digressioni gastro - filateliche
a cura della
Brigata di Cucina del Postalista

rechta
Algeria, 18 maggio 2021, Yvert 1873
 
torna a

Filatelia Tematica



Tra i 24 gastrofilatelisti che si dilettano nel seguire i viaggi e gli assaggi dell’allegra Brigata di Cucina del Postalista, i più attenti ricorderanno forse una di queste spedizioni che, or sono ormai quasi quattro anni, ci aveva portato nel bel mezzo delle steppe caucasiche, per gustare una sorta di pastasciutta chiamata beshbarmak.

Secondo alcuni ricercatori, è proprio da quelle grossolane tagliatelle diffuse in una vastissima area che va dalla Mongolia al Caucaso che sono nati gli spaghetti: sia i nostri che quelli cinesi. Sarebbero stati infatti i nomadi che popolavano quelle steppe a diffondere in Europa, per il tramite degli Unni, e in Cina, grazie ai contatti di confine nella regione del moderno Xinjang, l’usanza di miscelare acqua e farina per ottenerne una pasta alimentare atta ad essere ridotta in striscioline da consumare previa bollitura.

E una conferma indiretta di questa teoria pare venire anche dall’Algeria, dove la Brigata si spinge questo mese per gustare una specialità ancora una volta (come il beshbarmak) tradizionalmente festiva: la rechta.

Si tratta di finissimi tagliolini ottenuti da un impasto di semola di grano duro e acqua che, una volta bolliti, vengono conditi con uno spezzatino di pollo (o anche, ma più raramente, agnello di latte) stufato lungamente in una salsa bianca arricchita con ceci, carote, rape bianche e altre verdure a seconda della stagione. Il tutto è ovviamente aromatizzato da una miscela di spezie abbastanza simile, benché nettamente più delicata, al caratteristico ras el hanout magrebino.

Un piatto del quale esistono numerose varianti (l’allegra Brigata di Cucina del Postalista ha assaggiato quella di Algeri) ma che è comunque una presenza costante sulle tavole festive, in particolare ai pranzi di nozze, e il cui nome deriva dalla radice persiana rkht con il significato di “filo, filamento”, con evidente riferimento al formato dei nostri “tagliolini”.

L’origine persiana della parola avvalora l’ipotesi che il tradizionale piatto magrebino sia in realtà nato molto più ad oriente, e che sia arrivato sulle coste nordafricane durante la dominazione araba. Una conferma all’origine orientale della nostra rechta ci viene dello statista, geografo e storico arabo Ibn Kaldoun, nelle cui opere troviamo la prima attestazione della rechta, quando riferisce di averne mangiato per la prima volta a Damasco nel 1401, in occasione del suo incontro col condottiero turco-mongolo Tamerlano.

E Tamerlano, guarda caso, proveniva proprio dai territori popolati da quelle tribù nomadi che nelle occasioni festive usano offrire ai propri ospiti il beshbarmak: anche la rechta dunque, esattamente come gli spaghetti italiani e cinesi, affonderebbe le proprie radici nelle sconfinate steppe caucasiche.

 

torna a

Filatelia Tematica