digressioni gastro - filateliche a cura della Brigata di Cucina del Postalista |
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bouillabaisse | |||
Francia, 2005, Yvert 3771 | |||
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Dopo aver gustato gli appetitosi stuzzichini monegaschi noti sotto il nome di barbagiuans, l'allegra Brigata di Cucina del Postalista si sposta questo mese 200 chilometri più a ovest, a Marsiglia, per una bella cena a base di bouillabaisse. Moderna declinazione dell'antico provenzale bouï abaïsso, che alla lettera significa "bolle, abbassa il fuoco", la bouillabaisse è una robusta zuppa a base di pesci cosiddetti poveri, come lo scorfano, la triglia e il grongo che spesso restavano invenduti, e per questa ragione destinati alla mensa dei pescatori. Il tutto arricchito, all'occorrenza, da seppie e cicale. I pesci vengono posti a cuocere in una pentola riempita d'acqua (di cui una metà di mare) insaporita con erbe aromatiche, aglio, cipolla e zafferano. Importantissimo, per mantenere integri i pesci, è dosare attentamente la fiamma, abbassandola (come suggerisce il nome stesso) per evitare che una ebollizione troppo violenta li spappoli. Un po' del brodo di cottura servirà a diluire una maionese rinforzata con aglio e peperoncino, ottenendo così la famosa rouille: una salsa da spalmare su fette di pane raffermo, abbrustolito e agliato. I croûtons così ottenuti, immersi nel brodo, vanno a costituire la zuppa propriamente detta, mentre i pesci vengono serviti a parte, con accompagnamento di patate (lessate nella stessa pentola) e di altra rouille... insomma: un piatto unico e completo, capace di riempire a poco prezzo gli stomaci dei pescatori marsigliesi. Secondo alcuni, la bouillabaisse avrebbe origini greche, come del resto la città di Marsiglia, e sarebbe addirittura citata dalla mitologia: si tratterebbe infatti della zuppa con cui Venere rimpinzò Vulcano per farlo addormentare e darsi così alla pazza gioia tra le braccia di Marte. Ah... in certi ristoranti alla moda vi vedrete proporre una cosiddetta "bouillabaisse royale", in cui qualche cuoco fantasioso ha sostituito le cicale con una bella aragosta: inutile dire che questo piatto ha ben poco da spartire con la nostra zuppa di poveri pescatori, e che l'unica cosa davvero "royale" sarà probabilmente... il conto che vi toccherà pagare. |
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