digressioni gastro - filateliche a cura della Brigata di Cucina del Postalista |
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bloška trojka | |||
Slovenia, 8 novembre 2019, Yvert 1162 | |||
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Con l’approssimarsi della stagione invernale l’allegra Brigata di Cucina del Postalista propone ai suoi commensali filatelici una sorta di stufato di ortaggi e legumi rustico e sostanzioso che siamo andati a scovare in Slovenia, nella regione della Carniola Interna, e più precisamente, come il nome stesso del piatto suggerisce, nella cittadina che al tempo dell’occupazione italiana seguita al Trattato di Rapallo del 1920 si chiamava Blocche. Bloška trojka, il nome con il quale viene più frequentemente indicato il piatto che vi invitiamo ad assaggiare, ha infatti il significato letterale di “tris di Blocche”, e meglio di altri nomi come kavla, kohlrabi o kolerava (pure molto usati) richiama i tre ingredienti di base: fagioli, patate e cavolo. Il cavolo non è un cavolo qualsiasi, ma quello che in sloveno si chiama più esattamente kohlrabi: il cavolo rapa, dalle nostre parti noto anche sotto il nome di cavolo navone (brassica napus napobrassica), che in questa zona orientale dell’altipiano carsico pare aver trovato un habitat particolarmente adatto, al punto di renderlo protagonista della ricetta simbolo della cucina locale. Insieme al nostro cavolo tagliato a tocchetti, a finire in pentola sono anche le patate, in quantità pari alla metà del cavolo, e anch’esse tagliate a tocchetti e una varietà di fagioli scuri precedentemente ammollati, in quantità pari a quella delle patate. Gli ingredienti vengono messi a bollire con diversi aromi (tra cui, irrinunciabile, una foglia di alloro) per almeno due ore in una quantità moderata di acqua, perché alla fine della cottura il tutto deve risultare quasi asciutto, con la consistenza cremosa data dalle patate che cominciano a disfarsi… e questo è il tris. Ma perché un tris sia veramente degno del nome di “tris di Blocche” bisogna che, come dicono da queste parti “ci entri dentro un maiale”. Il maiale in questione, se le finanze del cuoco lo permettono, sono di solito costine (ma anche pancetta e zampetti) affumicate fatte bollire nell’acqua per ammorbidirle: l’acqua di cottura viene aggiunta a quella nella quale cuociono cavolo, patate e fagioli per dare più sapore al tutto, mentre la carne viene aggiunta al resto poco prima di servire la bloška trojka. Non sempre però i contadini si potevano permettere questa sostanziosa aggiunta, ma siccome il maiale “ci deve entrare” era (ed è tuttora) usanza comune cospargere il tris appena scodellato con una generosa manciata di ciccioli secchi. Noi dell’allegra Brigata del Postalista, dopo aver assaggiato le due versioni, siamo rimasti conquistati proprio da quella con i ciccioli, che a contatto con il calore dello stufato liberano tutto il loro robusto sapore, pur mantenendo una croccantezza che contrasta piacevolmente la morbida cremosità delle verdure. |
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