Chi desidera proporre una pubblicazione che faccia riferimento alla Filatelia o alla Storia Postale è pregato di far giungere una breve presentazione e l'immagine del frontespizio oppure la pubblicazione stessa al mio indirizzo:
Roberto Monticini - Via S. Domenico 1 - 52100 Arezzo
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NicolaLongobardiEditore, (2004), 192 p.,
24 cm., tiratura 999 copie € 50,00. Scheda del libro Michele Naclerio, docente in un Istituto Professionale di Castellammare di Stabia, è un appassionato collezionista e studioso di Storia Postale di tutto il Regno di Napoli, di stampe antiche e cartoline illustrate stabiesi, di autografi di personaggi celebri di tutto il mondo.
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In
italiano con riassunti dei testi in inglese e tedesco. recensione
di Danilo Paolo Vignati Sul
finire del 2003 Paolo Vollmeier ha dato alle stampe l’ultima sua fatica
editoriale: "La repubblica di Venezia – Catalogo documentato (con
storia postale) ". Si tratta di due grossi volumi stampati completamente
a colori che ad un primo esame per un non addetto ai lavori possono sembrare
eccessivi per mole e completezza per un limitato settore della prefilatelia.
Ma 640 pagine non sono molte invece per tale studio approfondito. Da tenere
presente che il primo volume arriva sino a pagina 321 e il secondo inizia da
pagina 501 per finire a pagina 820. Ma il lettore si può chiedere che
significato ha questa precisazione? Forse è una precisazione più sostanziale
che di forma, dato che il secondo volume è il catalogo vero e proprio. Ma
sottintende la filosofia che ha fatto da matrice per tale studio: in primo
piano i documenti ufficiali e in secondo piano i discorsi veri e propri.
Metodica raccolta prima, sistematica elencazione successiva sono i due cardini
che permettono che dei dati certi e con i documenti probatori fissare delle
regole. Carta canta e villan dorme, recita un adagio popolare e Paolo
Vollmeier ha ancora una volta confermato con segni tangibili nel campo della
Storia Postale la strada da percorrere per fugare l’imprecisione, per
dissipare ogni dubbio ma per porre l’accento sui, purtroppo ancora numerosi,
punti interrogativi. Muoversi sul concreto e non rifarsi a quanto già scritto
da altri (e di difficile verifica) è il metodo Vollmeier, come è la classe
Vollmeier nel pubblicare i propri libri. Tutti i suoi libri sono stati libri
lussuosi, delle pietre miliari per la prefilatelia italiana, senza voler dare
sconti a nulla. Il prezzo di quest’opera è o può sembrare eccessivo (220
euro) ma quanto può valere la propria conoscenza, quanto può valere il
potere di discernere la prefilatelica vera da quella falsificata? Vollmeier è
noto anche per la sua attività editoriale sui falsi filatelici ed anche in
quest’opera non può mancare la segnalazione di bolli falsi o addirittura di
fantasia. Perché il collezionista è incontentabile e cerca sempre
l’inedito, allora il falsario ha le porte aperte per soddisfare l’altrui
fame. Una vecchia storia questa, che purtroppo riguarda anche degli archivi
pubblici cui la mano del falsario ha avuto via libera. L’indice elenca 40
capitoli facilitando un’eventuale lettura non in ordine, ma secondo i propri
interessi e le curiosità del momento. Nella presentazione sono stati
ricordati i più grandi collezionisti di questo settore della prefilatelia
nonché tutti quanti abbiano portato un contributo per l’avanzare della
conoscenza su questa materia. Ottima la bibliografia con oltre 170
segnalazioni; buono l’indice analitico suddiviso per nomi e per argomenti
che facilita una successiva e veloce ricerca; eccezionale, come sempre,
l’apparato iconografico e la relativa stampa che è un vero gioiello
dell’arte editoriale italiana.
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I
CORRIERI DEL MANCIA -
La Posta a
Siena e nel suo territorio dai Medici al XX secolo -
di Giuseppe Pallini &
Paolo Saletti
(232
pagine con circa 600 illustrazioni in b/n nel testo + 15 tavole a colori fuori
testo) Editrice
Donchisciotte Via Dante Alighieri, 51 - 53027 San Quirico d'Orcia (Siena) 0577
898067 - www.donchi.com - info@donchi.com
- Prezzo al pubblico 30,00 € Dalla prefazione al volume di Vinicio
Serino. "Un questo raro ed estremamente utile saggio,
dedicato alla storia della Posta a Siena e nel senese. Un libro che, in molte
parti, si legge quasi come un romanzo di avventure. Avventure vere e
rigorosamente documentate, che hanno come protagonisti intrepidi corrieri,
rozzi e forti postiglioni, briganti, avventurieri, poveri e poveracci. Ma
anche nobili, ricchi e potenti signori, banchieri, commercianti, funzionari
pubblici di ogni ordine e grado. Insomma uno spaccato sociale
straordinariamente interessante che descrive, proprio attraverso le lenti
della storia postale fedelmente ricostruita - grazie ad una certosina, assidua
frequentazione di vari e ben forniti archivi - gli eventi succedutisi in un
arco temporale molto lungo, aperto da Cosimo III dei Medici (e quindi intorno
alla seconda metà del Seicento) e chiuso ai primi del trascorso secolo (ossia
del Novecento) quando ormai, con l’avvento ed il consolidamento dello Stato
unitario, il Servizio Postale assume definitivamente una veste ed un rilievo
nazionale. Pallini e Saletti si segnalano, tra l’altro,
proprio per questa loro capacità di coniugare le vicende delle locali Poste
con quelle, ben più vaste, che riguardano la società, l’economia, le
istituzioni, la cultura del nostro territorio. Il libro si raccomanda allora alla lettura proprio
perché, praticamente in ogni sua pagina, enfatizzando le evoluzioni
conosciute nell’arco di circa duecento anni dal Servizio Postale senese -
essenzialmente per merito dei Lorena - segnala i cambiamenti conosciuti da un
contesto sociale nel quale l’arte del governo si accompagna alla indomita
volontà di stimolare il progresso civile, suscitando il miglioramento
quantitativo e qualitativo delle condizioni di vita della popolazione. In
questo ambito, strano ma vero, le Poste Toscane, ed ovviamente per quanto ci
riguarda quelle senesi, hanno fatto davvero e fino in fondo il loro dovere." il volume è reperibile nelle principali librerie della prov. di Siena e della Toscana, può essere direttamente richiesto all'editore, mentre i Soci Aspot potranno effettuare la prenotazione presso la Segreteria robmon@plugit.net al prezzo di € 15,00. |
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CEI Catalogo Enciclopedico Italiano 2004/2005
Città del Vaticano e Repubblica di San Marino recensione di Danilo Paolo Vignati Perché un catalogo di soli francobolli può essere interessante per un
cultore di storia postale? Perché in questo volume ci sono tutti i
francobolli di Vaticano e San Marino studiati approfonditamente, con le
indicazioni delle varietà, con la segnalazione di tutto quanto è parallelo
all’emissione (anche di quello che filatelico non è ma dovrebbe riguardare
le etichette), ma sostanzialmente per la ricchezza di dati storici,
sia della Storia con la S maiuscola che con quella di vita minuta. Troppe
volte nella storia postale ci si arrende a capire le piccole cose, in quelle
che possono sempre fare la differenza. Molte volte invece nel recensire si
indugia a scrivere in quello che manca o che è sbagliato, perché riportato
erroneamente, o perché è sbagliato riportare in un catalogo filatelico. È
invece un senso di maturità del collezionista saper capire da solo perché
c’è una data cosa che filatelica propriamente non è e che per i puristi
non dovrebbe essere catalogata. Nel CEI c’è invece di tutto, ma veramente
tutto ed è un vero strumento di consultazione che arricchisce sia il
principiante sia il collezionista avanzato. Dal metodo di riconoscere le varie
tirature della Provvisoria del Vaticano sino ai vari dispacci aerei conosciuti
dei due piccoli stati italiani. Le valutazioni sono di tipo tradizionale senza
eccessive disparità con quelle dei concorrenti e con il solito divario
rispetto ai prezzi commerciali al dettaglio. È bene continuare a produrre gli
aggiornamenti ai cataloghi non annualmente ma scalarmente come fa il CEI. La
prossima uscita dei cataloghi CEI a fine marzo 2004 (presentazione a Milanofil)
con gli antichi stati italiani, uffici italiani all’estero e colonie.
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IL 100 LIRE DELLA DEMOCRATICA
recensione di C.Gianfelice & G. Arduini
Nel coro della seconda mostra di Montecitorio è stato presentato anche il volume sul 100 lire democratica, splendido esempio, tra l’altro, di come si possa costruire una grande collezione su di un solo francobollo. La pubblicazione di Giovanni Carraro e Luigi Sirotti, edizione Sassone 2003, di seicento pagine splendida, ma per specialisti, si presta, perché il 100 lire della serie “democratica”, pur essendo un francobollo “moderno”, racchiude in se le caratteristiche ed il fascino dei grandi francobolli “classici”. Ma altri ce ne sono nella storia della repubblica italiana che aspettano di essere studiati e che possono dare molte soddisfazioni a coloro che dedicheranno parte del loro tempo alla loro analisi; uno per tutti il 100 lire grande formato della Siracusana ( ma perché non anche qualche valore delle recenti serie “castelli” e “donne”? Tralasciando però, certe “varietà” - che altro non sono che scarti di stampa - vendute a carissimo prezzo e che nulla tolgono o aggiungono ad uno studio…). In realtà questo volume affronta un tema che non è del tutto nuovo; si tratta infatti di una rielaborazione ed un approfondimento di una precedente pubblicazione (ormai introvabile) del Sirotti e di vari articoli del Carraro sul francobollo stesso. Ma ciò nulla toglie all’opera che possiamo definire esemplare e didattica. Una ponderosa monografia e utile guida con le relative valutazioni in fascicolo a parte. La possiamo dividere in due parti: la prima destinata all’analisi degli aspetti tecnici del francobollo e quindi delle due lastre e delle loro caratteristiche e varietà costanti, della gomma, della dentellatura, della filigrana e dei valori emessi per la Venezia Giulia e il territorio Libero di Trieste. La seconda parte riguarda gli aspetti storico postali del valore: gli usi e le destinazioni. Indubbiamente nuova quest’ultima parte in cui si evidenzia – lavoro frutto di certosina pazienza e di lunga ricerca, i cui risultati sono stati in parte presentati in recenti numeri della rivista “Vaccari Magazine”- le percentuali d’uso del valore da 100 lire della Democratica riferite a varie destinazioni. Le riproduzioni sono quasi tutte a colori e di alta qualità e sono particolarmente utili nella prima parte dell’opera per la individuazione e la memorizzazione delle varie caratteristiche e varietà anche minime e che con la sola descrizione risulterebbero difficilmente individuabili. Tralasciamo le valutazioni – di norma molto alte - che si trovano in allegato all’opera perché un libro va valutato per il suo contenuto informativo e non per la sua aderenza al mercato, ed evidenziamo la pecca più grande dell’opera: l’alto costo. Ma d’altronde per gran parte dei filatelici la spesa in libri e riviste, che non diano valutazioni ed effimere illusioni di incrementi di valore delle collezioni, sono viste come superflue e non come spese di investimento e di cultura e quindi i pochi che investono in pubblicazioni dovranno sopportare l’onere degli alti costi.
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IL NUOVO CATALOGO UNIFICATO DEI SERVIZI POSTALI recensione di Giampaolo Arduini & Claudio Gianfelice “La storia postale è la branca della filatelia che ha avuto profonde modificazioni ed affinamenti negli ultimi dieci anni, con grandi dibattiti tra gli studiosi ed i collezionisti sulla sua stessa definizione”. Con queste parole il CIF (Commercianti italiani filatelici) hanno inteso presentare attraverso il catalogo di storia postale Unificato, il primo di una serie di tre volumi dedicato ai servizi. Ovvero all’utilizzo di documenti postali del servizio pacchi, dei servizi a denaro e del servizio telegrafico. Detto questo occorre premettere che la storia postale comprende essenzialmente lo studio, la catalogazione e la collezione dei servizi di corrispondenza, che può essere suddiviso in “grandi” categorie per epoca, territorio (comprese le occupazioni delle Colonie e le grandi guerre), modalità di instradamento della posta con le sue tariffe ed anche la storia postale di una sola emissione di francobolli. Con il catalogo Unificato dei servizi proposto dal CIF, per la prima volta in modo dettagliato e certamente necessario per il collezionista, viene offerto uno strumento di supporto utile quanto vantaggioso nel riconoscimento ed apprezzamento di documenti sino ad oggi conosciuti, ma difficilmente catalogabili. La materia è certamente complessa e difficile da valutare complessivamente, come viene riportato nello stesso catalogo, ma la necessità di offrire uno strumento di comparazione e confronto, appare certamente utile quanto altri cataloghi meno specialistici. Aver suddiviso poi la catalogazione di tutta la gran mole di storia postale rappresenta da parte dell’Unificato un salto di qualità, rispetto alla precedenti esperienze che raccoglievano in un solo volume tutta la storia postale italiana. Infatti, con la pubblicazione del primo catalogo e la preparazione per il 2004 del catalogo sulla corrispondenza nel regno d’Italia, repubblica sociale italiana e Occupazione della Sicilia e per 2005 di quello sulla repubblica italiana compresi i territori liberi di Trieste e l’occupazione della Venezia Giulia, il salto di qualità è certamente notevole e degno di interesse. In questo primo volume balza subito agli occhi la suddivisione in capitoli temporali ed un capitolo sui pacchi in concessione. Ogni capitolo inizia con una breve nota storico postale , l’elenco degli oggetti postali con la loro valutazione , l’elenco della principale modulistica del servizio con la sua valutazione, gli usi negli uffici postali all’estero , nelle colonie italiane e durante le occupazioni con la loro valutazione monetaria. Il prezzo del singolo oggetto postale, indica “il valore della transazione medio tra un commerciante informato ed un collezionista competente” e non è soggetto come dichiarano espressamente i compilatori: ”ad alcuna riduzione generalizzata”. Insomma, almeno nelle intenzioni, questo primo volume dell’Unificato potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per chi intende collezionare la storia postale tenendo conto della valutazione e del costo medio di materiale specialistico, con i dovuti distinguo per le affrancature “pregiate” o cosiddette “rare”.
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Oggetti e servizi postali Italiani - 150 anni di tariffe 1850 2000
a
cura di Emanuele M. Gabbini, edito grazie a Vastophil 2003 e all’AICPM,
215 pagine, gratuito per i soci AICPM e disponibile a euro 50,00 presso
Vaccari recensione di Danilo Paolo Vittorio Vignati Volume
particolarmente curato nella veste grafica (copertina molto solida e carta
uso a mano) e nelle bellissime illustrazioni. Il prezzo d’acquisto è un
poco impegnativo per chi volesse fare il salto di qualità (dalla filatelia
tradizionale di chi aspetta le nuove emissioni per collocarle nell’album e
via, e chi invece vorrebbe metterci qualcosa di suo) e che sarebbe il
pubblico per cui è stato pensato questo libro. Nasce comunque come
generalizzazione all’altro volume dell’anno scorso in cui venivano
presentate le collezioni di posta militare e che poteva avere un uditorio
sicuramente più limitato ma che comunque ha portato nuovi iscritti all’AICPM.
Qualcuno ha messo in risalto come questa nuova opera sia importante sì per
quello che pubblica ma molto di più per quello che manca. Infatti sono
presentate sommariamente ventitré collezioni studio sulle tariffe italiane
ma ve ne sono altre di cui si sente la mancanza, e quindi lo sprono o meglio
l’incitamento a formarne di nuove incentrate su servizi poco utilizzati (e
ancor meno studiati e approfonditi) e che potranno dare grandi soddisfazioni
economiche (per le scoperte di pezzi rari poco apprezzati sul mercato) e di
immagine. Ricordo l’indice per capire come è strutturato il volume e per
riconoscere a colpo d’occhio cosa manca. Lettere a tariffa ridotta per
militari, lettere mignon, cartoline postali, biglietti postali, giornali e
periodici, campioni senza valore, campioni di niun valore, carte punteggiate
per ciechi, ricevute di ritorno e avvisi di ricevimento, raccomandate,
assicurate, notificazione atti giudiziari, espressi, posta prioritaria,
servizi accelerati, fermo posta, posta pneumatica, recapito autorizzato,
tassazioni, rispedizioni, pacchi postali, servizi a denaro, Civitavecchia
dalla via di mare. Come si legge, un buon terzo di tali servizi non esistono
più e quindi si può già parlare di un collezionismo di tipo antiquariale.
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Clementina
Ronchi, a cura di, Le vie postali marittime di Trieste, s.i.p., Padova,
2003, pp. 42. Nel
1997 venne aperto a Trieste il Museo postale e telegrafico della
Mitteleuropa, nello storico palazzo delle poste, dove un’ala era stata
sistemata con soluzioni tecnologicamente avanzate, per conservare la memoria
storica dell’organizzazione postale. Oggi è inserito nel museo multiplo
“civici musei di storia e d’arte” di Trieste. Ora
è sistemata nella sala centrale del museo con questo breve testo di
presentazione: «Per il trasporto della posta dalla Mitteleuropa al mondo
balcanico e al vicino e medio oriente la via d’acqua fu sempre
privilegiata. La marina austriaca, erede dopo il congresso di Vienna del
1815 di quella veneziano-istriano-dalmata che aveva dominato quelle acque,
partendo da Venezia e da Trieste solcò con le proprie navi l’Adriatico
orientale sino al Bosforo, al mar Nero e alle coste del vicino Oriente, dove
la lingua franca era ovunque l’italiano. I bastimenti che navigavano in
quelle acque trasportavano corrispondenza con varie e diverse rotte, modalità,
tecniche, tariffe; usando diverse notazioni, segni e bolli postali, ed
impiantando uffici postali od agenzie del Lloyd austriaco — la principale
compagnia di navigazione — lungo le coste frequentate. Questa collezione
presenta lettere che viaggiarono in modi differenti in quelle acque,
descrivendole e studiandole. Trieste è il fulcro ed il centro nodale di
questa vicenda di un secolo di posta marittima che rivive in queste pagine.»
Ora
la moglie del collezionista ha curato anche l’edizione di questo volumetto,
ove sono riprodotte le lettere della collezione Capolin esposte al museo,
ognuna corredata dalla propria didascalia. Le lettere interessano i cultori
di storia postale per i segni postali (scritte, impronte di bolli,
francobolli); si tratta soprattutto corrispondenza commerciale, e l’uso di
diverse lingue testimonia il cosmopolitismo della mercatura che operava tra
il Levante e l’Europa di mezzo. La preminenza dell’uso della lingua
italiana testimonia la sua qualità di lingua franca in quelle acque. Per
giungere a Trieste le navi che trasportavano queste lettere attraversavano
l’Adriatico e toccavano i porti dalmati, scali delle linee di navigazione
del Lloyd Austriaco e d’altre compagnie. Si trattava di una complessa rete
di linee di navigazione che da Trieste arrivavano in Dalmazia, in Albania, o
si spingevano nei porti greci, turchi, del mar Nero, del vicino Oriente. Un
esempio dell’integrazione del sistema è una lettera partita da Trieste e
diretta a Salonicco nel 1871. Come d’uso, il mittente la imbucò nella
cassetta postale che si trovava a bordo del piroscafo ancorato in porto a
Trieste e diretto al luogo di destinazione della lettera. In questo caso,
però, sbagliò piroscafo, perché ne scelse uno della linea
dalmato-albanese, che terminava la propria corsa a Durazzo. Accortisi a
bordo dell’errore, la lettera venne sbarcata al primo porto, cioè a Zara;
da lì, forse per una relativa somiglianza di nome, il locale ufficio
postale l’inoltrò a Sebenico, dove, scelto il miglior percorso con lo
studio delle coincidenze, venne fatta proseguire per Curzola. Giunta
nell’isola, fu imbarcata sul vapore della linea della Dalmazia per Ragusa,
ove incrociò la corsa ascendente della stessa linea e ritornò a Trieste,
dove giunse 12 giorni dopo essere partita. Da lì si imbarcò nuovamente su
un vapore della linea della Tessaglia. Tutti questi passaggi sono
documentati dai bolli postali.
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Mentaschi Mario, LIRE, SOLDI, CRAZIE, GRANA E BAIOCCHI - Tariffe postali italiane dagli Antichi Stati alla presa di Roma 1850 - 1870 - Vaccari editore 176 pp. - 225 ill. a colori e 10 cartine - ril con copertina a colori - carta patinata di alta qualità - ed. 2003 - prezzo di copetina euro 48,00 Per
la prima volta sono presentate, in questo elegante e ponderoso volume, tutte
le tariffe postali per l'interno degli stati preunitari italiani. Un testo
discorsivo e sintetico, corredato da chiare tabelle riepilogative, presenta
al lettore tutte le tariffe: lettere, stampe, campioni di merci, anche negli
scaglioni di peso o nei porti successivi al primo. INDICE Per gentile concessione delle Edizioni Vaccari - Vignola (Mo) |
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Paolo
Vaccari - Catalogo Vaccari 2004-2005 - FRANCOBOLLI E STORIA POSTALE
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Lo studio, pubblicazione Aicam 261, può essere ottenuto dietro rimborso di 5,00 euro per spese di spedizioni e postali. Va richiesto alla segreteria del sodalizio, presso Renato Morandi, via Umberto I 106, 21040 Cislago (Varese)
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FFE 6 Fakes, Forgeries, Experts Paolo Vollmeier editore, maggio 2003, 213 pagine, prezzo € 45 Disponibile presso l'editore hexa@starsofti.com o da Vaccari info@vaccari.it E' ormai consuetudine a primavera inoltrata ricevere il nuovo numero della rivista Fakes, Forgeries, Experts, giunta ora al sesto numero. Impeccabile nella forma editoriale e nella sostanza dei contenuti, nonché nell'imballaggio che rende molto sicura la spedizione in tutto il mondo, questa pubblicazione annuale sta diventando una sorta di enciclopedia delle esperienze dei periti di tutto il mondo riguardo l'annoso problema del materiale filatelico non genuino. Esperienze a cui possono attingere tutti, collezionisti e commercianti purché di larghe vedute e con gran voglia di imparare dagli altri. In Italia di gente così ce ne è un po' meno che all'estero e purtroppo la lingua non aiuta molto. Comunque in questo numero sono da segnalare alcuni articoli fra cui il seguito di "Trasformazioni meravigliose" un articolo uscito nel numero 1 di questa rivista che trattava e tratta ancora sulle riparazioni dei margini del Penny Black ed emissioni successive. Di interesse storico l'articolo sulle falsificazioni dei primi francobolli olimpici del 1906 di Grecia, anche se non sono francobolli alla portata di tutti. Di grande importanza per stabilire regole riguardo i confini fra restauro filatelico (che dovrebbe essere inaccettabile in ogni caso), conservazione e manutenzione del materiale cartaceo e falsificazione in genere è il pezzo intitolato la faccia accettabile della conservazione del materiale filatelico. Prettamente specialistico e che richiede strumentazione di reperibilità non normale per i collezionisti, è l'articolo Tecniche speciali di radiografia per l'esame di francobolli e buste. Per la prefilatelia da citare l’articolo Buste prefilateliche ungheresi falsificate oppure Esame spettroscopico del colore dei francobolli per determinare l’età e l’autenticità in cui sono esaminate e trattate diverse lettere con timbri del periodo pre adesivo specialmente di zone italiane. Particolarmente curato l’articolo su Alpenvorlan Adria che può interessare lo studioso italiano di questa particolare emissione. Per finire continua la pubblicazione in fondo del volume delle le schede degli associati AIEP, strumento necessario per individuare l’esperto giusto per un determinato settore. Danilo Paolo Vittorio Vignati |
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Le strade ferrate del Granducato di Toscana edito in occasione di Toscana 2003 dell'11, 12 e 13 aprile a Firenze Fortezza da Basso, 64 pagine senza indicazione di prezzo Bel volumetto in formato A5 distribuito gratuitamente ai visitatori di Toscana 2003 (ora disponibile contro rimborso delle spese presso il segretario della manifestazione Luigi M. Impallomeni). Viene fatto il punto sulle conoscenze generali di questo particolare settore della filatelia italiana. Come è noto in Toscana, sino al passaggio dei poteri ai Savoia e all'introduzione delle leggi piemontesi, non esisteva il diritto di privativa verso lo Stato delle corrispondenze. Quindi i concessionari di tratti ferroviari potevano trasportare lettere e documenti contro una tariffa propria. Si venivano a creare degli oggetti postali che scontavano, per un periodo di coesistenza di circa 15 anni, una tariffa ferroviaria di esazione privata (per il trasporto sui convogli ferroviari) ed una postale per l'inoltro a destino dalla stazione ferroviaria più vicina sino alla destinazione finale. Nell'opera sono riportati i seguenti articoli: di P. Norfini "Qualche cenno sulle strade ferrate" focalizza il periodo storico e il nascere della rete ferroviaria nel Granducato grazie all'apporto di capitali e intelligenze straniere; di L. M. Impallomeni la tabella tratta da una relazione del 1867 del Ministero dei Lavori Pubblici su "Prospetto cronologico delle ferrovie aperte all'esercizio in Toscana dal 1844 al 31 dicembre 1861" da le indicazioni per la cronistoria delle messe in servizio dei nuovi tratti e, sempre dello stesso autore, "Locomotive impiegate nelle strade ferrate granducali" che ha il pregio di fornire se non un disegno completo delle locomotive utilizzate a quel tempo almeno di dare la siluette del vagone trainante e con in evidenza diverse caratteristiche costruttive differenti fra i vari costruttori. Di A. Papanti è il corposo articolo "Empoli - posta per strada ferrata 1847-1862" che benché non inedito (era già stato pubblicato su Notiziario Aspot del novembre 2001) ha ragione ad essere riproposto per la completezza di trattazione. Per finire altri tre articoli: di P. Lazzerini "La stazione di S. Marco di Livorno" di P. Ciucci "I servizi delle Strade Ferrate Romane in Toscana" e di V. Alfani "I telegrafi in Toscana in periodo granducale". Ciò che viene posto in risalto da questo concorso di studi è l'assoluta modernità di concezione delle strade ferrate toscane. Ad esempio la strada ferrata Leopolda era stata progettata ed eseguita a doppio binario. Per confronto si pensi che l'attuale navetta Milano-Malpensa ha ancora dei tratti a binario unico su un percorso delle Ferrovie Nord Milano che è ancora quello originario della seconda metà dell'ottocento, quasi coevi. Inoltre i lavori di costruzione delle tratte delle ferrovie toscane erano basati su fondi di finanziamento provenienti dalle borse internazionali e gli ampliamenti dei percorsi si autofinanziavano con i proventi dei rami già in funzione. Ecco quindi un nuovo studio sulla filatelia toscana, con la speranza di una nuova rinascita di questo settore con volumi non necessariamente a prezzo elevato come siamo abituati a veder in giro un po' troppo spesso. Danilo Vignati |
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Paolo
Guglielminetti
- Annulli
speciali italiani 1871 – 1920 Con la collaborazione di Italo Robetti - Collana di studi sui bolli postali ANCAI n. 5 |
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Oreste Cagno: IL LINO nell'Alto Garda Bresciano Sempre
interessante l'appuntamento annuale con i documenti storici riletti da
Oreste Cagno. Così, partendo ora da un documento, ora da una lettera, Cagno si diletta a trovare indizi passati di come vivevano i nostri antenati nello spicciolo incedere della quotidianità. Interessante il percorso del lino, ad esempio, le cui piantine venivano coccolate per un paio d'anni perché la fibra venisse tramutata in eleganti vesti o in preziose tovaglie da chiesa. Dal momento in cui casalinghe e anziane lavoravano per arrotondare lo stipendio, di strada se n'è fatta, forse tanta quanta i postali che portavano missive prima del trasporto delle balle per la candeggiatura, la lavatura, la filatura. Insomma, ce n'era per tutti, dai traffici lacustri alle massaie. E i proventi erano molti, se si era disposti a pagare parecchie soldi di messaggeri per mettere a punto le strategie produttive. Affascinante
il tema e curiosi molti punti. In appendice, un cartolina illustra la lavorazione di un'altra importante produzione passata del posto, quella dei limoni, e una presunta tangente a base di beccacce. Anche qui qualche sbavatura di considerazioni e di metodo, tuttavia va apprezzato lo sforzo di volere sottolineare i lati buoni di un trascorso che ha permesso, inconsapevolmente, a tutta l'umanità di progredire di un giusto e notevole progresso. Concordo con il Presidente della Repubblica quando vuole che conosciamo di più la nostra patria e che l'amiamo per quello che andiamo tutti i giorni a conoscerne. In Oreste Cagno l'amore si legge ad ogni riga, per il suo lago, la sua valle, la sua terra che difende dagli attacchi sterili del cemento. Da hobbista e via via sempre più da esperto. Che dovrebbe sottolineare il rigore e gli studi per far sì che i suoi lavori abbiano in futuro una valenza tale da rendere il Garda strumento ancor oggi di innovazioni. Oreste
Cagno: "Il lino", stampato in proprio.
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Enzo Bienaimé Del Cento Lire Democratica, Carrara luglio 2002, 123 pagine, fuori commercio Bellissima pubblicazione in formato A4 completamente a colori pubblicata dai figli in memoria del padre che ha profuso per anni la sua ricerca nello studio del più alto valore della serie Democratica. Edizione fuori commercio e pubblicata in 150 copie, la maggior parte riservate ai soci dell’AFIS , l’Associazione Filatelia Italiana Specializzata, che l’anno ricevuta gratuitamente. I soldi per l’iscrizione questa volta sono stati spesi bene e sono convinto che molti aderiranno al sodalizio bolognese, solo per ottenere questo splendido volume. Molti dicono che la filatelia è in crisi, ma non è in crisi l’editoria che la contorna e che anzi sembra più viva che mai. Il 100 lire Democratica è annoverato fra i classici filatelici benché sia stato uno dei primi francobolli emessi dalla caduta del regime fascista e dal distacco dalla monarchia. Classico perché stampato in calcografia ad umido, classico perché permette un collezionismo specializzato grazie alle innumerevoli varianti di stampa e di dentellatura. Ma sbaglia chi potrà considerare quest’opera la pietra definitiva su questo francobollo. Grazie proprio alla collaborazione dei soci AFIS si è potuto gettare nuova luce su molti fatti verificabili che in questo volume sono riassunti ed esposti. Ma è sicuramente un punto di partenza per molti studiosi e per quanti vorranno accostarsi ad una materia che può sembrare difficile ma che, con una buona vista ed uno spirito d’osservazione, può dare grandi soddisfazioni anche ai giovani collezionisti. Non bisogna spaventarsi delle quotazioni di questo francobollo nuovo, vi sono sempre gli usati che sono facilmente recuperabili. Stiamo a vedere se poi la riproduzione di questo francobollo utilizzato per commemorare la recente emissione della mostra di Montecitorio (e le inevitabili polemiche sulla distribuzione dell’esemplare in carnet) saprà dare nuova linfa a tale genere di collezionismo. Non mancano altri testi su questo francobollo. Quest’ultimo rappresenterà negli anni a venire un punto fermo di ricerca, proprio perché una vita spesa per tale studio, grazie ai figli dell’autore Claudia, Nicola e Michele Bienaimé e al Presidente dell’AFIS, dr. Marcello Manelli che ne hanno voluto e permesso la pubblicazione, non andasse persa con la morte dell’autore ma diventasse patrimonio di tutti i veri Collezionisti. Danilo Vignati |
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Quarta emissione di Sardegna 1855 - 1863 / tavole cromatiche del 5, 10, 20, 40, 80 cent, 3 lire - di Umberto Ballabio - Collezionista Antichi Stati Italiani - ballabio@ hotmail.com - www.francobollitalia.com/antichi_stati . La realizzazione di queste tavole è stata possibile grazie agli amici collezionisti Claudio Paganini e Michele Toffanin che hanno contribuito con pezzi delle loro collezioni personali, al Dott. Giacomo Bottacchi (Perito filatelico esperto dei classici italiani ed - in particolare - del Regno di Sardegna) che con grande disponibilità ha controllato e classificato tutti i francobolli usati per la costruzione dell'opera mettendo a disposizione anche i pezzi più importanti della sua collezione. Un grosso ringraziamento è per gli amici Mario e Claudio, titolari della Cromoservice, Società che ha prodotto il fotolito e le prove di stampa, i quali si sono prestati a svolgere un lavoro certosino di grande qualità in massima economia, per far sì che queste tavole diventino uno strumento di prima classificazione alla portata di tutti gli appassionati collezionisti. Il parere del perito sarà comunque sempre fondamentale per garantire il giusto valore ai vostri francobolli. |
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FFE5 Traduzione in italiano a cura D. Vignati, Castellanza ottobre 2002, 57 pagine di solo testo, pinzata, senza illustrazioni, euro 16,00 + 1,87 per posta prioritaria Continua la traduzione in italiano della rivista FFE, Fakes, Forgeries, Experts. Con questo numero si arriva a rendere disponibile al lettore italiano tutto il pubblicato negli ultimi 5 anni, dalla data di prima pubblicazione ad oggi. Per la serie che spiega le tecniche di falsificazioni, da citare l'articolo "Russia imperiale: falsificazioni di francobolli con centro invertito" i cui concetti possono essere facilmente trasposti alla filatelia italiana. In questo caso è posto in risalto come l'oggetto postale, può dare un supporto fisico alla falsificazione filatelica nascondendo il retro del francobollo. Quando dei gadget filatelici possono diventare delle falsificazioni (soprattutto se vengono cancellate le indicazioni stampate riguardo allo status di facsimile), è l'argomento dell'articolo " Facsimile delle Mulready", oggetti pericolosi solo per principianti ma non per gli specialisti. Per dimostrare quanto sia importante verificare lo stato di un pezzo di storia postale, rispetto a come si presentava qualche anno prima, per mezzo di un proprio archivio fotografico o delle riproduzioni dai cataloghi d'asta, basta l'articolo di P. Vaccari " Alcuni falsi e falsificazioni degli antichi stati italiani". Nel tempo le buste possono essere migliorate esteticamente, francobolli non perfetti sostituiti con altri meglio conservati o con margini migliori, il tutto con la stessa disinvoltura del lifting delle attrici. Molto impegnativo l'articolo "Gli 80 giorni di Zara Zara - un rapporto sul periodo e la sua storia" che parte dal concetto che le falsificazioni possono essere spiegate, in mancanza di dati storici certi ed inconfutabili, attraverso una metodologia prettamente storica, con il contraddittorio dei fatti riportati dalle cronache, dai pochi documenti e dal ragionamento. In questo numero altri 32 articoli che possono interessare sia il collezionista mondiale sia quello ristretto all'area italiana. La rivista si conclude con la terza parte delle schede degli associati AIEP, autentico vademecum per capire quale perito è esperto in un dato settore. |
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IL FRANCOBOLLO, Notizie, studi e ricerche riguardanti la Posta, n. 16 Maggio 2002, rivista quadrimestrale per i soci ed amici della UFL e AISP, 44 pagine, Milano s.i.p. Numero interamente dedicato all’ordinamento postale italiano durante il periodo in Lire dal 1861 al 2001 a cura di Emanuele M. Gabbini. Argomento non nuovo mentre nuovo è il metodo per affrontarlo. Se tutti i cataloghi, anche quelli di storia postale, si limitano a passare in rassegna i cambiamenti di tariffa in ordine temporale, questo studio affronta la materia ponendo al centro e alla base l’oggetto postale in quanto tale. Ovvero per ognuno delle 18 categorie di oggetto postale viene indicato in una tabella ogni cambio di tariffa con le date estreme di attuazione, il periodo di validità, la tariffa. Non vengono presi in considerazione i servizi accessori, ovvero le tariffe suppletive, e neppure le tariffe superiori al primo scaglione. Quest’ultima esclusione ha anche un motivo d’essere che qui non viene accennato: se a un oggetto postale occorre che venga applicata una tariffa superiore, sicuramente sarà di involucro abbastanza ingombrante e quindi di difficile inserimento in un album. Come tuttavia sarà di difficile inserimento in un album (ed anche in un quadro di un’esposizione, per evidenti motivi) alcune particolari tariffe come saggi medicinali o pieghi di libri che qui sono richiamate. Questa opera pertanto non deve essere considerata come un saggio conclusivo ed esaustivo. È invece un’opera che può svelare molte cose complesse che potrebbero sfuggire a chiunque. Tra queste viene posto in rilievo l’assoluta discrezionalità con cui sono state variate molte tariffe che potremmo indicare come marginali. Se la lettera (giustamente, perché ha interessato un numero elevatissimo di invii) ha avuto ben 37 variazioni di tariffa, quale sarà stata la logica del legislatore, per esempio, per raddoppiare e più nel giugno del 1984 la tariffa di assicurazione per forza maggiore (passata da 3.200 lire a 7.500) per poi progressivamente aumentare con altre 4 tariffe sino al picco del gennaio 1999 (9.000 lire) per poi ritornare sui propri passi alla medesima cifra di 7.500 lire, la stessa di 16 anni prima? La storia postale è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e questo saggio può diventare un eccellente strumento per la ricerca. Chi pensa che tutto poteva essere stato contenuto nel libro del 1985 edito dalla Subalpina I servizi postali in Italia - Storia e tariffe 1861-1985 è in errore. Questo saggio non ha certamente la pretesa di essere completo: manca ad esempio una tariffa stagionale come quella ridotta per la propaganda elettorale. Come manca la possibilità di una catalogazione ad albero all'interno di una data tariffa per talune suddivisioni astruse (penso alla riduzione di tariffa per fatture commerciali aperte per città, rispetto a quelle per fuori città). Ribadisco comunque che è uno strumento per chi è collezionista e vuole ragionare con la propria testa. Utile quindi anche la tabella di rivalutazione della lira italiana dal 1861 al 2000 posta a pagina 44. Nel futuro dovremo aspettarci anche una tabella simile rapportata al valore dell’euro, quando questo finalmente ci sarà entrato definitivamente in testa e non ragioneremo più in lire. Danilo Vignati |
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100 zecchini per un piatto di polenta - un drammatico documento Napoleonico Gardesano a cura di Oreste Cagno (eventuali richieste a cagno@inwind.it) La
pubblicazione, della quale avevamo dato notizia nel precedente numero e che è
in vendita presso la libreria "Castello" di Desenzano. recconta i
retroscena e la storia di un drammatico documento napoleonico-gardesano. detto
"100 zecchini per un piatto di polenta", e ci porta a profonde
considerazioni. Spesso
guardiamo alla Storia come ad una somma di eventi importanti tanto da dover
essere annoverati sui libri di scuola, anzi,si ritiene che gli eventi siano
importanti soltanto se e quando degni della menzione dei posteri, come si
pensa oggi di qualunque cosa appaia sui giornali,Invece bisognerebbe avere la
capacità di guardare un po' più in controluce e di capire che sono i fatti
di tutti i giorni quelli che costituiscono la somma degli eventi; la Storia
appunto. Ecco
allora che sul Garda sparisce la Magnifica Comunità della Riviera e forte dei
venti di cambiamento, viene accolto a braccia aperte il periodo napoleonico. II
libretto che al costo di sette euro propone la rilettura di una stesura di un
documento, ci spiega come i momenti fossero difficili, se un piatto di polenta
costava quanto una casa; se il grano non era sufficiente per sfamare tutti; se
si doveva tenere conto dei prestiti e dei venti per mandare la gente in barca
al mercato delle granaglie di Desenzano. Il percorso è affascinante, da un
singolo documento si imparano tante cose e gli autori, autodidatti di stona
locale, dimostrano di sopperire alle istruzioni dei benpensanti con l'amore
per la propria terra. E'
soprattutto con il buonsenso che fanno conoscere i fatti dal di dentro, senza
commettere i grossolani errori tipici degli studiosi universitari lontani da
un contesto specifico, E' proprio questo che mi fa specie; che noi conosciamo
della Storia solo quello che gli studiosi ci raccontano senza capirne il vero
senso quotidiano: e se avessero commesso in grande gli errori che in piccolo
si commettono nel non conoscere i venti del Garda, la necessità delle vele
quadre, la quantità di grano comprata e venduta? Gli stessi esperti hanno
scritto nei tomi "seri" cifre assurde per il periodo in esame. Ecco
che, allora, si impara molto dalla passione e dall'analisi attenta di un
singolo documento che racchiude la storia e la sofferenza (fors'anche la
morte) di molte persone; come spiega il motivo di quelli che a scuola abbiamo
studiato come "moti per un pezzo di pane". Gli
autori spiegano il valore delle "some", degli zecchini e di come
sono stati raccolti per sfamare gli abitanti dell'alto Garda bresciano; il
calendario napoleonico, le pestilenze, i ruoli dei redattori dei documenti
ufficiali; è un percorso interessante raccontato semplicemente al lettore e
con molte immagini storiche. Alessia
Biasiolo
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Un volume che mi era sfuggito a suo tempo e che ho potuto rintracciare grazie ad un annuncio economico apparso ora su una rivista filatelica. Nel formato A4 delle pubblicazioni delle Poste Italiane, stampato dalla disciolta Tipografia della Direzione Centrale Servizi Postali di Bologna, e di cui ignoro il prezzo di vendita originario, la pubblicazione non è importante per lo studio della storia postale nel senso ampio del termine. Suddiviso in 13 capitoli (alcuni solo di una pagina) parla della storia dei Tasso, del corno di posta, delle divise postali (uniformi, borse, valigie, diligenze), della Fondazione Museo dei Tasso, Accademia Tassiana e dell’emissione filatelica del 1993 sia in fogli che in libretto. Ma ciò che mi ha colpito è l’ultimo capitolo: il marchio CDT. Sapevo che questa emissione era stata fortemente voluta dagli stilisti Trussardi ma ero all’oscuro che il marchio CDT compreso nel cormo di posta, così come lo vediamo sui relativi francobolli, non era un simbolo grafico d’ornamento a tale emissione, ma un proprio marchio di fabbrica registrato di "prodotti che proporranno un collegamento fra la quotidianità, lo spostamento, la relazione a distanza" e di cui la "SOSIR ha adottato ed avviato una organizzazione che mira a tradurre in beni di abbigliamento, arredamento ed ornamento questo immenso patrimonio di oggettistica e design". Il pensiero ora corre al Cacao Meravigliao, un prodotto inesistente nato prima nella fantasia di una pubblicità e che poi ha avuto una produzione vera, ma anche vita effimera. Degli oggetti marchiati CDT non ne ho memoria e non ho mai visto pubblicizzato alcunché. Tutto ciò che ci rimane è un marchio di fabbrica che appare su un valore postale emesso da uno Stato. Si dovrebbe pensare di spostare questa emissione nella serie dei francobolli pubblicitari? A suo tempo trascurati perché compresi nel mare magnun dei valori postali italiani senza storia e che non riflettono la vita reale del Paese, ora tali francobolli potrebbero assurgere ad una nuova vita con un nuovo filone di ricerca. E ciò che il collezionista di storia postale sa e deve fare: salvare dall’oblio gli oggetti che sono serviti per la vita quotidiana quale mezzo di comunicazione.
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LE
ANTICHE DOGANE Aldo Sara Editore - Via Nomentana, 574 - 00141 Roma - € 1,55 e-mail: aldo.sara@tin.it
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Bolli
postali di Navigazione sui Laghi Italiani dal 1807 al 1946, di Roberto
Garavelli, Collana di Studi sui bolli postali, edita da ANCAI Associazione
Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani, via Petrarca 12, 10126 Torino,
Maggio 2002, formato A4, 119 pagine, illustrazioni in B/N Proseguono le pubblicazioni dell'Ancai con questo quarto volume che si presenta nella consueta forma decorosa ma soprattutto di costo molto contenuto. Abbiamo visto molte volte pubblicazioni interessantissime ma inavvicinabili per il grande pubblico a causa del costo spropositato e controproducente per lo sviluppo del collezionismo. Come se il collezionismo deve per forza di cose essere appannaggio di poche e fortunate persone. Presentato durante la manifestazione di Verona del Maggio scorso, l'uscita di questo volume ma ancor più la discussione che ha generato fra gli specialisti durante la conferenza stampa, ha avuto l'impatto del classico sasso gettato nello stagno. Di certo non mancavano studi approfonditi sul tema, ma mancavano certamente delle certezze su questo argomento. Garavelli bene ha fatto a premettere che ha citato e riprodotto solo ed esclusivamente quei timbri di cui ha visto, per date ed utilizzo, di persona l'esistenza e non basandosi sul si dice o sul riportato da altri. Anche se non si tratta di uno studio di storia postale è un libro importante per il postalista perché dà le basi marcofile per ulteriori ricerche o approfondimenti storico postali ed un punto di riferimento per annulli poco comuni. Non si tratta di un catalogo ma di un repertorio di tutti i timbri usati sui 4 laghi italiani: Verbano (con ben 40 pagine dedicategli è sicuramente il meglio trattato e quello che potrebbe avere maggior impatto su nuovi collezionisti, stante la relativa facilità di reperimento del materiale), Garda, Como e Iseo. Non vengono date valutazioni che normalmente sono la parte più aleatoria di quanto viene pubblicato al mondo e neppure scale di rarità. È il risultato di uno studio solitario, non di opera collegiale benché l'autore ringrazi i consigli e le segnalazioni di 9 collezionisti (fra cui chi qui scrive). Nel testo si segnala con amarezza quanto egoismo e gelosia individuale ci sia nelle scoperte dei singoli collezionisti. Se tali sentimenti sono comuni a tutti i settori filatelici, Garavelli scevro da protagonismo, ha voluto dare il buon esempio per mettere a disposizione di tutti le sue scoperte. Speriamo che le intenzioni e la cauta buona volontà dimostrata da molti possa essere messa a disposizione di tutti per una vero e proficuo avanzamento di questo settore postale così interessante che potrà dare a tutti delle ottime opportunità di soddisfazioni. D. Vignati
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150° anniversario dei francobolli di Modena (le Edizioni Vaccari hanno comunicato che il prezzo di vendita sarà mantenuto in € 20,00 fino ad esaurimento del volume) recensione di Danilo Paolo Vittorio Vignati È emblematico il fatto che per i 150° anniversario dei francobolli di Modena sia stata organizzata una bellissima esposizione e, per quanto ci riguarda, sia stato reso disponibile il catalogo con la riproduzione a colori di tutti i mille pezzi esposti, mentre per altre ricorrenze (dei due anni passati) non rimanga nulla di simile di così alta qualità. Si deve dare atto a Paolo Vaccari dello sforzo profuso e del bellissimo volume di oltre 400 pagine che (fino al 10 luglio prossimo) sarà disponibile a prezzo ridotto a 20 euro (anziché i 35 di copertina). Come si può rimanere impassibili di fronte a tante rare lettere, francobolli sciolti e fogli per lo più quasi interi qui ottimamente riprodotti? Il percorso svolto è abbastanza classico: dai francobolli nuovi sciolti, ai blocchi usati, alle tariffe interne ai confini italiani ed a quelle con le destinazioni più lontane attraverso le corrispondenze indirizzate a Filadelfia a Vito Viti ed a quelle non Vito Viti. Non eccessiva enfasi è stata data alle varietà e difetti tipografici a causa della scarsa presa sul pubblico dei collezionisti, nonostante vari francobolli siano dei veri e propri pezzi unici e rappresentino una fonte facile, ben visibile e appassionante di studio. Nonostante i prezzi di catalogo siano piuttosto sostenuti per gli errori tipografici, la scarsa domanda permette ancora per molti anni acquisti facili (disponibilità finanziarie permettendo). Anche chi non colleziona Modena dovrebbe avere questo libro: a ricordo di tale manifestazione e come apparato illustrativo di questo stato, per i testi descrittivi molto semplici e di immediata lettura (la figura di Francesco V d'Este, la situazione economica del ducato, l'influenza austriaca per la scelta e la stampa dei francobolli, la figura di Emilio Diena, la scoperta dell'archivio Vito Viti e delle 100 lettere affrancate con la Lira di Modena) ma soprattutto per il metodo con cui sono stati riuniti questi cimeli che sono storici prima di essere filatelici. Un libro più che da leggere, da mangiare con gli occhi. Pazienza se poi si resta un po' invidiosi per i pezzi a noi mancanti. Vaccari ha giustamente fatto promozione della filatelia della propria terra, peccato che altri commercianti non hanno avuto la stessa lungimiranza intellettuale per le ricorrenze dei francobolli di Sardegna, Lombardo Veneto, Toscana, Pontificio ecc. Il nostro sogno è che per le prossime ricorrenze (Napoli nel 2008 e Sicilia nel 2009) si faccia qualcosa di analogo, magari nella stessa forma e formato di questo bellissimo libro, in modo di creare una sorta di enciclopedia degli Antichi Ducati attraverso i francobolli e la storia postale.
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FFE 5 Fakes, Forgeries, Experts Paolo Vollmeier editore, maggio 2002, 196 pagine, prezzo € 40 Disponibile presso l'editore www.datadiv.it/vollmeier o da Vaccari www.vaccari.it Puntualmente prima dell'estate esce la rivista con cadenza annuale dedicata ai falsi e falsificazioni. Sempre con il patrocinio della FIP e dell'AIEP, di taglio internazionale, tutti gli articoli sono prevalentemente in inglese (più qualcuno in francese e tedesco) e ora diversi in italiano. Fra questi ultimi da segnalare di P. Vollmeier l’articolo sulle “Indicazioni manoscritte false su lettere precursorie”, di Vito Salierno “Una busta fantasia ed una alterata di San Marino”, di Paolo Vaccari “Alcuni falsi e falsificazioni degli antichi stati Italiani” e di Edoardo P. Ohnmeiss l’articolo “Falsificazioni prefilateliche”. Di tecnica per il riscontro di falsi filatelici interessante l’articolo “La tecnica moderna aiuta tutti” mentre da tenere presente quando si guarda i falsi è che un tempo questi potevano essere dei facsmile o tappabuchi, come descritto nell’articolo “Facsimili di Mulready”. Complessivamente quasi il 70 per cento dello spazio di questa rivista è dedicato ai falsi di storia postale più che di francobolli singoli. Per ultimo continuano le schede personali degli esperti aderenti all'AIEP, di grande aiuto soprattutto per i commercianti per trovare l'esperto adatto e specializzato per quel dato francobollo. Purtroppo non è prevista la forma d'abbonamento, che implicherebbe oneri gestionali non indifferenti. Occorrerà comunque aspettare la fine dell'anno per avere anche la versione in italiano.
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FFE 4 Fakes, Forgeries, Experts Traduzione in italiano (giugno 2002) della rivista omonima pubblicata da Paolo Vollmeier, 60 pagine, prezzo € 16,00 (+ 1,86 per spedizione prioritaria) disponibile presso Danilo Vignati danvigna1@tin.it Ad Italia 98 era uscito il primo numero di questa rivista internazionale a cadenza annuale. Dopo pochi anni si è sentita l'esigenza della traduzione nella nostra lingua dei testi pubblicati in francese, tedesco o inglese. L'autore ora rende disponibile il numero 4, dopo le precedenti traduzioni pubblicate con cadenza semestrale. Se la storia postale deve basarsi anche sulla filatelia tradizionale, in poche parole sul francobollo nudo e crudo, è necessario che ogni collezionista si renda indipendente per quanto riguarda la possibilità di salvaguardarsi dall'acquisto di francobolli o storia postale falsa o falsificata. Il postalista non troverà qui solo un repertorio dei falsi filatelici ma piuttosto l'indicazione della metodologia, l'etica, la giurisprudenza, le segnalazioni dei principali falsi filatelici e di oggetti di storia postale. La traduzione in italiano e l'opera originale sono complementari fra loro: l'originale per avere le ottime e abbondanti illustrazioni a colori; la traduzione per essere un pronto e valido aiuto per chi non può approfondire la lingua. Interessante il fatto, segnalato direttamente da qualche lettore, che anche chi non ha mai avuto problemi con l'inglese, con questo fascicolo di 60 pagine di solo testo sia riuscito a comprendere meglio (e con facilità) la profondità degli articoli pubblicati. Chi vuole leggere i sommari della rivista FFE li può consultare su www.datadiv.it/vollmeier. Sono ancora disponibili le traduzioni n. 1, 2 e 3.
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La Storia postale di Sicilia dall'inizio all'introduzione dei francobolli edizione in italiano a cura di D. Vignati,, edizione 2001, 146 pagine di solo testo Disponibile presso Vaccari www.vaccari.it a € 25,82 È antica tradizione di autori italiani pubblicare in lingua estera studi molto particolareggiati sulla filatelia italiana. Salvo poi a distanza di molti anni rendere disponibile il testo in italiano. Diversi esempi possono essere citati, come il volume di Emilio Diena "I francobolli delle Romagne" pubblicato nel 1898 e disponibile tradotto solo dal 1989, ben 101 anni dopo! Diversa sorte ha avuto il presente libro, la cui edizione in lingua italiana è apparsa trascorsi solo 3 anni dopo quella inglese. La dispensa in italiano è complementare all'edizione originale. Le 146 pagine comprendono solo i testi tradotti (e non le illustrazioni, veramente abbondanti) e il catalogo completo delle località e dei timbri prefilatelici. La rilegatura in tutta tela è dello stesso colore dell'opera originale, in modo da non sfigurare nella biblioteca filatelica se affiancati fra loro. Il colore giallo e il rosso erano proprio i colori dal Regno di Sicilia. Il testo si rifà agli appunti e agli studi lasciati da Lorenzo Previteri (e il libro è a lui dedicato) e successivamente elaborati ed assemblati da Paolo Volmeier, poi portati nella forma definitiva in lingua inglese da Roy. A. Dehn. Era indispensabile che il ciclo si compisse definitivamente con la pubblicazione nelle lingua di Dante, per permettere a tutti i collezionisti, in difficoltà con la lingua di Albione o i più pigri, di utilizzare uno strumento così completo e nella veste più lussuosa, tipica di Vollmeier.
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La Posta Militare Italiana 1939/1945 di Giuseppe Marchese Edizioni Studio Filatelico Nico - Trapani - euro 50,00 Distributori: Vaccari (Vignola), Abafil (Milano)
L'autore propone la lettura di un capitolo del libro:
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Uffizi di Posta in Toscana 1814-1861 Sergio Chieppi - Roberto Monticini (Aspot)
Editoriale Olimpia - euro 16,00 Nel 1850, alla vigilia dell'entrata in vigore del trattato postale con l'Austria, la Soprintendenza Generale delle Poste svolse un censimento degli uffici comunitativi tramite prefetti, gonfalonieri e dirigenti locali. E' a questo prezioso documento che gli autori di questo libro hanno attinto per redigere il dettagliatissimo studio storico che dà corpo a questo libro. In ordine alfabetico, dalla Restaurazione al Regno d'Italia, un'"istantanea" della situazione amministrativa e storico postale di ciascun ufficio toscano, con la data di costituzione, le fasi amministrative che ne permisero l'apertura, le notizie sul funzionamento, sul carico postale, sui costi sostenuti per il suo mantenimento. In un excursus diacronico destinato a colmare una vistosa lacuna all'interno della bibliografia filatelica italiana.
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"Catalogo aggiornato dei bolli postali toscani" del periodo prefilatico fino al 1851 Aspot - Associazione di Storia Postale Toscana
Edizioni Vaccari - euro 25,00 Paolo Vollmeier pubblicava, nel gennaio 1974, a cura del Conte Filippo Bargagli Petrucci: "I bolli postali toscani del periodo prefilatelico fino al 1851". Il catalogo è stato, per tutti questi anni, il libro di testo "per eccellenza" dei collezionisti di storia postale prefilatelica di Toscana. A distanza di anni questa storica pubblicazione ha costituito la base di questo nuovo catalogo, opera di uno studio collettivo dei Soci Aspot. L'opera riordina i bolli, assegna ed attualizza una nuova valutazione ai prezzi di mercato, aggiorna le prime ed ultime date d'uso. Il suo completamento ha richiesto il confronto di tutte le collezioni dei soci, l'attento esame di tutti i bolli: per i più rari anche la loro frequenza negli archivi pubblici o le proposte di vendita nelle aste. Durante questa analisi è stata anche accertata l'esistenza di falsi e manipolazioni: alcune risolte, altre richiedono nuove conferme. Il lavoro non è stato concepito come studio esaustivo sull'argomento, ma vuol essere la base e lo spunto per nuovi confronti e aggiornamenti
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AICPM, 1795-2000 due secoli di storia della posta A cura di Emanuele Gabbini e per le edizioni AICPM, il volume, di 114 pagine con 84 fotografie a colori, presenta i piani di collezione di 32 importanti collezioni di soci AICPM, selezionati ed ordinati dal curatore, che raccontano le vicende storiche e postali d'Italia (e non solo) in modo da ottenere un duplice scopo dare una panoramica completa anche se veloce delle vicende degli ultimi due secoli di storia, e presentare ai collezionisti i piani completi di collezioni di ottimo livello, per trarne utili spunti ed incoraggiamenti per montare le proprie. Il volume sarà in vendita a Firenze e poi presso l'AICPM a 35 euro.
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I Servizi Postali nella Venezia Giulia 1945-1947 A.M.G. V.G. di Edoardo P. Ohnmeiss
Editoriale Sometti - Mantova - Omaggio dell'autore nell'anno 2000 Lo scopo di questa presentazione è quello di indicare le linee direttrici per la collezione, lo studio ed il montaggio di una collezione di Storia Postale. Il principio è comunque di carattere generale, cioè esso è valido per qualsivoglia altra collezione, basata sull'utilizzo dei valori postali di un determinato settore e periodo. E' negli auspici che le pagine che seguono stimolino alla raccolta, allo studio storico-postale e quindi all'assemblaggio di un insieme di documenti, riuniti sia per il gusto personale di una pura ricerca sia per la loro presentazione ad un concorso. In termini pratici il settore della filatelia è illimitato .... (Introduzione dell'autore)
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29 maggio 1848 CURTATONE E MONTANATA Atti del Convegno - maggio 1998 - Nel 150° Anniversario della Battaglia
Edito dal Comune di Curtatone, stampato dalla Tipografia Commerciale Cooperativa - Mantova, maggio 1999 - distribuzione gratuita. Curtatone e Montanara hanno legato in modo
indissolubile il loro nome alle vicende del Risorgimento italiano. Le
battaglia del 29 maggio 1848, se fu un episodio nel tragico quadro del '48 italiano, compendia tuttavia un forte contenuto ideale. Essa è assunta a fattore di unione morale e politica degli
Italiani di tutte le attuali regioni per la larga partecipazione che vi ebbero giovani volontari e studenti provenienti da ogni parte d'Italia e per rapporto dato dai reparti regolari napoletani e
toscani che si rifiutarono di obbedire al richiamo dei rispettivi governi.
Il Sindaco Cario Beduschi Nel libro è presente l'intervento di E.P. Ohnmeiss: "Il cuore del '48" scaturito da un comune studio ASPOT di P. Pantani, P. Lazzerini e E.P. Ohnmeiss. Altri interventi e articoli di V. Posio, P. Vanni-R. Ottaviani-D. Vanni-D. Pomini, G. Rossi, A. Agostini Venerosi Della Seta, G. Voltolini. A causa di una vicenda di copyright, la pubblicazione è stata distribuita solo in questi giorni
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