisto di francobolli
nuovi e di materiali filatelici effettuato dai commercianti o dalle associazioni
filateliche per conto di filatelisti pigri o che non si possono occupare del
loro acquisto nel momento della loro nascita : il “Servizio novità” è
effettuato su abbonamento, non è gratuito, richiede un congruo deposito di
denaro da parte dei clienti presso il commerciante che non può anticipare
l'ammontare delle spese per tutti (richiede anche dei saldi o dei nuovi
versamenti a scadenze fisse in modo da evitare squilibri tra il dare e l'avere
per le spese effettuate) e il pagamento di una percentuale sugli acquisti
effettuati che remunera il lavoro di commissione. Purtroppo in Italia per i
francobolli acquistati dai commercianti, i clienti devono anche pagare l'IVA,
tassa sul valore aggiunto, che si calcolava non solo sull’ammontare della
commissione ma anche sul prezzo di facciale, per cui il costo del servizio
risulta incrementato di circa il 30% (19% per l'IVA ed il resto per la
commissione) rispetto all'ammontare della somma dei facciali consegnati ai
clienti. Dal 1997 questa situazione,
durata decenni, per una variazione dell’ammontare dell’Iva si è lievemente
modificata ma il costo finale del materiale acquistato attraverso questo
servizio risulta ancora piuttosto elevato (circa il 20/25 % in più rispetto al
valore di facciale anticipato). I filatelisti interessati possono altrimenti
acquistare lo stesso materiale presso gli sportelli filatelici delle Poste al
prezzo di facciale senza alcuna addizionale e sopratutto senza tasse, oppure
presso le associazioni filateliche a cui si iscrivono che effettuano il servizio
gratuitamente col solo obbligo del deposito anticipato del denaro necessario
agli acquisti.
NOZZE
– Sostantivo – Nella nostra cultura è l'atto pubblico richiesto
dallo Stato e dalla chiesa per contrarre matrimonio tra persone di sesso
diverso. Nella filatelia italiana è la denominazione convenzionale di una serie
di tre francobolli del 1930 commemorativi delle nozze del principe ereditario
Umberto di Savoia con Maria Josè del Belgio. L'emissione è spesso ricordata
per l'esistenza di un quarto esemplare da 20 c. di colore verde anziché arancio
vivo proveniente da un errore della stamperia di Stato che lo produsse in altro
colore per l'uso nelle Colonie italiane senza sovrastamparlo. Il “Nozze
Verde” è uno dei francobolli italiani naturali più famosi, ha grande rarità
e valore perché l’errore (la mancanza della soprastampa) è stata rilevata
solo su pochissimi fogli della produzione per le colonie.
NULLO
– Aggettivo - Legato a sostantivi indica la mancanza di valore venale o
simbolico dell'oggetto o del concetto a cui si riferisce. In Storia Postale fu
la dicitura di un'impronta di un bollo lineare attualmente in disuso e
sostituito con un altro, leggermente diverso nella dicitura (Annullato), la cui
applicazione indicava ed indica ancora che il francobollo, il documento, la
tassa ecc. erano o sono senza alcun valore e quindi inutilizzabili. Alcune
corrispondenze del Regno d'Italia ebbero l'affrancatura annullata con questo
lineare utilizzato in mancanza di quello circolare datario. In genere veniva
usato dai verificatori postali per annullare i francobolli sulle corrispondenze
sfuggite alla bollatura e quindi per evitare il loro riutilizzo.
NUMERALE
- Aggettivo talvolta anche sostantivato – Come aggettivo indica che il
soggetto ha una connessione con una quantità numerica. Gli aggettivi
numerali sono molti e sono suddivisi in categorie : sono detti
"Cardinali" (uno, due, mille, ecc.), "Ordinali" (primo,
secondo, millesimo, ecc.) oppure "Moltiplicativi"(doppio, triplo,
triplice, quadruplo, ecc.). In filatelia e in storia postale l'aggettivo
numerale ha un significato preciso se si connette con "bollo", poichè
i bolli o annulli numerali sono un gruppo molto folto di bolli annullatori del
primo ordinamento postale italiano, utilizzati negli ultimi decenni del secolo
scorso. Questi bolli si dividono in due gruppi : "Numerali a punti" e
"Numerali a sbarre", che ebbero il solo compito di annullare i
francobolli in quanto in essi si leggeva soltanto un numero ma non possedevano
nel loro interno un datario o altre indicazioni. I numerali a punti lasciavano
infatti un'impronta composta da una serie di punti contenuti in un rettangolo
delle dimensioni pressoché uguali ai francobolli dell’epoca e contenevano in
uno spazio centrale un numero ben visibile (ogni ufficio postale ne possedeva
uno diverso da ogni altro), mentre i numerali a barre lasciavano un’impronta
circolare, del diametro di circa la diagonale di un francobollo dell’epoca,
contenente una serie di barre spesse, tra loro parallele, al cui centro era
disposto il numero che distingueva l’ufficio postale della località
d’inoltro della corrispondenza. In ambedue i casi le corrispondenze dovevano
esser bollate ulteriormente con un bollo circolare datario e nominativo della
località di partenza a vuoto in modo da poter leggere la provenienza delle
corrispondenze con maggior chiarezza sulla carta degli involucri e
contemporaneamente, avere una bollatura certa, anche piuttosto pesante, dei
francobolli per evitare il loro recupero. Verso la fine del 1800 i numerali a
sbarre furono collegati ai bolli datari in un complesso unico (bollo duplex) per
evitare il doppio lavoro della bollatura su ogni corrispondenza. Queste impronte
sostituirono fondamentalmente i doppi cerchi piccoli di origine sarda e francese
e furono poi a loro volta sostituiti dai bolli dello Jotz (i tondo riquadrati,
anche a corpo doppio detti "a binocolo"), dai caratteri più fini e di
dimensioni leggermente maggiori, in modo da avere l'uso di un solo bollo su ogni
corrispondenza al fine di ridurre i tempi di lavorazione della posta.
NUMERATORE
- Sostantivo e aggettivo - Come sostantivo in Matematica è uno dei due elementi
di una frazione (il dividendo), mentre come aggettivo qualifica qualcosa, in
genere un oggetto, che permette di scrivere numeri in sequenza successiva, come
ad esempio un bollo, che ad ogni battuta, automaticamente, segna un numero
diverso maggiorato di una o più unità stabilite. La numerazione delle
raccomandate in distinta venne per molti anni del 2do dopoguerra talvolta
effettuata con bolli in cartella a numeratore progressivo ad ogni battuta e a
datario mobile, con le diciture dell'ufficio accettante e
NUMERO
– Sostantivo - Rappresenta l'unità o l'insieme di più unità,
indicato con cifre che esprimono una quantità determinata. I numeri in
relazione alla cultura, hanno segni grafici tipici, semplici e convenzionali
(arabi, romani, cirillici ecc.). I numeri hanno importanza fondamentale anche
in filatelia e storia postale poiché sono ampiamente utilizzati in moltissimi
casi su francobolli e posta : servono ad esempio per il segnalare sui
francobolli il valore in moneta nazionale, sulla posta per facilitare il lavoro
ed il controllo postale o anche per distinguerli sui cataloghi. Oggi sono
indispensabili nella gestione delle corrispondenze perché facilitano il
riconoscimento delle destinazioni (il Cap è una sequenza numerica convenzionale
che contraddistingue un'area geografica postale) e sono stati fondamentali anche
in passato quando nel primo ordinamento postale italiano furono alla base del
riconoscimento degli uffici postali di ogni città e paese d'Italia. La
numerologia non è la scienza dei numeri (che rimane la matematica), ma è la
scienza che studia le sequenze numeriche che possono avere in questo stato un
significato recondito, filosofico o comunque importante per altre scienze o arti
come l'occultismo, l'astrologia e per la predizione della sorte. Esistono anche
Francobolli che nella stampa non contengono numeri o meglio non presentano un
valore di facciale : questi francobolli sono prodotti da alcuni stati per
evitare emissioni inutili quando sono previste variazioni tariffarie. In questi
casi è il colore della stampa che distingue il possibile impiego,
indipendentemente dall’ammontare di facciale. In genere questi esemplari
servono a pagare, qualsiasi sia, la tariffa del porto di una lettera per
l’interno del primo scaglione di peso e valgono in qualsiasi periodo
tariffario successivo al momento dell’emissione.
NUOVO
- Aggettivo – Qualifica lo stato di oggetti e cose di recente nascita o uso.
In filatelia "Nuova Emissione" indica ad esempio una emissione
filatelica recentissima, in genere l'ultima che ha visto la luce. In un altro
significato sempre filatelico, indica lo stato in cui si trova un francobollo
anche del passato. Un francobollo nuovo è, nel dire comune, un esemplare non
usato e quindi privo della bollatura postale. Per i filatelisti questa
indicazione è comunque troppo generica in quanto un francobollo nuovo può
presentarsi in vari stati : può esser ancora nuovo pur trovandosi su un
involucro postale passato per posta e non annullato,
può presentarsi sciolto ma privo della gomma, una delle dotazioni
fondamentali di quasi tutte le emissioni, o anche con la gomma parziale o
intaccata dalla presenza di linguelle o ancora con la gommatura intatta. Nelle
classificazioni filateliche riportate sui cataloghi, i casi possibili e che
servono per assegnare un valore all’esemplare sono tre : "Nuovo senza
gomma" (sigla SG), "Nuovo linguellato" (sigla *) e "Nuovo
fior di stampa" (sigla **). Nei cataloghi, per ogni francobollo importante,
esistono almeno 3 colonne che riportano al valore teorico degli esemplari che
all’aspetto anteriore si possono definire nuovi.
OBBLIGATORIO
– Aggettivo - In genere riferito a regola o a norma che deve essere rispettata
sempre, anche forzosamente. (Vedi "obbligo").
OBBLIGO
– Sostantivo - Dovere imposto dalla legge o dalla morale che, se non
assolto costringe il trasgressore a subire una pena materiale o una sofferenza.
Alcuni obblighi sono tassativi ed ai trasgressori sono comminate pene gravi (chi
ruba, per esempio, può essere arrestato e subire il carcere), altri, seppur di
legge o morali hanno pene più lievi in genere di tipo pecuniario. Gli obblighi
postali, ossia il complesso di norme che devono essere rispettate per poter
utilizzare il sistema postale pubblico, hanno in genere pene di tipo pecuniario
risolto con il pagamento di multe via via più pesanti in relazione alla gravità
dell'inosservanza. Chi per es. fino
al 1988 imbucava senza affrancare, obbligava il destinatario a pagare una tassa
pari al doppio della mancata affrancatura per ottenere dalle Poste le
corrispondenze. Dopo il 1988 le corrispondenze non o insufficientemente
affrancate possono esser destinate dalle Poste alla distruzione, una pena che
non ammette perdono. Molti obblighi
della normativa postale sono legati solo al buon senso (p.es. applicazione degli
estremi dei corrispondenti sulle corrispondenze), mentre altri sono legati alla
complessità del sistema creato dall'esperienza e dalla professionalità delle
Poste (p.es. norme sull’accettazione delle corrispondenze pregiate). Gli
obblighi postali attivi e passivi sono elencati nel Codice Postale e nei
Regolamenti per la gestione del servizio postale pubblico.
OBIETTORE
- Sostantivo – Qualificativo specifico di persona che obietta, ossia
che nega o critica fortemente, civilmente e non violentemente qualcosa con
qualche ragione o pensando di avere ragione. Il caso più interessante per la
filatelia era fino al 1988 "l'Obiettore di Coscienza" persona che, se
riconosciuta tale, era classificata in particolari elenchi pubblici ed inserita
in speciali sistemi organizzativi specifici e che disponeva di alcuni diritti e
doveri speciali : ad es. non faceva il servizio militare ma ne faceva uno
alternativo al servizio della comunità e perciò aveva diritto alla riduzione
tariffaria postale (50%) in ricevimento, come i soldati nelle caserme, a cui era
pareggiato. Dal 1988 essendo state eliminate tutte le facilitazioni tariffarie
postali, anche gli obiettori di coscienza hanno perduto il diritto alla
riduzione delle tariffe delle corrispondenze ricevute. Le corrispondenze in
tariffa ridotta dirette agli obiettori di coscienza esistenti fino al 1998 per
essere valide dovevano possedere un bollo lineare “obiettore di coscienza”
sul frontespizio che attestava lo stato del destinatario e dovevano essere
indirizzate alla sede dell’entità civile ove la persona all’indirizzo
prestava servizio ed era riconosciuta.
OBLAZIONE
– Sostantivo - Indica uno dei modi per estinguere una pena lieve attraverso un
pagamento in denaro. Una irregolarità amministrativa, stradale, normativa può
essere estinta con una oblazione in genere stabilita in un ammontare in denaro
non necessariamente codificato ma da regolamenti o da tribunali. Nei casi
postali non equivale ad una tassa per una irregolarità nel traffico delle
corrispondenze, ma può esser applicata per un risarcimento per un danno
provocato.
OBLITERARE
- Verbo - Sinonimo di annullare, apporre un bollo su un francobollo o un
biglietto per invalidarlo o renderlo senza valore nel caso di una seconda
presentazione. E' un’operazione importante per le Poste poiché se i
francobolli non venissero obliterati molte persone li recupererebbero facilmente
per un secondo uso, con un danno per l'amministrazione postale pari o superiore
al doppio del valore di facciale dell'esemplare sfuggito all'annullo, in quanto
lo stesso esemplare può servire per due invii e in qualche caso anche a tre. La
mancata obliterazione e il recupero di francobolli derivato rientrano nella
responsabilità dell'Amministrazione postale ed anche se la legge ed il codice
postale impongono che non si può utilizzare una seconda volta un esemplare già
passato per posta e sfuggito all'annullo, il buon senso e la logica dicono anche
che non si può indurre l'uomo in tentazione senza subirne delle conseguenze.
Una causa giudiziale avanzata dalle Poste contro un cittadino che ha utilizzato
francobolli sfuggiti all'obliterazione potrebbe avere risvolti sorprendenti poiché
se l’Amministrazione non compie perfettamente il suo lavoro, può
esser considerata più colpevole del cittadino indotto in tentazione.
L’utilizzatore inoltre può ulteriormente difendersi dicendo di aver
recuperato il francobollo da una propria corrispondenza mai spedita e le Poste
non possono vietare di utilizzare esemplari già applicati su corrispondenze mai
inoltrate.
OBLITERATORE/TRICE
– Sostantivo e aggettivo - Come aggettivo in filatelia e in altre occasioni è
molto spesso connesso con "bollo". Il Bollo obliteratore è l'impronta
del timbro che annulla i francobolli e che li rende successivamente
inutilizzabili. Come sostantivo è il nome di una "macchina" o di un
"sistema meccanico" adatto a obliterare. La macchina obliteratrice o
più brevemente "l'obliteratrice" è un meccanismo semplice o
complesso che annulla rapidamente e con poca sorveglianza umana le affrancature
sulle corrispondenze. Le obliteratrici non sono da confondere con le
affrancatrici meccaniche che talvolta sono utilizzate erroneamente per
affrancare e per annullare nello stesso tempo gli invii raccomandati presso gli
sportelli postali. (vedi anche
"Obliterare", "Annullare" e simili).
OCCASIONALE
– Aggettivo - In filatelia è spesso connesso con le parole "bollo"
e "varietà". Un bollo occasionale presente su una corrispondenza
indica una bollatura insolita non abituale per il luogo o il tempo per cui fu
impiegato. Una bollatura applicata in arrivo anziché in partenza è per esempio
di tipo occasionale. L'interposizione accidentale di un frammento di carta tra
cilindro e carta in fase di stampa dei francobolli tale da provocare una falla
di stampa su un solo esemplare o su pochi esemplari in fogli successivi, è una
varietà occasionale e non costante.
OCCASIONE
– Sostantivo - Momento opportuno, ma imprecisato ed imprevedibile, per fare o
dire qualcosa. Più genericamente il momento imprevisto in cui accade qualcosa
durante una vicenda umana che rappresenta una opportunità favorevole o
sfavorevole. Parola spesso aggettivata in filatelia (vedi
"occasionale") ma utilizzata nel suo pieno significato almeno in uno
straordinario caso del passato. Sui famosi "cavallini sardi", tipo
definitivo del 1.1.1820, la parola "occasione" appare scritta in
trasparenza nella filigrana marginale della "carta bollata per pedoni ed
altre occasioni" sul margine di foglio. Questa carta da lettere postale
consentiva a chiunque di trasportare posta in qualsiasi modo, in qualsiasi
circostanza e con qualsiasi mezzo all'interno del Regno poiché il prezzo di
vendita controllato dalle poste pubbliche comprendeva oltre al costo della carta
anche il diritto regio di privativa postale rivendicato dallo stato, ma non il
prezzo del porto della lettera. Il trasporto avveniva, con costo aggiuntivo, a
mezzo di pedoni o con qualsiasi altro mezzo, che lo speditore poteva trovare
senza rivolgersi alle poste pubbliche (una specie di recapito autorizzato ante
litteram).
OCCHIO
– Sostantivo - Parte anatomica del corpo animale che rappresenta la parte
esterna dell'organo della vista. L'occhio dell'uomo ha forma globulare, sferica,
una parte della quale, piuttosto complessa e delicata, permette alle immagini ed
ai colori, sotto forma di vibrazioni elettromagnetiche, di entrare
nell'organismo e di esser percepite da speciali cellule collegate al cervello
che le distingue e crea la visione. La perfetta funzione dell'occhio o meglio
degli occhi (per la normalità dei casi) permette di vedere, di distinguere gli
oggetti tra di loro e di selezionare anche le più minute sfumature dei colori.
Per questi motivi l’occhio e' l'organo sensorio che maggiormente di altri
permette di frequentare la filatelia. La possibilità di distinguere due punti
separati ma molto vicini tra loro è definito il limite di risoluzione
dell'occhio. Tanto più i due punti sono vicini tanto maggiore è la capacità
degli individui (o di macchine) a distinguere le cose e le loro caratteristiche.
Molto più difficile è la possibilità di distinguere da una distanza focale
ideale due punti vicini monocromi ma di intensità diversa. La risoluzione
dell'occhio umano in questi casi, per gli occhi più sensibili e perfettamente
funzionanti, raggiunge la distanza di poco più di
OCCULTO
-
Sostantivo ed aggettivo – Come sostantivo indica in genere tutto ciò che è
nascosto in un alone di mistero oppure che non è conosciuto che sta nell'aldilà,
se si vuole nell'oltre tomba, nel mondo fantastico delle anime e che da origine
ad una scienza od un’arte denominata occultismo. Nella forma aggettivata
indica una caratteristica non visibile di qualche oggetto. In Filatelia
l'aggettivo è in genere collegato alle parole "difetto" o
"trucco". I difetti occulti dei francobolli sono più frequenti di
quanto si immagini e, se non dichiarati, servono per ottenere prezzi di vendita
più elevati da materiale difettoso. Il difetto in questi casi non è facilmente
visibile o è spesso solo osservabile con strumenti specializzati utilizzati da
esperti. La rigommatura non dichiarata, ad esempio, è un difetto occulto tra i
più frequenti, ma anche molti dentelli rovinati, riparati e/o aggiunti,
spellature abilmente mascherate, le famose doppiette per invertire il senso
delle filigrane, sono tutti difetti o trucchi, spesso considerati occulti perché
non denunciati e perchè non sono facilmente riconoscibili da parte dei
collezionisti. Quasi tutti i filatelisti possiedono esemplari con difetti
occulti nelle loro collezioni ed hanno necessità del lavoro dei periti
filatelici per individuarli.
OCCUPAZIONE
– Sostantivo - In genere è sinonimo di invasione o di conquista (in senso
politico o militare). In altro significato è utilizzato anche come sinonimo di
lavoro, di impiego o di attività lavorativa. In filatelia oltre ad avere i
significati generici di cui si è detto, la parola è connessa con bolli,
francobolli e corrispondenze. Bolli e francobolli d'occupazione, sono elementi
postali, insieme alle corrispondenze su cui furono applicati, che furono imposti
alle poste pubbliche locali per periodi brevi in qualche città o in alcuni
territori in cui truppe d'occupazione di una nazione hanno sostituito l'uso di
segni postali della nazione occupata con quelli propri o della propria nazione.
Nel passato, spesso la nazione occupante ha prodotto nuovi ed appositi
francobolli per i territori occupati oppure ha soprastampato francobolli della
nazione occupata per dimostrare la sovranità sul territorio. In molti casi ha
anche sostituito i bolli annullatori o ha imposto l'uso di altri bolli insieme a
quelli tradizionali, ed ha spesso anche provveduto ai trasporti postali
imponendo il proprio sistema. Bolli e francobolli d'occupazione, nonché le
corrispondenze che li contengono, sono particolarmente ricercati/e dai
filatelisti e sono oggetto di attivo collezionismo specializzato, non soltanto
di tipo militare.
OCEANICO/A
– Aggettivo - Originato dalla parola Oceano. Nella filatelia italiana
l'aggettivo viene talvolta aggiunto alla parola "Lettera" per indicare
spedizioni postali effettuate a mezzo di un particolare e costoso servizio
effettuato dagli uffici postali e di
trasmissione via etere da alcune navi durante le traversate oceaniche (in genere
verso le Americhe) in alcuni decenni del 1900. "Lettera oceanica" è la
dicitura stampata su comunicazioni scritte e chiuse in busta partite da
transatlantici italiani in navigazione il cui testo è stato trasmesso via radio
dalla nave ad una base di ascolto sul territorio nazionale. Questa tecnologia
postale fu adottata tra il 1925/60 utilizzando le scoperte di G.Marconi, ma ebbe
scarso successo a causa dell'elevato costo degli invii. Le lettere scritte da
passeggeri durante la navigazione venivano battute in linguaggio Morse dal
Marconista dopo esser state accettate dall'ufficio postale di bordo e ricevute
da una base radio dislocata per il nostro paese a Genova che le riscriveva in
chiaro con macchina da scrivere, le chiudeva in busta, le affrancava giustamente
e le inoltrava per posta ordinaria nel canale pubblico. Il costo della
trasmissione variava in relazione alla lunghezza del testo; al costo della
trasmissione radio, l'ufficio postale di bordo aggiungeva anche l'ammontare dei
francobolli che dovevano essere applicati a Genova sulla busta che da qui
realmente partiva verso qualsiasi destinazione. Le lettere oceaniche che sono
una variante lunga dei "marconigrammi", ossia messaggi brevi
assimilabili ai telegrammi e come questi trattati, sono molto rare e
particolarmente ricercate dai collezionisti.
OCULARE
– Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo indica un componente di uno
strumento ottico adatto ad ingrandire piccoli particolari. L'oculare è ad
esempio la parte del microscopio o di altro strumento simile (p.es. il binocolo)
che nell'osservazione si accosta all'occhio per ridurre il campo di osservazione
e centrare esattamente l'area indagata. Nel caso di microscopi stereoscopici a
piccolo ingrandimento adatti ad osservare la stampa o la carta dei francobolli,
l'oculare è doppio (uno per occhio) e lo strumento si dice
"binoculare". Come aggettivo si collega spesso a sostantivi legati in
qualche modo a caratteristiche ottiche e visive (ad es. Testimone).
ODONTOMETRO
– Nome proprio - Strumento di misura delle dentellature dei francobolli. E' un
sottile cartoncino o una sottile striscia di plastica trasparente stampato con
dei segni, linee o sferette in sequenze lineari di varia e progressiva
dimensione su cui si sovrappongono i francobolli (quelli in cartoncino) o si
sovrappongono ai francobolli (quelli in plastica trasparente per i francobolli
su busta), per identificare le dentellature per confronto o meglio per misurare
quante perforazioni possiede la dentellatura di ciascun francobollo. Accanto a
ciascuna linea di fori o di divisioni riprodotte sull’odontometro è scritto
un numero spesso affiancato da una frazione suddivisa in quarti (p.es. 13 ½, 14
¼), che indica il numero dei fori della dentellatura sulla lunghezza standard
di Gli
odontometri si dividono in due tipi: quelli a pallini e quelli lineari. I più
precisi per le dentellature più frequenti (a blocco e a pettine) sono i
lineari. Esistono inoltre dentellature non perfettamente misurabili con questi
odontometri poichè nel passato furono realizzati perforatori lineari in cui gli
aghi perforatori erano separati da distanze identiche suddivise in centesimi.
Per queste dentellature (in genere segnalate con la lettera L) la misurazione
con l'odontometro a pallini è approssimativa e richiede, per avere misure
esatte, la presenza di tavole di conversione (da odontometro a quarti a
Odontometro centesimale). Da qualche anno esistono odontometri elettronici,
ossia delle macchinette automatiche che forniscono su un quadrante luminoso la
misura delle dentellature. Questi strumenti molto comodi, non sono però molto
precisi poiché come l'odontometro a pallini, non leggono le dentellature
centesimali e arrotondano sempre al quarto più vicino. Per misurare la
dentellatura al fine di ottenere dati più esatti possibile, bisogna effettuare
possibilmente le misurazioni con gli odontometri lineari trasparenti utili anche
a misurare le dentellature dei francobolli su busta.
OFFICINA
– Sostantivo - Parte di uno stabilimento industriale dove si effettua
materialmente un lavoro fisico. In senso lato la parola può esser anche
impiegata in altre attività umane. In filatelia era una parte dell' antica
denominazione della fabbrica dei Francobolli italiana. L'"Officina Carte
valore" era l'antica stamperia dello stato italiano per produrre
francobolli, denaro e carte di stato.
Questa denominazione fu abbandonata nel 1928 quando la sua sede e la sua ragione
sociale si modificarono, trasferendosi da Torino a Roma ed assumendo il nome di
Istituto Poligrafico dello Stato e poi Istituto Poligrafico e Zecca dello stato,
le cui sigle, immesse anche nelle diciture marginali dei francobolli, furono IPS
prima e IPZS poi. Dal 2002
OFFSET
– Nome proprio - Procedimento di stampa derivato dalla litografia, adatto a
realizzare tirature elevate, sia per l'alta velocità del procedimento, sia
perchè la matrice, in lastra metallica, è soggetta a poca usura. Le matrici
sono ottenute per fotoincisione con procedimento prima fotografico, poi chimico.
Le lastre di metallo sottile così ottenute vengono avvolte su cilindri che
vengono inchiostrati con i colori di stampa. Poi il cilindro imprime la parte
inchiostrata su un rullo di caucciù e questo a sua volta porta l'inchiostro
sulla carta. La stampa in offset si differenzia dalle stampe tipografiche o in
rotocalco poiché le matrici, anziché essere in rilievo, sono piane. La stampa
può avvenire nel caso dei francobolli prodotti dal Poligrafico dello Stato con
alimentazione di carta in fogli o in bobina e il sistema può imprimere fino a
quattro colori e con qualche modifica anche a cinque. Durante il processo di
fotoincisione delle matrici si provvede anche alla retinatura delle immagini
che vengono suddivise in un insieme di punti di grandezza variabile in relazione
all'intensità del colore in ogni singola zona dell'immagine che si vuol
riprodurre.
OGGETTO -
Sostantivo - sinonimo di "cosa concreta" di cui non si sa o non è
detto il nome specifico. In altro intendimento sinonimo di "roba
generica" o è un modo di dire per indicare un argomento e la materia di un
discorso. Il primo significato è spesso utilizzato in letteratura filatelica
per indicare un invio postale indeterminato : un oggetto postale è un invio
qualsiasi tra i tanti elencati nei tariffari postali e gli oggetti postali sono
tutti quelli possibili elencati nei tariffari e/o trasportati con la posta. In
un intendimento più lato, in relazione all'argomento trattato, oggetti postali
sono anche molte cose che servono alla gestione della posta tra cui anche i
francobolli, i timbri, i moduli, i tariffari, ecc.
OLEOSO
-
Aggettivo - Qualifica sostanze, oggetti e cose che hanno un aspetto unto (deriva
infatti da olio). In Filatelia l'aggettivo è spesso connesso con le parole
inchiostro, bollo postale o impronta ecc. allorché l'impronta del bollo
derivata dall'impiego di un inchiostro, mostra sulla carta degli ivii un alone
grasso semitrasparente che macchia, sporca e deturpa la superficie vicina
all’impronta del bollo non direttamente interessata dall'impronta stessa. Il
diluente infatti degli inchiostri postali è un particolare olio grasso (di
formula riservata), comunque di facile e rapida essiccazione, che impedisce
all'acqua ed ai principali liquidi semplici che la posta può incontrare sul suo
cammino, di diluire i pigmenti neri o colorati degli inchiostri e quindi di
cancellare l'annullamento sui francobolli o rendere illeggibili le numerose
altre impronte inchiostrate apposte sulle corrispondenze.
OLIMPIADE
- Nome proprio – E’ il nome di una competizione sportiva di interesse
mondiale a cadenza quadriennale suddivisa in numerose gare sportive che si
svolgono con la partecipazione di numerosissimi atleti appartenenti alla maggior
parte delle nazioni del mondo. Le specialità sportive sono moltissime (la
specialità regina è comunque l’atletica) e gli atleti partecipanti
dovrebbero essere in genere dilettanti e non professionisti, ma oggi il limite
tra sport professionistico e amatoriale si sta avvicinando molto per cui
l'affermare che le olimpiadi sono gare riservate ai soli dilettanti è ormai
superato. I giochi olimpici inventati dagli antichi greci dovevano
originariamente svolgersi nella città di Olimpia con la partecipazione di
rappresentanze di ogni città stato dell'area greca, in nome della pace
universale, con l’arresto, nei giorni delle gare, di ogni contesa, guerra o
discussione e servivano per rinsaldare le amicizie e a riportare la pace. Lo
spirito d'Olimpia inventato dai greci per favorire questo nobile scopo, fu
ripreso dalle nazioni del mondo a partire dal 1896, anno della prima Olimpiade
moderna. I Giochi moderni da quell’anno al 2000 si sono ripetuti 26 volte nei
seguenti anni : 1900,04,08,12,16,20,
24,28,32,36,40,44,48,52,56,60,64,68,72,76,80,84,88,92 e 96 e continuano nel III
millennio, dividendosi in Invernali e Estive con la stessa cadenza affascinando
ed interessando il mondo per le imprese sportive sempre più intense e al limite
delle facoltà umane. Le amministrazioni postali delle nazioni partecipanti
hanno approfittato del soggetto e del significato dei Giochi per poter emettere
per ogni olimpiade estiva e invernale numerosi francobolli, annulli, foglietti,
interi ecc. per ricordare al mondo l'avvenimento, anche se guerre e scontri non
sono più stati interrotti per l’occasione. Nell’emettere francobolli e
bolli speciali si sono ovviamente mostrate spesso particolarmente attive le
amministrazioni postali delle nazioni organizzatrici. Da queste emissioni e
dagli invii postali effettuati prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare
è nato un settore filatelico particolare che cura e colleziona solo il materiale
inerente le Olimpiadi, considerato di tipo tematico ma con infiniti riferimenti
storici, geografici e storico postali in relazione al taglio che la collezione
possiede. Le Olimpiadi moderne pertanto sono divenute non solo un affare
economico per il denaro, le opere e lo spostamento di ingenti masse di persone
che muovono ma anche un affare filatelico di grande rilevanza per i
collezionisti ed i commercianti di tutto il mondo.
OLIVA/ASTRO – Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo è un frutto alimentare che nella
forma sostantivata più comune è il nome di un colore nella scala dei verdi,
simile a quello delle olive olearie. Questo colore tipico delle olive verdi e
non troppo mature, detto appunto "oliva" o "olivastro" (se è
leggermente più scuro) è stato adottato dalla letteratura filatelica per
indicare uno dei tanti colori dei francobolli.
OLTREMARE
- Sostantivo. Indica tutto ciò che sta oltre il mare e che quindi per esser
visto richiede un viaggio e l'attraversamento di uno o più mari. La
denominazione è oggi più di tipo metaforico che reale poiché il o i mari non
si attraversano più con la lentezza delle navi ma con aerei che annullano molte
distanze. In filatelia i francobolli d'oltremare sono quelli delle nazioni
lontane e la corrispondenza d’oltremare è quella che va o giunge da molto
lontano ; più esattamente per la nostra ottica è quella che si scambia con
nazioni non europee. Per definizione filatelica e postale italiana le nazioni
europee sono considerate semplicemente "L'Estero" mentre quelle degli
altri continenti sono "L'Oltremare". Anche i tariffari postali recenti
ed attuali tendono a fare distinzioni dello stesso tipo ; in essi l'addizionale
aerea o equivalente da aggiungere alla tariffa estera cresce per le nazioni di
grandi aree geografiche che per esser raggiunte hanno bisogno di viaggi aerei
lunghi e complessi, mentre per le brevi distanze come quelle che ormai dividono
le nazioni europee, ogni distinzione tariffaria con addizionale aerea è stata
praticamente eliminata. Un tempo però, quando il servizio aereo non esisteva o
era un’eccezione, l’estero e l'oltremare sottintendevano veramente
l'attraversamento di grandi distanze terrestri o marittime che differenziavano
sostanzialmente il lavoro ed il costo delle spedizioni postali. Anche le
corrispondenze che giungevano in Italia dalle nostre colonie, fino al 1943 erano
considerate provenienti d'oltremare, ma dal 1945 con l'avvento delle linee aeree
stabili e regolari, l’estero e l’oltremare si sono avvicinati e le
differenze tariffarie sulle corrispondenze si sono ridotte o addirittura
annullate. Ovviamente ciò che per l'Italia è o è stato oltremare può non
esserlo per altre nazioni perchè dipende dalla diversa collocazione geografica
di ciascuna di esse. Comunque attualmente ciò che vale per l'Italia vale per
tutte le altre nazioni europee con l'eccezione delle nazioni che possiedono
ancora oggi delle Colonie o delle dipendenze per le quali esistono ancora
differenze postali tariffarie e gestionali. In un altro intendimento è anche il
nome di un colore utilizzato dalla letteratura filatelica e spesso riportato nei
cataloghi per definire alcune tirature di alcuni francobolli di colore
genericamente azzurro, ma nati in epoche diverse in diverse sfumature :
l’oltremare è un azzurro intenso che prende nome dal colore del mare aperto
in pieno sole.
OMBREGGIATURA
– Sostantivo - Sistema grafico per riprodurre su disegni e opere artistiche
l'attenuazione di luminosità prodotta su una superficie da un corpo opaco che si
frappone tra la superficie stessa e la fonte luminosa. Altrimenti detto, in
linguaggio più comune, il "Chiaroscuro". L'ombreggiatura permette
alle immagini riprodotte fotograficamente o con qualsivoglia sistema grafico di
possedere una certa profondità di campo adatta a far apprezzare la
sovrapposizione degli oggetti e delle figure, e seppur riesce in qualche modo a
dar l'idea della terza dimensione non ne è l'espressione matematica precisa.
L'arte dell'ombreggiatura è impiegata nella maggior parte delle vignette dei
francobolli in cui vi siano riprodotte scene, quadri, personaggi e cose per
evitare il senso di piattezza dell'immagine. Nella storia dell'arte, a parte
eccezioni, l'ombreggiatura ed il chiaroscuro ebbero impiego dal basso medioevo
in poi. Precedentemente la gran parte dei disegni e dei quadri, come si può
vedere anche in molte vignette di francobolli che riproducono opere d'arte
precedenti il 1400, non possiedono ombreggiature ma hanno solo linee di confine
tra figure e sfondi senza sfumature e quindi senza apprezzamento della profondità
di campo.
OMETTERE/OMISSIONE - Verbo e Sostantivo derivato. L'omettere è il dimenticare volontariamente o
involontariamente di fare o di dire qualche cosa. L'omissione di atti d'ufficio
è una dimenticanza grave che può avere conseguenze legali e penali. Anche la
mancata applicazione dell'affrancatura è un'omissione (in genere considerata di
lieve entità) che fino al 1998 veniva punita con la tassazione ossia col
pagamento del doppio dell'affrancatura omessa ma che oggi, meno lievemente,
consente alle Poste di eliminare fisicamente l’invio.
OMONIMIA
– Sostantivo - Caratteristica di alcune parole e di alcuni nomi propri di
possedere significati diversi e inconfondibili malgrado la stessa forma grafica
e spesso anche fonica. In linguistica p.es. "Salutare", verbo, può
voler dire rivolgere il saluto a qualcuno o, aggettivo, è sinonimo di salubre.
Nell'intendimento più comune però indica un Nome proprio che appartiene a due
o più persone contemporaneamente. Ciò accade senza che le persone interessate
spesso lo sappiano e senza che altre, in relazione con esse, siano a conoscenza
che esistono più individui con lo stesso nome e cognome. Questa situazione
produce spesso conseguenze spiacevoli poiché talvolta anche
OMONIMO/A
– Sostantivo - Parola che indica l'identità di denominazione di una persona,
di un luogo o di una cosa con un'altra/o realmente esistente. Roma, capitale
d'Italia, p.es. è il nome della capitale d’Italia ma è anche il nome di
numerose altre città esistenti in altre nazioni ed altri continenti. Per
evitare errori di maldirezione di corrispondenze internazionali è quindi
necessario in questo caso specificare nell'indirizzo la nazione ove si trova la
città in cui si vuole destinare la lettera. Se qualche corrispondenza viene
comunque maldiretta per omonimia della destinazione o semplicemente per errore,
sul suo fronte vengono applicati speciali bolli (misdirect), ricercati dagli
appassionati di sovrascritte, che spiegano il ritardo e i bolli delle località
erroneamente raggiunte. (Per altre notizie vedere "Omonimia").
ONCIA
–
Sostantivo - Unità di peso in uso in Italia prima dell'adozione del Sistema mks
(Giorgi), il cui valore corrispondeva a circa
ONDULATO
– Aggettivo – Qualifica una caratteristica delle superfici indicando
superfici non piane ma corrugate con pieghe o con una serie continua di
ondulazioni. La carta ondulata ha superficie con continui, paralleli e costanti
ripiegamenti su se stessa in modo da creare con un solo foglio una spessore
rilevante adatto ad ammortizzare colpi ed urti. Anche la carta filatelica che
apparentemente sembra molto liscia ha talvolta delle ondulazioni irregolari che
sfalsano la planarità delle due superfici contrapposte di un foglio. La stampa
su carta anche minimamente ondulata risulta difettosa ed è tanto meno precisa
quanto più le ondulazioni sono fitte e profonde ed i caratteri o i disegni sono
minuti e dettagliati. E' questo uno dei problemi di molta carta filatelica
repubblicana d'Italia degli anni 1975/95 che mostra imprecisioni e falle nelle
scritte più piccole ai piedi delle vignette che talvolta sembrano veri e propri
errori di stampa. Dal 1993 la carta filatelica italiana è stata migliorata con
l’eliminazione delle ondulazioni più marcate attraverso la seppiatura della
superficie del lato di stampa. Tale carta ha superficie più opaca ed è
denominata “matt”.
ONERE
–
Sostantivo - Sinonimo di "Aggravio o Vincolo, Obbligo e simili".
Parola che si applica nel linguaggio corrente in occasioni postali allorché un
servizio o un invio vengono effettuati o accettati con obblighi o con pagamenti.
Per utilizzare il Servizio postale pubblico è necessario ottemperare ad alcuni
obblighi e a pagare le tariffe che, insieme, rappresentano gli "oneri"
per servirsene. I servizi gratuiti non sono onerosi per il pagamento (che non c'è)
ma lo possono essere per altri obblighi, come per esempio il compilare moduli,
documenti o scrivere dichiarazioni, ecc..
ONEROSO -
Aggettivo sinonimo di gravoso, pesante. Nel linguaggio è in genere contrapposto
a gratuito (vedi "onere/i").
ONORARE
– Verbo - Rendere onore a qualcuno o a qualcosa. Spesso per rendere onore a
qualcuno o a qualche avvenimento gli Stati emettono francobolli commemorativi o
celebrativi che appunto raggiungono lo scopo ricordando nella vignetta i
personaggi o i fatti più importanti della propria cultura e storia.
ONORE/ONORANZA/E – Sostantivo - Nel settore filatelico, escludendo altri significati, indica
una serie di festeggiamenti pubblici resi a personaggi famosi ormai morti o a
fatti importanti che possono esser ricordati anche con l'emissione di
francobolli. Onoranze a Volta, ai caduti ecc.
OPERAZIONE
– Sostantivo – Insieme di azioni, movimenti, sequenze ecc. adatte a
raggiungere uno scopo o a concludere un lavoro. In gergo postale e bancario è
il nome di una singola transazione virtuale o effettiva effettuata dal personale
operativo dell’ufficio per conto dei clienti. In gergo militare è un’azione
spesso molto complessa con spostamento
di truppe e mezzi per ottenere un risultato
di contrasto col nemico o anche soltanto strategico. In quest’ultimo settore
la parola ha qualche riferimento di prevalente interesse storico postale poichè
molte "operazioni militari" hanno dato luogo a spostamenti di uffici
postali militari, a variazioni delle bollature e ad altre conseguenze, visibili
sulle corrispondenze nel frattempo spedite dai militari che molti collezionisti
perseguono. In alcuni casi storici alcune operazioni militari condotte
dall'Italia in oltre 130 anni di operazioni militari hanno un loro nome preciso
con cui si riconoscono e si distinguono, spesso contenuto nei bolli degli uffici
di posta militare collegati o contenuti nell’operazione stessa. (Ibis,
Pellicano, Albatros ecc.)
ORA –
Sostantivo - Ventiquattresima parte del giorno composta di 60 minuti primi.
Divisione di tempo che scandisce il lavoro ed il riposo delle persone. Molti
bolli del passato e solo alcuni attuali, residuo di una vecchia e buona cultura
postale, contenevano accanto alla data anche l'ora in cui le corrispondenze
venivano bollate in modo da poter controllare il lavoro di persone non
attentamente e continuamente sorvegliate (p.es, di notte) che lo svolgevano e il
movimento delle corrispondenze nell’arco delle 24 ore. In Italia dal 1999 la
segnalazione dell’ora di bollatura, anche se è rimasto qualche vecchio bollo
in uso, non è più seguita perché la lavorazione è stata quasi completamente
meccanizzata e la lavorazione della posta viene effettuata soltanto nelle ore
diurne. In alcuni casi (fino al 1980 circa) la presenza dell'ora sul bollo e la
lettura di un'ora piuttosto di un'altra, permette di riconoscere la genuinità
di alcuni bolli del passato.
ORARIO -
Aggettivo e sostantivo - Come sostantivo indica un tempo in ore entro il quale
si effettuano servizi, si può accedere a locali, uffici, stazioni, ecc, oppure
è l’indicazione di un momento temporale in cui avviene qualcosa (p.es. la
partenza di un treno). In filatelia e in gergo postale ha maggiore interesse la
forma sostantiva poiché rappresenta un riferimento scritto, fisso, in genere
tradotto in una tabella appesa alla visione pubblica che indica il tempo di
apertura o di chiusura di uffici o di servizi, di passaggi di mezzi di servizio,
di svuotamento delle buche postali ecc. Oltre alla Buche postali che sono sempre
aperte e che hanno svuotamenti appunto ad orari stabiliti, anche la posta
pregiata ha il suo orario di accettazione agli sportelli che corrisponde
all'orario di apertura degli uffici postali stessi, talvolta differenziato in
relazione alla loro dislocazione. Nei bolli italiani del passato, affiancata
alla data, c'era anche la segnalazione dell'ora (da aggiornare ad ogni ora) che
segnava il momento in cui il bollo era stato applicato, al fine di
responsabilizzare le maestranze anche nelle ore meno sorvegliate dai
verificatori postali.
ORDINAMENTO
– Sostantivo - Azione che tende a dare un ordine ad una materia o indica anche
un’Organizzazione ordinata di una materia. In un intendimento più ampio e
forse più utilizzato nel linguaggio e negli scritti, è un complesso di leggi
e di norme che regolano una attività o disciplinano una istituzione.
L'ordinamento delle Poste è riassuntivamente il complesso delle leggi, delle
norme e delle regole che disciplinano lo scambio delle corrispondenze e la
gestione delle telecomunicazioni in uno Stato. I principali strumenti che
servono per l'ordinamento delle poste italiane oltre alle leggi sono il Codice
postale, il Regolamento postale e
ORDINARIO
- Aggettivo – Qualifica oggetti, fatti o avvenimenti indicando che sono del
tutto normali o meglio che stanno nell’ordine corrente delle cose. Ciò che è
ordinario oltre ad essere normale è anche comune, è di tutti i giorni, e si
ripete continuamente. In filatelia è spesso connesso con la parola francobollo
e posta. Francobollo ordinario è un francobollo molto comune, quello più
spesso utilizzato per affrancare la posta, che si trova ovunque e la cui
produzione è praticamente quotidiana, come il suo consumo. I francobolli
definiti ordinari vengono in genere prodotti in grandi e grandissime quantità,
mai dichiarate se il francobollo è anche definitivo, ossia appartiene ad una
serie che viene prodotta a tempo indeterminato e che perciò marca un periodo
postale molto lungo. Questi francobolli si contrappongono o si alternano nel
consumo con quelli commemorativi e celebrativi che vengono contemporaneamente
prodotti. Fino al termine periodo del Regno tutti i francobolli delle emissioni
ordinarie erano anche definitivi, ma dall'avviamento del periodo repubblicano
sono stati emessi sia F.ordinari che F.ordinari definitivi. I primi appartengono
ad emissioni stampate in quantità molto grandi (100/150 milioni di esemplari) e
ricordano nelle vignette qualche caratteristica della nostra nazione (flora,
fauna, bellezze locali ecc.). I secondi appartengono ad emissioni in continua
ristampa in relazione al bisogno (miliardi di esemplari per ogni taglio) della
corrispondenza di tutti i giorni e segnano lunghi periodi di storia della posta.
Le serie ordinarie definitive sono composte da molti francobolli di ogni taglio
utile all'affrancatura, e sono per i filatelisti le emissioni più importanti
tra tutte, poiché grazie alla loro ampiezza consentono tutte le affrancature
possibili di un lungo periodo. Queste emissioni consentono quindi studi
filatelici molto approfonditi e collezioni più specializzate. Le serie
ordinarie italiane non sono molte (una trentina circa) e le serie ordinarie
definitive ancora meno malgrado che nel primo periodo del Regno (fino al 1910)
fossero tutte di questo tipo. Nel periodo repubblicano (circa 50 anni di
filatelia) le serie ordinarie definitive sono soltanto 9 (Democratica, Italia al
Lavoro, Siracusana, San Giorgio, Michelangiolesca, Alti valori Cifre, Castelli
d'Italia e Donne d’Italia nell’arte, Prioritario) e sono oggetto di
collezionismo attivo ed approfondito anche negli aspetti più reconditi e
inusuali (ad esempio le varietà che nascono continuamente per la necessità di
nuove tirature e di continue ristampe). Il collezionismo delle serie ordinarie
definitive è considerato contemporaneamente sia il più facile per l'abbondanza
di materiale circolante, ma anche il più difficile perchè a queste emissioni
appartengono numerosi francobolli, infinite piccole e grandi varietà, nonché usi insoliti, in genere legati al
variare delle tariffe nel corso della loro lunga vita. Anche
ORGANIZZARE
– Verbo - Mettere insieme un sistema per effettuare bene e rapidamente un
lavoro. Organizzare il sistema postale e quello dei relativi trasporti tra il
1820 ed il 1860 fu il grande lavoro effettuato nella nostra storia dai
governanti sardi, ereditato dal Regno d'Italia. Fino al 1996, salvi i i
successivi aggiornamenti derivati dall'applicazione delle nuove tecnologie,
l’organizzazione sarda delle poste è stata alla base dell’ordinamento
postale italiano e dello scambio delle corrispondenze per l'interno e per
l'estero. Dal 1996 il sistema postale italiano è stato ristrutturato non solo
per le nuove tecnologie che si sono introdotte nelle comunicazioni scritte, ma
soprattutto per la privatizzazione delle nuove Poste Italiane. L'organizzare e
il riprogettare qualsiasi sistema di scambio postale comporta oggi un lavoro
enorme a causa dei grandi volumi di corrispondenze di ogni tipo e per ogni
esigenza scambiati e per l’introduzione di nuovi sistemi di controllo, di
trasmissione, di comunicazione e di scambio adottati da tutti i paesi del mondo
e per il nuovo assetto politico esistente. Oggi i sistemi autarchici o
protezionistici del passato tendono ad esser superati dalla caduta di molte
barriere doganali, dall'assenza di censura e dalla libertà delle comunicazioni
su territori sempre più vasti che comprendono molte nazioni tra loro alleate in
grandi unioni socio commerciali. In conseguenza l'organizzare nuovi sistemi
postali comporta oggi l'intervento di più Amministrazioni Nazionali Sovrane che
si devono accordare fra loro con l’unificazione delle procedure, delle
tariffe, delle normative e di tutto ciò che interessa un lavoro comune. Una
nuova riorganizzazione dei sistemi postali infatti si è avviata poco prima del
2000 poiché l’elettronica e l’informatica sono entrate prepotentemente
nella tecnologia dei trasporti e delle comunicazioni. Questa nuova rivoluzione
che abbandona in numerose nazioni molti sistemi del passato, sta modificando
sensibilmente l’organizzazione delle comunicazioni scritte globali in un
trapasso che mette da parte molte eredità delle amministrazioni postali del
passato, a partire in primo luogo dalla stessa ragione sociale delle Poste che
da cosa pubblica sono divenute delle SpA di interesse pubblico con ricadute
inimmaginabili per chi un tempo guidava il sistema. In questa trasformazione il
ruolo delle nuove scienze come l’informatica e l’elettronica giocano un
ruolo di straordinaria importanza richiedendo una revisione di ogni sistema. La
rivoluzione è in atto e richiederà alcuni anni per una nuova sistemazione che
possa durare qualche tempo.
ORGANIZZAZIONE
– Sostantivo - E' l'insieme delle procedure, dei sistemi, delle maestranze,
degli uffici, dei trasporti che si devono mettere in piedi per effettuare presto
e bene un lavoro. Tanto più l'organizzazione è perfetta, tanto migliore sarà
il lavoro compiuto. Il prevedere ogni caso possibile nello svolgimento del
lavoro sta alla base di una organizzazione perfetta. Una buona organizzazione
postale di una nazione, permette scambi postali rapidi e senza problemi con
tutte le altre nazioni ed è la premessa per una migliore qualità di vita e di
una pace più duratura. Una buona organizzazione delle comunicazioni postali,
degli scambi commerciali, dei trasporti e del lavoro stanno alla base della
nuova cultura attuale che potrebbe portare ad un mondo meno bellicoso per tutti,
anche se più complicato.
ORGANO
– Sostantivo - In filatelia è parola in genere utilizzata in letteratura per
indicare una struttura postale o amministrativa delle Poste, una parte del
complesso, che svolge una particolare funzione. La consulta filatelica, ad
esempio, è l'organo che con grande anticipo rispetto all'emissione, esamina le
proposte e le occasioni per realizzare i francobolli. In altro intendimento è
anche una parte di un macchinario complesso; per esempio nel caso di lavorazioni
meccaniche è una parte delle macchine che servono per produrre qualcosa
(l'organo di trasmissione, di distribuzione ecc.).
ORIGINALE
- Aggettivo e sostantivo - Come aggettivo in filatelia viene connesso a parole
come francobollo, annullo, invio ecc. significando che l'oggetto a cui si
riferisce si trova ancora nella forma, non sempre nelle condizioni, con cui era
all'origine, ossia nel momento in cui fu creato. In letteratura "edizione
originale" indica la prima edizione con cui fu pubblicato un libro. Annullo
o bollo originale indica che bolli e annulli furono applicati nel momento in cui
ebbero validità e funzione. Un annullo originale ma postumo indica l'uso del
bollo originale in tempi successivi a quelli in cui ebbe validità ed uso e
quindi suggerisce un suo uso improprio o addirittura fraudolento. Nella forma
sostantivata, "l'originale" o "un originale" indica un
oggetto ancora nella forma, non sempre nella condizione in cui nacque. Si
contrappone a falso o a copia che indicano un oggetto simile o identico
all’originale ma riprodotto nascostamente o palesemente a distanza di tempo.
Normalmente l’uso del termine “originale” non sottintende che l'oggetto
non è stato manipolato e che non ha subito trasformazioni, traduzioni,
aggiustamenti o trattamenti di sorta. Le cattive condizioni di conservazione
dell'originale possono portare in molti casi a degli interventi conservativi che
possono modificare l’oggetto, ma se insieme alla parola "originale"
vengono aggiunti aggettivi qualificativi come "restaurato, ripulito,
riparato" e simili, si spiegano le trasformazioni e alla fine anche le
buone o migliori condizioni in cui si trovano molti originali del lontano
passato. "Originale in perfetto stato di conservazione" è la qualifica
migliore nella classificare e valutazione di oggetti del passato, compresi i
francobolli.
ORIGINE/NARIO
- Sostantivo ed aggettivo derivato - Indicano in senso generale l'inizio di una
cosa o di un avvenimento che ha sempre un momento temporale iniziale di cui si
ha memoria. Ogni cosa e ogni vicenda hanno una origine, una forma originaria,
una causa iniziale che le promosse, un luogo ove nacquero e un tempo in cui le
prime realizzazioni presero forma. Ogni francobollo ha per esempio una sua
versione originaria: è quella prodotta in bozzetto dal suo progettista o dal
disegnatore del Poligrafico dello Stato incaricato di inventarlo, che può, in
molti casi esser diversa da quella definitiva poi prodotta all'emissione, che a
sua volta ha una sua forma originaria. La ricerca dei bozzetti
"originali" per inserirli nelle collezioni è difficile e costosa,
talvolta impossibile poiché sono pochi o unici e sono ben conservati negli
archivi o nei musei postali. In alcune collezioni sono presenti dei francobolli
primigenii : in genere non si tratta quasi mai di bozzetti di francobolli
successivamente emessi, ma di prime copie, spesso incomplete prodotte in
pochissime copie per prova o per documentazione. La possibilità di disporre
legalmente di questo materiale (e la sua libera circolazione) è relativa alla
normativa esistente nel momento dell’originaria produzione o, come in
Francia, a produzioni apposite create per il collezionismo filatelico (prove di
lusso).
ORIZZONTALE
– Aggettivo – Si connette quasi sempre alla parola "posizione" di
un oggetto o soggetto. Posizione orizzontale indica che il soggetto a cui si
riferisce ha una forma logica che segue l'andamento dell'orizzonte e quindi ha
un andamento parallelo alla linea del suolo (o del mare). Si contrappone a
posizioni verticali o inclinate. In filatelia l'aggettivo si riferisce spesso a
“dentellatura”, a “francobollo”, “coppia”, “blocco” ecc.. La
dentellatura orizzontale è quella parallela alla base della vignetta e i
"francobolli orizzontali" sono quelli che nei formati quadrangolari
hanno una vignetta la cui la base è maggiore dell'altezza. Coppia, striscia o
blocco orizzontale sono gruppi di francobolli ancora uniti tra loro il cui
sviluppo è ovviamente orizzontale.
ORTOGONALE
- Aggettivo che indica la caratteristica di una linea retta che cade
perpendicolarmente su un'altra formando pertanto un angolo di 90 gradi. I
francobolli in genere, tranne alcune emissioni curiose di paesi del terzo mondo,
hanno una geometria ortogonale, avendo in genere vignette e diciture a
sviluppo verticale ed orizzontale.
ORTOGRAFIA
– Sostantivo – E’ il nome dell'arte del corretto modo di scrivere, secondo
le regole grammaticali e la forma grafica scolastica, in modo di farsi capire e
leggere esattamente e piacevolmente. Un tempo quando la scrittura a mano era
predominate sugli altri modi di scrivere, l'ortografia era veramente un'arte e
la scuola dedicava molte ore del tempo di insegnamento alla scrittura a mano
secondo diversi modelli standardizzati. Esempi di buona ortografia combinata con
una buona forma calligrafica, frutto di lungo esercizio ed impegno, si possono
trovare su molte lettere del passato e in molti documenti postali contenuti
nelle collezioni.
OSPEDALE
– Sostantivo - Edificio o complesso di edifici costruiti, attrezzati e
destinati alla cura delle malattie umane e al soccorso delle persone in caso di
danni fisici o mentali. Nel corso dei secoli l'aspetto e la funzione di queste
strutture è ovviamente cambiata in relazione alle conoscenze della medicina e,
da strutture dalla modesta parvenza di luoghi di pietà, si è passati
all'aspetto attuale di funzionalità ed efficienza, modificando totalmente il
risultato delle cure contro il dolore e le malattie. I Lazzaretti erano i luoghi
di spedalizzazione del passato, ed erano edifici isolati dalle comunità per
evitare i contagi con la popolazione sana. Nei secoli scorsi, nei periodi delle
pestilenze (1650-1870), la posta che giungeva da lontano e da luoghi
notoriamente infetti veniva portata spesso nei lazzaretti per essere
disinfettata e molte lettere portano i bolli dei uffici che fecero questa
operazione all’interno di quegli ospedali ante litteram. In alcuni casi la
disinfezione delle lettere era effettuata a pagamento e ad ogni lettera veniva
applicata una tariffa che doveva esser pagata dai riceventi. Durante le due
guerre mondiali scorse, molti ospedali di fortuna o stabili di interesse
militare anche in periodo di pace se esisteva un forte interesse sociale
(sanatori), erano attrezzati di accettazione e di distribuzione postale nonché di bolli di franchigia e di altri bolli (p.es quelli della della C.R.I. o di
altri enti assistenziali) e fecero un regolare servizio, come qualsiasi altro
ufficio postale. Sempre per risolvere problemi militari durante i conflitti
furono attrezzati treni e navi ospedale adatti al trasporto di feriti dal fronte
ai luoghi di cura con una piccola attrezzatura postale. Anche
questi eccezionali ospedali mobili ebbero spesso i loro bolli ovali di
franchigia ed il loro servizio postale. Tra gli ultimi
ospedali mobili utilizzati in Italia esistono quelli dell'attuale
esercito che sono trasportabili ovunque per via aerea in poche ore e che possono
funzionare rapidamente ed autonomamente in qualsiasi punto del globo. Questi
nuovi ospedali non dispongono più attrezzatura postale annessa, ma hanno bolli
lineari di reparto che permettono di riconoscere la provenienza della posta. Tra
le ultime spedizioni di cui si conosce posta proveniente dalle strutture
sanitarie, ricordiamo le spedizioni militari di pace in Libano, in Kurdistan, in
Bosnia, in Iraq ecc. Il servizio postale di servizio agli ospedali di questo
tipo è effettuato da strutture logistiche sempre affiancate a quelle sanitarie.
OSSIDATO
- Aggettivo, dal verbo ossidare – Indica l’azione naturale o forzata
dell’ossigeno, una reazione chimica in genere riduttiva, su qualsiasi altro
materiale che provoca, con poche eccezioni, modifiche sostanziali del loro
aspetto, struttura e consistenza. In genere le sostanze ossidate non hanno più
il valore di quelle originarie. Anche i francobolli (alcuni in particolare) si
ossidano, cambiano aspetto e sono da considerare di scarto. I francobolli
ossidati si riconoscono facilmente attraverso un confronto con francobolli non
ossidati : il loro aspetto è spento, i colori sono smorzati ed hanno assunto un
aspetto polveroso, come se fossero stati immersi in borotalco. Il processo
ossidativo viene accelerato o favorito da alcuni componenti dei pigmenti dei
colori che in alcuni casi contengono metalli, più facilmente aggredibili
dall'ossigeno, o da sostanze che contengono molto ossigeno (acqua, aria umida
p.es.). Molti francobolli del passato realizzati con colori metallizzati come
oro, argento o rame, se non ebbero una conservazione isolata in ambiente anidro,
sono ormai quasi tutti più o meno ossidati. Tra i più noti il
OSSIDAZIONE
– Sostantivo - Reazione chimica tra sostanze composte o elementari, con
l’ossigeno che si verifica sempre in contemporaneità con una reazione di
sottrazione di idrogeno (ferro + acqua = ruggine). Le ossidazioni naturali sono
reazioni spesso molto lente e molto frequenti e toccano qualsiasi sostanza che
sia a contatto con l'aria e con l'acqua, nella cui composizione esiste in
abbondanza appunto l'ossigeno. Se l’ossidazione è indotta, la reazione è più
rapida ed esotermica. Anche la carta si ossida secondo un processo che è
denominato imbrunimento o Foxing (vedi parola dedicata)che è favorito e
accelerato su materiale originariamente non perfetto, da un aumento notevole
della temperatura dell’ambiente e una forte disidratazione della cellulosa.
Gli incendi di archivi danneggiano libri e documenti anche se il fuoco non li
brucia, poiché l'ossidazione rende la carta improvvisamente vecchia, fragile,
imbrunita ed irrecuperabile senza una trasformazione e una modificazione della
cellulosa danneggiata (plastificazioni ecc.). Anche la luce influenza i processi
di ossidazione. Brevi permanenze di carta a luce intensa sono equivalenti a
lunghe permanenze a luce modesta, ma la fotochimica qui ricordata ha veramente
interesse sopratutto se la carta colpita dalla luce è di modesta o
bassa qualità. Questo comunque resta il motivo principale per cui libri
e fogli da collezione tendono col tempo ad imbrunire sui margini e non al centro
delle pagine.
OSSIGENATO/A
– Aggettivo - In genere è aggiunto al nome di qualche sostanza per stabilirne
una qualità spesso utile a qualche trattamento. L’"Acqua
ossigenata" ad es. è un composto chimico semplice, instabile in cui
all'acqua è stato aggiunto dell'ossigeno e che ha pertanto acquisito maggiore
capacità ossidante dalle caratteristiche definite
blandamente sbiancanti e disinfettanti. Quella venduta in farmacia è definita a
"12 volumi" poiché
OTTAGONALE
– Aggettivo - Derivato da ottagono, figura geometrica piana composta da 8 lati
della stessa lunghezza. In filatelia è talvolta collegato al sostantivo Bollo.
Il Bollo ottagonale è per la filatelia italiana un bollo postale utilizzato
nelle collettorie d'Italia a partire dal luglio 1883 (su francobolli umbertini)
per l'uso sui pacchi e le raccomandate la cui impronta ha appunto otto lati di
uguale lunghezza. Dal 1889 tali bolli furono abbandonati e sostituiti con quelli
correnti circolari in tutti gli altri uffici postali d'Italia.
OVALE
–
Aggettivo – Indica una forma geometrica ovoidale,
derivata dalla forma simile a quella delle uova degli uccelli. Nella
Filatelia e storia postale italiana viene collegato a tutta una serie di bolli
di forma circolare regolare, schiacciata su tangenti contrapposte (con due
fuochi che sottendono archi equivalenti), una forma scelta fin dall'epoca
iniziale del Regno sardo per indicare il diritto alla franchigia, ossia alla
posta che non pagava il porto postale. Questi bolli erano nelle in possesso e
utilizzazione di enti di Stato o riconosciuti dallo Stato che non dovevano
pagare il porto ordinario o raccomandato delle corrispondenze per evitare un
inutile giroconto del denaro nelle stesse casse statali. Gli ovali di franchigia
dal 1997 sono stati eliminati essendo le Poste divenute una SpA privata che ha
cassa propria, diversa da quella dello Stato che in precedenza gestiva il
sistema postale. Contenevano, incisi nel loro interno, il simbolo dello Stato,
la dicitura Poste Italiane e il nome dell'ente o dell'ufficio possessore, ma non
possedevano il datario e non potevano pertanto essere utilizzati come
annullatori di affrancature anche se talvolta, erroneamente, colpirono
francobolli. L'ovale di franchigia nelle corrispondenze dagli Enti pubblici
verso cittadini o strutture private sosteneva la "tassa semplice a carico
del destinatario" se chi riceveva non era a sua volta titolare di un
proprio diritto e bollo di franchigia. Questa normativa postale dal 1.4.1997 è
abolita poichè le Poste Italiane allora in fase di trasformazione in SpA, non
potevano più trasportare gratuitamente la corrispondenza dello Stato. Da quel
momento anche lo Stato, deve pagare il trasporto postale alla stregua di tutti,
salve alcune facilitazioni per gli uffici dello Stato stesso che, non gestendo
denaro, possono usufruire di un conto di credito (ad elevati interessi mensili)
presso le Poste, rimborsato dagli enti centrali interessati. Secondo le nuove
disposizioni anche la posta tra enti pubblici è pagata da chi spedisce senza
alcuna tariffa ridotta o preferenziale. A causa di questa modifica e in attesa
di ulteriori sviluppi sulla posta di Stato, i bolli ovali non servono più e, se
ancora applicati, indicano soltanto il nome del mittente.
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