Seconda edizione

Riveduta, corretta ed ampliata

Pubblicazione didattica del CIFO - Collezionisti italiani di francobolli ordinari
 

LESSICO FILATELICO ITALIANO

 Vocabolario dei termini e dei modi di dire del linguaggio filatelico italiano

  

A cura di Giovanni Riggi di Numana

Copyright ©2003 Giovanni Riggi di Numana


     
il postalista

PREMESSA

Lettera
"A"
"B"

"C"
 "D"
"E"
"F"
"G"
"H"
"I"
"J"
"K"
"L"
"M"
"N"
"O"
"P"
"Q"
"R"
"S"
"T"
"U"
"V"
"W"
"X"
"Y"
"Z"

 

 


"N"

 

NATALE – Sostantivo e aggettivo – Come aggettivo è in genere riferito ai luoghi o ai tempi di una nascita o di una origine. Come sostantivo è il giorno stabilito dal calendario occidentale per festeggiare la nascita di Gesù Cristo, data che corrisponde per il mondo cattolico e cristiano al 25 dicembre di ogni anno. Questo giorno in Italia, e in buona parte del mondo, è festivo ed è perciò molto difficile che documenti postali siano lavorati e quindi bollati con questa data. Esiste comunque un collezionismo specializzato di tipo storico postale che raccoglie e classifica la poca posta che negli annullamenti e nelle bollature riporta la data del 25 dicembre, giorno che in altri tempi, seppur festivo, ammetteva il lavoro di più persone e il viaggio di mezzi di trasporto con passeggeri e corrispondenze. Fino al 1998 è ancora possibile trovare alcune lettere urgenti (espressi) accettate nelle due prime ore del turno della notte tra il 25 ed il 26 dicembre (che iniziava nell'ordinamento postale vigente alle ore 22 del 25 dicembre) con la data del giorno di Natale.

NATANTE – Aggettivo - Qualifica qualsiasi oggetto o soggetto che galleggia, nuota o si sposta in un liquido. In alcuni casi l'aggettivo è stato sostantivato e il vocabolo ha assunto il significato generico e alternativo di nave, barca, vascello che galleggi e si muova nell'acqua. In storia postale e sopratutto in marcofilia la parola ha interesse poiché su alcune lettere del passato la via di mare o d'acqua era preferita a quella di terra e su di esse si trova il nome del mezzo navale che avrebbe dovuto trasportarla. In epoca più tarda (1860-1920), “natante” divenne parola talvolta inserita nelle diciture di alcuni bolli annullatori delle corrispondenze trasportate per via d'acqua (laghi e mari) senza indicare il nome della nave che doveva trasportarle. I bolli postali del passato che contengono nelle diciture la parola natante non sono molti, sono stati utilizzati specialmente per i trasporti lacuali (ad es. “Natante Colico Como” e simili) e sono perciò molto ricercati dal collezionismo marcofilo e storico postale.  

NATURALE - Aggettivo – Viene riferito a qualcuno, a qualche azione o a qualche cosa di origine o derivato dalla/alla natura, e che perciò è spontaneo, senza artifici, ed è dovuto, così come si trova, a processi non manipolati dall'uomo o dalla sua anche indiretta opera. Questa parola ha recentemente acquisito importanza filatelica poiché un settore commerciale della filatelia ha così definito alcune varietà filateliche clamorose, nate dalle stamperie per caso fortuito, che non sono frutto di costruzione o di manipolazione anche casuale umana e che sono talmente diversi da quelli normali da poter avere il diritto di una classificazione a se stante. "Francobollo naturale" per un buon numero di collezionisti è ad esempio il famoso "Volta violetto" o il "Nozze verde" francobolli nati con questi colori appositamente perchè destinati all'area coloniale italiana (e non all'Italia) negli anni '30, dopo l’applicazione di un'apposita sovrastampa ; quelli che per caso e naturalmente, furono stampati in colori diversi e non ebbero la soprastampa, per i dati su di essi contenuti sono francobolli Italiani a tutti gli effetti (riportando l'identica vignetta di quelli da usare sul territorio nazionale) ma sono totalmente diversi da quelli da cui presero origine e sono perciò "naturalmente  diversi". I francobolli con errori di colore come quelli citati ed altri con errori di posizione di alcune loro parti ma che conservano una logica grafica che li rende del tutto simili a quelli ufficiali, creano la categoria dei francobolli naturali, da alcuni cataloghisti classificati a parte e da alcuni commercianti considerati particolarmente preziosi e rari. Secondo una frase piacevole e riassuntiva di un noto commerciante filatelico italiano, i francobolli naturali sono "difformi ma non deformi" a differenza delle varietà che sono "deformi e non solo difformi".

NAUFRAGIO – Sostantivo - Grave incidente di navigazione che può accadere a natanti, barche e navi che più o meno rapidamente perdono la facoltà di galleggiare e affondano nelle acque di fiumi, laghi e mari portando con se quanto non è stato possibile trasferire su altre imbarcazioni o sulla terra ferma. Nel salvataggio di persone e cose dai naufragi esistono delle precedenze e la posta eventualmente trasportata non è tra le prime cose a cui i salvatori pensano, per cui spesso, nel passato, molto più raramente oggi, i disastri navali hanno trascinato sott'acqua anche posta e corrispondenze. Non tutte però sono state considerate perdute, anzi le Amministrazioni postali si sono sempre adoperate per recuperare il sacco postale affondato e quando è stato possibile, la posta, seppur gravemente danneggiata, è stata recuperata ed ugualmente portata a destino con le scuse e la giustificazione delle Poste per l'evento disastroso che ne ritardò la consegna e che ne modificò l'aspetto. A causa di questi incidenti le corrispondenze salvate dalle acque sono quasi sempre prive dell'affrancatura, con le scritte ad inchiostro parzialmente leggibili, quasi sempre aperte e sono accompagnate da soprascritte giustificative applicate sul loro frontespizio. Diciture come "Naufragio", "Recuperata dall'affondamento del Piroscafo... ..." e altre simili furono applicate nell'area italiana nel corso del tempo a partire dal 1860 in poi, ma sono ormai andate in disuso sia perchè incidenti simili sono divenuti eccezionali e rari, sia perché le eventuali corrispondenze "Inondate" o danneggiate dall’acqua sono consegnate al coperto e sono accompagnate da lettere giustificative dell'Amministrazione postale secondo modelli standardizzati piuttosto generici e non da bolli. Le buste con bolli giustificativi come quelli suddetti sono rare, pregiate e conservate per il collezionismo anche se il loro aspetto è molto deteriorato. In epoca prefilatelica i naufragi erano sempre considerati incombenti sul trasporto postale navale, per cui le lettere per via di mare erano spesso accompagnate da scritte di pugno del mittente sul frontespizio come ad es. "Con nave.... oppure col Capitano...., C.D.G oppure C.D.S." in cui queste sigle stavano per "Che Dio Guardi" o "Che Dio Salvi", ovviamente dal naufragio. Molto spesso le stesse lettere venivano scritte più volte e affidate a navi diverse per poter elevare la probabilità del loro arrivo a destino. 

NAVALE - Aggettivo - Definisce una caratteristica di oggetti, cose o avvenimenti che hanno connessione con navi, trasporti marittimi e simili. La Posta navale è ad es. quella trasportata dalle navi o anche scritta e spedita sulle e dalle navi. I bolli postali navali sono quelli applicati sulle navi in navigazione i cui timbri sono o meglio erano in dotazione agli uffici postali di bordo.

NAVE – Sostantivo - Grande imbarcazione destinata al trasporto di merci e passeggeri o anche costruita a scopo militare. In relazione al correre del tempo, nave è una delle più comuni espressioni per indicare una imbarcazione grande e potentemente attrezzata con motori di qualsiasi tipo o con qualsiasi altro sistema di propulsione, definita meglio come “Motonave” (con motori diesel o atomici) o “Piroscafo” (con motori a vapore da Piros=fuoco), compreso quello a vela, che può esser meglio distinto con altre parole come "veliero" (a vela) o "bastimento" (in genere a vela/motore) o ancora “vascello” (con propulsione indeterminata). Le navi appartengono ad aziende pubbliche o private, battono bandiere nazionali in relazione al luogo ove sono registrate e quindi sono un’appendice mobile del territorio della nazione a cui appartengono. Di conseguenza le leggi vigenti a bordo delle navi sono quelle del territorio nazionale da cui provengono e in cui sono registrate, comprese quelle sulla corrispondenza e sulla posta. Su tutte le navi in navigazione fuori dalle acque territoriali nazionali è possibile l'esistenza di un ufficio postale attrezzato di materiale postale nazionale (francobolli, annulli, etichette ecc.) dipendente dalle poste nazionali come ufficio distaccato e con almeno un responsabile dell’equipaggio facente funzione di ufficiale postale. Questa situazione, quando il navigare era lento,  maggiormente utilizzato sulle medie e grandi distanze e le comunicazioni erano meno immediate, aveva una grande importanza per chi si trovava a bordo, ma attualmente si sta rapidamente modificando, esistendo navi velocissime, telefoni satellitari, fax e radio che sopperiscono alla necessità di scrivere messaggi epistolari urgenti. A parte le navi postali che viaggiavano prima dell’avvento dell’aviazione per trasportare la posta sulle lunge distanze con personale e sistemi propri, le navi passeggeri, mercantili e militari che disponevano di un ufficio postale, fin dal 1800 disponevano di accordi internazionali di scambio di bolgette contenenti le corrispondenze scritte a bordo, affrancate con francobolli della nazione di bandiera che potevano essere avviate senza riaffrancatura attraverso le Poste dei paesi amici in cui la nave attraccava, che le accettavano e le inoltravano ovunque (Paquebot). Tali accordi esistono ancora ma sono meno utilizzati che in passato perché i sistemi sostitutivi delle comunicazioni scritte sono oggi più sicuri e più immediati. Nel passato e ancora oggi gli uffici postali di bordo delle navi da crociera e specialmente delle navi militari sono stati e sono tuttora ancora molti. La posta partita dalle navi italiane deve avere affrancatura italiana nelle tariffe correnti (tariffe interne se dirette in Italia, estere se dirette in altre nazioni), ha bollatura con impronte a datario che nella corona citano specificatamente il nome della nave e riportano il logo delle poste italiane. Nel passato non molto lontano inoltre l'Italia possedeva numerose e famose navi postali, ossia navi di proprietà dell'Amministrazione postale stessa o affittate che trasportavano posta e pacchi da un continente all'altro su distanze che non potevano ancora essere facilmente coperte dagli aeroplani. Ancora oggi esiste per l'oltremare una tariffa postale apposita (la via di superficie) per corrispondenze e pacchi senza addizionale aerea o prioritaria se si accettano i maggiori tempi di trasporto sulle lunghe distanze delle navi rispetto a  quelli degli aerei, ma in questi casi, a causa della sempre minor richiesta della via di superficie anziché aerea, la posta viaggia sopratutto su navi mercantili come qualsiasi altra merce e con garanzie minori rispetto a quelle richieste in passato (funzionario postale a bordo della nave, posto letto e vitto gratuito e riservato per il personale postale imbarcato, casseforti ecc.ecc.). La posta che ha viaggiato con nave, in relazione all'epoca o per la presenza di bolli particolari è facilmente riconoscibile ed è quindi collezionata in sezioni particolari della Storia Postale. (vedi anche "Navigazione")

NAVIGAZIONE – Sostantivo -  Indica il muoversi delle navi e delle imbarcazioni nell'acqua. I passeggeri e gli equipaggi in navigazione hanno in genere molto tempo per la meditazione ed i ricordi e quindi in queste occasioni molti tendono ad affidare alla carta messaggi e pensieri che poi devono essere trasmessi in qualche modo ai destinatari. A questo scopo molte navi del passato (e solo alcune oggi) disponevano di ufficio postale per accettare corrispondenze urgenti (da trasmettere con la radio o col telegrafo - lettere oceaniche, telegrammi ecc.) o non urgenti da sbarcare e inoltrare a destino al primo porto d'attracco. In filatelia e storia postale la parola navigazione viene spesso collegata con bolli o con posta e da qui deriva una importante sezione del collezionismo che interessa qualche francobollo, molti bolli e numerosa posta. I bolli di navigazione più ricercati sono quelli applicati sulle corrispondenze negli uffici postali delle navi in acque internazionali sulla corrispondenza accettata o lavorata durante il viaggio nel periodo 1830/1870 e consegnata agli uffici di terraferma delle compagnie di navigazione che effettuavano trasporti postali regolari. Questi bolli non sono comuni e la posta di navigazione è molto meno frequente di quella terrestre ed ha quindi maggiore pregio e sezioni collezionistiche a se stanti, seppur rientranti nella Marcofilia e nella Storia Postale. (vedi anche Nave).

NAZIONALITA' – Sostantivo – Indica l'appartenenza di una persona, di un oggetto o di un territorio ad una nazione, specialmente in relazione ai diritti e agli obblighi che ne derivano. Per francobolli e posta la nazionalità è fondamentale poiché solo le nazioni sovrane possono emettere francobolli e gestire un sistema postale in coordinamento ed in accordo con le altre nazioni all'interno di un sistema internazionale supervisionato dall'ONU nella sua sezione postale, ossia l'UPU (Unione Postale Universale). I francobolli per norma devono possedere nella vignetta l'indicazione di nazionalità o segni indubbi di riconoscimento del paese emittente. Per la Gran Bretagna le testina della sovrana è segno inequivoco di appartenenza del francobollo a quella nazione anche se non ne è stampato il nome. Situazioni anomale, per es. l’impossibilità di leggere su di essi la nazionalità per l’uso di caratteri di scrittura propri, sono ancora presenti nel mondo per i paesi che possiedono alfabeti poco conosciuti o non tradizionali (paesi orientali, nazioni dell'est europeo ecc.). Gradualmente però anche queste nazioni stanno lentamente adeguandosi aggiungendo in caratteri occidentali/latini la nazionalità sulle vignette, ma esistono ancora nazioni che, pur appartenendo all'UPU, non hanno ancora aggiornato la normativa internazionale. L’appartenenza ad una nazionalità è importante in filatelia e nella gestione della posta perché i francobolli di una nazione, per convenzione e per sovranità, non possono essere utilizzati all'interno dei confini di un'altra e non possono essere annullati da una amministrazione postale che non sia quella emittente. L'impiego di francobolli appartenenti ad altre nazioni su territori altrui è inutile perché mancano di riconoscimento di validità, ma se si verifica ugualmente, l'infrazione viene segnalata in partenza ; oggi la lettera viene resa al mittente o mandata alla distruzione, mentre nel passato era tassata con l’esazione di una tassa nella nazione di arrivo. Malgrado questa normativa le eccezioni sono numerose e sono in genere frutto dell'ignoranza degli utenti e degli impiegati postali. L'annullamento di francobolli di un'altra nazione è vietato, ma talvolta si verifica ugualmente, spesso per errore o distrazione o anche per un distorto senso di cortesia al fine di evitare che i francobolli possano esser recuperati e riutilizzati rientrando in patria. L'affronto dell'annullamento indebito viene in tempi normali tollerato senza gravi incidenti diplomatici, mentre in tempi di tensione internazionale la questione è diversa. Durante il secondo conflitto mondiale ad esempio, la posta dei prigionieri di guerra o quella comunque passata da un contendente all'altro veniva privata dei francobolli dalla censura per evitare di mostrare la nazionalità di provenienza e le immagini del nemico. Le nazioni si rapportano postalmente tra loro attraverso "Convenzioni" che regolano lo scambio delle lettere e dei pacchi attraverso complessi meccanismi di compensazione sotto l'ombrello protettivo e pacificatore dell'UPU, ma esistono ancora nazioni che accettano convenzioni solo con alcune e non con tutte. In questi casi, in cui le comunicazioni postali sono difficili, si utilizzano Convenzioni "per tramite" ossia vengono utilizzate le relazioni con paesi amici o neutrali che hanno accordi col paese con cui non si ha convenzione (vedi Svizzera durante il secondo conflitto mondiale)che accetta la corrispondenza del nemico. La maggior parte dei paesi non confinanti utilizzano il sistema "per tramite" nello scambio delle corrispondenze per via di terra ma oggi e nel futuro, con la riduzione di molti confini nazionali e con la preferenza della via aerea da parte degli utilizzatori, le convenzioni postali hanno o assumeranno minore importanza di principio ma maggiore importanza economica a causa della difficile ripartizione dei costi e degli incassi delle amministrazioni postali locali coinvolte nel trasporto. E' possibile che nel prossimo futuro nascano francobolli in moneta internazionale (p.es. l’Euro) validi in molte nazioni contemporaneamente che possono superare il concetto di nazionalità del francobollo.

NAZIONE – Sostantivo – E’ un territorio dai confini universalmente conosciuti e internazionalmente riconosciuti su cui vive un gruppo consistente di persone aventi la stessa origine, che parlano in grande maggioranza la stessa lingua, politicamente unite sotto un unico governo e che difendono un loro simbolo, la bandiera, nota ad altri gruppi simili. In un linguaggio corrente ma riduttivo, è sinonimo di Stato. Le nazioni hanno un ordinamento proprio, possiedono il riconoscimento di indipendenza, ed il rispetto della sovranità legislativa, territoriale, nonché postale e hanno io potere di battere moneta ed emettere francobolli, riconosciuta/i da tutte le altre che possiedono la stessa condizione. Spesso le nazioni si alleano o disputano su questioni territoriali rilevanti, ma oggi hanno istituito un organo soprannazionale, l'ONU, che tenta di dirimere pacificamente i conflitti. Talvolta alcune nazioni si dividono per dissidi interni, altre si fondono per unire destino e sorti di popolazioni dallo stesso ceppo o dagli stessi interessi. I moti di indipendenza del secolo scorso hanno creato la situazione attuale nella maggior parte del mondo, ma ancora oggi alcune nazioni sono sul punto di dividersi o di unirsi. L'indipendenza riconosciuta dal consesso mondiale, permette alle nazioni nate e nascenti di essere sovrane su un territorio e di promulgare leggi proprie da far rispettare su di esso anche da parte dei cittadini di altre nazioni. In questa ottica ogni nazione ha il proprio ordinamento postale ed ha il diritto di emettere francobolli dandone solo informazione alle altre. La recente tendenza europea è quella di abbattere i confini, di unificare le diverse monete e di attuare una comunità economica più potente di quella delle singole nazioni, ma ha tralasciato per ora alcune unificazioni incompiute, tra cui l’emissione e la validità di francobolli comuni. Dal 2002 i francobolli delle diverse nazioni europee associate nell’Unione Europea hanno adottato l'Euro quale moneta postale, ma non sono stati ancora raggiunti accordi per produrre francobolli comuni da utilizzare in tariffe da utilizzare in tutti gli stati aderenti. Tracce delle divisioni e delle unioni derivate dal 2do conflitto mondiale stanno ancora alimentando conflitti in alcune parti d'Europa e del mondo: ciò tende a creare nuove nazioni, a modificare alcuni regimi e a far prevedere nuove sistemazioni di molte aree mondiali rendendo continuamente variabile il numero delle nazioni esistenti e in conseguenza il numero dei paesi che emettono francobolli e gestiscono posta.(Vedi anche "Nazionalità"). Grazie a questa situazione gli anni dal 1990 ad oggi hanno visto la fine di molte nazioni e l’avviamento di nuove con la conseguenza filatelica che alcune collezioni hanno avuto il loro termine (p.es. Jugoslavia, Unione Sovietica ecc.) mentre ne sono nate numerose altre (p.es. Croazia, Slovenia, Ukraina, Uzbekistan, Lettonia ecc.). All’inizio del 3° millennio le nazioni riconosciute nel mondo erano oltre 270.

NECESSITA' - Sostantivo – Specifica una condizione di qualcuno o di qualcosa che non può fare a meno dell’aiuto di qualche intervento esterno. Lo stato di necessità è in genere una condizione pietosa e drammatica che coinvolge le persone mancanti dei presidi vitali fondamentali, ma nelle vicende umane può più semplicemente nascondere solo situazioni elementari che condizionano le persone, il tempo, il lavoro il servizio postale, ecc. a particolari comportamenti o a subire determinate conseguenze. Nel campo postale, ad esempio nell'area francese, si usa scrivere su molte corrispondenze in franchigia delle frasi giustificative per la mancanza di alcune prescrizioni di legge ("Municipio di .... chiuso per necessità") ma nella storia della posta italiana numerose furono le situazioni di necessità ; ricordiamo ad esempio la chiusura o l'apertura di uffici postali per casi improvvisi e temporanei, il sequestro di navi e piroscafi postali per uso bellico, il ritardo delle corrispondenze per interruzioni delle vie di trasporto, l'impossibilita' di accettare corrispondenza internazionale a tempo indeterminato per interruzione dei rapporti tra stati per guerre in corso ecc., quasi tutte situazioni che trovano riscontro sulle corrispondenze con bolli o con annotazioni manoscritte.

NEMICO - Contemporaneamente aggettivo e sostantivo. Come sostantivo il nemico è il nome di qualsiasi avversario dichiarato che tenta di contrastare le azioni e le intenzioni di un’altro. Si differenza da avversario, che pur sempre è un nemico, ma in contese sportive o ideologiche. Purtroppo però  molti contrasti tra popoli, si trasformano spesso in guerre combattute che trasformano gli avversari in nemici. In caso appunto di guerre, anche se non esistono rapporti amichevoli tra popoli, esiste sempre la necessità di comunicare con persone o amici che stanno nella parte avversa e le corrispondenze per raggiungerli classificata "per il nemico", seguono vie complesse, non sempre spiegate o dirette, spesso molto incerte, talvolta intermediate da nazioni neutrali. Tra le corrispondenze per il nemico più interessanti per la Storia postale sono quelle avviate nei primi e negli ultimi giorni dei conflitti, poichè non sempre le notizie sullo scoppio o sulla cessazione dei conflitti sono note ai corrispondenti e agli ufficiali postali periferici. Molte lettere di questo tipo, portano delle soprascritte particolari o etichette sul frontespizio che suonano più o meno così : "Corrispondenza per il nemico - inoltrare attraverso la Croce Rossa Internazionale o per la via di ……… (Svizzera – Paese notoriamente neutrale – in tutte le ultime guerre)",o anche "imbucata nel paese d'origine, inoltrare per via di..... (p.es. Lisbona – ultima città con relazioni amichevoli col nemico - 2da guerra mondiale). Di grande interesse sono anche le lettere per i prigionieri di guerra internati in territorio nemico o in altri luoghi e che sono separati dalle famiglie dalla linea del fronte bellico. In questi casi interviene, secondo accordi da tutti riconosciuti e rispettati, la Croce Rossa Internazionale (fondazione 1864) che secondo la Convenzione di Ginevra (1919), scambia le corrispondenze tra le parti avverse e le fa proseguire con una certa sicurezza fino a destino. Nemici e conflitti anche più duri delle guerre si combattono in campo economico o ideologico e contengono altre difficoltà postali come censure, controlli e limitazioni, ma anche in questo caso il flusso delle corrispondenze non si ferma. Purtroppo però in questi casi non si può richiedere l'intervento della CRI ed i risvolti di queste inimicizie possono essere ancora più nefasti e duraturi.

NEOFITO/A – Sostantivo - Indica una persona che da poco tempo si applica ad un'arte, ad una scienza o più semplicemente ad un hobby o ad una passione e che quindi non conosce ancora molto della materia. Un collezionista da poco acquisito al collezionismo dei francobolli e all'arte filatelica è un neofito (o neofita nel linguaggio corrente) e da lui non si può pretendere una buona conoscenza della filatelia.

NERO – Aggettivo - Qualifica il colore più scuro esistente, che se non lucido, non riflette la luce ma spicca particolarmente sulle superfici altrimenti colorate. Questo colore è molto utilizzato nella stampa perché contrasta con le superfici bianche o chiare della carta, ma in filatelia ha buone ragioni di impiego solo nei contorni delle vignette o delle figure contenute nel loro interno, poiché ampie superfici scure impedirebbero la visibilità della bollatura postale esistendo una sovrapposizione di colori scuri spesso non contrastanti tra loro. Questa conclusione fu evidente soltanto dopo l'invenzione dei primi francobolli mondiali (Penny Black, 5 cent. Sardo ecc.), nati prevalentemente con ampie superfici nere : tutte le emissioni successive fino ai nostri giorni, a parte alcune rare eccezioni, non utilizzano più il nero come colore predominante nelle vignette dei francobolli per consentire di controllare più facilmente la bollatura postale.

NEROFUMO – Sostantivo - Polvere finissima di carbonio puro dal colore nero, residuo della imperfetta combustione del legno e di sostanze grasse che fino ai primi decenni del secolo scorso veniva utilizzata per scurire gli inchiostri da scrivere e per rendere indelebili i bolli postali. Ancora oggi molti inchiostri neri e molte vernici scure vengono realizzate con l'aggiunta di nerofumo per dare alle scritture, alle bollature e alle vernici la certezza della permanenza del colore nero nel tempo. Nell'analisi quantitativa dei componenti degli inchiostri postali e di tutti gli inchiostri da scrittura del lontano passato deve esser ritrovato il Carbonio (C). Se il carbonio non è presente nei risultati analitici mediante microscopia a raggi X o con altri metodi altrettanto affidabili, le lettere o i bolli sono da considerare false/i.

NETTARE - Accento sulla A – Verbo, sinonimo di pulire. In linguaggio postale e filatelico è ricordato per l'uso corrente nel passato, tra la fine del '700 fino ad oltre la metà dell'800, quando le lettere provenienti dall'estero da luoghi afflitti da epidemie, dovevano essere nettate, ossia pulite o meglio ancora disinfettate prima di esser consegnate a destino. In molti porti o ai confini degli stati o comunque dove ve ne fosse stata necessità, venivano deputati dei luoghi isolati per disinfettare le lettere col lavoro di persone già vaccinate contro la malattie infettive, con mezzi che oggi sono considerati molto primitivi se non del tutto inefficaci. Le lettere disinfettate se non già riconoscibili per i segni della disinfezione. venivano dopo il trattamento rese riconoscibili attraverso l'applicazione di particolari bolli postali, detti appunto di disinfezione, su cui si legge ad es. "Netta di fuori e di dentro", o frasi simili, che fanno appunto riferimento al verbo nettare. Nei casi in cui il bollo non era applicato, lo stato della carta e altri segni (p.es. scurimenti, imbrunimenti parziali o scottature), sono l'indicazione precisa dell'effettuazione della disinfezione. Le lettere "Nette" hanno particolare interesse e valore e sono collezionate da specialisti sia nel settore tematico (medicina ecc.) ma sopratutto in quello Storico Postale (sanità). (vedi anche disinfezione e simili).

NETTO - Aggettivo dal duplice significato che interessa la filatelia - In derivazione dal verbo nettare = pulire, disinfettare (vedi nettare), è parola contenuta in alcuni bolli prefilatelici per indicare che la corrispondenza fu purgata, disinfettata e pulita (in qualche caso si dice anche "profumata"). L'aggettivo però nel linguaggio attuale ha acquisito un altro significato : si collega nel campo postale che ci interessa sopratutto con i sostantivi "taglio" e "prezzo", indicando un taglio o una separazione senza sfrangiature o un costo ben definito e non modificabile. In tecnica filatelica la separazione di francobolli deve esser fatta con un taglio netto, senza incertezze, con guide (perforazioni) o con forbici e lame che tagliano perfettamente senza sbavature (fondamentale per i francobolli non dentellati). Il prezzo netto talvolta utilizzato nei cataloghi di vendita, indica un prezzo finito, comprensivo di addizionali commerciali, comprese quelle di legge (Tasse, commissioni, porto ecc.).

NITIDEZZA - Sostantivo che si utilizza per definire una qualità di un'immagine o una caratteristica di chiarezza di una visione. Un cielo nitido indica ad esempio un cielo particolarmente luminoso e trasparente in cui si distinguono bene dettagli e particolari lontani. Nell'arte grafica la nitidezza dei disegni, dei contorni delle figure e dei caratteri di stampa, indicano che la stampa, la scrittura o i contorni dei disegni ecc., sono particolarmente chiari, netti, staccati dal contesto in modo da permettere una perfetta visione dei dettagli. La nitidezza è la conseguenza di una stampa accurata e della precisa sovrapposizione dei colori utilizzati per l’aspetto finale delle figure. La nitidezza della stampa dei francobolli è un’arte complessa difficilmente realizzabile nelle grandi e grandissime produzioni che le stamperie  delle carte valori di tutte le nazioni del mondo tentano di mantenere costante nel tempo, ma, mentre in passato era uno dei punti qualificanti della produzione filatelica di molte nazioni, tra cui l'Italia, con l’incremento delle produzioni e la necessità di continue ristampe dei francobolli ordinari definitivi, si è in qualche modo oggi ridimensionata. Questioni di costi, di quantità e di velocità di produzione impediscono spesso il perfetto allineamento dei colori delle vignette e di conseguenza riducono la nitidezza dell'insieme. Quando si verifica lo sfasamento anche minimo di due o più colori il disegno sembra sfocato fino a divenire confuso ed incerto. Ciò può verificarsi in ogni sistema di stampa policroma ma è molto più frequente nella rotocalcografia, il metodo attuale più economico e veloce impiegato dalle tipografie di Stato per le grandi produzioni filateliche necessarie al consumo. Meno frequenti sono i disallineamenti nella calcografia che produce a maggiore costo francobolli di buona o grande nitidezza.(vedi anche Nitido).   

NITIDO – Aggettivo – Qualifica la nitidezza, la chiarezza e la minuzia del dettaglio delle opere grafiche, tra cui anche i francobolli. Un francobollo nitido possiede il perfetto allineamento dei contorni delle figure con i loro colori per cui l’immagine assume una particolare gradevolezza legata appunto alla sua perfezione. Per ottenere buoni risultati di nitidezza i tipografi si servono di alcuni artifici tra cui quello di far coincidere in un solo punto le successive stampe di ciascun colore di cui è composta l’immagine. Nel caso dei francobolli italiani recenti prodotti con le macchine del Poligrafico dello Stato fino al settembre 2003 i punti di riferimento si trovano sugli angoli dei bordi di foglio. In questi punti si può osservare la sovrapposizione (o quasi) di tante piccole croci colorate, una per ciascun colore impiegato nella stampa, in cui, se la sovrapposizione è quanto più prossima alla perfezione, tanto maggiore è la nitidezza del risultato finale. Al contrario se le piccole crocette sono tra loro distanziate e non coincidenti, i colori sono disallineati e l’immagine non risulta nitida. (vedi anche "Nitidezza"). Dopo l’autunno 2003, con la sostituzione delle stampanti, la nitidezza della produzione non è più controllata meccanicamente ma attraverso traguardi ottici sulla prima stampata, controllati con mezzi informatici attraverso una serie di computer.

NOBILE – Aggettivo - Qualificativo di persone o di cose. In quest'ultimo caso è alternativo di "pregiato", "di migliore qualità produttiva e/o organolettica". In filatelia la "carta nobile" è quella più pregiata e costosa, in genere filigranata, che viene ormai utilizzata sempre di meno, sostituita da altre carte, di realizzazione pur sempre complessa ma più economiche. Nel caso italiano, la carta filigranata è detta nobile, mentre la carta patinata o altra carta è definita comune. L’aggettivo può servire anche nella classificazione letteraria degli oggetti postali : si possono definire nobili o pregiati (meglio) gli invii non ordinari, ossia quelli che hanno utilizzato dei servizi accessori per viaggiare più rapidamente e con maggiore sicurezza (raccomandate, assicurate, per espresso e prioritarie, ecc.).

NOBILIARE/NOBILTA' - Aggettivo e sostantivo – Si riferiscono a persone o cose appartenenti o derivate da particolari classi sociali che per censo, nascita o acquisizione godevano di grandi privilegi di comando o di potere (nobiltà monarchica o pontificia). La nobiltà, oltre ad esser una caratteristica dell’animo di qualche individuo, ancora oggi rappresenta un potere ed indica  l’appartenenza ad una elite riconosciuta dalla legge, in alcuni casi anche da quella repubblicana italiana attuale. Nel passato era il massimo riconoscimento a persone e a casate che un re, un principe, un sovrano o un pontefice concedeva ai suoi fedeli servitori, a cui era concesso governare e arricchirsi su una frazione del territorio posseduto dal concedente.  Grandi famiglie dal sangue più o meno blu, hanno ottenuto grandi ricchezze, destini e possedimenti ma hanno anche segnato il passato, lasciando tracce sulla cultura, sull’arte, sull’educazione e perfino sulla posta, quando, insieme ai religiosi, i nobili erano tra i pochi che sapevano scrivere e leggere. Tra il 1000 ed il 1800 fu la classe nobiliare a gestire la legge, a mantenere la cultura, a sponsorizzare le arti, a favorire i commerci e far progredire ogni giorno di più la cultura popolare. La maggior parte delle antiche lettere fino al 1700 oggi collezionate sono infatti state trovate nelle antiche dimore delle famiglie nobili, dei religiosi e dei mercanti. A queste classi è dovuta la cultura del sigillo e dell’antica arte di chiudere e proteggere le lettere da sguardi indiscreti ossia è stata riconosciuta la riservatezza dei contenuti delle lettere, uno dei principi fondamentali su cui si basa il funzionamento delle poste di tutte le nazioni del mondo.

NOCIVO – Aggettivo -  Qualifica cose azioni o soggetti che nuocciono o più chiaramente che fanno del male. Le cose o le persone nocive sono quelle che fanno del male ad altre cose o ad altre persone coscientemente per proprio vantaggio o incoscientemente per semplice stupidità. Per quanto interessa la filatelia esistono francobolli ed emissioni definite nocive poichè possono provocare danni al collezionismo ed al mercato filatelico ma che per altri, per es. le nazioni emittenti, non lo sono affatto. Le emissioni di questo tipo sono prodotte infatti da alcuni Stati per ottenere un utile economico e non per servire al consumo postale. In altre parole alcuni stati filatelicamente non rilevanti ma sovrani, propongono al mondo filatelico emissioni ufficiali inutili e/o in quantitativi di gran lunga superiori al consumo interno del paese, o ancora propongono vignette accattivanti per l'argomento e per la grafica, che non si riferiscono alla loro storia e alla loro cultura, per venderli allo stato di nuovo o di usato con gomma ai filatelisti di tutto il mondo. Nella maggioranza dei casi emettono francobolli che non hanno uso postale per l’esiguità del traffico postale esistente nel paese emittente e che celebrano avvenimenti che si riferiscono ad altri stati. Queste emissioni sono definite speculative oltre che inutili. La Federazione Internazionale di Filatelia le definisce appunto "nocive" per la bassa cultura contenuta, per l’utilità nulla o infima in relazione al consumo interno (ovviamente in funzione del quantitativo prodotto) che possiedono e perché si riversano in altri stati solo sul mercato filatelico. I paesi che si distinguono in questo mercato sono moltissimi : in genere sono piccole repubbliche centro o sudamericane, alcuni paesi arabi, qualche isoletta indipendente e alcuni stati ombra riconosciuti solo sulla carta. A questi si possono aggiungere, anche solo per periodi, alcuni Stati di maggiore rilevanza culturale o postale, quando le casse delle Poste locali hanno necessità di denaro fresco proveniente dal mondo filatelico che in prevalenza non utilizza gli acquisti per il consumo postale. L'Italia dopo il 1990 non è lontana da questo traguardo, in quanto produce troppi francobolli diversi per il consumo che ha, ha il malvezzo di non controllare le produzioni provocando ampie speculazioni sulle varietà e riducendo la qualità della produzione. Altri stati a noi vicini che tendono a realizzare emissioni nocive sono la Città del Vaticano e San Marino, che hanno prodotto molte emissioni inutili, in sovrabbondanza e senza particolare significato. La Repubblica di San Marino nel 1984 ha già rivisto ufficialmente la propria politica filatelica ed ha ridimensionato la propria produzione filatelica in relazione al numero dei propri abitanti ed al residuo di collezionismo che è rimasto dopo un lungo periodo speculativo. Il numero complessivo delle nazioni che dalle origini della filatelia  ad oggi sono state denunciate per emissioni inutili e nocive, secondo un elenco prodotto dall’Associazione dei filatelisti statunitensi, è di oltre 250 e si va infoltendo in quanto tutte le nazioni esistenti all’inizio del III millennio producono ancora francobolli malgrado che i surrogati d’affrancatura stiano prendendo il posto dei francobolli nella posta corrente. Grazie all’arrivo dell’informatica e di nuovi sistemi di pagamento dei porti postali, il consumo di francobolli si sta infatti drasticamente riducendo ed il rischio di passare da nazione seria ed impegnata a nazione a produzione filatelica speculativa è sempre più frequente.

NOME - Sostantivo - Nell'uso comune è la denominazione di cui ci si serve per individuare o per indicare oggetti, animali, persone, idee, progetti, ecc. I nomi delle persone fisiche, detti anche propri e/o di battesimo (nel mondo cattolico), rappresentano il sistema per riconoscerle o per chiamarle ed hanno estrema importanza nei documenti. Il nome, per le persone fisiche, sebbene già selettivo, non è comunque sufficiente a distinguerle e viene perciò completato da altri nomi e col Cognome che specifica la famiglia di appartenenza. In alcuni casi persone o famiglie tendono anche a moltiplicare nomi e cognomi per distinguersi meglio da altri. In qualsiasi caso il modo migliore per distinguere le persone ed evitare involontari errori di omonimia è accompagnare il nome ed il cognome con l'indirizzo del luogo ove la persona vive o ha il recapito,  e se ciò non bastasse ancora, completarlo con l'aggiunta del luogo e della data di nascita. Il nome delle persone ed il loro indirizzo sono elementi indispensabili per indirizzare e spedire la posta e sono la condizione sine qua non per cui le corrispondenze possono giungere a destino e per rendere valido ed operativo il contratto tra utilizzatori e sistemi postali. Errori di nome o di indirizzo diventano gravi nelle corrispondenze pregiate, poichè i postini o gli sportelli postali consegnano le missive solo contro la firma e l'accertamento delle generalità dei riceventi. Se nel lontano passato, quando pochi scrivevano e scambiavano corrispondenze, era possibile scrivere "al Sig. X. Parigi" con buone probabilità di consegna alla giusta persona, con l'incremento della popolazione e l'espandersi dei traffici, fin dal 1850 divenne necessaria una maggior precisione nel comporre nomi e indirizzi postali anche per le persone pubblicamente note o riconoscibili con soprannomi inconfondibili.

NOMINALE - Aggettivo o aggettivo sostantivato - Parola dai molteplici significati che si aggrega spesso ad un  sostantivo. "L'appello nominale" è ad esempio la chiamata di una persona ad alta voce all'interno di una riunione per accertarne la presenza o per richiedergli un voto. Nel significato che più ci interessa, è aggettivo connesso con la parola “valore”, riferito al valore di facciale dei francobolli o di altri titoli di valore come monete, azioni, o altro. "Valore nominale", in flatelia indica il valore di facciale di ogni esemplare ma si differenzia da quello di "acquisto" perchè in alcuni casi i francobolli (o le azioni, i bot ecc.) subiscono nel corso del tempo variazioni di prezzo (anche all'origine alle Poste, ma sopratutto presso i commercianti o comunque presso i detentori). E' necessario ricordare a questo proposito alcuni casi non italiani di variazioni di valore d'acquisto presso le poste : ciò avvenne ad es. nei momenti di cambiamento di moneta (Francia - Franco leggero e pesante ; Germania periodo inflattivo ecc.) e altre variazioni di valore di facciale, conseguenti ad esempio alle soprastampe, che consentirono ad alcuni francobolli di possedere 2 valori nominali diversi. In qualsiasi caso le maggiori differenze tra valore nominale e valore di acquisto si riscontrano nei francobolli fuori corso che col tempo, specialmente se prodotti in piccola quantità, subiscono variazioni di valore di molte volte maggiori rispetto al valore di facciale. In filatelia come in economia, "il nominale" (aggettivo sostantivato) è sinonimo di “valore nominale”, ossia di facciale o anche di emissione.

NORMA – Sostantivo - Sinonimo di regola, direttiva, legge. Le Poste dispongono di un ampio gruppo di norme che si modificano nel corso del tempo in funzione alle successive esigenze del servizio (norme gestionali – Regolamenti) e in relazione al potere pubblico che le promulga (norme pubbliche che regolano la gestione del sistema postale). Le norme postali sono contenute in volumi appositi che raccolgono le regole in materia postale e sull’emissione di valori postali che si distinguono in Regolamenti e in Codici postali. Questa situazione che nel nostro paese è rimasta in vita dalle origini fino al 1996, si è modificata quando il sistema postale da pubblico (che gestiva le Poste anche in perdita per questioni strategiche) è divenuto privato, ossia dall’esser gestito dalla cosa pubblica è stato trasferito ad una società a capitale privato (esclusivamente orientata ad ottenere guadagni per sopravvivere). Questa variazione ha totalmente modificato l’assetto delle Poste italiane e modificato le regole postali e da pochi anni quindi sono stati riscritti i regolamenti ed i codici postali. Dal 1996 le Poste italiane in forza di legge dello Stato sono una concessionaria del Ministero delle Telecomunicazioni, devono produrre guadagni adatti a restituire un debito contratto in decenni di sperperi dalle sepolte Poste italiane pubbliche, deve rispondere ad una qualità di servizio stabilita dal Parlamento e deve uniformarsi ai cambiamenti di tecnologia che le nuove strategie delle comunicazioni man mano propongono. Se queste norme non vengono rispettate, la concessione termina e si deve trovare un altro gestore. Grazie a questa situazione le norme regolamentari delle Poste si sono indurite ed il contravvenire alle norme postali comporta l'applicazione di pene tanto più gravi quanto maggiore è il danno provocato. In questa situazione ad esempio, la mancata affrancatura delle lettere che fino al 1998 provocava la tassazione per il doppio del mancante, non è più punita con un’ammenda ma con l’eliminazione fisica dell’invio non debitamente affrancato. Lo stampare o imitare francobolli falsi per utilizzarli per posta, sempre considerata una gravissima violazione delle norme postali, non è più un insulto diretto alle Poste ma allo Stato. In questo caso, fino al 2004 il principio era difeso dalle Poste in solido con lo Stato, ma con le nuove norme è un fatto di pertinenza della cosa pubblica se si tratta di stampe di francobolli falsi (equivalenti a moneta o considerati valori filatelici – nuova legge del 2004) e diviene di pertinenza pubblica solo se le Poste attivano una denuncia civile in caso di imitazioni (vedi fotocopie). Le Poste comunque si attivano contro chiunque utilizza francobolli sia imitati che falsi. Trasportare posta senza autorizzazione deve esser controllato dallo stato e non più dalle Poste, anche se queste devono avviare una denuncia. Insomma le norme anche nel campo postale sono infinite, si modificano in relazione alle esigenze del tempo e la loro violazione comporta delle pene. Queste sono in genere di tipo amministrativo per violazioni regolamentari, ma sono di tipo penale per violazioni che coinvolgono il sistema o la responsabilità del concedente o ancora danni filosofici (stampa di francobolli falsi per il consumo oppure di francobolli fuori corso per il mercato filatelico) o economici.

NORMALE – Aggettivo - Indica che l'oggetto a cui si riferisce è del tutto simile alla maggioranza di tutti quelli esistenti, che sono quindi conformi ad un modello generale. Gli altri che sfuggono alla normalità sono "anormali". La maggior parte dei francobolli sono normali poichè conformi ad un modello prestabilito all'interno di un ambito di tolleranza di fabbricazione, ma alcuni sfuggono a questa regola e sono perciò considerati anormali o anomali. Quando le varianti dal modello ideale prestabilito vanno oltre la tolleranza di fabbricazione, limite fisico delle macchine impiegate per la loro produzione in quantità oppure patiscono di qualche evidente errore di produzione, i francobolli sono considerati varietà, vengono classificati a parte ed il loro valore è maggiore di quello dei normali perché sono quantitativamente molti di meno. Se invece quelli anormali sono quantitativamente di più dei normali, il problema si inverte : gli esemplari anomali divengono normali e di minor valore mentre quelli normali divengono anomali e valgono di più.

NORMALIZZAZIONE – Sostantivo. Denominazione di un processo di unificazione di procedure, di operazioni o di fabbricazione di oggetti facendo riferimento ad una norma possibilmente semplice, e quindi facilmente applicabile da tutti. L'anarchia nelle procedure, l’esistenza di oggetti simili ma di dimensioni variabili o di operazioni sempre diverse per ottenere lo stesso risultato, elevano i costi e rendono oggetti, cose, sistemi e metodi difficilmente ripetibili e incostanti nel tempo. Di conseguenza uno degli sforzi più rilevanti delle civiltà moderne sta nella riduzione del numero delle procedure, nella semplificazione dei processi di lavoro, nella standardizzazione delle prestazioni e delle caratteristiche degli oggetti e delle lavorazioni, in altre parole nella "normalizzazione". In questo processo difficile ma in continuo avanzamento a causa della globalizzazione del mondo, molte parole, la maggior parte delle misure, dei formati, dei procedimenti ecc. tende ad divenire un patrimonio comune in modo che le diverse culture possano effettuare scambi sempre più intensi, parlare almeno tecnicamente la stessa lingua, e facilitare la crescita comune. Anche il mondo anglosassone che nel passato ha sempre voluto rimanere autonomo utilizzando sistemi di misura duodecimali a differenza del resto del mondo che utilizza sistemi decimali (sistema MKS), è giunta alla conclusione di dover modificare i propri sistemi di misura e da qualche anno sta faticosamente adattando prodotti, progetti e monete al sistema Giorgi decimale. Nel settore postale che tocca importanti industrie per l'hardware, come quella dei macchinari e della carta, nonchè processi operativi e procedurali complessi, l'unificazione delle procedure di accettazione, di trasferimento e di consegna della posta e di tutti i sistemi connessi è iniziata in Italia negli anni '60 con l'avviamento della meccanizzazione postale (vedi vocabolo dedicato). Il Cap ed il bustometro (vedi vocaboli dedicati) e le numerose varianti normative e modulistiche di recente applicazione stanno in questa ottica. La carta per scrivere e per impieghi industriali è unificata in formati standard (A5,A4,A3,A2,A1) per tutti gli stati europei ed è già parzialmente così prodotta anche per la Gran Bretagna e gli USA. Altrettanto dicasi per i formati delle buste e delle cartoline postali che possono passare nelle macchine bollatrici solo se le misure sono contenute nel "bustometro". Anche la filatelia applica gradualmente nuovi principi di normalizzazione : i francobolli p.es. hanno alcuni formati standard per evitare inutili sfridi di carta e le collezioni devono esser montate su fogli di misura  standard convenzionale (23 x 29 cm .,+1,- 0 cm . – è tollerato il formato A4) in modo da essere adatti all'introduzione nelle bacheche espositive dei concorsi e delle manifestazioni espositive che sono state costruite nella maggior parte del mondo con misure fisse, adatte a contenere 12 oppure 18 fogli delle misura suddetta. Il processo di normalizzazione continua nel mondo ogni giorno per semplificare i sistemi un poco anarchici e troppo personalizzati esistenti in tutti i campi, per l’economia dei sistemi e per unire le culture. Importanti uffici e numerosi ricercatori e scienziati riuniti in associazioni in genere dipendenti dalle Università, studiano continuamente i processi di unificazione e di normalizzazione e si incontrano in grandi convegni internazionali per definire unità di misura, sistemi di rilevamento e di controllo che possano esser utili alla maggior parte del mondo civile. L’unificazione dei sistemi di scambio postale non è ancora pronta ma si stanno facendo passi in questa direzione per ridurre i tempi morti dovuti al trasferimento della posta (specialmente quella pregiata) da un sistema all’altro.

NOTIZIARIO – Sostantivo – E’ il nome di un giornale stampato, radiofonico o televisivo o di un periodico o anche di una rubrica contenuta in un giornale, che riporta soltanto notizie senza commenti o con commenti poverissimi, comunque senza l'accompagnamento di opinioni. Anche se il confine tra notiziario e commentario non è molto netto, "Il Notiziario", anche di carattere filatelico, resta un giornale d’informazione, contiene notizie e dati precisi (talvolta anche appositamente errati o tendenziosi), ed esprime raramente pareri sulle vicende descritte. In altro intendimento è anche solo la denominazione di una rubrica all'interno di un giornale che si distingue dalle altre per il contenuto. I notiziari filatelici sono in genere giornali  di pochi fogli prodotti dalle associazioni per riportare in poche pagine le notizie sulla vita associativa, per ricordare appuntamenti e date e che possiedono nella maggior parte dei casi solo un articolo, in genere posto all'inizio, detto "di fondo" scritto dal direttore responsabile con qualche commento sulla vita sociale o su fatti generali di interesse del gruppo di persone a cui è diretto.

NOTO - Oltre ad essere il nome di una città siciliana, è un aggettivo. E’ sinonimo di “conosciuto” ed indica una caratteristica di qualcuno o di qualcosa. In filatelia e in letteratura filatelica si unisce specialmente ad alcuni sostantivi come personaggio, notizia, varietà ecc.. "Varietà nota" indica una variante filatelica già classificata o che sta per esser classificata dopo aver ricevuto più segnalazioni identiche dal mondo filatelico o la cui notorietà è legata a qualche pubblicazione.

NOTTE/NOTTURNO - Sostantivo/aggettivo. Contrari di giorno/diurno. Come sostantivo indica il periodo della  giornata che coincide con l'assenza di luce naturale e che in genere è dedicata dagli esseri viventi al riposo ed al sonno. Come aggettivo si connette con attività o con fatti che si svolgono di notte. Le attività umane non si fermano col calare della notte e molti lavori per favorire la ripresa diurna delle altre attività si verificano in parte anche di notte. Ad esempio i trasporti sulle lunghe distanze, molti viaggi che obbligano all’inattività e molti lavori che devono preparare quelli diurni possono esser effettuati di notte, ma per fare ciò è necessario che alcune persone scambino il giorno con la notte, invertendo i ritmi biologici naturali, con un impegno considerato disagiato e quindi effettuato a turni ma maggiormente retribuito. La maggior parte dei trasporti postali ferroviari ed aerei è notturna perché nella notte i mezzi di trasporto si muovono con maggiore agilità e velocità per la riduzione della maggior parte delle altre attività. La rete postale aerea notturna in Italia è una realtà che ha ormai alcuni decenni (ricordiamo un francobollo italiano del 1965) e il lavoro dei CPM è stato in passato equamente suddiviso in turni di lavoro diurni e notturni che permettevano di far giungere la posta a grande distanza in tempi minori (ovviamente se non c’erano inceppi nel sistema). Attualmente il lavoro dei CPM è solo diurno per una migliore distribuzione del lavoro e per la riduzione del corriere totale trasportato. In Italia esistevano fino al 2000 anche rari e curiosamente ubicati, uffici postali aperti di notte. Si trovavano presso le stazioni ferroviarie nei pressi dei binari ove si caricano e scaricano le bolgette postali, all'interno di edifici dell'Amministrazione postale, ma non erano segnalati dalle solite targhe stradali. Servivano per le comunicazioni postali urgenti, come le comunicazioni per i giornali, e la posta loro consegnata era definita “Fuori sacco” in quanto veniva caricata sul primo treno possibile diretto verso la città di destinazione senza esser immessa nelle bolgette postali. Per trovarli era necessario chiedere all'ingresso dei locali dell’Amm. Postale nelle stazioni la loro ubicazione, e spesso le persone che se ne servivano dovevano essere accompagnate. La posta qui accettata doveva esser tariffata "per espresso" (raccomandazione compresa, assicurazione esclusa). L'apertura di questi uffici si verificava alle ore 22 anche nei giorni festivi in quanto il turno di lavoro che iniziava era quello del giorno successivo, ma il bollo postale datario, fino alle 24, era quello del giorno festivo, anche per il 25 o il 31 dicembre. Questi uffici, insieme a quelli centrali nelle città più importanti aperti solo nelle ore del mattino dei giorni festivi, erano i soli che potevano bollare con certezza (e non per errore o per compiacenza) corrispondenze in giorni festivi. Dal 2000 gli uffici postali notturni sono stati chiusi e non è quindi più possibile ottenere bolli dei giorni festivi.  L’apertura di uffici postali nei giorni festivi è ancora possibile solo in occasione di grandi manifestazioni di qualsiasi tipo, se l’organizzazione ha previsto e paga la presenza di un ufficio attrezzato di mezzi e di maestranze postali.

NOVITA' – Sostantivo - E' una qualità di qualcosa non ancora vista o udita che non ricopia pedissequamente qualcosa del passato. In Filatelia indica genericamente i francobolli appena nati, che sono appunto assolutamente nuovi, e quindi non ancora visti. In Filatelia la parola si connette spesso alla parola “servizio” indicando un particolare servizio di acquisto di francobolli nuovi e di materiali filatelici effettuato dai commercianti o dalle associazioni filateliche per conto di filatelisti pigri o che non si possono occupare del loro acquisto nel momento della loro nascita : il “Servizio novità” è effettuato su abbonamento, non è gratuito, richiede un congruo deposito di denaro da parte dei clienti presso il commerciante che non può anticipare l'ammontare delle spese per tutti (richiede anche dei saldi o dei nuovi versamenti a scadenze fisse in modo da evitare squilibri tra il dare e l'avere per le spese effettuate) e il pagamento di una percentuale sugli acquisti effettuati che remunera il lavoro di commissione. Purtroppo in Italia per i francobolli acquistati dai commercianti, i clienti devono anche pagare l'IVA, tassa sul valore aggiunto, che si calcolava non solo sull’ammontare della commissione ma anche sul prezzo di facciale, per cui il costo del servizio risulta incrementato di circa il 30% (19% per l'IVA ed il resto per la commissione) rispetto all'ammontare della somma dei facciali consegnati ai clienti.  Dal 1997 questa situazione, durata decenni, per una variazione dell’ammontare dell’Iva si è lievemente modificata ma il costo finale del materiale acquistato attraverso questo servizio risulta ancora piuttosto elevato (circa il 20/25 % in più rispetto al valore di facciale anticipato). I filatelisti interessati possono altrimenti acquistare lo stesso materiale presso gli sportelli filatelici delle Poste al prezzo di facciale senza alcuna addizionale e sopratutto senza tasse, oppure presso le associazioni filateliche a cui si iscrivono che effettuano il servizio gratuitamente col solo obbligo del deposito anticipato del denaro necessario agli acquisti.

NOZZE – Sostantivo – Nella nostra cultura è l'atto pubblico richiesto dallo Stato e dalla chiesa per contrarre matrimonio tra persone di sesso diverso. Nella filatelia italiana è la denominazione convenzionale di una serie di tre francobolli del 1930 commemorativi delle nozze del principe ereditario Umberto di Savoia con Maria Josè del Belgio. L'emissione è spesso ricordata per l'esistenza di un quarto esemplare da 20 c. di colore verde anziché arancio vivo proveniente da un errore della stamperia di Stato che lo produsse in altro colore per l'uso nelle Colonie italiane senza sovrastamparlo. Il “Nozze Verde” è uno dei francobolli italiani naturali più famosi, ha grande rarità e valore perché l’errore (la mancanza della soprastampa) è stata rilevata solo su pochissimi fogli della produzione per le colonie.

NULLO – Aggettivo - Legato a sostantivi indica la mancanza di valore venale o simbolico dell'oggetto o del concetto a cui si riferisce. In Storia Postale fu la dicitura di un'impronta di un bollo lineare attualmente in disuso e sostituito con un altro, leggermente diverso nella dicitura (Annullato), la cui applicazione indicava ed indica ancora che il francobollo, il documento, la tassa ecc. erano o sono senza alcun valore e quindi inutilizzabili. Alcune corrispondenze del Regno d'Italia ebbero l'affrancatura annullata con questo lineare utilizzato in mancanza di quello circolare datario. In genere veniva usato dai verificatori postali per annullare i francobolli sulle corrispondenze sfuggite alla bollatura e quindi per evitare il loro riutilizzo.

NUMERALE - Aggettivo talvolta anche sostantivato – Come aggettivo indica che il soggetto ha una connessione con una quantità numerica. Gli aggettivi  numerali sono molti e sono suddivisi in categorie : sono detti "Cardinali" (uno, due, mille, ecc.), "Ordinali" (primo, secondo, millesimo, ecc.) oppure "Moltiplicativi"(doppio, triplo, triplice, quadruplo, ecc.). In filatelia e in storia postale l'aggettivo numerale ha un significato preciso se si connette con "bollo", poichè i bolli o annulli numerali sono un gruppo molto folto di bolli annullatori del primo ordinamento postale italiano, utilizzati negli ultimi decenni del secolo scorso. Questi bolli si dividono in due gruppi : "Numerali a punti" e "Numerali a sbarre", che ebbero il solo compito di annullare i francobolli in quanto in essi si leggeva soltanto un numero ma non possedevano nel loro interno un datario o altre indicazioni. I numerali a punti lasciavano infatti un'impronta composta da una serie di punti contenuti in un rettangolo delle dimensioni pressoché uguali ai francobolli dell’epoca e contenevano in uno spazio centrale un numero ben visibile (ogni ufficio postale ne possedeva uno diverso da ogni altro), mentre i numerali a barre lasciavano un’impronta circolare, del diametro di circa la diagonale di un francobollo dell’epoca, contenente una serie di barre spesse, tra loro parallele, al cui centro era disposto il numero che distingueva l’ufficio postale della località d’inoltro della corrispondenza. In ambedue i casi le corrispondenze dovevano esser bollate ulteriormente con un bollo circolare datario e nominativo della località di partenza a vuoto in modo da poter leggere la provenienza delle corrispondenze con maggior chiarezza sulla carta degli involucri e contemporaneamente, avere una bollatura certa, anche piuttosto pesante, dei francobolli per evitare il loro recupero. Verso la fine del 1800 i numerali a sbarre furono collegati ai bolli datari in un complesso unico (bollo duplex) per evitare il doppio lavoro della bollatura su ogni corrispondenza. Queste impronte sostituirono fondamentalmente i doppi cerchi piccoli di origine sarda e francese e furono poi a loro volta sostituiti dai bolli dello Jotz (i tondo riquadrati, anche a corpo doppio detti "a binocolo"), dai caratteri più fini e di dimensioni leggermente maggiori, in modo da avere l'uso di un solo bollo su ogni corrispondenza al fine di ridurre i tempi di lavorazione della posta. 

NUMERATORE - Sostantivo e aggettivo - Come sostantivo in Matematica è uno dei due elementi di una frazione (il dividendo), mentre come aggettivo qualifica qualcosa, in genere un oggetto, che permette di scrivere numeri in sequenza successiva, come ad esempio un bollo, che ad ogni battuta, automaticamente, segna un numero diverso maggiorato di una o più unità stabilite. La numerazione delle raccomandate in distinta venne per molti anni del 2do dopoguerra talvolta effettuata con bolli in cartella a numeratore progressivo ad ogni battuta e a datario mobile, con le diciture dell'ufficio accettante e la R di raccomandazione fisse. Erano bolli postali di accettazione delle raccomandate a tutti gli effetti ma non potevano esser utilizzati come annullatori dell'affrancatura. Equivalevano all'etichetta di raccomandazione o all'impronta dell'affrancatrice rossa in dotazione ad ogni ufficio postale dell’epoca. Questi bolli entrarono in uso nel secondo dopoguerra dopo sperimentazioni  precedenti e furono utilizzati sopratutto per accelerare l’accettazione delle raccomandate in distinta. La numerazione in questi casi era progressiva di una unità ad ogni battuta, consentendo alle raccomandate presentate dai privati (soprattutto da aziende) di possedere consecutivamente numeri pari e dispari, contrariamente alla norma che imponeva alle raccomandate private di possedere solo numerazione dispari su etichette bianche. (Le pari erano rosa ed erano applicate solo alle raccomandate in franchigia). Come sostantivo è il nome del bollo che effettua un lavoro di numerazione progressiva.

NUMERO – Sostantivo - Rappresenta l'unità o l'insieme di più unità, indicato con cifre che esprimono una quantità determinata. I numeri in relazione alla cultura, hanno segni grafici tipici, semplici e convenzionali (arabi, romani, cirillici ecc.). I numeri hanno importanza fondamentale anche in filatelia e storia postale poiché sono ampiamente utilizzati in moltissimi casi su francobolli e posta : servono ad esempio per il segnalare sui francobolli il valore in moneta nazionale, sulla posta per facilitare il lavoro ed il controllo postale o anche per distinguerli sui cataloghi. Oggi sono indispensabili nella gestione delle corrispondenze perché facilitano il riconoscimento delle destinazioni (il Cap è una sequenza numerica convenzionale che contraddistingue un'area geografica postale) e sono stati fondamentali anche in passato quando nel primo ordinamento postale italiano furono alla base del riconoscimento degli uffici postali di ogni città e paese d'Italia. La numerologia non è la scienza dei numeri (che rimane la matematica), ma è la scienza che studia le sequenze numeriche che possono avere in questo stato un significato recondito, filosofico o comunque importante per altre scienze o arti come l'occultismo, l'astrologia e per la predizione della sorte. Esistono anche Francobolli che nella stampa non contengono numeri o meglio non presentano un valore di facciale : questi francobolli sono prodotti da alcuni stati per evitare emissioni inutili quando sono previste variazioni tariffarie. In questi casi è il colore della stampa che distingue il possibile impiego, indipendentemente dall’ammontare di facciale. In genere questi esemplari servono a pagare, qualsiasi sia, la tariffa del porto di una lettera per l’interno del primo scaglione di peso e valgono in qualsiasi periodo tariffario successivo al momento dell’emissione.   

NUOVO - Aggettivo – Qualifica lo stato di oggetti e cose di recente nascita o uso. In filatelia "Nuova Emissione" indica ad esempio una emissione filatelica recentissima, in genere l'ultima che ha visto la luce. In un altro significato sempre filatelico, indica lo stato in cui si trova un francobollo anche del passato. Un francobollo nuovo è, nel dire comune, un esemplare non usato e quindi privo della bollatura postale. Per i filatelisti questa indicazione è comunque troppo generica in quanto un francobollo nuovo può presentarsi in vari stati : può esser ancora nuovo pur trovandosi su un involucro postale passato per posta e non annullato,  può presentarsi sciolto ma privo della gomma, una delle dotazioni fondamentali di quasi tutte le emissioni, o anche con la gomma parziale o intaccata dalla presenza di linguelle o ancora con la gommatura intatta. Nelle classificazioni filateliche riportate sui cataloghi, i casi possibili e che servono per assegnare un valore all’esemplare sono tre : "Nuovo senza gomma" (sigla SG), "Nuovo linguellato" (sigla *) e "Nuovo fior di stampa" (sigla **). Nei cataloghi, per ogni francobollo importante, esistono almeno 3 colonne che riportano al valore teorico degli esemplari che all’aspetto anteriore si possono definire nuovi.

 

 

 

  "O"

 

OBBLIGATORIO – Aggettivo - In genere riferito a regola o a norma che deve essere rispettata sempre, anche forzosamente. (Vedi "obbligo").

OBBLIGO – Sostantivo - Dovere imposto dalla legge o dalla morale che, se non assolto costringe il trasgressore a subire una pena materiale o una sofferenza. Alcuni obblighi sono tassativi ed ai trasgressori sono comminate pene gravi (chi ruba, per esempio, può essere arrestato e subire il carcere), altri, seppur di legge o morali hanno pene più lievi in genere di tipo pecuniario. Gli obblighi postali, ossia il complesso di norme che devono essere rispettate per poter utilizzare il sistema postale pubblico, hanno in genere pene di tipo pecuniario risolto con il pagamento di multe via via più pesanti in relazione alla gravità dell'inosservanza.  Chi per es. fino al 1988 imbucava senza affrancare, obbligava il destinatario a pagare una tassa pari al doppio della mancata affrancatura per ottenere dalle Poste le corrispondenze. Dopo il 1988 le corrispondenze non o insufficientemente affrancate possono esser destinate dalle Poste alla distruzione, una pena che non ammette perdono.  Molti obblighi della normativa postale sono legati solo al buon senso (p.es. applicazione degli estremi dei corrispondenti sulle corrispondenze), mentre altri sono legati alla complessità del sistema creato dall'esperienza e dalla professionalità delle Poste (p.es. norme sull’accettazione delle corrispondenze pregiate). Gli obblighi postali attivi e passivi sono elencati nel Codice Postale e nei Regolamenti per la gestione del servizio postale pubblico.

OBIETTORE - Sostantivo – Qualificativo specifico di persona che obietta, ossia che nega o critica fortemente, civilmente e non violentemente qualcosa con qualche ragione o pensando di avere ragione. Il caso più interessante per la filatelia era fino al 1988 "l'Obiettore di Coscienza" persona che, se riconosciuta tale, era classificata in particolari elenchi pubblici ed inserita in speciali sistemi organizzativi specifici e che disponeva di alcuni diritti e doveri speciali : ad es. non faceva il servizio militare ma ne faceva uno alternativo al servizio della comunità e perciò aveva diritto alla riduzione tariffaria postale (50%) in ricevimento, come i soldati nelle caserme, a cui era pareggiato. Dal 1988 essendo state eliminate tutte le facilitazioni tariffarie postali, anche gli obiettori di coscienza hanno perduto il diritto alla riduzione delle tariffe delle corrispondenze ricevute. Le corrispondenze in tariffa ridotta dirette agli obiettori di coscienza esistenti fino al 1998 per essere valide dovevano possedere un bollo lineare “obiettore di coscienza” sul frontespizio che attestava lo stato del destinatario e dovevano essere indirizzate alla sede dell’entità civile ove la persona all’indirizzo prestava servizio ed era riconosciuta.

OBLAZIONE – Sostantivo - Indica uno dei modi per estinguere una pena lieve attraverso un pagamento in denaro. Una irregolarità amministrativa, stradale, normativa può essere estinta con una oblazione in genere stabilita in un ammontare in denaro non necessariamente codificato ma da regolamenti o da tribunali. Nei casi postali non equivale ad una tassa per una irregolarità nel traffico delle corrispondenze, ma può esser applicata per un risarcimento per un danno provocato.

OBLITERARE - Verbo - Sinonimo di annullare, apporre un bollo su un francobollo o un biglietto per invalidarlo o renderlo senza valore nel caso di una seconda presentazione. E' un’operazione importante per le Poste poiché se i francobolli non venissero obliterati molte persone li recupererebbero facilmente per un secondo uso, con un danno per l'amministrazione postale pari o superiore al doppio del valore di facciale dell'esemplare sfuggito all'annullo, in quanto lo stesso esemplare può servire per due invii e in qualche caso anche a tre. La mancata obliterazione e il recupero di francobolli derivato rientrano nella responsabilità dell'Amministrazione postale ed anche se la legge ed il codice postale impongono che non si può utilizzare una seconda volta un esemplare già passato per posta e sfuggito all'annullo, il buon senso e la logica dicono anche che non si può indurre l'uomo in tentazione senza subirne delle conseguenze. Una causa giudiziale avanzata dalle Poste contro un cittadino che ha utilizzato francobolli sfuggiti all'obliterazione potrebbe avere risvolti sorprendenti poiché se l’Amministrazione non compie perfettamente il suo lavoro, può esser considerata più colpevole del cittadino indotto in tentazione. L’utilizzatore inoltre può ulteriormente difendersi dicendo di aver recuperato il francobollo da una propria corrispondenza mai spedita e le Poste non possono vietare di utilizzare esemplari già applicati su corrispondenze mai inoltrate. 

OBLITERATORE/TRICE – Sostantivo e aggettivo - Come aggettivo in filatelia e in altre occasioni è molto spesso connesso con "bollo". Il Bollo obliteratore è l'impronta del timbro che annulla i francobolli e che li rende successivamente inutilizzabili. Come sostantivo è il nome di una "macchina" o di un "sistema meccanico" adatto a obliterare. La macchina obliteratrice o più brevemente "l'obliteratrice" è un meccanismo semplice o complesso che annulla rapidamente e con poca sorveglianza umana le affrancature sulle corrispondenze. Le obliteratrici non sono da confondere con le affrancatrici meccaniche che talvolta sono utilizzate erroneamente per affrancare e per annullare nello stesso tempo gli invii raccomandati presso gli sportelli postali.  (vedi anche "Obliterare", "Annullare" e simili).

OCCASIONALE – Aggettivo - In filatelia è spesso connesso con le parole "bollo" e "varietà". Un bollo occasionale presente su una corrispondenza indica una bollatura insolita non abituale per il luogo o il tempo per cui fu impiegato. Una bollatura applicata in arrivo anziché in partenza è per esempio di tipo occasionale. L'interposizione accidentale di un frammento di carta tra cilindro e carta in fase di stampa dei francobolli tale da provocare una falla di stampa su un solo esemplare o su pochi esemplari in fogli successivi, è una varietà occasionale e non costante.

OCCASIONE – Sostantivo - Momento opportuno, ma imprecisato ed imprevedibile, per fare o dire qualcosa. Più genericamente il momento imprevisto in cui accade qualcosa durante una vicenda umana che rappresenta una opportunità favorevole o sfavorevole. Parola spesso aggettivata in filatelia (vedi "occasionale") ma utilizzata nel suo pieno significato almeno in uno straordinario caso del passato. Sui famosi "cavallini sardi", tipo definitivo del 1.1.1820, la parola "occasione" appare scritta in trasparenza nella filigrana marginale della "carta bollata per pedoni ed altre occasioni" sul margine di foglio. Questa carta da lettere postale consentiva a chiunque di trasportare posta in qualsiasi modo, in qualsiasi circostanza e con qualsiasi mezzo all'interno del Regno poiché il prezzo di vendita controllato dalle poste pubbliche comprendeva oltre al costo della carta anche il diritto regio di privativa postale rivendicato dallo stato, ma non il prezzo del porto della lettera. Il trasporto avveniva, con costo aggiuntivo, a mezzo di pedoni o con qualsiasi altro mezzo, che lo speditore poteva trovare senza rivolgersi alle poste pubbliche (una specie di recapito autorizzato ante litteram).

OCCHIO – Sostantivo - Parte anatomica del corpo animale che rappresenta la parte esterna dell'organo della vista. L'occhio dell'uomo ha forma globulare, sferica, una parte della quale, piuttosto complessa e delicata, permette alle immagini ed ai colori, sotto forma di vibrazioni elettromagnetiche, di entrare nell'organismo e di esser percepite da speciali cellule collegate al cervello che le distingue e crea la visione. La perfetta funzione dell'occhio o meglio degli occhi (per la normalità dei casi) permette di vedere, di distinguere gli oggetti tra di loro e di selezionare anche le più minute sfumature dei colori. Per questi motivi l’occhio e' l'organo sensorio che maggiormente di altri permette di frequentare la filatelia. La possibilità di distinguere due punti separati ma molto vicini tra loro è definito il limite di risoluzione dell'occhio. Tanto più i due punti sono vicini tanto maggiore è la capacità degli individui (o di macchine) a distinguere le cose e le loro caratteristiche. Molto più difficile è la possibilità di distinguere da una distanza focale ideale due punti vicini monocromi ma di intensità diversa. La risoluzione dell'occhio umano in questi casi, per gli occhi più sensibili e perfettamente funzionanti, raggiunge la distanza di poco più di 2 millimetri mentre per la maggior parte degli individui è maggiore. Guardando da vicino risulta pertanto piuttosto difficile valutare all'interno dello stesso oggetto piccoli punti e lievi differenze cromatiche accostate tra loro, mentre è più facile notarle guardando una superficie più ampia da una distanza maggiore. Per effettuare valutazioni precise su punti singoli o su un insieme molto piccolo di punti sono necessarie una illuminazione costante e stabilita dell’oggetto e alcune macchine, composte essenzialmente da un ingranditore e da un colorimetro (lettore delle coordinate colore di punti o di piccole aree). La materia è di grande interesse filatelico, poiché i colori dei francobolli ed i disegni minuscoli, spesso derivati da un insieme di punti colorati molto vicini tra loro, stanno all'origine della distinzione tra normalità e anormalità. Molti studi effettuati da filatelisti attenti e pazienti sui ritocchi delle tavole, sui difetti dei fogli in posizioni costanti (ricostruzione delle tavole) e sui colori delle numerose tirature, sono stati effettuati utilizzando le caratteristiche della capacità di risoluzione degli occhi di chi li ha effettuati e quindi se costoro non avevano una vista e strumenti ottici più che buona,la distinzione è imperfetta, difettosa e incompleta. Oggi molti di questi lavori sono stati superati sia dalla frequenza dell'uso di microscopi e di buoni strumenti di ingrandimento, e quindi sono da considerare definitivi perchè esatti, ma molti altri lavori specialmente sulle caratteristiche colorimetriche delle emissioni sarebbero da rifare per le nuove nozioni acquisite dalla scienza e dalla possibilità di utilizzare nuove macchine. In qualsiasi caso un "buon" occhio, anche corretto da occhiali da vista, supportato da buoni strumenti di ingrandimento e da luce gialla intensa e costante, permettono all'individuo medio e sano di effettuare esatte osservazioni sui francobolli, tenendo però ben presente che le osservazioni colorometriche hanno maggiori difficoltà e la necessità di occhi esperti e senza difetti. La parola "occhio" ha un altro preciso riferimento in filatelia. Si denomina infatti "Occhio di Bue" una particolare emissione brasiliana, tra le prime emesse da quello Stato, il cui disegno (una cifra circondata da un disco scuro) ricorda l'aspetto di un occhio del mite animale erbivoro. Anche l'occhio elettronico ha interesse in filatelia : questo strumento inserito nelle macchine bollatrici delle corrispondenze, riconosce la fluorescenza dei francobolli e automaticamente, con grande velocità innesca l'azione di un'altro meccanismo che li bolla e quindi li invalida.

OCCULTO - Sostantivo ed aggettivo – Come sostantivo indica in genere tutto ciò che è nascosto in un alone di mistero oppure che non è conosciuto che sta nell'aldilà, se si vuole nell'oltre tomba, nel mondo fantastico delle anime e che da origine ad una scienza od un’arte denominata occultismo. Nella forma aggettivata indica una caratteristica non visibile di qualche oggetto. In Filatelia l'aggettivo è in genere collegato alle parole "difetto" o "trucco". I difetti occulti dei francobolli sono più frequenti di quanto si immagini e, se non dichiarati, servono per ottenere prezzi di vendita più elevati da materiale difettoso. Il difetto in questi casi non è facilmente visibile o è spesso solo osservabile con strumenti specializzati utilizzati da esperti. La rigommatura non dichiarata, ad esempio, è un difetto occulto tra i più frequenti, ma anche molti dentelli rovinati, riparati e/o aggiunti, spellature abilmente mascherate, le famose doppiette per invertire il senso delle filigrane, sono tutti difetti o trucchi, spesso considerati occulti perché non denunciati e perchè non sono facilmente riconoscibili da parte dei collezionisti. Quasi tutti i filatelisti possiedono esemplari con difetti occulti nelle loro collezioni ed hanno necessità del lavoro dei periti filatelici per individuarli. 

OCCUPAZIONE – Sostantivo - In genere è sinonimo di invasione o di conquista (in senso politico o militare). In altro significato è utilizzato anche come sinonimo di lavoro, di impiego o di attività lavorativa. In filatelia oltre ad avere i significati generici di cui si è detto, la parola è connessa con bolli, francobolli e corrispondenze. Bolli e francobolli d'occupazione, sono elementi postali, insieme alle corrispondenze su cui furono applicati, che furono imposti alle poste pubbliche locali per periodi brevi in qualche città o in alcuni territori in cui truppe d'occupazione di una nazione hanno sostituito l'uso di segni postali della nazione occupata con quelli propri o della propria nazione. Nel passato, spesso la nazione occupante ha prodotto nuovi ed appositi francobolli per i territori occupati oppure ha soprastampato francobolli della nazione occupata per dimostrare la sovranità sul territorio. In molti casi ha anche sostituito i bolli annullatori o ha imposto l'uso di altri bolli insieme a quelli tradizionali, ed ha spesso anche provveduto ai trasporti postali imponendo il proprio sistema. Bolli e francobolli d'occupazione, nonché le corrispondenze che li contengono, sono particolarmente ricercati/e dai filatelisti e sono oggetto di attivo collezionismo specializzato, non soltanto di tipo militare.

OCEANICO/A – Aggettivo - Originato dalla parola Oceano. Nella filatelia italiana l'aggettivo viene talvolta aggiunto alla parola "Lettera" per indicare spedizioni postali effettuate a mezzo di un particolare e costoso servizio effettuato dagli uffici postali e  di trasmissione via etere da alcune navi durante le traversate oceaniche (in genere verso le Americhe) in alcuni decenni del 1900. "Lettera oceanica" è la dicitura stampata su comunicazioni scritte e chiuse in busta partite da transatlantici italiani in navigazione il cui testo è stato trasmesso via radio dalla nave ad una base di ascolto sul territorio nazionale. Questa tecnologia postale fu adottata tra il 1925/60 utilizzando le scoperte di G.Marconi, ma ebbe scarso successo a causa dell'elevato costo degli invii. Le lettere scritte da passeggeri durante la navigazione venivano battute in linguaggio Morse dal Marconista dopo esser state accettate dall'ufficio postale di bordo e ricevute da una base radio dislocata per il nostro paese a Genova che le riscriveva in chiaro con macchina da scrivere, le chiudeva in busta, le affrancava giustamente e le inoltrava per posta ordinaria nel canale pubblico. Il costo della trasmissione variava in relazione alla lunghezza del testo; al costo della trasmissione radio, l'ufficio postale di bordo aggiungeva anche l'ammontare dei francobolli che dovevano essere applicati a Genova sulla busta che da qui realmente partiva verso qualsiasi destinazione. Le lettere oceaniche che sono una variante lunga dei "marconigrammi", ossia messaggi brevi assimilabili ai telegrammi e come questi trattati, sono molto rare e particolarmente ricercate dai collezionisti.

OCULARE – Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo indica un componente di uno strumento ottico adatto ad ingrandire piccoli particolari. L'oculare è ad esempio la parte del microscopio o di altro strumento simile (p.es. il binocolo) che nell'osservazione si accosta all'occhio per ridurre il campo di osservazione e centrare esattamente l'area indagata. Nel caso di microscopi stereoscopici a piccolo ingrandimento adatti ad osservare la stampa o la carta dei francobolli, l'oculare è doppio (uno per occhio) e lo strumento si dice "binoculare". Come aggettivo si collega spesso a sostantivi legati in qualche modo a caratteristiche ottiche e visive (ad es. Testimone).

ODONTOMETRO – Nome proprio - Strumento di misura delle dentellature dei francobolli. E' un sottile cartoncino o una sottile striscia di plastica trasparente stampato con dei segni, linee o sferette in sequenze lineari di varia e progressiva dimensione su cui si sovrappongono i francobolli (quelli in cartoncino) o si sovrappongono ai francobolli (quelli in plastica trasparente per i francobolli su busta), per identificare le dentellature per confronto o meglio per misurare quante perforazioni possiede la dentellatura di ciascun francobollo. Accanto a ciascuna linea di fori o di divisioni riprodotte sull’odontometro è scritto un numero spesso affiancato da una frazione suddivisa in quarti (p.es. 13 ½, 14 ¼), che indica il numero dei fori della dentellatura sulla lunghezza standard di 2 cm . Le misure con l’aggiunta frazionaria indicano che al numero dei fori esistenti sui 2 cm . bisogna aggiungere qualcosa, che nella suddivisione in quarti significano ¼, ½ o ¾ di foro. I francobolli hanno in genere quattro lati dentellati a due a due e le dentellature dei lati verticali differiscono spesso da quelle orizzontali per consentire perforazioni perfette anche sugli spigoli. Le due dentellature sono riportate nelle caratteristiche dei francobolli sui cataloghi in sequenza, prima la dentellatura orizzontale, poi quella verticale. Se il catalogo porta una sola dentellatura vuol dire che le due dentellature sono identiche ed hanno perciò la stessa misura. L’Odontometro comunque non consente di riconoscere il tipo di dentellatura (L. P., B o altro) ma solo il suo passo.

Gli odontometri si dividono in due tipi: quelli a pallini e quelli lineari. I più precisi per le dentellature più frequenti (a blocco e a pettine) sono i lineari. Esistono inoltre dentellature non perfettamente misurabili con questi odontometri poichè nel passato furono realizzati perforatori lineari in cui gli aghi perforatori erano separati da distanze identiche suddivise in centesimi. Per queste dentellature (in genere segnalate con la lettera L) la misurazione con l'odontometro a pallini è approssimativa e richiede, per avere misure esatte, la presenza di tavole di conversione (da odontometro a quarti a Odontometro centesimale). Da qualche anno esistono odontometri elettronici, ossia delle macchinette automatiche che forniscono su un quadrante luminoso la misura delle dentellature. Questi strumenti molto comodi, non sono però molto precisi poiché come l'odontometro a pallini, non leggono le dentellature centesimali e arrotondano sempre al quarto più vicino. Per misurare la dentellatura al fine di ottenere dati più esatti possibile, bisogna effettuare possibilmente le misurazioni con gli odontometri lineari trasparenti utili anche a misurare le dentellature dei francobolli su busta.

OFFICINA – Sostantivo - Parte di uno stabilimento industriale dove si effettua materialmente un lavoro fisico. In senso lato la parola può esser anche impiegata in altre attività umane. In filatelia era una parte dell' antica denominazione della fabbrica dei Francobolli italiana. L'"Officina Carte valore" era l'antica stamperia dello stato italiano per produrre francobolli, denaro e carte di  stato. Questa denominazione fu abbandonata nel 1928 quando la sua sede e la sua ragione sociale si modificarono, trasferendosi da Torino a Roma ed assumendo il nome di Istituto Poligrafico dello Stato e poi Istituto Poligrafico e Zecca dello stato, le cui sigle, immesse anche nelle diciture marginali dei francobolli, furono IPS prima e IPZS poi. Dal 2002 la Zecca e il Poligrafico dello Stato hanno ulteriormente modificato struttura, ragione sociale e nome, assumendo la denominazione “Istituto Poligrafico e Zecca delle Stato SpA” (IPSZ SpA), essendo stato privatizzato come Società per Azioni.

OFFSET – Nome proprio - Procedimento di stampa derivato dalla litografia, adatto a realizzare tirature elevate, sia per l'alta velocità del procedimento, sia perchè la matrice, in lastra metallica, è soggetta a poca usura. Le matrici sono ottenute per fotoincisione con procedimento prima fotografico, poi chimico. Le lastre di metallo sottile così ottenute vengono avvolte su cilindri che vengono inchiostrati con i colori di stampa. Poi il cilindro imprime la parte inchiostrata su un rullo di caucciù e questo a sua volta porta l'inchiostro sulla carta. La stampa in offset si differenzia dalle stampe tipografiche o in rotocalco poiché le matrici, anziché essere in rilievo, sono piane. La stampa può avvenire nel caso dei francobolli prodotti dal Poligrafico dello Stato con alimentazione di carta in fogli o in bobina e il sistema può imprimere fino a quattro colori e con qualche modifica anche a cinque. Durante il processo di fotoincisione delle matrici si provvede anche alla retinatura delle immagini che vengono suddivise in un insieme di punti di grandezza variabile in relazione all'intensità del colore in ogni singola zona dell'immagine che si vuol riprodurre.

OGGETTO - Sostantivo - sinonimo di "cosa concreta" di cui non si sa o non è detto il nome specifico. In altro intendimento sinonimo di "roba generica" o è un modo di dire per indicare un argomento e la materia di un discorso. Il primo significato è spesso utilizzato in letteratura filatelica per indicare un invio postale indeterminato : un oggetto postale è un invio qualsiasi tra i tanti elencati nei tariffari postali e gli oggetti postali sono tutti quelli possibili elencati nei tariffari e/o trasportati con la posta. In un intendimento più lato, in relazione all'argomento trattato, oggetti postali sono anche molte cose che servono alla gestione della posta tra cui anche i francobolli, i timbri, i moduli, i tariffari, ecc.

OLEOSO - Aggettivo - Qualifica sostanze, oggetti e cose che hanno un aspetto unto (deriva infatti da olio). In Filatelia l'aggettivo è spesso connesso con le parole inchiostro, bollo postale o impronta ecc. allorché l'impronta del bollo derivata dall'impiego di un inchiostro, mostra sulla carta degli ivii un alone grasso semitrasparente che macchia, sporca e deturpa la superficie vicina all’impronta del bollo non direttamente interessata dall'impronta stessa. Il diluente infatti degli inchiostri postali è un particolare olio grasso (di formula riservata), comunque di facile e rapida essiccazione, che impedisce all'acqua ed ai principali liquidi semplici che la posta può incontrare sul suo cammino, di diluire i pigmenti neri o colorati degli inchiostri e quindi di cancellare l'annullamento sui francobolli o rendere illeggibili le numerose altre impronte inchiostrate apposte sulle corrispondenze.

OLIMPIADE - Nome proprio – E’ il nome di una competizione sportiva di interesse mondiale a cadenza quadriennale suddivisa in numerose gare sportive che si svolgono con la partecipazione di numerosissimi atleti appartenenti alla maggior parte delle nazioni del mondo. Le specialità sportive sono moltissime (la specialità regina è comunque l’atletica) e gli atleti partecipanti dovrebbero essere in genere dilettanti e non professionisti, ma oggi il limite tra sport professionistico e amatoriale si sta avvicinando molto per cui l'affermare che le olimpiadi sono gare riservate ai soli dilettanti è ormai superato. I giochi olimpici inventati dagli antichi greci dovevano originariamente svolgersi nella città di Olimpia con la partecipazione di rappresentanze di ogni città stato dell'area greca, in nome della pace universale, con l’arresto, nei giorni delle gare, di ogni contesa, guerra o discussione e servivano per rinsaldare le amicizie e a riportare la pace. Lo spirito d'Olimpia inventato dai greci per favorire questo nobile scopo, fu ripreso dalle nazioni del mondo a partire dal 1896, anno della prima Olimpiade moderna. I Giochi moderni da quell’anno al 2000 si sono ripetuti 26 volte nei seguenti anni : 1900,04,08,12,16,20, 24,28,32,36,40,44,48,52,56,60,64,68,72,76,80,84,88,92 e 96 e continuano nel III millennio, dividendosi in Invernali e Estive con la stessa cadenza affascinando ed interessando il mondo per le imprese sportive sempre più intense e al limite delle facoltà umane. Le amministrazioni postali delle nazioni partecipanti hanno approfittato del soggetto e del significato dei Giochi per poter emettere per ogni olimpiade estiva e invernale numerosi francobolli, annulli, foglietti, interi ecc. per ricordare al mondo l'avvenimento, anche se guerre e scontri non sono più stati interrotti per l’occasione. Nell’emettere francobolli e bolli speciali si sono ovviamente mostrate spesso particolarmente attive le amministrazioni postali delle nazioni organizzatrici. Da queste emissioni e dagli invii postali effettuati prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare è nato un settore filatelico particolare che cura e colleziona solo il materiale inerente le Olimpiadi, considerato di tipo tematico ma con infiniti riferimenti storici, geografici e storico postali in relazione al taglio che la collezione possiede. Le Olimpiadi moderne pertanto sono divenute non solo un affare economico per il denaro, le opere e lo spostamento di ingenti masse di persone che muovono ma anche un affare filatelico di grande rilevanza per i collezionisti ed i commercianti di tutto il mondo.

OLIVA/ASTRO – Sostantivo e aggettivo – Come sostantivo è un frutto alimentare che nella forma sostantivata più comune è il nome di un colore nella scala dei verdi, simile a quello delle olive olearie. Questo colore tipico delle olive verdi e non troppo mature, detto appunto "oliva" o "olivastro" (se è leggermente più scuro) è stato adottato dalla letteratura filatelica per indicare uno dei tanti colori dei francobolli.

OLTREMARE - Sostantivo. Indica tutto ciò che sta oltre il mare e che quindi per esser visto richiede un viaggio e l'attraversamento di uno o più mari. La denominazione è oggi più di tipo metaforico che reale poiché il o i mari non si attraversano più con la lentezza delle navi ma con aerei che annullano molte distanze. In filatelia i francobolli d'oltremare sono quelli delle nazioni lontane e la corrispondenza d’oltremare è quella che va o giunge da molto lontano ; più esattamente per la nostra ottica è quella che si scambia con nazioni non europee. Per definizione filatelica e postale italiana le nazioni europee sono considerate semplicemente "L'Estero" mentre quelle degli altri continenti sono "L'Oltremare". Anche i tariffari postali recenti ed attuali tendono a fare distinzioni dello stesso tipo ; in essi l'addizionale aerea o equivalente da aggiungere alla tariffa estera cresce per le nazioni di grandi aree geografiche che per esser raggiunte hanno bisogno di viaggi aerei lunghi e complessi, mentre per le brevi distanze come quelle che ormai dividono le nazioni europee, ogni distinzione tariffaria con addizionale aerea è stata praticamente eliminata. Un tempo però, quando il servizio aereo non esisteva o era un’eccezione, l’estero e l'oltremare sottintendevano veramente l'attraversamento di grandi distanze terrestri o marittime che differenziavano sostanzialmente il lavoro ed il costo delle spedizioni postali. Anche le corrispondenze che giungevano in Italia dalle nostre colonie, fino al 1943 erano considerate provenienti d'oltremare, ma dal 1945 con l'avvento delle linee aeree stabili e regolari, l’estero e l’oltremare si sono avvicinati e le differenze tariffarie sulle corrispondenze si sono ridotte o addirittura annullate. Ovviamente ciò che per l'Italia è o è stato oltremare può non esserlo per altre nazioni perchè dipende dalla diversa collocazione geografica di ciascuna di esse. Comunque attualmente ciò che vale per l'Italia vale per tutte le altre nazioni europee con l'eccezione delle nazioni che possiedono ancora oggi delle Colonie o delle dipendenze per le quali esistono ancora differenze postali tariffarie e gestionali. In un altro intendimento è anche il nome di un colore utilizzato dalla letteratura filatelica e spesso riportato nei cataloghi per definire alcune tirature di alcuni francobolli di colore genericamente azzurro, ma nati in epoche diverse in diverse sfumature : l’oltremare è un azzurro intenso che prende nome dal colore del mare aperto in pieno sole. 

OMBREGGIATURA – Sostantivo - Sistema grafico per riprodurre su disegni e opere artistiche l'attenuazione di luminosità prodotta su una superficie da un corpo opaco che si frappone tra la superficie stessa e la fonte luminosa. Altrimenti detto, in linguaggio più comune, il "Chiaroscuro". L'ombreggiatura permette alle immagini riprodotte fotograficamente o con qualsivoglia sistema grafico di possedere una certa profondità di campo adatta a far apprezzare la sovrapposizione degli oggetti e delle figure, e seppur riesce in qualche modo a dar l'idea della terza dimensione non ne è l'espressione matematica precisa. L'arte dell'ombreggiatura è impiegata nella maggior parte delle vignette dei francobolli in cui vi siano riprodotte scene, quadri, personaggi e cose per evitare il senso di piattezza dell'immagine. Nella storia dell'arte, a parte eccezioni, l'ombreggiatura ed il chiaroscuro ebbero impiego dal basso medioevo in poi. Precedentemente la gran parte dei disegni e dei quadri, come si può vedere anche in molte vignette di francobolli che riproducono opere d'arte precedenti il 1400, non possiedono ombreggiature ma hanno solo linee di confine tra figure e sfondi senza sfumature e quindi senza apprezzamento della profondità di campo. 

OMETTERE/OMISSIONE - Verbo e Sostantivo derivato. L'omettere è il dimenticare volontariamente o involontariamente di fare o di dire qualche cosa. L'omissione di atti d'ufficio è una dimenticanza grave che può avere conseguenze legali e penali. Anche la mancata applicazione dell'affrancatura è un'omissione (in genere considerata di lieve entità) che fino al 1998 veniva punita con la tassazione ossia col pagamento del doppio dell'affrancatura omessa ma che oggi, meno lievemente, consente alle Poste di eliminare fisicamente l’invio.

OMONIMIA – Sostantivo - Caratteristica di alcune parole e di alcuni nomi propri di possedere significati diversi e inconfondibili malgrado la stessa forma grafica e spesso anche fonica. In linguistica p.es. "Salutare", verbo, può voler dire rivolgere il saluto a qualcuno o, aggettivo, è sinonimo di salubre. Nell'intendimento più comune però indica un Nome proprio che appartiene a due o più persone contemporaneamente. Ciò accade senza che le persone interessate spesso lo sappiano e senza che altre, in relazione con esse, siano a conoscenza che esistono più individui con lo stesso nome e cognome. Questa situazione produce spesso conseguenze spiacevoli poiché talvolta anche la Cosa Pubblica confonde un individuo con un altro e la posta consegna missive scambiando i destinatari. Sulle lettere con destinatario errato per omonimia, il primo ricevente in genere reimmette la corrispondenza nel canale pubblico scrivendo sul fronte frasi che possono suonare così : "aperta per omonimia" e modificando l'indirizzo, se lo conosce, con quello dell'omonimo a lui noto per esperienze precedenti.(vedi anche "Omonimo").

OMONIMO/A – Sostantivo - Parola che indica l'identità di denominazione di una persona, di un luogo o di una cosa con un'altra/o realmente esistente. Roma, capitale d'Italia, p.es. è il nome della capitale d’Italia ma è anche il nome di numerose altre città esistenti in altre nazioni ed altri continenti. Per evitare errori di maldirezione di corrispondenze internazionali è quindi necessario in questo caso specificare nell'indirizzo la nazione ove si trova la città in cui si vuole destinare la lettera. Se qualche corrispondenza viene comunque maldiretta per omonimia della destinazione o semplicemente per errore, sul suo fronte vengono applicati speciali bolli (misdirect), ricercati dagli appassionati di sovrascritte, che spiegano il ritardo e i bolli delle località erroneamente raggiunte. (Per altre notizie vedere "Omonimia").

ONCIA – Sostantivo - Unità di peso in uso in Italia prima dell'adozione del Sistema mks (Giorgi), il cui valore corrispondeva a circa 30 grammi . Interessa la storia postale internazionale poiché le tariffe postali in alcune nazioni dipendono da questa unità di peso. E' ancora in uso nelle nazioni di lingua inglese ma è in fase di abbandono per equiparazione alle altre nazioni nel più completo Sistema Internazionale  (decimale) oggi adottato da molte altre tecnologicamente avanzate. Nelle nazioni anglofone esiste ancora anche l'oncia fluida che corrisponde ad una unità di volume. Per la Gran Bretagna corrisponde esattamente a 28.41 cm cubi e per gli USA a 29,57 cm cubi del nostro sistema di misura. 

ONDULATO – Aggettivo – Qualifica una caratteristica delle superfici indicando superfici non piane ma corrugate con pieghe o con una serie continua di ondulazioni. La carta ondulata ha superficie con continui, paralleli e costanti ripiegamenti su se stessa in modo da creare con un solo foglio una spessore rilevante adatto ad ammortizzare colpi ed urti. Anche la carta filatelica che apparentemente sembra molto liscia ha talvolta delle ondulazioni irregolari che sfalsano la planarità delle due superfici contrapposte di un foglio. La stampa su carta anche minimamente ondulata risulta difettosa ed è tanto meno precisa quanto più le ondulazioni sono fitte e profonde ed i caratteri o i disegni sono minuti e dettagliati. E' questo uno dei problemi di molta carta filatelica repubblicana d'Italia degli anni 1975/95 che mostra imprecisioni e falle nelle scritte più piccole ai piedi delle vignette che talvolta sembrano veri e propri errori di stampa. Dal 1993 la carta filatelica italiana è stata migliorata con l’eliminazione delle ondulazioni più marcate attraverso la seppiatura della superficie del lato di stampa. Tale carta ha superficie più opaca ed è denominata “matt”.

ONERE – Sostantivo - Sinonimo di "Aggravio o Vincolo, Obbligo e simili". Parola che si applica nel linguaggio corrente in occasioni postali allorché un servizio o un invio vengono effettuati o accettati con obblighi o con pagamenti. Per utilizzare il Servizio postale pubblico è necessario ottemperare ad alcuni obblighi e a pagare le tariffe che, insieme, rappresentano gli "oneri" per servirsene. I servizi gratuiti non sono onerosi per il pagamento (che non c'è) ma lo possono essere per altri obblighi, come per esempio il compilare moduli, documenti o scrivere dichiarazioni, ecc..  

ONEROSO - Aggettivo sinonimo di gravoso, pesante. Nel linguaggio è in genere contrapposto a gratuito (vedi "onere/i").

ONORARE – Verbo - Rendere onore a qualcuno o a qualcosa. Spesso per rendere onore a qualcuno o a qualche avvenimento gli Stati emettono francobolli commemorativi o celebrativi che appunto raggiungono lo scopo ricordando nella vignetta i personaggi o i fatti più importanti della propria cultura e storia.

ONORE/ONORANZA/E – Sostantivo - Nel settore filatelico, escludendo altri significati, indica una serie di festeggiamenti pubblici resi a personaggi famosi ormai morti o a fatti importanti che possono esser ricordati anche con l'emissione di francobolli. Onoranze a Volta, ai caduti ecc.

OPERAZIONE – Sostantivo – Insieme di azioni, movimenti, sequenze ecc. adatte a raggiungere uno scopo o a concludere un lavoro. In gergo postale e bancario è il nome di una singola transazione virtuale o effettiva effettuata dal personale operativo dell’ufficio per conto dei clienti. In gergo militare è un’azione spesso molto complessa con  spostamento di truppe e mezzi per ottenere un  risultato di contrasto col nemico o anche soltanto strategico. In quest’ultimo settore la parola ha qualche riferimento di prevalente interesse storico postale poichè molte "operazioni militari" hanno dato luogo a spostamenti di uffici postali militari, a variazioni delle bollature e ad altre conseguenze, visibili sulle corrispondenze nel frattempo spedite dai militari che molti collezionisti perseguono. In alcuni casi storici alcune operazioni militari condotte dall'Italia in oltre 130 anni di operazioni militari hanno un loro nome preciso con cui si riconoscono e si distinguono, spesso contenuto nei bolli degli uffici di posta militare collegati o contenuti nell’operazione stessa. (Ibis, Pellicano, Albatros ecc.)

ORA – Sostantivo - Ventiquattresima parte del giorno composta di 60 minuti primi. Divisione di tempo che scandisce il lavoro ed il riposo delle persone. Molti bolli del passato e solo alcuni attuali, residuo di una vecchia e buona cultura postale, contenevano accanto alla data anche l'ora in cui le corrispondenze venivano bollate in modo da poter controllare il lavoro di persone non attentamente e continuamente sorvegliate (p.es, di notte) che lo svolgevano e il movimento delle corrispondenze nell’arco delle 24 ore. In Italia dal 1999 la segnalazione dell’ora di bollatura, anche se è rimasto qualche vecchio bollo in uso, non è più seguita perché la lavorazione è stata quasi completamente meccanizzata e la lavorazione della posta viene effettuata soltanto nelle ore diurne. In alcuni casi (fino al 1980 circa) la presenza dell'ora sul bollo e la lettura di un'ora piuttosto di un'altra, permette di riconoscere la genuinità di alcuni bolli del passato.

ORARIO - Aggettivo e sostantivo - Come sostantivo indica un tempo in ore entro il quale si effettuano servizi, si può accedere a locali, uffici, stazioni, ecc, oppure è l’indicazione di un momento temporale in cui avviene qualcosa (p.es. la partenza di un treno). In filatelia e in gergo postale ha maggiore interesse la forma sostantiva poiché rappresenta un riferimento scritto, fisso, in genere tradotto in una tabella appesa alla visione pubblica che indica il tempo di apertura o di chiusura di uffici o di servizi, di passaggi di mezzi di servizio, di svuotamento delle buche postali ecc. Oltre alla Buche postali che sono sempre aperte e che hanno svuotamenti appunto ad orari stabiliti, anche la posta pregiata ha il suo orario di accettazione agli sportelli che corrisponde all'orario di apertura degli uffici postali stessi, talvolta differenziato in relazione alla loro dislocazione. Nei bolli italiani del passato, affiancata alla data, c'era anche la segnalazione dell'ora (da aggiornare ad ogni ora) che segnava il momento in cui il bollo era stato applicato, al fine di responsabilizzare le maestranze anche nelle ore meno sorvegliate dai verificatori postali.

ORDINAMENTO – Sostantivo - Azione che tende a dare un ordine ad una materia o indica anche un’Organizzazione ordinata di una materia. In un intendimento più ampio e forse più utilizzato nel linguaggio e negli scritti, è un complesso di leggi e di norme che regolano una attività o disciplinano una istituzione. L'ordinamento delle Poste è riassuntivamente il complesso delle leggi, delle norme e delle regole che disciplinano lo scambio delle corrispondenze e la gestione delle telecomunicazioni in uno Stato. I principali strumenti che servono per l'ordinamento delle poste italiane oltre alle leggi sono il Codice postale, il Regolamento postale e la Carta di Qualità a cui bisogna fare riferimento in caso di contestazioni o di irregolarità nella gestione postale e delle sue eccezioni.

ORDINARIO - Aggettivo – Qualifica oggetti, fatti o avvenimenti indicando che sono del tutto normali o meglio che stanno nell’ordine corrente delle cose. Ciò che è ordinario oltre ad essere normale è anche comune, è di tutti i giorni, e si ripete continuamente. In filatelia è spesso connesso con la parola francobollo e posta. Francobollo ordinario è un francobollo molto comune, quello più spesso utilizzato per affrancare la posta, che si trova ovunque e la cui produzione è praticamente quotidiana, come il suo consumo. I francobolli definiti ordinari vengono in genere prodotti in grandi e grandissime quantità, mai dichiarate se il francobollo è anche definitivo, ossia appartiene ad una serie che viene prodotta a tempo indeterminato e che perciò marca un periodo postale molto lungo. Questi francobolli si contrappongono o si alternano nel consumo con quelli commemorativi e celebrativi che vengono contemporaneamente prodotti. Fino al termine periodo del Regno tutti i francobolli delle emissioni ordinarie erano anche definitivi, ma dall'avviamento del periodo repubblicano sono stati emessi sia F.ordinari che F.ordinari definitivi. I primi appartengono ad emissioni stampate in quantità molto grandi (100/150 milioni di esemplari) e ricordano nelle vignette qualche caratteristica della nostra nazione (flora, fauna, bellezze locali ecc.). I secondi appartengono ad emissioni in continua ristampa in relazione al bisogno (miliardi di esemplari per ogni taglio) della corrispondenza di tutti i giorni e segnano lunghi periodi di storia della posta. Le serie ordinarie definitive sono composte da molti francobolli di ogni taglio utile all'affrancatura, e sono per i filatelisti le emissioni più importanti tra tutte, poiché grazie alla loro ampiezza consentono tutte le affrancature possibili di un lungo periodo. Queste emissioni consentono quindi studi filatelici molto approfonditi e collezioni più specializzate. Le serie ordinarie italiane non sono molte (una trentina circa) e le serie ordinarie definitive ancora meno malgrado che nel primo periodo del Regno (fino al 1910) fossero tutte di questo tipo. Nel periodo repubblicano (circa 50 anni di filatelia) le serie ordinarie definitive sono soltanto 9 (Democratica, Italia al Lavoro, Siracusana, San Giorgio, Michelangiolesca, Alti valori Cifre, Castelli d'Italia e Donne d’Italia nell’arte, Prioritario) e sono oggetto di collezionismo attivo ed approfondito anche negli aspetti più reconditi e inusuali (ad esempio le varietà che nascono continuamente per la necessità di nuove tirature e di continue ristampe). Il collezionismo delle serie ordinarie definitive è considerato contemporaneamente sia il più facile per l'abbondanza di materiale circolante, ma anche il più difficile perchè a queste emissioni appartengono numerosi francobolli, infinite piccole e grandi varietà, nonché usi  insoliti, in genere legati al variare delle tariffe nel corso della loro lunga vita.

Anche la Posta detta ordinaria è quella quotidiana, di tutti i giorni, ma sottintende soltanto quella inoltrata in buca o agli sportelli postali senza la richiesta di servizi addizionali come la raccomandazione, l'assicurazione, il contrassegno ecc.

ORGANIZZARE – Verbo - Mettere insieme un sistema per effettuare bene e rapidamente un lavoro. Organizzare il sistema postale e quello dei relativi trasporti tra il 1820 ed il 1860 fu il grande lavoro effettuato nella nostra storia dai governanti sardi, ereditato dal Regno d'Italia. Fino al 1996, salvi i i successivi aggiornamenti derivati dall'applicazione delle nuove tecnologie, l’organizzazione sarda delle poste è stata alla base dell’ordinamento postale italiano e dello scambio delle corrispondenze per l'interno e per l'estero. Dal 1996 il sistema postale italiano è stato ristrutturato non solo per le nuove tecnologie che si sono introdotte nelle comunicazioni scritte, ma soprattutto per la privatizzazione delle nuove Poste Italiane. L'organizzare e il riprogettare qualsiasi sistema di scambio postale comporta oggi un lavoro enorme a causa dei grandi volumi di corrispondenze di ogni tipo e per ogni esigenza scambiati e per l’introduzione di nuovi sistemi di controllo, di trasmissione, di comunicazione e di scambio adottati da tutti i paesi del mondo e per il nuovo assetto politico esistente. Oggi i sistemi autarchici o protezionistici del passato tendono ad esser superati dalla caduta di molte barriere doganali, dall'assenza di censura e dalla libertà delle comunicazioni su territori sempre più vasti che comprendono molte nazioni tra loro alleate in grandi unioni socio commerciali. In conseguenza l'organizzare nuovi sistemi postali comporta oggi l'intervento di più Amministrazioni Nazionali Sovrane che si devono accordare fra loro con l’unificazione delle procedure, delle tariffe, delle normative e di tutto ciò che interessa un lavoro comune. Una nuova riorganizzazione dei sistemi postali infatti si è avviata poco prima del 2000 poiché l’elettronica e l’informatica sono entrate prepotentemente nella tecnologia dei trasporti e delle comunicazioni. Questa nuova rivoluzione che abbandona in numerose nazioni molti sistemi del passato, sta modificando sensibilmente l’organizzazione delle comunicazioni scritte globali in un trapasso che mette da parte molte eredità delle amministrazioni postali del passato, a partire in primo luogo dalla stessa ragione sociale delle Poste che da cosa pubblica sono divenute delle SpA di interesse pubblico con ricadute inimmaginabili per chi un tempo guidava il sistema. In questa trasformazione il ruolo delle nuove scienze come l’informatica e l’elettronica giocano un ruolo di straordinaria importanza richiedendo una revisione di ogni sistema. La rivoluzione è in atto e richiederà alcuni anni per una nuova sistemazione che possa durare qualche tempo.

ORGANIZZAZIONE – Sostantivo - E' l'insieme delle procedure, dei sistemi, delle maestranze, degli uffici, dei trasporti che si devono mettere in piedi per effettuare presto e bene un lavoro. Tanto più l'organizzazione è perfetta, tanto migliore sarà il lavoro compiuto. Il prevedere ogni caso possibile nello svolgimento del lavoro sta alla base di una organizzazione perfetta. Una buona organizzazione postale di una nazione, permette scambi postali rapidi e senza problemi con tutte le altre nazioni ed è la premessa per una migliore qualità di vita e di una pace più duratura. Una buona organizzazione delle comunicazioni postali, degli scambi commerciali, dei trasporti e del lavoro stanno alla base della nuova cultura attuale che potrebbe portare ad un mondo meno bellicoso per tutti, anche se più complicato.

ORGANO – Sostantivo - In filatelia è parola in genere utilizzata in letteratura per indicare una struttura postale o amministrativa delle Poste, una parte del complesso, che svolge una particolare funzione. La consulta filatelica, ad esempio, è l'organo che con grande anticipo rispetto all'emissione, esamina le proposte e le occasioni per realizzare i francobolli. In altro intendimento è anche una parte di un macchinario complesso; per esempio nel caso di lavorazioni meccaniche è una parte delle macchine che servono per produrre qualcosa (l'organo di trasmissione, di distribuzione ecc.).

ORIGINALE - Aggettivo e sostantivo - Come aggettivo in filatelia viene connesso a parole come francobollo, annullo, invio ecc. significando che l'oggetto a cui si riferisce si trova ancora nella forma, non sempre nelle condizioni, con cui era all'origine, ossia nel momento in cui fu creato. In letteratura "edizione originale" indica la prima edizione con cui fu pubblicato un libro. Annullo o bollo originale indica che bolli e annulli furono applicati nel momento in cui ebbero validità e funzione. Un annullo originale ma postumo indica l'uso del bollo originale in tempi successivi a quelli in cui ebbe validità ed uso e quindi suggerisce un suo uso improprio o addirittura fraudolento. Nella forma sostantivata, "l'originale" o "un originale" indica un oggetto ancora nella forma, non sempre nella condizione in cui nacque. Si contrappone a falso o a copia che indicano un oggetto simile o identico all’originale ma riprodotto nascostamente o palesemente a distanza di tempo. Normalmente l’uso del termine “originale” non sottintende che l'oggetto non è stato manipolato e che non ha subito trasformazioni, traduzioni, aggiustamenti o trattamenti di sorta. Le cattive condizioni di conservazione dell'originale possono portare in molti casi a degli interventi conservativi che possono modificare l’oggetto, ma se insieme alla parola "originale" vengono aggiunti aggettivi qualificativi come "restaurato, ripulito, riparato" e simili, si spiegano le trasformazioni e alla fine anche le buone o migliori condizioni in cui si trovano molti originali del lontano passato. "Originale in perfetto stato di conservazione" è la qualifica migliore nella classificare e valutazione di oggetti del passato, compresi i francobolli.

ORIGINE/NARIO - Sostantivo ed aggettivo derivato - Indicano in senso generale l'inizio di una cosa o di un avvenimento che ha sempre un momento temporale iniziale di cui si ha memoria. Ogni cosa e ogni vicenda hanno una origine, una forma originaria, una causa iniziale che le promosse, un luogo ove nacquero e un tempo in cui le prime realizzazioni presero forma. Ogni francobollo ha per esempio una sua versione originaria: è quella prodotta in bozzetto dal suo progettista o dal disegnatore del Poligrafico dello Stato incaricato di inventarlo, che può, in molti casi esser diversa da quella definitiva poi prodotta all'emissione, che a sua volta ha una sua forma originaria. La ricerca dei bozzetti "originali" per inserirli nelle collezioni è difficile e costosa, talvolta impossibile poiché sono pochi o unici e sono ben conservati negli archivi o nei musei postali. In alcune collezioni sono presenti dei francobolli primigenii : in genere non si tratta quasi mai di bozzetti di francobolli successivamente emessi, ma di prime copie, spesso incomplete prodotte in pochissime copie per prova o per documentazione. La possibilità di disporre legalmente di questo materiale (e la sua libera circolazione) è relativa alla normativa esistente nel momento dell’originaria produzione o, come in Francia, a produzioni apposite create per il collezionismo filatelico (prove di lusso).

ORIZZONTALE – Aggettivo – Si connette quasi sempre alla parola "posizione" di un oggetto o soggetto. Posizione orizzontale indica che il soggetto a cui si riferisce ha una forma logica che segue l'andamento dell'orizzonte e quindi ha un andamento parallelo alla linea del suolo (o del mare). Si contrappone a posizioni verticali o inclinate. In filatelia l'aggettivo si riferisce spesso a “dentellatura”, a “francobollo”, “coppia”, “blocco” ecc.. La dentellatura orizzontale è quella parallela alla base della vignetta e i "francobolli orizzontali" sono quelli che nei formati quadrangolari hanno una vignetta la cui la base è maggiore dell'altezza. Coppia, striscia o blocco orizzontale sono gruppi di francobolli ancora uniti tra loro il cui sviluppo è ovviamente orizzontale.

ORTOGONALE - Aggettivo che indica la caratteristica di una linea retta che cade perpendicolarmente su un'altra formando pertanto un angolo di 90 gradi. I francobolli in genere, tranne alcune emissioni curiose di paesi del terzo mondo, hanno una geometria ortogonale, avendo in genere vignette e diciture a sviluppo verticale ed orizzontale.

ORTOGRAFIA – Sostantivo – E’ il nome dell'arte del corretto modo di scrivere, secondo le regole grammaticali e la forma grafica scolastica, in modo di farsi capire e leggere esattamente e piacevolmente. Un tempo quando la scrittura a mano era predominate sugli altri modi di scrivere, l'ortografia era veramente un'arte e la scuola dedicava molte ore del tempo di insegnamento alla scrittura a mano secondo diversi modelli standardizzati. Esempi di buona ortografia combinata con una buona forma calligrafica, frutto di lungo esercizio ed impegno, si possono trovare su molte lettere del passato e in molti documenti postali contenuti nelle collezioni.

OSPEDALE – Sostantivo - Edificio o complesso di edifici costruiti, attrezzati e destinati alla cura delle malattie umane e al soccorso delle persone in caso di danni fisici o mentali. Nel corso dei secoli l'aspetto e la funzione di queste strutture è ovviamente cambiata in relazione alle conoscenze della medicina e, da strutture dalla modesta parvenza di luoghi di pietà, si è passati all'aspetto attuale di funzionalità ed efficienza, modificando totalmente il risultato delle cure contro il dolore e le malattie. I Lazzaretti erano i luoghi di spedalizzazione del passato, ed erano edifici isolati dalle comunità per evitare i contagi con la popolazione sana. Nei secoli scorsi, nei periodi delle pestilenze (1650-1870), la posta che giungeva da lontano e da luoghi notoriamente infetti veniva portata spesso nei lazzaretti per essere disinfettata e molte lettere portano i bolli dei uffici che fecero questa operazione all’interno di quegli ospedali ante litteram. In alcuni casi la disinfezione delle lettere era effettuata a pagamento e ad ogni lettera veniva applicata una tariffa che doveva esser pagata dai riceventi. Durante le due guerre mondiali scorse, molti ospedali di fortuna o stabili di interesse militare anche in periodo di pace se esisteva un forte interesse sociale (sanatori), erano attrezzati di accettazione e di distribuzione postale nonché di bolli di franchigia e di altri bolli (p.es quelli della della C.R.I. o di altri enti assistenziali) e fecero un regolare servizio, come qualsiasi altro ufficio postale. Sempre per risolvere problemi militari durante i conflitti furono attrezzati treni e navi ospedale adatti al trasporto di feriti dal fronte ai luoghi di cura con una piccola attrezzatura postale. Anche  questi eccezionali ospedali mobili ebbero spesso i loro bolli ovali di franchigia ed il loro servizio postale. Tra gli ultimi  ospedali mobili utilizzati in Italia esistono quelli dell'attuale esercito che sono trasportabili ovunque per via aerea in poche ore e che possono funzionare rapidamente ed autonomamente in qualsiasi punto del globo. Questi nuovi ospedali non dispongono più attrezzatura postale annessa, ma hanno bolli lineari di reparto che permettono di riconoscere la provenienza della posta. Tra le ultime spedizioni di cui si conosce posta proveniente dalle strutture sanitarie, ricordiamo le spedizioni militari di pace in Libano, in Kurdistan, in Bosnia, in Iraq ecc. Il servizio postale di servizio agli ospedali di questo tipo è effettuato da strutture logistiche sempre affiancate a quelle sanitarie.

OSSIDATO - Aggettivo, dal verbo ossidare – Indica l’azione naturale o forzata dell’ossigeno, una reazione chimica in genere riduttiva, su qualsiasi altro materiale che provoca, con poche eccezioni, modifiche sostanziali del loro aspetto, struttura e consistenza. In genere le sostanze ossidate non hanno più il valore di quelle originarie. Anche i francobolli (alcuni in particolare) si ossidano, cambiano aspetto e sono da considerare di scarto. I francobolli ossidati si riconoscono facilmente attraverso un confronto con francobolli non ossidati : il loro aspetto è spento, i colori sono smorzati ed hanno assunto un aspetto polveroso, come se fossero stati immersi in borotalco. Il processo ossidativo viene accelerato o favorito da alcuni componenti dei pigmenti dei colori che in alcuni casi contengono metalli, più facilmente aggredibili dall'ossigeno, o da sostanze che contengono molto ossigeno (acqua, aria umida p.es.). Molti francobolli del passato realizzati con colori metallizzati come oro, argento o rame, se non ebbero una conservazione isolata in ambiente anidro, sono ormai quasi tutti più o meno ossidati. Tra i più noti il 3 L . della IV di Sardegna e alcune emissioni del periodo repubblicano.

OSSIDAZIONE – Sostantivo - Reazione chimica tra sostanze composte o elementari, con l’ossigeno che si verifica sempre in contemporaneità con una reazione di sottrazione di idrogeno (ferro + acqua = ruggine). Le ossidazioni naturali sono reazioni spesso molto lente e molto frequenti e toccano qualsiasi sostanza che sia a contatto con l'aria e con l'acqua, nella cui composizione esiste in abbondanza appunto l'ossigeno. Se l’ossidazione è indotta, la reazione è più rapida ed esotermica. Anche la carta si ossida secondo un processo che è denominato imbrunimento o Foxing (vedi parola dedicata)che è favorito e accelerato su materiale originariamente non perfetto, da un aumento notevole della temperatura dell’ambiente e una forte disidratazione della cellulosa. Gli incendi di archivi danneggiano libri e documenti anche se il fuoco non li brucia, poiché l'ossidazione rende la carta improvvisamente vecchia, fragile, imbrunita ed irrecuperabile senza una trasformazione e una modificazione della cellulosa danneggiata (plastificazioni ecc.). Anche la luce influenza i processi di ossidazione. Brevi permanenze di carta a luce intensa sono equivalenti a lunghe permanenze a luce modesta, ma la fotochimica qui ricordata ha veramente interesse sopratutto se la carta colpita dalla luce è di modesta o  bassa qualità. Questo comunque resta il motivo principale per cui libri e fogli da collezione tendono col tempo ad imbrunire sui margini e non al centro delle pagine.  

OSSIGENATO/A – Aggettivo - In genere è aggiunto al nome di qualche sostanza per stabilirne una qualità spesso utile a qualche trattamento. L’"Acqua ossigenata" ad es. è un composto chimico semplice, instabile in cui all'acqua è stato aggiunto dell'ossigeno e che ha pertanto acquisito maggiore capacità ossidante dalle caratteristiche  definite blandamente sbiancanti e disinfettanti. Quella venduta in farmacia è definita a "12 volumi" poiché 1 litro sviluppa 12 litri di ossigeno in forma gassosa che lentamente si disperdono nell’aria (deossigenazione). Gli oggetti immersi in questa acqua limpida e pura, vengono a contatto con una quantità di ossigeno molto grande in poco tempo e tendono a ripulirsi e a sbiancarsi. Ciò vale anche per tutte le fibre tessili e per la cellulosa e quindi anche per la carta. L'immersione di francobolli usati e sporchi in questa acqua ha talvolta effetti miracolosi, ma talvolta il risultato è incerto perchè non sono sempre noti i tempi ideali di permanenza degli oggetti nel liquido, e perchè più spesso di quanto si creda viene venduta acqua ossigenata a 12 volumi scaduta o impoverita d’ossigeno per la lunga permanenza negli scaffali e quindi scarica ossigeno addizionato. In passato il rinfrescamento di molta carta e di molta posta e francobolli fu effettuata con acqua ossigenata, metodo assai meno pericoloso per la carta di quanto è l’ipoclorito di sodio (conegrina) che ha maggiori poteri sbiancanti ma un difficile dosaggio e una complessa individuazione dei tempi di lavaggio per non interferire con le caratteristiche delle carte bianche e colorate antiche e moderne.

OTTAGONALE – Aggettivo - Derivato da ottagono, figura geometrica piana composta da 8 lati della stessa lunghezza. In filatelia è talvolta collegato al sostantivo Bollo. Il Bollo ottagonale è per la filatelia italiana un bollo postale utilizzato nelle collettorie d'Italia a partire dal luglio 1883 (su francobolli umbertini) per l'uso sui pacchi e le raccomandate la cui impronta ha appunto otto lati di uguale lunghezza. Dal 1889 tali bolli furono abbandonati e sostituiti con quelli correnti circolari in tutti gli altri uffici postali d'Italia.

OVALE – Aggettivo – Indica una forma geometrica ovoidale,  derivata dalla forma simile a quella delle uova degli uccelli. Nella Filatelia e storia postale italiana viene collegato a tutta una serie di bolli di forma circolare regolare, schiacciata su tangenti contrapposte (con due fuochi che sottendono archi equivalenti), una forma scelta fin dall'epoca iniziale del Regno sardo per indicare il diritto alla franchigia, ossia alla posta che non pagava il porto postale. Questi bolli erano nelle in possesso e utilizzazione di enti di Stato o riconosciuti dallo Stato che non dovevano pagare il porto ordinario o raccomandato delle corrispondenze per evitare un inutile giroconto del denaro nelle stesse casse statali. Gli ovali di franchigia dal 1997 sono stati eliminati essendo le Poste divenute una SpA privata che ha cassa propria, diversa da quella dello Stato che in precedenza gestiva il sistema postale. Contenevano, incisi nel loro interno, il simbolo dello Stato, la dicitura Poste Italiane e il nome dell'ente o dell'ufficio possessore, ma non possedevano il datario e non potevano pertanto essere utilizzati come annullatori di affrancature anche se talvolta, erroneamente, colpirono francobolli. L'ovale di franchigia nelle corrispondenze dagli Enti pubblici verso cittadini o strutture private sosteneva la "tassa semplice a carico del destinatario" se chi riceveva non era a sua volta titolare di un proprio diritto e bollo di franchigia. Questa normativa postale dal 1.4.1997 è abolita poichè le Poste Italiane allora in fase di trasformazione in SpA, non potevano più trasportare gratuitamente la corrispondenza dello Stato. Da quel momento anche lo Stato, deve pagare il trasporto postale alla stregua di tutti, salve alcune facilitazioni per gli uffici dello Stato stesso che, non gestendo denaro, possono usufruire di un conto di credito (ad elevati interessi mensili) presso le Poste, rimborsato dagli enti centrali interessati. Secondo le nuove disposizioni anche la posta tra enti pubblici è pagata da chi spedisce senza alcuna tariffa ridotta o preferenziale. A causa di questa modifica e in attesa di ulteriori sviluppi sulla posta di Stato, i bolli ovali non servono più e, se ancora applicati, indicano soltanto il nome del mittente.

 

il postalista